Il nodo gordiano – uscire dall’abitudinarietà

Alessandro taglia il nodo gordiano                    Alessandro recide il nodo Gordiano, di Jean-Simon Berthélemy

Il nodo gordiano
di Paolo Coelho


L’esperienza è una cosa molto positiva, ma non è tutto. Spesso essa ci fa adottare soluzioni vecchie per problemi nuovi, e noi continuiamo ad andare avanti senza capire che la vita è movimento e che ci troviamo sempre di fronte a nuove sfide.
Nell’antica Grecia, un carrettiere di nome Gordio fece un nodo talmente complicato che nessuno era capace di scioglierlo. Nacque allora la famosa leggenda: chi fosse riuscito a snodarlo, sarebbe stato il più potente degli uomini.
Molte persone tentarono, finché il giovane Alessandro passò per il tempio in cui si trovava il nodo. Provò, vide che non sarebbe riuscito a disfarlo, allora prese la sua spada e lo tagliò a metà. Pochi anni dopo, Alessandro divenne il signore supremo del più vasto impero che il mondo abbia conosciuto, e fu definito il Grande.
«Così non vale», avrà sicuramente detto qualcuno vedendo Alessandro tagliare il nodo. Ma perché non vale? Era solo una soluzione nuova per un problema antico.



Commento di Wolfghost:

“Una grande intensità: evocazione di qualcosa proveniente dal nulla. È vero che gli strumenti sono quelli, la tecnica, le abitudini, ma un incognita permane: gli anni di pratica non vi possono proteggere (non vi devono proteggere). Bisogna gettarsi in uno spazio vuoto, uscire dalla memoria. Tutti vi stanno guardando, e in questo momento della vostra vita, smettete con i luoghi comuni e inventate.”
Tim Hodgkinson (compositore musica sperimentale)

La nostra mente è un complesso sistema di Neuroni e di reti cerebrali che li unisce. E’ come una intricata rete stradale, su cui viaggiano i pensieri, che collega posti dove risiedono immagini e memorie.
Quando prendiamo un’abitudine, che essa derivi da un’azione ripetitiva che adottiamo noi stessi nel passare del tempo, o da un uso e costume insito nella società nella quale viviamo, è come se la strada che portasse a quel determinato ricordo, e che ci porta a compiere una determinata azione o reazione, divenisse molto più larga e quindi facile da percorrere delle altre, con il risultato che i pensieri si indirizzano quasi sempre proprio in quella determinata direzione. In un certo senso, ci disabituiamo a percorrere strade nuove, ad avere idee, indirizzandoci sempre verso strade e soluzioni ben conosciute e collaudate… ma che non necessariamente sono le migliori.
Un esempio tipico è quello delle cosiddette “seghe mentali”, dove facciamo correre i nostri pensieri ore e ore, giorni e giorni, ma sempre sulle stesse strade, con i medesimi risultati.
Non è che non esistano altre strade e soluzioni, è semplicemente che noi non le vediamo, incanalati come sono i nostri pensieri lungo i soliti percorsi abitudinari.
Cambiare questa strategia è possibile nel tempo. Basta rompere la prima delle abitudini: affidarsi alle abitudini e agli usi e costumi. Il che non vuol dire “fare gli strani”, l’esperienza – come dice Coelho – è fondamentale per crescere, ma semplicemente pensare a ciò che si sta facendo, “fermandosi” e guardando con oggettività i propri comportamenti, come se li si vedesse dall’esterno. Poi potremmo anche decidere di continuare sulla solita strada, ma almeno sarà perché davvero la riterremo la migliore.
Non è forse vero che spesso siamo capaci di indicare le soluzioni più logiche agli altri ma non siamo capaci di fare lo stesso con noi?
Ovvio, non è semplice, ma imparare a guardare anche le strade laterali, pure se sono più piccole, rifiutandosi di seguire acriticamente la strada principale, è un qualcosa che si può insegnare alla propria mente.

