Il capro espiatorio

Il Capro Espiatorio-William Holman HuntDue capri venivano portati, assieme ad un toro, sul luogo del sacrificio, come parte dei Korbanot (“sacrifici”) del Tempio di Gerusalemme. Il sacerdote compiva un’estrazione a sorte tra i due capri. Uno veniva bruciato sull’altare sacrificale assieme al toro. Il secondo diventava il capro espiatorio. Il sacerdote poneva le sue mani sulla testa del capro e confessava i peccati del popolo di Israele. Il capro veniva quindi allontanato nella natura selvaggia, portando con sé i peccati del popolo ebraico, per essere precipitato da una rupe a circa 10 chilometri da Gerusalemme. – Wikipedia

Potrei usare questa raccapricciante “immagine” per parlare, da buon vegetariano, delle povere bestiole che vengono macellate senza pieta’ ogni giorno per finire sulle nostre tavole (be’… tranne che sulla mia e “poche altre”), potrei perfino mettere la voce innocente di qualcuna di queste bestiole, ma… andrei fuori tema, poiche’ stasera voglio parlare del “capro espiatorio” in senso figurato.

Impariamo a porre la responsabilita’ al di fuori di noi molto presto, dando la colpa “agli altri” fin dalla tenera eta’. Sicuramente anche questo e’ un atteggiamento appreso, poiche’ in natura non si vede mai un animale che ne accusa un altro per discolparsi, quindi deve essere una peculiarita’ tutta nostra, culturalmente appresa. Chissa’… forse fin da piccoli riconoscevamo colpe nei nostri genitori che essi non solo rifiutavano di ammettere, ma addirittura attribuivano ad altri.

Perche’ diamo la colpa agli altri? Be’, ovviamente per non assumerci la responsabilita’ delle nostre azioni, per paura di essere rimproverati, sgridati o peggio. Ma continuamo con questo atteggiamento anche quando le conseguenze di assumercene la responsabilita’ sarebbero davvero minime: questo atteggiamento e’ ormai entrato a far parte di noi.

E’ una tragedia per me vedere quante persone hanno letteralmente rovinato la propria vita addossando la responsabilita’ di avvenimenti negativi sugli altri, sul sistema, sul destino, su un Dio crudele.
Certo, a volte il caso gioca una parte rilevante su cio’ che ci accade; a volte, piu’ che “agire”, possiamo solamente “reagire”. Ma come lo facciamo, se in modo costruttivo o distruttivo, dipende sempre da noi… e sempre fa la differenza, anche quando poi perdiamo.

Leggevo qualche giorno fa, non senza sorpresa e grande ammirazione, dei malati terminali che, aiutati da psicologi che li preparano ed accompagnano nelle vicinanze del loro ultimo viaggio, anche li’, o soprattutto li’, mentre noi pensiamo che la vita finisce, ancora apprendono, ancora crescono. Perfino in punto di morte c’e’ chi ancora costruisce e ha qualcosa di indimenticabile da lasciare a coloro che ha intorno.

La vera sconfitta non e’ perdere o morire, la vera sconfitta e’ credere di non avere una parte, di essere totalmente vittime delle circostanze. E’ la differenza tra una squadra che perde perche’ non si impegna e viene fischiata ingloriosamente dai propri tifosi, ed una che lotta come un leone contro avversari piu’ grandi di lei, ed anche se perde… riceve solo applausi. E quei tifosi, quegli applausi… sono le voci della nostra anima. Perche’ lei “sa”, lei “sente”, lei e’ l’unica che conosce il nostro vero valore.

Possiamo continuare a prendercela contro qualcuno o qualcosa all’infinito, sprecando cosi’ un’occasione per essere uomini, con dignita’ e destino fieramente nelle nostre mani, o avvelenandoci la vita giorno dopo giorno, nutrendola con rancore, odio, paura, sentendoci inutili, impotenti, inermi, vittime. Perdendo un’altra occasione per crescere.

