Rapporti medico-paziente, anche questo a volte è talk-crossing

Ero d’accordo con Glencoe per aderire ad una sua iniziativa che parla di talkcrossing, ovvero la falsicazione dell’informazione. L’argomento è molto interessante, per cui vi invito a visitare il suo blog (http://etadellainnocenza.splinder.com/) nel quale, oltre al suo contributo, sta inserendo quello dei blogger invitati a partecipare.
Io avevo in mente un breve racconto, ma in questo periodo ho un po’ la testa altrove per cui non riesco a concentrarmi granché. Insomma… non l’ho scritto. Il punto è pure che… a volte la realtà supera – tristemente – l’immaginazione. Anche scoprire questo mi ha scaricato.
Il racconto avrebbe parlato di una persona sana che, informata dal proprio medico del proprio presunto stato di malattia… erroneamente (c’è stato uno scambio di cartelle mediche tra lui e un’altra persona), crede di essere malato e finisce in una spirale di dolore, depressione e falsi sintomi, finendo in pratica per lasciarsi morire… prima di venire cercato per essere avvisato dello scambio di cartelle.
In questo periodo però mi sta capitando di avere a che fare con l’ambiente medico e, pur non volendo generalizzare, quel che vedo mi… lascia davvero perplesso (ovviamente sto usando un eufemismo): medici che, usando il paziente come intermediario, si sconfessano e insultano l’un l’altro, apparentemente (voglio essere buono inserendo questa parola) più preoccupati della propria immagine professionale che della salute della persona che hanno davanti. Come può questo non sconcertare?
Già – e qui veniamo al tema della “falsificazione dell’informazione” – trovo avvilente che il medico ometta o sia superficiale nelle sue informazioni, dando per scontato che il paziente sappia, oppure – e non so cosa sia peggio – che il paziente debba, secondo loro, limitarsi a seguire le “istruzioni” che gli vengono date, senza ulteriori spiegazioni. Spesso – e questo in teoria vale in ogni campo, ma in quello medico diventa estremamente importante – basta una frase “buttata lì con superficialità”, o una spiegazione omessa, per lasciare libero e pericoloso spazio all’interpretazione del paziente, che ovviamente può benissimo essere ignorante dell’argomento o, magari perché spaventato, portato a vedere sciagure dove ci sono semplici ostacoli, o ancora, al contrario, propendere subito per la spiegazione che più lo rassicura (lasciando perdere accertamenti forse preziosi).
Ecco, senza voler pensare alla volontarietà nel danneggiare o sfruttare il paziente per propri scopi (e comunque anche queste ipotesi volano, il che è tutto dire), trovo che anche l’omissione o superficialità dell’informazione sia “falsificazione” dell’informazione stessa, e, potenzialmente, altrettanto, se non più, pericolosa.
La malasanità inizia dal rapporto medico-paziente.
Come scritto in precedenza, non voglio generalizzare, so che esistono medici molto coscienziosi in termini di umana e corretta trasmissione dell’informazione verso i loro pazienti, ma credo che ne esistano tanti altri che dovrebbero riconsiderare il loro modo di porsi verso persone che, già per il solo fatto di essersi rivolte a loro, dovrebbero essere trattate con rispetto e cautela.

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71 pensieri su “Rapporti medico-paziente, anche questo a volte è talk-crossing

  1. Andrò sicuramente a leggere. Qui ti lascio una frase di un mio caro amico medico che ha scelto di lavorare solo in ospedale, (nonostante io non facessi altro che ripetergli che sarebbe stato un ottimo medico di famiglia, visto quello che c’è in giro):" Ci sono medici che han trovato la loro laurea nel fustino del Dixan". il guaio, aggiungo io, è che quei medici hanno pure dei pazienti…ce ne sarebbero di cose da dire…non so se rammaricarmi o meno per non aver poi scelto a suo tempo Medicina…

    Un abbraccio di sereno fine settimana.
    Ho visto la quota 200.000…complimenti e auguri, Wolf.

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  2. Sì argomento molto attuale su cui io ho riflettuto molto…come paziente e come moglie di uno di loro.
    C’è uno scadimento di professionalità come in molte altre professioni. Per fortuna ci sono ancora tanti professionisti per cui la medicina è una missione.
    Quando avrai la testa, aspetto il tuo racconto!

