Un po’ di Wolf… 2006: mia madre

Olivetta San MicheleMia madre nacque in un paesino al confine con la Francia nel 1928 (prime due foto).

Era una bella donna, intraprendente anche 🙂

Da ragazzina fu corteggiata da un calciatore spagnolo del Genoa, ma sua madre, conoscendo la fama di Don Giovanni che ne circondava il nome, la tenne in pratica “sotto chiave”  😛 finche’ lui non cambio’ maglia. Venni a conoscenza di questa storia quando un giorno, lasciandomi esterrefatto, inizio’ come nulla fosse a parlarmi in spagnolo – lingua che credevo non conoscesse per nulla 😮

Per un certo periodo intraprese la carriera di cantante. Citava spesso i suoi viaggi, in particolare in Persia (a quei tempi non si chiamava ancora Iran), paese di cui decantava la bellezza. Cesso’ la carriera perche’, gia’ a quei tempi, per andare avanti, avrebbe dovuto sottostare a “certe regole”… che rifiuto’.

Olivetta San Michele - ponte anticoAl contrario di mio padre, legatissimo alla sua famiglia di origine, mia madre seppe separarsi senza traumi dalla sua. Viveva distante da essa e non vedeva frequentemente ne’ i genitori ne’ i fratelli. Sua madre mori’ pochi mesi dopo la mia nascita; suo padre – ne ricordo l’amore per il “Pastis”, un forte liquore a base di anice 🙂 – molto piu’ tardi. Era ricoverato in un centro per anziani (non pensate a parole brutte come “ospizio”, era davvero un bel posto), nei pressi del suo paese natio. La notizia della sua morte, datagli per telefono, la colpi’ profondamente perche’ non era riuscita ad andare a trovarlo nonostante gliel’avesse promesso. L’infermiera che lo seguiva, le riporto’ che ogni volta che la porta della sua camera si apriva, lui guardava con ansia, sperando di vederla entrare…

Quello che più mi piace ricordare di mia madre e’ la sua umanita’, il suo essere rimasta fino alla fine a fianco di mio padre che, burbero come si conveniva agli uomini della generazione della guerra, era uno di quelli che pensava bastasse assicurare i beni materiali alla famiglia per dimostrare il suo amore verso di essa. Mia madre ha subito per lunghi anni, sopportando, per quieto vivere, il suo carattere litigioso. Quando avevo 18 anni la accompagnai dall’avvocato perche’, giunta al limite della sopportazione, voleva separarsi. Ma poi, resasi conto che mio padre da solo sarebbe stato “perso”, rinuncio’.

Sbaglio’? Fece bene? Chi puo’ dirlo?

So solo che questa fu la sua decisione, una decisione dettata dal cuore, che – al di la’ di cosa ne pensassi io – ho sempre rispettato per il grande coraggio e determinazione che dimostro’ nel portarla fino in fondo. Certamente, se si fosse separata, la sua vita sarebbe stata ben diversa…

 

Come ho scritto nel post su mio padre (Era mio padre), la notte in cui lui mori’, nel 2003, la chiamo’, le chiese di non chiamarmi, di non avvisare neanche l’ospedale. Era stanco di ricoveri, voleva andarsene in casa sua. Si sedettero’ insieme sul letto e si presero’ per mano… finché lui non se ne ando’.

Niente mi toglie dalla testa che mia madre inizio’ ad ammalarsi quel giorno, perché – non essendoci piu’ lui – non aveva piu’ una ragione per vivere.

Scoprimmo la sua malattia nell’aprile del 2005 in seguito ad una frattura spontanea dell’omero. Fu l’inizio di uno dei periodi piu’ devastanti della mia vita. Nel giro di pochi giorni, la paura, prima ancora della malattia, si impossesso’ di mia madre togliendole la lucidita’ mentale. La persona che era stata fino ad allora, non l’avrei mai piu’ rivista.

Mia madre, a cui furono dati pochi mesi di vita, visse ancora quasi un anno e mezzo, stupendo tutti per la sua capacita’ di ripresa. Ma non me. Quando anche i parenti e gli amici piu’ stretti mi dicevano di lasciarla morire in pace, io protestavo, perche’ sapevo che era soprattutto la paura che la stava uccidendo, e che, se l’avesse superata, avrebbe potuto vivere ancora a lungo; “tecnicamente” infatti, il suo era – a quell’eta’ – un male lento, avrebbe potuto essere tenuto sotto controllo con cure non invasive per anni. Venni a sapere che, in occasione della riabilitazione per una seconda frattura spontanea, stavolta del femore, il medico che la seguiva in casa disse alla fisioterapista “tanto lo sai che questa donna non si rialzera’ piu’”. E invece, ancora una volta, si rialzo’. Prima col girello, poi col bastone, poi senza aiuto alcuno.

