Il coraggio di bussare

Oggi riporto un breve racconto di Paulo Coelho.

(foto mia: Palazzo Te, Mantova)
porta palazzo te - MantovaLA PORTA DELLA LEGGE
Kafka racconta la storia di un uomo che cerca la giustizia e arriva al Palazzo della Legge. Davanti alla porta del Palazzo, c’è un soldato di guardia. Visto che la sentinella non gli rivolge una sola parola, l’uomo decide di aspettare. Aspetta un giorno, ma la guardia continua a restare in silenzio.
“Se rimango qui, capirà che voglio entrare,” pensa l’uomo. E rimane lì fermo. Passano giorni, settimane, anni interi. L’uomo è sempre lì davanti alla porta, e la sentinella continua a montare la guardia. Passano decenni, l’uomo invecchia, e non riesce più a muoversi.
Finalmente, quando sente che la morte si sta avvicinando, raccoglie le sue ultime forze e domanda alla guardia: “Sono venuto fin qui in cerca della giustizia. Perché non mi hai fatto entrare?”.
“Io non ti ho fatto entrare? – risponde sorpresa la sentinella – Tu non mi hai mai detto che cosa stavi facendo lì. La porta era aperta, bastava spingerla. Perché non sei entrato?”.

Commento: Quante occasioni si perdono nella vita perche’ si ha paura che bussando non ci sara’ aperto? Nessun rimpianto per un passato che ormai non si puo’ recuperare, piuttosto un invito ad avere il coraggio, in futuro, di chiedere, e non di aspettare che gli altri capiscano da soli e ci vengano incontro.
Il mondo e’ pieno di uova di Colombo che aspettano solo di essere colte.

0 pensieri su “Il coraggio di bussare

  1. Ehi! Stavolta sono la prima! Che ho vinto? 🙂
    Molto giusto il tuo commento, sai che siu questi temi sono sempre d’accordo.
    Prima riflettevo con un amico su guerra e pace nel mio blog parlando del personaggio di Sonjia e dicevo: credevo lei fosse una poveretta sfortunata ma poi mi sono resa conto che forse è lei che ha rinunciato a lottare per la sua felicità…(forse questo pensiero me l’aveva ispirato il tuo post di Dafne….)

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  2. Noto oramai, non più con incredulità, di quanto i post delle persone che “sento” si assomiglino tra loro, non è un caso se l’Energia si esprime nella stessa direzione pur nel suo infinito vortice :). Beh questa è una riflessione mia che puoi capire o meno (ma credo di sì ;). Che dire, apro tutte le porte e difficilmente le chiudo una volta aperte. Un po’ come tenere sempre presente il motivo per cui ho scelto di aprire quella porta. Ma il senso del tuo post è ancora più profondo. Per aprirle non dobbiamo dipendere dagli altri. Dipende sempre e solo da noi e, per come sono, non farlo non è che una delle infinite possibilità che posso perdere… Ti abbraccio :)))
    Elena

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  3. x Lidia: certo. Massimo rispetto per chi ha lottato e perso. Ma chi rinuncia a priori nella convinzione che tanto non riuscira’, chi assume un atteggiamento dimesso pensando che solo un “salvatore” potra’ trarlo dalle sue pastoie, si condanna da solo ad una piu’ che probabile sconfitta.

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  4. x Elena: Tu illumini l’altro lato della porta 🙂 Porsi in stato ricettivo, aperto, e’ certamente tanto importante quanto “saper bussare”. Quali che siano poi gli effettivi risultati, ci dispone a cogliere il massimo che la vita ci offre.

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  5. Capisco, e finche’ hai speranza e’ giusto che tu combatta. Qualora pero’ tu capissi che la battaglia e’ persa, non dovresti continuare ad alimentare quello che diverrebbe una penoso “accanimento affettivo”.

