Che cosa cerchi?

Il tempo di Splinder è ormai agli sgoccioli, poco più della metà dei miei contatti lì sopra si sono sistemati altrove, altri non se la sono sentita e hanno colto l’occasione per abbandonare il mondo dei blog, oppure lo avevano già fatto prima. Pezzi di vita, scritti vari e testimonianze che andranno persi per sempre. Un valido esempio è il breve scritto che riporto, tratto dal blog di Tata Sissi La bottega dei pensieri. Tata Sissi (nome a me particolarmente simpatico, visto che la gattona di casa si chiama Sissi :-D) ha scritto solo quattro post, poi ha abbandonato il suo neonato blog, per cui non penso che lo trasferirà altrove. Peccato perché era partita bene. Chissà quanti altri blog verranno fagocitati nel nulla… 😐 Comunque ho mandato un pvt a Tata Sissi, chissà che non riesca a leggerlo in tempo e a passare di qua! 🙂

Ed ora ecco lo scritto…

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Che cosa cerchi?

da “Vivere, Amare, Capirsi” di L. Buscaglia

Un giorno, un amico vede il Mullah inginocchiato per la via e intento a cercare qualcosa.
Si avvicina e gli chiede: “Mullah, che cosa cerchi?”
E il Mullah risponde: “Ho perduto la chiave”
“Oh, che peccato. Ti aiuterò a cercarla”. L’amico s’inginocchia e domanda: “Mullah, dove l’hai persa?”
E il Mullah risponde: “L’ho persa in casa”
“Allora perchè la cerchi qui fuori?”
E il Mullah: “Perchè qui c’è più luce”

E’ esattamente cio’ che facciamo noi con la nostra vita!
Crediamo che tutto ciò che si può trovare sia là fuori, alla luce, dove è più facile cercarlo.
Invece le uniche soluzioni per noi sono in noi!
Cercate, cercate pure, ma non le troverete là fuori. Nessuno ha le risposte che vi servono… le avete voi soltanto.

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Commento di Wolfghost: Nessuno qua ce l’ha con i viaggi, sia chiaro 🙂 Sono ben cosciente che a volte le rinascite passano per un viaggio di particolare importanza. Tuttavia, pure in questi casi, tali viaggi assumono importanza solo perché trovano terreno fertile all’interno di noi stessi. In altre parole il viaggio esterno innesca e accompagna un viaggio interiore che eravamo preparati, e solitamene desiderosi, di fare. Senza questo terreno fertile, ogni viaggio esteriore è inutile. Medesimo discorso vale per le nostre ricerche. Certo, le letture, i discorsi e gli esempi altrui possono essere di straordinaria importanza, ma… credo che ognuno di noi sappia che in fondo ciò succede perché c’è già una nostra ricerca interiore in atto, un desiderio di crescita, di avere risposte, che ci spinge ad una sincera ricerca globale che puo’ includere mezzi esterni a noi.

I viaggi e le ricerche esteriori insomma, sono solo mezzi, sbaglieremmo se ci affidassimo completamente ad essi come fossero la panacea di tutti i mali. Senza un nostro sincero desiderio di crescita, senza un atto di consapevolezza, di presenza mentale, di applicazione reale nella nostra vita, questi mezzi non servono a nulla, salvo forse a “farci belli” della nostra ricerca, delle nostre conoscenze puramente fisiche, mnemoniche o intellettuali.

 

124 pensieri su “Che cosa cerchi?

  1. Dicono che Emily Dickinson sia vissuta per anni viaggiando solo dentro se stessa.
    Per me, invece, a volte la casa è una prigione.
    Un abbraccio domenicale, Wolf
    grazia
    (non riesco a capire perché il link col tuo nome mi compare solo all’interno della bacheca da dove lo posiziono; temo sia mia imperizia “internettara”)

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    • Bé, sono dell’idea che la casa si percepisca come una prigione quando ci sono fatti oggettivi che la rendono tale, ad esempio tensioni famigliari, o influenze passate negative. Puo’ essere invece normale avere il desiderio di viaggare “all’esterno”, ogni tanto, se non altro per curiosità 🙂
      Dando un’occhiata al tuo blog, vedo che tutti i link nel blogroll si fermano alla lettera “M”… C’è forse un numero massimo? 😐 Non dovrebbe, anche il mio blog è basato WordPress ma non ha una simile limitazione… Comunque per quanto mi riguarda non ha molta importanza: credo che ognuno si pubblicizzi nei commenti che lascia, piuttosto che in una colonna laterale che spesso la gente non guarda nemmeno 🙂

