Sofferenze d’amore… aiutiamo un’amica anonima :)

Dunque, in un mio vecchio post (Smettere di soffrire per un amore perso o irraggiungibile), un’amica anonima scrive:
Sono stata insieme per 14 anni, tra matrimonio e tanti anni di fidanzamento poi lui ha scelto la non responsabilità di avere una famiglia, un bimbo (c’era anche il nome) … ora lui sta sempre con gli amici con le sue uscite serali e io mi ritrovo che non riesco a farmene una ragione, si sono ancora giovane appena sopra ai 35 ma NON riesco a farmene una ragione per come è finita (avevamo tutto) e il casino più grande è che io sono ancora innamorata, oltrettutto in giro incontro persone che non hanno voglia di responsabilità e relazioni stabili … la mia domanda è … come posso riuscire ad essere serena nuovamente con me stessa e godermi quello che ho e non pensare più al passato (mi hanno detto il tempo .. ma per me non funziona … mi hanno detto di pensare alle disattese di lui … ma non funziona) qualcuno ha idea se c’è già passata/o di darmi qualche consiglio …. perchè così la mia non è vita …. è una vita sprecata, grazie“.

Io, ovviamente, dirò la mia, ma… mi piacerebbe che chi è passato in una esperienza simile, o comunque per uno di quei lunghi tunnel che purtroppo a volte capitano nella vita, possa aggiungere ciò che questa amica chiede: un consiglio per uscirne.

Il dramma che sta vivendo la nostra amica è purtroppo qualcosa di non nuovo, spesso mi ci sono imbattuto, per me stesso ma soprattutto per altre persone che erano in situazioni simili.
L’idea che mi sono fatto ha raggiunto, nel tempo, una sua stabilità: variano modi e tempi, ma sostanzialmente credo che abbia carattere piuttosto generale.

Intanto bisogna capire se il rapporto è davvero giunto al termine. Questo è fondamentale, molte persone infatti non riescono a staccarsi se hanno anche solo una parvenza di dubbio. Il dubbio, associato al dolore che si sta vivendo, “lega” alla persona che forse è già persa, perfino se quest’ultima fosse già “altrove” da tempo, almeno con la testa.
Certo, in teoria ognuno ha le capacità logiche per capirlo, ma in certe situazioni, quando l’onda emotiva ha il sopravvento, la ragione non si riesce proprio a seguirla.
Il mio primo consiglio è perciò: cercare di togliersi ogni ragionevole dubbio. Se questo comporta anche dover ripetere un concetto già espresso e perfino “rischiare il patetico”, bé… poco importa. Meglio essere considerati tali da qualcuno, che rimanere emotivamente attaccati per anni e anni a chi ormai in cuor suo “ci ha già dimenticati”.
Un bambino per una donna è importante, se lo vuole. Non tutte desiderano avere figli, ma per chi lo desidera, l’istinto materno è molto forte e può giustificare anche lo scioglimento del rapporto con chi la pensa diversamente. Su certi argomenti e esigenze “base”, il compromesso difficilmente esiste.

Affrontato e risolto questo dubbio, e in caso di risposta negativa, non sarà “più facile”, ma si potrà pensare, per quanto si soffra, di essere sulla strada della “guarigione”. Infatti, quando il dubbio non esiste più, arriva il “periodo di lutto”, ovvero quel periodo dove si soffre perché si sa di aver perso la persona amata.
Il periodo di lutto è diverso da persona a persona e da storia a storia; c’è chi lo supera e rinasce prima, chi invece ha necessità di un tempo più lungo; c’è chi ha sofferto già tanto per l’agonia della storia che quasi è sollevato quando questa finisce, e chi invece vive la separazione sempre come un’improvvisa onda anomala, non importa quanto sia stato lungo il “tira-e-molla”. In ogni caso sono convinto che spesso si soffra temporalmente oltre il necessario.
Se infatti nel periodo del lutto non si può fare altro che “resistere al dolore” aggrappandosi a quella vocina che dice “passerà”, c’è un momento nel quale si può, e si deve, cominciare a risalire.
Spesso siamo frenati da una sorta di senso di colpa, come se sentissimo che non sia giusto “andare oltre”, “dimenticare” una persona che si ha amato, ma questa è una trappola che dobbiamo evitare. La mente di fatto ci mette molto tempo a cambiare “percorso mentale”, all’inizio i pensieri vanno spontaneamente verso i ricordi della persona con cui eravamo. All’inizio è ragionevole che sia così, in fondo la nostra mente era abituata a lei da anni. Ma la mente è flessibile, impara: se noi continuamo a dirle, dirci, che è finita e dobbiamo andare oltre, anche la mente, il cuore, alla fine così farà.
Il cuore segue la ragione, se ciò che la ragione dice è ragionevole… solo che necessita di molto più tempo e ripetizione per capire ed accettare come stanno le cose.
Se noi ci rifiutiamo, con costanza e pazienza, di tornare sulle pagine scritte, forse non saremo capaci subito di non tornarci più, forse ci torneremo una, dieci, mille volte. Ma alla fine, poco a poco, la nostra mente imparerà a percorrere altre strade. Bisogna crederci, pensare non al passato o al presente, se fa ancora male, ma ad un futuro che tornerà ad essere bello e radioso, pur senza quella persona che era parte di un tempo ormai andato.
Non abbattiamoci se inciamperemo ancora e ancora, sono certo che se dopo qualche tempo ci guarderemo indietro… ci accorgeremo che il processo di distacco è lento ma… inesorabile.
E un giorno ci scopriremo a pensare “toh! E’ da almeno una settimana che non penso più a lui (o lei)!” 🙂

Un’ultima avvertenza poi sarà quella di non sentirsi “forti” troppo presto, spesso accade infatti che ci diciamo “bene, mi sento forte, ormai posso riaffrontare quella persona senza timore di riesserne coinvolto”…
… aspettiamo ancora un po’! 😉

Come vedi, cara utente anonima, non ho detto una sola parola sul “chiodo scaccia chiodo”, non perché creda che non funzioni – certamente se qualche altra persona ci rapisce il cuore, bé… il gioco è fatto! – ma perché credo che sia un avvenimento che possa accadere o non accadere a prescindere. Se qualcuno incrocerà il nostro cammino, bene, ma se non lo farà… bé, ricordiamoci che per quanta solitudine ci potrà essere nel nostro futuro, la persona dalla quale ci siamo con fatica allontanati e che solo sofferenza ormai rappresentava… non potrebbe comunque esserne la soluzione.

Diamo spazio… solo facendo spazio qualcun altro un giorno potrà almeno avere la possibilità di trovare il cammino sgombro per entrare nel nostro cuore. Se esso invece sarà ancora e sempre occupato, non esisterà nemmeno questa possibilità.

Spero naturalmente che le cose si sistemino e lui, rendendosi conto che ti stai allontanando, possa “cambiare il tiro”, ma… tu non sperarci troppo, vai avanti per la tua strada: se tornerà cambiato, bene, ma se non lo farà… tu avrai già intrapreso la strada per la guarigione 🙂

E adesso, cari amici lettori… tocca a voi! 😉

gabbiano2

0 pensieri su “Sofferenze d’amore… aiutiamo un’amica anonima :)

  1. Riporto le tue parole:
    Ma la mente è flessibile, impara: se noi continuamo a dirle, dirci, che è finita e dobbiamo andare oltre, anche la mente, il cuore, alla fine così farà.

