Scegliere di vivere, e di essere “grande”

Oggi sono finalmente riuscito a parlare con l’autore del presente articolo, Rodolfo di Maggio, ottenendo di buon grado di poterlo pubblicare sul mio blog. Sua è (credo) anche l’opera di traduzione del pezzo di Gerald Harrisbar “Cinque minuti per Napoleone”, che pubblicai qualche mese fa’. Conosco virtualmente Rodolfo da alcuni anni, grazie ad una pubblicazione on-line che teneva egregiamente e che, con mio grande disappunto, venne poi interrotta. Verrà a trovarmi sul mio blog e spero lasci anche traccia del suo passaggio… Vero Rodolfo? 😉

 


JACK LALANNE – Scegliere di vivere, e di essere “grande”.

JackLalanne

Questo e’ quello che ha fatto Jack LaLanne, nome che non dice molto agli italiani ma che appartiene a un volto visto tante e tante volte nei film.

Un volto che e’ quello del maestro e ispiratore di Arnold Schawerzenegger.

Un nome che e’ quello di un ragazzo magro, malato, che era lo zimbello dei suoi compagni di classe, dal peso di 43 chili, occhiali, apparecchio dentale e stampelle. Con un’immagine e una stima di se’ cosi’ basse che lo costrinsero ad abbandonare gli studi.

Un ragazzo che tento’ di uccidere il proprio fratello.

Un ragazzo per il quale l’orizzonte mostrava solo nubi molto scure.

Un ragazzo che un giorno partecipo’ ad una conferenza e fu cosi’ ispirato dalle parole che udi’ che si convinse che era possibile fare qualcosa per migliorare la sua disperata condizione.

Jack LaLanne consumava una quantita’ incredibile di zucchero, si nutriva male ed era afflitto da manie di persecuzione e idee di suicidio.

Un giorno la madre lo condusse a forza ad una conferenza di un nutrizionista, la sala era piena, e, con grande sollievo di Jack, che mal sopportava le altre persone, fecero per andare via.

L’oratore li vide e disse che non era mai successo che a qualcuno fosse impedito, dalla mancanza di posti a sedere, di assistere ad un suo discorso.
Chiese due sedie e li fece accomodare proprio di fronte al palco.

Jack avrebbe voluto sprofondare dalla vergogna, non solo era costretto ad assistere alla conferenza, ma quel che e’ peggio e’ che era di fronte a tutti quanti gli altri.

Le due ore che seguirono cambiarono la vita di Jack. Fu cosi’ ispirato da quello che ascolto’ che si convinse che era possibile fare qualcosa per migliorare le sue orribili condizioni fisiche.
Scelse di fare in modo che il suo futuro fosse migliore del suo breve passato.

E inizio’ ad esercitarsi. Due ore al giorno. Ogni mattina si alzava alle 5 e per due ore si esercitava. E continuo’ a farlo per tutta la vita.
Sta continuando anche ora, a ottant’anni suonati. [Nota di Wolfghost: Jack LaLanne ha 91 anni adesso, ed è ancora in movimento! ]

Jack e’ comparso in praticamente tutti i talk show d’america, Jack ha nuotato, ammanettato, dall’isola di Alcatraz fino alla baia di San Francisco, un’impresa definita impossibile e mai riuscita finora a nessun’altro.

Nel 1936 apri’ le prime palestre in America, dove e’ noto col soprannome di “Mr. Exercise”. Oggi Jack LaLanne puo’ battere uomini di 50 anni piu’ giovani di lui.

Jack e’ miliardario, in dollari, Jack e’ una leggenda.

Non vi e’ un sito che parli di lui, ve ne sono oltre quattromilacinquecento.

Digitate Jack LaLanne su un qualsiasi motore di ricerca e godetevi lo spettacolo di una fiaba dei tempi moderni, ma vera.

Non chiamate Jack LaLanne un culturista. Non e’ solo quello. Ha impiegato tutta la sua passione ed intelligenza verso un unico obbiettivo.

Ma lo ha fatto in maniera egregia.

In tutte le sue interviste (e ne troverete parecchie) da lui rilasciate, conferma una sola nota costante: ESERCIZIO fisico, due ore al giorno e poi basta, ma sempre, senza mai saltare una giornata, per oltre 70 anni.