Solo un ictus se la porto’ via in poche settimane. Ricordo con strazio il suo “ho tanto mal di testa”.

Mori’, come voleva, in casa sua, con i suoi figli attorno. Ormai in coma da giorni, sembrava resistere ad oltranza, come se si preoccupasse per noi. In un momento in cui rimasi da solo nella sua camera, mi avvicinai a lei e le sussurai dolcemente “Vai mamma, vai… tuo marito ti sta aspettando, non preoccuparti per noi…”.

Poche decine di minuti dopo, mia madre se ne ando’, ed io venni pervaso da una sorta di sensazione di pace, come se cio’ che doveva essere, fosse stato compiuto…

 

A parte il devastante potere della paura, l’insegnamento principale che mia madre mi ha lasciato è stato che il corpo, la mente, i beni di ogni genere, scompaiono tutti, spesso molto prima della vera fine.

L’ultima cosa che rimane, e’ anche la più importante: l’amore e l’affetto che hai dato, e quello di chi hai ancora intorno a te.

La notte della Befana 2007, sfogliando a caso un’agendina di quand’ero militare, almeno 17 anni prima, trovai con sorpresa una dedica di mia madre che diceva pressapoco “Al mio bellissimo figlio, a cui voglio tanto bene. Tornero’ presto a trovarti. E’ una promessa.” La dedica era scritta con mano molto tremante, come da una persona malata di Parkinson. Mia madre aveva il Parkinson, e’ vero, ma non certo all’epoca in cui quella dedica avrebbe dovuto essere stata scritta. Misteri… Quando il giorno dopo lo raccontai ad una cara amica, molto credente, non mostro’ affatto segni di sorpresa; mi disse tranquillamente: “E’ normale: la notte della Befana e’ la notte dei bambini, e te, per tua mamma, sei ancora il suo bambino…”

arcobaleno

0 pensieri su “Un po’ di Wolf… 2006: mia madre

  1. Volevo ringraziarti per quello che hai scritto da me., mi fai sempre pensare, riflettere, ora sono in rinascita e tutto il passato è andato, e poi mi ritrovo a leggere l’amore di tua madre per la vita e per il suo grande amore, l’amore per il suo bellissimo figlio, e il tuo cuore i tuoi ricordi che condividi con noi, ne sono molto contenta, è bello leggere quello che è stato in noi e mentre leggevo pensavo a mia madre, una vita dedicata al lavoro per noi figli e ora dedicata a mio padre che non sta bene, vedere il suo immenso amore per mio padre mi rende una persona più grande e felice….. grazie Wolf… ti abbraccio

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  2. b.giorno caro….e grazie per aver condiviso i miei pensieri…sei passato in modo concreto, in diverse delle mie pagine di vita…grazie per i consigli…..sei proprio un saggio amico…sono felice che ci sei…..!!!
    P.S.cmq la pagina “Vorrei” è dedicata al mio caro maritino!!!!
    Ti auguro di trascorrere una giornata come tu vuoi….che sia gioiosa come i consigli che mi hai dato…un mega.mega abbraccio!!! a prestoooooooooooo..Simona!

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  3. x Simona: be’, siete sicuramente un esempio di coppia che ha funzionato, per tutti coloro che credono che l’amore non possa essere “per sempre” 🙂
    Abbraccione a te 😉

    x Giusy: grazie, ricambio il caro saluto…

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  4. Ho letto il tuo post e non scherzo quando dico che mi hai fatto venire gli occhi lucidi..soprattutto nel pezzo dove hai detto a tua madre “vai che papa’ ti aspetta”..
    non ho altro da aggiungere mi ha emozionato e commosso.
    da oggi guarderò la festa delel befana pensando che per qualcuno rappresenta un bellissimo ricordo

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  5. x Kalamella: gia’… pensa che fui costretto a farlo di nascosto, perche’ c’era chi non voleva che lei se ne andasse. Per questo, forse, ebbi l’impressione che lei fosse ancora li’, perche’ le dispiaceva per quella persona…
    Un caro abbraccio.

    x P.: grazie cara, buon fine settimana anche a te 🙂

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  6. Mi hai commossa come non mai.