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      • Continuo a non capire perché non mi esca Wolf nella colonna esterna.
        Non credo vi sia un limite alfabetico. Ho cancellato e riposizionato tre volte il tuo nome. Resta solo all’interno della bacheca. Mistero! L’importante è non perdere i contatti. Quanto alla casa/prigione, i motivi possono essere molteplici. Qui sono vissuta fino a trent’anni con i miei. Dopo le nozze, ho abitato in varie altre case e in altri luoghi. Qui siamo tornati nel 1990, dopo la morte della mamma. Questa casa è piena di un passato familiare molto denso, allusivo. Mio marito ed io saremo addolorati di doverla vendere, anche se sta diventando troppo grande per noi, tenendo conto del fatto che nostro figlio – in primavera – uscirà per andare a convivere con la sua ragazza. Amo questa casa che m’imprigiona, anche se può apparirti un ossimoro, un’aporia, quello che ti sto dicendo. Lo stesso effetto mi fa la provincia in cui vivo. DEl resto, è noto che odio/amore convivano in perfetta alternanza . . . Scusa le chiacchiere, un abbraccio sempre molto affettuoso.grazia

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      • Capisco 🙂 Ci furono motivi impellenti che anni fa mi spinsero ad allontanarmi dalla mia casa di allora. Ho sempre saputo, e so tutt’ora, che feci benissimo ad andare via; questo non toglie che provo un pizzico di commozione ogni volta che ci torno. E’ la casa dove morirono i miei genitori, dove abitai per lunghi anni… difficilmente potrebbe essere altrimenti…
        Un abbraccio anche a te e… vediamo se adesso appare il tuo secondo commento 😉

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      • ahahah che sciocco! Ecco perché vedevo solo il primo dei tuoi commenti: perché gli altri erano in risposta ad un commento già messo in precedenza! 😀 Questa struttura identata mi piace molto, ma… evidentemente mi devo ancora abituare 😉

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  2. I viaggi interiori sono i piu’difficili…
    quello che hai letto e’ parte di un racconto gia’iniziato e scritto da me. L’ho messo alla sx del blog LA DAMA dal VOLTO di CERA.
    Grazie per esser passato anche tu da me
    Buona serata W.

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    • Ah, ecco! Mi sembrava fosse un racconto già iniziato! 🙂 Pero’ è molto scorrevole: si puo’ “entrare” anche da una puntata successiva, evidentemente 😉
      BUona serata a te 🙂

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  3. Quello che cerchiamo lo abbiamo già dentro di noi, il viaggio è solo una speranza, spesso una scusa. E’ verissimo come già detto anche da altri, che guardare dentro di noi è molto più difficile e scomodo.
    Conosco una persona che ogni anno trascorre un mese in India per ritrovare se stessa. Mi sono accorta invece che questa persona si sta perdendo invece di ritrovarsi.
    Buona serata ^_^

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    • Bé, io ho cercato di non essere così “cattivo” 😛 Il viaggio è spesso una necessità, ma solo se è dettato da esigenze interiori. Invece frequentemente non è così, è più… una fuga. Anche se a volte perfino una fuga puo’, momentaneamente, servire 🙂

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  4. I viaggi interiori sono un po’ più complicati da percorrere, capita che il viaggio esteriore svolga quasi la funzione di un interruttore che permette ad una lampadina di accendersi, bisogna però già avere l’energia, la lampadina e come dici avere l’intenzione di azionare l’interruttore.

    Leggere il commento appena sopra mi ha fatto veire alla mente un’immagine di qualche anno fa, eravamo in un aereoporto di un’isola greca, c’era un gruppetto di persone appena arrivate da un villaggio turistico, abbronzatissimi, carichi di monili, vestivano abiti firmati, i bambini scorazzavano schiamazzando per tutto l’aeroporto, tutti erano attaccati ad un cellulare di ultima generazione (anche i bambini) ho sentito solo un breve discorso, sulla vacanza dell’anno precedente, un viaggio in India che a detta degli interessati aveva veramente cambiato loro la vita…..chissà cosa non facevano prima 🙂

    Paolo

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    • Caro Paolo, la gente ama dire di “essere cambiata”, e’ una dimostrazione (agli altri, per giunta) di potere sulla propria vita 🙂
      I viaggi esteriori e quelli interiori sono legati inevitabilmente. O meglio, un viaggio esteriore ha per forza un impatto sul nostro mondo interiore, tutto cio’ che ci circonda lo ha. Quanto e come pero’, dipendono dal terreno che trovano in noi. Un viaggio interiore ci mette in una disposizione d’animo diversa che inevitabilmente si riflette sull’ambiente esterno.
      In entrambi i casi siamo comunque noi a determinare la qualita’ della risposta 🙂