0 pensieri su “Il nodo gordiano – uscire dall’abitudinarietà

  1. Un post di estremo interesse.
    Da sempre ho ammirato la prontezza di riflessi di Alessandro, personaggio che mi piace anche per via del nome
    Quello che scrivi si applica a ogni campo: politica, guerra, arte, sport, e naturalmente percorsi individuali.
    Perciò, quoto senza indugi 🙂

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  2. Wow arrivo per seconda…in genere mi pongo tra la 50° e 80° posizione…
    E’ vero quel che dici, segnalo a questo proposito un libro molto interessante di cui parlai nel blog mesi fa "il paradosso della sagezza" che indaga le connessione tra le nostre cellule neuronali e i nostri comportamenti (detto così sembra qualcosa tipo "brevi cenni sull’universo").
    Anche quel che mi è capitato questa Primavera e ho preferito raccontarti in privato (i tuoi lettori mi perdoneranno…) corrisponde a qualcosa del genere, i buoni esiti di quell’avventura sarebbero dipesi dalla reazione del mio cervello, cosa che nessuno poteva prevedere in anticipo…

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  3. è vero la nostra mente è un come labirinto, un articolato intrico di sensazioni, emozioni, pensieri .. e sulla base degli stimoli  che riceviamo, degli stati d’animo che attraversiamo .. ne condiziamo il percorso.
    Spesso come tu dici elucubrare troppo ci fuorvia, e il più delle volte credo che sia determinato dall’insicurezza.. dal timore di agire in maniera decisa e risoluta, così, d’istinto, come "Alessandro con il nodo".
    .. e così, a causa delle cosidette "seghe mentali", degli innumerevoli paletti che conficchiamo lungo il percorso.. spesso rischiamo di perdere l’attimo fuggente, di vivere la vita con immediatezza, che non significa essere incauti o sconsiderati .. ma semplicemente valutare le innumerevoli svolte che la vita ci pone di fronte.

    bel post
    grazie

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  4. Bellissimo post…fa riflettere molto…proprio qualche giorno fa parlavo con un’amica dicendo che siamo abilissimi a dispensare consigli e analizzare bene gli altri, ma su noi stessi è molto difficile..beh, in effeti non è semplice, bisogna lavorarci su…anche perchè in questo modo apriamo la nostra mente e riusciremmo a vivere senza come hai detto tu "seghe mentali".
    Complimenti!
    Un sorriso, Marilyn

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  5. SOluzioni nuove per problematiche vecchie – mi piace!
    Comunque è vero spesso i problemi altrui ci sembrano più facili da risolvere, rispetto ai nostri, magari qualcun’altro ci aiuterà a trovare la soluzione per i nostri …. e così via, e chissà che non diventi una catena d’aiuto reciproco!
    Ti abbraccio serena domenica, Ten

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  6. Sì. Valutare anche possibili alternative e vie laterali è molto ragionevole. Se non fosse che io, almeno nelle questioni personali, ho il vizio di andare a testa bassa, e quando si parte a testa bassa per risolvere qualcosa si prende quasi sempre la "strada principale", che è la più comoda, la più dritta e la più larga. Poi i risultati sono spesso scadenti purtroppo.
    Invece in tanti altri ambiti (non le questioni personali), come il lavoro per esempio, il discorso diventa più semplice da applicare, almeno per me.

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  7. x anne: sì, grazie Ale In effetti, pur facendo al suo interno un esempio concreto, ci tenevo a che si capisse l’argomento ha applicabilità generale

    x affabile: eheheh chissà, magari è il mio blog che sta perdendo colpi
    La reazione del tuo cervello è anche stata la tua reazione Sono certo che abbia contato anche la tua volontà…

    x alba: "credo che sia determinato dall’insicurezza.. dal timore di agire in maniera decisa e risoluta, così, d’istinto, come Alessandro con il nodo", si… credo anche io che spesso sia così.
    Grazie per la tua bella precisazione

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  8. x Marilyn: grazie a te, Marilyn L’importante è non arrendersi alle prime difficoltà pensando che "non è possibile": sono processi lenti, ci vuole ripetizione, costanza, pazienza
    Un sorriso a te!

    x Ten: non è una banalità quella che scrivi! E’ il potere della condivisione: ascoltare tutti, pur alla fine decidendo sempre con la propria testa
    Grazie, buona domenica anche a te

