Per un attimo – racconto di Nico24

Stasera voglio riprendere un post di quest’estate di Nico24, che in qualche modo vedo come “erede” di Anneheche (eheheh non ti offendere, cara Ale, ognuno di noi ti augura una “vita Splinderiana” lunga e felice! eheheh :-P). Come sempre “userò” questo post per affrontare uno specifico tema…


letteraPer un attimo

By Nico24

Blog: Occhi limpidi

Sara scende le scale in fretta e raggiunge la cassetta della posta: sta aspettando un pacco importante ed è impaziente di vedere se è arrivato, finalmente. E’ una bella ragazza, esile quanto basta per definirla delicata, con lunghi capelli biondi e due splendidi occhi neri. Indossa soltanto dei pantaloncini corti sportivi e una canotta, per combattere il caldo soffocante di quest’agosto afoso.

Armeggia per un secondo con le chiavi per aprire la cassetta delle lettere: il libro che stava aspettando, con sua somma delusione, non è ancora arrivato. Ci sono alcune buste però: con uno sbuffo le raccoglie e corre al piano di sopra, per prepararsi un caffè e aprire la posta.

Nel suo appartamento c’è fresco e l’odore del caffè che invade la casa è piuttosto piacevole: si accomoda su uno sgabello in cucina e incomincia a controllare quali nuove le sono giunte oggi. Bollette, la pubblicità di una palestra, l’estratto conto dalla banca e infine una lettera, bianca, senza francobollo e mittente: SARA è scritto sulla busta in stampato, ma lei non riesce a riconoscere la calligrafia.

Per quasi un minuto rimane perplessa, con la lettera a mezz’aria in una mano e la tazza di caffè nell’altra: teme di sapere da chi arriva e il cuore le batte più forte. Prende un respiro profondo, e la apre. Il foglio è scritto fittamente, la calligrafia è ordinata, ma chiaramente nervosa. In alcuni punti l’inchiostro è rovinato da grandi gocce, che subito le paiono il risultato di un pianto sconsolato.

 

“Per qualche giorno ci ho creduto. Forse per settimane. Credevo di poter aspettare, anche molti mesi. Forse lo ritenevo romantico, all’inizio.

La cosa che ora ha reso tutto questo intollerabile e che mi confonde, è il non capire se facciamo dei passi in avanti. Siamo fermi? O qualcosa è cambiato? Questo mi fa impazzire.

E poi non riesco ad impedire che il tuo fantasma si insinui nella mia testa, in ogni momento: quando sono a fare la spesa, quando guardo un film, o al lavoro. Quando ascolto la nostra musica preferita.  Anche questo mi fa impazzire.

Non ho ovviamente gli elementi per capire quale sia la tua posizione: magari hai semplicemente paura, o non te ne frega un cazzo. Che cosa ne so io? Sei talmente contraddittoria.

E dato che la mia situazione sta prendendo una piega pericolosa ho deciso di lasciare andare: in fin dei conti non so nemmeno che nome dare a questa cosa, che certo non è una vera relazione.

Io ti amo, questo è sicuro, e come si può non amarti? Sei talmente speciale, e delicata, e bella, e… mi fermo, altrimenti non mi basterebbe tutto il tempo del mondo, per descrivere quale straordinaria creatura su sia.

E io ho un po’ di fretta: voglio liberarmi di questo fardello.

Lo sai che potrebbe non succedere nulla se facessimo un balzello in avanti? Potrebbe essere un grandioso ed incredibile fallimento (e fa paura, vero?), o la cosa più straordinaria mai sperimentata prima da due persone: le emozioni potrebbero essere intense quanto l’esplosione di una supernova e travolgerci burrascose come il mare in tempesta.

Ma per quanto io speri e tenti, tu sei ferma, e noi non ci muoviamo.

 

Io corteggio, lo sai. Sempre. Mi faccio anche malissimo. Alcune volte ho preso dei due di picche spaventosi. Altre volte qualche stronza si è approfittata della mia fragilità e si è soltanto divertita con me, per poi buttarmi via come uno straccio vecchio. Questo mi ha ferito, mi ha reso più diffidente, ma tu hai tolto tutti i pezzi della mia corazza, uno ad uno, con poche dolci parole, che ho udito per caso.