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  5. dobbiamo sempre cercare dentro di noi, anche se a volte si fa fatica perché pensiamo che si debba cercare sempre da qualche altra parte.
    Ciao e buona settimana
    Magda

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  6. A volte si cercano sicurezze altrove, in luoghi o persone, quando in realtà bisogna lavorare profondamente su se stessi per capire cosa si cerca o cosa si vuole esattamente.
    Un bacio caro Lupo! 🙂

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  7. La ricerca “dentro” sta caratterizzando l’ultimo periodo della mia vita, che poi corrisponde alla maturità. Però anche aprirsi all’esterno aiuta. Se non altro ad arricchire il proprio io. Ti lascio parte del testo di un messaggio che ho ricevuto un paio di giorni fa da un’amica e mi sembra attinente “%…Mi raccomando cerca di volerti bene. Tutti hanno diritto alla felicità. Il modo può essere discutibile ma ognuno sa guardare dentro se stesso…%” …beh, era un messaggio piuttosto lungo 🙂

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    • Bisogna cercare di non creare una dicotomia tra la visione esteriore e quella interiore. Le due visioni sono necessariamente legate, abbiamo tutti esempi di persone che non sanno vedere cosa accade fuori da loro, altre che invece sembrano cogliere i segnali ancora prima delle manifestazioni concrete. Credo che cio’ dipenda proprio dal terreno fertile che creiamo dentro di noi. Anche la ricerca esteriore è in realtà successiva a quella interiore, ne è quasi un effetto. Allo stesso modo, ogni cosa che ci accade ci colpisce in qualche modo, ma il tipo di impatto che provoca dipende da noi, dalle nostre scelte, dalle nostre credenze, dalla nostra fiducia.
      La ricerca interiore non è chiusura verso l’esterno. Ricordo le parole di un lama di cui ho parlato anche nel mio blog; diceva che la meditazione va fatta ad occhi aperti, non chiusi, perché la meditazione non deve essere una fuga dalla realtà 😉

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  8. Sarà perché i viaggi esteriori non è che proprio me li posso permettere, ma sono abituata molto di più a quelli “all’interno”, sia dentro di me, sia dentro le cose attraverso l’obiettivo di Milady (spesso e volentieri sotto casa).E comunque penso che il viaggio più lungo sia quello per superare quei pochi centimetri che ci separano dal nostro cuore.Un abbraccio, Wolf.
    Ps.La diaspora splinderiana credo sia quasi giunta al termine, per fortuna piano piano ci ritroviamo tutti (è stato un bel viaggio anche quello, in fondo).

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    • eheheh vero, anche quello è stato un viaggio, e impegnativo per giunta! 😛
      Oh, se sentissi il desiderio di viaggiare, cara, lo faresti anche con brevi gite fuori porta, non c’è bisogno di andare in India 😉
      Un abbraccio anche per te! 🙂

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  9. Ciao Wolf
    Tutti desideriamo godere di buona salute. Per chi è sano la vita è molto più piacevole. Molti, però, pur essendo sani, di tanto in tanto si sottopongono ugualmente a un check-up. Perché? Tentano di scoprire eventuali problemi di salute in fase di sviluppo per poter adottare le misure appropriate. Quindi, io penso che un check-up: morale, emotivo, spirituale di tanto in tanto sia molto utile, per incamminarsi in questo viaggio:”interno ed esterno”, della vita.

    Un abbraccio vellutato.Edo

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    • … non so se sono davvero tanti, caro Edo 🙂 Pensa viga di più il “squadra che vince non si cambia”, probabilmente dettato dalla paura del dottore e di… eventuali conseguenze.
      L’anima e lo spirito il check-up ce lo chiamano da soli, quando è il momento. E solo che spesso abbiamo troppe vocine rumorose nella testa e… non li seguiamo, o comunque non diamo loro seguito…
      Abbraccio reso 🙂

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  10. Un viaggio.Andiamo sempre da qualche parte. Dobbiamo farlo. Mai rimanere fermi. “Panta rei”. I nostri piedi si muovono, e noi con essi. Partire per un viaggio fine a sè stesso, un viaggio con un ritorno alla stessa identica vita di prima, non serve a niente (e porta pure poco relax visto il trauma da “rientro”). Se accompagnamo il viaggio fisico ad un nostro interiore, e solo così, il viaggio è completo. Se ai cambiamenti esterni reagiamo con i cambiamenti interni. Se davvero recepiamo tutti le stimoli, al 100%. Spostarsi, cambiare aria, può aiutarci a “viaggiare” anche mentalmente. O almeno, io li ho sempre visti due cose fortemente interconnese.

    Buonanotte lupo, sempre un piacere passare da te.