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  3. x Katia: be’, a te ormai posso augurare solo un buon sabato pomeriggio!

    x Riyueren: gia’ cara, e’ proprio un bel guaio visto che si parla di un tema cosi’ delicato. E poi non sono solo i medici di famiglia quelli a combinar seri casini…

    x Anne: in effetti non l’ho visto, grazie per la segnalazione, cara Anne

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  4. x Anna: buon finr settimana e un abbraccio anche per te

    x Affabile: ciao Vero. Pero’ quando in gioco e’ la salute… di margini di scadimento non dovrebbero proprio essercene.
    Un caro abbraccio!

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  5. …etica professionale che viene meno, o meglio scarseggia. Parentelità della professione, il padre medico, il padre avvocato, il padre archietto…il filgio "cadetto" idem. Gallismo professionale che mette al primo posto l’ "orgoglio" personale. Aiutino "chimico" che fa sognare a colori. Insomma una miscela puzzolente. Il Paziente il Cliente valgono una cicca.

    Fermo restando la percentuale alta di professionisti che sanno coniugare al meglio. Ciao

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  6. x Jouy: esattamente, concordo su ogni parola del tuo commento.
    Un salutone e un abbraccio!

    x SpiritodiCorvo: puo’ farlo. Non e’ detto che lo faccia, ma ne ha la potenzialita’, anche a seconda della persona a cui viene rivolta.
    Grazie caro, anche a te

    x Paola: va bene Paola, il post e’ qua. Buon fine settimana

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  7.  Bel post, fa al caso mio….
    Fra tante vicissitudini trascorsi durante il mio "percorso vitale" ne racconto 1 sola di avventura con medico specialista di "alta" qualità:
    Correva l’anno 1982 il mese di marzo, il professionista già sicuro che il mio corpo non fosse adatto a generare figli..mi propose l’isterosalpingografia..per convincermi della mia infertiltà! La feci e per i 3 mesi conseguenti non ebbi + ciclo…..preoccupata andai ripetutamente da lui e….sempre mi confermava la mia infertilità!
    Mi propose una terapia che io rifiutai…. sicuramente quella terapia….. non mi avrebbe permesso di accogliere felicemente la mia bimba…che venne alla luce il febbraio del 1983…

    Spero di non aver bisogno di un medico, spero sempre di trovare sulla mia strada Angeli Alternativi che mi diano una mano….con un pò di salute che viene a mancare a me o ai miei cari…..

    Ricordo che ho raccontato solo una mia avventura! una sola……

    Un abbraccio Francesco, sei tanto caro sai? 

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  8. Un tema scottante e credo molto sentito da tutti noi… chi non è stato paziente?
    Io per ragioni di lavoro e anche per ragioni di famiglia sono stata a contatto di medici per molto tempo e ho imparato a diffidare di questa categoria di professionisti  avidi e spesso incompetenti che trattano il  paziente come una merce senza curarsi di capire la situazione delicata in cui si trova chi sta male.
    Scrivi il tuo racconto appena puoi… :-))

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  9. x Lucy: grazie cara Certamente una delle impressioni che ho da tempo, è che la medicina è la scienza più inesatta che ci sia. In più però, quando la responsabilità è anche umana, vuoi per arroganza, vuoi per superficialità… fa certamente ancora più male.
    Forse faremmo davvero meglio tutti ad affidarci agli angeli… almeno chi ci crede!

    x Specchio: già, io non ho voluto generalizzare, però è incredibile trovare professionisti malati di protagonismo,avidità o incompetenza in un campo così delicato

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  10. Non scherzo, siamo il secondo paese priguardo sanità, poi se vuoi ti posso raccontare un sacco di esperienze negative. Non so che parametri siano stati presi in considerazione e ovvio che c’è divario fra regione e regione

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  11. L’amica tumbergia (amica di presenza, di palcoscenico  e di blog) mi ha detto di fare un giro tra i suoi amici.
    Lieta di conoscerti.

    Gravi errori di superficialità da parte di molti medici. Gravissimo!

    Buona Domenica!

    Daniela Galletta

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  12. Eppure ci vorrebbe tanto poco: prendere sul serio la propria professione  e saper ascoltare…e capire che la conoscenza si fa anche attraverso l’esperienza e come tu stesso dici: ci sono anche medici bravi, e aggiungo "umani", perché spesso trovo che per certi medici e per la sanità divientiamo una semplice "statistica". E l’umanità del medico, dove lo mettiamo? E’ tanto importante anche questo, e solo con questo il medico acquista fiducia dal paziente.