    Non posso che concordare con tutto ciò che hai detto nel post, infatti l’importante è convincersi nel profondo… e questo, finchè la mente ci rimanda un seppur piccolissimo dubbio, è difficile farlo…
    Non dobbiamo e non possiamo sottovalutare il potere della mente in ogni nostra faccenda quotidiana… La nostra mente, purtroppo, è in grado di regolare perfino le funzioni corporee…
    Non è un caso infatti, che le persone con menti forti, se non indirizzate verso il proprio bene, finiscano con il lacerarsi nello spirito e nel corpo… Ne è un esempio perfetto mia madre, costretta su una sedia a rotelle e con decine di malanni seri, dopo aver attraversato venti anni di forte depressione… Donna molto intelligente, di una condotta esemplare anche per noi figli, ha usato la sua mente per distruggersi, come in uno stillicidio continuo…
    Sottovalutiamo l’importanza di ciò che continuiamo a ripeterci, diamo la colpa alle circostanze esterne… E sebbene queste circostanze esterne esistano, dobbiamo fare in modo di educare la nostra mente affinchè la risposta emotiva sia equilibrata…
    Ci vuole tempo e ripetizione, lo dici anche tu ed è vero…
    Non è andare contro la realtà delle cose, infatti per una persona il mondo è in modo totalmente diverso che per un’altra, pur restando oggettivamente lo stesso e così anche i fatti che ci accadono.
    Quante volte ci è capitato di dirci: accidenti, avevo proprio le fette di prosciutto sugli occhi! Ma come ho fatto a non vederlo, a non capire? Siamo costantemente ipnotizzati dai nostri pensieri… costantemente, e le emozioni seguono a ruota. La realtà è sempre quella che vogliamo vedere, in ogni caso. E, specialmente in questi, è di grande beneficio decidere da noi cosa vogliamo vedere e cosa no.

    Ti lascio due link per chi tra i tuoi lettori volesse approfondire le ricerche in corso:

    http://www.altrogiornale.org/_/pdf/pdf.php?news.684

    http://www.medicinaannozero.org/content/view/43/39/

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  2. Non ho una sola parola da aggiungere a quanto hai scritto: benché difficile, il tuo percorso è quello giusto.
    Certo… un conto è ragionare a mente fredda, altro cavalcare le emozioni.
    Come disse la gazzella al leone

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  3. x Cristina: concordo perfettamente con le tue parole In particolare perche’ non arrivi a sostenere che "ogni male ce lo procuriamo noi con il nostro pensiero", le cause esterne esistono. Ma certo… se siamo preparati, se reagiamo bene ad esse, abbiamo molte piu’ possibilita’ di superare le difficolta’ che ci procurano.

    x Anna: ok, Anna. Si, lo penso anche io… chi non c’e’ mai passato… o e’ un bambino (piccolo, aggiungo ) oppure e’ davvero una "mosca bianca"

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  4. x Anne: ah, si’? Cosi’ disse la gazzella?
    Be’, io ho incluso la possibilita’ di "cadere ripetutamente", non e’ certamente facile, ne’ veloce, ma con la costanza e la ripetizione possiamo se non altro non aggiungere inutile sofferenza a quella che purtroppo e’ inevitabile…

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  5. Il chiodo non saccia chiodo, fa solo il buco più profondo.
    A me hanno aiutato gli amici sinceri, quelli veri che ti amano anche quando sei lagnosa o giu di corda, quando non voli lato. Mi ha aiutato il cinema, i libri, specialmente la Bellezza del riccio ( è soggettivo), mi ha aiutato il blog.  Anzi alla fine di questo dolore mi trovo crsciuta e forte. Un abbraccio grande alla tua amica. e grazie per avermi messo fra i tuoi contatti.

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  6. be’, io non sono cosi’ categorico. come scrivevo, credo che una eventuale nuova avventura dovrebbe accadere (o meno) a prescindere da quella chiusa.
    Certo, se e’ solo un modo di stemperare il dolore, probabilmente non durera’ molto (anche se una sua utilita’ potrebbe comunque averla, piu’ per chi e’ stato lasciato che per l’altra persona che sara’ un po’ vittima delle circostanze… vittima consenziente, pero’!).
    Pero’ sarebbe a mio avviso parimenti sbagliato chiudersi a priori, magari perdendo in questo modo una reale e concreta occasione per il proprio futuro.
    Concordo: in ceti momenti molte cose possono aiutare, i libri, il cinema, gli amici, lo sport, i propri animali, i viaggi… in definitiva qualunque cosa abbia il potere di distrarci dai nostri pensieri fissi di dolore e nostalgia…

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  7. Ecco distrarsi come si può credo sia la cosa più giusta, impegnarsi a distrarsi, tutto verrà poi da sè,la vita sorprende sempre,così come l’essere umano riesce a sorprendere spesso anche  se stesso.Non saprei dire altro,ognuno di noi reagisce in maniera unica intimamente..

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  8. Sono d’accordo. "Distrarsi" puo’ apparire un suggerimento superficiale, eppure, anche se lo possiamo esprimere con parole piu’ eleganti ed articolate, resta il principio base. L’importante e’ non arrendersi se, come dicevo nel post, accede che inizialmente il pensiero torni sempre al… problema. E’ una questione di costanza e ripetizione

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  9. Dico la mia partendo dal presupposto che vale solo per me. Io, come tanti, qualche anno fa mi sono preso la mia bella fregatura sentimentale. Dopo qualche anno di felice fidanzamento (fidanzamento "serio", in famiglia, lei che fin dall’inizio, pur non avendolo mai progettato, parlava di matrimonio e io che mi comportavo di conseguenza etc.etc.) sono stato fatto fuori nel giro di una settimana senza essere degnato di una spiegazione. Fatto fuori in maniera piuttosto atroce, con uno sms. Anzi di più, io ho mandato uno sms per sapere se stavamo ancora insieme e lei mi ha detto NO. Di quella situazione ne pago ancora oggi le conseguenze, non per una questione affettiva, si tratta di un amore morto e sepolto, ma per una questione lavorativa. Per stare vicina alla tipa, all’epoca, ho fatto delle scelte lavorative che non avrei fatto mai e poi mai rinunciando ad altre strade lavorative concrete che avrei potuto scegliere e che, sinceramente, avrei preferito. Finita la storia ho lasciato il lavoro perchè non faceva per me. Dalla fine del 2005 mi sono messo a far concorsi e oggi, dopo aver vinto il mio bel concorso pubblico, sono ancora in attesa di firmare il mio bel contratto. Bravo il COGLIONE (scusate il francesismo), me lo ripeto ogni mattina appena sveglio pensando che in questo modo mi sono bruciato quasi 10 anni di vita. Io ho adottato una mia terapia anche se ne avrei preferita un’altra, quella del chiodo schiaccia chiodo essere preso da una storia coinvolgente che, però, non c’è stata. Mi sono fatto un bell’esame di coscienza e mi sono convinto di aver fatto tutto quello che era nella mie possibilità per andare incontro a quella persona per cercare di dimostrare il mio amore. A conti fatti credo di aver fatto molto, sicuramente molto più di lei per portare avanti quella storia. Si è trattato del primo passo. Poi mi sono convinto che l’amore è un sentimento bizzarro basato sull’egoismo, se il tuo partner, per un motivo o per l’altro, non ti piace più non ci puoi fare niente. Vale anche per me, con una ragazza che non mi piace non ci uscirei mai e poi mai. Anche se credo sia bene specificare che il mio punto di vista non è quello di uno che si basa solo sulle emozioni ma cerco di ragionare perchè l’amore, a mio avviso, comporta anche sapersi prendere delle responsabilità. Perciò prima di dire sono pronto a passare tutto il resto della vita con te è bene pensarci e consocersi per quanto si ha la sensazione di essere attratti alla follia. Non tutti, però, la pensano allo stesso modo. Poi, c’è un’altra parola che a molti non piace, la rassegnazione. Rassegnazione ed esame di coscienza sono strumenti utilizzati anche in altre circostanze che non hanno nulla a che vedere con l’amore ma altrettanto dolorose, forse anche di più. Arriviamo ad oggi, sto da solo da diversi anni, non mi dispiacerebbe trovare una compagna, però. Però, oggi sono un più "intollerante", non andrei mai e poi mai dietro a una ragazza/donna per dimostrare il mio amore se lei non dimostra lo stesso trasporto. Non è una forma di "machismo", è rispetto reciproco, vorrei un rapporto alla pari. Per me una che pretende lo zerbino e non parla come fanno tante è solo una STRONZA e in quanto tale non va presa in considerazione o lasciata perdere nel più breve tempo possibile. Non mi lascio affascinare da giochetti, messaggi in codice che lasciano spazio a frasi del tipo "ma cosa hai capito?"etc.etc. Di possibili rimpianti, rimorsi etc.etc. che potrei avere non me ne frega niente e non me ne può fregar di meno. Anche di fronte ad un’attrazione grandissima. Sarò un pò brutale, forse perchè, come tanti altri, a mia volta sono stato brutalizzato. Ricordo ancora la storia di un mio amico che per una ragazza all’inizio era il dio dell’amore, un ragazzo che non poteva avere uguali sulla faccia della terra in campo amoroso, poi problemi, la solita storia del lavoro, lui per stare vicino a lei si trasferisce a 1000 km di distanza, lei non lo degna neanche di una parola. Non siamo stati i soli brutalizzati sulla faccia della terra, facciamo parte di un club molto numeroso. Ritornando ad oggi penso prima di tutto a sistemare i fatti miei lavorativamente parlando in modo da garantirmi una certa stabilità. Poi data l’età e la mia situazione attuale, sono ancora disoccupato, so che è più difficile fare nuove conoscenze, un pò la mia parte intollerante che non tollera ragazze che fanno i soliti giochetti, non parlano chiaro, un pò l’abitudine a star da solo e sono ancora qui a scrivere il mio bel commento sperando aiuti a superare qualche delusione altrettanto grande. Aperto al dialogo, intollerante alle stronze, sembrano tante.