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  11. una chiave potrebbe essere lasciarci andare all’ascolto, alla leggerezza, nel chiudere gli occhi e cercare di non fare contorsionismi mentali, oscillare le gambe nervosamente e muovere gli occhi alla ricerca di chissà quali risposte, forse di felicità. Vorremmo tutti sentirci bene, sereni, credo che per questo a volte dovremmo sederci e riposarci, ristorarci e proseguire il nostro viaggio con il minor peso possibile sulle nostre spalle che spesso voglio trasportare i pesi di tutto il mondo. Io chiuderei gli occhi all’interno di una storia, distesa su di un prato fiorito pensando alle nuvole ed immaginando di sentire il rumore di un torrente.

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    • … e sarebbe una bella visualizzazione, Alessandra 😉 L’ideale per rilassarsi 🙂
      “Volere, volere, volere” e’ uno dei metodi migliori di “tagliarsi le gambe da soli” 😉
      Non si puo’ entrare in meditazione continuando a pensare “voglio essere in meditazione, voglio essere in meditazione!” 😉

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  12. E’ davvero un bel post, chissà perche la Tata Sissi chiuse il suo blog, aveva iniziato proprio bene.
    Il tema del viaggio tu lo hai affrontato altre volte e veramente l’importante non è la meta né come si viaggia bensì il viaggio in sé, inteso come ricerca e scoperta di sé.
    Forse mi sbaglio ma mi ricorda Socrate e il suo conosci te stesso, perché il viaggio più affascinante e più ricco di scoperte è quello che avviene dentro se stessi.

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    • Chi lo sa 🙂 Bisognerebbe chiedere a lei. Credo che semplicemente il mondo del blog non l’abbia “presa”; spesso se non si entra subito nel meccanismo e sembra che nessuno ti consideri puoi scoraggiarti e chiudere. Ma magari si è solo resa conto che non faceva per lei, chissà…
      Esatto, il viaggio che porta vantaggio è quello che si compie dentro di sé, anche se il pacchetto puo’ includere anche un viaggio “reale”, va da sé 😉

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    • Io credo che una buona ricerca passi sempre per sé stessi, ma cio’ non esclude che gli occhi “fuori” si debbano mettere 😉 Credo anzi che un’eccessiva chiusura possa essere controproducente poiché viene a mancare il confronto con la realtà. Se cio’ avviene, diviene difficile capire se si è sulla strada giusta o se ci si sta costruendo una sorta di… torre d’avorio.
      Ci vuole insomma il solito equilibrio 🙂

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  13. Quante volte anch’io ho pensato di chiudere, caro lupo!
    Scrivere è la mia vita, ma farlo con assoluta dedizione talvolta è uno stress fortissimo! Arrivano gli elogi e ti chiedi: e poi? E se non sarò più all’altezza? Capisco chi alla fine decide di smettere. Però, cerco di tenere duro.
    Sono una Vergine! Forse pretendo troppo da me.
    Un abbraccio 🙂

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  14. Condivido.
    La ricerca più importante va fatta dentro di noi, spesso quello che cerchiamo all’esterno ci devia da quello che abbiamo già dentro di noi.
    Però dobbiamo anche rapportarci con gli altri, con il mondo , con tutto ciò che “è fuori” che ci può aiutare per capire megli noi stessi.
    Un ululato al lupo!

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    • E’ assolutamente cosi’, mi e’ gia’ capitato piu’ volte di scriverlo nei commenti: una ricerca interiore non vuol dire che siano inutili i viaggi esteriori e, ancora di piu’, il confronto con l’ambiente circostante. Anzi queste sono cose che hanno la loro importanza poiche’ una pura autovalutazione, senza alcun metro di confronto, potrebbe portarci davvero in una direzione sbagliata.
      Dragotony, se hai un sito tuo, un blog o altro, ti invito a compilare almeno l’apposito campo “Sito web” quando commenti qua, cosi’ che chi volesse raggiungerlo puo’ farlo cliccando sul link a cui puntera’ il tuo nickname 🙂

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    • Be’, se la “via di mezzo” e’ uno dei punti cardini del buddhismo e si sono scritti interi e voluminosi trattati su di esso, e’ chiaro che tanto semplice non lo e’ davvero! 😉

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  15. L’affacciarsi sul mondo è un’arricchimento, sia per chi non trova la luce dentro di sé, sia per colui che ne è già illuminato. E’ vero, comunque, che molto spesso viviamo nel buio interiore e ignoriamo ciò che di bello possediamo. Infatti trovo che questa parabola, raccontata con bellissima fluidità,contenga una grande saggezza ma al tempo stesso manca un tassello a questa perla, appunto l’apertura al mondo esterno.
    Interessante argomento.
    un saluto mattutino
    annamaria