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  9. x morellina: … e vabbé, sei certamente in buona compagnia Quel che è stato è stato e… lavora per presente e futuro
    Buona domenica anche a te

    x Nico: sicuramente le faccende personali sono spesso quelle che ci toccano più profondamente, per questo è più difficile essere oggettivi
    Quando si ha il tempo per poter riflettere (è non sempre è così)… è sempre meglio farlo, piuttosto che agire di impulso. Basta che non sia una "scusa" per arrivare all’inerzia, va da sé

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  10. L’esperienza è una cosa molto positiva, ma non è tutto. Spesso essa ci fa adottare soluzioni vecchie per problemi nuovi, e noi continuiamo ad andare avanti senza capire che la vita è movimento e che ci troviamo sempre di fronte a nuove sfide.

    Praticamente quello che dice OSHO ne "La leggenda delle sabbie".
    Giusto?
    buona notte (le lancette Lupo, ricorda!)

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  11. Il divino ha un’enigmatica bellezza

    L’evoluzione è un’ interpretazione
    inesprimibile e soggettiva
    della teoria potenziale 
    dell’odissea

    L’odissea è un viaggio 
    che si compie da soli 
    come la vita stessa 

    E’ la solitudine dell’individuo
    che attraversa
    infiniti spazi interstellari 
    circondato dall’abbacinante 
    silenzio del cosmo personale

    L’alba dell’uomo 
    non ha una conoscenza 
    e così sopravvive di stenti
    fino a l nuovo giorno 
    dove l’oggetto della conoscenza
    il monolite 
    diventa la mutazione della conoscenza
    dell’intelligenza soggettiva
    in sopravvivenza oggettiva
    ovvero le armi
    orali e verbali

    Così l’uomo viaggia nel tempo
    esercitando il suo rapporto
    tra potere e prevaricazione di violenza

    E da vittima che era
    diventa carnefice di se stesso
    e del suo luogo di vita

    Il monolite da segnali di vita
    la vita diventa anche macchina
    la macchina si crede infallibile
    possiede un’anima come l’uomo
    l’uomo che ha un sentimento
    ha timore di distruggere
    un’intelligenza artificiale

    La macchina muore come l’uomo
    ma l’uomo va oltre l’infinito

    La saggezza è nel dubbio
    e non nella soluzione
     
    Aenima

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  12. argomento interessante Wolf e scusami se non riuscirò ad esprimere bene il mio concetto ma ci provo
    tutto ciò che ci accade,che sentiamo,parte tutto dalla nostra mente ,dovremmo imparare a superare gli ostacoli che bloccano la via per poterli superare ….
    bacioni

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  13. Già cervello tutt’uno con volontà. Interessante anche se purtroppo talora non sempre vero.Le variabili sono tante e noi siamo meravigliose macchine complicate.
    A proposito del post da me, ti invito con calore a visitare tutto il blog del mio amico, eventualemente anche ai tuoi ospiti
    etsiomnes.splinder.com
    Buona domenica!

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  14. x Aenima: sono d’accordo sulla conclusione, che lo Zen riassume nel famoso "il viaggio è la ricompensa".
    Sul fatto che l’alba dell’uomo non abbia una conoscenza invece, qualche perplessità la ho, poiché credo che la conoscenza sia insita nella Natura, quindi negli animali tutti, uomo compreso.
    L’uomo però non si è accontentato della conoscenza che gli sarebbe stata sufficiente per vivere, ha voluto andare oltre, divenendo così consapevole della sua natura mortale, della sua caducità… e lì sono cominciati i guai
    L’uomo vorrebbe credersi infallibile per dimenticare la paura della morte, solo quando avrà trasceso tale paura sarà davvero libero…

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  15. Da sempre adoro uscire dal "tran-tran" dei giorni sempre uguali.
    In questo senso, ritengo che la scrittura sia una grande medicina, offrendoci mondi paralleli dentro cui possiamo navigare all’infinito.
    Quest ‘ansia (che forse vera ansia non è), questa aspirazione verso il nuovo, l’inedito, nel mio caso, la definisco "bisogno d’evasione", d’uscita dai canoni inflessibili, per cui basta un miniviaggetto, una passeggiata in luoghi diversi, uno sconvolgimento dei soliti ritmati orari, a crearmi orizzonti non triti, facendomi volar via dalla rutinarietà.
    MI è piaciuto molto questo tuo post.
    Abbraccio domenicale.
    Grazia*

