Vita di una rosa

vita di una rosa“Un’altra settimana è andata!” pensò M. rientrando in casa dalla spesa del sabato mattina, la mente ancora alla settimana lavorativa appena conclusa. Era una donna molto stimata in paese, la chiamavano tutti “dottoressa”, d’altronde era davvero l’unica laureata di quel piccolo paese.
Rimasta presto orfana, era riuscita con forza e determinazione a costruirsi una vita di tutto rispetto. Entrata in una grande azienda della vicina città, aveva fatto tutta la gavetta e, dopo molto lavoro e sacrificio, era adesso nel consiglio di amministrazione in un ruolo mai ricoperto prima da una donna. “Che bello se i miei potessero vedermi adesso…”, pensò con un sorriso appena abbozzato e un pizzico di rammarico.

Cucinò qualcosa in fretta, mangiò davanti alla televisione che guardava sempre un po’ distrattamente, con la testa già rivolta agli impegni del lunedì successivo. Presto però tornò a percepire quella sensazione che da un po’ disturbava i suoi pensieri, altrimenti sempre lineari e precisi, diretti all’obiettivo di carriera. Aveva cercato di capire da cosa dipendesse quel malessere, come una… sensazione di vuoto, come se una parte di lei si ribellasse ad una vita fatta solo di lavoro, anche se di successo. Un sentimento di incompiutezza che si faceva sempre più forte, giorno dopo giorno.
Si guardò allo specchio. Sapeva di essere una bella donna, notava facilmente le occhiate di ammirazione di colleghi e paesani maschi e quelle di invidia della parte femminile. Le facevano piacere, certo, ma non sapeva bene cosa farsene, anzi accrescevano in lei la sua frustrazione per una parte che non era giunta a termine, come un cioccolato prelibato destinato ad una vita di vetrina.
Bussarono alla porta, tre volte. “Sabato pomeriggio… che strano”… Guardò dallo spioncino, un uomo dall’aria giovanile ma i capelli già quasi bianchi e una vistosa giacca rossa.
“Buongiorno… mi scusi se la disturbo…”. Le sembrava un viso già visto…
“Ero al supermercato, ricorda? Mi ha urtato con il carrello…” disse sorridendo…
“Ah… sì, mi ricordo adesso!”. Affascinante quel sorriso, si scopri a pensare.
“Non sarà venuto a chiedermi i danni, vero?” disse con una breve risata della quale si stupì per prima.
“No… è che… bé, so che mi troverà strano, ma io sono una di quelle persone che crede che nulla accade per caso; non dovevo essere qua oggi, eppure una serie di circostanze mi ha spinto in quel supermercato, non dovevo nemmeno comprare nulla… Poi ho visto lei… e certi incontri non si ripetono…”. Mentre parlava non staccava gli occhi dai suoi. Lei era imbarazzata, ma si sentiva come rapita, come se il suo cervello avesse improvvisamente smesso di essere razionale come sempre.
Lo fece entrare, non senza chiedersi tra sé e sé “ma che stai facendo? Non sai nemmeno chi è!”. Fu come se si fosse stancata di essere sempre così misurata e accorta.
Passarono un’ora buona a dialogare sempre più cordialmente, con lei che non credeva quasi a cosa stesse succedendo.
“E’ una bellissima giornata primaverile fuori, non ti andrebbe di fare due passi? Avete tanto verde qua attorno! Per me che sono un cittadino è un vero spettacolo! Sarebbe così un peccato perdermelo…”.
Accettò e lo portò in quel sentiero lungo il fiume che amava particolarmente, tra i suoni meravigliosi dell’acqua che scorre impetuosa e del bosco che lo costeggia. Lo aveva fatto centinaia di volte, era il suo rifugio segreto, il percorso un po’ mistico che la aiutava a ritemprarsi in fretta quando era sotto pressione.
Arrivarono al campo di fiordalisi dove di solito si fermava a riposare. Ormai parlavano come se si conoscessero da anni. Improvvisamente lui si fermò e smise di parlare. Lo guardò un po’ impaurita, chiedendosi se avesse detto qualcosa di sbagliato. Lui le prese il viso tra le mani e la baciò, prima delicatamente, poi con crescente passione, le labbra, le guance, gli occhi, i capelli…
La sera li sorprese ancora abbracciati, stesi sull’erba. Lui la teneva per i fianchi, quasi temesse di vederla volare via… Lei sorrise come se qualcosa di divertente le fosse venuto in mente…
“Cosa c’è?” chiese lui sorridendo di rimando.
“Oh… niente, niente… un giorno ti racconterò…”
Stava pensando ai pensieri bui della mattina, a quel senso di vuoto che la accompagnava da anni e che adesso non c’era più, scomparso in poche ore nel nulla. “Se morissi oggi” – pensò – “morirei contenta. Mi rendo conto che è questo il giorno che ho aspettato tutta la vita… Non scorderò mai questi fiori, queste stelle, questo vento… questi fremiti…”.

