Il lupo e il cane

pastore tedescoVlak era un bell’esemplare femmina di pastore tedesco. Trascorreva le sue giornate conducendo e controllando il gregge assieme agli altri cani del proprietario della tenuta. Era felice, si divertiva un mondo a rincorrere su e giu’ per i prati le pecore che si allontanavano, oppure, una volta rientrati, giocando con il resto della muta con cui era molto affiatata.
Un giorno Vlak corse fino ai margini della foresta inoltrandocisi anche un poco. Tornata indietro, si accorse che la lettera “V” che le era stata da tempo appesa al collare, non c’era piu’. Vlak era molto attaccata a quel ciondolo che sentiva sbattere ritmicamente sul cuoio del collare ogni volta che correva. Disperata, torno’ ai margini della foresta cercandolo ovunque. Improvvisamente, mentre si stava ormai arrendendo all’idea di averlo perso, senti’ una strana tensione su di se’, come se percepisse che qualcosa stesse avvenendo attorno a lei. Alzo’ il muso e si accorse che un lupo la stava fissando a pochi metri di distanza, immobile. I due animali rimasero a fissarsi diversi secondi senza muovere un muscolo… dopodiche’ il lupo si avvicino’ con cautela e inizio’ a annusarla, prima da distante, poi sempre piu’ da vicino. La tensione si sciolse e i due animali iniziarono a rilassarsi.
Da quel giorno Vlak torno’ spesso ai limiti del bosco, dove sapeva che il lupo la stava aspettando. Nonostante il tempo che le era concesso per allontanarsi dal gregge fosse poco, ormai avevano preso confidenza: giocavano assieme, correvano assieme, saltavano l’uno di fronte all’altra simulando falsi movimenti di battaglia… A Vlak dispiaceva molto sapere che quella sorta di idillio era destinato a durare ogni volta solo pochi minuti.

Un giorno Vlak decise di fare un tentativo e, alla fine di quello che ormai era diventato il loro tempo, non si allontano’ correndo verso il gregge come le volte precedenti, ma lo fece lentamente, voltandosi spesso, sperando di convincere il lupo a seguirla… e cosi’ avvenne.

Passo’ del tempo. Il lupo era stato accettato anche dagli altri cani e perfino il loro proprietario, sebbene all’inizio molto diffidente, inizio’ ad accettare quello strano componente che si era aggiunto alla sua muta; in qualche modo ne era anzi inorgoglito.
Di giorno il lupo partecipava alle attivita’ dei suoi nuovi compagni, mentre la notte dormiva sulla paglia, in un angolo del fienile. Spesso era proprio Vlak a svegliarlo la mattina; era felicissima di essere riuscita ad aggiungerlo alla muta cosi’ da averlo sempre vicino a se’.
Ogni tanto pero’ notava qualcosa di strano… il lupo smetteva improvvisamente di fare cio’ che stava facendo, che fosse correre, giocare o controllare il gregge, e rimaneva a fissare la foresta, immobile. Vlak non dava pero’ troppo peso alla cosa, probabilmente pensava che stesse soltanto ricordando qualcosa che era rimasto la’, nel suo passato.

Una mattina Vlak corse come al solito nel fienile per svegliare il lupo… ma il suo posto abituale, ormai contrassegnato dalla paglia pressata, era vuoto… cosi’ come, in un attimo, divenne il suo cuore. Improvvisamente capi’ di avere sempre saputo che quell’evento ineluttabile presto o tardi sarebbe accaduto. Ancora immobile, con gli occhi lucidi, vide qualcosa luccicare nel letto di paglia del lupo. Si avvicino’… in mezzo ai fili gialli c’era il suo ciondolo a forma di “V”.

Erano passati mesi ormai dalla scomparsa del lupo e tutto sembrava essere tornato come prima. Vlak aveva ripreso a correre e giocare assieme al gregge ed ai suoi compagni. Ma, ogni tanto, si fermava all’improvviso e, immobile, iniziava a fissare la foresta. Non era piu’ felice come prima… aveva perso l’innocenza.

