Alla ricerca della sintesi

Avevo scritto questo post alcuni mesi fa ma non essendo riuscito a completarlo e rileggerlo, è rimasto lì, in bozza, per tanto tempo. Credo sia venuto il momento di pubblicarlo. Non so se è il mio ultimo post ma è possibile e per questo colgo l’occasione per salutare calorosamente ogni lettore che ancora, quando magari gli arriva una notifica automatica, passa di qua. Grazie di cuore, a tutti, per aver fatto un tratto di strada assieme.

Vi lascio al post…

Da quando è nato e per molti anni, il sottotitolo del mio blog è stato “Alla ricerca dell’anima”. Questo sottotitolo prese il nome, o almeno fu influenzato, da un libro che aveva lo stesso titolo. Era un libro nato in piena epoca New Age, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, dove l’autore, Larry Dossey, all’epoca medico internista, cercava di conciliare scienza e spiritualità. Non ricordo se ho mai riletto quel libro, che tuttora possiedo, ma certamente mi piacque molto.

Da quando iniziai il mio percorso, molto prima della fondazione di questo blog, anch’esso passato attraverso diverse piattaforme, mi sono imbattuto in molte correnti di diverso tipo. C’è stata la psicologia e le sue applicazioni, le diverse forme di New Age, lo Yoga in tutte le sue forme, molte scuole di induismo – in particolare l’Advaita Vedanta – il Buddhismo, anch’esso suddiviso in molteplici scuole e correnti diverse, ma anche l’Alchimia, lo spiritismo e diversi mistici e filosofi occidentali, come Meister Eckhart e Plotino. Qua e là lungo il percorso faceva capolino la scienza, con la fisica, l’astronomia, la meccanica quantistica e scienziati che a loro modo, forse nemmeno volendolo, esprimevano essi stessi una filosofia, una forma di spiritualità agnostica, per così dire. Einstein e Sagan ne sono solo due esempi.

Negli ultimi anni sono stato interessato al Buddhismo anche se non mi riferirei a me come Buddhista. Mi avvicinai ad esso grazie alla promessa di libertà dalla sofferenza di Buddha Shakyamuni. Guardando quest’ultimo tratto di percorso, a ritroso, vedo una filosofia di base impeccabile, una visione della realtà tanto ineccepibile e inattaccabile quanto potenzialmente pratica e, appunto, liberatoria se portata nella vita quotidiana e nel sé più profondo e qui sta la vera forza del Buddhismo: il suo metodo. Un metodo che, se seguito non in maniera meccanicistica ma facendolo divenire parte integrante del proprio pensiero, al punto di seguirlo dimenticandosi che da lì ha preso spunto, permette di portare serenità e pace in un luogo e in un tempo dove è difficile trovarle.

Eppure il Buddhismo nasce fondamentalmente dalla ricerca interiore di una persona, dalle sue osservazioni, dalle sperimentazioni e dai risultati che vedeva in sè stesso. Ciò che ha fatto Buddha avrebbe potuto essere fatto, almeno potenzialmente, da ciascuno di noi. E di fatto, seppure con espressioni e apparenze diverse, Buddha non è stato il solo a fornire un valido metodo, ce ne sono altri apparentemente diversi perché nati, cresciuti e influenzati da culture diverse, ma altrettanto validi e che, in fondo, recano gli stessi messaggi.

E soprattutto c’è ciascuno di noi, ogni singola persona, che costituisce storia a sè, che è un universo in sè. Non possiamo mai essere, diventare, cloni di qualcun altro, per quanto grande e influente esso sia o sia stato, perché il nostro io, con il quale volenti o nolenti viviamo questa vita, è forgiato da ogni singola circostanza e avvenimento che è accaduto in precedenza. Come potremmo essere uguali o diventare uguali a qualcun altro? Oguno vive nel proprio paradigma di credenze, credendo solitamente che quella che sta vivendo non è la sua percezione della realtà bensì la realtà assoluta.

Proprio perché non possiamo essere uguali e avere le stesse percezioni, non esiste, non può esistere, qualcuno che è tenutario della visone e della percezione corretta ed assoluta, perché la sua visione e percezione dipendono da lui stesso, dai suoi filtri, dai suoi sensi e così via. Tra l’altro, è vero che gli esseri umani hanno sensi simili, ma ciò che è “simile” è per definizione diverso, non è “uguale”.

Ad un certo punto perciò dovremmo smetterla di cercare un maestro da emulare perché vorrebbe dire che stiamo solo continuando a cercare un’altra maschera da indossare, qualcuno che faccia per noi “il lavoro sporco”.

Non so quanti anni ho ancora davanti a me, possono essere tanti (compatibilmente con la mia età) o pochi, non importa, ma certamente sono comunque entrato già da un po’ nell’ultimo tratto del mio percorso. Ho… scavallato, per così dire. E adesso sento che le stampelle non sono più utili, perché quando poi affronti temi grevi, le stampelle non reggono. Sei tu, da solo, di fronte all’abisso. L’unica cosa che conta a quel punto è ciò che hai coltivato e che hai dentro. Non ti puoi portare libri, articoli, un motore di ricerca. Ad un certo punto nemmeno la ragione è più di utilità, perché la ragione non può reggere di fronte al nulla (o al tutto, se preferite). E’ come quando, all’improvviso, state per essere messi sotto da una macchina: non potete fermarla dicendo “Ehi, un attimo! Devo pensare a cosa fare, al miglior modo di scansarmi!”, la reazione viene da dentro, dall’inconscio, ed è determinata da come abbiamo vissuto e da cosa abbiamo coltivato fino a quel momento. Se abbiamo coltivato la paura, la paura ci bloccherà e saremo investiti, se abbiamo coltivato l’attenzione, la presenza, allora – forse – avremo la prontezza per buttarci dalla parte giusta.

