Cavalcare le sfide – tratto da un saggio di Ralph Marston

Ho già pubblicato in passato scritti di Ralph Marston, generalmente tradotti e adattati dall’amico Rodolfo di Maggio (che adesso non sento da parecchio in verità). Stasera vi voglio proporre questo, a me piace molto, trovo che possa essere applicato ad ogni campo della vita…

Ah! Quello in foto è il mio Julius! 😀

 


 


Julius finestra
CAVALCARE LE SFIDE
(adattato da un saggio di Ralph Marston)


La vita spesso ti presenta delle sfide difficili e, nel farlo, ti pone di fronte a delle scelte. Puoi scegliere di accettare le sfide, per difficili e complesse che possano essere, o puoi scegliere di evitarle, allontanandotene.
Se ti allontani dalle sfide, cerchi di nasconderti da loro, o se le ignori, queste non fanno che crescere in difficolta’ e complessita’. Se davvero stai cercando la strada piu’ facile per uscirne, la cosa piu’ semplice da fare e’ di affrontare le sfide il piu’ presto possibile.
Sebbene il coraggio all’inizio sembri la scelta piu’ difficile e impegnativa, a lungo termine e’ la scelta piu’ facile da seguire. Avere il coraggio di guardare con onesta’ alle sfide e di affrontarle ora, quando sono ancora gestibili, ti risparmiera’ dall’esserne sopraffatto nel futuro. Fare cio’ che e’ necessario fare quando serve che sia fatto puo’ certamente essere compito difficile e sgradevole. Mancare di farlo, comunque, sara’ mille volte peggio. Quando fronteggi le sfide subito, le puoi affrontare sul tuo terreno di gioco, alle condizioni da te scelte. Se le postponi a piu’ tardi, ogni giorno di ritardo limitera’ le tue opzioni ed indebolira’ la tua posizione.
Il coraggio di prendere ora l’iniziativa non e’ in realta’ che niente piu’ del buonsenso ordinario, illuminato da una prospettiva straordinaria. Elevati sopra il momento attuale, guarda la situazione a lungo termine, e troverai il coraggio di affrontare le sfide piu’ impegnative.



Il procrastinare è una delle malattie
più comuni e più mortali
e il suo effetto nefasto sul successo
e sulla felicità è molto grande.

(Wayne W.Dyer)

 

Un giorno la paura bussò alla porta,
il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.

(King Martin Luther)

Julius tiragraffi

0 pensieri su “Cavalcare le sfide – tratto da un saggio di Ralph Marston

  1. Posso solo condividere in tutto e per tutto.
    Infatti – a volte nel bene, altre nel male – io mi "butto" e cerco di portare avanti le mie "battaglie".
    All’inizio, spesso, mi domando se abbia agito correttamente, nel gettarmi così – anima e corpo – nelle situazioni.
    Ma, conoscendomi, ritengo sempre che sia la cosa migliore. Sono una che "frigge", quando aspetta che venga l’ora di fare qualcosa. Divento irrequieta e ansiosa. Mi sento meglio mentre compio le azioni, rispetto a mentre le penso.

    Però non sempre tutto va come sperato. A volte si fanno anche brutte figure o si prendono sonore "mazzate".
    Solitamente il mio motto, in queste situazioni, è "Meglio avere rimorsi che rimpianti"….
    Però non sempre mi sento meglio, mentre mi ripeto questa frase…

    Ciao Wolf!  

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  2. Julius è precisao al mio Anselmo. Che al momento se la dorme beato qui davanti a me. Le sfide? Accettarle, elaborarle, affrontarle. Ma spesso la stanchezza la fa da padrone… Sei sempre molto ‘nutriente’, Wolf…

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  3. Mi hai fatto venire in mente che c’è una cosetta che sto rimandando da troppo, troppo tempo… Ma nonostante la voglia e – perchè no anche un po’ di consapevolezza – di riuscirci c’è sempre quella dannata paura di fallire…

    Eppure di solito preferisco guardare in faccia la realtà e trovare subito delle risoluzioni ai problemi…

    ‘notte.

