Essere consapevoli per lasciare andare

atlanteAnsie e preoccupazioni ci stanno aggrappate, e vorremmo lasciarle andare. Come? Fate dei passi calmi, fermi. Passi coraggiosi. Siate attenti e determinati: attenti al carico delle ansie e delle preoccupazioni, determinati a volerlo deporre. Chiedetevi: “ Perché continuo a caricarmi questo peso sulle spalle?”.
Rendetevi conto che state davvero portando il carico estenuante di tutte le vostre ansie e preoccupazioni, e generate compassione per voi stessi. Solo se abbiamo compassione per noi, avremo compassione per gli altri. Questa comprensione sorge scoprendovi imprigionati nella gabbia dell’ansia e della preoccupazione. Capirete che ansia e preoccupazione non servono per risolvere i problemi, ma che, al contrario, impediscono la pace e la gioia.
Con questa consapevolezza, lasciatele cadere giù. Se volete potete farlo. E’ come togliersi l’impermeabile e scuotere via le gocce di pioggia che sono rimaste.

In un centro Zen, all’ingresso del sentiero per la meditazione camminata, c’era un masso. Sul masso erano incise queste parole: “Bo bo thanh phong khoi”, che significano: “Ogni passo fa nascere una brezza”. Che frase stupenda! La brezza rinfrescante è l’esperienza della pace e della liberazione che soffiano via l’opprimente afa delle preoccupazioni dal vostro ciclo di nascita e morte, portando gioia e libertà nelle nostre vite.
Amico caro, perché non provi a camminare anche tu in questo modo? Fallo per il nostro mondo.

Thich Nhat Hanh


Commento di Wolfghost: la meditazione camminata è una pratica centrale negli insegnamenti di Thich Nhat Hanh. Sostanzialmente si tratta di una lenta passeggiata dove tutta la nostra attenzione è sui passi, sul respiro, sul sorriso che dobbiamo far sorgere con amore. Lo scopo è ottenere una concentrazione che col tempo diviene spontanea, senza sforzo, uno stato di consapevolezza che ci permetterà di vedere con chiarezza aspetti della nostra mente e della nostra vita che al momento sono confusi. Ansia e preoccupazioni sono tra questi aspetti. Certo, ognuno ha problemi, e in certe fasi della vita tali problemi divengono gravi e rilevanti. Tuttavia è davvero inutile preoccuparsene tutto il tempo: non serve, e, creandoci ansia, è controproducente.
Ovviamente suona facile scriverlo a parole, difficile applicarlo. Ma… è se fosse come dice il buon Thich? Se davvero bastasse provare con un poco di determinazione per scoprire che davvero possiamo allentare i morsi di ansie e preoccupazioni?
Si puo’ fare, se vogliamo davvero.

Questo è il penultimo post sugli insegnamenti di Thich Nhat Hanh contenuti nel libro “Essere Pace”. Nel prossimo metterò la parte forse di più difficile comprensione ma anche quella secondo me più importante.

arcobaleno

82 pensieri su “Essere consapevoli per lasciare andare

  1. "Solo se abbiamo compassione per noi, avremo compassione per gli altri

     !"""" "Saggezza profonda da condividere, grazie per questi tuoi post che danno gioia e riflessione "abbracciate".
    Camminare ( o viaggiare in treno)  e nuotare per me mi hanno sempre aiutato nella concentrazione interiore, il movimento stesso apre un canale mentale interiore che si fonda sulla superiore connessione con la mia fisicità, ancor più nel nuoto, quando idee, sensazioni muscolari ed epidermiche, suoni ovattati e ritmicamente ipnotici, che rimandano anche a sensazioni prenatali, acuiscono concentrazione ed ideazione.
    p.s. In un intervista a Giovanni Allevi, a cui ho assistito, lui parlava di quanto la creazione musicale ( e le riflessioni filosofiche si facessero più profonde)  lo "raggiungesse" proprio mentre svolgeva la sua attività preferita, quella di nuotare.

