L’umorismo nell’arte del vivere – da un post di Donnaflora1968

Spesso ho scritto sull’importanza dell’ironia e, ancor di piu’, dell’autoironia, e anche sull’impatto positivo che hanno sulla qualita’ della nostra vita cose come il sorriso o il pensiero positivo. Tuttavia, se non erro (inizio ad essere qua da troppo tempo :-D), non avevo mai dedicato un post all’umorismo e all’impatto che ha nella vita, per cui, quando me lo sono ritrovato bello e pronto, mi sono detto “be’, questo lo devo postare anche da me!” ;-).

Per chi non lo conoscesse, consiglio vivamente il blog di Donnafloraricomincio a vivere“, e’ davvero ricco e spazia dalle storie di personaggi storici e opere, alle segnalazioni di canzoni e musiche, per finire con saggi personali e di “terze parti” (ovvero tratti da articoli) 🙂
Diciamo che il suo blog ha, soggettivamente e non oggettivamente, un solo difetto: e’ cosi’ prolifico che, per il mio modo di essere presente sul web, finisco per perdermi certamente qualcosa di buono 😐 Ma d’altronde se pubblicasse con i miei ritmi… finirebbe probabilmente per addormentarsi! 😀

E adesso il post sull’umorismo… 😉


L’umorismo nell’arte del vivere

bimbo

Gli angeli volano alto… perché si prendono alla leggera!

L’umorismo insegna a non identificarsi con un’idea stereotipata di sé, ma a riconoscere la propria identità più complessa, a cogliere le proprie contraddizioni e a sorridere di sé. E’ un’arte quella di imparare a vivere dosando nelle giuste proporzioni serietà e umorismo. La vita è una cosa seria, certo chi lo negherebbe mai, eppure maestri di tutti i tempi e di tutte le tradizioni accennano spesso, con un sorriso che sembra celare molto più di quanto esprime, al fatto che la vita è un gioco.
E anche il gioco è una cosa seria, provate a chiederlo ai bambini! Solo un paradosso può spiegare in profondità la natura di un esperienza così ricca come quella della vita, di cui siamo protagonisti e spettatori, per invitarci a trovare il giusto equilibrio.
E maestri di vita si rivelano questa volta i bambini che vivono pienamente un loro gioco, che siano nel ruolo delle “guardie”, che siano nel ruolo dei “ladri”, che facciano il “medico” o il “paziente”, in cui l’importante non è essere da una parte o dall’altra, l’importante è giocare a fondo la propria parte, recitarla bene, immedesimandovici con passione, senza però mai dimenticare che quello è solo il ruolo che si sta momentaneamente giocando, la propria vera identità e un’altra.
E’ lo stesso invito posto da grandi psicologi e filosofi. Il dottor Roberto Assagioli ha sempre posto una grande enfasi , nell’ambito del percorso di crescita personale, sul metodo della sdrammatizzazione e dell’umorismo.
“Molte persone, ha scritto, sono solite prendere la vita, le situazioni, le persone, con eccessiva serietà; esse tendono a prendere tutto in tragico. Per liberarsi dovrebbero coltivare un atteggiamento, più sciolto, più sereno, più impersonale.
Si tratta di apprendere a vedere dall’alto la commedia umana, senza troppo parteciparvi emotivamente; di considerare la vita del mondo come una rappresentazione teatrale in cui ognuno recita la propria parte. Questa va recitata nel miglior modo, ma senza identificarsi del tutto col personaggio che si impersona”.
La nostra vera identità non va ricercata nell’ “abito” che portiamo e neppure nell’intestazione del biglietto da visita o nell’entità del conto in banca, perché le cose veramente importanti della vita, della nostra vita personale, riguardano ben altro, riguardano affetti, emozioni, talenti più o meno sviluppati, valori e ideali, sogni e speranze. Queste sono le cose reali, le cose veramente importanti nella vita, l’ascolto e il rispetto delle quali determinano anche il grado di salute fisica e psichica, e questo è quello che forse già sappiamo ma che molto spesso dimentichiamo, soffrendo in modo esagerato per cose che sono poi facilmente ridimensionabili di fronte alle grandi questioni dell’esistenza. Ed è qui che l’umorismo si rivela a sua volta grande maestro perché aiuta a ridare giuste proporzioni ai diversi aspetti della realtà.
Il filosofo Hermann Keyserling aveva affermato, a questo proposito: “Osservando e vivendo la vita in modo ampio ed elevato si vede che essa ha dei lati seri, duri, dolorosi, ma anche degli aspetti lieti, lievi, luminosi e anche degli aspetti comici, buffi. Questi costituiscono il giusto contrappeso ed equilibramento di quelli. L’arte di vivere consiste nell’alternare opportunamente i diversi elementi e atteggiamenti; e il farlo è in nostro potere più di quanto si creda”. Troppa serietà denota anche troppa rigidità, incapacità di percepire il mondo nei suoi molteplici aspetti, nei diversi punti di vista, tra i quali ce ne sarà sempre uno che permetterà di sorridere. Per saper sorridere di se stessi occorre una grande apertura mentale e fiducia in se stessi, per non perdere la propria identità anche se per un momento si perde la propria dignità; per trovare la sfumatura umoristica anche nella tragedia occorre una grande fiducia nella vita che non è mai veramente “contro di noi” anche quando gli eventi sembrano dimostrare il contrario.
C’è sempre una possibilità di vedere le cose anche in un altro modo, e a volte è anche l’assurdità di questo tentativo che fa sorridere, che fa ridere. E la realtà diventa allora più sopportabile, anche solo per il benefico effetto della risata.
Saper ridere può essere segno di grande maturità, ma bisogna fare una distinzione.
Vi è una differenza radicale tra comicità, nel senso di derisione, e umorismo.
La prima è antagonistica, aggressiva, spesso crudele; invece il secondo è pervaso di indulgenza, di bontà, di comprensione. Consiste nel veder dall’alto, nella loro vera luce e nelle loro giuste proporzioni le debolezze umane.
E il vero umorista sorride soprattutto di se stesso.

