Il capro espiatorio

Il Capro Espiatorio-William Holman HuntDue capri venivano portati, assieme ad un toro, sul luogo del sacrificio, come parte dei Korbanot (“sacrifici”) del Tempio di Gerusalemme. Il sacerdote compiva un’estrazione a sorte tra i due capri. Uno veniva bruciato sull’altare sacrificale assieme al toro. Il secondo diventava il capro espiatorio. Il sacerdote poneva le sue mani sulla testa del capro e confessava i peccati del popolo di Israele. Il capro veniva quindi allontanato nella natura selvaggia, portando con sé i peccati del popolo ebraico, per essere precipitato da una rupe a circa 10 chilometri da Gerusalemme. – Wikipedia

Potrei usare questa raccapricciante “immagine” per parlare, da buon vegetariano, delle povere bestiole che vengono macellate senza pieta’ ogni giorno per finire sulle nostre tavole (be’… tranne che sulla mia e “poche altre”), potrei perfino mettere la voce innocente di qualcuna di queste bestiole, ma… andrei fuori tema, poiche’ stasera voglio parlare del “capro espiatorio” in senso figurato.

Impariamo a porre la responsabilita’ al di fuori di noi molto presto, dando la colpa “agli altri” fin dalla tenera eta’. Sicuramente anche questo e’ un atteggiamento appreso, poiche’ in natura non si vede mai un animale che ne accusa un altro per discolparsi, quindi deve essere una peculiarita’ tutta nostra, culturalmente appresa. Chissa’… forse fin da piccoli riconoscevamo colpe nei nostri genitori che essi non solo rifiutavano di ammettere, ma addirittura attribuivano ad altri.

Perche’ diamo la colpa agli altri? Be’, ovviamente per non assumerci la responsabilita’ delle nostre azioni, per paura di essere rimproverati, sgridati o peggio. Ma continuamo con questo atteggiamento anche quando le conseguenze di assumercene la responsabilita’ sarebbero davvero minime: questo atteggiamento e’ ormai entrato a far parte di noi.

E’ una tragedia per me vedere quante persone hanno letteralmente rovinato la propria vita addossando la responsabilita’ di avvenimenti negativi sugli altri, sul sistema, sul destino, su un Dio crudele.
Certo, a volte il caso gioca una parte rilevante su cio’ che ci accade; a volte, piu’ che “agire”, possiamo solamente “reagire”. Ma come lo facciamo, se in modo costruttivo o distruttivo, dipende sempre da noi… e sempre fa la differenza, anche quando poi perdiamo.

Leggevo qualche giorno fa, non senza sorpresa e grande ammirazione, dei malati terminali che, aiutati da psicologi che li preparano ed accompagnano nelle vicinanze del loro ultimo viaggio, anche li’, o soprattutto li’, mentre noi pensiamo che la vita finisce, ancora apprendono, ancora crescono. Perfino in punto di morte c’e’ chi ancora costruisce e ha qualcosa di indimenticabile da lasciare a coloro che ha intorno.

La vera sconfitta non e’ perdere o morire, la vera sconfitta e’ credere di non avere una parte, di essere totalmente vittime delle circostanze. E’ la differenza tra una squadra che perde perche’ non si impegna e viene fischiata ingloriosamente dai propri tifosi, ed una che lotta come un leone contro avversari piu’ grandi di lei, ed anche se perde… riceve solo applausi. E quei tifosi, quegli applausi… sono le voci della nostra anima. Perche’ lei “sa”, lei “sente”, lei e’ l’unica che conosce il nostro vero valore.

Possiamo continuare a prendercela contro qualcuno o qualcosa all’infinito, sprecando cosi’ un’occasione per essere uomini, con dignita’ e destino fieramente nelle nostre mani, o avvelenandoci la vita giorno dopo giorno, nutrendola con rancore, odio, paura, sentendoci inutili, impotenti, inermi, vittime. Perdendo un’altra occasione per crescere.

Il nostro valore, nella vittoria come nella sconfitta, e’ racchiuso soltanto nel nostro cuore. Se sapremo di aver fatto del nostro meglio, di aver combattuto con tutte le nostre forze, moriremo una sola volta, alla fine… ma dopo aver vissuto ogni singolo giorno della nostra vita. Anziche’ essere gia’ morti in ognuno di essi.

