Sul Destino

Your DestinyIn fatto di Riti e Miti del Destino credo di essere uno dei massimi critici del nostro tempo  😀 (scherzo).

Un tempo ci credevo, ho molti libri sull’argomento. In un certo senso l’ho studiato il Destino. Ho “studiato” la Provvidenza Cristiana, il Karma induista e buddhista, le credenze sciamaniche perfino. Ho praticato l’ipnosi regressiva alle vite precedenti e la meditazione sul futuro.

Vi faccio una semplice domanda: perché un vaso che vi cade in testa deve essere frutto del destino e non del caso? E’ semplice: perché vogliamo trovare un significato profondo a tale sventura, un significato… consolatorio. Sarebbe brutto morire “per caso”, non è vero? Ma che quel vaso fosse… destinato a cadere, che fosse scritto già da prima… come si fa’ a sostenerlo? Non si puo’ avere prove, è impossibile. Non vale nemmeno guardarsi indietro e dire “se non fosse capitato A e poi B e poi C e poi… adesso questa bella (o brutta) cosa non sarebbe successa!”: così non si stà dimostrando che “era destino”, si stà solo rileggendo la storia.

Credere nel destino è solo un fatto di fede. Ce l’hai o non ce l’hai. Ci credi o non ci credi. Ma nessuno puo’ dimostrare che esso esista.

Il destino è come un libro già scritto: arrivi alla pagina 52, prima c’è stampato il passato; poi il futuro.

Il caso e le nostre capacità – la nostra vita! – sono invece come un diario che viene scritto giorno dopo giorno. Arrivi alla pagina 52 e puoi leggere le pagine che sono state scritte in precedenza, ma… se per assurdo potessi aprire la pagina 60, essa sarebbe bianca, perché deve ancora essere scritta.

DadiOra… voi preferite essere in balia degli eventi e del fato? Accomodatevi. E’ una vostra scelta.

Io preferisco, per quanto possibile, scrivere le pagine del mio diario. E se conterranno errori… pazienza, saranno i miei errori, e non ne daro’ la colpa al Signor Destino 🙂

Ho visto troppo spesso evitare di impegnarsi o di assumersi le responsabilità delle proprie scelte ed azioni tirando in ballo il “Signor Destino”; qualcosa non funziona? Si dovrebbe fare qualcosa ma si continua a rimandare? Si è operata una scelta che ha reso qualcuno infelice? “Così ha voluto il Destino”… no, signori, così è troppo facile.

Credere nel Destino è una scelta; io trovo molto più costruttivo credere in sé stessi e al potere delle proprie scelte, seppure mediate – talvolta “purtroppo” – dal caso che fa’ ciò che vuole Ma “caso” è solo una parola che si usa per indicare un avvenimento o una serie di avvenimenti imprevisti, ma che di fatto “non esiste” come entità reale, a differenza del Destino che, per chi ci crede, esiste eccome.

Ma che il caso intervenga o meno a mettere il bastone tra le ruote, almeno si avrà fatto cosa è in nostro potere al fine di ottenere ciò che si desidera. Che si riesca ad ottenerlo oppure no.

Challenge

0 pensieri su “Sul Destino

  1. infatti. è tutto frutto del concatenarsi di scelte e azioni, se vogliamo dare alla complessità il nome di destino bene, ma si tratta solo di eventi non previsti, o di cattivi equipaggiamenti 😉
    (buon anno wolf, in caso splinder torni di nuovo down;))

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  2. le nostre azioni,le nostre scelte sono già scritte nella nostra mente;fino a quando però un giorno non abbiamo il coraggio di mettere in “lavatrice” la nostra anima,di affrontare o negare o accostare un problema,un evento che cambi la rotta del nostro precedente pensiero.
    Scommetto di non essere stata troppo chiara: cosa voglio dire?…..dico che il destino è solo un pensiero,legato al nostro modo di essere e di agire; per cui se cambiamo o modifichiamo ciò che siamo,cambiamo il nostro destino.
    State pur certi però che nel momento in cui cambiamo il nostro modo di fare,magicamente tutto di nuovo ritorna a scriversi nella nostra mente…… 🙂

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  3. ciao Wolf
    il tuo discorso lo condivido oggi piu che mai perchè sono convinta che il destino sia creato da noi stessi e non da qualunque legge divina o “surnaturelle”,scusa l’amnesia che mi obbliga a utilizzare un termine francese.
    Pero vorrei avere il tuo parere su qualcosa che mi sembra particolarmente curioso e intrigante….
    Sai che vivo in Francia da anni e che la mia scelta è stata dettata “dal caso” e da un’incontro fortuito che mi ha spinta a vivere qui, lasciandomi dietro tutto un passato al quale tenevo profondamente e che faceva parte della mia “storia personale”.
    Studiando in seguito l’astrologia e il mio tema natale,mi sono resa conto di una cosa sorprendente! La posizione dei pianeti e degli aspetti fra loro,indicavano chiaramente una certa tendenza all’espatrio e a un lungo soggiorno all’estero….e ancora di piu…
    Allora?Si tratta di una pura coincidenza oppure di un’aspetto latente che il caso ha materializzato involontariamente?