(da ” Essere” M. Danon)

gatto e scimmia

58 pensieri su “L’umorismo nell’arte del vivere – da un post di Donnaflora1968

  1. Neanche io riesco piu' a seguire il ritmo dei blogger "seri" che postano ogni giorno, ma mi ha fatto molto piacere leggere questo post, ottimo,a cui nulla si può aggiungere se non un saluto alla blogger e a te.

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  2. Sono sicura che tu sai già che io condivido pienamente tutto quello che c'è scritto nel post, perché ci "conosciamo" da tanto tempo e sai quanto mi piaccia scherzare… Anche se devo ammettere che nella vita di tutti i giorni ciò non è facile e, spesso, non è sempre possibile.

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  3. Purtroppo hai ragione, spesso e' davvero difficile. Seppure sostenga che si puo' sempre scherzare, sono il primo ad avere a volte serie difficolta' a farlo.La differenza e' che adesso tale difficolta' e' in genere per faccende oggettivamente serie, mentre le altre di solito mi "scivolano" addosso…

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  4. carissimo, grazie del passaggio…ovviamente il mio post sugli interessi delle case farmaceutiche nonvuole essere un'accusa nei confronti di un solo governo…diciamo così che è un accusa trasversale, te lo ricordi il ministro DeLorenzo liberale ai tempi di mani pulite, beccato mentre nascondeva i soldi nel bidone della spazzatura che ebbe a dichiarare ai tempi dell'arresto : "Grazie a Dio sono miliardario da quando avevo 18 anni, non ho bisogno della poltrona di ministro per avere successo"…vabbè ovviamente è fuori di galera, e …http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/notizie/cronaca/2010/26-aprile-2010/ex-ministro-de-lorenzo-esecutivo-european-cancer-patient-coalition-1602904751198.shtml ci sarebbe proprio da ridere… se non fosse che è tutto vero ! 

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  5. Mentre leggevo il post mi è tornato in mente un pezzo de Il piccolo principe: 

    Quando voi gli parlate di un nuovo amico (ai grandi), mai si interessano alle cose essenziali.

    Non si domandano mai: "Qual è il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?" Ma vi domandano: "Che età ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?" Allora soltanto credono di conoscerlo.

    a proposito di emozioni e rigidità.Condivido appieno: bellissimo giocare con se stessi e con la vita e poi quelli che si prendono sul serio sono proprio pallosi.