Leone

 

0 pensieri su “Il capro espiatorio

  1. x Ele: ahahah be’… ma che moriremo e’ indubbio! 😀 Che poi ci possa essere una trasmigrazione da un’altra parte, e’ davvero fuori tema! 😀
    Certo che ci saranno post anche su questo, ma… dovessi metterlo adesso sarebbe troppo colmo di dubbi 🙂
    Abbraccione! 🙂

    x Anna: e va be’, se proprio devo mi sacrifico, mandamela! ahahah
    Buona giornata, cara 🙂

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  2. x Ten: c’e’ chi non vuol vedere (perche’ evidentemente ha un vantaggio nel negare), chi non e’ capace a vedere (ovvero e’ “ignorante”) e chi non ha interesse a farlo, ovvero si occupa solo di se’ stesso. E’ giusto provare con tatto ad aprire anche gli occhi altrui, ma ogni anima va lasciata alla propria direzione… compresa la nostra pero’! 😉 Ovvero: va bene venirsi incontro, ma non si puo’ rinunciare alla propria crescita. Io credo che persone aperte e intelligenti, possano capire le esigenze proprie e altrui e cosi’ riuscire a trovare la via di mezzo, dove si… “convive pur lasciando vivere (le singole vite)” 🙂
    Sorrisone e buona giornata 🙂

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  3. x Darkhorse: un animale non e’ un oggetto del quale adatti le specifiche a tuo vantaggio; quell’animale e’ “qualcosa” che costringi a vivere (e morire) in un determinato modo. Una vita e’ una vita, perfino quando la fai nascere in provetta o per un ben preciso scopo. Non e’ che perche’ una gallina e’ nata da un uovo di batteria e vivra’ la sua breve vita rinchiusa in una stia troppo piccola perche’ poi dovra’ essere uccisa per venire mangiata, che allora si puo’ far finta che non soffra e che la sua vita non venga interrotta. Questa e’ una evidente ipocrisia (non tua, eh! Ci mancherebbe) usata per fare quel ci pare. “Quell’animale e’ stato fatto nascere allo scopo finale di mangiarlo, altrimenti non sarebbe nato; quindi se ne puo’ fare quel che ci pare”, e’ realmente un concetto aberrante indegno di una specie che si autodefinisce “eletta e superiore”.
    Sulla seconda parte, comunque sia, quando ti rendi conto che c’e’ un problema o una mancanza che puo’ essere rimediata – se non per riparare il danno fatto, perlomeno per evitare che venga ripetuto in futuro – dovrebbe essere buona norma fare quanto in tuo potere per cambiarla. E’ chiaro che non si parla di qualcosa che e’ al di fuori delle nostre possibilita’ 😉
    Ma… non vedo come il dare colpe a chi non ne ha, che era l’argomento di partenza, ricada in questi casi. Se qualcosa non si puo’ fare, non si puo’ fare, ma darne la responsabilita’ ad altri non e’ comunque costruttivo.

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  4. Ciao Wolf, presto tornerò a circolare nel tuo blog…finirò di leggere anche il racconto e quest’ultimo post…sono tornata ieri dall’ospedale, dove sono dovuta stare dal 7 Febbraio..una gran brutta storia…comunque sono ancora qui, ma avrebbe potuto andare molto peggio…si vede che non era la mia ora…Buona giornata e salutami i miciozzi ciaooooo

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  5. x Anna: bell’intervento il tuo, Anna, grazie 🙂
    Non so se davvero sia stato il benessere a portarci ad incolpare gli altri (speriamo di non doverlo scoprire a breve, con questa crisi! ;)), credo che la cosa si perda abbastanza nella notte dei tempi 🙂
    Ma questo non deve naturalmente essere una scusa per non cercare di porre rimedio 😉
    Bacione ebuona giornata anche a te 🙂

    x Lianne: forse perche’ metto troppa carne al fuoco? ahahah Non so se sia proprio un bene, eh! 😀
    Grazie care, un sorrisone 🙂

    x Julka: uuuh! La malinconia… lungi da me!! eheheh
    Grazie cara, un… bacio integrale anche a te! :*