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  16. x Marilyn: concordo con l’aforisma indiano. Bella immagine… c’è un lupotto! eheheh
    Un bacio a te

    x Yasmine: ci sei riuscita benissima invece La nostra mente ci mette sempre la sua parte infatti, in ogni cosa che succede. Ognuno di noi ha filtri dai quali è praticamente impossibile prescindere. Possiamo cambiarli, ma non eliminarli.
    Bacioni anche a te

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  17. x affabile: certo, anche per questo ho scritto quello "anche": dipende anche dalla nostra volontà, non solo. Per fortuna a volte basta poco, basta il nostro spirito di reazione, per fare la differenza
    Grazie, ho dato un’occhiata, anche se per ora non c’è ancora molto, in verità… comunque promette bene Sarò curioso di vederne il proseguo
    Buona domenica anche a te!

    x Grazia: … e a me è piaciuto il tuo commento, Grazia E’ vero: a volte basra poco
    Un abbraccio domenicale anche a te

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  18. Tornando sul tema del percorso, ma questa volta metaforicamente……..tracciare percorsi nuovi , con la mente,….è quello che ha permesso l’evoluzione, è quello che fa la differenza tra le diverse soluzioni allo stesso problema.  Cercare in noi guardando dall’esterno non è facile, ma averne coscienza è già molto, perlomeno ci si può provare. E’ un esercizio che all’inizio non viene spontaneo, occorre esercizio e volontà……….come su tutto daltronde!

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  19. x arcoefreccia: ahahah certo, pur di non passarci tutta la vita, pero’!
    L’intelligenza per me si vede anche dal saper adottare le… scorciatoie

    x zero: già, concordo pienamente con il tuo riassunto

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  20. Ciao Wolf, è vero tutto, dalla questione delle "seghe mentali" a quella in cui districhiamo più astutamente i problemi altrui rispetto ai nostri.
    A me capita quando devo fare un quadro: il mercato chiede sempre cose nuove e c’è bisogno di spremere il propio lato creativo per non ricadere nel già fatto. Guardo ai grandi antichi artisti e mi servo della loro centenaria esperienza affinchè essa possa solamente darmi le basi, spronarmi o ispirarmi.
    Ammetto inoltre che quando cado nell’elucubrazione, non solo non ho risultati soddisfacenti, ma mi stanco anche di più e magari la soluzione ce l’ho a portata di mano…come la pistola d’Indiana Jones!!!

    Genny.

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  21.  Sia il racconto del nodo di Gordio che il filmato di Indiana Jones esortano a seguire la strada della semplicità, senza farsi fuorviare dalle apparenze e dalle convenzioni; e fin lì  devo dire che me la cavo onorevolmente, soprattutto se si tratta di andare a diritto evitando interferenze: mi ci vedo benissimo a tagliare un nodo con la spada o risolvere con un colpo di pistola un raffinato duello con la spada. 

    Sull’escogitare soluzioni nuove per problemi vecchi… anzi, sull’escogitare nuove soluzioni… andiamo indietro, al concetto di flessibilità mentale, o all’immaginare nuove strade.. ecco, lì faccio veramente pena perché riesco a piantarmi in modo veramente patologico. Diciamo che, dove altri si perdono in un bicchier d’acqua, io mi perdo agevolmente in una goccia o anche in una sola molecola.
    Va un po’ meglio da quando insegno perché con i ragazzi si presentano ogni giorno talmente tante nuove varianti che si finisce per diventare un po’ permeabili.
    Diciamo che è un campo dove ho parecchio da imparare, ecco ^__^

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  22. x G.: ahahah è una promessa o una minaccia?

    x Genny: eheheh sì, sono certo che la tua mente recepisce naturalmente ciò che le serve dall’esempio degli artisti del passato, poi basta che la lasci correre e… la fantasia ti aiuterà, senza stare a pensarci troppo

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  23. Come sarebbe non ti ricordi?
    Se quando l’ho pubblicata (3 agosto), m’hai detto che la conoscevi!
    Comunque, nella colonnina degli argomenti vai su "leggende", la prima che esce è proprio quella.