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  6. Sai Wolf, o invece mi sto accorgendo che riesco ad affrontare meglio i grandi ostacoli e le gravi situazioni piuttosto che le piccole, quasi impercettibili "graffiature"… Chissà cosa significa?!?

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  7. x Giogugio: posso ancora capire chiedere i secondi ("capire", più che "condividere" o "approvare")… ma pensando anche ai primi, e non trascurandoli.Condivido anche la parte finale del commento, anche se certamente possono esserci eventi sui quali sorridere è davvero difficile, anche se non impossibile.Un saluto x Zeroschemi: vero, è invece una differenza davvero essenziale. La stessa che passa tra ironia (soprattutto autoironia) e sarcarsmo.

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  8. x Happy: probabilmente è perché, più o meno consciamente, sai che i grandi ostacoli vanno affrontati con grande attenzione; quelli piccoli invece sono invece fastidi che si potrebbero evitare e invece ci ammorbano…Un saluto

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  9. l'umorismo mi piace…chi sa cogliere la vita in tal senso ha la mia completa ammirazione…ma basta che non sia troppo…diversamente mi annoia..il tutto come tu affermi deve essere una combinazione di momenti "seri" e di momenti colmi di umorismo..che non deve pero' essere cinico …come troppo spesso sento…complimenti per il post sai portare ( come sempre) argomenti interessanti…bacioooooooooo N.

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  10. L'ironia è uno strumento imprescindibile sia in campo artistico che nella vita quotidiana…Woody Allen non fa altro che prendere in giro se stesso, le proprie manie e ossessioni e mi fa morire dal ridere (forse perché diverse cose ci accomunano…), ma anche i più grandi scrittori, mostri sacri della letteratura, scrivevano con grande ironia (Proust ad esempio, anche se può sembrare strano, mi ha fatto sorridere innumerevoli volte…)un abbraccio al caro Wolfino

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  11. x Neityri: bé, l'umorismo cinico potrei identificarlo come sarcasmo, e certamente è tutt'altro che positivo.Grazie cara, in questo caso estendo i tuoi complimenti all'autore del testo e alla blogger che per prima lo ha riportato x Dalloway: assolutamente cara Dalloway, anche io ammiro molto Woody… più la persona che i suoi film, direi! Abbraccio ricambiato!

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  12. La ricerca dell'anima… o la ricerca della sua evoluzione. Arduo percorso, ma, secondo me una vita non basta per salire i gradini di questa sospirata scalata verso l'assoluto. Bene, ora non ci prendiamo troppo sul serio e parliamo di ironia. No… non posso parlarle… perché… perché mi viene da ridere! 🙂 Ma ci pensi se non avessimo autoironia o non usassimo la nostra ironia per far sorridere chi invece pensa che la vita sia solo lavoro, moda, macchine e letterine! Poi figurati… io sono anche livornese, quasi più vicino al sarcasmo che all'ironia! Buona domenica…

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  13. Bel post da prendere in considerazione !!!Ma putroppo a volte si vivono periodi che con tutta la tua buona volontànon c'è la fai a essere ottimista ,  è ti limiti a qualche sorrisose leggi un post divertente.. bada bene chè come indole sonostata sempre ottimista e allegra, ma… UN ABBRACCIO E UN SORRISO PER  TE…

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  14. x Katia: assolutamente cara, solo il primo a dire che non sempre è possibile. Diciamo che però sulla soglia possiamo lavorarci, e innarzarla sempre di più Abbraccio e sorriso anche per te!

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  15. x Sergio (l'utente anonimo #19): assolutamente d'accordo, la ricerca dell'anima non ha una fine, è solo percorso. Per dirla con lo Zen, "la strada è la ricompensa" Non ho conosciuto tanti livornesi, ma in generale toscani sì (lo so, lo so, guai ad accumunarvi! ), e certamente l'ironia non gli manca x Raggio: grazie cara, ma se continui così… soffocherò nell'incenso!! 

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  16. Sì, credo che tu abbia ragione. Superare un grande dolore o una grande difficoltà ha in sé qualcosa di "eroico" ma le piccole contrarietà quotidiane… sono solo fastidi che ci ammorbano, come hai detto tu.                