“E’ inutile dar da mangiare ad un lupo: continuera’ a guardare verso la foresta”. (anonimo)

Wolfghost


lupi

0 pensieri su “Il lupo e il cane

  1. x Anna: grazie 🙂 Un caro abbraccio a te 🙂

    x rigirandola: sì… credo che in molti ci si rivedranno. E’ la perdita di quello stato sereno che arriva quando dobbiamo subire distacchi importanti; distacchi che, prima o poi, in una forma o nell’altra, da un lato o dall’altro, subiamo tutti…

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  2. Sereni giorni pieni di luce!

    Colgo l’occasione per ricordare che il 22 aprile sarà
    la Giornata Mondiale della Terra… ogni tanto bisogna fare le pulizie di primavera! è la nostra comune casa è decisamente messa male!

    Uniti per la Terra 🙂

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  3. Mi hai fatto tornare in mente alcuni libri che ho letto..che hanno come emblema il lupo…da “Donne che corrono coi lupi” ala Trilogia dell’ assassino.. dove il lupo è una figura fondamentale di tutta la trilogia..
    Bello il tuo scritto..

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  4. Grazie 🙂
    Gia’… davvero mi sono spesso chiesto perche’ il lupo sia cosi’ “forte” come “figura archetipo” nell’immaginario collettivo… probabilmente e’ qualcosa di innato in queste generazioni, qualcosa le cui radici si perdono nei tempi in cui il lupo incuteva terrore e rispetto.

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  5. DI NUOVO INSIEME

    Wolf, ma che brutta storia…si vede che stai male. Dal momento che tu stesso mi hai detto che le storie devono essere un po’ ambigue perchè il lettore ci deve mettere di suo…Eccoti qui allora le mie impressioni. Questa è una storia di puro narcisismo perchè se gli animali qui stanno per le persone allora dobbiamo dire che il lupo compie un atto davvero ignobile ad andarsene lasciando Vlak senza un parola. Non c’è nulla, e ripeto nulla che possa indurre chi ama ad andarsene, neanche il richiamo della foresta. Ma qualore si ha paura dell’amore, allora il minimo che si possa fare è sperare che l’altra metà non continui più a guardare verso la foresta con l cuore vuoto e colmo di infelicità per chi ha preferito andarsene. Da questa storia, del lupo non sappiamo più niente perchè è Vlak la protagonista… E’ con il suo medaglione che inizia la storia…Vlak ritroverà il suo medaglione al posto del lupo che invece è tornato alla foresta. Ma che ne è stato del lupo, dopo che ha conosciuto altre realtà? E’ felice, è triste…Chi non riesce a comunicare le sue scelte è perchè non è in grado di fare delle scelte…in altre e più semplici parole NON E’ LIBERO! E allora chi volge le spalle all’amore deve però pensare che c’è ancora chi ci crede e augurargli tanta felicità!!!

    p.s. niente è più prezioso della mia libertà (anche della libertà di amare), neanche una foresta

    Lands

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  6. Spesso ci auto gratifichiamo (noi umani) come gli unici in grado di provare sentimenti, emozioni e quant’altro. La storia che racconti la intendo come un forte richiamo al rispetto delle emotività che pure esisterebbero in tutte le specie viventi. Non so come, quanto, queste emozioni siano forti nei canidi, ma sicuramente immagino non meno di noi…anche se non piangono come noi.grazie wolf per l’ospitalità.

    N.B: in fondo il lupo è spirito libero ed è impossibile fermarlo per l’eternità.

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  7. In realta’, Lands, la storia l’avevo ideata sotto un’altra ottica, ma anche la tua va bene: e’ proprio questo il bello di un racconto, non necessariamente tutti ci leggono la stessa cosa.
    L’idee di base, per me, erano essenzialmente due: quella di due mondi che sono troppo distanti per “convivere” assieme, che possono andare d’accordo per un certo periodo ma per i quali prima o poi i nodi dettati dalle differenze vengono al pettine, e quello degli eventi “non evitabili”, dei distacchi cui tutti noi, presto o tardi, siamo chiamati ad incontrare e superare. Pensa alla perdita dei genitori, alle delusioni di amore (ben pochi sono cosi’ fortunati da non farne neppure minima esperienza), agli amici che via via si perdono lungo la strada…
    Non accettare che la vita sia fatta anche di perdite, significa continuare a subirle con lo stesso identico dolore della prima volta. Di qualunque genere di distacco si stia parlando. Ecco allora che la “innocenza” (“innocenza nella conoscenza del mondo”, per non dire “ignoranza”) persa da Vlak (che sicuramente e’ la figura centrale del racconto, e’ anche per questo che sul lupo non dico molto, non e’ lui il protagonista), in qualche modo la “segna”, ma e’ un passaggio necessario, una presa di consapevolezza che nella vita esistono anche i distacchi e vanno affrontati ed accettati.