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  4. Il prof di un corso che frequentavo all’università diceva che preoccuparsi non significava occuparsi. A parte la fatica alla quale ci sottoponeva questo professore e dalla quale molti ne uscivano davvero stremati, questa frase, che sia stata o no farina del suo sacco, l’ho reputata sempre incredibilmente valida.
    Certamente mi è capitato (e da come ho letto al commento #1, capita anche a Fire) di prendere delle grandi batoste nel cercare di affrontare subito una sfida, perché forse avrei potuto rifletterci almeno un po’.
    Ma evitare un problema rende più difficile la sua soluzione in seguito.
    A volte può accadere che la paura ci spinga a temporeggiare e questa è una sana paura (da non confondersi con il panico) perché con essa abbiamo comunque modo di valutare se sia il caso di accettare la sfida in quanto ci sono sfide e sfide.

    Io penso che siamo diventati incapaci di vivere alla giornata…la vita intera non è che un’interminabile sfida ed ancor prima che venga il domani, già ci preoccupiamo di come dobbiamo viverlo, trascurando il presente.
    Questo è un periodo in cui vivo in prima persona questa situazione: sono neolaureata e mi preoccupo del mio avvenire, di aver studiato tanto e fatto tanti sforzi col timore di non poter raggiungere il mio obiettivo. Ciò non significa ch’io me ne stia in panciolle, ma mi rendo conto che esser già preoccupata per il futuro, a volte mi toglie la forza per affrontare anche le più piccole sfide del presente.

    Genny.

    Ps: questa volta non c’era il finale col famoso "commento di Wolfghost"!

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  5. Non posso che condividere in pieno, anche se come sempre non è facile seguire questi consigli. Io vado un po’ a lune, anzi a tempo (nel senso di condizioni metereologiche): se ci sono sole e vento sono forte; pioggia, freddo e neve mi abbattono.
    Un bacione a Julius

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  6. Io penso che ogni giorno sia una sfida con noi
    stessi ma in quel nostro piccolo siamo sempre vincitori
    anche se ci sono situazioni che purtroppo non ci danno
    scampo vedi malattie e cose varie ma questa è un’altra storia..
    e nel nostro giornaliero che dobbiamo lottare sempre con forza
    e coraggio….
    Jiulius è splendido

    Dolce giornata..
    baci…Anna.


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  7. x Fire: come certamente immagini, spesso mi sono interrogato – in passato – sul fatto che se non avessi agito in un certo modo, forse le cose sarebbero andate meglio. Ma… uso spesso l’esempio dell’incrocio
    Arrivi ad un incrocio, dopo un attimo di esitazione decidi di andare a destra. Ecco… e’ mia ferma convinzione che da quel momento in poi… cosa sarebbe successo se fossimo andati a sinistra non e’ piu’ affar nostro, e’ una questione prima di rilevanza. Infatti, per quanto possa rivelarsi impervia la strada a destra, non possiamo sapere se quella a sinistra sarebbe stata migliore.
    Quindi, a meno che qualcosa ci consigli fortemente di tornare indietro – cosa che, potendo, si puo’ anche fare, eh! Nella vita la flessibilita’ conta quanto la determinazione, anzi quest’ultima senza flessibilita’ diventa cieca testardaggine – tormentarci dicendoci "Ah, se avessi…" o "Ah, se non avessi…", non serve a nulla.
    Quando invece si ha modo di riconoscere di essere sulla strada sbagliata e, potendo, decidiamo di cambiarla… be’, sara’ comunque stato meglio che essere rimasti fermi al bivio: almeno adesso sappiamo da che parte andare