E’ anche per questo, probabilmente, che ormai non scrivo quasi più (non solo sul blog). In realtà da molti anni questo blog si era già via via trasformato da un blog di “pensieri” ad uno di eventi, per lo più personali, di cui mantenere il personale ricordo. Sento che il mio “rifugio” è la vita spicciola, per così dire, le cose e le “anime” che la riempiono ogni giorno. Quello che mi serve, a questo punto, lo ho già, sta a me usarlo. Non ho nulla da cercare, se non per curiosità. Non credo più di avere qualcosa da insegnare o che ci sia qualcuno che possa o debba apprendere da me. Se non forse per un eventuale esempio che però non può essere trasmesso a parole, ancora meno se si tratta di parola scritta.

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Buon compleanno, nonnetti di casa! :-)

Anche noi abbiamo i nostri vecchietti e compiono entrambi gli anni in questo periodo 🙂 Quindi mi sono detto “perché non fargli un post di augurio comune?” 😉

La gatta è Sissi e in qualche giorno di giugno compie, o ha compiuto, 16 anni che corrispondono grosso modo a 82 dei nostri.

Dispettino di un altro gatto (Junior le ha fatto cadere sopra il pupazzo… che è rimasto proprio così!)

Il cagnolino è Tom, nel suo caso il giorno esatto lo conosciamo, è il 4 di luglio e quest’anno compirà 15 anni, l’equivalente di 78 dei nostri.

Tom si riposa tra un bagno e l’altro ai laghetti

Entrambi hanno i loro problemi.

La regina di casa

Sissi l’ha scampata bella più volte nel corso della sua – già lunga – vita: è passata dalla 220 che le bruciò parte della lingua quand’era poco più di una micina, a un miracoloso salvataggio da una caduta dal 5° piano di una finestra (rimbalzo’ sulle corde per stendere e, girandosi, riuscì ad aggrapparsi al davanzale così da permettermi di afferarla al volo), a problemi infettivi che l’hanno perseguitata dai 7 ai 10 anni or sono (tra parentesi: ora superati grazie all’abolizione delle crocche, visto che mangia solo umido) per finire con un periodo verso la fine dell’anno scorso dove smise di mangiare e si riprese solo grazie ad una cura di cortisone che le ridiede “spinta”. Ci dissero che ha “polmoni vissuti”, un modo di dire che non è messa proprio benissimo, insomma. Inoltre un po’ di anni fa si ruppe una zampa, un tendine se ricordo bene: il veterinario avrebbe voluto operarla ma, vista l’età e l’operazione (molto) invasiva che avrebbe dovuto subire, decidemmo di lasciarla così, in fondo è una gatta di casa, deve fare dal divano alla lettiera alle ciotole di acqua e cibo. E infatti se la cava egregiamente, zoppica solo un pochetto ma se uno non lo sa fa fatica ad accorgersene.

Si aprono le porte ed ecco il Re!

Se Sissi, essendo gatto, ha le proverbiali 9 vite, Tom… ne ha molte di più 😀 E’ stato investito, calpestato dagli asini, contrattaccato (non “attaccato”… capite  a me! 😛 ) da cani molto più grandi di lui, ha rischiato di perdere un occhio, ha un tumore al fegato evidentemente benigno (senno’ a quest’ora…), ha avuto problemi alle zampe ed alla schiena e… patisce terribilmente il caldo (ha rischiato più volte il colpo di calore). E probabilmente mi sto dimenticando diverse altre cosette 😐 L’anno scorso, per indagare sul tumore, ha fatto tre anestesie in meno di due mesi, la seconda delle quali piuttosto pesante (per la TAC). Onestamente lo vidi piuttosto male quella volta…

Ricordo che poco tempo dopo averlo conosciuto, cosa che accadde quando aveva all’incirca 4 anni, notandone il carattere pepato soprattutto verso i cani maschi di grandi dimensioni, dissi a Lady Wolf che mi sembrava strano fosse sopravvissuto fino ad allora… ora ha undici anni in più 😉 Diverse persone che via via vedendolo in giro si sono sorprese che “c’era ancora”… non ci sono più. Insomma, li ha letteralmente seppelliti.

Ancora a spasso per monti e valli

Probabilmente entrambi non hanno più tanti anni davanti, ma già siamo contenti per la vita che hanno avuto, lunga – e siamo certi – felice.

Adesso ogni anno in più è festa doppia. Come canterebbe il Blasco nazionale… “Sono ancora qua! E già!”.

31 anni in due…

 

 

 

 

 

News da casa Wolf

Quando passa un po’ di tempo dall’ultimo post succede che le cose da raccontare diventano tante e non si sa da dove partire. Mi farò aiutare dalle foto sul mio Smartphone per non perderne qualcuna e andare in ordine cronologico (che non è certo il parametro più importante, ma visto che il blog in teoria è un diario online…).