Il nostro valore, nella vittoria come nella sconfitta, e’ racchiuso soltanto nel nostro cuore. Se sapremo di aver fatto del nostro meglio, di aver combattuto con tutte le nostre forze, moriremo una sola volta, alla fine… ma dopo aver vissuto ogni singolo giorno della nostra vita. Anziche’ essere gia’ morti in ognuno di essi.

Leone

 

0 pensieri su “Il capro espiatorio

  1. Ciao Wolf,
    i tuoi post toccano sempre argomenti che mi aiutano a guardare dentro a me stessa.
    Non è che “adottauncucciolo”serve anche per gli umani?
    In questo momento mi sento un po’ persa….
    Buona notte….e un bacio!

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  2. x red: a lume di naso non sembri una che cerca abitualmente capri espiatori. Non confonderlo con normali e doverose recriminazioni: riconoscere il proprio ruolo nelle vicende non significa comunque accettare di essere calpestati.

    x anne: eheheh grazie cara! 😉
    Sul tifo… ti diro’, io sono uno di quei tifosi che quando e’ arrabbiato non le manda a dire! eheheh E sono convinto che sia giusto cosi’: non e’ cullando la propria squadra, anche quando questa non si impegna, che si fa il suo bene. Anzi.
    A volte le strigliate servono… anche a noi! ;D

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  3. bella discussione, ed anche molto vera:)
    e si, si tende sempre ad addossare a qualcuno o qualcosa la colpa di certi comportamenti: la società, i genitori, tanto per dire le cose più comuni. ma non é così naturalmente. in ultima analisi, la responsabilità delle azioni che compiamo é solo nostra…a meno di non essere capaci di intendere e di volere, questo é chiaro. ma il più delle volte siamo perfettamente in grado di intendere e di volere. solo che é molto più comodo cercare delle attenuanti. e siamo più o meno tutti un pò fatti così:)
    ed é ben vero che gli animali non si sognerebbero mai di non assumersi le proprie responsabilità per le loro azioni… dovremmo imparare da loro, si.
    stamattina mi stai facendo riflettere…grazie, Wolf:))))

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  4. x Grizabella: non la conoscevo! 🙂 L’avrei certamente citata a conclusione del post! 😀
    Pero’, vedi… le stesse parole dette da un grande personaggio restano scolpite nelle pietre; dette da uno qualunque… sono come scritte sulla spiaggia in una giornata di vento! eheheh

    x red: grazie a te Red, sono sempre belli questi “riconoscimenti” 🙂

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  5. x morellina: secondo me perfino molte persone che non sono capaci di intendere e di volere, sono spesso cadute in tale stato in seguito alla… disabitudine dalla responsabilita’. E’ come un animale che si chiude sempre di piu’ nella sua tana… fino ad avere paura di uscirne.
    Ovviamente e’ solo una parte di loro, poi ci sono davvero coloro che hanno problemi congeniti, purtroppo.
    Un abbraccio cara 🙂

