L’ultima sfida – quinta (e penultima) parte

“Come passa in fretta il tempo, vero papà? Sembra ieri che portavi me e Gertrude a giocare in riva al torrente al di là del bosco…”. Così William si rivolgeva a Sade, ormai sul letto di morte. Lo rattristava vedere suo padre in quelle condizioni dopo una vita già difficile, ricca di “domani andrà meglio” che non erano mai arrivati.
Zoe se n’era andata da tempo, alla fine aveva ceduto alla corte di un ricco dignitario locale, lasciandoli dalla sera alla mattina. Ma perfino in quel caso Sade se n’era fatto una ragione: “Vostra madre non è mai stata per una vita semplice, ora sarà in un ambiente che certamente gli darà la prosperità che cercava”. In fondo anche loro erano stanchi di una madre poco presente e dei continui litigi che provocava.
William e Gertrude avevano trovato un lavoro dignitoso, non si arricchivano, certo, ma a loro in fondo quella vita semplice non dispiaceva. Gertrude si era anche sposata, ma sfortunatamente il marito era morto in una delle tante battaglie che insanguinavano quel periodo storico. Però aveva un figlio che adorava, che aveva dato lei una ragione di vita.
William era un bel giovane, ma la sua introversione lo aveva portato ad un certo isolamento. Aveva avuto storie anche importanti, ma poi il richiamo alla propria interiorità l’aveva sempre fatto scappare. E a lui, in fondo, stava bene così. Gli dispiaceva molto che Gertrude non potesse essere lì, sfortunatamente le condizioni del padre si erano aggravate improvvisamente mentre lei era in viaggio, difficilmente sarebbe rientrata in tempo.
“Figliolo, mi sei sempre stato vicino, anche quando tua madre e gli altri mi consideravano un poco di buono, un rifiuto della società, tu e tua sorella siete stati coloro che hanno dato un senso alla mia vita… Prima di andarmene vorrei lasciare un messaggio a te ed a tua sorella, vuoi scriverlo per me?”


Alla cerimonia funebre di Victor partecipò un numero enorme di persone, tutti gli volevano bene, aveva costruito un mondo nuovo, una società dove le parole emarginazione e povertà non esistevano più. Era diventato una sorta di profeta dell’ultimo millennio e adesso la sua morte, seppure annunciata, aveva lasciato molti in uno stato di profonda prostrazione. Ma così è la vita, e Victor lo sapeva bene.
Quando suonarono alla porta, Erik, il figlio maggiore di Victor, si aspettò l’ennesimo telegramma di condoglianza. Invece, a sorpresa, si ritrovò di fronte l’avvocato del padre.
“Caro Erik, è difficile essere qui oggi, ma c’è un plico che tuo padre voleva ti fosse consegnato il giorno stesso che lui non ci fosse stato più…”.
Erik prese il plico e ringraziò l’avvocato. Poi, più tardi, quando tutti si ritirarono nelle loro stanze, aprì il plico riconoscendo immediatamente e con profonda commozione la calligrafia del padre…

[continua]

mani

Pubblicità

15 pensieri su “L’ultima sfida – quinta (e penultima) parte

  1. Umphf…. ancora aspettare…L'eroe e l'antieroe sono arrivati in fondo al tunnel, fine della corsa.E adesso vediao come si lasciano coi rispettivi figli.'notte.Giusy-Azalea sloggata

    "Mi piace"

  2. Devo essere sincera…questa ultima parte mi ha incuriosito e fatto leggere con attenzione le altre puntate …. ora sono curiosa….dai dai dai dai…..uhhhuhuhuhuhuh ….dai scrivi l'ultima parte……   Complimenti….. hai mai scritto libri tu?Abbraccio grande

    "Mi piace"

  3. …Opperbacco, hai innata l'abilità dello scrittore di thriller: interrompi il racconto proprio quando una si chiede: "E poi?… Vediamo cosa succede!" Meno male che ho letto che posterai presto il seguito 🙂 🙂          

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...