Progetto Paradise – Parte II: Beyond the third star

DonnaIl locale era pieno di gente, tanto da non sentirsi in imbarazzo. Ordino’ un black russian seduto all’unico tavolino libero che era riuscito a trovare e inizio’ a sorseggiarlo lentamente. Presto si rese conto che la promessa di rapida socializzazione descritta nella guida era fondata: al primo incrocio di sguardi, una giovane e avvenente donna lo raggiunse al tavolino.

“Sei nuovo di qui, vero?” domando’ lei sorridendo.
“Accidenti, si nota cosi’ tanto?” penso’ lui, adesso si’ imbarazzato.
“Si, sono appena arrivato. Da cosa lo hai capito?”
“L’aspetto. Tutti i nuovi tendono a mantenere quello che avevano prima”, continuo’ a sorridere, stavolta con un tono divertito per l’ingenuita’ manifestata dell’interlocutore.
“Non capisco… mi sembra di essere vestito in maniera consona per questo locale…”
“Non parlo di vestiti, guardati bene attorno…”
William fece una rapida carrellata sulle persone che affollavano il locale. Tutte persone perfette, belle e… molto somiglianti a personaggi famosi, soprattutto del cinema. C’erano diverse Sharon Stone, Demi Moore, Scarlett Johansson. Il numero di Marilyn Monroe era addirittura imbarazzante. Tra gli uomini andavano per la maggiore Cruise, Pitt e Clooney, ma non mancavano uomini politici famosi, come Kennedy e Obama.
“Ah… ho capito… E tu? Come mai… ?”
“Come mai non assomiglio a nessuna diva? ahahah vedo che funziona! Io stasera ho scelto un’attrice degli anni ’50 che pochi ricordano, mi piace essere un po’… originale”.
“Stasera? Cambi spesso?”
“No, non tanto spesso. Ho amiche che cambiano anche due o tre volte nel corso della stessa serata!”
“Ma… perche’?”
“Non lo so. Noia suppongo, o forse semplice curiosita’”.

“Posso portarle qualcos’altro?” chiese il cameriere con una faccia, lui si’, anonima.
“No grazie, andiamo via” rispose prontamente Petra, questo era il nome dell’interlocutrice di William.
“Che tipo inquietante… non e’ il primo che mi fa questa impressione a Paradise City” disse William seguendo con lo sguardo il cameriere che si allontanava e ripensando agli agenti dell’ospedale. “Parole e gesti sembrano normali ma… c’e’ qualcosa di meccanico in loro…”
Petra scoppio’ in una fragorosa risata. “Ma di chi parli William, del cameriere? Il personale di servizio non e’ come noi, nessuno qui accetterebbe di fare lavori simili! Loro sono… programmi, software! Non c’era scritto sul libretto? Ti ci abituerai, sono monotoni, ma non danno alcuna sorpresa.”, disse sorridendo e, un attimo prima del trasferimento a casa di lui, aggiunse “Che capacita’ percettiva ti hanno stimato, William?”
“Mi hanno detto il cento per cento. Dovrei percepire tutto come se… come prima, insomma.”
“Bene…”

Passarono la notte insieme, praticamente senza chiudere occhio. William si stupi’ delle doti di tenuta inesauribile che non avrebbe mai supposto di avere e riconobbe, dentro di se’, che qualcosa di buono quel posto l’aveva davvero…
[continua]

Amanti

 

0 pensieri su “Progetto Paradise – Parte II: Beyond the third star

  1. accidenti…direi che tutto sommato é inquietante…ha tutta l’aria di uno di quei bei racconti horror che spesso mi diletto a leggere…eheheheheheheh
    i camerieri che sono software…uhm uhm….non so quale sia il possibile seguito; attendo curiosa perchè ovviamente dipende da te, in quale direzione far andare il racconto:)

    un bacione, e buona domenica:)

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  2. x morellina: si, un po’ inquietante lo e’, e’ vero 😉
    Il seguito… martedi’ mattina, penso 🙂
    Buona domenica e un bacione :*

    x Anna: grazie Anna 🙂 Certamente qualcosa succedera’… 😉
    Buona domenica anche a te! 🙂

    x happy: e’ che, volendo essere un racconto breve, e’ molto compresso, non posso dilungarmi troppo 🙂

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  3. Intrigrante, un pochettino inquietante e scritto con belal scorrevolezza 🙂
    E così scopro altre doti, quelle più prettamente letterarie, del lupacchiotto fantasma.
    Baci e buona domenica!