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  6. Il tuo post scava nel profondo.Tu, Wolf, magistralmente porti in superficie tante mie considerazioni taciute o espresse. il post copiato dal Repubblica nei giorni scorsi…tutto sommato era in un certo qual modo riconducibile ad alcuni aspetti da te trattati. Ti ammiro per non cibarti di carne,non ci sono mai riuscita, forse manco ci ho realmente provato.
    L’ayyeggiamento a scaricare sugli altri…ci credo; lo vedo radicato a comportamenti altrui che ci incalanarono prematuramente. Molto di come siamo lo dobbiamo a ciò che hanno voluto gli altri: i nostri educatori. Purtroppo a volte scrollarseli da sopra è difficile.
    Sarebbe molto arduo intraprendere un discorso più approfondito sul comportamento dei Bambini piccolissimi, per mia esperienza lavorativa ho molte volte riscontrato atteggiamenti di difesa contro reali ingiustizie., una forma di giustizia negata…i bimbi, non sembra, sono attentissimi e non egoisticamente….., pertanto mettevano in atto uno “scaricamento” proporzionato. Chissà che proprio in quell’attimo si impari a farsi “furbi”.
    In itinere, nel crescere, la “difesa” continua più o meno coraggiosa…e ZAC si scade in quel comportamento ambiguo. Crescere senza assumersi le proprie responsabilità, a mio avvivo, significa regredire. Per quanto mi riguarda sono giunta ad un comportamento responsabile a suon di musate…pertanto ritengo che tocca: agire per reagire.
    Credo ciecamente all’individuo, alla coscienza che lo guida a cui non si può mentire. Un concetto tutto Mazziniano, scuola in cui sono cresciuta, aggiungici un pizzico di libertarismo anarchico e il gioco è fatto.
    In casi particolarmente gravi, anch’io, a volte reagisco irrazionalmente. Magari rompo qualcosa…presto torno in me conscia che il libero arbitrio esiste e conta molto.
    Per i malati terminali ti cito la testimonianza di una mia amica che, sconvolta, mi disse dopo aver incontrato un parente malato gravemente e in fin di vita:

    – Oh Maria, quanto bisogna soffrire per guarire…-

    ****

    Permettimi una sottineazione e una domanda….

    ” Se sapremo di aver fatto del nostro meglio….”
    Forse sbaglio…la frase Wolf, la Tua visione spirituale e naturalistica hanno qualcosa a spartire in comune con me…Raksha la mamma lupa?

    …siamo di uno stesso sangue fratellino tu ed io…..

    Comunque sia B.C.

    (scura gli errori che avrò certamente commesso…scrivo di getto…con tutte le mie lacune di origine dialettale)

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  7. vero, disabitudine alla responsabilità; e perché questo? non so…c’è troppa pappa già pronta, spesso; più nessuno prova a farsi la pappa da sé…sarà anche per quello, magari…uhm uhm

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  8. x jouy: grazie cara, per le tue parole e l’intensita’ del tuo commento 🙂 Sono contento soprattutto perche’ apporti con la tua testimonianza, diretta e indiretta, una conferma importante alle tesi del post 🙂

    Riguardo alla tua domanda, rispondo in maniera se vuoi amletica, ma sono certo che capirai: credo che le realta’ siano molte, una per ciascuno di noi, ma che la Verita’, in fondo, sia una sola e sempre la stessa. Ovunque e in ogni tempo. Non mi stupisce percio’ riscontrare identita’ o quasi di vedute in chi cerca davvero, non importa dove e come.

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  9. x morellina: in parte, forse e’ cosi’. Ma credo sia piu’ un discorso di “massificazione”: in una societa’, seguire un tracciato gia’ scritto e’ piu’ facile per chi lo segue, piu’ controllabile da parte di chi lo ha creato. Entrambi ne hanno un vantaggio pratico, ma cosi’ si perde l’apporto dell’inventiva, dell’anima.
    Il trucco starebbe nel seguire le regole ma essere consapevoli di starlo facendo, sapere che c’e’ dell’altro e… trovare il tempo e la voglia di dedicarcisi.

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  10. mmmmm…si, direi che la tua analisi è buona; un tentativo di controllo c’é senza alcun dubbio, e lo si avverte molto chiaramente in tanti aspetti. d’altronde ad es. la pubblicità stessa ha il compito di indirizzarci verso un determinato prodotto piuttosto che un altro…la cosa giusta sarebbe tenere presente il suggerimento, perché può essere utile, ma avere la consapevolezza che non c’é solo quel determinato prodotto…
    e così via per molte altre cose…giusto?:)

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  11. ciao,vegetariano 🙂 io sono vegana:) quando si è consapevole che la vita vale per tutti,non puoi non accorgerti
    del male che esiste… dallo sfruttamento, all’uccisione contro gli animali.c’è chi lo fa esclusivamente per divertimento, perchè si sente forte e superiore contro chi non può difendersi..chi, per sentirsi sazio e riempirsi la pancia di cadaveri, solamente per gusto, e tanto altro ancora…
    lo so, sono andata fuori tema,scusami,ma è più forte di me non commentare.