L’8 Marzo Lady Wolf si prende l’incarico di ripulire l’acquario dalle troppe piante e relative foglie (lo faccio fare sempre a lei perché io sono troppo tenero e taglio sempre poco 😉 ). Vero è che gli acquariofili convinti dicono che è meglio una pianta in più e un pesce in meno, ma eravamo arrivati al punto che i pesci più grandi faticavano a trovare passaggi per passare da un lato all’altro dell’acquario. Comunque, mentre è lì che taglia e strappa, si accorge con sorpresa di un esserino che spunta tra le foglie, e dopo questo ne compare un altro e un altro ancora. Alla fine saranno quattro. Di cosa? Di pesciolini da fondale che si chiamano Corydoras 🙂 Ne avevamo 4 da anni (direi almeno 5), sono tra i pesci più lungevi del nostro acquario ma non si erano mai riprodotti. In un acquario relativamente piccolo con alcuni pesci di dimensioni “grandi” (almeno in confronto ai Corydoras), credo sia un evento piuttosto raro: di solito gli avanotti fanno una brutta fine. Probabilmente la flora era talmente intricata che mamma e papà sono riusciti a nasconderli. Successivamente uno di questi quattro non ce l’ha fatta ma in compenso ne avevamo avvistato un altro molto più piccolo, suppongo di una “cucciolata” successiva. Però anche questo l’abbiamo poi perso di vista…

Il 5 Aprile ho un incidente d’auto in autostrada, tamponamento a catena (io ero quello in mezzo). Per fortuna non si è fatto male nessuno ma Sharky (la nostra auto) è ancora in carrozzeria. Per fortuna la carrozzeria mi omaggia di un veicolo sostitutivo: una 600 di esattamente 20 anni 🙂 Meno male perché con i mezzi pubblici per me sarebbe un disastro andare al lavoro e fare le varie commissioni, però abbiamo dovuto sospendere le gite con i cagnotti perché mentre Tom sembra perfino contento del “nuovo” mezzo (evidentemente ama le cose spartane), Surya non provo nemmeno a farla salire (necessariamente dal portellone)… non vorrei restasse traumatizzata 😀 Già l’auto i primi tempi le stava indigesta…

Il 14 Aprile accade uno di quei “miracoli” che ti fa comprendere quanto la vita non molli mai. E’ di nuovo ora di sostituire una delle parti filtranti dell’acquario (una volta al mese, ma di solito ritardo di una settimana). Apro il filtro (che è esterno! E’ collegato alla vasca con tubi flessibili) e mi appresto a rimuovere il materiale filtrante quando… vedo qualcosa che si muove tra il dito di acqua che resta sopra il materiale filtrante e la “melma” che si forma su di esso. Allibito, capisco che è un piccolo Corydoras!!! 😮 Come possa essere arrivato fino lì è un mistero che resterà tale. Potrebbe essere quello piccolo che avevamo intravvisto il mese primo e che, in una delle operazioni di ripulitura del materiale interno della vasca sia stato risucchiato nei tubi e finito lì. E’ una possibilità, ma è molto, molto remota. Un’altra possibilità, abbastanza scioccante, è che quel pesciolino… sia nato lì, da qualche uovo che si è dischiuso proprio in quella sede ed abbia perciò trascorso le sue prime settimane di vita al buio, in un dito d’acqua, nutrendosi dei residui di cibo finiti nel filtro! 😮 Comunque, non senza difficoltà, siamo riusciti a recuperarlo e ora pare aver dimenticato la brutta esperienza, grazie anche alla vicinanza dei ritrovati fratellini 🙂

I quattro piccoli corydoras

Restando in tema di acquario, ci ha lasciato Nanty, la nostra Scalare bianconera 😦 E’ stata una cosa veloce, non sappiamo cosa le sia accaduto. Così il povero Junior, da non confondere con il suo omonimo di casa gattesco, è rimasto solo 😦 Anche loro avevano provato a riprodursi ma senza successo. Però penso che non prenderò altri pesci “grandi”, credo che destinerò l’acquario a pesci di piccole dimensioni, mi sembrano più adatti. Restano, come pesci grandi, Junior, Jack (il trichogaster, il nostro pesce che più ha la forma di pesce “classico”) e soprattutto Lucky che sta diventando per dimensioni un piccolo barracuda 😀 Purtroppo avrebbe bisogno di un acquario più grande, se il venditore fosse stato onesto dicendomi che sarebbe cresciuto tanto non l’avrei mai preso. Tra l’altro non è proprio gentile con Jack, per usare un eufemismo…

Dovete sapere che quando ci muore un pesce “maggiore”, facciamo una sorta di cerimonia recandoci presso un piccolo rio dove ridiamo il corpicino alla Natura. In questa occasione, davanti ai nostri occhi è comparsa un’anatra con 4 anatroccoli appresso 🙂 Insomma… la vita va’, la vita viene 😉

Nanty (con Lucky sullo sfondo)

Volo sul tentativo di rendere il nostro giardino più accettabile 😀 Vista l’esperienza negativa dell’anno scorso, con il tappeto d’erba che sarà durato un paio di mesi, ci siamo convertiti sui vasi, soprattutto di gerani… speriamo almeno questi durino! 😀