E così, mi rivedo: eccomi che pianto in asso tutto e tutti per correre da te, eccomi che ti aspetto anche se tu non arrivi mai, eccomi che ti chiedo il numero di telefono e che ti invito a cena in un bel ristorante; eccomi infine che ti dico parole che raramente sono uscite dalla mia bocca, mentre tu mi fissi silenziosa.

E poi rivedo te: sei raggiante mentre sfogli quell’introvabile copia di una prima edizione italiana de “Il signore degli anelli”, che ti ho regalato per il tuo compleanno; e sei triste quando capisci che mi stai dando troppa corda, senza essere sicura di quel che fai, perché sai che con quella corda finirò per impiccarmi. Questa è la mia vita negli ultimi mesi: correrti appresso come un cucciolo, senza mai poter veramente giocare con te.

Tu rimani lontana e inafferrabile: non mi farai mai entrare nel tuo mondo, vero?

Se almeno non fossi bella.

 

Ci ho pensato a lungo: tu non immagini quanto sia stato difficile per me. E sto già soffrendo all’idea di non poterti più parlare e sentire. Ma vorrei un gesto, un cenno, una speranza, che non siano soltanto un’illusione, frutto del desiderio di essere amato; e so che non li avrò. Almeno non abbastanza presto; e in ogni caso, a che prezzo? Non mangio, dormo poco, e aspetto che il telefono suoni. Ho persino incominciato a fumare di nuovo, dopo tutta la fatica fatta per smettere.

Perderò anche la tua amicizia in questo modo, lo so. E questo mi addolora talmente tanto che se ci penso mi impedisce di respirare.

Potrò forse osservare da lontano, e sapere, tramite qualcuno che ci è amico, se troverai finalmente la tranquillità e l’amore che meriti. E se sarai felice, perché alla fine è questo che mi importa.

Sai qual è il mio più grande rammarico? Sarei voluto essere la tua armatura di mithril (perdonami il paragone un po’ infantile): avrei usato il mio corpo e la mia anima per proteggerti da tutto il male del mondo. Avrei usato la mia magia per difenderti dal dolore e cancellare le tue sofferenze.

Qualcuno mi ha detto che elfi ed  incantesimi sono buoni solo per i romanzi fantasy, ma io credo che la magia invece esista, anche in questo mondo, e che gli elfi camminino tra di noi, così come le Bianche Dame.

Addio, Sara.

Matteo”

 



Commento di Wolfghost: Il tema di cui mi da modo di parlare il racconto di Nico24, sono le lettere di addio. Quello che segue è il commento che avevo lasciato sul blog di Nico…

E’ una lettera con molto equilibrio  🙂 Sì, so che sembra strano, ma credo davvero che chi capisca che sta riponendo male il suo amore ed è in grado di lasciare perciò “andare”, anche se con enorme sofferenza e sforzo, dimostri di essere una persona di grande equilibrio.
E’ chiaro poi che la lettera esprime in realtà un… “addio condizionato”: io ti lascio, sì, ma intanto ti dico cosa provo te, come ti vedo eccezionale, cosa farei per te… cosa ti stai per perdere insomma  😛
Ecco, diciamo che la lettera è anche un estremo tentativo di conquista dal quale però non c’è ritorno. E’ un aut-aut nei confronti di entrambi, perché chi scrive e spedisce una lettera simile, sa che poi non può, non deve, più tornare indietro, a meno di ottenere la “posta piena” 😉 Altrimenti perderebbe credibilità.
Quindi, concludendo, non c’è peccato in una lettera del genere, ammesso che il protagonista sappia bene quale ne sia il prezzo – l’allontanamento – e sia pronto a pagarlo, e sempre che abbia atteso il tempo giusto prima di fare un passo simile, poiché ognuno ha i suoi tempi e bisogna essere disposti ad accettare anche quelli dell’altro.
Ammesso che questi due punti siano rispettati… Matteo ha fatto bene a spedirla  🙂

Molto brava Nico24, per lettera e racconto  🙂
Tra l’altro, tempo fa, lessi che una donna apprezza di più l’uomo che sa dire “basta” – anche se la sua corte gli mancherà – piuttosto che quello che, anche un po’ pietosamente, continua un inutile inseguimento.
E questo post sembra confermare la tesi 😉

fine

 

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0 pensieri su “Per un attimo – racconto di Nico24

  1. Purtroppo la storia che ho descritto nel post da me appartiene al passato…passato archiviato e ormai accettato come tale, ma tante volte così dolce da farmi morire di nostalgia…
    Notte, Lupakkio.