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  6. x goodnight: sono d’accordo 😉 Infatti l’ho gia’ precisato in altri commenti, leggi ad esempio il #21, in risposta a buchineri 🙂
    Te lo riporto qua per tua comodita’:

    Si, sono d’accordo. La consapevolezza, o meglio la sua mancanza, puo’ essere dovuta ad ignoranza oppure a pigrizia o perfino comodita’. Nel primo caso e’ a volte necessario un briciolo di fortuna, una persona, un evento, una lettura perfino, che ci facciano capire che forse c’e’ qualcosa di piu’ oltre a quello che c’e’ stato detto o abbiamo sempre creduto. E’ anche vero pero’ che chi sente un certo anelito… abbia il “sospetto spontaneo” eheheh
    E’ un po’ come l’annosa questione se sia nata prima la gallina o l’uovo (tra parentesi, per me e’ nato prima l’uovo! ;D E a chi mi chiede “ma da chi e’ stato deposto l’uovo?”, rispondo “Be’, da qualcosa che assomigliava molto ad una gallina ma ancora non lo era” 😉 ).
    Una volta che quel sospetto sia nato… il non seguirlo, far finto di non sentirlo, mettere a tacere la propria anima… diventa colpevolezza 🙂
    La differenza e’ che nel primo caso forse il sospetto di aver sprecato tempo ed energia, forse tutta una vita, non nascera’ mai e si morra’ senza rimpianti; nel secondo… i nodi potrebbero anche venire al pettine prima o poi…

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  7. Artefici del nostro destino nel bene e nel male. Condivido ogni parola e ti lascio un sorriso anche se sono ancora arrabbiata perchè non hai voluto guardare il video “La cura” (non ti piace Battiato… MA L’HO FATTO IOOOO) :-))

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  8. bellissima eprofonda riflessione mio saggio amico…e la conclusione poi??? dire che sono da’ccordo è dire pocooooo!!!
    “Il nostro valore, nella vittoria come nella sconfitta, e’ racchiuso soltanto nel nostro cuore. Se sapremo di aver fatto del nostro meglio, di aver combattuto con tutte le nostre forze, moriremo una sola volta, alla fine… ma dopo aver vissuto ogni singolo giorno della nostra vita. Anziche’ essere gia’ morti in ognuno di essi.”
    GRAZIEEEEEEEE!!! UN BACIONEEEEEEE;)

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  9. non sostengo k quello k dici sia sbagliato o k quello k dico io sia corretto… dico solo k le cose stanno così… e nn si può rivoluzionare tutto in un momento xk a qlcn nn piace… ank xk quei pochi nn otterranno mai la maggioranza, in quanto la gente si è adattata e nn ha o la voglia, o il coraggio, o la forza x opporsi… e cmq, fare il bastian contrario tutta la vita, di certo nn aiuta… io x principio sn un bastian contrario, ma x esserlo mi accorgo di avere bisogno dell’appoggio di qlcn, altrimenti le mie parole nn avranno mai un senso x ki le ascolta e le ignora, cm nel caso degli animali e di tante altre cose… cmq sia, se dovessimo vivere guardando nel nostro piatto un cadavere, credo k gli psichiatri farebbero soldi a palate, mentre noi moriremmo di denutrizione (ovvio k sto esagerando)..
    x quel k riguarda l’assumersi le proprie colpe, sn xfettamente d’accordo cn te, ma nn mi sento di condannare tutti coloro k nn lo fanno, nn lo credo giusto x una serie di motivi miei personali… è ovvio k imparare dai propri errori è utile, cm ank l’assumersene le conseguenze e le responsabilità è un segno di maturità e di correttezza, ma ritengo k nn tutti siano in grado di farlo e nn in ogni caso… io x prima… ritengo k le cose vadano analizzate a fondo prima di sostenere una posizione, ank xk spesso e volentieri, se ci trovassimo al posto della suddetta xsona, probabilmente ank noi faremmo lo stesso…

