Due capri venivano portati, assieme ad un toro, sul luogo del sacrificio, come parte dei Korbanot (“sacrifici”) del Tempio di Gerusalemme. Il sacerdote compiva un’estrazione a sorte tra i due capri. Uno veniva bruciato sull’altare sacrificale assieme al toro. Il secondo diventava il capro espiatorio. Il sacerdote poneva le sue mani sulla testa del capro e confessava i peccati del popolo di Israele. Il capro veniva quindi allontanato nella natura selvaggia, portando con sé i peccati del popolo ebraico, per essere precipitato da una rupe a circa 10 chilometri da Gerusalemme. – Wikipedia
Potrei usare questa raccapricciante “immagine” per parlare, da buon vegetariano, delle povere bestiole che vengono macellate senza pieta’ ogni giorno per finire sulle nostre tavole (be’… tranne che sulla mia e “poche altre”), potrei perfino mettere la voce innocente di qualcuna di queste bestiole, ma… andrei fuori tema, poiche’ stasera voglio parlare del “capro espiatorio” in senso figurato.
Impariamo a porre la responsabilita’ al di fuori di noi molto presto, dando la colpa “agli altri” fin dalla tenera eta’. Sicuramente anche questo e’ un atteggiamento appreso, poiche’ in natura non si vede mai un animale che ne accusa un altro per discolparsi, quindi deve essere una peculiarita’ tutta nostra, culturalmente appresa. Chissa’… forse fin da piccoli riconoscevamo colpe nei nostri genitori che essi non solo rifiutavano di ammettere, ma addirittura attribuivano ad altri.
Perche’ diamo la colpa agli altri? Be’, ovviamente per non assumerci la responsabilita’ delle nostre azioni, per paura di essere rimproverati, sgridati o peggio. Ma continuamo con questo atteggiamento anche quando le conseguenze di assumercene la responsabilita’ sarebbero davvero minime: questo atteggiamento e’ ormai entrato a far parte di noi.
E’ una tragedia per me vedere quante persone hanno letteralmente rovinato la propria vita addossando la responsabilita’ di avvenimenti negativi sugli altri, sul sistema, sul destino, su un Dio crudele.
Certo, a volte il caso gioca una parte rilevante su cio’ che ci accade; a volte, piu’ che “agire”, possiamo solamente “reagire”. Ma come lo facciamo, se in modo costruttivo o distruttivo, dipende sempre da noi… e sempre fa la differenza, anche quando poi perdiamo.
Leggevo qualche giorno fa, non senza sorpresa e grande ammirazione, dei malati terminali che, aiutati da psicologi che li preparano ed accompagnano nelle vicinanze del loro ultimo viaggio, anche li’, o soprattutto li’, mentre noi pensiamo che la vita finisce, ancora apprendono, ancora crescono. Perfino in punto di morte c’e’ chi ancora costruisce e ha qualcosa di indimenticabile da lasciare a coloro che ha intorno.
La vera sconfitta non e’ perdere o morire, la vera sconfitta e’ credere di non avere una parte, di essere totalmente vittime delle circostanze. E’ la differenza tra una squadra che perde perche’ non si impegna e viene fischiata ingloriosamente dai propri tifosi, ed una che lotta come un leone contro avversari piu’ grandi di lei, ed anche se perde… riceve solo applausi. E quei tifosi, quegli applausi… sono le voci della nostra anima. Perche’ lei “sa”, lei “sente”, lei e’ l’unica che conosce il nostro vero valore.
Possiamo continuare a prendercela contro qualcuno o qualcosa all’infinito, sprecando cosi’ un’occasione per essere uomini, con dignita’ e destino fieramente nelle nostre mani, o avvelenandoci la vita giorno dopo giorno, nutrendola con rancore, odio, paura, sentendoci inutili, impotenti, inermi, vittime. Perdendo un’altra occasione per crescere.