    Bellissimo leggere di lei.

    E di te.

    Un giorno parlerò anch’io della mia…mi è nato questo pensiero mentre leggevo questa meravigliosa pagina.

    Anche lei è una donna meravigliosa. L’ho riconosciuta in tante delle tue parole.

    Parole scritte dal cuore.

    E’ stato davvero bellissimo leggerti, in questo pomeriggio quasi primaverile….

    Un bacio*

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  7. UN bellissimo tenerissimo ricordo di tua mamma. Mi ha molto commossa. Come sempre viene fuori la tua sensibilità, la tua capacità di comprendere il cuore delle persone, Secondo me tu sei un bellissimo esempio di uomo con una prte femminile in sè! ti abbraccio.

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  8. Anche questa pagina parla di te atraverso i tuoi ricordi. Quando hai parlato di tuo padre si evinceva l’affetto ma anche una sorta di rabbia” verso quell’uomo duro e forte che comunque ti ha insegnato tanto; in questa pagina dedicata a tua madre noto la tenerezza, la tenacia, e la dolcezza che c’è in te, frutto certamente di quella donna che hai amato immensamente.
    E ancora una volta ritrovo nelle tue parole le emozioni di quando ho parlato di mia madre. Sintonia? Forse. Esperienze simili, forse

    Ti abbraccio

    dora

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  9. x Dear: Brava Dear! Azzeccato in pieno! 😉 Jung diceva che in ognuno di noi c’è una parte femminile (anima) ed una maschile (animus) e che non è affatto detto che in un uomo sia prevalente l’animus e in una donna l’anima (ovviamente l’omosessualità non c’entra nulla… assicuro! :D).
    Certamente io una buona anima dentro di me, forse non superiore, ma senz’altro vicina all’animus.
    Complimenti per l’intuizione! 😉

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  10. x Dora: “rabbia” è forte come termine. Senz’altro la provai, ma poi – grazie alla comprensione, capendone gli umani limiti – la superai. Ho scritto quella che credo fosse la verità, al di là delle emozioni, degli stati d’animo.
    Tutti ci insegnano qualcosa; “quanto”, dipende più dalla nostra predisposizione, dal nostro desiderio di crescere imparando, vivendo con gli occhi aperti, prima ancora che dalla “qualità dell’insegnamento”, anche se, certamente, è pure esso importante.
    Credo che tu lo possa sapere meglio di me 🙂

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  11. il rapporto che ho coi miei è problematico, ancora, nonostante i miei quarant’anni, e ormai penso che così sarà per sempre, anche se spesso penso ai rimorsi che mi piglieranno quando non ci saranno più; ma nonostante tutto non posso fare diversamente:
    non desidero un contatto con loro
    mi riportano ad una mia vita passata che ho voluto dimenticare, ed in cui non mi voglio riconoscere, una vita troppo difficile
    li vivo come se fossero già morti, e mi chiedo se veramente sarà così quando lo saranno
    solo per mio padre provo molta pena, per le sue difficoltà caratteriali, un uomo molto debole, con l’identità soffocata dalla presenza di una madre molto negativa; lo vedo vittima della vita: ma nonostante tutto non mi ci posso relazionare, mi nasce subito il ricordo di momenti brutti, da cui ho preso le distanze
    penso che mi porterò questo peccato dietro nella prossima vita

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  12. Sono stata nel blog per molti anni e me ne sono allontanata per un paio. Mai avevo trovato un posto davvero così particolare, come qua, in cui la condivisione del proprio vissuto si articola in un confronto così carico di emozioni e di positività.
    Rimango sinceramente commossa ogni volta che vi torno e leggo quello che viene lasciato scritto da parte di tutti.
    E’ una piccola oasi dove fermarsi a rinfracare l’anima.
    E di questo, credo di interpretare il pensiero di molti, voglio sinceramente ringraziarti.
    Ti auguro un buon fine settimana.
    Giò