    "Mi piace"

  2. Essere responsabili in sè è buono però è vero che la sindrome di Atlante è sempre dietro l'angolo e aiuta a discirminare proprio lo stato d'animo; il responsabile (ma che brutta parola ormai ai tempi di Scilipoti) è serio ma mai ansioso non trovi?

    "Mi piace"

  3. x Flame: la meditazione camminata è solo una delle possibili, ognuno puo' adottare forme diverse. La forma camminata, secondo me, è stata scelta da questo monaco vietnamita (e non solo, naturalmente) perché pur avendo elementi che permettono la concentrazione, non è così complicata da impedire riflessioni in stato meditativo. Ma lo stesso succede in tanti altri campi, immagino nuoto compreso

    x Anne: eheheh bene, aspettiamo di sapere come ti sei trovata allora!

    "Mi piace"

  4. difficile lascire andare quel peso,
    tutti i muscoli ne sono irrigiditi, un peso che poi non pesa fisicamente, solo tutti i muscoli contratti,
    cerchi di visualizzarli uno a uno, ordini ai tuoi tendini di flettersi, di ammorbidirsi e senti che non ci riesci,
    visualizzi te stessa con una pietra sul cuore che ti schiaccia a terra, sai che è solo illusione,
    ma allora perchè ogni passo è un tormento?
    si aspetta sempre il giorno dopo per iniziare,
    peccato che è sempre adesso,
    inchino Lupo

    "Mi piace"

  5. Il problema è che è facile parlare di come lasciare andare l' ansia per chi non ne porta il peso. A me servirebbe un anno di vacanza da me stessa, per riuscire a lasciarne un po' il peso.
    Quanto penso e quanto vivo l' ha già scritto nel suo commento SisterCesy; putroppo è un mal comune. E' che dovremmo sapere come fare in partenza, cioè lasciare andare il peso pian piano che si accumula, impedendogli di diventare un macigno che ci schiaccia.

    Buonanotte lupo,
    IrisLuna

    "Mi piace"

  6. Ohhhhhhh ecco ecco. Ebbene io ho le spalle così cariche, Wolfissimo caro, che non faccio nemmeno in tempo  a preoccuparmi delle ansie e allora, certe volte penso, che sia fatto apposta da me, mettermi saini sempre più pesanti inspalla – Sì, penso che sia così.
    E sei davvero un grande saggio

    "Mi piace"

  7. Già, perche continuo a caricarmi questo peso sulle spalle? ….anche io mi sto trascinando con un peso che non mi permette di vivere con serenità la mia relazione sentimentale.
    Perchè dover vivere con questo peso che non mi fa nemmeno godere le cose belle? si rischia di sentire il carico sempre più pesante e di conseguenza cedere…
    Grazie. Mi hai dato un ottimo spunto per riflettere!

    "Mi piace"

  8. Questa è la fine dell'uomo da solo e titanico, soccombere  sotto il peso della vita, delle tragedie, dell'ansia, delle preoccupazioni, della sofferenza, della morte…
    Per fortuna c'è ben Altro…
    E non è solo la mano che alleggerisce dall'alto la palla..
    E' di più…
    E' un uomo che si sdoppia, si moltiplica, non numericamente , è il suo interiore a viverlo…una continua espansione non da lui generata ma permessa grazie al suo Sì

    "Mi piace"

  9. x Sistercesy: i muscoli rimangono contratti perche' la mente resta preoccupata. Esistono molti modi di sciogliere i muscoli, ma se non accompagnamo ad essi il "buon governo della mente", presto o tardi ritorneranno ad essere contratti. Visualizzare se' stessi con una pietra sul cuore che schiaccia a terra, puo' accadere ma, al pari di ogni altro pensiero, se non "nutriamo" questa visualizzazione dando ad esso peso, ragionandoci sopra, aggiungendo riflessione dopo riflessione anziche' "lasciarla andare", essa si muovera' e scomparira' – per dirla con i buddisti – come le nuvole nel cielo

    x Evelyn: e' vero Evelyn, pero' bisognerebbe avere un buon governo della mente a prescindere dal nostro stato di innamoramento. Essere innamorati e' senz'altro buona cosa, ma noi non dobbiamo cercare di "anestetizzare" i problemi, piuttosto di risolverli. E' difficile stabilire quanto la serenita' contribuisca all'amore e quanto avvenga il contrario
    Un abbraccio