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  10. A grandi linee concordo. Mi piace molto l’entusiasmo, da ambo i lati. Le storie possono anche partire senza grandi promesse (anzi… le promesse frettolose sono poco credibili per chi ha passato i 18 anni o poco piu’ anche se possiamo farle comunque, perche’ piace sentirsele fare e si sa che vengono apprezzate… ma lasciano il tempo che trovano ) ma onestamente una storia che parta trascinata dall’inizio, da una parte e/o dall’altra, non fa per me
    Questo ovviamente non e’ necessariamente il modo migliore, tagli fuori persone che – magari solo perche’ sono ferite – rimangono fredde a lungo ma che col tempo potrebbero sciogliersi, oppure puo’ esserci la classica passione che pero’ si spegne presto… vabbe’, puo’ non essere male lo stesso in fondo, no?
    Se c’e’ entusiasmo, e se quando si capisce che non c’e’ piu’ nulla da fare si riesce ad evitare lunghe agonie, anche una storia che finisce lascera’ comunque bei ricordi, uno spezzone di vita vissuta… e la vita in fondo questo vuole da noi: cha la viviamo! Alla fine difficilmente ci ricorderemo i "grandi successi" ottenuti con fatica e lacrime negli anni (non so, una laurea o la carriera, ad esempio), sara’ piu’ facile ricordarsi di singoli momenti, visi, nomi, emozioni…
    Ripeto, poi non tutti siamo cosi’, c’e’ chi non riesce proprio a "buttare il cuore oltre l’ostacolo" con semplicita’, e certamente cio’ lo preserva da molte delusioni ma… gli toglie probabilmente anche molta vita
    Insomma, io sono per il piu’ classico dei "meglio esserci incontrati e lasciati, che non esserci incontrati affatto". E di fatto… non rimpiango nulla, nemmeno i momenti passati in storie finite poi "a schiaffi" (solo metaforici, per carita’! ).
    La nostra amica rinascera’, non e’ questione di eta’ ma piuttosto di convinzione, anche se adesso non puo’ non sembrarle vero. E piu’ avanti… forse ricordera’ anche questa sua lunga storia in modo… diverso.
    Ho scritto poco tempo fa da qualche parte che non perche’ un amore finisce che allora non e’ stato amore. Un amore e’ un amore, anche se e’ finito. E varra’ sempre la pena di averlo vissuto…

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  11. Quante cose avrei da dire sulla  "elabrazione dei lutti" e sul "dolore", sulla ripresa e sulla sua ricaduta e sulla risalita, sempre più arricchita! Lo dico umilmente, anzi lo dico con la "fiera umiltà" che la vita e la morte mi hanno  insegnato! 
    I tuoi consigli non fanno "una piega", sembrano da professionista.
    Io consiglierei alla nostra amica di imparare ad amarsi. Sembra impossibile in certi occasioni, sembra pure banale, ma non lo è. Amarsi è "prendere coscienza" di quello che si è,  una donna con tutti i suoi pregi e difetti. Difetti, anche quelli da amare.
    Trattarsi con "indulgenza", almeno agli inizi, indulgenti di fronte agli errori e alle ricadute. E chi è indulgente, si ama.
    Riguardo al dolore, penso che non vada combattuto, va convissuto, per poi essere domato, ma non deve essere un "piangersi addosso", assolutamente, ma una entità, una compagnia, necessaria, che poi una volta adomesticato, non fa più più male.

    Il tempo.  Non è che il Tempo cambia le cose, siamo Noi che cambiamo nel tempo. La signora in questione scoprirà una sua altra entità che è vissuta in lei latente, e sarà questa entità a darle la forza di cui avrà bisogno, anche se vulnerabile potrà sbagliare di nuovo, ma con la consapevolezza che è il saper perdonarsi. 
     
    Il dubbio. Non starei tanto a pensare al dubbio, dal mio modesto punto di vista penso che nessun cambia. Non si cambia nemmeno se si ha  avuto a che fare con grandi dolori, è quella entità latente, che da sempre è stata dentro di noi,  che esce fuori e arriva in nostro soccorso. L’istinto della sopravvivenza unita alla ragione aiuterà la signora.
    L’elaborazione del lutto con tutte le sue tappe: la rabbia, la negazione, il senso di colpa e in fine la rassegnazione, sì è vero, non è uguale per tutti, ma sono tutte tappe naturali da vivere.
    Non deve mai andare "contro natura"…
    L’obiettivo, sempre a mio modesto parere, deve essere soprattutto la serenità, dopo di che si è pronti.
    Non so se mi sono spiegata.

    Interessante è quando parli della mente, Wolfghost, la signora dovrebbe chiedere soccorso alla mente, la mente può parlare al cuore. E il cuore saprà ascoltare.
    E per concludere, non consiglierei alla signora di ricorrere in questo momento ad altri amori, sarebbero devastanti, perché  dopo un’esperienza del genere ha bisogno di raccogliere le idèe e la fiducia,  perché non è il momento. Non è semplicemente pronta per amare, a prescindere che non credo che il suo sia amore. Sembra quasi che sia una specie di dipendenza. L’uomo non è pronto per una famiglia? non è pronto per avere un bambino? E’ semplicemente un egoista che non ama che se stesso. Meglio essere sole, mi desse retta la e scappasse a gambe levate da un soggetto del genere che la vita là fuori ha molto da dare.  
    L’amore, in quanto tale, non dovrebbe portare sofferenza, quindi è come dici tu: è la mente, le abitudini, la paura di restare sola, che confonde la signora. E’ l’umiliazione dell’essere stata rifiutata, è la grossa chimera su cui aveva investito la propria felicità, che fa soffrire questa persona. Sull’amore non si investe. Si prende quello che può dare e se non da nulla, non è amore.

    Forse ho detto delle "fesserie", ma in queste "fesserie" io ci credo.
    In bocca al lupo alla nostra anonima, sono sicura che ce la farà!
    Rondine

     
     

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  12. Partendo dal solito presupposto, vale a dire che certe situazioni sono molto personali, dipende dal carattere, dal momento, etc.etc. ti dico che concordo su quasi tutta la linea. Una piccola precisazione a proposito dell’entusiasmo, all’inizio può anche essere diverso, tanto da una parte e una semplice simpatia dall’altra, alla fine, però, deve convergere. Su una cosa non riesco più a transigere, il capitolo "giochetti vari". Un conto per me è avere a che fare con una ragazza o con una donna che parla spiegando chiaramente la sua situazione e le sue intenzioni, un altro con una donna che gioca a fare la misteriosa senza alcun valido motivo, per semplice vanità o perchè in questo modo crede di scoprire o dimostrare chissà quali misteri. Nel primo caso sono aperto al dialogo e direi chiaramente la mia posizione dopo averci pensato bene perchè non mi piace prendere in giro in quel tipo di situazioni, nel secondo caso non lascio alcuna traccia anzi tendo a diventare a mia volta parac…arro.