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  13. Ciao caro Wolf, i nostri papà e le nostre mamme sono coloro che per mano di Dio ci hanno messo alla luce! Quando giunge il loro momento di tornare….è dolorosissimo per noi e non riusciamo a volte neanche ad accettarlo! Io credimi sono stata molto male per tre anni…ma poi ho capito che il pensarli continuamente con tristezza e dolore non giova nè a noi nè a loro! Perchè più noi li pensiamo e più loro sono attratti verso la vita terrena per starci vicino e non vederci soffrire, ma in questo modo sono loro che soffrono perchè non riescono a staccarsi ed andare in pace! Ho imparato che la sofferenza è grande, incontenibile…ma meno dura, e meglio è! Loro vogliono vederci felici e sereni e non vogliono vederci che soffriamo per loro…è come se si sentissero in colpa, capisci?
    Io ti dico una cosa, sono contraria alle tradizioni che ci sono qui da noi, che quando uno muore bisogna vestirsi di nero, non parlare, piangere, piangere e piangere e portarsi dentro il lutto come se fosse una cosa terribile e incessante….ma perchè, perchè invece non rovesciamo il nostro pensiero e pensiamo che loro finalmente sono in pace, finalmente sono felici, finalmente possono sorridere per sempre, per l’eternità!
    Quando io non penso a mia mamma è la volta che la sogno e lei è felice, quando invece la penso e piango…lei non viene mai!
    Caro Wolf, ho sofferto tremendamente anch’io….è difficile lo so, ma bisogna dare fine al dolore e pensarlo in un’altra maniera…ti parlo così perchè anch’io vorrei raccontare la mia vita, pensa che all’inizio del mio blog avevo cominciato…ma poi non ho più continuato anche perchè ricevevo dei commenti stupidi e maligni! Ho lasciato!
    La mia esperienza di vita finora mi ha portato a capire che bisogna vivere il dolore….con la gioia!!!
    Non so se riesci a intendere quello che voglio esprimere!
    Comunque sono felice di aver trovato tante anime giuste…anche qui con questi mezzi virtuali di oggi…e una di queste anime giuste….sei tu!!!

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  14. Mi sono commossa…mi ha toccato nel profondo…ho perso mia madre solo 8 mesi fa…l’ho accompagnata fino alla porta, dove dall’altra parte c’erano quegli affetti che l’attendevano da anni ( mio padre e mio fratello )…e mentre delicatamente si svestiva di questa pelle terrena con mia sorella l’assicuravo di non temere del mio dar farsi ( lei era a conoscenza del mio pensiero e di quanto a volte questa vita mi gravava sulle spalle)..l’ ho vista respirare x l’ultima volta…ho visto le sue mani diventare violacee..e i suoi occhi grigioverdi da gatta velarsi…e la ruota ha chiuso il suo circolo…lei mi ha preso tra le sue mani quando sono nata ed io ero tra le sue mani quando mi ha lasciato.
    Se n’è andata in due giorni…il giorno prima quando si è svegliata dal quel tepore, mi ha sorriso e mi ha sussurrato ” sono contenta che sei qui” e in un secondo tempo mi ha mandato un bacio..
    Vedo mio caro, ho perso molti affetti in questa mia vita, ma mai è così doloroso perdere il legame con la madre..io e lei a volte ci siamo scannate, rimproverate ma sempre amate…sebbene lei fosse una donna a volte dura esteriormente.
    Quando descrivi tua madre, mi sembra di vedere la mia, che negli anni 50…lascio il padre vedovo e un totale di fratelli per raggiungere quel grande amore della sua vita ( mio padre ) in terra brasiliana.
    Lei è stata una grande donna…un grande temperamento..una forza solare…e per 20 anni ha vissuto il grande dolore della perdita di mio fratello, ma la sua radiosità era forte…lei è volata via con il sorriso sulle labbra.
    Ed è incredibile come io senta la sua presenza…tu nn ci crederai, ma ho ripreso la mia vita in mano…ossigeno a pieni polmoni…e lei è qui al mio fianco..è come se volesse in qualche maniera riscattare quelle cose che non è riuscita a donarmi quando era qua.
    Scusami se mi sono prolungata…
    un bacio
    Dalila

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  15. L’importanza dei genitori nella vita dei figli, nella loro formazione, nel loro futuro. I ricordi che rimangono e che ci aiutano, sempre, ad affrontare la vita, nelle varie sfaccettature. Una madre speciale per un figlio altrettanto speciale..

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  16. x Romina: ti capisco. Come ho appena scritto in un altro commento, ognuno fa quel che può. Ricordati il mio post sul Distacco, leggilo se ancora non l’hai fatto. La nostra stessa umanità ha confini dei quali dobbiamo tenere conto: immolarci non serve ne a noi, ne – alla lunga – agli altri. Ricordatelo questo, ricordatelo e anche un domani nel quali essi non ci saranno più, non avrai rimpianti immotivati.