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  4. Disse Einstein “Dio non gioca a dadi”.

    Ognuno è artefice del proprio destino, cioè trasforma in destino quello che succede per caso tramite le proprie scelte e le proprie azioni.
    “Il destino ha la stessa radice di “destinazione”: destinare, dirigere qualcosa verso una data meta (“è destinata a diventare un capo”). Senza una voluta partecipazione del soggetto non c’è destino. Il destino non può essere costretto ad agire su qualcuno; se si viene costretti dalle circostanze, allora si tratta di fato” (da WiKipedia),

    Se il destino è scritto, l’uomo non ha alcun potere sulla sua vita e diventa una “povera cosa”, se invece il destino ha le vesti del caso, la vita non ha alcun senso, non tende a niente e l’uomo è una volta ancora una “povera cosa”.
    Platone, nel mito di Er nell’ultimo libro della Repubblica, racconta che le anime prima di nascere si trovano in una specie di al di là; hanno però tutte un destino da compiere che in certo senso corrisponde al “carattere” di quell’ anima in particolare e devono perciò scegliersi la “vita”, l’”uomo” adatto a compiere la porzione di destino loro assegnata. Prima di scendere sulla terra viene dato loro un compagno, un “genio” o “daimon”, perché vigili affinché
    l’anima nel corso della vita adempia al proprio destino. Nel venire al mondo però, l’anima dimentica tutto questo e crede di nascere nuda, vuota e sola, tuttavia il suo daimon ricorda
    chiaramente il contenuto del suo “carattere”, della sua immagine innata, e diventa così il portatore e depositario del suo destino. Nel mito platonico, questo destino, il cui ricordo il
    daimon conserva, questa immagine o forma del progetto da compiere, rappresenta il proprio posto nel mondo, il proprio contributo alla vita dell’universo, la parte assegnata a ciascuno nell’ordine del mondo.
    J. Hillman, pensatore e analista junghiano, ci propone la “teoria della ghianda”, la ghianda, al cui interno è racchiusa la vocazione, la motivazione a diventare quell’unica e splendida quercia che cercherà di essere. La teoria della ghianda sostiene che ogni persona ha in sé un’unicità, un “carattere” che chiede di essere vissuto, una vocazione ad essere quell’unico, irripetibile individuo, ad essere la quercia alta e frondosa, o bassa e massiccia che la ghianda e il proprio daimon hanno scelto, un “tempo” fuori dal tempo. La posizione di Hillman ci porta a rifiutare il pensiero che la vita dell’uomo sia come una storia scritta da geni ereditati e influenze ambientali, che fin dall’inizio decidono per lui il copione che sarà costretto a recitare.
    Le nostre scelte personali, i nostri incontri, i nostri sbagli fanno parte di un piano disegnato a tavolino dall’Onnipotente? Penso proprio di no…Sarebbe davvero una tristezza vedere il nostro futuro come una sola via percorribile, dove le nostre decisioni non hanno alcuna influenza sui cambiamenti, di cui saremmo passive vittime.. Credere nel destino significa rinnegare la propria vita, subire impotenti gli eventi, sarebbe come non vivere. Le nostre vite si giocano sulla casualità o meglio sulla causalità degli episodi, così possiamo rischiare la vita, cadere, innamorarci, morire, soffrire, ridere, incontrare qualcuno, vivere un’esperienza semplicemente perchè sono le nostre scelte e spessissimo quelle degli altri, conoscenti o non, che ci portano a vivere talune situazioni. Il bello della vita è che mi fa svegliare la mattina sapendo che sarò io che controllerò le redini del gioco, io che deciderò e io che mi prenderò le responsabilità, non la sfortuna, il fato o il destino o dio, gli dei, l’oroscopo.

    Ma…Un anno fa, proprio in questi giorni, un palo della luce cadeva in pieno su una giovane donna, 36 anni, che passava in quel momento sul motorino a Via Caracciolo a Napoli uccidendola all’istante!!! Non un centimetro più in là!!! In pieno sulla testa!!!
    Era una mia parente acquisita!!!
    Destino, caso, fatalità???

    dora

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  5. x Malteaa: ciao e bentornata 🙂
    Secondo me è la seconda che hai scritto… Un paio di volte anche a me è stato fatto il tema natale e… ti posso dire che con il senno del poi ci si può leggere tutto e il contrario di tutto, ma non perché ne voglia negare la validità, eh! Sì, so che dalla mia affermazione così potrebbe sembrare 😀 Diciamo solo che le componenti in uno studio ben fatto sono talmente tante e variegate da spaziare su tantissimi aspetti e… coprendo una vita intera, la cosa non sorprende, no? Ecco… legare perciò un evento a qualcosa scritto nel tema astrale… è come dire che Nostradamus aveva predetto il crollo delle torri gemelle 500 anni prima che avvenisse… Ho letto la quartina originale e, insomma, trarne che si riferiva alle torri gemelle… è un notevole sforzo di “deduzione” 🙂 Chissà a quante altre cose si poteva riferire %-)

