Come avevo certamente già scritto, e forse voi letto, nel parco del quartiere di Genova dove abitavamo fino ad un paio di anni fa, c’è una numerosa colonia felina. Quando abitavo lì evitavo di avvicinarmici troppo perché sapevo che altrimenti avrei finito per affezionarmi 🙂 Lady Wolf però iniziò a farsi qualche amichetto tra di loro, me li presentò e così mi trovai presto coinvolto 😉
Iniziammo a portare un po’ di pappa ogni tanto a questi mici “storici”, erano tre esattamente: Sic, un tigrato con l’occhio un po’ sbrincio ma molto simpatico e affettuoso, Nerina, una gatta nera con una voce squillante e un bel caratterino dominante, e Squamotta, una gatta a “squame” nere e marroni con dei problemi di salute che, purtroppo, ci ha lasciato l’anno scorso.
Per varie ragioni, tra le quali la chiusura al pubblico del giardino all’italiana del parco che ci fece ritrovare tutti al di fuori di esso, il numero di gatti che usufrivano del pasto serale aumentò via via fino ad arrivare a venticinque/trenta gattonzoli che conosciamo uno a uno, a quasi tutti abbiamo dato un nome 🙂
Ogni tanto c’è un nuovo arrivato. Ogni tanto, purtroppo, qualcuno non si vede più.
Adesso che non abitiamo più in zona riesco a passare solo ogni due o tre giorni, verso la tarda sera, ma loro per fortuna non dipendono da me, ci sono le gattare che ci passano ogni mattina, diciamo che il mio è solo uno spuntino in più.
Ogni tanto, soprattutto nei mesi primaverili e estivi nei quali il parco resta aperto fino alle 19,30, con me viene il fido Tom. Lui è cresciuto con un gatto e, da anni, convive con tre di loro, i nostri Sissi, Julius e Numa. I gatti del parco ormai lo conoscono, soprattutto quelli più “anziani” che lo vedevano molto più spesso i primi due anni. Lui conosce loro. Così, quando vado al parco assieme a Tom, alcuni dei gatti vanno addirittura a dare il benvenuto a lui, anziché a me 🙂 Forse lo hanno identificato come colui che porte le crocche, o magari gli è davvero simpatico, chissà! 😛

Nella foto, quello più vicino a Tom è Numetto, così chiamato per la somiglianza con la nostra Numetta di casa: anche lui è un tigrato dalla punta di coda bianca, e anche lui parla poco… anzi, non parla per nulla, apre la bocca come se miagolasse ma non si sente niente 😀 Ha una autentica predilezione per Tom: lo segue, gli da’ le testatine in segno di affetto, ma non è il solo eh! 😀 Tom è un po’ imbarazzato e cerca di allontanarsi corricchiando via 😉 L’altro in foto è un bel gattino a pelo lungo, uno dei miei preferiti perché ti guarda fisso negli occhi, non tutti i gatti lo fanno, soprattutto tra i randagi. Ma chissà… forse lui non è sempre stato un randagio 😦
Ad ogni modo, da qualche settimana si è aggiunto un nuovo amico: Jonathan! Chi è, o meglio cos’è, forse l’avete già indovinato… è un bel gabbiano! 🙂 Essendo Genova una città di mare, di gabbiani ce ne sono tanti e, purtroppo, ultimamente si stanno facendo la cattiva fama di violenti. Si dice di loro che siano diventati aggressivi e che, dalle zone immediatamente vicine al mare, abbiano colonizzato parti della città dove prima non andavano. In realtà gli esperti dicono che la colpa è dell’uomo che sta rovinando il loro habitat naturale.
Comunque Jonathan è un gabbiano speciale 🙂

Come forse riuscirete a vedere da questa foto, scattata da Lady Wolf, il poverino manca di una zampa: ha solo un moncherino, non è la solita artrite che affligge e storpia molti volatili, da vicino sembra quasi che la zampa sia tagliata di netto… forse una trappola, o magari è proprio nato così. Ad ogni modo, sebbene sia capace di volare e zampettare, a volte su una zampa, a volte aiutandosi con il moncherino, questo handicap evidentemente lo limita un po’, lo affatica, e così ha scelto il parco come sua casa stabile a differenza di altri gabbiani che vanno e vengono.
E’ un gabbiano educato: non ruba il cibo ai gatti e non è violento con loro, anzi a volte qualche gatto un po’ più intraprendente lo fa scappare. In genere va a mangiare le crocche che i gatti hanno distrattamente lasciato in giro. Da quando me ne sono accorto però gliene riservo una manciata di crocche anche per lui (nella foto se ne scorgono ancora un po’, davanti a lui). Spero non gli facciano male, e comunque è solo ogni due o tre giorni.
Ieri, finito con i gatti “di sotto”, appena varcato il cancello del parco, io e Tom ci siamo direzionati verso la parte posteriore al giardino all’italiana, in pratica girandoci attorno. Mi sono accorto che un gabbiano ci volava sopra ma non gli ho dato peso, come ho scritto ci sono tanti gabbiani in zona. Appena voltato l’angolo però… Jonathan è atterrato e ci ha letteralmente salutati con alcuni versi! 😀 Allora mi sono avvicinato, non troppo sennò si spaventa, e gli ho dato la solita manciata di crocche che ha mangiato avidamente 🙂
Tutto questo mi ha fatto pensare a come siamo sensibili, e perciò a come dovremmo stare attenti, alle informazioni che ci arrivano e ci circondano.
I gabbiani sono sempre stati tra i miei animali preferiti ma, ultimamente, in seguito alla campagna diffamatoria sul loro conto, mi sono accorto che me ne ero un po’ inconsciamente allontanato. C’è voluto Jonathan per farmene accorgere e per farmi pensare che, così come per i gatti e per gli esseri umani stessi, non bisogna generalizzare: sicuramente ci sono individui “violenti”, ma altri sono educati e rispettosi, proprio come tra noi.
Si potrebbe pensare che Jonathan agisca così perché limitato fisicamente, ma non è così: quando arriva volando è comunque in grado di spaventare la grande maggioranza dei gatti, ma non lo fa, atterra distante e aspetta pazientemente che i nostri abbiano finito.
E’ un vero gentilgabbiano 😀 E, adesso, un altro dei nostri numerosi amici 🙂