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  8. Credo che una delle cose più difficili sia scrivere un racconto sugli animali, o meglio: avendo l’animale come protagonista della storia. (Io ne ho scritti due: su un leone e su un maialino). La tua storia è molto bella, ben narrata e ricca di sentimento. Il finale, poi, è splendido…sulle orme di Jack London 🙂
    Buon pomeriggio, caro!

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  9. x Nuovo: anche te, come Lands, fornisci un’altra possibile chiave di lettura. Non era quella da cui ero partito io, ma… va bene, come scrivevo prima, il bello di un racconto e’ che ognuno accentra la propria attenzione su cio’ che lo colpisce – e forse gli serve – di piu’.
    Esatto, il lupo e’ l’archetipo del non-addomesticabile, al contrario del cane. E’ usato anche qua nello stesso contesto.

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  10. Non ci siamo…il mio commento non era sul fatto che la vita è fatta anche di perdite e che quindi vanno accettate. Le perdite si accettano meglio quando se ne capiscono le ragioni… il nostro caro lupo senza nome se ne va lasciando al suo posto soltanto la paglia pressata… ed è tutto qui. Si, c’è una diversità fra il cane che è un animale domestico e il lupo che è selvaggio. Ma stiamo parlando di persone e non di animali, nel senso che questa storia è da riferirsi a esseri umani, perciò a questo punto io inserisco il sentimento dell’amore e allora vedo soltanto qualcosa che sfuma lasciando un vuoto e il compiacimento da parte del narratore nel narrare la perdita dell’innocenza come preludio all’infelicità. E’ questo che non mi piace. Si può non essere più innocenti ma essere molto più felici di quando si era ingenui. Ci sono molte storie che cominciano con una perdita e finiscono con una situazione di felicità e sono quelle in cui si crede nell’amore!

    Avrò modo di raccontarle nel mio blog.

    Un saluto,

    Lands

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  11. questa storia la voglio interpretare a modo mio..
    ” non cerchiamo di convicere qualcuno a seguirci se questo qualcuno non ci appartiene”
    cmq sono amante degli animali,e ho provato un gran senso di vuoto..un po come quando ho dovuto dar via i miei cuccioli di gatti…

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  12. x pioggiacalda

    in amore non ci si appartiene al contrario l’amore è soltanto uno scambio reciproco… se ami qualcuno lascialo libero e se lo lasci libero di andare lo fai con la gioia nel cuore perché sai che quello è ciò che lui desidera… o che è bene per lui! ma in tutto questo non ci sono vuoti, non c’è infelicità semplicemente perché alla base c’è l’amore e non desiderio di possesso o chissà che altro.

    Lands

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  13. x Lands: si, ma Vlak “sa” fin dall’inizio che il lupo alla fine se ne andra’, perche’ e’ nella sua natura. Non ha bisogno di trovare altri motivi, e di fatto non li cerca. Quando si accorge che lui se n’e’ andato, nemmeno si chiede perche’ l’ha fatto: sa che quella e’ la sua natura; rimane semplicemente rattristata per quanto accaduto, pure se percepisce di aver sempre saputo che era inevitabile, che prima o poi sarebbe successo.

    Ci sono cose che non hanno bisogno di spiegazioni. Cose che anzi divengono complicate nel momento stesso in cui non ci si accontenta di cio’ che e’ semplicemente sotto gli occhi, e si inizia percio’ a cercare spiegazioni complesse per poter darsi pace, per “farsene una ragione”, forse solo per non ammettere che quel lupo se ne e’ andato “nonostante noi”.
    Il che, per molti di noi, e’ gia’ di per se’ inaccettabile.