    A me sono capitate tutte e due i casi, la buona quando mia figlia fu colpita dal "condroma" , un tumore benigno sulla tibia destra. Tutti i medici con cui parlammo evitarono davanti a mia figlia la parola "tumore". Dissero che la "malattia" non era aggressiva. E bravo fu pure il medico che la operò. Ci fu un bel rapporto tra i medici e mia figlia, parlando con lei in modo semplice e con il linguaggio con cui una ragazza può capire.
    Adesso sta bene.

    L’altro caso fu quando un amico gli fu diagnosticato una malattia e che nel giro di un anno sarebbe morto. Questo amico si precipitò a sistemare la sua compagna e il figlio, soffrì di depressione. Sconvolse la propria vita trasferendosi da Genova a Roma. Insomma, si preparò per la fatitiga data.
    Dopo aver fatto tutto questo, l’ospedale, fece la stessa cosa di cui racconti: chiamò il mio amico e disse che c’era stato un errore. Un errore…dopo tanto tempo… se ne accorsero….
    Dissi al mio amico: e non hai fatto causa? Lui rispose: No, ero troppo felice. Il che la dice lunga..

    Mi piaciono i tuoi argomenti Wolfghost, perché toccano, o hanno toccato, in qualche modo diretto o indiretto, qualunque persona.

    Vogliamo poi parlare dei dentisti? quelli sono una categoria di malasanità a parte. Mia sorella ha fatto causa ad un dentista e all’ospedale di cui non dico il nome,  che ha operato mia sorella con  una implantologia sbagliata. Sono passati 8 anni e siamo appena alla partenza. Il destista continua tranquillamente a lavorare nello stesso ospedale.
    Le società assicuratrici sia del dentista che dell’ospedale aveva offerto a mia sorella 11 mila euro, quando aveva speso  30 mila. Ovviamente ha rifiutato. La causa servierà non solo a lei, ma anche ad altri pazienti.
    Mia sorella è dovuta andare in Olanda a farsi sistemare i denti, con una spesa quasi ridicola in confronto ai dentisti italiani.
    Sai quanto costa al dentista un perno per l’implantologia? sui 130 euro, quando i dentisti fanno pagare sui 1.000 euro.

    Dobbiamo solo sperare di stare bene e se occorre trovare il medico giusto.

    Grazie Wolfghost e buona domenica!

    Rondine

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  13. Negli ultimi anni ho purtroppo passato molto del mio tempo tra cliniche e ospedali ad assistere parenti e amici. Per ora ho avuto la fortuna di imbattermi in persone oneste e competenti. Specialmente adesso. Rispetto a quanto si sente e si legge la nostra è stata proprio una fortuna.

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  14. Purtroppo  é difficile trovare medici che siano degni di questo nome. La cosa che più colpisce é trovare la mancanza di rispetto per la sofferenza e l’arroganza che hanno spesso nei riguardi dei pazienti che vengono trattati come fossero degli stupidi…Potrei farti un elenco kilometrico delle esperienze negative al limite dell’assurdo che ho passato. Spesso é più utile far appello al nostro buon senso che ascoltare ciò che vorebbero importi, se non altro sentire sempre "diverse campane" (anche in ambiti di medicine diverse da quella tradizionale) prima di decidere cosa fare.  Non voglio dire che non ci siano professionisti validi…però insomma sembra che siano proprio pochi…Buona Domenica Wolf! Ciaoooooo

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  15. Un medico è innanzitutto un uomo che si trova difronte un altro uomo bisognoso di aiuto …..avere delle competenze nel campo medico e  non avere sensibilità verso chi ha bisogno di aiuto è spaventoso……
    le  conoscienze e d il sapere finalizzate ad  un ritorno personale sono quanto di più squallido ci possa essere…il medico non può curare il corpo se non ci mette l’ anima nello svolgere la sua attività.
    Di questo ne sono fortemente convinta.
    Un abbraccio