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  17. Hai un blog molto interessante e ti ho scoperto per caso andando a curiosare in quello di mio fratello. Devo però leggere tutto con calma e poi magari ti lascerò un commento più serio.E' stato davvero un piacere, anche perché in giro se ne trovano pochi di argomenti interessanti. Ciao a presto!Nadia

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  18. x Happy: e sì, perdere tempo ed energie (e forse soldi) per qualche "sciocchezza" può davvero infastidire! x Azalea: eeeh! Ben tornata Azalea! Sì, lo sapevamo già, ma anche te non scherzi, eh! Tutto bene, grazie, riporterò i tuoi saluti!

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  19. Tuto giusto ….. peccato che l'auoironia spesso non viene percepita positivamete ….. a volte ci mettono dalla parte di chi se la tira (pessimo modo di esprimersi).

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  20. Trasformarsi in una nuvola.Cogliere gli elementi ,analizzarli,senza farsene coinvolgere troppo.Osservare la "commedia umana" considerandola tale.Forse sarebbe l'unica maniera per attaversare la vita e la piu' saggia.Ma io non  sono cosi'.Gli" elementi" mi coinvolgono;vorrei essere nuvola ma ho dovuto accettare  il fuoco che arde.Ciao

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  21. Ciao Wolf,come non essere d'accordo con le righe che hai riportato? Cosa aggiungere? Sicuramente il ringraziamento, a te, per averle proposte: senza la tua segnalazione non avrei avuto modo di compiere questa interessante lettura.Apprezzo molto il tuo blog per il suo costante invito alla riflessione, perché insegna a non fermarsi mai in superficie.Buon inizio di settimana.Carmine

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  22. x Jouy: Bé, è come per l'umorismo: si sa che non tutti ne sono dotati, no? x l'utente anonimo #30: messa così suona come una capacità "negativa"  In realtà si tratta di sapere quando è il caso di lasciarsi coinvolgere e quando invece è meglio non farlo. Questa sì, è un'arte tutt'altro che semplice

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  23. x Carmine: in fondo, Carmine, le riflessioni che propongo sono le stesse riflessioni per cui sono passato anche io, e per le quali, molto spesso, sto ancora passando Grazie e buon inizio settimana anche a te!

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  24. x Micia: potrebbe provarci, a differenza di me lei la costanza sembre averla. E la costanza è spesso la componente fondamentale per riuscire a scrivere un libro x Ivy: vero, già a volte la vita è difficilmente sopportabile così…

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  25. x Jouy: esatto, almeno per come l'umorismo è inteso in questo post x Happy: diciamo che con gli altri bisogna stare molto attenti; a parte il sarcasmo, che è sempre da evitare, anche per cogliere una sottile ironia ci vuole lo spirito adatto, e non tutti ce l'hanno. Così si corre il rischio di ferire qualcuno senza volerlo…

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  26. L'amicizia non è diminuita dalla distanza o dal tempo,dalla prigionia o dalla guerra, dalla sofferenza o dal silenzio.È in queste cose che essa mette più profonde radici.È da queste cose che essa fiorisce….UN ABBRACCIO E UN SORRISO PER TE

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  27. x Katia: grazie per il tuo splendido saluto!Abbraccio e sorriso anche per te! x Leggerevolare: eheheh ne conosco di persone per le quali il "non fare agli altri…" non ha molto valore! Ciao Elisa! x Ruhani: grazie a te cara! Baci… elfici anche a te!

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  28. Buongiorno carissimoconosco donnaflora e come il suo blog ne conosco diversi ad esempio pure elvy9 alias Elvira che riesce a descrivere e commentare le opere in una maniera spettacolare.Per l'appunto il mio post parla proprio di questa piattaforma che ha pochi blog interessanti.ps.pure il tuo blog è uniko un saluto con stima.

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  29. Grazie cara Sorgente Qualche blog interessante c'è, e a volte si trovano "perle" laddove non ti aspetteresti. Questo è il potere della condivisione: ognuno ha qualcosa di buono da dire Con altrettanta stima, un caro saluto anche a te!

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  30. Poco fa durante la trasmissione di Augias, hanno parlato anche di creatività spontanea, (non c'entra nulla con il post se non per l'mmagine dello scimmiotto che abbraccia il micetto)Una macaco di un anno ha scoperto che lavando le patate queste risultavano più buone. Ha voluto condividere questa sua intuizione prima con la sua mamma, poi con i cuccioli e le femmine …. per ultimo si è rivolta ai maschi. Sociologia….

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