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    • Secondo me “manca” ma non nel senso che viene negata, solo che non se ne fa menzione, e questo e’ vero. Spesso le brevi parabole sono centrate su singoli aspetti poiche’ con una trattazione globale non si potrebbe avere la forza della brevita’ tipica, ad esempio, degli aforismi.
      Quando si legge un aforisma o una breve parabola, dobbiamo sempre ricordarci di contestualizzarla bene, un po’ come ho fatto io nel commento al post e, con e grazie a voi, nei commenti successivi 🙂

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  16. caro wolf,
    ti trovo piu’ malinconico .. e non e’ da te! :=)
    i viaggi sono l’essenza dell’uomo, siano essi spaziali, dell’anima o della mente e fanno parte di quel grande moto che ci spinge e ci muove… ( e perche’ no ? ci fa sbagliare).
    concordo con il tuo pensiero e sai quanto io adori viaggiare.. a volte essere in altri luoghi apre la mente, ci predispone in modo diverso verso l’universo ma come dici giustamente, il tutto deve partire da una esigenza intima e profonda.
    Mi sa che ti devo prelevare e portare un po’ a spasso per il mondo… ahahah

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    • Bé, direi che il commento di un grande viaggiatore ci voleva proprio! 😉
      Probabilmente dipende dalla genuinità dell’esigenza di cui parli, caro Isaac 🙂 Il racconto e i commenti successivi (di Tata Sissi e il mio) fanno riferimento a tutte quelle persone che usano i viaggi – anche in senso lato, come puo’ essere la ricerca della soluzione ai propri problemi rivolgendosi ad un mago, come ha suggerito qualcuno – come risposta ai propri problemi. Se pero’ essi sono “parte della risposta”, ovvero sono un’esigenza genuina che nasce proprio da un movimento interiore, possono certamente avere la loro parte di utilità 🙂
      Comunque… no, no, grazie, sto bene qua! E poi chi la sente mia moglie o, nel caso venisse anche lei, chi baderebbe agli animalotti di famiglia? 😮 😉
      Un caro saluto e scusa per il disguido del commento scambiato per spam! 😀

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  17. Ciao e grazie per essere passato a trovarmi.
    Io penso che sia importantissimo un viaggio in noi stessi, un’autoanalisi attenta e lucida dei nostri punti di forza e delle nostre debolezze da migliorare. A volte, può essere di aiuto il consiglio di una persona amica che ci può suggerire qualcosa a cui noi non avevamo pensato. Anche il viaggiare è importante, ci offre l’occasione di conoscerci meglio,conoscere i nostri limiti e le nostre capacità, conoscere meglio le persone che ci stanno accanto e tutto ciò che ci circonda. E’ importante il “viaggio” sia dentro che fuori di noi. Ti auguro una buona serata

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    • Sì, come ho scritto, anche un viaggio “concreto” puo’ far parte della nostra crescita, ma lo è solo se accompagnato da consapevolezza e desiderio di imparare. Insomma, solo se dietro c’è un “viaggio interiore” in atto 🙂
      Se non c’è questo “terreno fertile”, difficilemente ci sarà crescita, perfino con un viaggio di mille chilometri.
      Buona serata a te! 🙂

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  18. Wolf sei stato veramente carino, grazie! Ora ho risolto.Questo inconveniente mi puntualmente quando non controllo ai cambi pagina uffff.
    Grazie per avermelo detto e per acermi letta 🙂
    Un bacio

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  19. E’ proprio vero, nessuno può risolvere i nostri problemi, quello è un compito che spetta solamente a noi; purtroppo esistono anche molte persone insicure (e credulone) che si affidano a maghi e cartomanti per risolvere i loro problemi. La società dovrebbe educare queste persone insegnando loro che nella vita le cose vanno meritate con il lavoro, la fatica e l’impegno personale, non “delegando ” tutto questo ad una terza persona il cui solo interesse è solo spillare dei soldi alla gente ignorante.

    Un saluto

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  20. In effetti molte volte si cerca altrove ciò che abbiamo sotto i nostri occhi e benchè lo sappiamo,facciamo finta di cercarlo chissà dove…
    Non mi è mai piaciuto il detto di cambiare aria per risolvere i propri problemi,i problemi si affrontano,i viaggi rappresentano delle fughe per non affrontare noi stessi…
    Salutoni Wolf finalmente stabile…

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    • Sono d’accordo cara, concesso che a volte i viaggi sono necessari per risolvere il problema, ma comunque all’interno di un movimento dettato da noi stessi, cioè, come scritto poco fa ad Isaac, se “parte” della soluzione 🙂
      Grazie, sì… direi che adesso la piattaforma è sufficientemente stabile, anche se ogni tanto sparisce per qualche minuto… ma questa è una cosa che ho visto capitare anche a piattaforme ben più affermate! 😉