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  6. Nel paradosso si dice sempre qualcosa di giusto…
    Oggi come oggi esortare all’azione serve a poco, neanche ce ne rendiamo conto ma per la maggior parte del tempo siamo fermi ad aspettare passivamente che ci piova addosso.
    Ci vorrebbe una smossa collettiva?:)

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  7. No, Miri, per carita’, “una smossa collettiva” suona troppo tetro, anche se e’ purtroppo vero che spesso solo i grandi eventi cambiano radicalmente le persone.
    Io pero’ sono piu’ per i percorsi individuali… qualcuno influenza qualcun altro, e poi i due influenzano quattro, e i quattro… 🙂

    “Nel potere di cambiare te stesso, risiede il potere di cambiare il mondo che ti circonda.” – Anwar Sadat

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  8. Prima di tutto: ma che bel template!!! E’ tenerissimo… fa venire voglia di accarezzarlo, sul serio!
    Per il post, che dire? Sono (ovviamente) pienamente d’accordo con te… della serie: meglio tentare, che vivere con il dubbio che ce l’avresti fatta!
    Sono da sempre una ragazza più da rimorsi che da rimpianti, quindi non posso che approvare! ^____^

    Un bacino Wolf!
    Nuvola*

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  9. quant’è vero.. si perdono molte occasioni nella vita per paura di “non osare” “non rischiare” “essere rifiutati”..etc.
    .. ma mi chiedo io.. il senso del racconto, oltre al farsi avanti nell’esperienze della vita, non potrebbe essere anche l’ incoraggiare chi si incontra sulla nostra strada e non osa far qualcosa pur desideranolo, (per i più vari plausibili motivi..) ?!
    uhm..

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  10. x Psicosomatica: Anche quello e’ coraggio… coraggio di rompere la propria inerzia e uscire dalle proprie rassicuranti ma immobilizzanti abitudini 🙂

    Palazzo Te, perche’ ci sono stato qualche mese fa’ 🙂 Sei dei posti?

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  11. Si, è vero, non basta sapere di avere di fronte una porta , bisogna anche aver il coraggio di aprirla, e non rimanere sulla soglia…
    e anche saper tornare indietro e richiuderla se non risponde alle nostre esigenze e provare un’altra porta…
    è non lasciarsi vivere, ma vivere…
    sono pervenuta alla tua bellissima
    espressione
    “architetti della propria vita”…
    Un caro saluto…

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  12. assolutamente vero, Wolf. In qualsiasi situazione, per quanto pesante, l’immobilità, la non-scelta, il non-tentativo, diventa colpevolezza. A meno che, e capita più spesso di quanto non si pensi, si perdono gli strumenti per essere ‘attivi’, e ci si lascia travolgere, non potendo riconoscere che sempre, sempre, la Creazione ci mette a disposizione insperate risorse.

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  13. x arabapernice: già… la non-azione, quando l’azione è possibile o addirittura doverosa, è colpevolezza.
    Possiamo poi perdonarci, per il fatto di sapere di essere umani con tutti i limiti che cio’ comporta. Ma il perdono non dovrebbe essere elargito con troppa facilità; la nostra debolezza di esseri umani non dovrebbe divenire una scusa per non agire.

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  14. carissimo wolf
    è da tanto che non ti incrocio sul forum e di questo mi dispiace, era da tanto anche che non passavo sul tuo blog, ma è stato un periodo intenso – professionalmente parlando.
    però oggi mi sono ritagliata una giornata di assoluto relax e alla fine l’ho passata quasi interamente nel mondo virtuale di internet.
    a prescindere che Coelho è uno dei miei autori preferiti, è bellissimo questo tuo post sul chiedere, sulla necessità di domandare.
    mi viene in mente una canzone di ivano fossati: “…e inciampa piuttosto che tacere, e domanda piuttosto che aspettare…”
    buon ponte wolf!
    un abbraccio

    acqualuce

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  15. Non amo lo scrittore da te riportato e infatti il vero valore è dato da quello che hai scritto tu.

    E’ la forza che spesso manca, e il coraggio.

    Che i no sbattuti in faccia non fanno piacere a nessuno ma non correre il rischio fa perdere un’immensità di soddisfazioni.

    A volo libero.

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  16. Ciao acqualuce. Sono contento di rileggerti 🙂 Si’, anche io ho meno tempo da dedicare al mondo del virtuale. Mi riprometto spesso di passare dal, anzi “dai”, forum, ma poi ho a malapena il tempo di scrivere sul mio blog e dare un’occhiata a quelli degli altri.

    p.s.: d’altronde Invano Fossati e’ mio concittadino 😀

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  17. Paulo Coelho non e’ amato da tante persone, cio’ non mi offende 🙂 A me piace per la voluta semplicita’ dei suoi messaggi: sono messaggi alla portata di tutti 🙂 Ecco perche’ talvolta lo uso per introdurre certi argomenti, le sue sono come favole, capibili da chiunque 🙂

    A volo libero! 🙂

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  18. In effetti il commento tuo è ancora più eloquente della citazione.