    Sul fatto di incolpare gli altri, per l’incapacità di ammettere i nostri errori è verissimo. se solo vivessimo tutti con più consapevolezza, riusciremo a capire che la maggior parte dei nostri errori nasce soprattutto dalla nostra inconsapevolezza… dobbiamo essere più presenti nelle nostre azioni, solo così, riusciremo a vivere una vita più responsabile. Degna di essere vissuta fino all’ultimo respiro:)
    tanti baci! 🙂

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  12. x morellina: una volta ebbi una discussione con un mio vecchio amico. Egli asseriva che non entrava mai in una discoteca perche’ avrebbe dovuto vestirsi in un modo che lui disdegnava. Io gli feci presente che non era l’abito a contare, quanto la consapevolezza di starsi adeguando ad un modello per averne un vantaggio, per “usarlo”. Questa e’ la differenza.
    Viviamo in una societa’ che certamente ha vantaggi da darci, come ogni comunita’, a patto di rispettarne le regole (ogni societa’ ha delle regole, e’ inevitabile). Usare quelle regole, per ottenere i vantaggi che il vivere in comunita’ permette, e’ ben diverso di essere usati da essa, di essere mere marionette incoscienti di quanto avviene.
    Non so se sono riuscito a spiegarmi… 🙂

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  13. x buchineri: be’, sei andata fuori tema quanto lo sono andato anche io 🙂
    In realta’ io sono stato vegetariano stretto (allora i vegani erano solo i supposti abitanti del sistema solare della stella Vega :D) 6 anni… e personalmente stavo benissimo. Poi pero’ divenne difficile, in mensa e in casa di amici. Cosi’ cedetti su qualcosa. Allora erano altri tempi, oggi un piatto vegano lo trovi ovunque 🙂

    Si, sono d’accordo. La consapevolezza, o meglio la sua mancanza, puo’ essere dovuta ad ignoranza oppure a pigrizia o perfino comodita’. Nel primo caso e’ a volte necessario un briciolo di fortuna, una persona, un evento, una lettura perfino, che ci facciano capire che forse c’e’ qualcosa di piu’ oltre a quello che c’e’ stato detto o abbiamo sempre creduto. E’ anche vero pero’ che chi sente un certo anelito… abbia il “sospetto spontaneo” eheheh
    E’ un po’ come l’annosa questione se sia nata prima la gallina o l’uovo (tra parentesi, per me e’ nato prima l’uovo! ;D E a chi mi chiede “ma da chi e’ stato deposto l’uovo?”, rispondo “Be’, da qualcosa che assomigliava molto ad una gallina ma ancora non lo era” 😉 ).
    Una volta che quel sospetto sia nato… il non seguirlo, far finto di non sentirlo, mettere a tacere la propria anima… diventa colpevolezza 🙂
    La differenza e’ che nel primo caso forse il sospetto di aver sprecato tempo ed energia, forse tutta una vita, non nascera’ mai e si morra’ senza rimpianti; nel secondo… i nodi potrebbero anche venire al pettine prima o poi…
    Bacioni :*

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  14. io guardo e ascolto tanto da sempre, sin da piccina.Grazie a questo forse sono cresciuta un pò di più.ho notato però che gli errori ,le esperienze non sempre danno la consapevolezza, alcuni li ripetono e soffrono e fanno soffrire.Forse non è per loro giunto il momento di capire davvero il senso della vita, il valore dell’uomo e sai proprio in questi giorni mi chiedevo perchè il male ricevuto cambia alcune persone mentre in altre non ne intacca la pura essenza. Non so wolf,sono in un periodo di grande riflessioni, come sempre in realtà, so con certezza che viviamo però quello che ci costruiamo nonostante gli eventi, poichè il superarli in maniera sana e positiva dipende ancora da noi, da quella forza che inspiegabilmente ci spinge a rispettarci e rispettare la vita. Ma non per tutti è così.Questo sto vedendo in questi giorni,mi chiedo perchè questa diversità,da cosa dipenda quando non è l’esperienza ad aiutarti, forse la forza della sopravvivenza?sono andata forse fuori tema, ma scriverti mi ha dato una risposta che aspettavo da tanto tempo 🙂