    Ma… cos’è l’oroscopo? L’oroscopo nasce dalle parole della Tavola di Smeraldo, dalle prime esattamente, le famose “come in alto così in basso, come nel grande così nel piccolo, per dimostrare l’esistenza della cosa unica” (vado a memoria, eh!! Sicuramente non era proprio così): tutto è legato, come uno nasce “è” come sono le costellazioni in quel momento. La sincronicità di cui parlava Jung insomma (leggi il commento #51 del precedente post “Vite Scartate”). Ma questo non significa che tutto era o è predestinato, anche volendo crederci, è un caso che uno sia nato proprio a quell’ora, ma poiché l’ha fatto allora “è” come sono le costellazioni in quel momento. Ma come uno è, non è “cosa farà”. E’ solo una traccia…

    Malteaa… l’essenziale per me, è che la gente non dia un’alzata di spalle evitando di prendersi la responsabilità delle proprie scelte o di impegnarsi per qualcosa che và fatto, parandosi dietro i “ma io sono così, che ci vuoi fare?”, oppure “è stato il destino evidentemente”. Moltissime persone hanno cambiato la propria vita accettando di assumersene la responsabilità, anche se non sempre forse hanno finito per ottenere ciò che sognavano. Ma almeno ci hanno provato. Almeno sono diventati Uomini e Donne…

    Se uno ci riesce pur credendo nel destino… bé, allora che lo faccia pure 🙂

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  6. Ciao cara Dora 🙂 Interessante la spiegazione di Wikipedia, se fosse così sarei d’accordo… ma ciò che importa è la percezione della gente, e io credo che per quasi tutti “destino” e “fato” siano sinonimi. Potrei (“potrei”… :D) concordare invece su quanto riporti di Platone e Hillman. Ecco, se leggi quanto scritto da Malteaa (e la conseguente mia risposta) direi che ci siamo…
    Perché scrivo “potrei”? Perché comunque credere in quella “personalità che ognuno è tenuto a diventare”, è comunque un atto di fede e, come avrai ormai capito, ogni volta che devo tirare in ballo un indimostrabile atto di fede, non me la sento – nemmeno quando ci credo personalmente – di dire “così è”. Così è per chi ci crede 🙂 e sicuramente, e personalmente, credo più a questa accezione della parola Destino che a quella ineluttabile che gli viene affibbiata di solito e che Wikipedia dice essere invece “Fato”.

    In quanto alla giovane donna… curioso che abbia usato nel mio post proprio un esempio molto simile, non è vero? 🙂 Ma perché non potrebbe essere stato solo un “caso”? Se fosse passata solo un secondo più tardi, non saremmo adesso qua a dire che era (ugualmente) destino? A qualunque cosa, col senno del poi, si può affibbiare la mano del Destino. Ma per me… è solo storia, sfortunata o fortunata quanto vuoi, ma storia 🙂

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  7. ma Wolf, è un tomo più che un post!
    sono meno acculturato di te in fetto di religione, nonostante da anni lavoro in una casa editrice di immagini sacre! pensa te!
    destino o caso non so, ma son contento di poterti scrivere.
    a presto. Stefanover.

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  8. Per il nuovo anno mi basterebbe esserci ancora
    poi ci penserei io a viverlo pienamente.
    Come sempre.Più di sempre.
    Per chi come me ama troppo la vita
    e non finirà mai di sorprendersi.E di sorprenderla.
    Grazie per la bellissima condivisione.

    Buon Anno !

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  9. Ciao wolf….
    spesso sono rimasta quasi perplessa non potendo fare a meno di notare come certe situazioni importanti si siano presentate in un determinato momento della mia vita…mi sono chiesta sarà un caso? Sarà un segno del destino?
    E’ la direzione che ognuno di noi da’ o non dà a queste situazioni che fà parte di un libero arbitrio e chè puo’ cambiare positivamente o negativamente il corso della nostra vita futura..
    Lunarossa.

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  10. Ma come Stefano!! Ne ho scritti di ben più lunghi! 😀
    Grazie, io sono contento di leggerti 🙂

    Grazie Pinky! Sei positiva ed amante della vita come sempre 😉 Da prendere d’esempio…
    Ci rileggeremo ma… buon anno anche a te!

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  11. Ciao Luna 🙂 Contento di leggerti.
    Guarda… alla fine il perché quegli eventi capitano in un determinato momento non è poi così importante, ad essere importante è la nostra risposta ad essi… 😉

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  12. Sei un lupo simpatico, WolfGhost. Mi hai fatto un augurio bellissimo. E allora ti dirò che restare come sono sarà, appunto, una mia scelta. Il destino? Centra solo nella misura in cui lo si vuole vedere come nota di fondo di un’esistenza per l’anima che SCEGLIE di incarnarsi. Però poi tutto è nelle mani dell’individuo, della sua consapevolezza e della volontà. Hem..il discorso è un po’ elaborato. Per ora mi fermo qui ;)))
    Ti auguro un anno pieno di …..scelte azzeccate, quelle giuste per te! ;))
    A presto!