Non e’ stato facile, e confessa che non e’ tutt’ora facile alzarsi alle cinque del mattino per farsi un’ora di pesistica e poi un’ora di nuoto (tanto per rilassarsi!) ma lo fa. In modo costante e continuo.

Non ci importa tanto il QI di Jack, ma quello che lui ha dimostrato, esempio vivente della determinazione tesa al raggiungimento dei risultati.

Per nessuno di noi e’ facile dare una sterzata e cambiare.

Ma il nostro destino e’ nelle nostre mani, solo e soltanto in quelle.

Possiamo iniziare la metamorfosi o continuare a sonnecchiare nelle nostre vere o presunte certezze e sicurezze.

Ma nel momento in cui decideremo di agire… In quel momento preciso… Nessuno potra’ fermarci.

Fate la scelta giusta e… sarete al vertice !

Rodolfo di Maggio



“Come rispondi alle sfide dopo che hai preso la decisione di cambiare la tua vita, determinera’ se raggiungerai i tuoi obbiettivi o se fallirai.” – Richard Curti

 

0 pensieri su “Scegliere di vivere, e di essere “grande”

  1. Spesso mi sento vuota, incompleta, e qualcosa mi spinge a cercare il motivo del mio non riuscire a vivere…ma non mi capisco e non lo capisco…Riflettendo(cosa che faccio molto spesso) penso… o meglio mi convinco che la mia vita è questa…per paura per ipocrisia, non lo so.. anche se… dentro di me qualcosa mi dice che non è cosi e che praticamente… sono solo una vigliacca… io sono un urlo di Munch.. uno delle tante copie…simbolo dell’angoscia e dello smarrimento… il mio grido muto…ormai vaga…non so più nemmeno dove… non è facile cambiare se non ti ami… bacio wolf… mi piace ciò che scrivi…phasesofthemoon…

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  2. Anche Jack era così, hai letto la sua storia. Lui è stato “fortunato”: sua madre l’ha “preso di forza” e l’ha portato da quel motivatore che gli fece accendere la lampadina… Bastò quel “click” a dare inizio al suo cambiamento.
    Mi ritrovo spesso a dire che la vita è piena di piccole uova di colombo che giacciono subito sotto la sabbia; quando ne scorgiamo una, quel “click” scatta e, con lui, la nostra vita prende una piega diversa… se lo vogliamo.
    Forse non potrà essere tua madre a farti scoprire l’interruttore della tua vita; forse dovrai essere solo te stessa la tua fonte, nutrendoti di letture e di storie di gente che “ce l’ha fatta”, come questa di Jack LaLanne.
    Non è l’unico sai? Tante persone hanno cambiato la loro vita; alcune sono salite alle ribalte della cronaca, altre l’hanno fatto in silenzio e, a parte loro stessi e qualcuno ad essi vicino, nessuno lo sa’…
    Se leggi “Siddharta” di Hesse, vedrai che nella prefazione è scritto che al tempo di Buddha Sakyamuni (il Buddha storico), c’erano probabilmente molte altre persone in quell’area che erano illuminate quanto lui; la differenza è solo che non divennero famose.
    Ma anche loro cambiarono la propria vita proprio come il Buddha storico.

    Tantissime persone ce l’hanno fatta e ce la fanno ogni giorno… Perché non dovresti farcela tu? Devi solo accorgerti che lo puoi fare.

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  3. Parafrasando la vita di Mister Lalanne potremmo dire “pane e costanza”.
    Ovvero, l’elemento fondamentale risiede nella costanza: inutile prendere decisioni se poi, a fronte di piccoli o grandi problemi, ci si arrende.
    La costanza è speculare alla volontà.

    Oppure si potrebbe far riferimento alla “politica dei piccoli passi”. Ogni giorno si aggiunge un piccolo mattone al nostro edificio, senza che ciò appaia come uno sforzo sovraumano.

    Nota: la posizione assunta da Mr Lalanne nella foto (I suppose…) è quanto mai difficile da fare…provare per credere! 😉

    O.