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  21. Sai qual’è il problema caro Wolf? Che siamo talmente presi dalla frenesia di correre alla conquista di chissà quali vette, che ci dimentichiamo spesso di soffermarci a respirare ossigeno e riflettere sulle piccole, semplici, meravigliose cose che ci stanno vicine.
    E’ questo ciò che io considero il viaggio dentro noi stessi… non restare chiusi soltanto dentro di noi, ma soffermarci quel tanto che basta, per poi far fruttare all’esterno i tesori che portiamo come nostro bagaglio.
    Certo non è facile, ma possiamo almeno provarci e soprattutto sarebbe bella la condivisione di quell’attimo che ci sfugge sempre.
    A tale proposito ho scritto un pensiero che ti riporto: “”Cogliere l’attimo… la frenesia del quotidiano spesso non lascia il tempo di cogliere un fiore prima che sbocci, così che perdiamo l’essenza del suo profumo.””

    Un abbraccio Wolf e grazie del passaggio da me!
    Nadia

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    • Esatto, un approccio che oggi si direbbe “olistico”, ovvero che non fa a meno dei viaggi o della ricerca esteriore, ma sempre e comunque diretto e guidato dal nostro “Sé” 🙂
      … a volte i fiori non li vediamo nemmeno quando sono in piena fioritura, e forse è meglio così: altrimenti saremmo tentati di coglierli! eheheh 😉

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  22. Wolf,
    ieri sera ti ho scritto un lungo commento ma vedo che non lo ha postato… quando poi l’ho riscritto il sistema diceva che siccome era uguale a quello precedente non sarebbe stato accettato un doppione… tu vedi qualcosa nella stanza dei bottoni ?

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  23. tè posso dì ‘na cosa?!!! splinder era molto meglio … forse perchè era il primo amore (almeno per me)… mi sento nostalgica e anche un po’ orfana, soprattutto per i blog che ho perso … ciao

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  24. Mi basta poco per ritrovare me stessa,forse perchè sono poca cosa. Mi basta andare in riva al mare, o meglio sedermi su uno scoglio. MI basta il silenzio intorno e il sole tiepido. Ecco, in queste condizioni riesco ad intraprendere il più emozionante fra i viaggi, quello con il quale ritroviamo noi stessi e ce ne prendiamo cura. Mai relegare in un angolo quella parte nascosta di noi che ci fa paura. Aprire il cuore e far entrare la luce da fuori è il modo migliore per sentirsi leggeri.

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  25. Interessante l’ultimo scambio di battute con Musicadentro: secondome, non è per niente facile guardare dentro se stesso e non fuggire la parte di noi che ci fa paura… “Quando su te stessa ti pieghi. O cara speranza, quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e il nulla”. Non faccio sfoggio, mi pare solo che Pavese lo dica meglio di quanto potrei io 🙂

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    • Bé, Pavese non è che brillasse di ottimismo 😉
      No, no, sicuramente non è facile, altrimenti l’uomo non ci proverebbe ormai da millenni 😉
      Ma “non facile” non significa “impossibile”…

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  26. Buonasera Francesco…eccomi qui a leggere le tue riflessioni …ti ringrazio infinitamente per il tuo affetto …per la tua costante presenza e amicizia…auguro a te e a tutti voi amici una lieta serata da trascorrere piacevolmente…un abbraccio con affetto :-))

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  27. Il Tao è inesauribile, il saggio agisce senza aspettarsi niente in cambio.
    Non ,c’è niente da cercare all’esterno, dentro noi stessi c’è un universo da cercare.

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      • Sì, tuttavia si tratta sempre di non attaccarsi a qualcosa…in tal caso non è ricerca ma desiderio, tu sai bene a cosa mi riferisco.
        L’esistenza è un continuo non conoscere, quindi un continuo cercare, indagare, osservare ecc.

        Per far comprendere bene cosa intendo ti lascio un Koan Zen che recita così:
        ” Se tutto è vuoto, dove poggia il granello di polvere? ”

        Grazie a te per la visita e per il suggerimento.

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      • Sì, sì, capisco 🙂 E’ il famoso botta e risposta dello “specchio”: all’inizio si diceva che la meditazione è mantenere pulito lo “specchio” della mente dalla “polvere” dei pensieri, finché non arrivo’ qualcuno a dire che “non esiste nessuno specchio da tenere pulito” 😉

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  28. Sono d’accordo, il viaggio “di dentro” a volte può semplicemente iniziare dal viaggio “di fuori” ma nn è detto che dentro vi sia già del terreno fertile, talvolta dentro c’è solo una gran confusione, il buio pesto del Mullah che cerca la chiave alla luce tanto per intenderci. Poi capita così, per caso, che la luce degli altri, l’esperienza condivisa, il coraggio delle parole che leggi, dei fatti che conosci, ti forniscono la chiave per iniziare a lavorare su te stesso.