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  2. mi sa che il problema era solo mio, perchè adesso vedo tutto per benino!
    comincio col dire che non ho letto gli altri commenti, quindi potrei anche ripetere pensieri già espressi, ma mi manca il tempo, e me ne scuso.
    concordo sul fatto che si apprezzi più una persona determinata, capace di dire basta, che non qualcuno che finisca col rendersi ridicolo insistendo e persistendo in un corteggiamento senza speranza.
    aggiungo anche che la lettera di matteo è un modo “astuto” per chi scrive di sapere definitivamente (ma questo l’hai già detto tu) se ci potrà essere un seguito o se sarà la fine di tutto.
    lo sperare, l’inseguire, il “tenersi in contatto” non porterà mai a una soluzione finale, di qualunque esito possa essere; la lettera, “quel” tipo di lettera, invece, è risolutiva: dentro o fuori, sì o no, e stop.
    bello il racconto, bello il commento.
    grazie.

    (ancora non ti sei accomiatato dal tuo mare? mi giunge voce da chi si trova da quelle parti in vacanza che il clima sia piuttosto freddino… mi sa tanto che sarà ora di appendere il costumino al chiodo, no? ☺)

    ‘notte ‘notte. 😉

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  3. x Azalea: siamo d’accordo 🙂 Certo… se si ha la forza e la dignità di dare seguito alla lettera stessa 😉
    Adesso sì, oggi era da maglioncino (ma io sono andato in ufficio in maniche corte eheheh). Ma pare che da giovedì migliorerà… Comunque sabato devo portare Sissi dal veterinario e domenica c’è Sampdoria-Siena… sicché non avrò molto tempo 🙂
    Buonanotte! 😉

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  4. x Yasmine: grazie cara, a te invece un buon pomeriggio 🙂

    x Anna: grazie, abbraccio ricambiato! 😉

    x Dafne: io sono d’accordo, pero’ vedi, leggendo i commenti, che molti (e molte) non la pensano cosi’? 🙂
    Comunque lei non avra’ ceduto, credo che i casi in cui succede siano davvero pochi… Quella lettera, come ho scritto, e’ servita piu’ a lui 🙂

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  5. dal #50. Si vede che tu leggi troppo alla lettera e non sai che l’Apocalisse di Giovanni, cioè la RIVELAZIONE, è stata scritta per consolare chi veniva sbranato dai leoni.
    Va bè’ non ti dico allora tu da chi discendi.

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  6. I complimenti per la bellissima lettera a Nico non li faccio solo perchè non sarei che una voce tra il coro… Però ripenso ad una lettera d’addio che ricevetti, non ricordo bene quando, forse intorno ai diciotto anni, dal “fidanzatino” di allora…. Mi scriveva:
    “Abbastanza presto cammineremo lungo le mura del tempo e non avremo rimpianto eccetto che l’uno dell’altra…”. Ecco… mi infuriai come una bestia, non perchè mi aveva lasciata… ma perchè almeno due parole di suo pugno poteva tirarle fuori invece che rispolverare una vecchia poesia di Jim Morrison….

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  7. x happy: personalmente concordo. Se uno ha dubbi (ragionevoli almeno… ve bene che il “ragionevole” puo’ avere un confine diverso per ciascuno di noi, ma insomma…), e’ giusto che cerchi di toglierseli 🙂

    x Gio: ciao Gio, bentornata! 🙂 Grazie e un saluto anche da parte di Sissi e Julius 😀

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  8. x Angelo: e’ indubbio! Infatti io ho letto la parte che hai attaccato e gia’ di questa ne conoscevo solo una parte… figurati di tutto l’Apocalisse! 😀
    Cerchero’ di colmare le mie lacune… in pensione. Sempre che ci arrivi… 😉
    Pero’ devi ammettere che stando cosi’ le cose… che senso ha estrapolare parti di uno scritto che fuori dal contesto diventano non intellegibili?

