Superare la paura – Il burrone, storia Zen

Ho in mente un nuovo post, ma siccome è tardi, mi viene reclamato un nuovo post (vero Sophie? :-D) e non ho tempo per scriverlo adesso, lo tengo nel cassetto (comunque, quando lo pubblicherò, vi renderete conto che è collegato a questo, anzi in un certo senso lo “precede”) e vi propongo un bel testo (anche il commento non è mio) che qualche tempo fa mi colpì parecchio. Come sempre non è nulla di complicato, è il classico… uovo di colombo che spiega come mai spesso falliamo o non raggiungiamo la vita che vorremmo avere…


 

Il burrone

Precipizio, Fall Creek Falls State Park, Tennessee

Un monaco si lamentò con il suo maestro perché non riusciva a raggiungere il satori.
“La colpa è tua” gli rispose il maestro.
“In che cosa sbaglio? Che cosa mi manca?” domandò l’allievo.
“Vieni con me, e te lo mostrerò.”
Il maestro chiamò un altro discepolo, che era cieco, e tutt’e tre si recarono sulla montagna, in un punto in cui uno stretto tronco era stato gettato su un burrone.
“Attraversa!” disse il maestro al primo monaco.
Il poveretto guardò il fondo del burrone, il debole tronco e rispose: “Non posso: ho paura”.
Allora il maestro si rivolse al discepolo cieco e gli diede lo stesso ordine.
Il monaco attraversò senza esitare il burrone.
“Hai capito?” domandò il maestro al primo monaco.

 


 

Commento: È sempre la paura il sentimento che si oppone al nostro risveglio: la paura di essere autonomi, la paura dell’ignoto, la paura di perdere il proprio ego, la paura della responsabilità. Eppure, per colmare il divario, per raggiungere l’altra riva, è necessario affrontare l’abisso; e questo non può essere fatto se non si eliminano i mille timori che ci accompagnano nell’attraversamento. Il coraggio è indispensabile sulla Via della liberazione, come, d’altronde, in tutte le imprese fondamentali della vita. Come recitano dei versi di Wu-men, si tratta di “Camminare sul filo d’una lama, correre sulla cresta del ghiaccio, non preoccuparsi della scala, lasciare il sostegno sul precipizio.”

gatti

 

96 pensieri su “Superare la paura – Il burrone, storia Zen

  1. Commento con una frase che amo molto (che forse a te ho già mandato però):
    ” Se tracci col gesso una riga sul pavimento, è altrettanto difficile camminarci sopra che avanzare sulla più sottile delle funi. Eppure chiunque ci riesce tranquillamente perché non è pericoloso. Se fai finta che la fune non è altro che un disegno fatto col gesso e l’aria intorno è il pavimento, riesci a procedere sicuro su tutte le funi del mondo. Ciò che conta è tutto dentro di noi; da fuori nessuno ci può aiutare. Non essere in guerra con se stessi, vivere d’amore e d’accordo con se stessi: allora tutto diventa possibile. Non solo camminare su una fune, ma anche volare” (Hermann Hesse)
    … anche qui eliminando la paura si riesce.
    Purtroppo però credo che non sia facilissimo, perché la paura è strettamente connessa con il nostro istinto di sopravvivenza e in qualche modo, a volte, ci avvisa ci aiuta. Quindi privarsene del tutto sarebbe comunque sbagliato.
    Come al solito è una questione d’equilibrio.
    P.S almeno il mio nome, che è l’unica cosa che sai, pensavo lo avessi memorizzato… Sofia.
    …uhhh che polemicona che sono!:))
    Grazie per la lettura prima del sonno.

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  2. Sì… è sullo stesso tenore della storiella Zen 🙂

    Avevo già parlato diffusamente della paura, compresa la sua parte “sana” (se non ti è ancora capitato è qua: Il controllo della paura e delle emozioni – L’amigdala).
    Qui si parla di paure “bloccanti”, che ci impediscono di crescere o di fare passi necessari, passi che vanno fatti.
    E’ importante capire se la paura ha basi fondate oppure no. Ma ti rimando allo “articolo” che ti ho segnalato 🙂

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  3. E’ necessario affrontare la paura anche se ti viene un nodo allo stomaco e di più……sennò rischiamo di rimanere in una palude fangosa e affondare lentamente…..
    un saluto da una quasi mezz’elfa….mah!!!!
    Maga71@>–

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  4. x Maga: affrontare le paure sempre, per capire se esse ci danno un reale segnale di pericolo oppure se non hanno una vera ragione di esistere 🙂

    x rigirandola: oppure sarebbe morto 😀 Come gia’ scritto ampiamente, la paura non e’ da eliminare, poiche’ essa puo’ segnalarci un reale pericolo, e’ da affrontare, da guardare in faccia capendone le cause 🙂

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  5. scritta così sembra facile.. ma se penso che ho paura pure di fare una pista facile perchè con gli sci devi buttare il peso a valle…:-)
    è vero la paura è bloccante, e può essere invalidante, ma secondo me, serve comunque, è un segnale che non possiamo non sottovalutare a volte ci salva la vita..
    bacio
    v.