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  13. mi hai confuso Wolf…. sono sempre stata d’accordo con chi diceva “le cose vanno in un unico modo, quello in cui devono andare” e a questo più volte mi sono aggrappata per cercare una spiegazione che accarezzasse la mia anima e la facesse soffrire di meno…
    in realtà quando poi ho letto ciò che scrivi su chi evita di prendere le decisioni tirando in ballo il signor Destino, mi è montata una rabbia indescrivibile perchè…… perchè hai ragione wolf, il destino non c’entra, c’entra la volontà e a volte è difficile capire cosa si vuole, e quando si capisce fanno paura le conseguenze delle proprie azioni e allora si preferisce non agire e dare la colpa a qualcosa che non esiste…
    grazie sempre per i tuoi spunti di riflessione
    baci Viv

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  14. ….bentornato prima rispondo alle tue domande…si il primo pezzo l’ho scritto io…pur non essendo madre e l’abbiamo donato ai genitori dei cuccioli…
    il tuo post invece…che meraviglia quante cose in comune wolf…regressione studi sciamanici….meditazione…che altro dirti…il Destino siamo noi giorno dopo giorno a scrivere il libro della nostra vita…nessuno ci obbliga o ci vieta abbiamo a disposizione il discernimento, il libero arbitrio, la libertà…e noi invece ci piangiamo addosso dicendo che è già tutto scritto…credo proprio di no…siamo solo noi gli artefici di tutto…grazie davvero per queste parole…una carezza alla tua anima…

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  15. …il “caso” imbandisce la tavola, sta a noi scegliere ciò che si vuole.

    Certo, si possono commettere errori ma, questo, rientra nella norma. Il contrario, per contro, sarebbe quanto mai “miracoloso”… 🙂

    Ciao

    O.

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  16. mi sono ricordata di una persona che, in occasione di una lite, una forte incomprensione, mi rispose che “il tempo aggiusta tutto”.. quella persona appartiene ormai al mio passato, proprio perchè il tempo aggiusta quello in cui non possiamo intervenire, lenisce il dolore, aiuta a capire, ma quando si tratta della propria vita si deve lottare per ciò che si ama e agire, non rimanere passivi, in attesa che qualcun altro o qualcosa cambi gli eventi…

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  17. Io vivo la mia vita in base alle mie scelte giuste o sbagliate che siano e non mi sono pentita mai di una scelta fatta anche se sbagliata perchè da alcune se non tutte ho imparato molto
    Da alcune ne esco più forte da altre imparo a non ripetere più l’errore
    Se dovessi pentirmi di una scelta seppur sbagliata offenderei la mia intelligenza e il mio discernimento

    Grazie per gli auguri di Buon Anno li ricambio con gioia
    A presto
    Giada

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  18. Ciao Wolf carissimo!!!!!!!!!!!!Anzitutto AUGURONI!!!!Spero tu abbia trascorso delle feste serene…Sai Wolf é sorprendente che ogniqualvolta faccio visita nel tuo post trovi qualcosa che faccia al caso mio , proprio nel momento giusto….Sarà che tratti spesso temi universali e sarà che senzaltro sono nella mi personale fase “della battaglia finale”, é il momento degli scossoni, dei cambiamenti , spero della ruota del destino che gira…Io sono sempre stata convinta e tuttora lo sono (forse anche di più vista la mia diretta esperiernza personale)che il destino così inteso come FATO non esista…Può essre così sentito solo come mero strumento di consolazione e “scarica barili” (concedimi la licenza poetica…)da chi , come hai giustamente detto anche tu, teme di dover affrontare le proprie battaglie, teme la propria responsabilità nel fare scelte importanti per il proprio futuro…E’ più facile non prendere una posizione e , così facendo, affidarsi al caso o piuttosto al destino che dir si voglia…Io posso testimoniare che chi aspetta l’evento o l’incontro eclatante, chi aspetta quel miracolo che possa cambiargli la vita, chi aspetta quello che desidera che sia l’uomo o la donna della propria vita così come la professione dei propri sogni senza darsi daffare….Può aspettare lì in eterno…Vedendo la vita e le occasioni degli altri che passano….e’ proprio vero che ognuno di noi “scarta” delle vite…Perché ognuno di noi avrebbe a disposizioni innumerevoli combinazioni possibili…Chiaro…A pacchetto chiuso…il destino che non é altro poi che il nostro cammino, la nostra vita, il nostro percorso ce lo facciamo noi con le nostre gambe e con le nostre mani…Quindi bisogna rischiare il certo, per l’incerto, seguire l’istinto per non appiattirsi in una vita che non é la nostra . che non ci rappresenta….Non bisogna essere vigliacchi (anche se l’essere umano in definitiva un po’ lo é nella sua natura),affidandosi al caso…Oppure quando non si é fatto abbastanza…Dire :TANTO ERA DESTINO…COL CAVOLO!!!!!!!!!!!!!!!!POTEVI LOTTARE DI PIù , POI MAGARI SAREBBE ANDATA CMQ. COSì, MA QUESTO NON LO SAPRAI MAI,…DI CERO PARTE DELLA STORIA SAREBBE CAMBIATA…Io non credo al destino…penso però che ci siano delle tappe, io li chiamo PASSAGGI OBBLIGATI….ALTRI KARMA…che incontriamo perché dobbiamo misurarci con delle situazioni che ci devono far crescere…Superare dei limiti, migliorare il nostro spirito e il nostro cuore…Questi accadimenti e/o incontri sono come prestabiliti….E se evitiamo di affrontarli, aggirandoli, ci si ripresenteranno sotto altra forma fino a quando non avremo appreso a pieno il loro significato…Superandoli…Io sento ora che sia giunto più che mai il momeneto di fare un profondo cammino interiore in me stessa….Andando a sciogliere i nodi e a riscoprire i talenti…Mi auguro di farlo al meglio…E so che fin quando non affronterò (quello che tanti chiamano)il mio destino….non sarò mai pienamente me stessa….Wolf…Ti abbraccio e mi prometto di scriverti una mail quantgo prima per spiegarmi meglio…così come eravamo d’accordo…UN BACIONE LAYLA