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  14. x pioggiacalda: si’, sono d’accordo. Si puo’ anche fare, ma si deve accettarne le conseguenze. Che e’ poi un po’ quello che Vlak ha fatto. E in fondo credo che se a fine storia qualcuno le avesse chiesto se fosse stata contenta di aver avuto quel tempo col lupo, nonostante il finale, avrebbe annuito convinta col suo muso di cane 😉

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  15. x Lands: non sono d’accordo su questo. Se ami qualcuno e ti accorgi che a malincuore lo devi lasciare andare, e’ giusto che lo fai. Ma da qui a non provare infelicita’ per averlo perso ce ne corre. Siamo esseri umani (anzi, viventi! :)): quando perdiamo qualcuno a cui teniamo, soffriamo comunque, perfino sapendo che e’ stata la cosa piu’ giusta.
    Pioggiacalda ha “dovuto” dar via i suoi gattini; evidentemente e’ stata una scelta che non poteva evitare, e’ stata la cosa giusta, eppure ne ha sofferto comunque. Lo stesso accade tra gli esseri umani.

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  16. Si, possiamo dire che si è partiti da una spilla persa per arrivare a una spilla ritrovata per dimostrare che gli animali provano i nostri stessi sentimenti? No, essi vivono la vita allo stato istintuale, siamo noi che a volte li rivestiamo di romanticismo spicciolo… la vita è realtà nuda e cruda ed è giusto viverla tutta nel bene e nel male senza tanti giri di parole.
    Le favole sono belle, sì è vero possono tingere di rosa le nostre giornate, ma cerchiamo di essere realisti. Vivere vuol dire vivere, accettando il pro e il contro…
    Come finale vedo però che chi soffre è lei anche se ha ritrovato la spilla…e lui? !
    Poteva almeno tenersi la spilla come ricordo.
    Ciao
    Fer/

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  17. x Fer: be’, quella di “umanizzare” un po’ le vicende e le emozioni degli animali e’ una prassi consolidata 🙂 Ricordo molti libri scritti da Richard Bach, ad esempio. Chiaro che non si tratta di un documentario, ne’ intendeva esserlo.
    Come ho scritto a qualcun altro, ho volutamente trascurato le emozioni del lupo, perche’ volevo fosse chiaro che il protagonista della vicenda non e’ lui; addirittura cio’ che lui fa non e’ nemmeno cosi’ importante. L’importante e’ che Vlak abbia capito e appreso cosa c’era da capire.

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  18. Non è così. Il dialogo, la comunicazione servono a non creare quei vuoti incolmabili di cui parli tu. Niente è semplicemente sotto gli occhi e le spiegazioni sono sempre semplici se date con il cuore e con il rispetto di chi si ha davanti. E’ chiaro che se uno viene lasciato senza alcuna spiegazione può sentirsi imprigionato, quasi soffocato… e quindi ci pensa di più: è UMANO farsene una ragione, perché farsene una ragione serve a ricominciare, a riprendere la propria strada (con serenità). E chi ha amato almeno una volta nella vita, e a sua volta è stato riamato, sa bene quanto è importante lasciare l’altro libero di riprendere il proprio cammino. Non è una questione di orgoglio, almeno nel mio caso (l’altro se ne andato nonostante me: chi fa questo ragionamento ama solo se stesso e non l’altro). Il rispetto è il primo segno d’amore. Il rispetto per la dignità altrui, per quel percorso che si è fatto insieme in passato (anche se breve). Ripeto ognuno è libero di andare e venire ma tutti, dico tutti, hanno diritto a una semplice spiegazione. Perché se due persone si sono sentite molto vicine non c’è nessuna ragione perché all’improvviso debbano respingersi come due cariche elettriche contrarie. Ho sempre creduto nel fatto che se ami qualcuno lo devi lasciare libero. Ora mi sento prigioniera come spesso mi sono sentita in passato…prigioniera dell’egoismo, prigioniera dell’orgoglio ferito, prigioniera della superficialità e allora mi domando se ho preso l’ennesimo abbaglio. Soltanto questo mi chiedo …

    Nessun essere umano desidera esser come un lupo viandante per i boschi. Ogni essere umano desidera condividere gioie, emozioni… ecco perché si parla di “lupo solitario”. Perciò, finché è Vlak a essere la protagonista allora possiamo accettare che sin dall’inizio sa che il lupo se ne andrà. Ma se parliamo di un essere umano, soprattutto di un essere umano che ama, allora questo spererà fino all’ultimo di potere fare il più a lungo possibile un cammino con la persona amata. Si impegnerà affinché ciò avvenga…pur sapendo che l’unica cosa certa è la morte e tutto il resto un punto interrogativo.