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  10. Ciao Wolf, i tuoi post sono sempre interessanti. In questo caso però mi viene spontanea una domanda: hai dimenticato quelli come me che invece tendono a prendersi la responsabilità di tutto, anche di errori non propri, che si avvelenano la vita perchè vorrebbero rendere felici tutte le persone che amano, e non ne sono capaci, perchè vorrebbero fare sempre tutto bene, e la perfezione non è una caratteristica umana (per fortuna, chissà come saremmo antipatici !!!), insoma, che cadono nell’errore opposto: si buttano giù perchè si prendono le colpe di tutto e sono un poco vittime di se stessi, così come le persone che descrivi tu scaricano le colpe su genitori, sul caso, Dio o cos’altro, e si sentono vittime di una entità esterna.
    Sono due estremi assolutamente errati, e forse in parte nascono da problemi simili con reazioni opposte.
    Però credo che non sia da dimenticare anche questa categoria, forse fin troppo ben rappresentata nell’umanità.
    Un abbraccio grandissimo

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  11. x Darkhorse: non credo nelle rivoluzioni 🙂 Credo pero’ nel cambiamento, e il cambiamento si ottiene non dando per scontato che “le cose stanno cosi'” e non c’e’ nulla da fare 🙂 Esattamente lo stesso discorso vale per l’assunzione delle proprie responsabilita’. E’ chiaro che forse non tutti riusciamo a fare passi cosi’ importanti in una volta, quasi sempre si tratta di percorsi con cadute e ricadute, ma anche di risollevamenti e passi avanti: se non si parte dal presupposto che le cose possano cambiare… allora non cambieranno davvero mai e saremo in presenza della classica profezia autorealizzantesi 🙂

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  12. x tsjaaa: ehila’! 🙂 Bello rileggerti! Spero tutto bene 😉
    Un abbraccione!

    x Fatima: ahahah puo’ darsi, carissima 🙂 In effetti credo di capire che per te le persone “oziose” sono sia le persone “ignoranti”, che non sanno come stanno le cose, che quelle pigre, che pur sapendo non fanno nulla per cambiare.
    Se e’ cosi’… sono certamente d’accordo 😉
    Un abbraccio!

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  13. x Laura: hai assolutamente ragione, Laura 🙂 Non le dimentico infatti 🙂 Credo che questa sia proprio una tipologia comune, che la New Age “dozzinale”, quella che dice che ogni cosa che avviene siamo noi a crearla o richiamarla, ha addirittura contribuito ad ampliare. E’ facile infatti pensare che ogni male allora e’ colpa nostra, dovuto al nostro modo di pensare o di agire. Cosi’ c’e’ chi non solo si ritrova malato ma addirittura si sente in colpa per la sua stessa malattia, convinto che la responsabilita’ sia sua. Questa e’ un’assurdita’, un fraintendimento dovuto ad una interpretazione e manipolazione superficiale delle leggi esoteriche.
    Assumersi la responsabilita’ non vuol dire essere in grado di manipolare l’universo intero (ci sono evidenti paradossi che dimostrano che cio’ non e’ possibile), di poter evitare qualunque cosa ci piova addosso (o sui nostri cari); vuol dire saper intraprendere cio’ che si sa dover essere intrapreso, e saper reagire nel modo piu’ costruttivo possibile agli imprevisti che si parano sul nostro cammino.
    Saper distinguere cio’ che puo’ essere cambiato, da cio’ che puo’ essere solo accettato, traendone perlomeno lezione, e’ di fondamentale importanza 🙂

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  14. E’ un post che fa riflettere, Wolf, e che spinge a guardare dentro noi stessi, per ammettere che Destino, Caso, Dio, o come altro lo vogliamo chiamare, non è che una proiezione a cui addossare la responsabilità dei nostri sbagli e delle nostre debolezze.