    Ho visto il tuo post su Triora e ricordo ancora come fosse oggi, nonostante siano già passati 8 anni! Ho scattato anche foto molto simili alle tue…
    Quel giorno era grigio e bigio, atmosfera giusta per le streghe… non ti nego che mi ha fatto un certo effetto… sentivo dentro quasi un’inquietudine molesta!

    Grazie per avermi segnalato che non ho messo l’autore della poesia: l’avevo trovata su un libretto in mezzo a mille altre storie e poesie, ma senza autore, e mi ero riproposta di cercarlo prima di schisciare "pubblica", ma ovviamente me ne son scordata.
    Fatto, rimediato.
    Grazie!!!!!

    Buona serata!

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  24. Ho letto con attenzione.

    Forse non rientra nel discorso che intendevi fare tu (molto più psicologico e relativo alla sfera personale), ma si è risvegliato un tema che in questi giorni mi sta davvero facendo arrabbiare.

    Quando si cerca di svolgere un determinato compito, con impegno e sacrificio e – a fronte di proposte che potrebbero portare numerosi vantaggi – ti senti rispondere "Ma si è sempre fatto in quell’altro modo. Perché dobbiamo proprio essere noi a cambiare?" 

    Ma perché andiamo in auto invece che a piedi? Perché mangiamo cibi elaborati e cotti? Perché non viviamo sugli alberi, ecc. ecc. ecc.???
    Forse perché l’uomo si evolve continuamente e anche i modi di affrontare certe situazioni o di svolgere certi compiti possono cambiare?

    Più ci penso e più mi arrabbio…..

    Ciao Wolf

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  25. x Azalea: Io ho scritto che conoscevo questa leggenda?? Ma dove??? Conoscevo Osho, questo sì, ma non la leggenda specifica.
    Ero intervenuto sul post del 3 agosto, ma l’associazione tra il titolo e quella leggenda non la ricordavo adesso (mica posso ricordarmi tutto, perbacco! ), e prima di leggerla quel giorno non l’avevo mai letta!

    x leggerevolare: credo che spesso la vita sia semplice, sovente siamo noi a complicarla…

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  26. Mille grazie!
    Ah, se mi rispondete sempre nel mio teatro poi non mi incasino per tornare a rispondere qui ^_^
    Ad ogni modo se non direttamente si, vedo una grande diversità!
    E sotto il punto di vista artistico certo, altrimenti se anche generalmente nella vita esistesse un solo punto di vista credo che saremmo soltanto numeri con un cervello univoco insomma.
    Non avrebbe molto senso.
    Il fraintendimento potrebbe anche creare gusto nell’artista.
    Niente è mai detto.
    Non era un che di ordinario il mio ^_^
    Si riferiva semplicemente ad un’ignoranza relativa.
    Buona serata!

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  27. Davvero???
    Ho pubblicato qualcosa che non conoscevi???
    Ma… ma… com’è possibile?
    Di solito con te arrivo sempre un passo indietro…
    WOW!
    Ehm… stasera mi sento un cicin più su…
    Basta poco, che ce vo’?

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  28. ti leggo spesso da azalea e da affabile, e ti apprezzo..in silenzio. Non sempre bisogna dire qualcosa per forza, ma ora eccomi qui.
    Scrivo. Mi ha incuriosito il termine abitudine, ho ricordato a quando le abitudini, i gesti consueti, mi hanno consolato dandomi sicurezza, oppure mi hanno permesso di pensare ad altro.
    Ho continuato a leggere.. Coelho,  un autore amato e letto, poi messo da parte..per dedicarmi ad altri autori: le mie abitudini durano poco..
    Soluzioni nuove a problemi antichi….chissà…tutti lo fanno, io no, quante volte l’ho detto, oppure imposto ai miei figli… un modo per complicarsi la vita? sicuramente. Oppure un modo per vivere a modo mio…, un saluto e un grazie.
    PS ti linko.

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  29. La mente mille confini..difficile distinguere a volte quale
    sia la decisione giusta e così tante volte ci si affida al cuore…
    Ma non sempre le scelte sono positive….
    Argomento davvero difficile studiare la mente umana….e complicato capirla….