Il nostro valore, nella vittoria come nella sconfitta, e’ racchiuso soltanto nel nostro cuore. Se sapremo di aver fatto del nostro meglio, di aver combattuto con tutte le nostre forze, moriremo una sola volta, alla fine… ma dopo aver vissuto ogni singolo giorno della nostra vita. Anziche’ essere gia’ morti in ognuno di essi.
x Nimiel: grazie cara! 🙂 Arrivo…
x Leatitti: eheheh che bel musetto ha il tuo avatar! ;D
Grazie 🙂
x Dupont: Guarda… ovviamente fa piacere quando la gente concorda con te, ma… c’e’ piu’ da imparare da chi e’ in disaccordo, anche se solo in parte, che da chi e’ 100% concorde 🙂 Quindi… sei comunque e sempre la benvenuta ;D
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Eh sì, mettiamo anche quello che dici nel calderone. Di fronte alla vita forse ci si aprono troppe possibilità e a volte mi chiedo se siamo attrazzati alle scelte che possiamo operare o se per l’inverso, non sappiamo utilizzare le potenzialità del nostro cervello. Se è vero che solo il 10 % è in uso consapevole.
Mhà, alle 11 e 15 di domenica, forse utilizzo solo il 5 %. Mi fermo, è meglio 🙂
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La mia opinione e’ che, in sintesi, potremmo… se solo ne fossimo consapevoli e convinti 🙂
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io nn sto dicendo k tutti diano x scontate le cose! sostengo soltanto k la maggior parte delle persone lo fa! x questo è così difficile cambiare! se no ogni cinque seondi ci sarebbe qualcosa di nuovo! ma in ogni caso, se nn c’è un certo numero di individui k la pensano allo stesso modo e k hanno in comune lo stesso fine, è impossibile k qlcs si realizzi! ci vogliono i numeri, xk pochi rari elementi nn portano a niente, xk saranno sempre zittiti dalla massa! ank x qst motivo è difficile cambiare! è ovvio k da qlk parte bisogna cominciare, ma bisogna farlo concretamente, nel senso k bisogna radunare un po’ di gente k la pensi allo stesso modo, altrimenti è tutto inutile;nel proprio piccolo, ognuno può fare la propria parte, magari nn comprando o nn consumando alcune cose!
nella vita ho imparato k nn sempre volere è potere… alle volte ci si deve rassegnare (nn parlo di assumersi le proprie responsabilità), ma ripeto k nn è giusto giudicare così severamente le persone, senza conoscere il loro background, xk allora la legge nn servirebbe a niente, visto k in qst caso, secondo le tue parole, sarebbe inutile giudicare caso x caso…
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Tu probabilmente parli di casi che coinvolgono leggi o usanze nazionali. Certo, in questi casi, a meno di non essere un dittatore (e di quelli “forti”), miracoli non se ne possono fare 🙂 Ma… proprio come scrivi tu, ogni “rivoluzione” e’ ben nata dall’idea di una singola persona che non si e’ arresa al pensiero “da solo non posso cambiare nulla” 🙂
Secondo: volere e’ sempre potere, solo… non un potere illimitato 😉 Perfino quando ci investe una sciagura immane, abbiamo comunque la possibilita’ perlomeno di reagire e rialzarci, o almeno di provare a farlo. So che ti sembrera’ strano, ma anche in caso di insuccesso, c’e’ per me una grande differenza tra chi si e’ “battuto” con onore e dignita’, e chi non ha nemmeno provato a farlo 🙂 La stessa differenza che passa tra una vita di rimorso per un “se solo avessi provato” e una vita nella quale si e’ sereni per aver dato tutto.
Io non sono severo… di regola, ma a volte si’, a volte la gente non si sveglia se non viene “presa a schiaffi”. Me compreso, eh! E mi e’ anche successo, anni fa’! ;))))
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Commento andato perso durante il trasferimento da Splinder e mia risposta:
# Nimiel78 21 Febbraio 2009 – 16:29
Il premio Dardos per te, qui
P.S.: Anche se non mi faccio sentire, ti leggo sempre con interesse 🙂
#1 Wolfghost 21 Febbraio 2009 – 23:33
grazie cara! 🙂 Arrivo…
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