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  15. x happy: si’, ne sono convinto anche io 🙂 Per lo meno le figure che hai citato te, vengono sovente usate a questo scopo, e’ vero 🙂

    x Anna: buona giornata e un sorriso anche a te, carissima! 🙂 Io comunque preferisco lo stile italiano! eheheh 😉

    x Julka: una dichiarazione forte quella delle parole che riporti… chissa’ se davvero chi se le sente dire e’ capace di prenderle nel senso giusto… 🙂

    x Lianne: grazie cara 🙂 Luce e calore mi servono proprio, pelle, muscoli e ossa li reclamano! 😀
    A presto 🙂

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  16. sera wolf,inizio col dirti che il mio quaderno degli appunti è sempre con me ovunque mi ritrovi è un pò come il timone della mia vita x non perdere la rotta ……..mi chiedi tutto bene ? Certo sarebbe fuori luogo dirti di nò ( bimbe a parte )il momento non è dei migliori ed i tuoi post capitano a proposito !!!!!!!!In questi ultimi 5 mesi mi son accadute troppe situazioni e credimi non dò la colpa a nessuno e tantomeno a quel Dio di cui accennavi .Mi ha colpito molto quasi affondato questo post ecco la colpa la dò solo a me stessa !
    comm38:
    Una volta che quel sospetto sia nato… il non seguirlo, far finta di non sentirlo, mettere a tacere la propria anima… diventa colpevolezza :)”
    Questo è il nodo che non riesco a sciogliere .. ma dimmi se è paura se è pigrizia o qualsiasi cosa tu la voglia chiamare in cuor mio sò che non tornerò indietro ………….spero di non averti confuso ………grazie x il tuo tempo …..

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  17. ECCOMI..CI SONO..RILETTO.
    PER COME LA VEDO IO…
    è NECESSARIO ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITà CMQ
    NEL BENE O NEL MALE.
    CHI SCARICA SU ALTRI LE PROPRIE SCONFITTE ..GLI INSUCCESSI..
    INSOMMA NN HA CARATTERE.
    HA UNA PERSONALITà PRIVA DI RAGIONEVOLEZZA, LA STESSA NECESSARIA CHE SERVE A CAPIRE…
    ALLE VOLTE QUANTO SIA UTILE INTROSPEZIONARSI PER COMPRENDERSI E CAPIRE ANCHE GLI ALTRUI COMPORTAMENTI,

    MI COLPISCI QUANDO SCRIVI DEI MALATI TERMINALI. LORO Sì..CHE
    CONSAPEVOLMENTE E DIGNITOSAMENTE RIESCONO AD ARRICCHIRE GLI ANIMI DI CHI STA LORO ATTORNO. SI DEVE PRENDERE ESEMPIO DA QUESTI CASI ESTREMI X CAPIRE QUANTO SIA IMPORTANTE PRENDERE IL MEGLIO DALLE ESPERIENZE, SENZA RIMPIANTI, Nè RISENTIMENTI.

    NELLA VITA DI TUTTI I GG POSSIAMO CRESCERE, PERCHè
    MAI UNO è UGUALE ALL’ALTRO.
    CON DIGNITà ED INTELLIGENZA.
    (QUESTO IL MIO UMILE PARERE…
    E MOTTO CHE MI SPRONA AD ESSERE FORTE ANCHE NELLE CIRCOSTANZE CHE + ME LO RICHIEDONO)!!!

    GRAZIE WOLF.
    CN TE IL MIO CERVELLO LAVORA A
    200KM ALL’ORA…ED è POSITIVO.
    RALLENTARE MAI. SAREBBE PER ME UNA NOIA.
    TI RISALUTO

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  18. x Specchio (l’utente anonimo): … ma anche il lasciarsi andare fa parte della volonta’… anzi, e’ forse una delle piu’ difficili ma… belle! 😉

    x Anna: eheheh facciamo cosi’… mandale entrambe, cosi’ con resto indeciso! 😀
    bacione :*

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  19. x tsjaaa: ma che brava! 😉 I momenti “no” capitano anche se ci si mette del nostro meglio: la vita stessa non e’ perfetta, perche’ la Natura non e’ perfetta. Tuttavia eliminiamo sia le difficolta’ autoindotte, che non sono affatto poche, e reagiamo meglio a quelle che autoindotte non lo sono e che possiamo solo subire.
    La reazione agli eventi pero’ e’ sempre di fondamentale importanza 😉

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  20. x rossoscarlatto: ti colpisce quell’esempio estremo cosi’ come ha colpito me leggerlo. Il fatto e’ che sotto sotto tutti temiamo la malattia e la morte, e vedere che c’e’ chi le affronta con dignita’, come a voler cogliere anche l’ultima e forse piu’ forte possibilita’ di crescere e di dare, non puo’ non colpirci 🙂
    Grazie a te, cara, un abbraccio! 🙂

    x Godiva: grazie carissima! 🙂 Un bacio e un augurio di buon weekend anche a te! 🙂