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  19. Ma scherziamo?! Lasciare fare al destino è come vivere con le catene ai piedi e fingere di essere felici…No, sono più che mai per la scelta.La vita ci dà diverse opportunità, spesso attraverso il dolore.Il mare e la vita hanno molto in comune.Tra le onde del mare in tempesta possiamo decidere se annegare o imparare a nuotare.Se aspettiamo il destino o qualcuno che ci salverà, alla prossima tempesta forse nn rimarremo più a galla. Ma se abbiamo fiducia in noi stessi, e tiriamo fuori la nostra forza interiore, superiamo la nostra tempesta e saremo pronti ad affrontarne anche delle altre.

    Un bacio

    Scilli

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  20. E’ un discorso molto complesso che richiama la discussione su predestinazione e libero arbitrio.
    Credo sia impossibile dare una risposta, perché – se è vero che nessuno può affermare con certezza che il destino esista – è anche vero che nessuno può ragionevolemnte negarlo.
    Certo, negare il Fato (o predestinazione) significa sentirsi più liberi, più padroni di se stessi e di questo miscuglio di misteri insondabili che è la nostra vita.

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  21. Ci sono molte similitudini tra noi Wolf, mi è capitato qui nel mondo web di incontrare donne con una certa consapevolezza ma raramente un uomo, tu sei tra il “raramente”. Andando fuori tema mi chiedo come sarebbe condividere la vita con una persona che “sente” ciò che io sento, sono pensieri che mi vengono alla mente leggendoti e siccome sono trasparente te ne rendo partecipe 😛 Tornando al tuo post avrai capito che per me il destino non esiste, Tutto è da noi creato in questa Vita che non è altro che un gioco. Il destino fa parte del “sistema di credenze” di cui l’essere umano in quanto corpo fisico è schiavo, perlomeno fino a quando non c’è il risveglio che evidentemente tu stai vivendo, come lo vivo io e come lo vivono tantissime altre persone qui sulla Terra ora. Una curiosità. Hai accennato all’ipnosi regressiva, conosci il dott. Bona? Un abbraccio e se non ci sentiamo prima felice termine ed inizio di anno 🙂
    Elena

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  22. Ne parlavo proprio ieri con una mia amica… a me piace credere che la *responsabilità* sia divisa così (più o meno): un 50% è merito del destino, ma l’altro 50% dipende dalle nostre azioni, dalle nostre scelte. Non si può certo negare che a volte certi eventi sono fin troppo *casuali*… ci si trova in circostanze quasi assurde e allora, sono solo coincidenze? Casi? Io preferisco credere (perchè mi piace così eh? Poi, non dico sia una legge scientifica!!) che ci sia comunque una sorta di destino che ci fa incontrare certe persone, ci fa trovare in certe situazioni… poi è da lì che partiamo noi, che decidiamo come comportarci!^^

    Buone feste wolfino!! a href=http://www.glitter-messages.com>

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  23. mi perdoni se questa volta passo in frettissima giusto per augurarti un felicissimo 2008?

    tornerò a leggere con calma il post, non mi piace fare le cose di fretta, devo concentrarmi e preferisco un momento più tranquillo

    baci, buon anno!

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  24. Per me il Destino non esiste. Semplicemente quando accadono fatti strani, che si intrecciano fra loro o che presentano delle “somiglianze” allora si può parlare di Caso.. “è stato un caso!” è la frase che più o meno ogni giorno diciamo! Il Destino lo creiamo noi, con le nostre azioni e le nostre scelte. Non è scritto da nessuna parte! Si crea a poco a poco con quello che facciamo ogni giorno. Non può essere un libro.. il libro è già scritto, si possono saltare pagine, quante ne vuoi, sapere subito cosa succede, leggere il finale… Con il Destino no, questo non si può fare.
    Bacio*
    _J.C_

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  25. x Galahadrys: Ciao 🙂 Queste tue riflessioni sono vicine alla posizione di Dora (commento #4), alla quale ho risposto con il commento #7 😉 In linea di massima sono d’accordo, ma leggi questi due commenti… credo li troverai interessanti…
    Contraccambio l’augurio 🙂