Si incamminarono per rientrare, lasciandosi presto: c’era una scorciatoia che avrebbe portato lui dritto al piazzale del supermercato dove aveva lasciato l’auto.
“Sei sicura che non vuoi che ti dia un passaggio fino a casa?”
“Ti ringrazio ma… voglio godere ancora un attimo di questa bellissima serata… voglio che divenga indelebile nella mia mente. Allora domani vieni per le undici, finalmente potrò cucinare per qualcun altro oltre che per me stessa!” disse sorridendo.
“Certo… ricorda: busserò alla tua porta tre volte! Non vorrei che domani non mi riconoscessi!” rispose lui ridendo.

Si rincammino lungo il fiume. Era così felice che non guardava nemmeno il sentiero. Era come se tutta la sua vita fosse stata concentrata in quel giorno.

Era così felice che non si accorse che il lato del sentiero a valle del fiume era franato…


Nelle notti stellate di Primavera, c’è chi ancora oggi – a decine di anni dall’accaduto – sostiene di udire distintamente bussare a quella porta… 

(omaggio a Fabrizio De André)

 

0 pensieri su “Vita di una rosa

  1. eh già…la canzone di Marinella, stupenda e così triste, la conosco bene…

    molto bello il racconto; però io lo avrei fatto finire più allegramente, diciamo…ehehehehheheehhe..che rabbia, povera donna, aveva trovato finalmente l’uomo giusto e guarda là che cosa le succede…questa si chiama IELLA…eheheheheheheh

    a parte tutto, é un bel racconto, davvero; suona un pò come “carpe diem”, direi…o anche può avere il significato di non trascurare nulla nella vita, o qualcosa del genere:)

    ciao spirito di lupo, buona befana per domani:)))

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  2. Non era lungo da leggere ero solo di fretta ihihihiihihhiih..
    Splendido De Andrè..Questa canzone nonostante malinconica si pensa che Marinella abbia vissuto in un solo giorno tutta la felicità della sua vita,vita dedicata solo di apparire perfetta agli occhi degli altri…
    Buona befanina Wolf e meno male che son finite ste feste..
    Bacionissimo..
    Anna.

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  3. x morellina: eh, ma non potevo tradire lo spirito della canzone, alla quale il racconto si rifà fino alla fine 🙂
    Certo, la tua chiave di lettura è quella corretta, certamente non è detto – e di solito non capita – di vivere la parte essenziale di una vita concentrata in un giorno solo 🙂

    Grazie, buona epifania anche a te! 🙂

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  4. x Gio: no, non era questo a dire il vero… Quello non avevo al momento l’ispirazione per riscriverlo. Un’altra volta 🙂
    Grazie cara, anche per il simpaticissimo gattino 🙂

    x Anna: bé, io l’ho romanzata un po’ a modo mio, naturalmente, non è detto che il grande De André immaginasse Marinella proprio in questo modo 🙂
    ahahah non ti piacciono le feste? 😀 Io ne ho approfittato per riposarmi, ne avevo proprio bisogno 🙂
    Bacione!

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  5. Ah Romantica come sono mi hai fatto sognare Wolf :))
    Che bella storia ispirata dalla splendida canzone di De Andrè ,anche se non hanno potuto continuare la loro storia, forse perchè troppo intensa,forse perchè vissuta completamente in quelle poche ore..chissà, però quanto Amore
    Bella!!!!!!
    un abbraccio wolf

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  6. Bella la storia,anche se triste in fondo..
    Io credo al destino…. tu questo lo sai perfettamente,credo che …anche se l’amore è vissuto per poco..è l’intensità del sentimento che conta..Lei ha vissuto tutte le emozioni che le erano intorno,ha conosciuto una parte di lei che nemmeno conosceva…non è quanto lo vivi…ma è come..
    Son troppo romantica io,ma avrei fatto finire la storia con__E vissero felici e contenti…
    Lo sono sono inguaribile,ma uno strappo però potevi pure farlo…uffi….!!!!
    Non conoscevo questa canzone…ci son ancora molte cose che non conosco,ricordi quando scrissi in un mio post..io non so parlare come te?…era riferito a queste cose…,una canzone che non hai mai sentito,un’immagine,un posto mai visto…..hai sempre da imparare…hai sempre da scoprire,non puoi mai dire __Sono a conoscenza di tutto…perchè c’è sempre una pecca….
    Io voglio sempre conoscere…!!
    Un bacio___Anima

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  7. E bravo Wolf…

    bella storia…
    La canzone di marinella è una delle canzoni del cuore…mio, s’intende

    Il destino allora esiste o no??