    Concludo con la grande lezione che qualcuno ha pagato con la propria esisenza: nel finale del film “Into the Wild” (ispirato a una storia vera), il protagonista dovrà concludere e scriverà con le ultime deboli forze che gli rimangono la seguente frase:

    LA VERA FELICITA’ E QUELLA CONDIVISA

    proprio lui che aveva fatto della vita solitaria e raminga una filosofia di vita…

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  19. non è cosi semplice..
    se ami una persona non è facile lasciarla andare..
    certo lo si fa per il suo bene per amore ma se devo essere sicera la vedo una grande ipocrisia dire ” la lascio andare perchè l’amo tanto”
    ovviamente parlo per il mio vissuto..
    ma preferirei sentirmi dire la lascio andare perchè è una grande stronza!

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  20. E proprio questo il punto: non crediamo più nell’amore e allora preferiamo sentirci dire che siamo degli stronzi per non apparire vulnerabili agli occhi degli altri. In realtà è proprio questa la vera forza dell’amore: mostrare la propria vulnerabilità. Capire che la vera felicità è superare tante idee e valori che ci ha inculcato la società di oggi, basata sul consumismo, sulla mercificazione dei corpi, sull’apparire, lasciando da parte la vera essenza delle cose. Non è un’ipocrisia capire che dobbiamo lasciare liberi di scegliere chi amiamo. Cero soffriremo, ma sarà una sofferenza diversa, positiva. Può capitare nella vita anche di non essere più amati ma allora bisogna essere forti e capire e accettare con serenità…ma un conto è l’amore che non c’è più, un conto è il non rispetto dall’altro. Se poi vogliamo vivere una vita fatta di vuote superficialità nei rapporti con gli altri, questo è un altro paio di maniche… ma non lamentiamoci poi se a sentire un vuoto incolmabile saremo noi che non siamo in grado di relazionarci fino in fondo con gli altri.

    Lands

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  21. x lands: sono d’accordo sulla frase tratta dal film, infatti il finale del film stesso non mi è piaciuto, secondo me ha tradito lo spirito dello scrittore; nessuno può dire che egli, in punto di morte, sia stato contento per come in fondo aveva vissuto ed era finita. Tale messaggio è per me completamente fuorviante (mi riferisco alla scena nella quale immagina di incontrarsi con i genitori e dice qualcosa di simile a “se foste dove sono io ora, riuscireste a vedere cosa vedo io?”, come se fosse contento – e l’immagine del sole che spunta tra le nubi vorrebbe rafforzare questa tesi).

    Sul resto… Lands… le tue parole sono senz’altro condivisibili ma… ci vuole un pizzico di realismo nella vita: quanti non si comportano come quel lupo? Quanti dicono in faccia la verità? Guarda, meglio l’atteggiamento del lupo che tante balle una dopo l’altra per giustificare la propria scelta. La gente, la stragrande maggioranza della gente, Lands, sparisce proprio come il lupo, oppure – peggio – inanella una serie di scuse che sono una più ridicola dell’altra. Questa è la verità. Ti fa molto onore il fatto di non fare la stessa cosa, fa onore a tutti coloro che non fanno “atto di coniglismo”, ma ciò non ci esime dall’evitare di prendere coscienza di come va il mondo: quasi sempre – ne sono convinto – non abbiamo bisogno di spiegazioni, sappiamo benissimo cosa sta succedendo, ma il tormento ci fa perdere la ragione e speriamo di sbagliarci, così continuando a cercare di ottenere parole che ci rincuorino, perfino se sappiamo essere false. E chi abbiamo di fronte, è pronto a darcele, anche se sa che sono fandonie.

    Pero’, Lands… quel lupo è diverso. Lui, loro, sanno come stanno le cose. Il lupo “ci prova”, ma non ci riesce. Il cane “ci spera”, ma sa bene come stanno le cose. Tra di loro c’è una sorta di mutuo soccorso: lui apprezza che lei tenti di cambiarlo, lei apprezza il tempo che lui le dedica, ma entrambi “sanno” come finirà.

    E’ diverso dal caso di chi illude e poi va via senza dire una parola.