    Mi sono trovata in situazioni in cui mi chiedevo se era meglio un rimpianto o un rimorso.
    A seconda della questione ho optato sia per l’una che per l’altra soluzione.
    Alle volte un rimpianto può lacerare l’anima fino a farla morire dentro e, non è bello.
    Può pesare anche un rimorso, certo.

    Ho cercato di agire secondo la coscienza e sbagliato o giusto che sia, quello che ho fatto, l’ho fatto perché è la mia vita che vivo, ben conscia che nessun altro la può vivere al posto, nel bene e nel male.

    Credo però che sia giusto aprire le porte. Solo andando oltre la soglia si possono vedere orizzonti diversi, capire e capirsi un po’ di più.

    Un abbraccio.
    Fleur

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  19. Fleur, io credo che nella vita si sbagli sempre o quasi. Non ci sono quasi mai scelte “bianche” o “nere”, quasi mai solo gente contenta o scontenta. Le nostre scelte porteranno quasi sempre vantaggi e svantaggi, a noi ed a chi ci e’ attorno. Ma almeno avremo agito, avremo fatto qualcosa. Avremo cercato di prendere la nostra vita nelle nostre mani. Non dovra’ succedere che potremo prendercela con terze persone addossando su di esse la responsabilita’ della nostra vita. Quesi sempre, compiendo una scelta, si entra in conflitto con qualcuno; cio’ che possiamo davvero fare, e’ non entrare in conflitto con la persona con la quale passiamo la maggior parte del tempo e che per prima dobbiamo rispettare: noi stessi.

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  20. Wolf,

    non sempre si decide secondo ciò che si vorrebbe. Bisogna anche tener conto che certe scelte sono obbligate e sono volte a non danneggiare chi ci sta vicino. Nel limite del possibile è giusto non entrare in conflitto con se stessi, ma spesso si media.
    Non so se mi spiego.

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  21. Ripeto il mio concetto: in casi come quelli ai quali alludi, non si tratta di vera scelta. Se arrivi ad un bivio e sei costretto a prendere a destra… che scelta e’? Allora anche il tuo “sentire” si adegua, sai che non puoi fare altrimenti. Non subentra alcun conflitto.
    Solo se hai potere di vera scelta – anche se difficile – e non lo eserciti, allora divieni colpevole di non prendere la tua vita nelle tue mani.

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  22. …ma quanta indecisione! …ma che senso ha macerarsi tra rimorsi e rimpianti? …io, nella mia vita, ho preso sempre e solo ciò che ho voluto…forse xchè ho fatto in modo (rinunciando a molti privilegi) che fossi pienamente LIBERA di scegliere il percorso che più mi convinceva? Boh!

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  23. Io non mi tiro mai indietro….oso sempre. Sono cauta solo se nelle mie scelte sonocoinvolte altre persone, ma in tutto ciò che riguarda solo me, ritengodi avere coraggio.

    Parecchio.

    spero
    che il pensiero più dolce che ho
    ora sia lì con te

    (stadio)

    Buon week end

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  24. Riflessione estemporanea:
    Eppure viviamo in un tempo che insegna, troppe volte, che chi bussa con più foga e con più tempismo raggiunge l’obbiettivo.
    Un tempo di temerari, questo nostro…:)

    Grazie per lo spunto…
    Ricambio con un’immagine della bella Mantova, città di segreti e sognatori.
    [http://img514.imageshack.us/img514/4012/mantovahz5.jpg ]
    A presto.

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  25. Grazie per la fiducia sulla mia intelligenza ^^
    Anche se anche io sono stata un po’ *sema* parecchie volte… quando si è innamorati si guardano le cose con il paraocchi! o_O

    Ho letto un po’ di tue risposte ai commenti… è un piacere leggerti, non mi stancherò mai di dirtelo! Vorrei avere anche solo un terzo della tua saggezza…

    Buon week end lupino! ^^
    Nuvola*

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