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  4. se devo dire la verità (anche se non voglio sembrare bastian contrario)….mi fa venire l’ansia da prestazione….e se uno un giorno non ce la fa? e se per un periodo uno vuol fare qualcos’altro? la vita è cambiamento: è impossibile che sempre e per sempre uno abbia bisogno delle stesse cose:
    la determinazione è un conto, la rigidità un altro – mi sa di nevrosi questa cosa, di mania……
    scusate il parere

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  5. x O.: Già, è così: pochi obiettivi vengono raggiunti senza costanza, con uno sforzo “una tantum”, una vincita al superenalotto forse, e pochi altri ;D L’abitudine aiuta in questi casi, “l’abitudine alleggerisce la fatica”. La palestra ne è un esempio perfetto: dopo che ti sei abituato ad andarci, potrà anche capitarti di essere svogliato qualche volta, ma in generale non “lotterai” più contro l’inerzia e le resistenze di andarci. Ma la palestra, l’esercizio fisico, è solo un esempio. Al suo posto possiamo mettere lo studio, l’impegno nel sociale, il proprio lavoro, la determinazione insomma nel perseguire il proprio obiettivo 🙂

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  6. x Dora: grazie 🙂 Ero fuori anche io ieri; contraccambio l’augurio, anche se ormai lo devo limitare alla domenica 😀

    x Romanticaperla: grazie! Bella cartolina, romantica… ovviamente 😉

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  7. x Onlysun: bello il tuo nickname, molto… solare ;D L’uomo “deve”, più che “può”; deve almeno provarci, con determinazione, se non vuole un domani guardarsi indietro e capire di aver sprecato l’unica vita che aveva a disposizione (credenze reincarnazioniste a parte :)). Il risultato non è certo, ma almeno si avrà tentato. Amo dire “Chi non tenta, ha già perso”.

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  8. x Romina: perché chiedi di scusarti per il parere? Ogni parere, se espresso con cortesia o almeno civiltà, è benvenuto, anche se “contrario” 🙂
    Capisco cosa vuoi dire e sono certamente d’accordo sul fatto che la Flessibilità sia una delle componenti fondamentali di un “buon vivere”. Spesso pero’ vedo che si tende a contrapporla alla Determinazione, come fai tu. Io non la vedo così, si può essere determinati in qualcosa che va’ al di là del singolo obiettivo. Se io sono determinato nel perseguire la “realizzazione di me stesso”, ovvero nel sentire di star investendo bene la mia vita, capirò anche se è il caso di cambiare obiettivo – perché quello che avevo scelto non ha più nulla da darmi, ad esempio, oppure perché sono cambiate le condizioni al contorno, le circostanze: magari la vita mi ha messo a disposizione una nuova e più interessante avventura, oppure sono intervenute circostanze che mi impediscono definitivamente ed ineluttabilmente di perseguire ciò per cui stavo lottando: inutile incaponirsi allora, anche questo diventerebbe buttare via la propria vita. Quanto duramente conquistato, comunque non è perso: quella determinazione nel perseguirlo sarà diventata nostro bagaglio; la strada è la ricompensa, ci sono obiettivi che valgono gli sforzi fatti per essere ottenuti perfino se infine non li si ha raggiunti.
    Però… un “warning” lo devo dare: che la flessibilità non sia una scusa per arrendersi alle prime difficoltà, all’inerzia o alla svogliatezza; il mondo è pieno di gente che continua a lanciarsi in nuove attività salvo mollarle sistematicamente poco tempo dopo. Come bambini che si stufano presto dei loro balocchi. Quando questo succede, poco c’entra la flessibilità: è questione di mancanza di volontà e autocontrollo. Non ho mai visto nessuno arrivare al “successo”, di qualunque campo si stia parlando, senza passione e determinazione.

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  9. Ecco, esattamente queste sono le storie che a mio avviso hanno motivo di essere diffuse e che merita conoscere! E non per quanto alcune persone hanno fatto, ma proprio per imparare dalle parole di altri che, se davvero vogliamo una cosa, NULLA diventa un ostacolo a questa! ANZI! Ho provato sulla mia pelle e nel mio piccolo quello che affermo, e non sto parlando di “forza di volontà” perchè non è di quella che si tratta.