    Ciao cara 🙂

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  22. x pioggiacalda: condivido, “ti lascio andare perché ti amo e perciò faccio la cosa più giusta” prevede una scelta propria mascherata da scelta per il bene dell’altro, quindi è arrogante, oltreché falsa. Personalmente anche io ho sempre preferito un bel “vaffanculo!”… oppsss! Scusate 🙂

    A meno che non sia una falsa scelta: spesso si capisce che è ciò che vuole l’altro, ma che per paura o per pigrizia non lo dice, allora si possono anche dire frasi di questo tipo… ma sono frasi per la serie “fare finta di concedere ciò che non si può più evitare che venga tolto”.
    Non so se mi spiego…

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  23. La libertà è la cosa più importante…e la felicità non la si può basare su un altro essere, specialmente se mette dei limiti, dei paletti. Prima o poi la voglia di scappar via riemerge e lo spazio limitato diventa soffocante, specialmente negli spiriti liberi….

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  24. x lands: su questo concordo. Ma non vedo una vera contrapposizione con Pioggiacalda, sai? State parlando di due casi diversi secondo me… Un conto è andarsene dicendo “ti lascio perché ti amo”, un altro è “lasciare andare chi vuole andare”. Dov’è la contrapposizione?

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  25. x mtm: è vero che il lupo del post è l’incarnazione dello spirito libero, ma è solo un caso; in realtà il punto fondamentale è l’impossibilità di incontrarsi davvero e a lungo quando si è completamente diversi. Anche il contrario nel racconto non avrebbe funzionato: il cane non sarebbe riuscito a vivere nella foresta come il lupo, presto o tardi sarebbe tornato indietro.

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  26. “Improvvisamente capi’ di avere sempre saputo che quell’evento ineluttabile presto o tardi sarebbe accaduto.”
    Io la leggo,la tua splendida storia, nella chiave che l’Amore è qualcosa che magicamente può avvicinare esseri molto differenti tra loro, può nascere un’alchimia che forse è più forte proprio nel imparare a conoscere qualcuno che è tanto differente dal nostro modo di essere.
    Apre i nostri orizzonti mentali, ci fa andare in sintonia e in sincronia con qualcosa per noi ancora sconosciuto (e che dopo non lo sarà più..così intendo la “perdita dell’innocenza” perchè da quel momento in poi questo nuovo modo di vedere il mondo lascerà tracce in noi, e ci farà più profondi).
    Tuttavia questo scambio di energia e di esperienza, di crescita non solo individuale ma di coppia non può, a lungo andare, consentire che mondi tanto tanto lontani possano quotidianamente sentirsi accanto, e trovarsi accanto, e il maggiore segno d’Amore è lasciare che le Vite restino libere di evolvere, senza mai credere o tentare dimodificare la natura profonda dell’altro che ci è stato accanto.
    Naturalmente questo è solo il mio modestissimo parere.
    Un caro saluto, e un ululato d’amicizia.
    Paola

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  27. “Pero’, Lands… quel lupo è diverso. Lui, loro, sanno come stanno le cose. Il lupo “ci prova”, ma non ci riesce. Il cane “ci spera”, ma sa bene come stanno le cose. Tra di loro c’è una sorta di mutuo soccorso: lui apprezza che lei tenti di cambiarlo, lei apprezza il tempo che lui le dedica, ma entrambi “sanno” come finirà.

    E’ diverso dal caso di chi illude e poi va via senza dire una parola. ”

    Nessuno sa mai nella vita come finiscono certe cose. Quante volte ci siamo comportati in un modo diverso da quello che pensavamo di essere? Niente è garantito. E se due persone si incontrano non è per ritornare asetticamente al punto di partenza bensì per evolvere…è questa l’alchimia dell’amore. Perciò a prescindere da tutto è sempre meglio non dire che qualcuno “sa” come andrà a finire. Le vie del Signore sono infinite…e nulla accade a caso…

    Lands

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  28. Aggiungerei un ulteriore chiarimento: il commento precedente non l’ho fatto perché spero che qualcuno ritorni sui suoi passi. Ben inteso, mi piacerebbe…ma concordo con mtm:

    “La libertà è la cosa più importante…e la felicità non la si può basare su un altro essere, specialmente se mette dei limiti, dei paletti. Prima o poi la voglia di scappar via riemerge e lo spazio limitato diventa soffocante, specialmente negli spiriti liberi….”

    sono uno spirito libero e non baso la mia felicità su un altro essere pur non rinnegando quello che ho detto nell’altro post: “La vera felicità è quella condivisa”.