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  21. Non è tanto l’indagare su il come e il quando sbagliamo o ci ritraiamo dalle nostre responsabilità, piuttosto occerre guardare il perché.Ci siamo posti nella giusta posizione di fronte al problema? E’ alla nostra portata? Siamo convinti? A volte affrontiamo il mondo senza nessuna preparazione,confidando in un serie di variabili aleatorie, che se non ci conducono, assieme alle nostra azioni, al risultato sperato, immaginato servono solo ad alimentare quegli alibi che facilmente spendiamo, perchè i più facili. l’educazione alle responsabilità è la parte più difficile ed impegnativa nella vita di ognuno di noi. I genitori, la scuola i mezzi di comunicazione non sempre riescono a dare “input” tali da far crescere l’uomo nella giusta prospettiva. E’ facile, anche in quiesto caso, accusare l’altro. camminiamo su di un filo così tenue nella nostra vita, che facilmente accusiamo glia latri delle nostre cadute, dei nostri squilibri, anche quando siamo stati aiutati, istruiti, educati ad averne ill meno possibile.

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  22. x annaxs: eheheh stavolta ero gia’ a nanna! 😀 Grazie comunque e… buon sabato! 🙂

    x CapeH: sono assolutamente d’accordo, quoto il tuo intervento 🙂
    Il fatto e’ che a volte… non affrontiamo affatto il mondo, ma solo un’immagine superficiale che di esso abbiamo, un’immagine limitata dalle mura della scarsa consapevolezza che abbiamo maturato “grazie” ad un’educazione e un’istruzione fondate su poche, tradizionaliste, linee guida. E’ come avere a disposizione una miriade di strade ma riuscire a vedere solo quella che ci e’ stata insegnata.
    Pero’… a volte ci mettiamo anche del nostro, perche’ quando abbiamo la percezione che solo volendolo potremmo cambiare il percorso della nostra vita… continuiamo a non farlo, preda dell’abitudinarieta’, del timore di uscire dalle quattro mura che ci sono state disegnate attorno 🙂

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  23. x Anna: eheheh e noi uomini la dedica l’abbiamo certamente apprezzata! ;D
    Buon sabato a te 🙂

    x happy: devi riflettere sul fatto che quei sensi di colpa sono molto piu’ frutto del Super-Io, dei condizionamenti subiti da altri, che non su colpe reali. E poi… siamo esseri umani, qualcuno disse “Chi e’ senza peccato scagli la prima pietra”, per questo esiste il perdono, anche e soprattutto verso se’ stessi 🙂

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  24. x rossoscarlatto: eheheh si’, queste sono e sono state belle giornate per ammirare il mare, ma… dovendo consigliarti, ti direi di aspettare giorni un pochetto piu’ temperati 😉
    Un bacione cara! :*

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  25. In una vita non si può morire una volta soltanto… bisogna considerare anche le morti interiori che ci giungono per mano altrui… e morire, poi, non è la cosa più naturale del mondo? il destino che ci accomuna tutti?
    il capro espiatorio è una comoda invenzione, parecchio utile direi… mi viene in mente il personaggio di Pennac, Malaussène, che di mestiere fa appunto il capro espiatorio… mi sembra un’ottima idea… eheheheheh
    baci

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  26. Dalle morti di cui parli si puo’ sempre rinascere, e piu’ forti di prima. Le uniche morti da cui non e’ possibile farlo, l’ultima a parte, sono quelle dove siamo noi stessi ad accettare, con la nostra remissivita’, di morire…
    In quanto a Malaussene… be’,credo che un capro espiatorio volontario non sia un vero capro espiatorio 😀

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  27. Come al solito non sono completamente d’accordo con te, ma tanto ormai tu lo sai che io sono così, giusto? :)) In ogni caso ti do ragione all’80% (non mi sembra male!).
    In ogni caso sono passata solo per un salutino, ora torno a letto, purtroppo sono influenzata :((
    Buona serata :))

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