E veniamo al capitolo più impegnativo. Il piccolo guerriero di casa, Tom, inizia ad accusare il peso dell’età, a inizio Luglio farà 14 anni (a proposito… grande festa, siete tutti invitati! 😀 ). Ha avuto alcuni episodi di dolore acuto. Si ingobbisce e inizia a camminare piano piano come un palombaro. Ha già fatto diverse visite, all’inizia si pensava a un un dolore di tipo artritico e per tale è stato trattato con anti infiammatori e un condoprotettore per le cartilagini. Ma Lady Wolf quando si tratta di Tomino ci vuol vedere chiaro e così siamo tornati dal buon “vecchio” veterinario che è quello che ci da sempre la maggior fiducia. Anche lui però tendeva alla stessa spiegazione ed è stato solo dietro esplicita richiesta di Lady Wolf che ha proceduto alle analisi del sangue che hanno rivelato valori di Transaminasi doppi rispetto al massimo “consentito”. Poteva essere una conseguenza del mese di anti infiammatori ma a questo punto il veterinario ha voluto indagare meglio. La successiva ecografia addominale ha mostrato in particolare un nodulo sospetto di due centimetri e mezzo che potrebbe non essere cosa buona. Quindi il dubbio è che il dolore non fosse di origine articolare ma coliche addominali. Il nostro piccolo guerriero dovrà quindi sottoporsi lunedì prossimo, in anestesia, all’ago aspirato con esame istologico per cercare di capire l’origine del nodulo. Purtroppo non è detto che questo esame sia sufficiente, solo l’asportazione dal nodulo e successiva biopsia, lo sarebbe. Se darà esito negativo, credo che non faremo nulla e terremo il nodulo sotto controllo tramite successive ecografie (che lui odia perché essere tenuto zampe all’aria non è cosa che tollera…).

Tom con Junior

L’ultima segnalazione riguarda l’altra vecchietta di casa, la 15 enne Sissi. La gattona di casa, che tra l’altro è passata con successo da 13 a 8 chili e mezzo, ha avuto un episodio di strano raffreddamento. Sembrava… “tirare su dal naso” e ogni tanto starnutiva. Siccome il modo come “tirava su” era un po’ strano, l’ho fatta controllare, radiografia toracica inclusa. Anche lei ha una “forma” sospetta nei polmoni. Si sperava fosse dovuta a infezione virale o batterica e quindi ha fatto un ciclo di antibiotici. Purtroppo il “raffreddamento” si è ripresentato e quindi ho mostrato le lastre allo stesso veterinario di Tom che ha preso da qualche anno una specializzazione oncologica. Anche lui purtroppo ha confermato i sospetti di neoplasia. Tra qualche settimana dovremmo farle un’altra lastra per vedere se adesso, dopo la cura antibiotica, la “forma” si è ridotta o meno. La mia tendenza però nel suo caso è quello di aspettare di vedere se il disturbo si ripresenta. Questo veterinario, vista anche la specializzazione, è piuttosto “interventista”, io su animali già anziani… non so, vorrei capire bene se ne vale pena, una operazione ai polmoni su un soggetto così anziano… mah… 😐

Sissi con la sorellona Surya

Ecco credo sia tutto. Il prossimo post, bé… prima che finiate di leggere questo, almeno un mesetto ci sta! 😛

Lady Wolf & Co.

Bene, il programma delle “buone intenzioni di inizio d’anno” procede.

Il peso è già sceso da 79,1 a 77,1. Continuando così arriverei a centrare l’obiettivo per fine aprile, ma è un po’ ottimistico poiché, per esperienza passata, perdere i primi chili è molto più facile dei successivi 🙂

La ricerca di un altro posto di lavoro invece è un po’ ferma, non che non abbia fatto nulla, ma sicuramente potrei fare di più. Comunque per fortuna non ho grande pressione al momento e questo suggerisce di non “correre” rischiando di fare errori.

Questo breve post però ho pensato di farlo prima di tutto per Lady Wolf che, davvero, è partita col nuovo anno alla grande.

A parte la salute, che sta seguendo con grande attenzione, ha iniziato a dare una mano in un canile locale, una mano che si aggiunge a quanto già fa virtualmente sulla nostra pagina facebook “adotta un cucciolo”, su altri siti e anche via Whatsapp. Insomma, se io sono il “fil-gattaro” che tre volte a settimana va a sfamare i gatti di un parco cittadino, lei ora pensa ai cani 😀

Oltre questo ha preso, con mia grande ammirazione ed approvazione, a seguire tematiche che hanno a che fare con la mente, come la meditazione, la crescita personale e la spiritualità. Per una che è sempre stata convinta di non essere capace a meditare non è male 🙂

Infine si è iscritta ad un corso di massaggio olistico che inizierà a breve. Ho letto il programma e sembra davvero interessante.

Insomma, ha messo tanta carne al fuoco, ma sono cose interessanti, e le cose interessanti non stancano, anzi spronano dando carica ed energia. Ieri all’ora di pranzo, dopo una mattinata passata in canile al freddo e al vento, pensavo di vederla tornare ai “minimi termini”… ma non è stato così, sembrava anzi rinvigorita 🙂

Per quanto mi riguarda, sto cercando di essere più consapevole delle mie azioni, pensieri ed emozioni, di capire da dove arrivano e perché. Si hanno grandi sorprese. Ma questo potrà essere motivo di post successivi. Mi sono anche ripromesso di scrivere più spesso, vedremo se riuscirò a mantenere anche questo.