    "Mi piace"

  10. x Irisluna: ma tu come fai a sapere che chi ne parla, che sia il monaco o io che ne riporto le parole, non ne portiamo il peso? Questo e' un monaco vietnamita che e' passato attraverso le atrocita' della guerra, e non solo di quella con gli Stati Uniti. Il peso che dovrebbe avere lui addosso, la grande maggioranza di noi puo' solo, fortunatamente, sognarselo. Eppure c'e' riuscito a lasciarlo andare. La cosa fondamentale e' non partire con il preconcetto che non si puo' fare. Questo e' il grande errore. Inizia a pensare che – almeno "forse" – e' possibile, che in fondo se ce l'hanno fatta altri ce la puoi fare anche te. Nessuno inizia dall'inizio, nessuno o quasi ha la fortuna di riflettere su queste cose gia' da bambino cosi' da evitare di dover iniziare con un grosso peso che gia' grava sulle sue spalle. Anzi, probabilmente l'idea di iniziare nasce proprio nel momento in cui uno inizia a soffocare, non prima. Pensare che il sacco e' ormai troppo grande non deve essere una scusa.
    Buona giornata a te, cara Iris

    "Mi piace"

  11. x Raggio: io non credo che queste cose "accadano apposta". Ci sono vite piu' "fortunate" e vite piu' "sfortunate", anche se – non faticherai ad ammetterlo – di fronte al dramma della morte forse tali differenze si assottigliano. I monaci buddisti provano grande compassione per tutte le creature, perche' tutte ne hanno bisogno. Ma sono certo che queste cose le sai meglio tu

    x TataSissi: be', spero tu abbia compreso bene il messaggio del post. Qui non si tratta di fare un'azione piuttosto che un'altra, ma piuttosto di capire la natura della mente cosi' da dare un giusto peso ad ogni cosa che avviene

    "Mi piace"

  12. x Annamaria: il tuo messaggio e' molto spirituale, cara Annamaria Io non voglio professare questa o quella religione, ma credo che – al di la' dei nomi che si possa dare a questo Altro di cui parli – tutte le correnti spirituali ne parlano, l'aspettano o lo cercano. La buona notizia e' che non e' necessario essere profondi credenti per cominciare: quel "si" e' qualcosa che nasce semplicemente dentro di noi

    "Mi piace"

  13. mah… dico la mia.
    bella a prima parte e interessante il tuo commento, però… però… però vale solo per quella parte d'umanità che è abituata a responsabilizzarsi e anche troppo.
    ce n'è un'altra, e mi sa che è la maggioranza, che invece di niente si caricano, né delle preoccupazioni altrui né delle proprie e si cerca di non averle e non pensarci finchè si può e poi quando non si potrà più amen, staremo a vedere ma dopo, ora non pensiamoci.

    questo post mi ha ricordato la favola della formica e della cicala.. cioè l'insegnamento e il tuo commento valgono sì, ma solo per la popolazione delle formiche… mentre tanto numeroso è il popolo delle cicale 

    "Mi piace"

  14. Io vedo tante cicale, cara Ivy, che si caricano di ansie e preoccupazioni per cose davvero di poco conto. Per loro il passo vale ancora ed e', anzi, duplice: non solo imparare a gestire la loro ansia, ma anche capire la reale importanza degli obiettivi che si pongono.
    Di cicale che davvero non hanno preoccupazioni non ne vedo tante…

    "Mi piace"

  15. Accipicchia Wolf, io devo fare il processo inverso, provo molta compassione per gli altri e poca per me stessa, mi carico di ansie  e preoccupazioni pensando che sono forte e ce la farò. Mi dai un consiglio?