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  17. x Ronto: pur senza avere la stessa incrollabile fede che hai tu, e che – lo sai – ti invidio, la penso esattamente come te. Volgere lo sguardo all’indietro, se non è fatto in un preciso e limitato contesto come quello in cui ci troviamo, è molto più dannoso che utile, se ciò ti provoca malinconia. Un giorno, forse, si riuscirà a ricordare con emozioni diverse, con gioia, con sorrisi… allora sarà diverso, e i ricordi saranno i benvenuti 🙂
    Grazie per il bel complimento, come ho appena scritto, raccogliere tante belle persone qui, è per me motivo di contentezza.

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  18. … caro wolf… mi sto asciugando le lacrime… hai saputo rendere in poche righe un ritratto tenero e colorato, edificante e pieno di emozione… di tua madre…
    Scelte di vita, scelte di amore… scelte di essere fino in fondo quello che che si è e di più… per l’Amore…
    che rimane per sempre… come quella dedica per Te… sull’agenda…
    Sono felice di appartenere a questa umanità così speciale… fatta di anime… palpitanti di vita terrena…
    Ti invio la commozione , il calore e la tenerezza che sto provando in questo momento…
    Fly

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  19. x Dalila: bellissimo il tuo commento! Sei tu, ora, a controcommuovermi 🙂 Anche io, sai? Anche io ho visto gli ultimi respiri di mia madre… gli ultimi battiti, sempre più irregolari, del cuore… Non lo potrò mai dimenticare. Come lei non aveva sicuramente potuto dimenticare quelli di suo marito…
    Si è contenti di esserci stati, naturalmente, ma certo questi sono ricordi che segnano…
    Grazie per il tuo commento, Dalila, altro che scusarti per esserti prolungata! 🙂

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  20. x mtm: grazie 🙂 Davvero nessuno dovrebbe dimenticarsi di quanta responsabilità ci sia nel volere e nel crescere i propri figli.

    x Morge: grazie cara, un abbraccio che ricambio volentieri…

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  21. x fly: e ce la fai, fly… la sento la tua commozione. Il tuo commento è bellissimo e toccante. Io sono contento di vedere che ci sono persone (e in questo mio post ne sono intervenute tante) che sanno cogliere e dare umanità…

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  22. La sofferenza… non so se è giusto chiamarla così… Ho una visione molto cinica del mondo, almeno della parte “di qua” (per quella “al di là” non ho certezze, quindi non mi esprimo…); so esattamente qual è il nostro inevitabile destino. Anche se so che quando lo scorgerò all’orizzonte ne sarò spaventato come tutti, al momento credo di averlo davvero accettato. Così come ho accettato come l’inevitabile scomparsa dei miei genitori. Credo davvero che non sia così importante “non morire”, visto che è inevitabile, importante è evitare di “non vivere”. Non ho rimpianti sulla morte delle persone a me care, ce le ho invece quando penso che avrebbero potuto vivere una vita ben diversa…
    Questo dovrebbe servire sempre di lezione. Non possiamo cambiare il passato, tanto più degli altri; possiamo cambiare solo il nostro presente e, conseguentemente, il nostro futuro. E se non lo facciamo, almeno per quanto possibile, ne siamo responsabili.