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  8. x Arabapernice: eheheh allora il tuo Anselmo e’ bellissimo!
    La stanchezza dici? Io credo che la maggioranza delle volte sia la paura e le altre… l’accidia, l’indolenza, la pigrizia… mettila come vuoi
    Hai mai notato che la stanchezza quando si hanno ottimi motivi… non si sente quasi mai salvo nel momento di coricarsi a letto la sera? E quante volte in quel caso la percepiamo allora come "piacevole stanchezza", poiche’ nasce da una giornata fruttuosa?

    x Antartica: eheheh mi fai venire in mente una delle frasi piu’ belle che usa Anthony Robbins nei suoi libri e seminari (Tony e’ uno dei piu’ bravi motivazionisti d’America ), lui dice "Cosa fareste se sapeste di non poter fallire?". Cio’ che intende e’ che e’ necessario superare i nostri blocchi, altrimenti… non provare ad ottenere cio’ che vogliamo, bloccati come siamo dalla paura di fallire, e’ il modo piu’ sicuro di… non ottenerlo! Banale, ma vero: se ci proviamo, almeno avremo una possibilita’!

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  9. x Genny: il tuo prof aveva senz’altro ragione, poco importa se fosse farina del suo sacco. Dico sempre che nessuno o quasi inventa mai qualcosa di completamente originale, abbiamo tutti appreso da qualcosa o qualcuno
    Diciamo che c’e’ un tempo per attendere ed uno per agire, questo e’ vero, buttarsi nella lotta senza aversi prima fatto una minima idea di cosa si affronta, puo’ non essere una buona cosa Diciamo che le parole del post, cosi’ come gli aforismi che lo seguono, si riferiscono a quando quell’attimo e’ giunto Certo, sento gia’ qualcuno dire che non e’ facile capire se l’attimo e’ giunto davvero oppure no, ma… io credo che la grande maggioranza delle volte lo sappiamo eccome! E’ solo che… i nostri timori ci frenano.
    La preoccupazione e la paura, si sa, sono stati emotivi fondamentali, guai se non ci fossero. Ma… devono avere un motivo ed un costrutto. Spesso invece le nostre paure non hanno ne l’uno ne l’altro: ci spaventiamo di cose che non meritano di spaventarci e non abbiamo nessuna reazione concreta che ci faccia spostare da tali timori, per dirla con le parole del tuo prof: ci preoccupiamo ma non ci occupiamo (di reagire)
    Nel tuo caso, e’ la preoccupazione che ti spinge ad insistere nel cercare lavoro, ma e’ una preoccupazione che si trasforma in "occupazione", ovvero nel tempo che impieghi nella tua ricerca.
    Tra parentesi, io sono convinto che perfino in un momento davvero difficile per l’occupazione (stavolta lavorativa ), chi si da davvero da fare presto o tardi un impiego lo trova, anche se forse non sara’ esattemente quello che sognava.
    Eh, no… niente "commento di Wolfghost" Mi sarebbe sembrato ridondante

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  10. x Anne: ah, guarda, sfondi una porta aperta! Stavo giusto dicendo ad una collega che dall’autunno in poi, vedo tutto in maniera… un po’ piu’ nera che non d’estate!
    Mi piacerebbe aprire una bella gelateria italiana su una spiaggia a Santo Domingo, che ne dici?
    Bacione a Julius… stasera, quando torno a casa

    x Anna: quello della malattia e della morte e’ giustamente un settore a se’, anche se sono convinto che – seppure con modalita’ e scopi diversi – quanto scritto nel post abbia senso anche li’.
    Via via sto sempre piu’ identificando il nemico, cara Anna. Una volta avevo paura della morte e delle malattia; adesso mi sono reso conto che… e’ la paura stessa la nostra vera nemica. Tutti dobbiamo morire, da li’, purtroppo, non si scappa. Ma la paura ci uccide prima. Ci impedisce di vivere veramente…
    Pero’ questo e’ un tema che merita un post a parte e che affrontero’… a suo tempo
    Grazie per Juliussino!!