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  26. Ciao Viv 🙂 Mi dispiace averti fatto montare quella rabbia! 😀 Diciamo che la verità ingloba entrambe le visioni, purché nell’ottica corretta. Certamente le cose “possono” o “non possono” andare in una data direzione (più che “devono” o “non devono”), ma di ciò si deve casomai prendere atto con coraggio, accettarle, e cambiare strada. Ma questo non ha nulla a che vedere col destino. Vediamo due persone che si incontrano… la passione fa’ nascere la loro storia, ma al di là della passione non hanno nulla in comune, e non mi riferisco a cose esteriori, bensì a ciò che hanno nella loro anima. Una ad esempio crede nella condivisione, nell’unità, nell’affrontare insieme onori e oneri della vita; l’altra crede nell’individualismo spinto, nella pura coltivazione di sé stesso, nel non fare mai un passo verso l’altro perché vorrebbe dire rinnegare sé stesso. Su queste basi… cosa si può costruire? Ma qui il destino non c’entra, a meno che non si voglia dire che anche il carattere delle persone sia “Destino”, ma mi sembra francamente una forzatura, non sei d’accordo? 🙂

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  27. x ilmercantedeisogni: ma io lo sapevo già che avevamo interessi in comune, invece ;D MI trovo perfettamente in linea con questo tuo commento e ribadisco che il tuo “pezzo” sul tuo blog, è davvero splendido! 😉

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  28. x O.: non mi resta che annuire con il capo, vedi il lupetto dell’avatar che sta’ facendo cenno di “sì” con la testa? 😀

    x akk: ti rispondo con le parole di Andy Warrol: “Dicono tutti che il tempo cambia le cose, ma sei solo tu che devi cambiare.” Certo, il tempo, smussando le emozioni forti, aiuta a guardarsi indietro con più distacco, a capire forse cosa è davvero successo. Ma di solito, quando si arriva a quel punto… è troppo tardi, e serve solo a noi stessi per “farcene una ragione”.

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  29. x Giada74: giusto Giada, concordo. Ancora di più poi se ci aggiungi la “flessibilità”: se ti accorgi di aver sbagliato e puoi rimediare e tornare indietro, è giusto che tu lo faccia. C’è differenza tra determinazione nel portare avanti una scelta, e sciocca testardaggine nel non voler ammettere di aver sbagliato.

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  30. x Layla: ciao cara 🙂 Sono in gran parte d’accordo con quanto hai scritto. Solo – manco a dirlo 😀 – sulla parte finale, dove parli di quei “passaggi obbligati”, mi sento di fare una piccola precisazione (che peraltro non distrugge il concetto generale che esponi): come esseri umani, addirittura come esseri viventi forse, certe tappe sono nel nostro “DNA”, più che nel nostro destino. Il distacco dalle figure genitoriali, ad esempio, è qualcosa che in natura tutti gli animali compiono; solo noi talvolta non lo facciamo, ed i risultati sono spesso disastrosi (attenzione: per il “distacco” di cui parlo, l’abbandono della casa genitoriale può anche non essere necessario ma può perfino non essere sufficiente; ci sono persone che sono andate via di casa ma sono rimaste legate a doppia mandata ai genitori; altre che fanno la loro vita pur vivendo ancora nella casa d’origine). Questo è solo un esempio. La presa di coscienza del tempo che passa, ne è un altro. Il doversi assumere la responsabilità della propria vita, un altro ancora. E potrei andare avanti.
    Questi aspetti li vedo più legati ad una normale evoluzione della persona più che ad un aspetto karmico di essa.

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  31. Ciao cara Scilli 🙂 Sai, indubbiamente c’è chi “nasce con la camicia” 😀 Ieri ho visto la mostra dedicata ad Oriana Fallaci (molto interessante); mi hanno colpito molto le parole di Sean Connery (c’erano interviste ben più interessanti, ma parlo nello specifico del “destino”) che, a domanda, rispose che diventò attore per puro caso dopo aver fatto una serie interminabili di altri lavori e che lui non si è mai impegnato a scegliere, aspettandosi sempre ciò che gli cadeva dal cielo.
    Ok… Sean ha avuto molta fortuna, ogni tanto accade, ma d’altronde… qualcuno ha detto che perfino un orologio rotto segna l’ora giusta almeno due volte al giorno! 😀
    Questo non deve essere preso come esempio di “destino”: per uno che ha avuto una vita brillante per pura fortuna, ce ne sono altri mille che l’hanno avuta disastrosa aspettandosi i doni del fato.
    Restituisco il bacio 🙂

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  32. Ciao Happysummer, immaginavo di trovare il tuo commento anche a questo post 😉 Sembri molto ricettiva a questa problematica.
    Credo che in fondo ciò che crediamo esser vero, diventi ciò che è vero per noi. Ecco perché è importante credere le cose più costruttive possibili. E cos’è più costruttivo? Abbandonarsi al Destino aspettandosi che ci conduca lui o usandolo per il suo carattere consolatorio, o credere di avere almeno una parte nella propria vita, seppure dovendo fare i conti con gli eventi casuali che in essa capitano?
    Ecco… è una scelta, in fondo. Credere nel destino è un atto di fede che – di solito (non sempre!) – deresponsabilizza. Ecco perché io ho scelto di non crederci.