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  13. è difficile tagliare con un passato abbastanzza lungo…ma bisogna farsene una ragione  e poi come si può amare chi non ci vuole?…non è amore ,ma attaccamento ..l’amore è condivisone …amore che ti dà amore ..perciò penso che la lettrice dovrebbe analizzare bene questo aspetto e farsene una ragione il tempo guarirà la ferita  o quantomeno la renderà sopportabile…
    lu

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  14. Ognuno ha un suo modo per uscire da storie come questa, non siamo tutti uguali, non reagiamo tutti allo stesso modo.
    Chiedere un consiglio lo trovo inutile, il consiglio ce lo dobbiamo dare da soli guardandoci dentro.
    In queste situazioni siamo pieni di persone (amici parenti e conoscenti) pronte a dirci quel che dobbiamo dire e quel che dobbiamo fare, e noi poi facciamo e diciamo quel che il nostro cuore e la nostra mente ci portano a dire e a fare.
    Forse sembro un po’ brusca, ma sto vivendo una situazione simile in casa: mia figlia, dopo più di 7 anni sta uscendo da una storia burrascosa, una storia fatta di liti e di riappacificazioni, di rotture e di riprese. Più volte nei momenti di crisi ha chiesto il mio parere, eche le dovevo dire? Tu gli vuoi bene ma vorresti che fosse diverso, lui ti vuole bene ma vorrebbe che fossi diversa, è ovvio che volete due persone diverse. (Semplifico eh? Dietro questa frase ci sono ore e ore di pianti e di ma e di se e di però…..)
    Ora ha incontrato un altro, uno che la fa stare bene (o almeno così sembra, è presto per dirlo), per la prima volta dopo anni la vedo felicee serena, se non fosse per l’altro che la tampina e minaccia di uccidersi se lei non torna.
    Proprio stasera abbiamo avuto una discussione: lei mi chiede "Che faccio?"
    Io le rispondo "Non posso dirti che fare, al massimo posso dirti che farei io" e quando glielo dico si arrabbia perchè non è quello che voleva sentirsi dire.
    E questo  succede sempre: chiediamo, ma forse neanche ascoltiamo.
    Quindi mi astengo.
    Scusa lo sfogo, forse anch’io ho bisogno di qualcuno che mi dica come comportarmi.
    Buona notte amico Lupo, spero che almeno tu sappia trovare le parole giuste per aiutare questa persona, lo spero davvero.
    Ciao ciao.

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  15. x Rondine: tocca a me concordare "quasi" in pieno con il tuo commento, rondine. Si vede che, purtroppo, hai una certa esperienza e un lungo… auto-tirocinio sull’argomento.
    Perché il "quasi". Intanto perché il dubbio non lo si puo’ "lasciare stare": finché non sai se davvero il rapporto non è recuperabile, ben difficilmente riuscirai a prendere il largo. E’ questo, a mio avviso, il motivo per cui tante persone sembrano agire con fare controproducente, finendo per stressare ancora di più un partner che già si sta allontanando: hanno bisogno di… risposte, e inconsciamente preferiscono piuttosto far finire il rapporto loro stesse con i loro comportamenti apparentemente esagerati, piuttosto che attendere ancora in una situazione ormai insostenibile.
    Gli altri amori. Devastante di solito lo è per chi… accorre in soccorso, piuttosto che per chi è in cerca del chiodo-scaccia-chiodo. Succede che al termine di una relazione, una persona che ha il morale sotto i tacchi abbia bisogno di ricredere in sé stessa e nella propria capacità di amare ed essere amata. Il trovare un nuovo partner, seppure non duraturo, serve a dare questa certezza, a far riprendere fiducia e stima in sé stessi. Dopodiché spesso, con buona pace del novello partner, si tronca perché non se ne ha più bisogno.
    Si chiamano "relazioni di passaggio", proprio perché traghettano la persona ferita dalla sponda dell’essere tapini e derelitti, a quella dell’essere pronti per rinascere.
    Il partner "momentaneo", che serve a questo scopo… bé, è sacrificato, ma se capisce cosa è successo, se comprende… saprà farsene una ragione: in fondo ha avuto la sua storia, ed è stato davvero utile ad una persona che, forse, ama davvero.
    Allora tutti nelle relazioni di passaggio? Certo che no! Dico solo che a volte funziona. A volte.
    L’ultima piccola obiezione è sulla figura dell’uomo di questa storia. Io non dico che sia come lo descrivi tu, forse sì, forse no. Non sono solo gli egoisti a non volere figli, è una scelta che si deve rispettare – anche se non si capisce personalmente e anche se comporta la fine del rapporto – perché è meglio così piuttosto che far nascere un bambino di cui poi… non si prenderebbe cura. Però… chi fa tale scelta, nonostante il desiderio del partner di avere figli, deve assumersene la responsabilità, compresa l’accettazione del rischio che il partner stesso tronchi il rapporto.
    Il rispetto deve essere bidirezionale.

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  16. x Nicola: ma guarda, caro Nicola, che a volte le donne (e non solo) adottano appositamente tale comportamento. Molte di loro sono realmente convinte che i "giochetti", ovvero il tenere sulla corda il possibile partner, serve a farlo cadere più in fretta e più in profondità.
    A volte sarà anche così… ma non sempre. Infatti, l’uomo (ma non solo) che c’è già passato, potrebbe pensare "di nuovo? E no, eh!!!" e darsela a gambe.
    E’ un gioco rischioso…
    Io personalmente ho sempre preferito essere me stesso, almeno sono ragionevolmente sicuro che, quando vengo apprezzato, sono apprezzato per me stesso e non perché "tengo sulla corda". Anche perché… poi spesso succede che quando smetti di farlo… smetti di fatto di essere quella persona che il partner si era abituata a vedere… con risultati impredicibili e pericolosi Non sai quente storie ho visto interrompersi di botto quando il… tenditore di corda ha provato, giocoforza (mica puoi fingere tutta la vita, che rapporto è?), a mollarla…
    Certe frasi come "ma tu non sei l’uomo (o la donna) che ho conosciuto" non arrivano per caso

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  17. Non so, leggendo questa storia penso sia difficile dare un consiglio; anche perchè poi ognuno di noi reagisce a modo suo, di fronte alle situazioni.
    per come la pesno io, sono convinta che "chiodo scaccia chiodo" non sia la soluzione migliore, anzi, rischia di peggiorare le cose; perchè se non sei ancora uscito da certi schemi mentali, non puoi affrontare altre situazioni con lo spirito giusto…
    il tempo che passa certamente aiuta molto, perchè poi i ricordi si addolciscono, sfumano…e piano piano i pensieri cambiano…
    però ciascuno ha i suoi tempi di reazione, varaibilissimi a seconda di tanti altri fattori; può essere d’aiuto interessarsi di molte cose, questo è vero; magari cercare di parlare con altra gente, cercare di "cambiare percorso" in qualche modo…ma bisogna avere infinita pazienza con sè stessi, accettare dolore, rabbia, e tutto il corollario che ci sta intorno…

    Auguro a quella donna di troavre la forza e la spinta per andare avanti:) 

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  18. x lu: di base sono d’accordo anche io. Di solito uso l’espressione "il vero amore non sta lì, a prendere calci nei denti": dopo un po’, capisce e scema. Altrimenti quello non è più amore, ma perdita di dignità.
    L’amore romantico dei poeti, quello che sta lì qualunque umiliazione subisca, non è "naturale", anzi è proprio malato. Serve a… dare ispirazione malinconica e struggente al poeta, appunto. E basta.
    Lasciamolo ai poeti.

    x Azalea: Ma cara azalea… chiedere un consiglio non significa necessariamente seguirlo. Lo "ascoltate tutti… ma poi decidete di testa vostra" è da anni e anni un mio cavallo di battaglia.
    I consigli servono perché, forse, presi come siamo nel circolo vizioso che si instaura in situazioni di sofferenza e dubbio, magari ci fanno vedere vie di uscita che non avevamo scorto. Magari. Ma non è detto che sia così. Quindi, si chiede, è giusto, ed è giusto rispondere dicendo quel che si pensa, sennò che consiglio sarebbe? Ma… è altrettanto giusto che chi chiede sia poi libero di decidere autonomamente se seguire quel consiglio oppure no.
    Le arrabbiature… bé, di solito sono solo sfoghi per la situazione difficile, non "mirano" davvero a chi le riceve
    Un’altra cosa che ho detto un’infinità di volte è che… se avessi anche solo il dubbio che le persone facciano realmente cosa dico loro… avrei smesso di parlare e scrivere da un’eternità: non voglio una responsabilità così grande!
    Per fortuna però… so che tanto poi la gente fa quel che vuole, ed è giusto così! Ognuno, che ne sia cosciente oppure no, è responsabile di ogni sua decisione.
    Ciao cara

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  19. x morellina: sono d’accordo con il tuo commento. Lascio solo l’apertura al chiodo-scaccia-chiodo, non perché bisogna cercarlo, piuttosto perché è meglio pensarci bene se è lui ad arrivare
    Perché? Leggi il commento #17, a Rondine, terzo capoverso, quello che inizia con "gli altri amori" 

    P.s.: guardate che a me non è mai capitato eh! Non sto "difendendo la categoria"!