    x Yasmine: grazie e buona giornata anche a te, perfino se e’ metereologicamente un po’ grigiotta

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  11. Il coraggio e la volontà. Anzi la volontà e il coraggio, perchè è il "volere" che ci dà forza. In quest’epoca in cui tutto sembra investirci e noi lì a berci la vita, davvero è importante essere perseveranti sulle scelte e sulle decisioni. Quando poi ci guardiamo dentro, si capisce che a volte è più comodo seguire la corrente e  vedere dove questa ci porta; l’importante sarebbe riconoscere il momento di cambiare.
    Ciao 🙂
    S.

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  12. Gia’, la perseveranza, unita alla flessibilita’, senza la quale rischierebbe di divenire testardaggine, e’ una delle caratteristiche che piu’ ci servono nella vita. Non a caso era una delle qualita’ piu’ citate nelle filosofie orientali come il Tao
    Ciao cara

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  13. JULIUS,ciao Bello Gatto!!!

    Un bel Post, le massime che lo seguono ne fanno un sintesi che lo rendono ottimo.
    Come non condividere. Ognuno poi si comporta a seconda del proprio Io. "sfide", qualcosa di più. Il bivio che attende la nostra decisione qualifica noi stessi. Più o meno coraggiosi, pigri…mai ipocriti perchè sarebbe come barare giocando un solitario. personalmente "vado" on the road sempre. I risulati dipendono da quanto spendo e quanti ostacoli da sormontare, magari messi di traverso da "alieni". Ho 65 anni compiuti e mi conosco bene, so perfettamente che dovrei sempre dare retta alla mia amica Dìdì, quando non l’ascolto sbando se riesco riprendo la strada….mi fermo e rifletto. Acune volte non mi è riuscito. Sono una testona….utopicamente cerco la verità, l’essenza… nella speranza di trovare, nell’ "altro", la stessa "lotta". 
    Nè rimpianti nè rimorsi sarebbe l’ideale. Grazie, per quanto proponi…..roba che ti "scoppia" dentro. Un abbraccio

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  14. Sai Wolf, avevo un po’ di tempo libero … e ho deciso di non sprecarlo.
    Una bella sfida che sto vincendo alla grande.

    Buona serata mio caro.
    Ti auguro pace oltre ogni limite.
    Namastè!
    SitaRam

    PS: Jiulius è bellissimo!!! Magico gatto!

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  15. Innanzi tutto buona serata a tutti
    certo procastinare è deleterio
    Un tempo usavo rimandare le cose poco piacevoli,quelle che mi avrebbero portato delle preoccupazioni,o messo di fronte a delle difficoltà,allora il rimandare non era altro che il desiderio di non pensarci,il desiderio di distrarmi…ma più facevo così più l’ansia prendeva il sopravvento e allora era proprio l’ansia ormai insopportabile a spingermi ad agire…..
    Poi ho imparato a riconoscere il meccanismo e con questo a quanto dispendio di energia e perdità di serenità tutto quel "nascondermi " mi procurava.
    Allora a poco a poco capii che meglio 
     " fuori il dente e fuori il dolore "
    Ancora alle volte l’istinto di rimandare si presenta come prima difesa…..ma cerco di mettermi in riga quanto prima….
     

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  16. x Arietta: ciao Arietta! Un gatto? Due gatti!! C’è anche Sissi, la miciona di 6 anni e 11 chili! Se guardi l’album nel mediablog, scorri il blog o clicchi sul banner di "l’album di Sissi e Julius" (anche se è da aggiornare ormai, uff! Non ho mai tempo ), trovi anche le sue foto

    x Jouy: Grazie… un bellissimo commento il tuo! Intanto Julius ringrazia E poi mi è piaciuto particolarmente il passaggio "Il bivio che attende la nostra decisione qualifica noi stessi", anche se non mi è ancora ben chiaro quanto il coraggio sia innato e quanto appreso… Il coraggio in fondo non è "non aver paura", ma fare ciò che va fatto nonostante la paura…
    Ciao Jouy, un grande abbraccio!