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  33. ahahah Elena! Non farmelo chiedere anche a me, che è meglio! ;D
    Sì, certo che ho sentito parlare del Dottor Bona, l’avevo anche sentito telefonicamente all’epoca, ma nella mia città non c’era nessuno della sua “scuola”, per cui mi rivolsi ad un’altra persona, una famosa giornalista-scrittrice milanese che da alcuni anni “praticava” anche.
    Ti dico che personalmente trovai l’esperienza interessante ma, razionale come sono, non riuscì a credere si trattassero di veri ricordi. C’erano dei dettagli che me lo “dimostravano”: i miei ricordi “veri”, quelli riferiti a questa vita, li “vedevo” in prima persona; gli altri li vedevo invece come “spettatore”, come fossero proiezioni, ad esempio. Ma non solo questo…
    Tuttavia, per amore di completezza e verità, devo dire che mi venne detto di fare altre sedute prima di tirare conclusioni (io andai 4 o 5 volte, mi pare), ed io non lo feci. Quindi non posso esserne “testimone” negativo… Comunque sono d’accordo con gli psicologi americani che adottarono i metodi di Brian Weiss dicendo “non importa se sia o meno la verità: i pazienti migliorano e stanno meglio, per cui…” 🙂

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  34. Ciao Nuvolanotturna 🙂 Io non voglio convincere nessuno, ci mancherebbe 🙂 D’altronde il tuo approccio non è di “affidamento” nelle mani di un Signor Destino, te stessa dici che almeno un 50% “di tuo” ce lo devi mettere.
    Comunque ti rispondo che io smisi di credere nel destino proprio in seguito ad uno di quegli eventi “così strani da non poter essere casuali” che però… si dimostrò presto una pura illusione. Lì capii che, col senno del poi, riusciamo sempre a scorgere la mano del destino – se lo vogliamo; in quel frangente se le cose fossero andate bene, ancora oggi andrei in giro a dire “il destino esiste!”, il fatto che non lo abbia fatto, mi ha fatto capire siamo noi ad ammantare di un significato divinatorio elementi che sono solo dovuti al caso…

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  35. Grazie Dora, mi accontenterò di poco, ma è il migliore augurio che in questo momento possa ricevere 🙂

    ahahah 4ever… non ti perdono perché non credo certo di doverti perdonare!!
    Grazie per gli auguri invece! Li ricambio di cuore 🙂

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  36. x RosaTiziana: lo conosco! 🙂 E’ un proverbio arabo 😉 Ne ho un altro se è per questo, Yiddish, stavolta: “Se il destino di un uomo è annegare; annegherà anche in un bicchiere d’acqua.”
    Ti sembrerà strano, ma mi piacciono 🙂 Solo che io ho sempre dato loro un significato psichico: bisogna fare i conti con noi stessi, prima o poi, non possiamo sfuggire sempre. La parola “destino” in questi proverbi ha perciò un significato “motivazionale” all’azione, almeno per me. Ecco perché tali proverbi mi piacciono 🙂
    Credo che la parola “destino” in essi sia usata in maniera volutamente impropria per semplice comodità.

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  37. x J.C: Sì, nella accezione che gli dai tu, “Destino” diventa sinonimo di “Vita”, di “Traccia” 🙂 E noi almeno contribuiamo, seppur dovendo fare i conti con i colpi, talvolta contrari, del caso, appunto… 😉
    Bacio restituito :*

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  38. Ciao Caro….Penso di non essermi forse spiegata bene circa quello che intendevo….Personalmente intendevo PASSAGGI OBBLIGATI, non quelli chiaramente naturali ed evidenti della crescita di ognuno di noi…rispetto all’età che avanza, bensì quelle che a volte chiamiamo circostanze del destino…Un incontro particolare , un viaggio che ci porta lontani per scoprire qualcosa, una casualità che ci fa essere in un posto dove non dovevamo essere ed invece, proprio essendoci ,diventiamo protagonisti di qualcosa che sarà importante per la nostra vita…Non so se riesco a spiegarmi al meglio…Voglio dire che secondo me ci sono dei punti segnati sul nostro tracciato che sono lì per farci evolvere…o per qualche altra particolare ragione legata alla nostra esistenza….Non credo al destino, ma in alcuni incontri ed eventi portati dalla provvidenza sì…poi é chiaro siamo noi che facciamo il nostro destino scegliendo l’una o l’altra cosa….ma diciamo che ci vengono incontro delle opportunità importanti…i cosidetti “treni da non perdere”, oppure “la persona giusta”….o qualcosa di speciale..Mi rendo conto che sia difficile far capire quello che intendo…Anche perché poi ognuno di noi vede attraverso la propria chiave di lettura le cose che lo riguardano….Ma a te non é mai capitato mai di dire:”dovevo incontrare questa persona…oppure se non fosse grazie a questo evento…ecc…”???Le occasioni davvero importanti che possono dare una piega alla nostra vita in un senso o nell’altro ci capitano e sono portati da altri. dalla vita, da noi stessi…o da qualcosa di più…Siamo solo noi che possiamo però decidere quale svolta dare al nostro ” destino”…Perché a volte una sola scelta può cambiare tutta la nostra vita….Per sempre…Un bacio Layla