Questo sotto è il nostro Wolf-acquario. Ultimamente si era riempito di orribili alghe filamentose nere. Innocue, ma brutte da vedersi e che andavano ad intasare il filtro. Ho temuto di perderlo tanto la situazione si era fatta seria, ma con una buona pulizia, un prodotto anti-alghe (so che gli acquariofili storcono il naso quando si tratta di prodotti chimici, ma quando ce vo’…) e l’acquisto di un bel set di piantine antagoniste (piante a crescita rapida che si nutrono degli stessi elementi delle alghe, così affamandole) direi che la situazione è molto migliorata.

wolf-acquario

2017

Bé, quest’anno ho scritto davvero poco, soli 20 post, questo incluso 😮 Per darvi un’idea, nel 2008, il mio anno più prolifico, i post furono 107! 😉 Comunque non potevo certo esimermi di salutare il 2016, che ci sta lasciando, e dare il benvenuto al 2017.

Il 2016 alla fine non è stato tanto male per casa Wolfghost. Certo, venivamo da un 2015 orribile, soprattutto nella seconda parte, con la morte di mia fratello, del mio adorato gattone Julius e altro ancora. Non era facile fare peggio. Nel 2016 sono anche scampato ad un altro anno di licenziamento, il che non era affatto scontato 😉 Pensate che l’azienda dove lavoro è passata dai 3000 impiegati di inizio 2000 a meno di 500! Anche se, a rigore, nessuno è stato davvero licenziato.

Ho imparato che la vita difficilmente segue la strada che abbiamo previsto, inutile fare troppi calcoli. Chi crede di poterla controllare ha grandi possibilità di restare deluso. Tuttavia non è un errore porsi obiettivi, seppure tenendo presente che occorrerà flessibilità per adattarsi alle sfide del percorso e, in qualche caso, perfino a cambiare gli obiettivi stessi, qualora divenuti impossibili o se qualcosa di più importante è intervenuto a fa cambiare mira. Perseveranza e costanza non devono essere cieca cocciutaggine.

Anche io ho i miei di obiettivi. Alcuni fanno parte di una crescita personale, più interiore che esteriore. Un paio però sono pratici e… decisamente impegnativi 😀

Il primo ha a che fare con il lavoro. Ho più di un motivo per volerlo cambiare. Non si tratta solo della percezione che “prima o poi…”. Certo, può sembrare quasi impossibile in questo periodo. Impossibile o comunque molto rischioso. Ma capirete da soli, per quanto scritto prima, che in certi casi stare fermi non è più sicuro di muoversi, perfino se lo si fa in territori inesplorati.

Il secondo è… il peso 😀 Già, banale vero? 🙂 Ho scoperto recentemente che… la mia bilancia era rotta. Segnava ben 6 chili in meno! E già ero al limite 😉 Insomma, in totale si tratta di perdere tra gli undici e i quindici chili. E potete scommetterci che questo lo raggiungo 😉

Bene, ho scritto i miei buoni propositi. Il fatto di averli esposti mi aiuterà a raggiungerli… che figura ci farei sennò? 🙂

Nell’augurarvi il miglior 2017 possibile, vi porgo una domanda: questi, accanto a Lady Wolf, sono i quattro maschietti quattro-zampe di casa… che dite, dovrei essere geloso? 😉

maschietti-a-quattro-zampe

La notte in cui mio fratello mi venne a trovare

Questo è un post un po’ particolare, drammatico e inquietante per come l’ho vissuto. Parla di… un possibile fantasma.

Mio fratello S. è scomparso poco più di un anno fa’, in maniera presumibilmente piuttosto drammatica: fu ritrovato deceduto in casa, probabilmente morto da diverse settimane. Non c’erano segni di scasso o violenza, è stato vittima di un accidente, probabilmente un infarto. Spesso mi sono chiesto come devono essere stati i suoi ultimi momenti, quando si sentì male, forse cercò di chiamare aiuto, o forse nemmeno si rese conto di cosa gli stesse capitando. Certamente, se lo visse in maniera consapevole, non deve essere stato un bel modo di andarsene, ammesso e non concesso che esista un modo bello di morire.

Noi eravamo tre fratelli, io ero il più giovane. Nonostante da bambini e ragazzi fossimo sempre insieme, o forse proprio per questo poiché era un po’ una forzatura voluta da nostro padre che non si fidava di amici e compagni di scuola, siamo cresciuti con un rapporto non proprio idilliaco.

E poi io sono sempre stato più simile a mia madre. Mio padre era quello delle grandi tavolate famigliari, d’altronde la sua famiglia di origine era sicula. Mia madre era abbastanza l’opposto… d’altronde era ligure. Quando morì suo fratello, le chiesi se, dovendo decidere cosa fare della casa dei loro genitori, volesse che cercassi l’altro suo fratello che, anni prima, si trovava a Nizza. La sua risposta fu “Mio fratello?? Ma và! Era più vecchio di me, a quest’ora sarà morto!”.

Inoltre mio fratello S. aveva un carattere molto difficile, era una persona problematica. Potrei trovare motivazioni psicologiche a queste sue difficoltà, motivazioni legate ai nostri genitori, in particolare nostro padre, ma anche a scelte di vita che si rivelarono sbagliate. Tuttavia è probabile che qualche difficoltà fosse in qualche modo genetica.