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  15. x annaxs: mmm… una mela… davvero tentatrice! 😀
    Grazie 🙂

    x Daphnee: eheheheheh una domanda che io mi sono posto gia’ molto, molto tempo fa! ;D
    Allora fu proprio un ragionamento cosi’ a portarmi a credere nella reincarnazione. Secondo la mia personalissima teoria, la enorme differenza di cui parli, si poteva spiegare solo supponendo che ognuno nasca con un certo livello spirituale (che determina a sua volta lo stato di consapevolezza, includente anche la voglia di “vivere con gli occhi aperti” imparando da cio’ che si esperisce via via) determinato evidentemente da… qualcosa che era successo prima 😉
    Pero’, come spesso mi succede, col tempo ho messo in discussione questa mia stessa credenza che tanto mi faceva comodo per vivere bene (e’ bello credere in un aldila’, no? ;)). Mi sono reso conto che a volte basta un evento piccolissimo per cambiare tutto il corso di una vita, cosi’ da determinare che perfino due gemelli cresciuti apparentemente nello stesso ambiente, possano arrivare ad avere caratteri anche estremamente diversi.
    Le possibilita’ sono cosi’ ampie che… non ho una risposta definitiva. Ne’ forse mai l’avro’.
    D’altronde, se leggi il “sottotitolo” del blog… l’intera mia ricerca probabilmente non avra’ mai una fine.
    Ma e’ la strada ad essere le ricompensa, no? Almeno spero! ahahah 😀

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  16. anch’io ho pensato alla reincarnazione dato che a volte certe cose sembro già conoscerle, sembro avere una “saggezza” che non è dovuta al’esperienza.Mah,la risposta è certamente il cammino ed ognuno ha il proprio. Bello questo scambio di idee e la ricerca non deve mai finire, penso che si impari sempre
    un sorriso caro wolf

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  17. Quanto mi ha fatto bene leggere tutto questo…non è facile a volte assumersi le proprie responsabilità, affrontare le cose con la giusta dignità, con la capacità di prenderci delle colpe che solo noi abbiamo…mi fai sempre riflettere, e in questo momento ne ho proprio bisogno :-)…e poi abbiamo una cosa in comune che in un certo senso mi aspettavo da te…ed è stata una piacevole scoperta 🙂 buona serata!!! un abbraccio vegetale 🙂

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  18. io credo che non sempre le persone riescano a guardare dentro di sé e a capire chi sia il vero responsabile e di che cosa… anche perché spesso e volentieri, non c’è nessuno che lo insegna… io x prima mi accorgo di addossare le colpe ad altri… ma credo che finché non lo si realizzi pienamente non si è mai sicuri di chi sia il responsabile e, in ogni caso, la colpa non è mai tutta da una parte… inoltre, ci sono volte in cui cercare il responsabile è assolutamente inutile, perché non si fa altro che rivangare un passato doloroso, il quale invece deve essere superato, in modo che non si ripresenti…
    un’ultima cosa… io sono onnivora… l’unica carne che non mangio è quella di cavallo, anche se io personalmente non avrei mai il coraggio di uccidere un animale… cmq, ritengo k sia necessario mangiare x vivere e anche le piante sono esseri viventi… x cui non è una questione di crudeltà, ma di sopravvivenza… è ovvio k nn tollero ki abusa del proprio potere e della propria forza x fare ingiustamente del male ad esseri viventi k vengono uccisi brutalmente solo x alcune parti del loro corpo… ma ank gli animali ne uccidono altri x mangiare… è la natura ed è inutile andare contro essa…