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  17. x SitaRam: sono contento di rivederti così presto, pensavo sarebbe passato un altro annetto!
    "Magico gatto" piacera tantissimo a Julius, ne sono sicuro!
    Grazie cara per il tuo bellissimo augurio… che giro prontamente anche a te stessa! E se è vero che ogni cosa che facciamo ci torna moltiplicata…

    x Ninhursag: brava, proprio così! Dovremmo tutti prendere esempio, io compreso

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  18. Sono totalmente e incondizionatamente d’accordo con te!!!
    Stupito? No, non credo.
    Non se mi conosci almeno un poco, come credo.
    Le difficoltà non le puoi evitare per sempre, prima o poi sono da affrontare, quindi meglio subito, ti risparmi un sacco di pensieri negativi.
    e poi si sa, i debiti non si pagano al momento, ma prima o poi li devi saldare… quindi, meglio non avere debiti.
    La mia nonna diceva: la paura è fatta di niente.
    Santa donna, ne sapeva più lei nella sua semplicità di tante teste cosiddette pensanti.
    Infine: il tuo gatto avrebbe una carriera nel mondo del cinema, lo sai, vero?
    Spledida notte a tutti gli abitanti di questa casa.

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  19. Eh, bé oh!! Qualche volta si può anche essere d’accordo su tutto, no? A me è piaciuto molto il tuo commento, infatti! Pillola di saggezza di tua nonna inclusa
    … ecco, l’unica cosa… sebbene a volte Julius assuma effettivamente la perfetta espressione da Garfield (come nella seconda di queste foto ), l’attore… non potrebbe mai farlo. Perché? E’ troppo indicìsciplinato, non seguirebbe mai le indicazione di un eventuale regista!

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  20. Non è possibile     Sono venuta qui da te nella speranza di trovare un post come questo…  ed eccolo qui !  Avevo davvero bisogno i leggere queste parole… chissà però se sono ancora in tempo per iniziare la mia battaglia, se ne ho ancora la forza e soprattutto se ho ancora qualche probabilità di vittoria. Certo è che ho aspettato davvero tanto prima di sentirmi pronta ad accettare questa sfida. Io non sono brava come te. Non sono brava come le tue commemtatrici (a proposito, ho letto dei commenti davvero  bellissimi). Io sto "dall’altra parte", sono una di quelli che hanno avuto paura, che non hanno voluto affrontarla, che hanno sentito l’ansia crescere crescere  fino a quando  è diventata l’origine di tutte le malattie. Sono anche quella che per …pigrizia?..ha lasciato andare le redini ( o forse perchè non ho mai creduto di poter vincere io).   Le tue parole sono "energia vitale", mi caricano, mi dicono che anch’io posso essere una combattente.
    Bellissimo post!   … e Bellissimo Julius ! E’ diventato davvero uno gattone splendido (come Sissi,eh!).  Ti saluto con affetto. Lisa
    p.s. Sorry,  ho scritto un poema!