    Lo dico semplicemente perché non si può rinnegare un vissuto…il vissuto c’è stato e non si cancella. Possiamo far finta che era una cosa da nulla, qualcosa che ci è passato davanti come un treno in corsa. Possiamo rinnegarlo…MA LO ABBIAMO VISSUTO e prima o poi se questo vissuto lo riconosceremo dovremmo saperlo anche tramutare in oro, se sappiamo che era qualcosa di positivo. Un oro spirituale che ci servirà anche quando l’altra persona ha preso un’altra strada…

    Un saluto a tutti i lupi!

    Lands

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  29. Ma Lands… che niente torna davvero come prima e’ chiaro anche dal finale del racconto, infatti. Sono io il primo a dirlo. Senno’ vivere non servirebbe a nulla 🙂

    Personalmente mi e’ successo, e piu’ di una volta, di capire come andranno (o meglio, NON andranno) le cose, di arrivare lucidamente al punto di non ritorno nel quale uno pensa “ok, sai che non funzionera’… che vuoi fare? Te la vivi lo stesso o ti tiri indietro?”. Finora ho sempre scelto di vivermela ugualmente, ma guarda… alla fine, nonostante che sia vero che si speri e si lotti perche’ le cose vadano diversamente… non mi sono mai sbagliato.
    E sono convinto che la maggior parte di noi, in cuor suo, sa la verita’. Anche se spesso preferisce nasconderla alla mente.

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  30. questa storie è bella e molto triste.
    il lupo scoprirà che non c’era ragione per andarsene; almeno non per sempre; come l’ho letta, gli era concesso tutto lo spazio che ci voleva; forse aveva bisogno di assicurarsi di essere ancora libero. Ma tornerà. Le diversità non erano così gravi, per lasciare tutto. c’è sempre un avvicinarsi e allontanarsi, come un movimento che in fondo serve per stabilire; pensa ai torri che sempre scivolano..
    Un saluto 🙂

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  31. 🙂 carina come chiave di lettura… chissa’ se tornera’ o no… Quel che consiglio solitamente alla Vlak “di turno”, femmina o maschio che sia, e’ di non sperarci e di “andare oltre”: intanto la vita va avanti e bisogna viverla; se poi lui o lei tornano… allora si valutera’. Ma e’ meglio non stare ad aspettare.

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  32. purtroppo è la vita che lo insegna; i lupi sempre ritornano quando nessuno li aspetta più. e questo succede quando si parte senza ragione.

    Eh si, la mia lettura era che il tuo lupo stava molto bene, ma non gli era dato a valutarlo giustamente.

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  33. Ti ricordi…? da poco abbiamo avuto uno scambio di battute su questa tematica; io avevo scritto che ci sono storie che già in partenza sono destinate ad avere uno spazio e un tempo delimitato; lo sappiamo, ne siamo perfettamente consapevoli…e a volte decidiamo di viverle ugualmente. Ad un certo punto capiamo che è arrivato il momento di …”lasciar andare” e lo facciamo; anche se la consapevolezza non rende meno doloroso il distacco.

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  34. x betty: be’… ci sono anche quelli che non tornano affatto pero’ 🙂
    Certo, succede anche questo: che si capisce cosa si perde quando ormai e’ troppo tardi. Ma magari quel lupo, pur avendo un po’ di malinconia, non si e’ mai pentito… chissa’…

    x Attimi: brava, si, mi ricordo. E sono d’accordo 😉

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  35. Wolf, non volevo entrare in una casistica personale; quello che a me interessava era il punto di partenza del racconto. Ho letto i commenti e a me le discussioni avevano poco a che fare con il racconto. Il punto per me è: forse tu stesso hai dipinto un idillico senza volerlo. Dalla discussione si capisce che volevi inquadrare una situazione un po’ stretta, senza uscita, che spinse il lupo alla fuga. Invece io questo non li ho trovato. Ho trovato appunto una situazione
    idillica. E mi ha fatto triste vederla finire senza motivo. E perchè non potrebbero andare bene insieme cani e lupi? A volte vanno bene insieme anche agnelli e lupi ^^

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