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  20. uhm, si, può anche succedere quello; però sembra quasi di "usare" in un certo qual modo una persona del tutto incolpevole…non è giusto…
    cioè, credo che se arriva sto "chiodo scaccia chiodo" anche senza cercarlo..lo si deve considerare solo se si è davvero interessati…almeno un pò, a quella persona; altrimenti sarebbe solo un ripiego, un diversivo…e non è molto corretto comportarsi così, dopotutto:)
    ecco, sono perplessa:)

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  21. Mh.Leggo.Commento.Rapida ed indolore.
    1..2..10..14 anni. Non fa differenza. Non è il numero di anni che stabilisce il legame o l’ attaccamento ad una persona. Non è obbligatorio stare con una persona. Nessuno ci obbliga.Posso capire quando c’ è di mezzo un matrimonio o figli (e anche li, caso per caso).Non posso capirlo in altre situazioni. Non stai più bene con quella persona ? Metti in chiaro, parlagliene, renditi conto se sono solo tue paranoie, tuoi pensieri, o se è così. Se vi siete allontanati, se non stai più bene TAGLIA. Fai i bagagli e vattene. E ricomincia, che non è mai tardi. Figurati alla tua età. Piangersi addosso perchè sei ancora "innamorata"  e lui è lontano e bla bla bla è ridicolo e patetico.L’ amore deve far stare bene. Un rapporto di coppia deve farti star bene, deve farti volare. Ci sono alti e bassi, certo. Ma se sono solo bassi allora "ciao e tanti saluti". Proseguire un questo modo è rovinarsi la vita. E se non si taglia, è solo per questione di abitudine, e non per "innamoramento".
    E scusate la freddezza e il cinismo, io ho buttato 3 anni comportandomi così, e sono stati più che sufficienti.

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  22. Riferimento al #18…mostrarsi per quel che si è, è apprezzabile anche da parte di chi effettivamente non è proprio una gran bella persona, perchè almeno chi ti è di fronte si comporta di conseguenza.
    Al naturale, senza trucco nè inganno sia caratterialmente che esteticamente  .

    Passando alla situazione ben più seria dell’utente anonima, ammetto che si rischia spesso d’incamminarsi in un tunnel lungo e oscuro alla fine di un’importante storia d’amore.
    Quando ti vien detto che sei una persona forte e per questo te la caverai, vorresti morire, perché in quei momenti, tutto ti sembra, tranne che di esser forte e forse è la frase che meno vorresti sentire da un amico, in quanto significa che non ha capito quanto tu ti senta più fragile di un cristallo.
    Ho letto che qualcuno ha suggerito di svagarsi…per ciò che ho provato sulla mi stessa pelle serve ad allontanare temporaneamente i pensieri cattivi e malinconici che poi ritornano…e più lo svago assomiglia ad una scelta drastica di tipo adolescenziale, più ti colpisce con forza il ritorno alla realtà quotidiana.
    Distrarsi si, ma senza grosse pretese e con la voglia di ricominciare.
    Regola principale è non allontanare gli amici o comunque mantenere una vita sociale attiva: la solitudine spinge la mente a ragionamenti cha vanno a discapito della propria vita.

    Dopo essermi tolta il dubbio, anche a me è arrivato, più straziante che mai, il "periodo di lutto" (come l’ha chiamato Wolf), ma ciò che tardava ad arrivare era la rassegnazione e purtroppo, quella che ho passato io sembrava una dipendenza che mi ha spinta persino a scegliere di studiare nelle sua città, fregandomene anche del fatto che avesse comunque una nuova vita.
    Il caso ha voluto che trovassi la mia abitazione a qualche isolato da casa sua e quindi è capitato d’incontrarlo lungo la via o al minimarket sotto casa o durante le uscite del sabato sera…in principio mi facevo prendere dai cali di pressione (e non sto esagerando), poi ho sentito solo il sapore strano di quegli incontri.
    Altre relazioni anche durature, non sono servite a dare un bel colpo di spugna perché quando son finite, i miei pensieri verso lui tornavano a torturarmi: un vero e proprio masochismo.
    Non so quando sia effettivamente successo, ma più in là ho iniziato a capire che dovevo iniziare a pensare un pochino più a mè stessa: stavo annullando la mia persona e rovinando la mia salute…
    Forse c’è bisogno di uno spiraglio che ti faccia capire quanto ancora tu sia importante e vali e puoi ancora piacere a qualcuno e nel mondo ci sia gente che sta peggio di te ed ha bisogno del tuo aiuto…uno spiraglio che alimenti, anche lievemente la fiducia in sè stessi……a me è capitato di rinascere in questo modo dalle mie sofferenze d’amore.
    Non c’è una vera e propria regola…non si sa quanto tempo ci voglia…per alcuni non si sa nemmeno se si troverà l’uscita da questo tunnel…ma l’utente anonima, senza saperlo ha già fatto un passo verso la serenità: chiedere aiuto!
    E fortunatamente Wolf non glie l’ha negato.

    Genny

    ps: spero che questa persona riesca trovare le forze per ritornare a vivere serenamente. Glie lo auguro con tutto il cuore.

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  23. Rovinarsi la vita continuando a soffrire per qualcuno che non ci vuole più è solo una forma per autoflagellarsi l’anima….
    Purtroppo è dura, ma bisogna trovare altre attività o pensieri che assorbano completamente la mente e il cuore, distogliendole dalla "fissazione" di continuare a pensare a quella persona, ecc.
    Come hai detto tu, Wolf…
    Dirò di più….gli animali sanno essere un’ottima terapia per il cuore. Se la tua amica avesse la possibilità di adottare un animaletto, sicuramente troverebbe un cuore che batte per lei e avrebbe la possibilità di lasciarsi "prendere" totalmente dalle cure e dall’amore per lui, cominciando o favorendo il processo di "distaccamento" dalla persona che ha perduto….

    Ciao Wolf  un bacione per te…

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  24. Beh, classico della vita no?…..Succede a tanti, nessuno mai è morto per amore. Tutto superabile chiaramente anche se si soffre troppo. Bisogna però capire da dove nasce questa sofferenza,cos’è che alla fine fa male davvero…?..La separazione stessa,oppure la disillusione, per ciò che è stato l’altro rispetto a quanto ci si  aspettava? "Avevamo tutto",almeno così dice l’amica….mah, forse avevate tanto, non tutto,e forse mancava proprio quella cosa che consente alla coppia di intrapendere un cammino unico,verso un fine unico. Fatti due conticini velocemente, pare che questa coppia si sia formata in "tenera" età, in una età post adolescenziale,dove spesso non si è ancora capaci di poter cogliere i lati caratteriali importanti del proprio partner. A volte ci si accorge pure di certe cose, ma la forza dell’innamoramento porta a credere in una possibile trasformazione favorevole con l’andare del tempo. "poi lui ha scelto"…in una coppia,a scegliere si è in due, altrimenti cade il concetto stesso di coppia. Senza voler ergermi a psicologo,ma è palese da quello che si evince da questo stralcio qui riportato che c’è qualcosa da rivedere in questo rapporto a prescindere se sia già finito o ancora in corso d’opera perchè, in entrambi i casi è importante capire per poter arrivare a quelle verità,spesso brutte,ma che aiutano indubbiamente a riconquistare quella serenità perduta. E la serenità la si conquista attraverso la consapevolezza di ciò che si è e di quello che si vuole. Ops…sono sloggato….Un saluto da ilmaestrodeisogni

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  25. Sofferenza d’amore a chi non è successo??
    Purtroppo non è facile una separazione sopratutto se si è amato molto.Hp letto il tuo commento che condivido.
    Io ci sono passata grande storia la mia ho sofferto terribilmente
    ma con grande forza ne sono uscita a distanza di anni quando ci
    penso…….SORRIDO ORA…….