    Grazie Wolf!
    Grazie davvero!!!

    Namastè!
    SitaRam

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  10. la forza di volontà , la determinazione , sono importanti , ma anche scoprire che noi siamo capaci di gestire la nostra vita , se crediamo in ciò che facciamo , se abbiamo fede , possiamo scalare la montagna più alta e arrivare in vetta senza ostacoli ……. essere consapevoli di quanto siamo in grado di fare , attingendo dalle nostre risorse interne , perchè dentro di noi c’ è tutto ciò che ci serve …. ciao Rita

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  11. x SitaRam: sapevo che ti sarebbe piaciuta 😉 Esatto, non importa il “settore di applicazione” e nemmeno la fama di chi “è riuscito”: sono sicuro che molti di noi avrebbero da raccontare le loro storie di successo, storie nelle quali sono usciti fuori da periodo terribili. Forse non così “visibili” come la storia di Jack, ma non per questo meno importanti.

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  12. Diciamo che la determinazione, la volontà e capacità di gestione della propria vita, sono aspetti complementari, sono facce di una stessa medaglia. Certo, la “determinazione”, se non è accompagnata dalla flessibilità, diventa cieca testardaggine. Leggi anche cosa ho risposto a Michiamoromina nel commento #11.

    Last but not least… benvenuta nel mio blog 🙂

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  13. x 4ever: dico spesso che ciò che crediamo possibile e vero, diventa ciò che per noi è possibile e vero. E se il problema fosse solo che molte persone ritengono questi esempi troppo eclatanti per essere applicabili a loro stessi? E se dicessi che forse il loro limite è solo non credere in sé stessi e nelle loro capacità? Alla fine Jack non era poi una persona così straordinaria quando diede una svolta alla propria vita, non è vero? credo che ben poche persone avrebbero scommesso anche solo un euro su di lui. Eppure lui e molti come lui ce l’hanno fatta. E il primo passo è quello di credere che sia possibile. Credere di avere, dentro di sé, le stesse capacità o – forse – perfino più grandi 🙂

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  14. Wolf … io sono qui per te, per chi sei tu, senza togliere nulla a nessuno, ne tanto meno con l’intenzione di offendere, anzi lungi da me, ma sono qui per chi sei tu e per ciò che dai!

    Un bacio profondo Lu

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  15. Sai wolf, questa volta, tocchi un argomento particolare…diciamo allora : il signor LaLanne ha fatto e fà cio che é utile a se stesso; ha praticato il Tao dell’uomo…Né Cielo, né Terra, ma se stesso, bva bene così. Grazie per l’ospitalità.taoista

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  16. Capisco cosa vuoi dire, Nuovo 😉
    Sai… chi puo’ dire dove il Tao portera’ un’altra persona, se essa ne segue l’ispirazione? Su un altro blog lessi la suddivisione tra “uomo Zen” e “uomo Samurai”, l’autore li’ scriveva che anche il Samurai aveva dentro di se’ le stesse regole di quello Zen, cosi’ come delle regole morali (come non combattere con i piu’ deboli) che non trasgrediva mai. Esse erano solo applicate in maniera diversa, ma non per questa sbagliata…

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  17. “La felicità non è fare tutto ciò che si vuole. E’ volere tutto ciò che si fa” Nietzsche
    Ma noi sappiamo veramente quello che vogliamo? E la volontà? Un potere misterioso?
    La volontà non si studia… non si può acquistare… la volontà è dentro di noi… possiamo solo sperimentarla, esercitarla, rafforzarla…
    Nella nostra società c’è una sproporzione notevole tra quelllo che possiamo fare con un semplice e comodo click… Abbiamo sproporzionati poteri per quello che riguarda la manipolazione delle cose esterne…
    Ma perdiamo sempre di più di vista il nostro potere interiore… sappiamo portare con un click la luce nella stanza… ma difficilmente sappiamo far luce in noi stessi… sappiamo inviare con un click un messaggio all’altro capo del mondo… e non riusciamo ad ascoltare e capire le nostre emozioni… e così via…
    La volontà è uno di questi misteriosi e sconosciuti poteri interiori…
    Ciao Wolf, ottimi spunti i tuoi post, come sempre!!!
    Fly

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  18. La volonta’ non la si puo’ acquistare… ma la si puo’ rafforzare come te stessa giustamente scrivi. Credo che il problema che porti alla attenzione con il tuo commento, risieda nell’enorme numero e continuita’ di stimoli esterni; e’ davvero molto facile perdersi, saltare di palo in frasca, cambiare obiettivi ogni 5 minuti (estremizzo) sull’onda dell’entusiasmo per un nuovo, spesso effimero, stimolo.