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  21. Caro Wolfghost, molto spesso, quasi sempre, mi sono trovato completamante d’accordo con il contenuto dei tuoi commenti, questa volta mi sembra di essermi imbattutto nell’eccezione che confema la regola. In questo brano manca un passaggio, a mio avviso, fondamentale: perchè accettare una sfida? Per accettare una sfida è necessario avere delle motivazioni valide ma la vita, molto spesso, presenta sfide delle quali a noi non importa nulla. Quindi, nel caso, perchè accettare queste sfide? Alla fine ci sarebbe il rischio concreto di vincere per poi accorgerci di aver speso tempo ed energie inutilmente per raggiungere un risultato che non è quello che veramente vogliamo. A me è capitato in passato, nel mio piccolo mondo (per la precisione quello del lavoro, in particolare in un settore che non fa per me, quello commerciale*), di poter affrontare delle sfide per raggiungere dei risultati ma ho rinunciato perchè ho pensato "a che prò?". Affrontare una sfida, magari vincerla per trovarti in una situazione che non fa per te, con gente che non ti piace e ritrovarti a "vincente" per sentirti morto dentro. Quindi, oggi, prima di decidere se affrontare o meno una sfida penso dove mi potrebbe portare. Per esempio ho scoperto, a prescindere dalle mie possibilità, che mi piace molto scrivere però immaginando un’ipotesi fantascientifica di poter scegliere tra fare il giornalista o lo scrittore sceglierei senza dubbio la seconda perchè uno dei motivi per il quale mi piace scrivere è che mi sento libero, posso seguire il mio istinto con i suoi alti e bassi, il giorno in cui questa sensazione dovesse venir meno non avrei più motivi per scrivere.
    Quindi, concludo, che la vera sfida è, prima di tutto, con noi stessi, sapere cosa vogliamo dalla nostra esistenza e dove vogliamo andare a parare. Inseguire obiettivi posti da terzi o dalle circostanze sarebbe il mio più grande fallimento!!
    *In passato ho ceduto a provocazioni con l’orgoglio sbattendo in faccia a determinati soggetti lavori ben fatti dei quali non me ne fregava niente di niente. Ecco dal mio punto di vista ho fallito. In teoria avrei vinto la sfida, lavori ben fatti, in pratica ho fallito perchè ho speso tempo ed energie per fare lavori dei quali non mi importava niente solo per reagire a provocazioni di personaggi che, tra l’altro, disprezzavo e disprezzo profondamente.

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  22. Ci sono dei momenti in cui  siamo difronte a situazioni nelle quali dobbiamo decidere e scegliere senza abbassare la testa…..difficile, sempre!
     Però  accettare una sfida può anche essere scegliere di non stare al gioco, perchè ciò non ci piace e non l’abbiamo scelto.In quel caso non è non affrantare, ma è decidere quali sono le nostre sfide.

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  23. x Marilyn: eheheh e’ una cosa che puo’ capitare a manca un quarto all’una!

    x Lisa: intanto ringraziamenti da Julius! Come vorrei che davvero la lettura di questo semplice post, arricchito dai commenti di chi e’ intervenuto, potesse sortire in te il cambiamento di direzione che le tue parole dipingono! Di una cosa sono sicuro, quando cio’ avviene, non e’ mai merito dello scritto, se non in ben piccola parte, ma e’ merito di chi legge che, evidentemente, e’ stufo della sua paura e della sua ansia ed e’ propnto percio’ a cambiare!
    Spero proprio tu possa portare questo cambiamento fino in fondo!
    Un grande abbraccio!

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  24. No ma davvero, è splendido!
    Adesso nel prossimo post ti mostro la mia di miciola 😛
    E comunque la cosa curiosa è che il destinatario non può nemmeno leggerlo quel post ahaha.
    Però sa già tutto credo ^^
    E per l’ultima cosa che mi hai scritto..sai che non l’avevo proprio pensata in quei termini?!?
    Grazie per la nuova visione della cosa *.*
    Bacissimi!

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  25. x Anna e Yasmine: buon giovedi’ anche a voi, Anna e Yasmine!

    x Luna: eheheh sara’ certamente contento delle tue parole di apprezzamento!