    Buona giornata Wolf moltoooooooo freddina stamani..
    Un abbraccio..
    Anna..

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  26. Io sono totalmente d’accordo con quello che ha scritto Wolf. A me è successo di essere stata lasciata da una persona che amavo moltissimo e ne sono uscita solo dopo anni di intense sofferenze. Però non tutti hanno gli stessi tempi di guarigione. Una mia amica che è uscita da una storia di 12 anni ci ha impiegato solo alcuni mesi ed ora già sta con un altro ed è serena. Insomma, non ci sono regole sul tempo però è fondamentale, come dice Wolf, eliminare il dubbio perché ti tiene legata alla persona che ci ha lasciate e non ci permette di andare avanti. Il mio ex, quando mi lasciò, mi disse che non era sicuro che fosse per sempre, che doveva solo pensarci. Poi tornò da me, mi rilasciò di nuovo e continuò con questi tira e molla per un bel po’ di tempo. Così facendo mi ha destabilizzata perché io continuavo ad aspettare un suo ritorno e non riuscivo a metterci una pietra sopra.
    Solo quando mi sono decisa a farlo ho cominciato la risalita e sono riuscita a innamorarmi di nuovo. Ora sono felicemente sposata con una persona meravigliosa e mi sono gettata il passato alle spalle per sempre.
    Non so che consigli dare per uscire da questa situazione di dolore. Senz’altro raccomando la pazienza perché non è detto che il periodo di dolore cessi subito. Poi a me ha fatto bene iniziare a scrivere un diario in cui ho ripercorso la mia storia con l’ex. Mettere le cose per iscritto mi ha aiutata a vedere le cose dall’esterno, specie quelle negative del nostro rapporto. Non so però se sia un discorso che possa valere per tutti. Può anche essere controproducente perché si vanno a rivangare ricordi e situazioni che possono farci male. Faccio un grosso in bocca al lupo alla ragazza della mail. Sono sicura che ne uscirà anche lei, prima o poi.

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  27. God morgon, herr  Wolfghost :)!

    Premesso che comprendo benissimo cosa intendi dire però non posso esimermi dal dare del poveraccio quello di "passaggio" e se poi se ne innamora della signora, quello del "passaggio", che fa? Pure lui si veste di "lutto"? Noooo, non sono d’accordo, anche se capisco che potrebbe essere una specie di "terapia" per la  signora. Usa e getta..per sentirsi amata. Io punterei su altre cose più costruttive, come per esempio: viaggiare, iscrivermi all’università, o a dei corsi di creatività e mi circonderei di tanti amici.  Magari mi procuro pure un cane e un gatto.  E se proprio non ne nesco fuori, ci sono gli esperti in materia come gli psicologi.
    Però so anche che queste sono delle tappe, quello del "passaggio" come dici tu a volte necessarie, un po’ egoistiche, a mio parere. L’amore non va cercato, quello arriva da solo, secondo me. E poi, non mi permetterei mai di "usare" un’altra persona (anche se più o meno inconsciamente) per sperimentare la mia capacità di amare, o per fuggire da una sofferenza. La sofferenza va affrontata, anzi va preso "per le corna", tanto non ti molla, se non te ne fai una ragione per uscirne fuori. Però, è anche vero che spesso ci si illude di amare, diciamo che molte persone sono innamorate dell’amore….o dell’idea che hanno dell’amore, che poi appare diversa. Magari la donna crede di innamorarsi davvero dell’uomo del "passaggio"., se riesce ancora a credere nell’amore….Non dovrebbe forse lavorare sull’ansia e sul vuoto che lascia una relazione finita?
    Certo che quello del "passaggio" potrebbe distrarre la signora dalla sofferenza, purché non ne generi altra sofferenza.

    POESIA potrebbe chiamarsi  la mia terapia, anche se mai l’ho usata come tale, ho rispetto per la poesia, però attraverso i versi riesco a vedere la mia crescita interiore.  

    Sai una cosa (detta per inciso)? Qualche anno fa  decisi di smettere di fumare e andai all’ospedale Regina Elena.
    Ho fatto delle sedute con la psicologa, quando ha saputo che scrivevo poesie ne ha volute leggere alcune. Beh, quella si è commmossa, che quasi quasi dovevo consolarla. Praticamente, mi pareva di fare io la psicologa alla psicologa. 😉 
    La conclusione è stata che ho continuato a fumare e a scrivere poesia, tranquillamente. 😉

    Dài Wolfghost, prendiamo la vita con un po’ di ironia che è bellissimo.
    A presto !

    Rondine

     

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  28. x morellina: e’ vero… ma chi "usa" di solito non sa di farlo, e spesso non se ne convincera’ nemmeno piu’ tardi. Dira’ "ero convinto/a di essere innamorato/a… poi mi sono accorto che cosi’ non era…"

    x Iris: ahahah be’, non so quanto la nostra lettrice (che a dire il vero non so nemmeno se sia piu’ tornata a leggere…) abbia apprezzato il tono, ma… io ho imparato che a volte e’ piu’ costruttiva una "sana sberla" che tante pacche sulle spalle e "vedrai passera’!"… sicche’…

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  29. x Genny: nel momento del lutto, Genny, non c’e’ distrazione che tenga, questo e’ certo. Per questo ho scritto che in quei momenti si puo’ solo resistere ma che si puo’ farlo meglio sapendo – e lo sappiamo – che presto (magari "relativamente" presto) passera’.
    Il resto del tuo commento… be’, io credo che una persona mediamente equilibrata possa barcollare e cadere piu’ volte, ma prima o poi "capisce" e decide di uscire dal suo stato di passivita’ e depressione.
    Quando non riesce a farlo e’ perche’ evidentemente c’e’ qualcosa che non va intrinsecamente alla persona stessa; forse un trauma, magari infantile, che non si e’ ancora superato e che si rivive in quell’allontanamento.
    In questi casi non ci deve vergognare a chiedere l’aiuto anche di professionisti…
    Ma secondo me non e’ il caso della nostra lettrice che, come hai gia’ detto te, chiedendo aiuto e con le uscite che gia’ ha iniziato a fare – anche se per il momento infruttuose -sta gia’ dando segnali di essere sulla strada buona per uscirne con le forze sue e di chi la sostiene

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  30. x Fire: eheheh grazie cara Ovviamente concordo. Pero’… sull’animaletto deve pensarci bene… se lo prende… deve essere per la vita e non solo per superare il momento di difficolta’!

    x ilmaestrodeisogni: … aggiungo che non necessariamente e’ stato un errore essersi messi assieme a quell’eta’, anche se ora non dovesse piu’ funzionare. Le cose negli anni cambiano, le persone cambiano, figuriamoci poi quando si e’ cosi’ giovani. Non trovo poi strano che le priorita’ possano non coincidere piu’ dopo anni e anni. Cio’ non vuol dire che tutto cio’ che e’ stato sia da buttare… solo che, forse, non va piu’ bene…

    x Anna: grazie per la tua testimonianza, cara Spero che possa servire alla nostra amica…
    Si’, siamo gia’ in inverno!
    Abbraccio!

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  31. x Yasmine: ma che possa rimanere un indelebile ricordo ci puo’ anche stare, Yasmine. L’importante e’ che non impedisca di vivere il presente…
    Abbraccio

    x Luna: grazie Luna, grazie anche a te per la tua testimonianza, credo sia molto importante Concordo su tutto, anche sul dubbio "diario si’ " – "diario no". Credo sia molto soggettivo… io non lo farei mai e poi mai, ad esempio! ahahah

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  32. x Rondine: guarda, senza ironia e soprattutto auto-ironia, probabilmente sarei gia’ morto da un pezzo, sicche’…
    Mi pare che ti sia data la risposta da sola Se non sei cosciente di stare usando l’altra persona, come puoi essere incolpata – o autoincolparti – di star usandola? E ancora… e se davvero "l’uomo della tua vita" capitasse proprio in quel periodo? Che fai? Lo respingi a priori perdendolo per sempre?
    Io sono per agire in parallelo: come ho scritto non mi e’ mai capitato il "chiodo-scaccia-chiodo" e dai miei lutti sono sempre uscito da solo, ma il percorso di crescita personale che si intraprende dopo una grave perdita deve andare avanti a prescindere che si "trovi" o meno un altro partner in breve tempo.
    Altrimenti la lezione sara’ stata inutile e la "coazione a ripetere" dietro l’angolo. Ma negare la possibilita’ – magari unica – di un incontro davvero importante a priori, no, non lo trovo giusto.
    Ciao cara e a presto!