    "Mi piace"

  16. Figurati, nulla da scusare Non so… forse si potrebbe dire che la radice cristiana nasce dalla quotidianita' del vivere? Perche' "riconosce di essere la base del vivere" suona un po' "o cristianesimo o nulla", il che sarebbe per me non accettabile. Invece lo il pensare che il cristianesimo ha le sua basi nella vita (e nell'amore?) stessa, cosa che lascerebbe comunque aperto il campo ad altre religioni o, in generale, altre vie

    "Mi piace"

  17. A volte il carico è veramente pesante e … in un certo senso….causato da altri. Quello che porta il genitore è e resterà per sempre, hai voglia di filosofare …. camminavo molto nel bosco da sola, mi ha sempre aiutato, riflettendo e facendo deserto ritrovavo un "venticello" che mi guidava verso un angolino di luce. Pochi figli pochi guai rovescia la medaglia e fatti due conti… affrontato un problema TAC un altro… meno male che in Italia vi sono tanti boschi! OOOOO … comunque reggo ancora!

    "Mi piace"

  18. A volte siamo proprio noi che alimentiamo le nostre ansie e preoccupazioni, continuando a tenere troppo il pensiero sempre lì…ottenendo solo il risultato di ingigantirle di più…
    Sono d'accordo…" ogni passo fa nascere una brezza ", è vero…istintivamente, quando sono particolarmente agitata o preoccuopata per qualcosa vado a fere una lunga passeggiata e quando torno…sono più "leggera"…  Ehi…quell'immagine la conosco…é quella che ho scelto per il template e l'ho messa anche nel desktop…é così rasserenanteCiao Wolf, sempre molto interessanti i tuoi post!

    "Mi piace"

  19. Dipende sempre di quali entità sono le preoccupazioni, certo l'ansia non aiuta e spesso l'ansia mostra delle proccupazioni là dove, magari, non ne sono, o per lo meno l'ansia "ingigantisce" una preccupazione. Meglio allora ascoltare la ragione e cercare di risolvere il problema dalla radice.
    Io ho fatto esercizio, e ancora lo faccio, per le mie ragazze, quando tornano tardi a casa. Cerco di non farmi prendere dall'ansia, pensando che alla loro età facevo la stessa cosa, oppure quando arrivo tardi al lavoro mi dico: non succede nulla: recupero. Insomma, piccole ansie da ridurre con delle risposte serene. Dunque, se prima aspettavo le ragazze sveglia in poltrona, adesso me ne vado al letto a dormire. Non serve che io stia sveglia in compagnia dell'ansia.

    Bisognerebbe tentare di decantare l'ansia, in modo tale che si riduca.
    Ma come tu stesso hai scritto: un conto è la teoria un altro conto è la pratica, ma si può sempre iniziare con le piccole ansie.

    Se non però mi sembra di aver letto da qualche parte che l'ansia in qualche modo serva, in un modo positivo. O forse mi sbaglio.

    Un caro saluto e grazie per le belle riflessioni che ci proponi.

    Rondine

     

    "Mi piace"

  20. Io uso la camminata avanti e indietro e comincio a dirmi:
    Statte calma…statte calmaa….passerà…passerààà!!!!!       
    A volte funziona, a volte me fermo e so' più ansiosa di prima          
    Wolf….quant'è difficile !!!!             
    Bellissimo post

    "Mi piace"