Negli ultimi anni comunque le cose si erano stabilizzate. Superati anni difficili alla morte di nostra madre, S. aveva trovato un suo equiibrio. Era molto legato alla casa dove abitava, che era anche quella dove erano scomparsi i nostri genitori.

La sera maledetta e ovviamente difficile e drammatica nella quali dovetti riconoscerlo, rientrato a casa con Lady Wolf avvenne un episodio davvero particolare: la luce della cucina si spense da sola. Pensai si fosse bruciata la lampadina, ma non era così. Pensai che l’interruttore fosse rimasto “a metà” per poi scattare da solo, ma dopo un controllo decisi che ciò non poteva accadere a quel genere di interruttore. Insomma, andai a premerlo, sicuro che non sarebbe successo nulla, e invece la luce si riaccese. Non era mai successo, né successe più. Ovviamente fummo portati a prenderlo come un “segno”.

Stanotte, un anno e due mesi (quasi) da quel terribile giorno, nel dormiveglia ho sentito la fortissima presenza di mio fratello attorno a me. Questa sensazione è diventata onirica, ovvero si è parzialmente tramutata in sogno. Ero in una specie di open space, da solo, e c’era una specie di regola per cui sotto un PC non poteva esserci spazio vuoto (… sapete come possono essere strani i sogni). Mio fratello, che nel sogno era una specie di responsabile, venne nell’open space, come se stesse controllando. Io misi una specie di libro o qualcosa del genere davanti il PC, sperando che non si accorgesse che sotto il PC non c’era nulla (tranne una specie di supporto laterale). Per non farmi “rompere” finsi di dormire, ma lui dopo essere avvicinato da un lato, mi si avvicinò dall’altro, tanto vicino da sentirne il respiro, una presenza molto intensa e in qualche modo non pacifica… al punto che mi girai di scatto per allontanarlo con un braccio.

Peccato che nel dormiveglia ho davvero compiuto quel gesto, colpendo la struttura laterale del letto e facendomi male ad un avambraccio. Il braccio è tuttora gonfio e dolorante.

Il risveglio, erano circa le cinque, non è stato bello, ero decisamente colpito, spiazzato, dalla sensazione della presenza di mio fratello nella stanza. Solo un’altra volta, almeno vent’anni or sono, mi è capitata una cosa del genere.

Proprio il modo non piacevole di vivere la cosa mi ha fatto riflettere sui possibili motivi di questa “visita”, anche se dico subito che nonostante la sensazione estremamente realistica, sono il primo ad aver cercato spiegazioni razionali. Ad esempio ci sono 5 gatti in casa, di cui 4 che girano anche durante la notte e, soprattutto al mattino, ci vengono a “trovare”. Forse la “presenza” vicino al viso era solo uno di loro e chissà per quale motivo la mia mente addormentata l’ha tramutata in un sogno e una sensazione estrememante realistica di presenza riguardante S.

Ma mettiamo che non sia così. Mettiamo che quella di stanotte sia stata davvero una visita. Perché è stata sgradevole? Forse, come direbbero i nostri nonni, mio fratello desidera una messa? Forse non è ancora riuscito a “liberarsi” da uno “stato intermedio”? O cercava di dirmi qualcosa?

Non lo so e probabilmente tra non molto non me lo chiederò nemmeno più.

Certamente dopo una sensazione del genere, capisco tutti coloro che sono convinti che una presenza aleggi nella loro casa…

Un bacio al mio, al nostro, tesoro…

Avevo deciso che non l’avrei ricordato, non qua sul blog almeno. Non perché non ci pensi, sarebbe impossibile, ma perché preferisco ricordarlo quando lo accolsi nella mia vita, piuttosto che quando, esattamente un anno fa’, se ne andò.

Preferisco ricordarlo quando lo andai a prendere all’aeroporto – perché chi me lo portava conosceva solo quello a Genova – e, da subito, mi “abbraccio” e si strinse a me, con quelle unghiettine, allontanando invece la persona che l’aveva portato e che ne rimase sorpresa.

Preferisco ricordarlo quando faceva arrabbiare Sissi, quando da piccolotto combinava simpatici disastri o rubava le brioche che poi scartava e mangiava. Preferisco ricordarlo quando portava a spasso per casa lo spolverino, come fosse chissà quale trofeo.

E quando giocava, instancabilmente, con i topolini di pezza: io glieli lanciavo, lui li correva a prendere e me li riportava ai miei piedi, con un ultima zampatina sopra come a dire “eccolo! Tira!”. Una passione che non gli è mai passata 🙂

Preferisco ricordarlo quando, quasi ogni notte, mi veniva a dormire a fianco, con la testolina appoggiata sul braccio.

Ma anche quando fui costretto ad “educarlo” con lo spruzzino, perché veniva a mordermi i piedi per giocare mentre dormivo! 😀

E lo ricordo quando accolse Tom e Lady Wolf.

Temevamo sarebbero state scintille con il cagnolotto e invece si comportò benissimo, anche se le prime notte le passava in bianco, sul chi vive, al punto che il giorno dopo, quando se ne andavano, dormiva tutto il giorno 🙂

L’unica scintilla fu sì una zampata… ma alla povera Lady Wolf, alla quale, con troppo ottimismo, lo passai subito 😀

Preferisco ricordarlo, il mio, il nostro, tesoro quando di nuovo ci stupì, accogliendo benissimo Numa, che sarebbe diventata la sua sorellina acquisita. Come giocavano assieme! Fin dal primo giorno! 🙂

Numa ci ha messo quasi un anno a tornare, più o meno, quella che era, da quando Julius morì. E poi dicono che gli animali non soffrono e non cadono in depressione.