    Buona befana…senza carbone ;)))

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  8. Nulla accade per caso…e basta un attimo per dar senso a una vita…
    Bella bella bella questa storia…mi sono emozionata…e l’ho letta tutta d’un fiato…
    L’omaggio a De Andrè poi..che dirti… azzeccatissimo…
    Buon Epifania Wolf…buona vita…
    NeLLa’S

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  9. x Daphnee: grazie cara 🙂 Se la storia ti ha fatto sognare devi ringraziare soprattutto il mio concittadino De André 😉 E’ facile scrivere sull’onda delle emozioni che trasmettono le sue canzoni 🙂
    Abbraccione!

    x Anima: nessuno conosce tutto, eppure chiunque può raccontare qualcosa di bello, Anima, devi solo crederci 🙂
    Non potevo fare uno strappo, lo sai, non potevo andare contro lo spirito stesso della canzone di De André. Eppure… se lo leggi bene, quel messaggio non è poi così negativo… 🙂
    Un bacione :*

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  10. x maipersempre: grazie a te! 🙂 Per i complimenti e per gli auguri 😉

    x Harielle: Qualcuno bussò… Forse però era solo il suo fantasma, chissà! 🙂
    Grazie, buona serata a te 🙂

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  11. x anne: grazie carissima 🙂 Detto da te… vale doppio! 😉

    x ilavi: credo che in fondo, Dora, sia più importante cosa noi crediamo rispetto al Destino, che la verità su di esso 🙂 Se crederci ci riempie di colore la vita, allora perché no? Se al contrario ce la ingrigisce… possiamo sempre pensare che siamo noi a farlo… noi e un pizzico di caso 😉
    Se è così… mi accontenterei della Befana, con o senza carbone ;D

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  12. x Nella: oh… grazie Nella! Bello pensare di riuscire a far emozionare con semplici parole, anche se, come scrivevo più su, scrivere sull’onda emotiva della splendida canzone di De André non è poi difficile 😉
    Buona Epifania e buona vita, carissima! 🙂

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  13. Io credo che, spesso, le persone si soffermino ad osservare solo la superficie di ciò che li circonda, non prestando la dovuta attenzione ai dettagli. Oggi, si è vittime della frenesia, dello stress, e ci si dimentica di amare le bellissime sfumature che la vita ci regala ogni giorno…

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  14. Sono cresciuta a pane e Faber 🙂 grazie per questo omaggio … la storia è triste uffaaaaaaaaa per un’ottimista come me è una catastrofe!!! Non riesco neanche a vedere che è l’Amore che dovrei vedere ^_^ la vita e non la morte. Ora che lo scrivo però inizio a vedere meglio, meno male 🙂 Un abbraccio Tesoro e buona giornata!
    Elena

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  15. E’ una delle prime canzoni che ho imparato a suonare con la chitarrra qualche millennio fa e adoro Fabrizio, l’ho sempre amato tantissimo, è il più grande…
    Faber scrisse questa canzone (così si dice in giro e si scrive nelle sue biografie) ispirandosi a un fatto di cronaca accaduto all’epoca: una prostituta assassinata e gettata nel fiume.
    Questa tua interpretazione dolcissima è la dimostrazione che -anche se cerchi di nasconderlo- sei un romanticone! ;-)))
    Baci baci baci e tantissimi auguri di buon anno nuovo!!!
    *danj

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  16. Un bel racconto che sottolinea l’importanza dell’amore, che è ciò, che comunque sia, dà completezza alla vita. Al di là della canzone, un finale meno tragico e definitivo l’avrei visto meglio nella storia.
    Buona giornata! Ciaooooo Gio

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  17. Son già dieci anni che Faber ci ha lasciato ed è una vita che ascolto le sue canzoni. Giusta scelta quella di Marinella, la storia di un amore così grande che è riuscito in una notte a colmare una vita.
    CapeH