    Buona settimana Wolf..
    Un abbraccione..
    Anna..

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  30. Un giorno, tanti anni or sono, un certo Sig. Wilde disse che "la fedeltà alle proprie abitudini è l’ultimo rifigio di chi non ha immaginazione"…
    Credo che il buon vecchio Oscar avesse ragione, il problema di molti non è valutare anche le possibili alternative o seguire strade secondarie… il vero problema è mantenere viva e attiva la nostra immaginazione, ma a volte siamo troppo pigri per farlo ed una soluzione già pronta e impacchettata costituisce l’alternativa migliore.
    Bello il post…. fa pensare!!!

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  31. Con i suoi sguardi
    lei mi ritaglia
    una finestra

    Dentro fioccano nastri di neve
    brandelli di vento discorsi di uccelli

    Rullare di treni
    Poi in primavera
    e ancora nell’autunno della scuola
    grida di legno
    sotto la sega

    Le estati da solo nel cortile
    Il vuoto nel petto

    L’amaro debole
    primo essere innamorato

    (c.w.a)

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  32. Mi è piaciuto il gesto di Alessandro, un taglio e…zack!! . Il nodo non c’è più.  Giusto, non ci sono regole se non la SOLUZIONE.
    Be dilemma però, mica facile quando si ha a che fare con la propria mente…, quella è furba….

    A proposito di "consigliare" gli altri: sarà forse più facile "consigliare" perché non siamo coinvolti, quindi  più lucidi per avere una ampia prospettiva per la soluzione? Dovrebbe forse essere così anche con noi stessi?

    Mi hai fatto sorridere per le "seghe mentali", qui c’è ne una che ne fa quotidianamente, hehehe!
    Però, è anche vero che con il passare degli anni ci si attacca di più alle abitudini e a percorrere le stesse strade larghe.

    E’ sempre interessante venire qui a riflettere con te.

    Buon inizio di settimana,  Wolfghost,  dalla Rondine

     

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  33. x Azalea: ahahah com’e’ che mi sento un po’ preso per il c… ?

    x Titti: benvenuta, prima di tutto
    In realta’ anche io scrivevo che le abitudini sono fondamentali, soprattutto al giorno d’oggi, io uso il detto "L’abitudine alleggerisce la fatica", nel senso che e’ grazie all’abitudine, con la quale compiamo automaticamente azioni ripetitive, se possiamo occuparci di cose piu’ interessanti.
    Pensa solo alla guida: certo, un eccesso di abitudine puo’ essere persino pericoloso, ma e’ solo grazie alle "reazioni acquisite" (che altro non sono che abitudini) che riusciamo davvero a guidare. Pensa alla fatica che si fa all’inizio, durante le prime lezioni di scuola guida: bisogna portare l’attenzione su ogni cosa, consciamente… estremamente dispendioso in termini di energia mentale. Poi subentra la meccanicita’ e per fortuna la guida diviene piu’ leggera, sopportabile, sicura.
    Ma… e’ necessario avere consapevolezza di quali sono le nostre abitudini, per poter scegliere a quali affidarsi e quali invece possono essere per noi dannose o limitanti
    Grazie, io purtroppo non posso linkare perche’ ormai due anni fa scelsi l’apposito campo per… l’elenco degli argomenti trattati

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  34. x Anna: fosse sempre il cuore! In realta’ sono piu’ spesso le nostre paure e le nostre ossessioni a spingerci in una direzione piuttosto che un’altra
    Grazie e buona settimana anche a te!

    x Happy: e’ proprio cosi’, ciao happy!

    x Archmdl: bello anche il tuo commento, lo quoto. Anche quello fa pensare

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  35. x Julka: ahi ahi ahi le prime ossessioni amorose, eh?

    x Rondine: sicuramente e’ cosi’. Noi siamo molto complessi, pensiamo di conoscerci, pensiamo di essere in un certo modo, ma spesso la verita’ non coincide con le nostre credenze. Ecco perche’ non riusciamo ad essere obiettivi, la verita’ cozza contro cio’ che crediamo di essere e… probabilmente apporta anche conoscenze indesiderate…
    Grazie cara, buon inizio settimana anche a te

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