Lo ricordo quando lo ritrovammo, dopo che si era perso cadendo dalla loggia al primo piano, nel sottoscala di una casa in costruzione. Che gioia fu’! Avevo quasi perso la speranza.

Ancora oggi non finisco di ringraziare Lady Wolf, che non si arrese mai e gli diede così ancora due anni di preziosa vita, che per un gatto sono tanti!

E lo ricordo quando arrivò in quella che sarebbe stata la sua ultima casetta… con il giardino! Finalmente! 🙂 Mi spiace se lo sia goduto solo un anno, ma almeno quello se l’è goduto, gli piaceva tanto!

No, non voglio ricordarlo negli ultimi tempi, quando si ammalò. Casomai voglio rammentare i tanti episodi… strani, che successero dopo e che è difficile non interpretare come segni che volle mandare per confortarci.

Secondo la tradizione buddhista ormai è rinato ed è altrove, in chissà quale forma. Non è detto che sia ancora gatto… magari ha fatto il salto e adesso è un bel bambino dispettoso che forse tira la coda alla gatta di casa! 😀 Se lo meriterebbe, era un gatto speciale. Ed è un’anima speciale.

O, chissà, magari è di là dal ponte che ci aspetta. L’idea di ritrovarlo mi rende meno amara perfino l’idea della morte.

Un grande bacio da tutti, Julius. Ci manchi tanto.

Manchi a tutti. A me, a Lady Wolf, a Numa e, ne sono sicuro, perfino a Perseo, anche se to ha appena incrociato, ma si era accorto di quanto tu fossi speciale, ti stava sempre vicino.

Manca quel gruppo che eravamo, anche se chi è arrivato è speciale a suo modo.

I tuoi “successori” hanno ciascuno qualcosa di te, anche se nessuno ha preso e potrà mai prendere il tuo posto, per quanto riuscivi a dimostrare di essermi vicino.

Era come se ci conoscessimo già… magari da tante, tante vite.

Ci ritroveremo ancora, lo so. E’ solo questione di tempo. Anche la tua sorellina non vede l’ora di ritrovarti. E’ stata tanto triste quando te ne sei andato…

Agosto…

Bene, rieccomi. E’ stato un periodo davvero pesante, lavorativamente parlando. Arrivavo la sera che ero davvero stanco e le energie residue le dedicavo comprensibilmente alla mia famigliola di quattro e due zampe. Ora sono in ferie, anche se ogni tanto mi toccherà comunque lavorare da casa. Spero di poter staccare come si deve perché ne ho proprio bisogno.

Agosto è un mese che mi è sempre piaciuto, un po’ perché rappresenta tradizionalmente il periodo delle ferie, un po’ perché… bé, è estate, ed anche se anno dopo anno patisco il caldo sempre di più, è comunque la stagione che amo maggiormente. Purtroppo però Agosto è anche un periodo nero per me e per la mia famiglia. In questo mese sono morti entrambi i miei genitori, è morto mio fratello, si è ammalato il mio adorato Julius, per poi morire a ottobre.

Vorrei che stavolta Agosto scorresse su… canali tradizionali, di svago e riposo, di condivisione maggiore con Lady Wolf e i nostri animalotti. E di qualcuno di quei viaggetti che ci piacciono tanto ma che da qualche anno non riusciamo più a fare.

Ci piacerebbero l’Umbria, la Toscana, le Alpi, sia quelle occidentali (Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta) che le Dolomiti. Più lontano sarà difficile, prima di tutto perché Lady Wolf questa settimana lavora ancora e quindi avremo sole due settimane per allontanarci, e poi perché più di un paio di notti di seguito i gattonzoli non vogliamo lasciarli 🙂

Però ho anche tanti lavoretti da fare in casa e in giardino, quei lavoretti che rimando sempre per mancanza di tempo e stanchezza. Perfino il PC casalingo da mettere a posto, ormai non ce la fa più 😀 Meno male che abbiamo il mio dell’ufficio e gli smartphone! 😛

E infine dovrò comunque trovare il tempo di fare qualche capatina in palestra perché la mia povera schiena inizia a dirmi, a suo modo, che la sto dimenticando un po’ troppo. E la schiena, si sa, quando vuole sa mandare messaggi chiari 😉

Tanta carne al fuoco, come si suol dire, so già che qualcosa dovrò lasciare per strada, anche perché non voglio un periodo di vacanza con troppi “devo”… non servirebbe a nulla 😉

Bé… buon agosto a tutti, spero vi sia iniziato nel migliore dei modi 🙂20160506_143544

I pregi e i difetti che vediamo in noi stessi…

Da qualche giorno penso di pubblicare un nuovo post, visto che ormai latito da un po’ 😀 Il punto è che ogni volta è troppo tardi, sono troppo stanco o manco di concentrazione. Così, come sapete, a volte rispolvero un vecchio post oppure estraggo una frase da un libro e lo commento… pensando di fare prima 🙂 Peccato che di solito non è così 😉 Perché in entrambi i casi mi sento di aggiungere almeno un commento, nel primo caso di “confronto con il me stesso del passato”, nel secondo per aggiungere qualcosa di mio a qualcosa che mio non è, anche se certamente per il solo fatto di averlo scelto in fondo non è mai davvero così.