    Buona fine settimana Wolf 🙂

    p.s. Nn ho abilitato l’opzione “a tempo” per i commenti 😉

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    • E’ vero, ma come dici tu, Missi, anche la chiave va poi usata, altrimenti resta un inutile pezzo di ferro 😉
      Grazie, buon fine settimana anche a te… sarà il tempo ma oggi mi sento un po’ “sbattuto” 😀

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  29. Il tempo, unico vero protagonista di un destino che ha tracciato anni di blog altrove.
    Il tempo, amico e nemico. Io l’ho scelto come alleato, perchè ripartire, proseguire, ri-conoscere…implica sforzi e coraggio,trasformando un viaggio in sfida.
    Come per tanti altri aspetti della vita, le sfide implicano rinunce ma aprono porte su altri orizzonti dove completarsi o arricchirsi.
    Certo migrare da un’oasi all’altra, senza troppe certezze, non è stato facile.
    Passo di rado per i blog/amici e vederne alcuni chiusi, mi rattrista. Del resto anch’io ne ho chiusi molti e quest’ultimo che resiste è perchè svincolato, libero con o senza post e commenti aggiornati. Non sono quelli che tengono in vita uno spazio,non ho la necessità costante di rapportarmi virtualmente con anime sparse di quà o di là, bensì a volte ..è il solo desiderio di trasferire sulla mia pagina, quel che sento, tramite una tastiera ed uno schermo, anzichè con il classico tratto-pen blu su carta.
    Nulla va perso, se noi non lo vogliamo. E io non ho perso molti di voi, gli stessi che hanno suscitato in me curiosità amorevole..nel contemplare, con l’immaginazione,mondi interiori lontani,diversi,conformisti e anticonformisti,mai noiosi, mai ripetitivi.
    E….a te caro amico Wolf che sei approdato qui, grazie a quel fantomatico uccellino che ti ha detto di tentare….devo un pezzettino di cuore, per la tua sempre gentile e discreta presenza, negli spazi da me creati negli ultimi 2 anni (peccato non esserci incrociati prima)

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    • Anche a me piacerebbe avere più tempo da dedicare ai blog amici, ultimamente sto facendo gli… “straordinari” per trovare i vecchi contatti splinderiani ma non potrò farlo a lungo 😐 Molti ne hanno approfittato per chiudere o abbandonare i loro blog, è vero. Più della metà. Ma d’altronde questo è un fenomeno frequente nel mondo del web, la chiusura di Splinder ha solo accelerato un processo che probabilmente nel tempo sarebbe avvenuto comunque. In ogni caso sono d’accordo, e l’ho sempre detto: in un mondo aperto per definizione, come è il web, si perde solo chi vuole perdersi 🙂
      Un caro saluto 🙂

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    • Credo che i due tipi di viaggi siano strettamente legati, si esce da sè per capire gli altri e conoscere le loro abitudini e si riporta questa esperienxa dentro di sè è un continuo andirivieni di arricchimenti che non si esaurisce mai. Ciao 🙂

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      • In teoria così dovrebbe essere, ma non lo è sempre. Spesso la gente si rivolge “fuori” perché non sa cercare dentro di sé. Ma cercare dentro di sé, in questo hai ragione e – con altre parole – l’ho scritto in altri commenti, puo’ sicuramente richiedere il cercare anche fuori di sé 🙂

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    • Certo, una svolta definitiva, in condizioni contrarie se non impossibili, non nè pensabile. In quel caso è necessario saper aspettare che i tempi cambino. E’ pero’ necessario resistere fino a quel momento. Trovare un modo per staccare, anche fosse per qualche minuto ogni tanto, puo’ essere la chiave di volta per… stare in piedi 🙂

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  30. ciao wolf,grazie infinite dell’apprezzamento, ancor più considerando che per un po’ non sono stata assidua nel blog, vero è che avevo gravi pensieri che non mi permettevano di “svagarmi”
    anch’io ho visto sparire tanti, di qualcuno mi è molto dispiaciuto di altri meno certo è che è sempre triste non trovare qualcuno a cui tenevi per affinità di pensiero.
    per fortuna qui da te noto con piacere che c’è vita e anche un sacco di cose da apprendere
    ^-^
    un carissimo saluto e a risentirci wolf

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    • A cosa ti riferisci, caro Edo? Non riesco sempre ad essere presente con la medesima assiduità, purtroppo 😐 Ma è una cosa normale, succede (quasi) a tutti. La vita, si sà, è fatta di priorità 🙂
      Grazie, a te una buona domenica! 😉

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  31. Ciao fratello
    non capisco una cosa in questo post, mi risultavano da tempo 9 commenti l’ultimo era il mio.
    per questo ho scritto: “Cosa è successo etc.etc.”. poi mi dava il codice CAPTCHA errato.
    Adesso trovo 94 commenti e due commenti uguali. Perché?