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  39. Cara Layla… ma perché tirare in ballo il Destino? Non basta la Vita a spiegare ciò che – con chiarezza, credimi – riporti? Ogni momento, anche questo mentre ti sto’ rispondendo, è il frutto di ogni singolo istante del passato: sarebbe bastato cambiare una sola virgola e io non sarei qua’ a risponderti. Ma questa è la Vita, questa è la Storia! Non c’è per me bisogno di credere nel Destino per spiegarselo.
    Poi, ci possono essere delle componenti che ci guidano da qualche parte… Ad esempio, nel 1999 mi venne ritirata la patente per eccesso di velocità. Andavo alla pazza velocità di… 76km/h in un punto dove, dato che la strada diventa sdrucciolevole QUANDO PIOVE (ma quella sera non cadeva nemmeno una goccia), c’era il limite dei 30. Avrei potuto arrivare alla meta passando per un’altra strada e una forte sensazione mi spingeva proprio a optare per quella ma… intervenne la logica e decisi per la strada più breve… ed ebbi la sorpresa! ;D
    Talvolta facciamo qualcosa o ci dirigiamo da qualche parte prendendo decisioni inconsapevoli per chissà quale motivo… ma non c’è bisogno del “destino” per spiegarselo…
    Comunque, Layla, ribadisco: non è importante o meno credere nel destino, l’importante è darsi da fare, è prendere nelle proprie mani la propria vita e non lasciarla, per quanto possibile, in balia degli eventi. Chi è in grado di farlo pur credendo nel destino… bé, allora che continui pure a crederci 🙂
    Ma la maggioranza delle persone si “affidano” ad esso solo per trarne consolazione o – molto peggio – per evitare di assumersi la responsabilità della propria vita e delle proprie azioni.

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  40. sicuramente dipende da come noi affrontiamo la vita e le cose, da quanto ci mettiamo in gioco.
    sono però del parere che gli eventi vadano sempre letti, che le cose che ci avvengono hanno sempre una motivazione, non credo ne al destino ne al caso..credo in un disegno a cui tutti si partecipa, ci sono dei fili cui tutti siamo legati per un motivo o per l’altro…

    io scelgo…vero..anche non scegliere è una scelta..però certe cose me le trovo sulla strada e non sempre ce le ho messe io….

    io da sola faccio ben poca strada..senza me ne faccio ancor meno..

    è un incontro.
    io e la vita. io e gli altri.

    m.

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  41. m., all’inizio parli di sincronicità, direbbe Jung, del “miracolo della cosa unica”, direbbe la Ermete Trismegisto 🙂
    Tuttavia c’è una sottile ma importante differenza tra il Destino che tutto dispone in anticipo, e il fatto che, in qualche modo, siamo tutti legati tra di noi.
    Sul fatto poi che non tutte le cose che trovi sul tuo cammino, sia stata tu a mettercele… bé, ben poche siamo stati noi a mettercele, in realtà… ma perché scomodare il Destino? Non basta il caso? Non basta il normale corso della vita che è fatta di “movimento” e non di staticità, a farci trovare quelle cose sul nostro percorso?
    Ogni giorno ci troviamo centinaia, migliaia di cose sul nostro percorso. Noi ne percepiamo solo una piccola parte, ne raccogliamo solo pochissime… e per quelle poche che cogliamo, spesso chiamiamo in causa il Destino. Ma siamo stati noi a coglierle ed a raccoglierle. Il Destino non c’entra nulla.

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  42. …Nel precedente post hai scritto: “La magia del caso e il potere della scelta” sì…
    A volte per come s’intrecciano le storie le situazioni, amo pensare ci sia qualche cosa di misterioso di magico che rende tutto possibile…(sono una sognatrice) :-)…in realtà, capisco che riscrivo ogni attimo della mia vita su bianche pagine con inchiostro ben visibile, non v’è nulla di gia scritto prima ancora di essere vissuto…
    al passato guardo, credimi non piu di tanto…mi fermo al presente pensando che vivo oggi…programmo per domani e cerco di portare avanti le cose che desidero fare…anche se, per delle circostanze strane qualche volta sono rimasta tubata dallo svolgersi degli eventi…
    avrei voluto andassero diversamente ma, rimane indubbio comunque, che sono io l’artefice del mio destino…nel bene e nel male sempre.

    P.S.Passo piu tardi per gli auguri 🙂
    ciao buona serata…

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  43. Ciao P. 🙂 Amo dire che ciò che è possibile, è ciò che noi riteniamo possibile. Con l’espressione “la magia del caso”, intendevo la stravagante capacità del caso, proprio per la sua imprevedibilità, di portare sulla nostra strada eventi che, se colti, possono cambiare la nostra vita (talvolta anche in peggio, purtroppo). Non credo ci sia bisogno di una predeterminazione perché ciò avvenga. Credo “semplicemente” che la vita sia di suo apportatrice incessante di eventi e di novità. E che, per quanto possibile, stia a noi coglierli 🙂

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