    Leggi questo scritto di Coelho, non e’ uno dei miei preferiti, ma viene ad uopo:

    LA CACCIA A DUE VOLPI
    di Paulo Coelho
    Uno studente di arti marziali si avvicinò all’insegnante e gli disse: “Vorrei tanto essere un grande lottatore di aikidô. Ma penso che mi dedicherò anche allo judo, in modo da conoscere molti stili di lotta; solo così potrò essere il migliore di tutti”.
    “Se un uomo va in campagna e comincia a rincorrere due volpi allo stesso tempo, arriverà il momento in cui esse correranno in direzioni diverse e lui sarà indeciso su quale dovrà continuare a inseguire. Prima che si decida, saranno tutte e due ormai lontane e lui avrà sprecato il suo tempo e la sua energia. Chi desidera essere un maestro, deve scegliere UNA sola cosa in cui perfezionarsi. Il resto è filosofia spicciola.”

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  19. Si, giusta anche questa osservazione, ma il mio pensiero era focalizzato alla grossa disparità con cui si ottengono facilmente grandi cose… grazie al progresso… possiamo fare grandi cose con pochissimo sforzo e fatica, quindi non siamo educati alle cose che costano più fatica… più studio interiore… più costanza… come l’esercizio della volontà…

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  20. Ammiro sempre la buona volontà e la determinazione…qualunque sia il risultato…senza che debba diventare ossessione.

    Ma crederci e provarci a migliorarsi troverà sempre il mio favore.

    Non amo, al contrario, ogni forma di pigrizia che limiti l’approfondimento e il voler comprendere e migliorare.

    Un abbraccio, wolf :*

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  21. x b. (diana-lista): a me piacciono storie come questa ;D Anzi… se te ne capita qualcuna 🙂

    x Fly: in genere piu’ che grandi cose, si ottiene facile accesso all’informazione, un tempo essa non era accessibile a tutti. Si sta’ parlande di un grande mezzo, un “attrezzo” importante, ma… cio’ che si ottiene cosi’, con un click, non e’ mai determinante; determinante e’ lo spirito con cui mettiamo a frutto le conoscenze acquisite grazie a quel click ;D Senza determinazione e volonta’, non si fa’ comunque molta strada perfino avendo a disposizione la piu’ evoluta delle tecnologie 🙂
    In altre parole… concordo 😉

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  22. Ciao Wolf. Non me la sento di lascaire un commento a caldo, preferisco pensarci, Condivido ciò che ha scritto “michiamoromina”; ogni forzatura , ogni imposizione, ogni obbligo ci rende immediatamente schiavi e dipendenti. Non vedo solo, e sottolineo solo, forza di volontà nel post che ci hai proposto. Vedo molto altro. Ma come ti ho scritto in apertura preferisco rileggere un paio di volte prima di lasciarti il mio pensiero. Un caro abbraccio e buon inizio settimana caro Wolf!

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  23. L’anima trova molti modi per manifestarsi, caro Nuovo 🙂 Non e’ forse vero, ad esempio, che l’Hatha Yoga promette la realizzazione attraverso il controllo del corpo?
    Anche considerando le teorie esoteriche e reincarnazioniste, sono poche le anime che si elevano “a scatti”, che trascendono all’improvviso (un po’ come attraverso i koan Zen); le altre affrontano un lungo percorso evolutivo. Forse la tua e’ ad un livello che prescinde dal corpo, mentre quella del protagonista del racconto forse ha compiuto il suo passo in questa vita realizzandosi cosi’.
    Comunque, il racconto e’ solo un esempio di come sia possibile, con determinazione, raggiungere il proprio obiettivo. Ma quale debba essere tale obiettivo… e’ scelta nostra 🙂