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  19. x Daphnee: Guarda… io a 8 anni non pensavo in modo tanto diverso da adesso a riguardo dei “grandi temi”! Quindi… ho non sono stato capace a crescere granche’ (e puo’ essere benissimo! eheheheh) oppure e’… curioso, diciamo 😉
    Sorrisone! 🙂

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  20. x minny: certamente non bisogna cadere nel senso di colpa, questo no: non solo non serve a niente, e’ proprio sbagliato. In fondo molto di cio’ che siamo ci e’ stato… insegnato. Quindi bisogna guardarsi con bonaria indulgenza e… voltare pagina 🙂 Se, avendone consapevolezza e modo, si continua a non farlo, allora si’ si diviene responsabili. Ma non parlo di “ricadute”, di incidenti di percorso, di pause, quelle ci possono stare in un sentiero cosi’ impervio. Parlo proprio di una resa definitiva, spesso dovuta, piu’ che ad una scelta consapevole, a… pigrizia, ad un lento riscivolare nelle vecchie abitudini, nei vecchi schemi mentali.
    Piu’ che una colpa… e’ un terribile peccato (nel senso di dispiacere, non di colpa cristiana, naturalmente), perche’ la vita non ritorna…

    Ma… sei vegetariana? 🙂

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  21. x Darkhorse: benvenuta… concittadina, giusto? 😀
    Parto dal fondo 🙂 Io all’inizio sono diventato vegetariano per motivi salutistici, avevo solo 18 anni circa 🙂 Puoi immaginarti che baraonda in casa! eheheh Questo perche’ ero convinto che le proteine d’origine animale fossero dannose per il corpo umano.
    Ma… a patto di non eccedere… ognuno faccia come sente sia meglio per lui: io non ho mai cercato di convincere nessuno 🙂
    Tuttavia, per rispondere alla tua osservazione… gli animali sono certamente esseri piu’ evoluti delle piante, questo e’ innegabile. Mentre la presunta superiorita’ dell’uomo dovrebbe proprio servirgli ad assumere una consapevolezza che gli altri animali, agendo solo d’istinto, non hanno. Senno’ a che pro’ l’evoluzione?
    L’uomo, come ben scrivi, e’ onnivoro e puo’ vivere benissimo senza carne, come dimostrano centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. Un animale carnivoro… semplicemente non puo’.
    Detto questo… se dipendesse da me, ognuno sarebbe libero di mangiare carne… ma solo al termine della vita naturale dell’animale stesso. E se la carne di un animale vecchio e’ meno buona (volevo scrivere “saporita” ma lo trovo un termine orribile) di quella di un animale giovane… be’, insomma, credo che dovrebbe essere un piccolo sacrificio, si puo’ fare, no? 🙂
    Non trovi che sia un… tantino strano dire “io un animale non lo ucciderei mai, ma non c’e’ nulla di male a ucciderlo per mangiarlo”? … perche’ allora non lo faresti? Perche’ non lo uccideresti te stessa? 🙂
    Perche’ dentro di te sai che e’ una cosa orribile togliere la vita ad una bestiola che spesso ha appena pochi mesi di vita, cresciuta e rimasta in uno spazio spesso microscopico, dove nemmeno riesce a muoversi, per tutto il breve tempo che le e’ stato concesso.
    Tu lo sai, e non lo faresti mai… di tuo. Eppure deleghi altri. Non e’ un po’… strano? In un certo senso… tu sei il mandante di quell’uccisione… non credi? 🙂