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  18. x Seth: Già, magari senza nemmeno rendersene conto, vero? 🙂

    x anne: ahahah se è come quella che ha postato ilavi al #13, ben venga! ;D

    x Leonilde: Grazie Leonilde 🙂 E benvenuta! 😉

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  19. x Elena: ahahah eh, insomma… la storia è fedele alla canzone, anche se romanzata 🙂 E poi… c’è chi vive fino a cent’anni senza nemmeno un giorno così; non è “quanto”, ma “come”…
    Un abbraccione! 🙂

    x danj: ma io veramente non cerco di nascondere nulla 🙂 Sì, in effetti è probabile che la canzone si riferisca ad un fatto di cronaca nero come lo scrivi, infatti fin dalle prime parole si fa riferimento ad una “storia vera”. Tuttavia già lui la dipinge con parole molto più romantiche nella sua stessa canzone, forse proprio per fare un omaggio alla persona scomparsa.
    Bacioni e tantissimi auguri! :*

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  20. Finalmente stiamo tornando alla normalita’ per modo di dire, siamo completamente bloccati dalla neve devo dire splendido paesaggio ma notevoli disagi,vabbe’ ci aspetta ancora qualche giorno di riposo…
    Dolce sera Wolf..
    un abbraccione..
    Anna..

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  21. x pallyna: ciao cara 🙂 Grazie e buona Epifania anche a te! 🙂

    x Oriana: bé, anche le befane dark sono assolutamente benvenute qua! eheheh 🙂
    Grazie e benvenuta! 🙂

    x anna: eccola lì! Finito di consegnare le calze, si gode il meritato riposo ;D
    Grazie, buona Epifania anche a te 🙂

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  22. x Gio: eh, ma non potevo tradire lo spirito della canzone. E poi il senso è proprio nell’amore che, non importa quanto è lungo, da senso ad una vita 🙂
    Buona giornata Gio! 🙂

    x belllissima: guarda… mi piacciono di più le auto, ma da una così un passaggio me lo farei dare volentieri! ;D
    Bacione :*

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  23. x CapeH: … almeno così Faber e noi vogliamo credere che sia 😉

    x Stella: no, certi testimoni non si possono raccogliere 🙂
    Spero ti vada tutto bene, carissima Stella 😉

    x Anna: eh, qui non penso, non sono uscito ma mi sembra che la poca neve caduta nella notte se ne sia già andata 🙂
    Buona serata e abbraccione Anna! 🙂

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  24. E’ una storia a di poco meravigliosa. Leggendola, credo che la fantasia di ognuno ci porta a sentirci i protagonisti della storia……sarebbe da collegarla a un tuo vecchio post, quello relativo alla paura di relazionarsi…(era tuo vero?)….oppure a un vecchio post mio, quello delle anime gemelle che si riconoscono….insomma uno scritto che rinvigorisce l’anima….grazie.
    P.s. De Andrè in questo caso è il cacio sui maccheroni….ciao.

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  25. x ilmiomaestro: aaah… non mi ricordo, ne ho scritti tanti! 😀
    Grazie, anche se… De André più che il cacio sui maccheroni è… i maccheroni 😉 Il racconto è interamente ispirato alla canzone di Marinella 😉

    x tamango: protesto! Nessuna befana di tal genere s’è fatta vedere stanotte qui! 😦
    🙂

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  26. Romanticamente triste…
    si dice che i sogni muoiono all’alba… alcuni purtroppo al tramonto… prima ancora di viverli…
    Forse sono i più belli,
    chissà… perchè durano per l’eternità…
    malinconica pure io…
    Un abbraccio…
    Fly

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  27. x Pachucha: benvenuta Pachucha 🙂
    Eh, lo so, ma ho seguito fedelmente la canzone di Marinella :-} Non poteva finire bene :-/

    x Anna: si’, stavolta nevica anche qua 🙂 Nella mia frazione poi – che e’ comunque sul mare – stamattina c’erano gia’ 10 cm di neve… chissa’ adesso! *-)
    Bacio :*

    x Fly: puo’ essere, romantica Fly 😉 ma… io preferirei vivermeli un pochetto di piu’ potendo ;D
    Abbraccio!

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  28. Sapevo che il racconto sarebbe finito così… E’ un cerchio, come il senso della nostra vita. Comprendere di “provenire” da qualche parte, e comprendere che bisogna ritornarci. Ciò che rende sereno tutto questo, è solo il cogliere il Segno. Cogliendo i segni, e non girandoci dall’altra parte, noi possiamo riempire di Luce quel cerchio.

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  29. Ciao Roosee 🙂 Veramente stavolta non mi sono lanciato in “buoni propositi” per il nuovo anno: il passaggio tra vecchio e nuovo e’ all’insegna della continuita’, spero di portare a termine cio’ che ho iniziato l’anno scorso e magari agire su altre cosette… 🙂
    Buona giornata di sole? Nevica ininterrottamente da stanotte! 😀
    Ciao cara 🙂

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