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  24. Ciao Wolf
    grazie per il tuo pensiero sulle mie capacità..non sei l unico ad esprimerle..e magari chissà un giorno vi stupirò..e non con effetti speciali..
    Che dire di questo grande Uomo..
    e che dire sulle capacità volitive degli esseri umai..
    dare il massimo sempre..credo sia doveroso verso se stessi sopratutto..per riuscire a farcela o meno..
    Buon inizio settimana

    ..grazie..Runa*

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  25. Ciao Runa 🙂
    “Dare il massimo” e’ sempre riferito ad un obiettivo finale, talvolta puo’ anche significare “riposarsi” o “distrarsi” nell’immediato! 😀 Basta che non sia una scusa per disperdere il proprio tempo ed energia 🙂

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  26. Penso che l’approccio con cui si affronta il mondo esterno (tipo non “temere a priori” perchè sarebbe come arrendersi prima di iniziare) e la costanza siano forse l’unico mezzo per trasformare la teoria in pratica. Però ci vuole un buon maestro, almeno per qualcuno.

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  27. Mah. Certo conforta e sostiene un’esperienza di vita di questo tipo. Ma così… ‘americana’. Possibile che non ci si può confrontare con esperienze, come dire, più vicine alla nostra cultura e sensibilità?
    Esperienze ‘motivazionali’ (come la camminata sul fuoco e altre) sono prevalentemente d’importazione.
    La ricerca percorre altre culture. Certo, è ricerca. E il confronto è utile e nutriente. Ma possibile che non si possa trovare significati e risultati ed esperienze più vicine e familiari?

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  28. Ma Morge!! Le mie storie sono sempre a lieto fine! ;))) Va bé… quasi sempre… 🙂

    x Dolcelei: unico nel suo genere, è vero 🙂 Ma ognuno è unico nella sua avventura 😉 E come lui è riuscito lì, tante altre persone nel mondo sono riuscite in altro… 😉

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  29. x Arabapernice: Il risultato di Jack Lalanne è il risultato che tante persone raggiungono ogni giorno nel mondo. Certo, ci sono culture dove è più facile ottenere successo in un determinato campo, ma non ti far fuorviare dalla nazionalità di Jack Lalanne. Esempi come il suo si possono trovare ovunque, in ogni parte del mondo; sono semplicemente meno pubblicizzati. Io sono sicuro che basta che ti guardi bene attorno per scorgere persone che con determinazione sono riuscite ad uscire da situazioni altrettanto e forse più tremende di quella descritta nella storia. Storie di tutti i giorni (canterebbe Riccardo Fogli 😀 ), storie che magari passano inosservate ma che sono piene anch’esse di coraggio, forza e, infine, successo. Le storie come quella riportata servono, sempre. Molto meglio avere la libreria piena di libri che raccontano di gente che “ce l’ha fatta”, piuttosto che di gente che non è riuscita. Perché la mente si nutre di ciò che vede, ascolta, legge.
    Ogni storia, di qualunque nazionalità essa sia, che dimostri come ognuno, anche le persone che sembrano più deboli, possa trovare dentro di sé le doti per “riuscire”… è la benvenuta 🙂

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  30. hai ragione. la determinazione è indispensabile. e la fiducia. supportata dalla razionalità e non solo. la razionalità non basta. ma quando una sconfitta (pesante) è è provocata proprio dall’apertura alla più totale fiducia in qualcuno o in un sogno… tutto si rimette in discussione. ed è dura. molto.
    Tuttavia non ci si arrende.
    Si ‘è’. e questo conta. perdio se conta. ma i riscontri mancano. non arrendersi non è per nulla facile.

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  31. Sbaglio, o è proprio per questo che hai scelto il tuo nick? 🙂 Più in alto si vola, più pesante sarà la botta quando e se si dovesse cadere. Eppure meglio 10 minuti come un’aquila, nello spazio del cielo infinito, che vent’anni da verme, strisciando per la terra.
    Credo, anzi sono convinto, che questo lo creda anche tu.

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