    Sulla parte piu’ attinente al post, anche io ho scritto in qualche commento precedente che questa mancanza di assunzione di responsabilita’ avviene per due casi principali: l’ignoranza e la libera decisione, anche se spesso sotto forma di pigrizia (dopo poco tempo ci si lascia cadere nelle vecchie abitudini).
    Mentre nel primo caso e’ vero che non c’e’ una vera colpa, nel secondo… be’, si, c’e’, e’ innegabile, non credi? Hai la consapevolezza, quindi il modo di cambiare, eppure non lo fai. Adesso si’ che e’ tua responsabilita’. Non e’ cosi’? 🙂
    Leggi le tue stesse parole: “io x prima mi accorgo di addossare le colpe ad altri”; ma… allora sai cosa stai facendo, oppure sai cosa hai fatto. Quindi… e’ in tuo potere cambiare, se davvero lo volessi fermamente. E’ cosi’, non e’ vero? 🙂
    Solo che al momento non la senti come una cosa cosi’ importante da doverla fare… per ora ;D La vita e’ fatta di priorita’, e le priorita’… nella vita cambiano 🙂

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  22. 🙂 che uomo saggio!!! 🙂

    E’molto piacevole leggere i tuoi commenti:) perchè ho molto da imparare:)
    questa tua frase mi fa riflettere:
    “Una volta che quel sospetto sia nato… il non seguirlo, far finta di non sentirlo, mettere a tacere la propria anima… diventa colpevolezza :)”
    Grazie! 🙂

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  23. x annaxs: ok, piu’ tardi arrivo! 🙂

    x buchineri: ognuno ha sempre qualcosa da imparare da chiunque 😉 Il bello di questi posti per me e’ proprio la condivisione, il poter scambiare opinioni, leggere suggerimenti… Guarda che ho appreso anche io cose molto interessanti, eh! 😉
    Proprio la frase che hai messo tra virgolette, e’ in realta’ una rilettura di una frase storica che contribui’ a cambiarmi la vita (non esagero) e… mi venne scritta proprio qui, su questo blog. La frase era “L’immobilismo diventa colpevolezza”.
    Ovviamente si parla di immobilismo consapevole, voluto, non dovuto a ignoranza 😉
    Grazie anche a te, dunque 🙂

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  24. Concordo con chi dice che questo è un post strepitoso, in particolare questo spaccato: Possiamo continuare a prendercela contro qualcuno o qualcosa all’infinito, sprecando cosi’ un’occasione per essere uomini, con dignita’ e destino fieramente nelle nostre mani, o avvelenandoci la vita giorno dopo giorno, nutrendola con rancore, odio, paura, sentendoci inutili, impotenti, inermi, vittime. Perdendo un’altra occasione per crescere. ..rappresenta in toto una parte di ciò che cerco instancabilmente di seguire nella mia via 😉

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  25. 🙂 sorrido 🙂 ti sono grata per aver usato questa frase 🙂 lo so, che non esageri quando dici:che questa frase ha contribuito a cambiarti la vita 🙂
    anche per me ha un valore immenso 🙂 l’importante è; saper cogliere il messaggio che hai voluto trasmettere 🙂
    ancora grazie 🙂

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  26. Torno a ripetermi dicendo che fai un bellissimo lavoro qui 🙂 spero di non apparire però presuntuosa dicendoti che ho smesso di attribuire la colpa agli altri da mo’ … da molto mo’ … ma è vero che tanta, troppa di questa umanità vive addossando colpe al resto da sè senza mai fermarsi a guardarsi dentro. Su questo bellissimo tuo post ho solo un “appunto” da fare “moriremo una sola volta, alla fine… ” scrivi. Chi l’ha detto? 😉 e poi ci vorrebbe un altro post per parlare di quello che intendiamo per morte. Qui è O.T. ma il sasso lo lancio. Non sia mai che qualcuno lo raccolga 🙂
    Un abbraccio
    Ele