    x Nicola: il fatto e’ che probabilmente tu leggi lo scritto di Marston nella sua accezione di "sfida per il successo commerciale", e non ti nascondo che Marston operava infatti soprattutto nel business: non mi sorprende che tu abbia colto questo aspetto. Tant’e’ vero che alla fine della mia introduzione non a caso ho scritto "trovo che possa essere applicato ad ogni campo della vita…": anche per me, senza questa specifica, lo scritto di Marston perderebbe molto del suo impatto positivo. Il mio post vuole essere indirizzato alle "sfide della vita", piuttosto che alle sfide del prossimo o della societa’ (che non rinnego, eh, ma piuttosto mi paiono semplicemente meno importanti). Ecco… in questa accezione il discorso, a mio avviso, cambia, poiche’ tutte le sfide della vita sono importanti. Che si parli di salute, del proprio essere e sentire, del ritrovare il proprio equilibrio (anche nei rapporti con il prossimo) e… si’, anche una strada nel mondo nella quale ci si senta bene.
    Io credo molto nel fatto che ognuno colga in scritti come questo, molto generali, cio’ che e’ utile per lui, che sappia insomma adattarlo alla sua specifica situazione. Scritti come questo non andrebbero mai presi alla lettera, ma piuttosto "usati" per le proprie necessita’

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  26. Buon giorno Wolfghost!
    Al tuo post che leggo oggi, rispondo con un testo scritto, quando la mia Guerriera era in azione 😉 .
    Credo che sarà chiara la risposta.


    LA SFIDA

    Deciderò io quando dovrà piovere sui miei campi.
    *** 

    Nel fuoco mi lavai poi m’immersi nell’acqua
    visitando gli abissi apprezzai la superficie
    rinunciando al sublime
    (a che serve correre dietro a ciò che non esiste?),
    tanto mi donasti e tanto di più mi togliesti
    nemico giurato, che il velo sporcasti!
    Avermi mutilata non ti bastò,
    è un duello impari il nostro.
    Il vigliacco sei tu, oh Fato,  
    che sotto le vesti del gentil sentimento  
    ingannar mi tenti
    (è un trucco come un altro, so che sei presente).
    Per un istante mi fermo a riprendere fiato,
    a te e alla sfida non rinuncio,
    giammai mi dichiarerò vinta!
    Scintillio di spade taglienti
    la notte illuminata a giorno,
    colpo su colpo.
    E seppur agonizzante
    combatterò impavida contro il gigante,
    finché l’ultima goccia delle mie sacre vene
    cadrà sull’unico fiore rimasto.
     
     
     Rondine

    p.s.
    Ma sei sicuro che il gatto grigio non sia il gemello del mi Mirò.
    Sono uguali.
    Ciaoo!
     

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  27. x Zeroschemi: Certo, come scrivevo a Nicola, nel commento #37, le sfide alle quali pensavo io erano soprattutte le sfide della vita, quelle alle quali non e’ possibile sottrarsi davvero, si puo’ solo far finta di non vederle, rimandandole il piu’ possibile. Poi pero’ si rischia di non essere piu’ in tempo, oppure come minimo si sono perse condizioni che erano a noi vantaggiose per affrontare tale sfida. A volte la gente non si muove fino a quando qualcosa o qualcuno non la costringe a farlo. Ma allora… potrebbe essere tardi o potrebbe richiedere uno sforzo enorme che ci si sarebbe potuti risparmiare…

    x Diana: be’, il bello della condivisione e’ anche questo: avere punti di vista diversi ma magari altrettanto validi, ai quali semplicemente non si aveva pensato
    Saro’ curioso di vedere la tua miciola
    Bacio!

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  28. x Rondine: accidenti, bella davvero la tua poesia! Un invito ad essere davvero cuori impavidi fino alla fine… Grazie, si’: mi e’ piaciuta
    E chi lo sa? Magari Miro’ e Julius sono parenti lontani!

    x Giulia: buongiorno Giulia! Benvenuta! Grazie, riportero’ il complimento al diretto interessato 

    x Accorriamo: grazie, buona giornata anche a te!

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  29. Cavalca un pò quello che dice Paulo Coelho ne "il guerriero della luce", un autore che tu citi spesso. In effetti bisogna affrontare ogni sfida, andare verso il Buon Combattimento, perseguirlo. Poi le sfide si possono anche perdere, l’importante è non essersi tirati indietro, non essersi fatti fagocitare dalle paure, perdere una battaglia sul campo è onorevole comunque, l’importante è aver combattuto. Un saluto a te wolf..