    x archmdl: ahahahah dai! Poteva andarti peggio! Poteva scriverti “Meglio esserci lasciati che non esserci mai incontrati” (De Andre’)! Almeno ha fatto lo sforzo di tradurre! ;D

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  9. x Specchio (l’utente anonimo): Eppure non è piaciuta a tutti la lettera 🙂 Io però concordo.
    Sì, Nico è molto brava 😉

    x Yasmine: grazie cara, anche per la composizione di immagine e parole. Buonanotte anche a te! 🙂

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  10. x azalea: dici che c’è qualche complotto? 😮
    🙂
    Ok per l’urletto, non mancherò di farlo! 😀
    Buonanotte 🙂

    x gchick: opsss… ok, ok, mi accontento della buonanotte… che rendo anche! 😉

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  11. Grazie a tutti… 🙂
    E soprattutto a Wolfghost!!!
    Leggendo i commenti di tutti mi sono resa conto che della lettera non è passato proprio tutto quello che volevo…
    Quando accade si sa che la colpa è sempre di chi scrive, e un po’ mi dispiace…

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  12. Un racconto e’ un racconto, cara Nico 🙂 Non e’ un saggio.
    E’ un po’ come un film: ognuno resta colpito da cose diverse, a seconda del proprio vissuto e delle proprie esperienze, e ne trae cosi’ conclusioni legate a cio’ che in particolare ha attratto la sua attenzione.
    Un saggio, quello si’, non deve andare fuori tema…

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  13. Eh sì…ha fatto bene a spedirla, le lettere scritte e non spedite sono di una tristezza infinita. Un racconto che non poteva non piacermi, dato che adoro le lettere e questa, addio o non addio é una bellissima lettera d’amore. Vivissimi complimenti all’autrice! Hai ragione, é molto brava anche lei. Buona giornata Wolf
    p.s.
    Ho risposto al tuo commento da me Ciaooooooo

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  14. Sono ovviamente d’accordo sui complimenti all’autrice e sulla lettera spedita 🙂
    Preciso pero’ che non sono sempre contrario alle lettere scritte e mai spedite. Spesso sono un metodo che serve a… mettere nero su bianco il proprio sentire, per… chiarirsi con se’ stessi, piu’ che con altri…
    In questi particolari casi, spedire la lettera non e’ fondamentale 🙂
    Piu’ tardi arrivo “da te”! 🙂

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  15. Sulla bravura di Nico, non discuto.
    Scrive bene e si è immedisimata anche nei pensieri di un uomo che scrive ad una donna.
    Matteo ama l’amore non Sara.
    Ama l’amore che lui crede che gli sia dovuto. Ma é solo nella sua mente.
    Ecco perché in alcune parti appare patetico ed immaturo.
    Scrive non per lasciarla andare, ma per abbandonare l’idea dell’amore, o forse é meglio dire questa paranoia, che si è fatto.
    Quando imparerà ad amare per quello che sono in realtà le persone, senza voler sostiuirsi a loro nelle difficoltà, nelle gioie, senza se e ma, allora potrà definirsi grande.
    Per ora mi pare un pucino bagnato, che si cerca un po’ d’autostima e lecca il suo orgoglio ferito.

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  16. Interessante il tuo punto di vista, CapeH… “Matteo ama l’amore non Sara”, quante persone ci sono così! 😉
    Però, pur potendo condividere lo spirito del tuo commento, lo trovo… un po’ troppo severo nei confronti di Matteo 🙂

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  17. Forse perché, mi ci sono specchiato dentro e so cosa vuol dire scrivere una simile lettera.
    Il commento è per memento, mio.
    Forse avrei dovuto lasciar perdere, ma ogni tanto ricordarsi di certe cose rende vigili.
    E di questi tempi la soglia di attenzione si sta abbassando.

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  18. Io credo che tu sia troppo severo anche con te stesso.
    La vita è fatta di fasi, noi attraversiamo diverse fasi.
    Certamente anche io ho fatto o scritto cose che adesso non farei o non scriverei più. Ma credo che “io di adesso” sia diverso, in alcune parti anche profondamente, dallo “io di ieri”, e rammaricarmi per come mi comportavo non avrebbe senso.
    Anzi, l’io di adesso è stato formato anche grazie a quelle azioni e parole 🙂
    Io non credo che il tuo “io di adesso” possa tornare davvero indietro…

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