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  16. Uh… che tasto!
    Sei anni e quattro mesi fa sono stata operata: via un carcinoma maligno, fortunatamente circoscritto, senza alcuna metastasi riscontrata dagli esami del momento. Niente chemio né radioterapia.
    Ovviamente all’inizio è un controllo dopo l’altro, ti fissano direttamente l’appuntamento per la volta successiva, senza che tu ti debba sbattere.
    Questo fino a un anno e mezzo dopo l’intervento.
    "Signora, andiamo bene, fosse rimasta anche la più microscopica particella ormai si sarebbe riprodotta. Quindi ci vediamo tra un anno." Fine.
    Quando ritelefono mi dicono che ci sarà posto tra 8 mesi. 8 mesiiii???
    Dico chi sono, cosa ho fatto, che mi han detto loro di tornare. Niente. dovevo fissare allora.
    Un anno fa? E come facevo a sapere un anno fa…
    Va bene, per modo di dire, fa niente. Vado a pagamento in un altro ospedale che mi consigliano. E l’altro esame in un altro ancora.
    E per di più il dottore mi dice offeso che avrei dovuto prendere delle pastiglie da subito dopo l’intervento. "Perché non è venuta da noi? Guardi, qui c’è il num di tel. del primario, chiami, vedrà che si troverà bene e le darà la cura giusta."
    "Ma veramente io sto bene…. "
    "No! Lei non sa cosa sta rischiando!"
    Porto esiti e lamentele al mio chirurgo.
    "Quello non sa cosa dice! Non c’è nessun dato scientifico che dimostri che con radioterapia o chemioterapia nel suo caso il male non si ripresenti di nuovo! Figuriamoci le pastiglie! Potrebbe prenderle ed essere recidiva, così come potrebbe non prenderle e campare fino a cent’anni!"
    Per farla breve, visto che mi sono dilungata già parecchio, quello è stato il mio ultimo controllo: mi sono stancata di sentire il mammografo che criticava l’ecografo che criticava il chirurgo che criticava l’analista….. STOP!
    Son qua, sto bene. Dovesse ripresentarsi, so già cosa fare.
    Scusa la lenzuolata.
    Buona domenica!

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  17. Quasiasi essere ammalato è in un momentodi debolezza . Si deve aiutare il paziente, confortarlo, essere sì realistici sulle condizioni della sua salute. ma essere rispettosi assolutamente si. La malattia va rispettata. Il problema è che il medico è abituato alla sofferenza, e non la tratta più come tale. Questo è un problema deontologico. E’ alla coscienza del medico/persona. E’ un lavoro. Ma hai a che fare con altri essere umani. I medici di cui tu parli dovrebbero prendere esempio da quelli che volontari vanno in trincea, abituati alle atrocità, ma le vedono sempre, purtroppo.

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  18. A volte penso a quanto leggo e ho letto nei tuoi post, ti scrivo perchè mi è passato un pensieno velocissimo. Il tuo modo di intendere lo "spitito" lo associo a quello di Terzani. Ciao Wolf.

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  19. x Raggio: ma non pensavo che scherzassi, non avevo proprio capito
    Se ti riferisci alla qualità del servizio offerto… permettimi di avere qualche dubbio Anche io vorrei conoscere quali parametri sono stati presi in esame…

    x Daniela: grazie Daniela, ben arrivata sul mio blog Simpatica la tua presentazione

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  20. x Rondine: auguri a tua sorella, che possa vincere la causa! Per lei e… per chi almeno non correrebbe il rischio di avrebbe a che fare con quel "dentista".
    Stamattina pensavo che si dovrebbe provare a richiedere un esame aggiuntivo agli aspiranti medici: psicologia per i pazienti. Ma poi… si sa come vanno a finire queste cose, un esame lascia il tempo che trova se lo studente non ha sensibilità e rispetto di suo.
    Credo che la prima cosa dovrebbe essere per tutti noi imparare a scegliersi i medici, senza paura di apparire intransigenti o troppo pretenziosi. Ne va della salute… non mi pare poco!
    Grazie a te, carissima Rondine, buona serata!

    x Ram: bene, speriamo che invece siano i casi "sbagliati" ad essere sfortunati e non comuni… magari così appaiono perché le brutte notizie corrono più di quelle buone. Ma… qualche dubbio mi resta

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  21. x Glicine: sì, Gio, concordo: arroganza e mancanza di rispetto verso chi soffre e si rivolge a loro con fiducia, sono cose veramente allucinanti. Poi ci sorprendiamo dei casi di malasanità?
    Sentire "diverse campane", vero. Ma… e chi non ha i soldi per farlo?
    Oh, che bello un pettirosso che ha questa abitudine, evidentemente si fida di te

    x Zeroschemi: brava, proprio così. Quoto il tuo intervento: breve ma incisivo.
    Un abbraccio anche a te!