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  27. Gli ultimi tre paragrafi del tuo post, rispecchiano un pò un esperienza vissuta negli ultimi mesi. E quello che ho capito è che non importa se chi ci è intorno non riesce a vedere a capire come ci sentiamo, cosa proviamo veramente, cosa provoca in noi certe reazioni anche se sbagliate. La nostra anima e soprattutto Dio vedono oltre ciò che occhio umano vede solo in apparenza, e sanno esattamente cosa è nascosto nel cuore, ciò che si prova…
    Un sorriso e la buona notte, Ten

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  28. innanzitutto ti volevo ringraziare x il tuo commento al mio post… e risponderti k sì il destinatario l’ha già letto^^
    e poi vorrei rispondere alle tue parole… vedi, l fatto di decidere della vita di un animale, al fine di mangiarlo, è crudele, è vero, però, dopotutto gli uomini (alcuni) si prodigano affinché la vita di questi sia adatta al tipo di “utilizzo” (ank qst è una parola orrenda, ma non sapevo come altrimenti esprimermi) degli stessi, come per esempio le “mucche da latte” o i “cavalli d’allevamento”… inoltre ritengo k sia importante x tutti imparare ed essere coscienti di ciò che noi sacrifichiamo x sopravvivere, in modo da non sprecare mai niente e nn abusare della nostra (a mio parere presunta) evoluzione, rispetto agli altri esseri viventi…
    io non ho il coraggio di uccidere esseri viventi + deboli di me (ammesso k nn siano insetti schifosi), lo ammetto e nn ne provo vergogna, diventeei vegetariana, se fossi costretta a farlo, oppure è + probabile k io diventi cannibale… xò nn mi sento nemmeno di negare il fatto k io adoro la carne, e k quindi nn ne potrei fare a meno, x nulla al mondo (a parte nel caso sopraccitato)…
    per quel k riguarda la responsabilità delle proprie azioni e il rendersene conto o meno… io è ovvio k mi rendo conto di essere la responsabile di qualcosa magari troppo tardi x poterporre rimedio ad una situazione, oppure non ne sono pienamente convinta x agire in un certo modo, oppure ancora non so quale sarebbe la cosa giusta da fare x risolvere a questione… io credo k in ognuno di noi ci siano troppe relative da superare x semplificare la questione a due gruppi di appartenenza… ci sono persone k magari ne sn consce, ma k nn ne hanno la forza, oppure k la avrebbero solo in determinate circostanze, altre ancora k nn hanno le possibilità finanziarie o conoscitive x porre rimedio ad una data situazione… ci sono tanti limiti ed altrettante relative; ank se è certo k esistano delle priorità, ma bisogna vedere in k ambito e se sn realizzabili… ed inoltre,nn sempre “volere è potere”… e lo affermo x esperienza personale, altrimenti, avrei già rivoluzionato almeno un milione di cose nella mia vita…

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  29. E’ vero questo post è molto bello e riflettivo…In questi ultimi anni si è perso un pò di altruismo abbiamo questa abitudine di incolpare sempre qualcuno e nonb ci si ferma mai a contare sino a 10 e guardarci un pochino dentro e capirci più a fondo..sai a volte penso che tutto questo benestare ci ha fatto perdere un pò ai valori che abbiamo sempre creduto siamo un pò troppo superficiali…impariamo a fermarci un pochino e riflettere di più e guardare le cose e sopratutto gli altri in modo diverso forse solo così si raggiungerebbe serenità e si affronterebbe meglio questa splendida vita che ci è stata donata…
    Grazie per queste splendide riflessioni che ci doni sempre..
    Buona giornata Wolf..
    Un bacione grande…
    Anna..

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  30. x Aliseys: e fai certamente una gran cosa 🙂 Sai, niente e’ piu’ vero del “tra il dire e il fare c’e’ di mezzo il mare!” 😉

    x buchineri: credo che il trucco sia… essere pronti per coglierlo. Spesso hai gia’ un tuo lungo processo interiore in atto, al quale pero’… manca la classica goccia. Ecco allora che perfino una semplice frasetta che appare “buttata li'”, puo’ dare la stura definitiva al cambiamento 🙂
    Grazie a te 🙂

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