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  23. Wolf, amico mio…La storia della tua famiglia…E ‘piena d’amore…Quello di tua madre per tuo padre…Fatto di tenerezza , di accoglienza , di sostegno…Nonostante le difficoltà e le incomprensioni…Il tuo verso di lei…L’ amore di un figlio che ha compreso, perdonato, amato incondizionatamente i suoi genitori…Nonostante gli errori che possono aver commesso (vedi tuo padre…Che forse non ti avrà ricoperto di baci e carezze…Ma che a suo modo…L’ unico modo che lui conosceva, quello concreto, quello pragmatico e materiale, ha cercato comunque di darti tutto l’amore di cui era capace…Poi hai avuto senzaltro una mamma forte , molto forte e dolcissima…Probabilmente é stata lei la colonna portante della tua famiglia per molo, moltissimo tempo…Probabilmente se n’é andata ,io credo, orgogliosa e felice(per quanto inpautita dalla sua malattia…Anche se potrò sbagliarmi..Ma penso che nell’ultimo periodo non avvertisse neanche più la paura..Se non un senso di abbandono naturale e sento…Sereno..)nel momento in cui forse il più del suo compito l’aveva assolto e senzaltro con un grande amore nel cuore verso quel suo bellissimo figlio che sono sicura non ha abbandonato e al quale é senza alcun dubbio ancora vicino…Senzaltro é molto orgogliosa di te, della tu sensibilità, del tuo animo ricco e delicato che anche lei ha contribuito a costuire…Probabilmente c’é molto di tua madre in te…Più di quanto tu possa immaginare….NOn penso ti abbia lasciato solo…Quando se n’é andata…Credo fermamente sia ancora lì con te, per guidarti e starti vicino con amore così come ha fatto durante tutta la sua vita…Quel messaggio che hai trovato nel libro secondo me Wolf é reale…E non lo dico per suggestione, o per via della calligrafia, oppure per confortarti, ma perché davvero lo penso…Chi ci ha amato e chi abbiamo amato davvero non ci abbandona mai…E’ solo che siamo abituati a pensare ad essi meramente sotto una dimensione fisica…La tocco e allora c’é…Certo per chiunque é molto importante e di conforto …Ma sono sicurissima che lei c’é al tuo fianco anche adesso…E che ti darà altri segni…Ti abbraccio col cuore amico mio…Layla

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  24. Grazie Layla per il tuo bel messaggio. Io credo che mia madre, almeno finche’ fu cosciente, la paura non l’avesse mai superata. Sai cosa? Troppo recente la scomparsa di mio padre, che vide morire davanti ai suoi occhi.
    Non era serena, ne’, credo, soddisfatta per come era andata la sua vita. Credo non ci pensasse affatto nell’ultimo periodo, presa com’era tra i due estremi della speranza, di tornare ad una vita normale, e i ritorni devastanti della paura.
    Dicono che poi, “di la’”, si vede tutto in modo diverso, lucido. Dicono.
    Se cosi’ e’, allora dopo… si’: sara’ stata come la dipingi.
    Sul fatto che sia vicino a me… certamente vorrei crederlo. Ma questa e’ una cosa talmente grossa e importante dal non potermi esprimere con superficialita’… Onestamente… non lo so.
    Ricambio, anche io di cuore, il tuo abbraccio…

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  25. Sai Wolf…IO non posso certo dire se tua madre potesse dirsi più o meno soddifatta di come erano andate le cose…Intendevo soddisfatta dell’uomo che sei diventato ,dotato di un’intelligenza vivace e di una sensibilità spiccata,doti che una volta di più hai dimostrato attraverso questo post..E’ importante credo per un genitore sapere di avere fatto un buon lavoro rispetto alla crescita del proprio figlio…vedere che sei diventato un Uomo con determinate qualità…Senzaltro lei ti conosceva meglio di chiunque altro…E non sono certo io che posso permettermi di pretendere di saper leggere il tuo dolore, nè tanto meno il suo…Voglio solo dire che sono certa che ,una volta di là ,le cose si vedano diversamente…in modo più lucido, forse più distaccato, come hai detto tu…So che per molti anni ti sei dedicato allo studio del paranormale e di tutto questo..E so anche che hai mantenuto una sorta di scetticismo a riguardo…Non posso dirti che sia giusto oppure sbagliato…Posso solo darti la mia visione e il mio credo…Nel modo più empatico possibile di avvicinarmi al tuo dolore e ai tuoi ricordi nei limiti dello spaccato che mi hai offerto…
    Sono felice di vedere che hai perdonato tuo padre…Pur avendo mantenuto chiaramente la visione esatta delle cose per come sono andate…Non si può giudicare l’ operato di un genitore…Semmai si può non condividerlo…Si può soffrire…Tanto anche…Ma da qualche parte bisognerebbe trovare la forza di perdonare…No , caro Wolf…Non sono una Santa…E’ quello che anch’io da tempo…E dopo tanti, innumerevoli contrasti sto cercando di mettere in pratica…I vecchi nodi vanno eliminati per scoprire l’amore e essere felici…Per andare avanti…Il fatto che tu l’abbia fatto vuol dire che sei diventato quel gener d’uomo maturo, consapevole ed intelligente che penso tua madre volesse che tu fossi…Non voglio fare dei sentimentalismi sull’argomento…E come ti ho detto prima non lo dico solo per darti una pacca sulla spalla…per dirti “Dai Wolf, tua madre é vicina a te..”in modo superficiale…Anche perché in determinati frangenti trovo sia più giusto un silenzioso abbraccio senza dire nulla che cadere in frasi di circostanza seppur per dare supporto…Anche perché il tuo dolore é tuo, unicamente tuo…E nessun altro lo può comprendere per come tu lo vivi o l’hai vissuto…Però ti si può aiutare a condividerlo…Anche attraverso un semplice ricordo…Come hai fatto tu…Parlandoci di lei.. dico che lei é con te perché lo credo…E a mio modo le mie dimostrazioni in questo senso le ho avute…Poi ognuno é liberissimo di crederci o meno….Lascia solo il tuo cuore e la tua mente libera per accogliere dei segnali..Niente di più…Questo era il senso del mio messaggio…Perché i legami forti non muoiono mai..Un caloroso abbraccio Laura

