Chiedi al cavallo!

Ho terminato ieri la lettura di uno dei tanti libri di Thich Nhat Hanh: Essere Pace. Thich Nath Hanh, nato in Vietnam nel 1926 (dunque ha 85 anni), è monaco buddhista dall’età di 16 anni. Il suo buddhismo è piuttosto raro in quanto il Vietnam è l’unico posto dove le due forme tradizionali del buddhismo, il Mahayana e il Theravada, sono cresciute in pacifica integrazione. Inoltre grande parte ha ovviamente avuto l’esperienza diretta della guerra, con i suoi orrori e le sue sofferenze. Thich Nhat Hanh si è in seguito trasferito in Francia dove ha aperto una piccola comunità, ma diversi centri sono diffusi in tutto il mondo occidentale, Italia compresa (http://www.esserepace.org/sangha.html).
Il successo del suo insegnamento è stato quello di adattarsi alla differente mentalità occidentale, poiché, come d’altronde sostiene anche il Dalai Lama, tramandare semplicemente un “buddhismo ortodosso”, poco adatto all’occidente, non avrebbe avuto “presa”. Questo non deve suonare come un tentativo di “evangelizzazione” – il Dalai Lama stesso dice che è giusto che ognuno resti nella propria religione, culturalmente più appropriata – ma piuttosto come il desiderio di rendere cio’ che si ritiene un insegnamento utile e pratico – apportatore di pace e serenità attraverso il controllo dei proprio pensieri – facilmente trasmissibile anche laddove la cultura e la mentalità siano molto diverse. Si tratta percio’, secondo il Dalai Lama, di un “metodo” da affiancare alla propria religione, piuttosto che sostituirla.

Una storiella zen racconta di un uomo su un cavallo: il cavallo galoppa veloce, e pare che l’uomo debba andare in qualche posto importante. Un tale, lungo la strada, gli grida: “Dove stai andando?” e il cavaliere risponde: “Non so! Chiedi al cavallo!”.

Questa storiella, che già conoscevo ma che ho ritrovato anche nel libro, paragona i nostri pensieri al cavallo: noi, che siamo il cavaliere, dovremmo condurlo, ma più spesso è lui a portarci dove vuole, frequentemente in lande di angoscia e preoccupazioni, senza che ce ne rendiamo davvero conto. Iniziamo con un pensiero, poi da questo ne nasce un altro, e poi un altro, producendo una valanga che diviene sempre più incontrollabile finendo per travolgerci. A un determinato momento ci ritroviamo in stato di agitazione ed ansia, senza sapere come ci siamo arrivati. Il buddhismo non è “assenza di pensiero” – il primo pensiero puo’ infatti essere sensato, non sarebbe giusto (ne possibile) impedirgli di nascere – ma è “consapevolezza del flusso di pensieri”, in modo da imparare a usarli piuttosto che farci usare da essi.

Ho selezionato qualche altro pensiero interessante dal libro di Thich Nhat Hanh, nei prossimi post ne mettero’ qualcuno 😉

cavallo e cavaliere

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59 pensieri su “Chiedi al cavallo!

  1. Sono onorata di avere lo stesso nome della tua gatta! Si tiene in forma la tua Sissi! Buongustaia!
    Mediterò se registrarmi anche io su splinder….mi dovrò informare bene su come "funziona".
    Non vedo l'ora di sapere quale argomento tratterà il tuo prossimo post….
    non mi rimane che attendere domani mattina quando mi collegherò ad internet appena prima di attaccare al lavoro…
    Grazie ancora!
    Sissi81

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  2. eheheh povera, non e' che mangia tanto eh! Probabilmente ha un problema di metabolismo, che poi non e' raro nei gatti sterilizzati Se clicchi il suo nome nei tag (sotto "categorie"), puoi trovare alcuni post dove compare di persona… oppssss, di gatto!

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  3. Nel tram tram quotidiano speso frenetico, sembra difficile ritagliare un attimo di tempo per noi stessi. Sommersi da piccoli grandi problemi è piuttosto facile per i nostri pensieri prevalere fino a trascinarci nel loro vortice. Se si riuscisse ad allentare un po la tensione mentale ad esempio con un po di meditazione, credo che si potrebbe avere un maggior controllo dei propri pensieri, sfruttarli a proprio vantaggio e stare meglio.
    Un bacio caro Lupo

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  4. Ho visto le foto. Che amore!
    Ha due occhioni meravigliosi. E che tenera con il peluche!
    Leggendo il post su di lei mi è venuta la nostalgia di cosa significa avere un "animale" in casa….
    Nel dicembre del 2009 mi ha lasciato il mio cane Jack dopo ben 17 anni…non ti dico il dolore e il vuoto che ha lasciato. Tutt'ora in diverse occasioni mi viene inconsciamente da cercarlo…ma lui non c'è. E' incredibile quanto amore riescono a dare….

    Sissi81

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  5. x Demetra: esatto, lo scopo principale della meditazione, nonche' il suo piu' immediato "ritorno", e' proprio la maggiore presenza mentale nelle faccende quotidiane, anziche' lasciarle ad abitudini e "reazioni" piu' o meno casuali.
    un bacio anche a te e ben tornata

    x Sissi: ah, si'! Quando ti lasciano e' una tragedia, ma… io ho sempre avuto piu' paura di essere io a lasciare loro, senza sapere che fine avrebbero fatto. Infatti probabilmente non ne prenderemo piu', ne gatti ne cani, quando saremo in tarda eta' A te dico… guarda sull'altro mio blog, che tengo assieme a mia moglie: http://www.adottauncucciolo.net/ … lo so, lo so: dopo che se n'e' andato un animaletto la prima reazione e' "mai piu' ", ma invece pensa a quanto amore potresti dare a qualcuno di questi sfortunati animali, le loro storie sono spesso drammatiche e meriterebbero sicuramente questo amore

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  6. Eh sì…nel dopo attraversi sempre quella fase del "mai più"…ma sento a poco a poco che sto cedendo ancora, un'altra volta.
    Ho visto il sito che mi hai segnalato. Lo terrò bene a mente e frequentato… . Meriterebbero tutti quanti una seconda vita piena di amore e coccole…

    Sissi81

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  7. Ma si, se non avessimo una casa così piccola e, soprattutto, avessimo almeno un giardino… sai quanti ne avremmo già??
    Ho pubblicato il nuovo post, eh! Basta che clicchi in alto sulla scritta "Wolfghost – Alla ricerca dell'anima" o su "home"

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  8. Questa sarebbe la condotta ideale infatti Purtroppo non si e' in genere… allenati per riuscire ad essere tali. Pratiche di concentrazione e meditazione dovrebbero proprio costituire questo allenamento, anche se tali "pratiche" potrebbero anche essere piu' usuali di quanto pensiamo. Ad esempio, quando riusciamo a concetrarci totalmente sul lavoro che stiamo facendo, o sulla musica che stiamo ascoltando, noi non lo sappiamo… ma siamo in piena meditazione
    Benvenuto sul mio blog

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