Ieri (doveva essere “oggi”, ma sapete cosa è successo :-P) mi sono fatto una bella chiacchierata con il simpaticissimo Sherwood sul suo blog “Il Ritorno del Re” 🙂
E’ lungo e, per chi lo legge fuori dal contesto del post originale, può apparire un po’ sconclusionato, saltando apparentemente di palo in frasca 😐 ma… al limite può essere utile per prendere sonno, non sia mai soffriate di insonnia 😀
Ah… le foto sono mie: la prima e l’ultima sono del mio mare, poco dopo l’alba e poco prima del tramonto 😉 E nel mezzo… bé, Julius che – giustamente – nel frattempo si è addormentato! 😀
Buona lettura 🙂
Dico spesso che Internet e il mondo dei blog sono uno spaccato della società: non potrebbe essere altrimenti essendo composti dalle stesse persone che di essa fanno parte.
Un tempo, forse, era diverso. Un tempo Internet non era “per tutti”: ci andava chi ne aveva accesso dall’ufficio o quei pochi (rispetto a quanti siamo adesso) che avevano un PC a casa, con il modem per effettuare la mitica connessione dati via telefono, con quel “biribiribi ” che era proprio spassoso 😛
Che tempi! 🙂
A proposito… ma lo sapevi che da un certo punto in poi quel suono è diventato… falso? 😮 Il modem che si connette automaticamente senza bisogno sia tu a fare il numero (ormai tutti modelli relativamente recenti) non avrebbe ovviamente “bisogno” di far udire all’utente i toni di connessione e di “handshaking” (toni che servono al modem a scambiarsi le prime informazioni con il server dall’altra parte); che gli importa che tu li oda? Mica è da te che si aspetta risposta 😉 Ma qualcuno decise che era necessario dare un segno “di vita” all’utente, un segno che il sistema, in attesa di aver stabilito la connessione, stava lavorando. Così memorizzarono un suono simile nel modem una volta per tutte ed esso iniziò ad essere ripetuto pedissequamente ogni volta, anche se tecnicamente non serve a nulla e perfino quando – a causa di un errore o di mancanza di linea – il modem magari non sta riuscendo a stabilire la connessione!! 😐
Che delusione quando lo scoprì! 😀
Comunque, tornando a bomba (come direbbe Bush), ovvero a Internet, la maggior parte delle persone non solo ne era tagliata fuori, ma lo vedeva addirittura come un oggetto strano e sconosciuto, del quale avere, se non paura, almeno diffidenza. Ti ricordi quando conoscevi qualcuno via Internet? C’era subito chi ti diceva di non fare sciocchezze, perché poteva essere molto pericoloso! 😛
In realtà però c’era una sorta di pre-selezione: esistevano “bastardi”, è vero, ma il livello, per i motivi che ho detto, era generalmente medio-alto.
Poi, via via, hanno iniziato a poter connettersi un po’ tutti, al punto che, grosso modo, è divenuto appunto una rappresentazione sempre più fedele della società, con i suoi pregi e i suoi difetti. Diciamo solo che, a volte, grazie al fatto di poter nascondersi dietro a un nickname, se non addirittura a un completo anonimato (sì, proprio quelli che ti stanno, giustamente, sulle palle ;-)), le figure divengono più estremizzate, più… colorite, ma la sostanza fondamentalmente non cambia: I “falsi d’autore”, quelli che si divertono ad assumere volutamente un’altra identità, completamente diversa dalla propria, non sono molti. Anche se, certamente, possono rovinare “una piazza”.
Tutta questa lunga dissertazione per arrivare a dire che, chi non crede all’amicizia uomo-donna “fuori”, non ci crederà nemmeno “dentro” (in Internet intendo), e viceversa.
Ad esempio, ricordo un amico che non credeva all’amicizia uomo-donna, sostenendo le classiche regole citate in “Harry ti presento Sally” (le ricordi? ;-)); in più, con una certa coerenza di fondo, arrivò a sostenere che “lì [in Internet] ci vanno solo quelli e quelle che cercano la scopata” 😛 Ovviamente escluse motivazioni di lavoro.
Io invece, come te, oltre a credere che Internet possa avere anche altri fini (niente da dire su chi vuole davvero usarlo solo per i suddetti… scopi, ma sono convinto che non sono nemmeno la maggioranza), so – non dico “credo” – che l’amicizia tra uomo e donna esiste eccome.
Non ho molti amici, di fatto non credo che sia possibile avere “molti” amici. La vera amicizia comporta un legame che si costruisce nel tempo, che una volta consolidata permette certamente di perdersi di vista anche per anni eppure restare viva, ma occorre tempo e conoscenza reciproca perché si arrivi a tanto. Come è possibile avere, poniamo, 100 amici? 😐 Puoi dirlo in senso lato, tanto per farti capire: “Ah, io ho un sacco di amici!”, ma in realtà intendi dire “ho un buon giro di conoscenze”.
Però, tra questi amici, credo proprio di avere più donne che uomini.
E sgombriamo subito il campo anche dalle classiche domande maliziose (come si capisce mi è già capitato di affrontare l’argomento ;-)): un’amica è un’amica, non importa come è arrivata ad esserlo.
Ho amiche con le quali non è mai esistito un filo di attrazione, né da una parte né dall’altra. Altre con le quali all’inizio poteva esserci qualche dubbio o ambiguità sulla motivazione che stava alla base del desiderio di conoscersi, almeno da parte di uno dei due. Altre ancora sono state mie compagne prima di diventare, una volta terminato il rapporto e passato io “periodo di lutto”, amiche.
Certo, quando ero un ragazzo anche io – inconsciamente – feci qualche volta l’errore di “fare l’amico” quando in realtà volevo di più. Certo, in questo modo buttai via parecchio tempo, che non è, ovviamente, più tornato. Ma in fondo anche quello è stata vita e insegnamento, e non lo rimpiango. Ad un certo punto imparai a “capire e distinguere”: capire cosa voleva l’altra persona, distinguere cosa avrei voluto io. E comportarmi di conseguenza, scegliendo se allontanarmi o restare, ma stavolta senza ambiguità.
Sono sempre stato convinto che anche il desiderio, se non ha riscontro, col tempo scemi lasciando il posto a sentimenti meno passionali, ma non per questo meno importanti. Almeno credo che ciò succeda nelle persone con equilibrio e pazienza almeni medi, e che davvero siano interessate a mantenere un rapporto di amicizia. Sai quante sedicenti amiche si sono allontanate allorché capivano che “non c’era trippa per gatti”? E certamente molte donne possono dire lo stesso di molti uomini.
In quanto al fatto che chi, uomo, in Internet annoveri amicizie maschili, o, donna, annoveri amicizie femminili, allora debba essere per forza omossessuale… bé, onestamente la trovo addirittura una ipotesi risibile, alla quale non avevo nemmeno mai pensato 😛
Pensa che tra i miei contatti (gli “amici” di Splinder) ho anche un paio di omosessuali maschi, e quando mi capita di passare sui loro blog lascio volentieri il mio contributo, esattamente come faccio con tutti gli altri. Ci mancherebbe. Spero davvero che la grande maggioranza della gente non si faccia ancora questo genere di pensieri, sarebbe un pochetto deprimente! 😦 Ma se devo chiamare Lady-Wolf (come la chiami simpaticamente te) a testimoniare che omosessuale non lo sono… bé, ditemelo! 😉