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  22. x Azalea: davvero triste dover leggere queste cose. Intanto ti faccio i miei più sentiti complimenti per la forza d’animo che hai dimostrato. Sei di esempio.
    Non sono un esperto, ma in effetti sei anni e mezzo mi sembrano un periodo sicuro… Certo che tu abbia dovuto decidere per conto tuo su una cosa così importante perché loro litigavano…

    x Ludmilla: brava Ludmilla, quoto anche il tuo intervento. Davvero pensi che ci si possa abituare a queste cose? Io credo che un medico coscienzioso non corra questo rischio; come credo che chi non lo è… non lo sarà mai. Ma il rispetto dovrebbe comunque esserci.

    x Jouy: grazie Jouy, il tuo è un enorme complimento… che non merito nemmeno lontanamente: non ho la forza d’animo che aveva lui. Ma… credo che ci lavorerò su!

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  23. nulla da eccepire su quanto scrivi. la professione medica è molto delicata e certamente non tutti i medici la svolgono con la necessaria competenza…
    per quanto mi riguarda personalmente – ed anche componenti della mia famiglia – per ora ho trovato persone oneste e competenti, e mi sono trovata bene…sarà che poi sono un pò di parte, perchè tra i familiari ho al momento ben due laureati in medicina, e prima ne avevo addirittura tre:))
    devo dire per la verità che anche all’ospedale a cui mi sono rivolta per me stessa e per mia madre ho trovato cortesia e disponibilità…insomma, in realtà io non ho particolari critiche da fare alla classe medica, al momento. spero solo di non essere un’eccezione, ecco:)))

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  24. Spero che anche io che tu non sia stata un’eccezione. D’altronde ho scritto che non volevo generalizzare.
    Ma… io credo che in molti dovrebbero farsi un esame di coscienza…
    … che so non si faranno mai.

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  25. Ne avrei da dire a decine sull’ argomento.. Purtroppo ho avuto una fase di "down" salutistico, sono stata rimbalzata da un medico all’ altro (e su diversi "settori" fra l’ altro), dicendomi ognuno la sua e sputando sui colleghi in una maniera allucinante. Capita che con la mutua, paghi il famoso ticket e "chi c’ è c’ è" (ovviamente ho poi scoperto che quando prenoti la visita puoi tentare di chiedere il tuo medico, cioè il primo che ti ha visitato e ti ha fatto l’ impegnativa per la visita successiva.. ovviamente loro fanno a gara per non farsi trovare..), con conseguente confusione mentale, perchè ti trovi di fronte medici che ti dicono il contrario di quanto ti è stato detto prima..e se tu azzardi un "Ma il dott. Pincopallo la volta scorsa mi ha detto…" "ah il mio collega bla bla bla"..
    E io chi dovrei fidarmi ? E soprattutto spesso e volentieri si è sempre concluso con un foglietto con le ricette delle medicine da prendere e un "torna a visita tra tot".. Ma spiegarmi che cos ho e perchè devo prendere quelle medicine ? Perchè X ha ragione e Y no ? E’..allucinante ! Grazie a dio dopo tante volte che ho sbattuto la testa nel muro ho trovato dei medici che non mi hanno vomitato addosso parlando dei colleghi, e che oltre a darmi la famosa ricettina, mi hanno dato spiegazioni mediche che avevo il diritto di avere, e non mi hanno detto "Se vuole possiamo fare la visita da privato…"
    Nel frattempo, ho imparato tutto quello che c’ era da imparare sull’ ortopedia, la fisiatria, e le patologie in generale. Tant è che ne sapevo pià di alcuni docenti XD
    Ah, Bell’ Italia -.- (Io vivo in Toscana.. lo sottolineo perchè sembra che queste cose accadano sempre e solo al sud 😉  )

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  26. Sono daccordo con ciò che scrivi, purtroppo trovare un bravo medico coscienzioso e sensibile non è sempre facile. A volte c’è il passa-parola che funziona. Negli altri casi è un terno al lotto. Buonanotte!! ^_^