  21. Partiamo dal fatto che l'essere umano ha bisogno di una serie di cose per vivere che appartengono alla sfera dell'anima (chiamiamola così) . Una serie di bisogni (amore, accettazione, riconoscimento, armonia, pace) che, per lo più dipendono da come ci sentiamo, da come ci percepiamo, ma anche da relazioni con l'esterno. Io credo che le ansie aumentino tanto più l'esterno entra nell'interno e ne viene a contatto fino a soffocarlo. Un interno, un'io che può essere capace di sentirsi nel Tutto, di guardarsi dall'Alto, da fuori, ma se il tutto si propone a lui in maniera da non considerare quel piccolo atomo che puo' essere l'io, quell'io fatica persino a respirare. La realtà, spesso, nella sua limitetezza e pochezza è oggettivamente tangibile, riconducibile, certo a situazioni geografiche, economiche, sociali e politiche in cui l'io vive, mangia, beve, dorme, ecc.
    E' una dura lotta Wolf. Occorre attenzione, occorre che la nostra anima sia sempre all'erta.
    Grazie

    "Mi piace"

  22. sentire queste parole credo faccia bene a tanti perchè aiuta a ridurre il peso forse troppo eccessivo che diamo a piccole cose che alimentano stress inutile. 
    Nel lavoro come nella vita privata a volte perdiamo il giusto valore delle cose  e rischiamo di farci travolgere da vere "stupidaggini" 🙂
    Per quanto riguarda il sottoscritto ora cosa preoccupa i miei pensieri è la salute e per quanto provi a non creare un ossessione del male rimane il disagio per un forte cambiamento di vita; soprattutto forzato e quindi non voluto, che limita la mia più grande forza: la libertà.
    ma forse è proprio  grazie a questi momenti che vedo tutto più chiaramente . . . chissà. 

    "Mi piace"

  23. x Vagabonda: eccomi Molti di noi sono simili a te, anche io mi ci riconosco almeno in parte. Crediamo di essere abbastanza forti per farci carico non solo del peso dei problemi nostri, ma anche di quelli altrui. In questo modo ci ritroviamo esattamente nella descrizione fatta dal monaco vietnamita ed ancora di più dobbiamo cercare di "staccare" dalla nostra ansia e preoccupazione. Se preoccuparsi non serve a noi, perché dovrebbe servire agli altri? La preoccupazione non serve a nulla, dobbiamo agire con logica e cuore, non sull'onda emotiva della preoccupazione. Invece in genere ci muoviamo solo quando siamo preoccupati. Qui sta il nostro errore.

    x Jouy: eheheh capisco cara! Pero'… magari hai retto proprio grazie alle tue belle passeggiate, no? Cerca di trovare il tempo per tornare a farle il prima possibile

    "Mi piace"

  24. x Glicine: l'arcobaleno dici?? E' presa da Powerpoint!
    Che bello il tuo racconto degli effetti nella passeggiata, un po' come quelle di cui racconta Jouy qua sopra

    x Rondine: io ho scritto che l'ansia, o meglio le preoccupazioni, possono servire per muoverci: quando non riusciamo a muoverci per "ragione", usiamo l'onda emotiva della preoccupazione per farlo. Io ad esempio faccio fatica ad andare dal medico perché so che è meglio che lo faccia, ma ci vado di corsa allorché subentra la preoccupazione Bene… cio' è sbagliato: dovrei andarci senza bisogno che subentri la preoccupazione, dovrebbe bastare il fatto di sapere che è la cosa giusta
    Grazie e un caro saluto anche a te!

    "Mi piace"

  25. x Charlotte: eheheh anche quello è una sorta di mantra, no? Perché a volte non funziona… Tempo fa usavo una cassetta con una voce registrata che in teoria doveva avere la stessa utilità. Un giorno pero' ero così nervoso che… ad un certo punto mi alzai e spensi pensando malamente "Che stupidaggini!!" Perché? Penso che succeda quando sappiamo che dobbiamo muoverci ma ci ostiniamo a non farlo, allora il nostro sé più profondo si rifiuta di calmarsi, ci da un segnale che stavolta non possiamo e non dobbiamo zittirlo.
    Che ne pensi?