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  6. x Godiva: be’… e’ l’acqua calda, solo che a volte i nostri stati d’animo ci appannano, non e’ vero? 🙂

    x v.: come gia’ scritto a Sophia, nel commento #4, e’ importante capire se la paura ha basi fondate oppure no 🙂
    Bacione! :*

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  7. ho imparato a vivere così da 12 anni ormai……non ho più paura di nulla e vivo meglio con me stessa e col mondo……e soprattutto mi sento più amata….ciao, a presto

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  8. …HAI VISTO CARO WOLF..IL FILM…”AL DI Là DEI SOGNI?”…AD UN CERTO PUNTO IL PROTAGONISTA SI BUTTA NEL PRECIPIZIO….MA ERA GIà MORTO…QUINDI CHE AVEVA DA RISCHIARE?…VOLEVA RITROVARE LA SUA DONNA …NELL’ALDILà…E SI BUTTA SENZA TEMERE NULLA!!! OGNUNO DI NOI…DOVREBBE FARE COSì…MA NN SEMPRE è COSì FACILE…E NN è SOLO LA PAURA CHE TI BLOCCA…NELL’AGIRE,…SE HAI UN’ANIMA…TI RENDI CONTO CHE IL TUO BUTTARTI ALLA RICERCA DI UN QUALCOSA…POTREBBE COINVOLGERE ANCHE ALTRE PERSONE…ALLORA RIFLETTI..IN QUEL MOMENTO NN è LA PAURA….MA è LA MANCANZA DI UN SANO EGOISMO A FRENARTI!!! QUINDI, PENSO IO…TUTTO è MOLTO RELATIVO E PER OGNI VITA…C’è UN SUO VISSUTO..UNICO E IRREPETIBILE…E VALE SEMPRE LA PENA TENTARE…!!!, QUESTO VALE…SIA PER UNA DIVERSITà DI SITUAZIONI…CHE PER LE STESSE!!!! NN SO SE HO RESO L’IDEA.!!!..GRAZIE…COME SEMPRE DELLA RIFLESSIONE!!!!
    P.S. PROPRIO IERI HO VISTO SU YOUTUBE UN VIDEO…PUBBLICATO DA QUALCUNO SUL FILM CHE TI HO CITATO…SE NN TI DISPIACE TE LO LASCIO IN PVT…UN ABBRACCIOOOOOO…CIAOOOOOO WOLF!!!!!:-))

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  9. x Sophia: grazie cara! Restituisco con piacere 🙂

    x take5: be’, complimenti, non e’ certamente una cosa di poco conto.
    Mi incuriosisce la tua precisione… mi chiedo cosa possa essere successo 12 anni fa per dare il via a questo cambiamento…

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  10. …..SCUSA MI VIENE DA AGGIUNGERE SULLA STORIA DEL DISCEPOLO E DEL MAESTRO….e se il discepolo fosse caduto? forse nn rischiava solo se stesso…ma alle spalle aveva anche una famiglia.?..forse nn aveva paura solo per sè…perchè probabilmente se nn avesse avuto nulla da pardere l’avrebbe anche passato cn naturalezza quel burrone!!!…si, lui ha detto ” ho paura”…ma dietro a quelle parole cosa si celava?….scusa se ho dato la mia interpretazione…chiramente molto soggettiva!!!!! a presto, di nuovo!!!:-)

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  11. x flame: Tra i requisiti di un buon obiettivo infatti c’e’ la sua “ecologia”: deve essere una cosa che vogliamo ma che non danneggi altri, soprattutto persone a noi vicine. Altrimenti entreremo in conflitto pure con noi stessi. La paura che provoca il cercare di ottenere quell’obiettivo, ne e’ una conseguenza.
    Mi spiace per l’ululato un po’ sommesso 😦 Che succede?

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  12. x Simona: sul coinvolgimento di altre persone ho appena parlato con flameonair (commenti #16 e 20); invece sulla tua seconda obiezione, ripeto quanto scritto a sophia75 nel commento #4: “Qui si parla di paure “bloccanti”, che ci impediscono di crescere o di fare passi necessari, passi che vanno fatti.
    E’ importante capire se la paura ha basi fondate oppure no.”
    E’ naturale che nessuno che sia sano di mente camminerebbe su un esile tronco sospeso su un burrone, perche’ dovrebbe farlo? La storiella e’ simbolica, delinea – appunto – le paure da affrontare per raggiungere il proprio obiettivo. Quelle paure che piu’ che essere reali nascono solo dalle nostre insicurezze.