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  27. x Iris: be’, intanto, se puo’ esserti di consolazione (ma non credo), ti assicuro che le cose che racconti non capitano solo al sud
    Si’, come dice glicine61 (commento #24) "Spesso é più utile far appello al nostro buon senso che ascoltare ciò che vorebbero importi"… con tutti i rischi che questo comporta

    x Dolcelei: per esperienza personale ti posso dire che… a volte non funziona nemmeno il "passaparola": ti consigliano caldamente qualcuno; poi, quando dici che non ti sei trovato troppo bene e che qualche collega ne parla maluccio, la stessa persona ammette "be’, in effetti pensa che a me…" "Ma… allora perche’ me l’hai consigliato", vorresti dirgli in faccia!!

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  28. x Sangervasio: Grazie e benvenuto sul mio blog
    Io penso che le due cose siano correlate: chi sa resistere al male, sa resistere alle parole. E viceversa
    Che ne pensi?

    x Anna: grazie Anna, un abbraccio!

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  29. Ciao Wolf, come stai? Rispetto la mia esperienza con i medici… beh ti dico che io e i medici non andiamo molto d’accordo..o meglio io e gli ospedali… ogni volta che ci entro in contatto svengo dalla paura, fai te… 😀
    Ho incontrato diversi tipologie di medici, anche se le occasioni sono state poche per fortuna mia… alcuni frettolosi, altri umani… forse dipende da tante cose..anche dai loro momenti.
    QUel che non tollero non i finti medici.
    Che mettono le mani sui pazienti non essendo laureati.. così.. per gioco ed inganno,

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  30. Ci sono medici coscenziosi e medici no.. non si può fare di tutta l’erba un fascio , ma il problema della malasanità, è un argomento che mi tocca particolarmente ..
     
    Prima di risucire ad avere mia figlia sono passata attraverso cinque aborti spontanei e mi sono sottoposta a tutto, spesso ad esami umilianti e dolorosi..  ma per loro ero solo materia di studio.

    .. ma sì forse potrebbe essere questo oppure quello… e via analisi su analisi.. e il tutto perchè c’è un protocollo da seguire, spesso  partono dalla A per arrivare alla  Z.., escludendo di volta in volta le eventuali cause, non si fermano minimamente a riflettere sulle singole situazioni

    se oggi ho una fgilia lo devo esclusivamente ad una collega che mi ha detto, perchè non ti rivolgi ad un gentista, potresti avere un problema immunitario.. e non saperlo, come poi ho scoperto di avere..

    ad un medico dopo cinque aborti sarebbe dovuto venire in mente, non credete ??

    se non altro la mia esperienza mi ha permesso di aiutare amiche e conoscenti che come avevano avuto o due aborti e che io ho prontamente consigliato di fare tutti gli esami necessari per escludere patologie immunitarie

    un abbraccio

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  31. x Aroma: be’, quello dei falsi medici, ovvero di coloro che non avendo il giusto titolo di studio esercitano comunque, e’ un discorso ancora diverso. Personalmente pero’ ritengo pericolosi tutti i medici incompetenti, che la laurea l’abbiano oppure no.

    x Alba: infatti ho ben scritto che mi guardo dal fare di tutta l’erba un fascio, ci mancherebbe.
    Anche il tuo caso e’ emblematico, informazioni importanti come queste non possono essere note solo grazie ai "passaparola" dovuti alla coscienza di qualche paziente che, ahime’, ci e’ passato

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  32. Forse siamo ancora abituati a considerare il lavoro del medico come una "missione" e a credere all’assolutezza del giuramento di Esculapio, ma la Sanità si trova everamente in una situazione penosa, per usare un termine gentile…
    Tante professioni ormai si svolgono solo per i soldi e il successo, ma questo è aberrante quando si tratta di medici, perché il loro compito è la nostra salute, il loro materiale è la nostra vita!

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  33. x Happy: non sono abbastanza vecchio da sapere se un tempo si stava meglio, ma credo che tu abbia ragione: troppi interessi (soprattutto, ma non solo, economici), sia personali che di stato. Ad esempio a me pare evidente che i medici di base abbiano l’ordine di risparmiare il piu’ possibile su visite specialistiche e medicine. Ovviamente non vuol dire "visite e medicine per tutti a sfare", ma "il giusto" andrebbe garantito.
    "Il loro compito è la nostra salute, il loro materiale è la nostra vita!"… parole sante!

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