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  26. Cara Laura, io apprezzo molto il tuo sentire e ancora di piu’ la tua volonta’ di espormerlo. Il mio scetticismo non e’ negazione, e’ solo dubbio. Un dubbio che naturalmente preferirei non avere. E’ importante percio’ ricevere opinioni come le tue, e gia’ qua ne ho ricevute tante 🙂 Ci sono persone su Splinder che hanno una fede incrollabile, fede che ho sempre detto apertamente e sinceramente di invidiare.
    Forse non bastano, ma sono importanti. Perche’ meglio avere un dubbio, che scivolare in una certezza che potrebbe non essere quella che vorremmo.

    Io non soffro piu’ per i miei genitori, cara. Forse non ne ho mai sofferto davvero. So che questa e’ la vita e ho avuto la “fortuna” di perderli abbastanza lentamente da capire che il loro momento stava giungendo.
    Ho i miei momenti di malinconia, come tutti, naturalmente. Sono momenti strani, inaspettati… Come quando qualche sera fa, mentre mi dirigevo verso casa, mi e’ venuto in mente mio padre che vedevo spesso affacciato alla finestra; mia madre gli dava scherzosamente del guardone, eheh… ehi… adesso che ci penso… non si sara’ mica reincarnato nella mia gatta?? Anche lei starebbe ore a guardare dalla finestra! eheheh
    Naturalmente una grande malinconia l’ho provata scrivendo i post a loro dedicati ma… credo non sarei stato umano se non fosse stato cosi’… Ma non li ho scritti per alleviare un dolore ancora presente, piuttosto per onorarne il ricordo e, come preannunciato nel post sulla Johari Window, dire qualcosa di me, in modo da rendermi piu’ “umano” e meno “nickname” 🙂
    Non ho perdonato mio padre… non ci crederai ma non ne ho avuto bisogno, proprio perche’ quando comprendi che, chi ha avuto un determinato atteggiamento, l’ha avuto non per malvagita’, ma solo perche’ a sua volta e’ stato una vittima… non hai bisogno di perdonarlo, solo di comprenderne la umana e fallace natura… Allora lo vedi come una vittima, e non piu’ come un carnefice. Ma deve essere “sentito”, non “costruito”: chi perdona o “comprende” solo di facciata, perche’ si dice “devo farlo, altrimenti non sono una brava persona”, si ritrovera’ presto o tardi ad affrontare rancori irrisolti.

    Credo che molte persone al mio posto, con i segni che ho avuto, sarebbero sicure di avere quella persona deceduta vicino a loro.
    Ma per me la fede in questa cosa, la vita dopo la morte, e’ maledettamente importante. Non posso impormi di crederci. Un giorno, forse, ci credero’… Allora sicuramente la mia vita sara’ diversa. Allora, quando verro’ a scriverlo sul blog, potrete scommettere che sara’ incontrovvertibilmente vero! 😀

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  27. caro Wolfghost, ho seguito le tue orme da Passatorcortese e questo è il primo post che ho letto…sono commossa da questo tuo dolce ricordo, coinvolta e travolta da un turbinìo di emozioni.
    bentrovato, tornerò a trovarti :o)

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  28. Scusami se ho spulciato questo post di qualche tempo fa..ma mi ha commosso..ho subito una perdita..e ancora non riesco a rendermi conto…
    bellissime le tue emozioni..scusami la presunzione..ma sento delle affinità nel leggerti…
    un dolce saluto..maddy

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