Così stasera mi stavo preparando a copiare la frase scelta dal libro, ma poi – non so come – mi è venuta l’ispirazione di un “gioco”, ovvero pensare a quelli che penso essere i miei tre pregi maggiori seguiti dai tre difetti principali e poi, prima di mostrarglieli, chiedere a Lady Wolf di dirmi quali sono secondo lei 😀 Ancora non l’ho fatto… ma sono certo che avrò delle sorprese 😀

Allora, per me, i mie tre pregi principali sono:

  1. sono un animalista convinto, perché rispetto la vita e la riconosco in tutte le sue forme, per cui non posso che vederla scorrere anche negli animali, così come in noi;
  2. ho una grande intelligenza logica, quella del famoso Q.I. per intenderci, e questo mi ha aiutato a impostare in modo logico e razionale la risoluzione di molti problemi. Ma… poi guardate anche il punto 2. dei “difetti” 😉 ;
  3. cerco di essere il più vicino e presente possibile a chi fa parte della mia vita, cosa che può sembrare scontata ma… basta vedersi attorno per scoprire che non è proprio così.

I tre difetti:

  1. sono piuttosto ipocondriaco, anzi sono certo che questo “piuttosto” sarà omesso da Lady Wolf! 😀
  2. non ho proprio una grande “intelligenza emotiva” che, nella vita, conta certamente più di quella logica. Al di là della risoluzione dei problemi pratici, è infatti come rispondiamo emotivamente agli eventi a fare la differenza e… bé, diciamo che in questo “pecco” spesso e volentieri 😉
  3. sono parecchio “orso”, sto bene con la mia famigliola, fatta di moglie e quattrozampe e non sento per nulla il bisogno di socializzare 😀 So che questo può sembrare, da un lato, anche un aspetto positivo, ma avere tanti amici sicuramente aiuta e da’ molto.

Bene, ora chiedo a Lady Wolf 😀 Speriamo bene! 😀

Pregi:

  1. l’onestà
  2. la coerenza
  3. la sensibilità

Difetti:

  1. l’indecisione, o meglio l’insicurezza
  2. l’ipocondria [eccolaaaaaa! N.D.R. :-D]
  3. la pigrizia intesa come “prenderla con troppa calma” 😀

Bene… come vedete, a parte quella che avevo indovinato 😀 sono tutte diverse!! 😀

Mi chiede Lady Wolf di fare lo stesso giochetto con lei; allora, mentre lei pensa ai suoi pregi e difetti, io vi scrivo quello che penso a proposito di questi 😀

Pregi:

  1. altruismo, che si manifesta anche con una grande sensibilità per la sofferenza altrui (animali inclusi);
  2. instancabile lavoratrice, sia in ufficio – in ogni lavoro che ha fatto -, che in casa, giardino o quel che è 🙂
  3. è “ciò che appare”, cioé è “immediata”, “non calcolatrice”, genuina.

Difetti:

  1. bé, è lunatica 😀 Ma quale donna non lo è??? 😀
  2. difficilmente torna sulle sue decisioni, quando esclude qualcosa o qualcuno dalla sua vita… non torna indietro (bé… d’altronde orso con orso ;-));
  3. è inflessibile, soprattutto con sé stessa; troppo senso del dovere, questa la porta a non riuscire quasi mai a rilassarsi (riguardando, guarda caso è proprio l’opposto di quello che per lei è il mio terzo difetto… sarà un caso? 😀 ).

Secondo Lady Wolf:

Pregi:

  1. onestà;
  2. sensibilità;
  3. amore per gli animali [bé, ci siamo trovati, no? 😉 ]

Difetti:

  1. troppo ansiosa, questo la porta ad essere anche pignola;
  2. nervosa;
  3. intollerante (con le persone :-D)

Direi che siamo più vicini su di lei che su di me, no? 😛

Saluti da Tom

50 e non più 50 :-D

Vabbé, a 50 ci sono arrivato! 🙂

per uno che da ragazzo immaginava che sarebbe campato fino a 33 anni (che cadevano nell’anno 2000) è già un successo, no? 😀 Certo, considerando che mi è difficile ricordare un maschio della mia famiglia che sia andato oltre i 75, significa anche che – bene che vada – sono entrato ufficialmente nell’ultimo terzo della mia vita, nonché nel decennio (50 – 60) che da sempre ho “temuto” più degli altri 😛 Probabilmente ciò dipende dalla prima persona che ho visto andarsene: ero bambino, e mi portarono all’ospedale a trovare la mia madrina della comunione. Aveva la pelle gialla, mi dissero che l’avevano “aperta e richiusa”, come si soleva dire a quei tempi a significare che, durante un’operazione, i medici si erano resi conto che era inutile proseguire e avevano richiuso senza andare oltre. Non mi ricordo nemmeno come si chiamasse, solo che aveva poco più di 50 anni. Da allora ne ho visti e sentiti tanti, anche molto molto più giovani.

Quindi, al di là delle battute, davvero mi ritengo fortunato e ringrazio per questi 50 🙂 Poi… ogni cosa in più che viene è la benvenuta, eh!!! 🙂

Un saluto da Jones… se riesco a distrarlo da una delle sue trasmissioni preferite: Nasa’s unexplained files 😉