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  33. Difficile e dannoso dare consigli all’amica di questo post:ognuno soffre a modo suo  ed è "funzionale" che sia così,in quanto da questa sofferenza nasce senpre qualcosa  o più di una cosa,per me è stato così  e non credo di rappresentare un’eccezione.
    Se proprio dovessi consigliare qualcosa alla nostra amica,le direi di "osservarsi",guardarsi dentro,per quanto questo,in questo momento possa farle male,e di riandare con la memoria a come "era sentiva,pensava" lei "prima",questo perchè non cambia mai uno solo nell’ambito di un rapporto e potrebbe sorprendersi di quanto anche lei oggi sia differente anche se si sente ancora innamorata,questo è un riconoscimento importante.
    Credo che alla base di ogni separazione ci sia  un cambiare secondo schemi e ritmi diversi,le coppie che resistono sono quelle che  modulano  reciprocamente i propri cambiamenti.
    Ho rivisoto,dopo anni,persone con cui sono stata in rapporti di vario genere e quello che mi ha maggiormente colpito è stato questo fatto:erano identici! stessi discorsi,stesse opinioni,stesse domande senza risposta,io,anche a loro dire ,ero praticamente "irriconoscibile"anche se ,nel profondo,solo e sempre fedele a me stessa.
    Forse la nostra amica è rimasta un po’ bloccata mentre il suo compagno ha viaggiato………..ma  potrebbe,analizzandosi,accorgersi che anche lei ha viaggiato ma su tracciati diversi.
    Fra una lacrima e l’altra le consiglio di ascoltare questa canzone ,facendo ben caso alle parole e,perchè no,anche lasciandosi trasportare dal video che è quello originale:http://www.youtube.com/watch?v=AiAwYSsQ7JE

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  34. Finalmente ci siamo capiti, ovvero tu hai capito cosa volevo dire.
    PIENAMENTE d’accordo che la crescita personale la devi fare, a PRESCINDERE  se trovi o non trovi un altro uomo da amare.

    E certo che non si deve respingere l’amore se arriva, sarebbe farsi del male e oltrettutto da sciocchi, ma non credo sia indispensabile per lavorare su noi stessi. Se invece arriva, meglio così. La vita ricomincia a brillare, come la luna che risplende alla luce del sole…
    Avevo capito male. Avevo capito che alla donna servisse un "amore di passaggio", per superare la sofferenza della precedente relazione finita.

    E’ vero, se non sei cosciente non ti puoi colpevolizzare, ma la coscienza, caspita, prima o poi si risveglia. La signora saprebbe  benissimo che se fosse un amore "di passaggio", e non l’amore della sua vita. Questo cose le donne le sentono.  Te lo raccontano le circostanze. Mica è una bambina. Poi vorrei capire come si fa ad amare senza coscienza. Per  me amore è "ragione e sentimento" in armonia, altrimenti c’è qualcosa alla fonte che non funziona.

    Direi alla signora di riprendere le redini della sua vita in mano, lei è l’assoluta padrona di sé. Nessun dovrebbe condizionare lei e le sue scelte. Ed è lì che bisognerebbe arrivare.  

    Buon pranzo Wolfghost, non so se i fantasmi dei lupi mangiano ma io vado a pranzo, poi ripasso per leggere un post che, mi sembra parlasse di cani.

    A presto!

    Rondine 🙂 
     
     

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  35. che dire ancora, quando tutto e di più è stato detto?
    i consigli: molte volte è bello e consolante sentire il suono della voce amica che parla dolcemente.
    amarsi..è un percorso lunghissimo in cui ci sono questi disastrosi inciampi, dai quali ne usciamo da SOLI, assolutamente da soli, e SE ne veniamo fuori, lo abbiamo fatto perchè amiamo noi stessi.
    Comunque e qualunque sia il percorso produce in noi una metamorfosi….
    ancora un abbraccio grandissimo alla tua amica..
    PS il titolo del libro è L’ eleganza del riccio.

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  36. Hai analizzato così bene e a fondo la situazione, Wolf, che davvero c’è poco o niente da aggiungere.
    E’ inevitabile che una lunga storia che finisce lasci un’interminabile scia di ricordi e rimpianti, ma a poco a poco, tra risollevamenti e ricadute, ne verrà fuori. Straziata e cambiata, ma ne verrà fuori.

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  37. Credo che molte delle soffrenze che viviamo "per amore" , siano dovute all’educazione che ci  viene inculcata fin dal grembo materno.Cresciamo ancora nella convinzione assoluta che l’unica possibilità di realizzazione sociale per una donna consista nell’essere apprezzata come madre e come moglie o comunque come appartenente ad una famiglia che ci protegge e guida le nostre aspirazioni. Mentre "fuori" dalla famiglia nella società esistono molte altre possibilità  appasionanti di conquistare un posto  in cui collocarsi . Non voglio con questo gettare il discretito sulla cellula familiare, ma solo sottolineare che meglio potremmo
    affrontare le delusioni legate alla ricerca di affetto se non puntassimo solo alla soddisfazione di esigenze legate all’emotività. :-))

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  38. Lupetto…però non credo che la persona non sappia che si tratta solo di un "amore di passaggio"; credo che ne sia perfettamente cosciente…ma finge, anche con sè stessa, di essere innamorata…giusto per sentirsi ancora  a galla…
    ma forse, io parlo per me e non per altri, non tutti la pensano così…cioè io personalmente credo che finchè non ci si sente veramente disposti ad accettare un’altra persona, non si debba fare nulla; meglio lasciare che il tempo guarisca le ferite…quando ci si sentirà meglio, allora – forse – si potrà ricominciare a pensare ad una nuova storia; o anche decidere che in fondo si sta bene pure soli:P

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  39. In quei tempi la sentivo la necessità di contattare un professionista; probabilmente ne sarei uscita con più facilità e avrei evitato molti errori.
    Fortunatamente, poco alla volta, ce l’ho fatta da sola e se non fosse stato per uno di quegli errori (andare nella sua città), sicuramente non avrei conosciuto il mio attuale amore.

    Non avendo comunque, la possibilità di parlare con uno psicologo (per molti motivi), adoperai un quadernino su cui scrissi ogni mia sensazione, sogno, sentimento, episodio e questo, nonostante non fosse il massimo, mi aiutò molto (anche se con grande lentezza) a mettere ordine nella mia vita.