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  4. E’ proprio uno di quei racconti che ti lasciano un pò con il fiato sospeso, è devo aggiungere anche io, un pò inquietante…non è facile scrivere un racconto, e riuscire a provocare interesse e curiosità..bravo davvero :-)..un abbraccio

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  5. 😦 sono entrata nel tuo blog con la voglia di leggere la fine del racconto e invece trovo la II parte…. madò, sono curiosissima di leggere il finale:) quanto tempo ancora dovremmo aspettare?come mai hai voluto raccontarcelo a spezzoni? non è giusto! 😦 sarebbe stato più bello leggerlo tutto in una volta :p vabè, dovrò resistere ancora un pò 🙂 comunque a differenza di altri lo trovo molto spirituale…mi ha fatto ridere che queste persone somigliassero a tanti personaggi famosi e addirittura ci fossero tanti cloni di Marilyn Monroe:) :):):) ho capito il senso del racconto 🙂 ed ho immaginato già la fine 🙂
    i miei complimenti :)sei molto bravo! 🙂

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  6. Effettivamente, questo senso inquietante di omologazione rende il racconto da una parte incalzante e dall’altro in afannnosa aspettativa di un “coup de foudre”, che potrebbe anche spaizzare il lettore. Il finale è decisamente aperto a molte ipotesi.Bene anzi meglio, perchè leggere a brevi o lunghi capitoli lascia lato il livello d’attenzione del lettore e ci si ingoloscisce di più.
    Ebbbraavo il nostro LupoFantasma !!!

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  7. Un atmosfera tesa, bella tosta, e poi le frequentatrici che somigliano alle attrici mi fa ricordare L.A. Confidential, che è tutta un’altra storia. Non aver paura di farla lunga, vai avanti che mi piace un sacco:-)

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  8. x flame: ho notato che, per me che non sono uno scrittore, e’ di vitale importanza “cogliere l’attimo”, ovvero il momento di ispirazione, e non temere di scrivere stupidaggini che facciano sorridere 🙂 Credo che questi siano i due intoppi piu’ frequenti per chi, in maniera del tutto “amatoriale”, cerchi di scrivere un racconto, per quanto breve esso sia.
    Sei d’accordo? 🙂

    x minny: ciao cara 🙂 Si, che sia inquietante e’ in qualche modo voluto, ma volevo anche metterci qualche cosetta che facesse sorridere e, se leggi il commento di buchinerinluce, poco piu’ sotto, penso di esserci riuscito 🙂
    Grazie, abbraccio restituito 🙂

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  9. x jouy: gia’ mi riconosci qualcosa che non mi riconosco io! ahahah
    Grazie cara 🙂

    x buchineri: ciao cara 🙂 Il tuo sorriso a quella parte del racconto, incontra il mio desiderio di mettere un elemento in qualche modo divertente, seppure anche inquietante, nel racconto 🙂 Contento di esserci evidentemente riuscito 😉
    Io non credo che tu abbia azzeccato la fine, ma… mi saprai dire, sono curioso 😉
    Grazie 🙂

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  10. x capehorn: la tua un’analisi mi fa molto piacere 🙂 Ti diro’ che… che il finale possa essere aperto lo dimostra gia’ il fatto che nella mia testa l’ho gia’ scritto tre volte 🙂 Successivamente ne spieghero’ il motivo… 😉
    Grazie caro! 🙂

    x anne: Scarlett Johansson, e io cosa ho scritto??
    ahahahah ;D E si’ che l’avevo anche controllato! Mah! %-)