    x Egle: è assolutamente come descrivi, pero' è proprio per questo che dobbiamo trovare la pace e la serenità: non solo per noi, ma anche per chi ci sta vicino, perfino… per il mondo, per dare l'esempio che si puo' evitare di farsi sopraffare dalla negatività.
    E comunque sarai d'accordo che la preoccupazione raramente ha utilità, ed anche quando ce l'ha… è perché siamo noi ad essere "deboli", a non saper agire perché è necessario, e non perché siamo preoccupati.
    Un saluto cara

    "Mi piace"

  26. x Isaac: caro Isaac, la salute è senz'altro una delle cose per cui è difficile non preoccuparsi, e… mi è difficile dire qualcosa a chi, in questo momento, è chiaramente meno fortunato di me. Ti posso dire che la salute è un po' la mia ossessione, ogni volta che ho qualcosa che non va e devo fare una visita specialistica… perdo qualche mese di vita, e non lo dico per esagerare, lo credo veramente. Questo mi ha spinto ad iniziare un percorso per eliminare la paura della morte e della malattia, un progetto non semplice, ma… credo stia dando i suoi frutti. E' da molto ormai che penso che tutti dovremmo prepararci, già da quando siamo ancora in salute. Credo che se lo facciamo, l'intera nostra vita sarà vissuta con spirito diverso, non importa quanto lunga o breve essa sia. Si puo' restare sereni, si puo' continuare a crescere fino alla fine. Non lo dico io, lo dicono persone che ci sono passate e ce l'hanno fatta. Ho scoperto che tutto cio' è già stato affrontato e descritto da una cultura vecchia di tremila anni: il Buddismo. Io mi sto avvicinando al buddismo nella sua forma storica, non perché mi interessi come religione, ma perché ha la vita e la morte al centro dei suoi studi e insegnamenti. E' affascinante e… inizio ad avere la sensazione che… sia anche vero.
    Con mia moglie ho appena iniziato un libro scritto da un monaco tibetano che ha esteso e spiegato ad uso occidentale "Il libro tibetano dei morti" (che è invero poco comprensibile per noi ), si intitola "Il libro tibetano del vivere e del morire", e lui è Sogyal Rinpoche, Ubaldini Editore. Mi sta francamente entusiasmando e mi sento di consigliarlo anche a te, non importa il tuo stato di salute

    "Mi piace"

  27. E' sicuramente un buon metodo la meditazione camminata per lasciare andare ansie e preoccupazioni, poi come hai detto già ce ne sono altri altrettanto validi.  A volte sono così abituata a portare sulle spalle carichi di pensieri, che neanche me ne rendo conto, poi quando qualcuno me lo fa notare mi stupisco di quanto avevo caricato lo "zaino sulla schiena"…e allora lascio un pò di peso.
    Un bacio Lupo buon inizio settimana

    "Mi piace"

  28. x Jouy: cara Jouy… la meditazione camminata è gran cosa ma… è solo una delle tante meditazioni possibili. Pensa che Osho scrisse il "libro arancione", un libro con 100 metodi diversi di meditazione, nella credenza che ognuno di noi ha il metodo che meglio gli si adatta. Il giorno che non potrai fare lunghe passeggiate… troverai qualcosa di diverso, magari sedere in un posto con un panorama bellissimo, che potrai contemplare in stato meditativo e assoluta pace

    "Mi piace"

  29. Allora io la voce registrata non la userei mai perchè la vivrei come una sorta di intrusione e di comando e se a me vuoi far fare qualcosa, manco morta la faccio se me la comandano.
    Figurate una voce che mi dice di stare calma!       
    ma sa quanto strilloooooooooooo !!!
    Il fatto di muovermi chissà se poi sia dettato dall ' esigenza di farlo….
    non so sinceramente ……
    Bisognerebbe scoprirlo wolf                 
    Ciao          

    "Mi piace"