    Genny

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  40. Tutti noi, abbiamo sofferto in un modo o nell’altro per qualche perduto amore…é la vita…Non dovremmo dare per scontato o pretendere che una storia, perché é iniziata e perduri anche da molti anni sia per sempre…nulla dura per sempre. Si dovrebbe essere consapevoli che prima o poi ci sia anche la possibilità che finisca. Certo quando succede é un grande dolore che al momento sembra insostenibile…ma non é così…ci vuole tempo, ma viene sempre il giorno che vediamo tutto con occhi diversi,mano a mano che l’innamoramento si estingue e si estingue sempre prima o poi; l’importante sta nel non dilungarsi troppo nel poi ed impedire soprattutto che il fatto non mini l’autostima, ricordandosi che siamo sempre noi con il nostro valore intrinseco, comunque, con o senza quella persona. Del resto quando si é sicuri fuori ogni dubbio che qualcuno non ci ama più, non avrebbe senso continuare. L’amore viene e va e prima o poi ritorna, cambia solo forma…Penso che possa essere molto utile tenere di più il pensiero sulle cose che ci piace fare, le vere passioni, quelle che ti fanno dimenticare il tempo che scorre e fanno sentire bene. Un caro saluto Wolf, anche ai mici e a presto Gio

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  41. @Wolfghost sono completamente d’accordo con il tuo commento. Quella della corda, con il passare del tempo, finisce con il trasformarsi in una specie di gioco dell’impiccato per chi lo attua. Chi subisce, prima o poi, si stanca, e non può far altro che darsela a gambe, soprattutto se lo ha già subito. I controsensi dell’amore. Capita di avere a che fare con gente che tiene sulla corda una persona che fa di tutto per accontentare il suo/la sua partner e che in cambio vorrebbe solo altrettanta considerazione e un pò di gentilezza. Prima o poi il gioco finisce, è quasi inevitabile. A volte invece di stupide tattiche e roba del genere basterebbe solo un pò di gentilezza. Mi viene da ridere se penso a persone che si mostrano gentili, simpatiche, disponibili con tutti o quasi e poi lo zerbino/la "zerbina" di turno riservano solo i loro "giochini". Mah!?
    Concludo anche io scrivendo che cerco di mostrarmi per quello che sono, nel bene e nel male. Se incontrerò una ragazza o donna che apprezzerà il mio modo di essere tanto di guadagnato, in caso contrario pazienza.

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  42. Non ho letto tutto il tuo commneto e neppure tutti i commenti degli altri.
    Una cosa però ho visto, passarmi davanti 7 anni di vita, gettati nel cesso. Sette anni di un’inutilità estrema, vista con gli occhi di oggi.Però mi hanno insegnato che se al fondo non c’é un progetto, condivisibile e condiviso in tutti i suoi aspetti l’egoismo di cui parlava @nicola, divora il rapporto. Amore é mediazione, é rinuncia e sacrificio di se e per se. E’ responsabilità e bisogna essere in due a ariricarsi sulle spalle un simile fardello. Nessuno può fare da sherpa all’altro. E’ ingiusto e indegno.
    L’amica delusa ha due possibilità secondo quanto mi detta il mio spirito
    Sedersi sulla riva del fiume e aspettare "il cadavere del nemico".
    Oppure aver la forza di troncare una volta per tutto ciò che la lega al passato, rimboccarsi le mani e continuare, perché é oggi il bene prezioso che abbiamo nelle mani ed é quello che ci farà vivere altrettanto bene il nostro domani.
    Nel passato troviamo solo nebbia destinata a dissolversi al sole.

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  43. In questi casi, per "elaborare il lutto", visto che un abbandono così dolorosamente subito è un vero e proprio lutto, consigliano un viaggio (a chi se lo può permettere!) per allontanarsi da luoghi e cose che ricordino lo strazio da superare.
    Ma un viaggio esterno, non è un  iter dentro noi stessi, purtroppo. E viaggiare dentro la nostra anima è uno degli itinerari più perigliosi ed aggrovigliati.
    Il "chiodo scaccia chiodo" è abbastanza superficiale e chi è preso da un’ossessione amorosa non ha gli strumenti per estrarre il chiodo che si è "incancrenito" dentro le proprie fantasie.
    Dicono – e non so proprio se si tratti di una bufala metropolitana o di scientifica realtà – che abbiano studiato un farmaco tale da agire sul nostro cervello, facendoci cancellare le esperienze di dolore.
    Se fosse vero, potrebbe essere un buon rimedio.
    Per mia personale esperienza – pur essendo banale quanto sto affermando – solo il tempo, ma un tempo lungo, purtroppo, può portare sollievo, soprattutto se si ha la buona volontà di staccare il pensiero (difficilissima operazione !!!) cercando di rivolgere le proprie forze e le proprie aspettative a qualcosa di diverso dal fallimento in cui si è incorsi.
    Un po’ alla volta, a piccoli passi, con un’ostinazione caparbia, con una  gran voglia di sopravvivere alla sconfitta.
    A volte la vita è più generosa di quello che temiamo e sa offrirci nuova luce e nuove speranze quando ormai avevamo gettato la spugna.
    Speriamo che la sofferenza della nostra amica  l’abbandoni presto e questo sarà per lei il migliore degli abbandoni.
    Un abbraccio.
    Grazia

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  44. Hai già detto tutto tu con la tua solita profonda capacità analitica.
    Mi limito a rinadire i punti focali:
    1) alle volte si preferisce, senza rendersene conto, proseguire a soffrire per un rapporto razionalmente e chiaramente  già finito per   non affrontare l’horror  vacui del sentirsi SOLI dopo essersi visti e sentiti psicologicamente come solo ed esclusivamente UNA COPPIA, compreso il discorso degli amici ch espesso si hanno in comune
    2) capire come tu dici quando il rapporto ormai è fermo a un binario morto: su scelte così fondamentali per una donna, quale quella di cercare di avere un bambino  o rinunciare a questa esperienza, che per me è stata fondamentale e ha originato una ricchezza della mia anima che prima non sapevo di avere non ci sono vie intermedie, gli anni biologicamente per una donna passano inesorabilmente e non sempre si potrà, se si ha un tale sogno, riuscire a coronarlo. Sempre per quanto riguarda la mia esperienza sono certa di aver gettato tanti anni della mia vita accanto a chi "non si sentiva mai pronto" e che, solo pochi anni dopo esser stato lasciato da me e aver saputo che ero diventatat mamma si è sentito pronto al passo,. così difficile, con un’altra. 
    Vedi anche questo è stato un grande insegnamento…
    3) è vero che il chiodo scaccia chiodo aiuta immensamente a sentirsi subito meglio ma si dovrebbe dare la giusta importanza e dimensione a ciò ch esi prova per qualcun altro dopo la fine di un rapporto importante e soppesare parole e progetti perchè credo che il processo di "lutto" abbia bisogno di un suo tempo psicologico, diverso da persona a persona, perchè diventi una forza e una crescita interiore: bisognerebbe giungere ad aver chiari i propri e gli altrui sbagli, per evitare di ripeterli in continuazione con scelte sbagliate. Quando ci si sentirà finalmente capaci di star bene anche da soli sarà quelo il momento in cui si avrà nuovamente amore, gioia e attenzioni da dare a qualcun altro senza dipendere affettivamente ma assumendo un ruolo paritiario, di arricchimento e di creazione, di affiancamento vero, liberato dalle parue e dai retaggi delle passate sofferenze, nel sentiero e nei progetti che  si desiderano affrontare con un altra anima.

    Un bacio e un grandissimo in bocca al lupo (e dove megli odi qui?)  a questa amica. Posso testimoniarle che a volte ci si riesce e che si può scoprire la felicità condivisa, anche quando non la si attendeva più.

    Un abbraccio e buonanotte.
    paola

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  45. Non posso aggiungere nulla! Hai scritto tutto tu! No posso aggiungere tutta la mia solidarietà all’AA.
    Ecco mi viene in mente una cosa, cosa che credo in passato hai detto e di sfuggita metti anche qui: distinguere le proprie colpe dalla fine della storia. Le storia finiscono per tanti motivi, cambi di personalità di prospettiva, avvenimenti esterni. Spesso invece la fine si accomapgna a un fallimento personale che fa star peggio. Quindi capire che si soffre ma non per colpa nostra o perlomeno non solo, perchè è il gioco della vita, a volte esaltante a volte amaro…

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  46. acc… quanti commenti! Mi sembrava strano che l’argomento "non prendesse"

    x Orchis: sì, io credo che nessuno rimanga davvero "bloccato" o, se preferisci, che anche "essere bloccati" è in qualche modo un percorso, seppur passivo. Insomma, che sia cambiato lui o lei o entrambi, poco conta in fondo… quel che conta è che, purtroppo, adesso non sembrano più essere in sintonia…
    Sul "guardarsi dentro", io ho l’impressione che la nostra amica lo stia già facendo… forse anche troppo. C’è un tempo per ogni cosa, anche per guardarsi dentro. Ora forse lei dovrebbe invece… "lasciare andare"…

    x Rondine: "ma la coscienza, caspita, prima o poi si risveglia"… infatti, è proprio quando si risveglia che quel tipo di rapporto finisce  Proprio quando la persona si accorge che… toh! Non è davvero innamorata… eppure ci credeva tanto! 
    D’accordo sul resto…

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