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  30. @Wolfghost Effettivamente l’aver avuto esperienze poco felici nel settore commerciale, che non è decisamente il mio habitat naturale, ha influenzato e influenza il mio pensiero e, di conseguenza, il commento. Il concetto di sfida, essere convinti di poter piegare tutti e tutto solo per vendere ad ogni costo e far soldi, usato in quel tipo di ambiente non mi piace molto. I soldi sono importanti ma non sono tutto nella vita. Ad ogni modo rimane l’idea di fondo, la vera sfida è con noi stessi per riuscire a trovare ciò che vogliamo fare per davvero della nostra vita e darle, così, un senso compiuto. Non è un concetto, però, assoluto. So bene, per esperienza personale, che non possiamo scegliere tutte le sfide che vorremmo fronteggiare e, nonostante tutto, abbiamo l’imperativo di affrontarle ed uscirne vincitori perchè, in caso contrario, potremmo correre concretamente il rischio di giocarci la nostra stessa esistenza.

    @piccolarondine complimenti per la tua poesia

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  31. stupendo il tuo Julius sopratutto la prima foto, quella sul davanzale molto espressiva…    si intravede la sua curiosità,il suo stupore e la sua simpatia!!!
    un bacione da parte mia
    Questo è il nostro Ronny,….purtroppo venuto a mancare in giugno di quest’anno…era  il gatto di mio figlio,  che ha sofferto tantissimo per la sua perdita.  Io e Ronny avevamo un rapporto specilale e sono convinta che la sua anima si aggira ancora qui per casa….alle volte la notte mi sembra che si accovacci ancora sul letto vicino ai miei piedi
    Ciao Ronny sei sempre nel mio cuore!!!!!!!
    bacioni a tutti   i gatti del mondo 

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  32. Bel post. =)
    Probabilmente non sono la persona giusta per dirlo, perchè io cerco sempre di non farlo, per la paura di non riuscire, ma in fondo so che le sfide vanno affrontate. Per questo sto cercando di cambiare, speriamo che riuscirò ad affrontare le mie sfide. =)
    Il gattino è bellissimo. *ç*

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  33. Ho la netta sensazione che sia molto più affettuoso il tuo 😛
    Comunque si dai, tranne quando fa la matta si può dire che è anche dolce ahuahauahu
    E che dire..incantevole poesia, no?
    E’ interessante trovare persone colte, sai?
    ^_^
    Au revoir!

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  34. x g.: ahahah si, lo e’! Anche se il mio parere di "paparino" non fa testo, lo so!

    x ilmiomaestro: e’ vero, concordo con il tuo "riassunto", buono l’accostamento a Coelho anche se Marston e’ tutt’altro tipo

    x Nicola: be’… se anche semplicemente "vivere" e’ compreso in cio’ che vogliamo fare della nostra vita… allora sono d’accordo
    Ovviamente sono d’accordo anche riguardo al parere sulla poesia di Rondine

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  35. x ninhursag: La foto di Ronny non e’ venuta purtroppo… Pero’ ti capisco… ricordo bene il dolore di quando e’ scomparso il mio primo gatto, Kit, dedicai ed esso anche post un po’ di tempo fa: Un po’ di Wolf… Kit: incontro con la morte.
    Che bella la tua convinzione che sia ancora li’, che si aggira per casa
    Mi unisco ai bacioni per tutti i gatti del mondo!

    x LittleSinner: ahah simpatico il musetto da gattino stilizzato che proponi *ç*  io conoscevo questo =^.^=
    So che puo’ suonare banale dire che saperlo e’ gia’ il primo passo… ma davvero lo e’! Forse non sei ancora pronta, forse non ti e’ ancora capitato qualcosa che ti ha spronato a farlo…
    Grazie

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