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  11. x simona: grazie Simo! Siete sempre benvenuti, te e il tuo entusiasmo 😉

    x giuppersu: In realta’ credo che la terza parte sara’ anche l’ultima, dovro’ solo verificare che non risulti troppo lunga…
    Grazie! 🙂

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  12. Ti diro’, cara Stella, il mio protagonista, William, e’ un po’ scettico, lo si nota dalla constatazione che, in fondo, “qualcosa di buono” quel posto lo ha… 😉
    Un abbraccio! 🙂

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  13. x Pdesideria: domani? No, lo troverai, credo dopodomani 🙂

    x buchineri: come ho risposto a CapeHorn, perfino nella mia testa sono avvenuti gia’ tre finali diversi! 😀 Chissa’ quanti di noi scriverebbero un finale completamente diverso da ciascun altro! 🙂

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  14. X Lianne: grazie cara, buona settimana anche a te! 🙂

    x amabilepensiero: Ciao 🙂 Be’… anche se ci sono certamente dipendenze peggiori, ogni dipendenza sarebbe da evitare! eheheh
    Grazie, prossima (e probabilmente ultima) parte… mercoledi’ mattina 🙂

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  15. :-/ Certo che e’ mio 🙂 Pero’ mi fa piacere la tua domanda, lascia pensare che possa sembrar scritto da uno scrittore (di un Italiano un po’ scadente in verita’) vero! 😀
    Abbraccione Fly! 🙂

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  16. Gente che cambia aspetto come fosse una maglietta… che brutto!!!
    Inquieta.
    Ed è anche un po triste… io mica lo immaginerei così un posto paradisiaco!!!
    Ma tanto si risveglia… vero?

    Attendo con curiosità…

    Bacio.

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  17. x sophia: in un certo senso hai centrato alcuni aspetti che si riveleranno focali nel proseguo del racconto 😉 Diciamo che l’inquietudine che hai provato… volevo proprio provocarla 😉
    Quella che cerchero’ di scrivere domani sera dovrebbe essere l’ultima parte, sempreche’ non si riveli troppo lunga per essere condensata in un unico post…
    Bacio :*

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  18. x jouy: ahahah e noti bene! Purtroppo avevo scritto direttamente sul browser (dannazione a questa mia mania)… schiacciato per errore un tasto… tutto cancellato! ahahahah Ho dovuto riscriverlo, fortunatamente solo in parte perche’ avevo dato un “preview” in cui era rimasto scritto buona parte del racconto.
    Per fortuna il giorno dopo era domenica!
    Purtroppo… l’amplesso menzionato non riguardavo me! eheheh
    Dovrei finirlo domani sera 🙂

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  19. x belllissima: Sono io a sperare che sia tutto a posto per te, carissima! 🙂 Io ho solo una sciatalgia che mi tormenta da due mesi 😦 Ma forse oggi ho trovato un buon rimedio… pare vada meglio! 😉

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  20. Sì sono perfettamente d’accordo e vale anche per chi scrive amatorialmente poesie 🙂
    Io le appunto sul cellulare quando non ho pezzettini di carta di alcun genere. “Quelle” parole non ti tornano più se non le fermi mentre fuggono via…
    Un abbraccio

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  21. x Rossana: dovrai attendere ancora poco: penso di scrivere il seguito (forse la fine) stasera 🙂
    Abbraccio!

    x Julka: per me non era piu’ in quel corpo gia’ da lungo tempo 🙂 E magari era gia’ ben sveglia altrove 😉 Ma questo nessuno puo’ saperlo…

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  22. x Anna: grazie Anna 🙂 Un bacione! :*

    x flame: si, immagino debba essere cosi’ anche – e forse soprattutto – per le poesie, dove la necessita’ di ispirazione e’ perfino maggiore 🙂
    Abbraccio!

    x Fogliadivite: allora torna domani 😉
    Grazie 🙂

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