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    • Ah, capisco ora! 🙂 Devi svuotare la cache del computer, altrimenti continui a vedere la pagina che il tuo PC ha memorizzato per ultima 😉 A volte è sufficiente dare “ricarica” alla pagina pagine web che stai visualizzando 🙂

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  32. Si dice che il viaggio più difficile, pericoloso ed entusiasmante sia quello dentro se stessi… Ma anche per affrontare qualunque viaggio esteriore, anche il più banale, l’animo vi deve essere disposto.. Grazie sempre per quello che scrivi. Un abbraccio.

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    • Vero, Manuela. Anche il nostro stato d’animo pero’ è in buona parte legato ai nostri pensieri e possiamo percio’ dirigerlo, almeno parzialmente 🙂
      Maunela, se hai un tuo sito o blog, compila la sezione relativa al “sito web”, così che possa trovarlo sia io sia chi eventualmente legge i tuoi commenti 😉

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  33. Vero. Guardarsi dentro dovrebbe essere più facile che non cercare risposte dove non ce ne sono, ma, chissà perchè, diventa difficilissimo nel momento in cui provi a farlo. Forse le risposte che troviamo non ci piacciono, o forse sono così ben nascoste che non riusciamo proprio a vederle.
    Hai ragione, peccato che questo neo-blog si perda nella rete, peccato davvero.
    Buona domenica.

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    • Puo’ esserci a mio avviso anche un’altra causa: la scarsa stima nei propri mezzi; forse le persone non credono di avere risposte e risorse dentro di loro.
      Sul blog di Tata Sissi, è vero, è un peccato, anche se in pratica lo aveva già abbandonato…
      Buopna domenica anche a te! 🙂

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    • Wow… quale onore!
      Bel regalo mi avete fatto in questo giorno nevoso… dannata merla, devi proprio ricordarci ogni anno che esisti?

      Grazie LadyWolf, smuack!

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  34. Ciao Wolfghost!

    Bello questo post, e sono completamente d’accordo. Io penso che per trovare la chiave, bisognerebbe iniziare con il mettersi in discussione, il viaggio arricchisce se partiamo senza “bagagli” ingrombranti, così abbiamo riservato lo spazio per cose importanti.

    Un abbraccio e buona domentica!

    Carmen 🙂

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    • Brava Carmen 😉 Giusta osservazione “il viaggio arricchisce se partiamo senza bagagli importanti” 😉
      In effetti nelle tradizioni esoteriche si invita chi si accosta ad esse a lasciare andare tutte le vecchie conoscenze, poiché invece di essere d’aiuto possono intralciare quelle nuove.
      C’è qualcosa di peggio del “non sapere”, è il “credere di sapere” 😉
      Un abbraccio e buona domenica anche a te! 🙂

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  35. Passo per salutarti dal momento che splinder non mi ospiterà ancora per molto….sto tentando in modo maldestro di rinascere da qualche parte …e chissà se ci riuscirò …a presto NSZ

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    • Accidenti! Pensavo che ormai ci avessi rinunciato! Adesso è davvero una corsa contro il tempo… Mi raccomando, fammi sapere dove “atterri”! E… a questo punto accontentati, poi semmai lo sistemerai con il tempo 😉

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  36. Splinder alla fine faceva solo tristezza. Tanti buoni blog avevano chiuso i battenti. Molti erano diventati privati. Qualcuno però l’ho ritrovato su wordpress, che sembra più stabile e che offre la possibilità di creare pagine anche nella versione gratuita, trasformandosi in un vero e proprio sito. Chissà dove sono andati a cercare la chiave i bloggers dispersi, lontani da un porto sicuro?

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    • Più della metà ne hanno approfittato per chiudere o, di fatto, per lasciare i loro blog, già abbandonati, in balia degli eventi. Quasi un terzo si sono trasferiti su iobloggo che offriva il meccanismo più semplice di trasloco anche se, almeno per i tentativi che avevo fatto, non era possibile salvare buona parte dei commenti. Un quinto o poco meno sono andati su WordPress e un altro quinto su Blogspot. Il resto si è diviso su piattaforme minori, la maggior parte comunque basate su WordPress, come Logga, quella che ho scelto io 🙂

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