  30. x Demetra: eheheh è proprio così, carissima! E' successo anche a me: io manco mi rendevo conto di quanto stavo facendo, essendo una questione di vita o di morte (almeno per me) agivo e basta, nella convinzione che una vera scelta non c'era. Per questo rimasi sorpreso quando più di una persona, alla fine, mi fece i complimenti per la forza che avevo dimostrato. Una forza della quale nemmeno mi accorgevo, e che anzi pensavo di non avere.
    Spesso è nelle situazioni più estreme che scopriamo la nostra forza. E dopo… non dovremmo più dimenticarlo…
    Un bacio e un buon inizio di settimana anche per te

    "Mi piace"

  31. x Charlotte: bé, quella cassetta iniziava con l'avvertimento che il nostro inconscio avrebbe accettato solo cio' di cui aveva bisogno, scartando tutto cio' che non sarebbe stato concorde con le nostre credenze. Non c'era qualcuno che diceva "stai calmo!!"

    "Mi piace"

  32. caro wolf,
    anche io sono appassionato di buddismo, (anche se le difficoltà degli ultimi mesi mi hanno allontanato dal suo studio per concentrarmi su lati più pratici) e concordo con chi sostiene che non sia una vera religione. Non parla di un Dio da adorare ma di una luce interna e di un processo di illuminazioneliberazione che si può compiere ora, senza aspettare la morte … e non  è poco!
    personalmente non ho paura della morte, forse perchè non amo particolarmente la vita. ho più paura di "come morire" …

    grazie per il consiglio sul libro, quando lo finisci per favore scrivimi un po' il riassunto e le tue riflessioni, se ti convincerà lo prenderò 🙂

     

    "Mi piace"

  33. Caro Wolf,
    ho letto tutto… anche i commenti…
    penso davvero che leggere tutte queste parole possa aiutare ad alleggerire un peso che ci portiamo sulle spalle, magari troppo grande… e forse dovuto anche all'importanza che diamo ai piccoli problemi.
    Certe volte restiamo impantanati in situazioni che ci creano disagi e malesseri senza sapere come venirne fuori…
    Forse non siamo bravi a scavare e cercare la forza dentro di noi.
    Se questa "passeggiata"… o qualsiasi altra forma di meditazione possono aiutarci… ben vengano!!!
    Ti abbraccio!

    "Mi piace"

  34. x Isaac: temo che dovrai aspettare un po' allora, lo stiamo centellinando (al plurale perche' lo leggo con mia moglie). Su certi libri non si puo' "volare"

    x LaLupa: secondo me ci sono due ordini di preoccupazioni: quelle banali, delle quali perfino a logica potremmo fare a meno, e quelle per cose oggettivamente importanti. Tuttavia entrambe sono superabili secondo il buddismo, perfino la preoccupazione piu' grande: quella per la morte.
    Un caro saluto e un abbraccio anche per te!

    "Mi piace"

  35. eheheh anche la nonna novantenne di mia moglie ha la stessa tua posizione al riguardo, cara Rondine Ma… quando ci vuole, ci vuole, e in quei casi e' buona regola non rimandare!

    "Mi piace"

  36. x Almerighi: ahah be', magari dall'esterno si puo' far fatica a vedere la differenza, ma chi sta compiendo la passeggiata non puo' non capire la differenza. Gia' la velocita' della passeggiata e' indicativa: in genere chi e' nervoso non riesce a fare una bella passeggiata… lenta, di solito tende ad accelerare il passo. Non e' cosi'? Comunque la vera differenza la sente a livello del proprio stato d'animo, e alle "mire" dei propri pensieri che, invece di essere fissi sui problemi, dovrebbero iniziare ad essere piu'… tenui, meno insistenti, soprattutti meno concentrati su un unico oggetto

    "Mi piace"

  37. @Wolf
    grazie di cuore del consiglio, cercherò di applicare queste tecniche, in parte ci sto già riuscendo anche se mi rimane difficile metterle in pratica per le questioni di salute, appunto. Ma in una tua precedente vita cosa facevi, il guru (colui che disperde l'oscurità)? Si respira una tale aria di serenità in questo blog.

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a LaLupa67 Cancella risposta