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  13. Dispiacerti di cosa? 🙂 Ci mancherebbe che ti debba leggere tutti i commenti! 😀 Io te li ho indicati per evitare di appesantire troppo i commenti ripetendoli, ma non mi aspetto certo che chi arriva qua se li legga tutti! 😉

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  14. Leggendo entrambi i tuoi articoli, mi sono fatta l’idea che tu intenda qualcosa del genere:
    […] una sorta di “cultura della paura”, come l’ha chiamata il sociologo britannico Frank Furedi, che non è la semplice percezione del rischio, quanto una retorica dello stato panico – una condizione in cui l’eccesso di timore induce in una comunità reazioni irrazionali che impediscono una pacata valutazione del pericolo reale.
    (G. Giorello, CdS)

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  15. Ti lascio però con un’altra frase, sempre in tema, molto bella a mio parere:
    Si ha paura di mille cose, dei dolori, dei giudizi, del proprio cuore, del risveglio, della solitudine, del freddo, della pazzia, della morte… specie di questa, della morte. Ma tutto ciò è maschera e travestimento.
    In realtà c’è una cosa sola della quale si ha paura: del lasciarsi cadere, del passo incerto, del breve passo sopra tutte le assicurazioni esistenti. E chi una volta sola si è donato, chi una volta sola si è affidato alla sorte, questi è libero. Egli non obbedisce più alla legge terrena, è caduto nella spazio universale e partecipa alla ridda delle stelle.
    (H. Hesse)
    Buona notte.

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  16. Abbiamo le stesse fonti, oltre che gli stessi gusti e pensieri. Non ricordo dove l’ho trovata, ho un file e dentro ci metto tutte le parole, le frasi, i pensieri che mi colpiscono. Comunque Hesse lo conosco abbastanza di mio, da non dover cercare.
    Buona giornata e scusa la ripetizione. Troverò una nuova frase da regalarti… tutta per te!

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  17. Ciooooooooo Wolf! Che belli che sono sempre i tuoi post, li legggo sempre con interesse, mi piacciono molto! Vieni se vuoi a trovarmi nel mio blog e leggi cosa ho postato, si riferisce un pò a quello che hai scritto tu! A volte capita che con certi miei amici ci si legge nel pensiero!
    Ciaooooooooooo!!!

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  18. x gabry: grazie cara! E’ carinissimo 🙂

    x Godiva: uhm… e’ un po’ complicato credere in entrambi… si puo’, ma diviene un po’ contorto… 🙂

    x simone: vero? 🙂 Buon weekend a te!

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  19. x rontomusettina: interessante l’immagine 🙂
    Grazie, verro’ sicuramente 😉

    x Giulia: assolutamente Giulia, sono d’accordo! Leggi anche cosa ho scritto nel commento #4 🙂

    x Viv: ok, verro’ a dare un’occhiata…

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  20. x Dora: si, si, ci ho pensato anche io :)))))) Una nuova, sottile, paura: si e’ stufi di avere paura, allora ci si chiude tra le 4 mure delle proprie conosciute convinzioni per evitare di tornare a mettersi in una condizione di vulnerabilita’ che ci potrebbe portare ad avere di nuovo paura.

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  21. Eh eh… mi vien da ridere a scrivere questo commento, ora!:)

    Comunque c’è questa frase che io amo molto e ad una prima lettura può sembrare difficile da capire, se non addirittura senza senso. Ma poi riflettendoci e prendendosi il tempo per digerirla appare molto valida:
    ” La nostra paura piu’ profonda non e’ quella di essere inadeguati.
    La nostra paura piu’ grande e’ di essere potenti al di la’ di ogni misura.
    E’ la nostra luce e non il nostro buio cio’ che ci spaventa.
    Ci domandiamo: Chi sono io per essere brillante, magnifico, pieno di talento, favoloso?
    In realta’, chi sei tu per non esserlo? Tu sei un figlio dell’Universo.
    Il tuo giocare a sminuirti non serve al mondo.
    Non c’e’ nulla di illuminato nel rimpicciolirsi in modo che gli altri non si sentano insicuri intorno a noi.
    Noi siamo fatti per risplendere come fanno i bambini.
    Noi siamo fatti per rendere manifesta la gloria dell’universo che e’ in noi: non solo in alcuni di noi, ma in ognuno di noi.
    E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, noi, inconsciamente, diamo alle altre persone il permesso di fare la stessa cosa.
    Quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.”
    Nelson Mandela

    Dimmi cosa ne pensi…
    Bacione e scusa per il pasticcio.
    🙂

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