La rotta del viaggio della nostra vita

Tempesta sul mare di Galilea - RembrandtA volte, lungo questo viaggio che chiamiamo vita, ci lamentiamo che il punto dove siamo e quello dove sembriamo essere diretti, non ci piace. Ci lamentiamo di aver dovuto cambiare rotta a causa delle tempeste, dei venti sfavorevoli, dei pirati cattivi, degli ammutinamenti del nostro stesso equipaggio. Eppure qualcosa dentro di noi bussa per uscire allo scoperto, una verita’ scomoda che tentiamo di tenere nascosta, la voce che ci dice che e’ vero che le condizioni sfavorevoli capitano e non si possono evitare ma… che siamo soprattutto noi a non essere stati capaci di manovrare il timone della nostra nave, lasciandola in balia degli eventi o di persone che, in nostra assenza, sono state ben felici di manovrare, a loro vantaggio, quel timone al posto nostro…
Non e’ un invito a piangere sul latte versato. Piuttosto ad arrivare alla comprensione che la nostra vita sarebbe oggi diversa se solo avessim
o avuto il coraggio e la costanza di assumercene la responsabilita’ e la guida, anziche’ lasciarla al fato ed alla volonta’ altrui, e, soprattutto, che come oggi avrebbe potuto essere diverso, cosi’ potra’ essere diverso domani, se ora, proprio da adesso, decidessimo di metterci al timone e a non lasciarlo piu’.
Il fatto che fino ad oggi abbiamo avuto un comportamento che non ci ha portato dove vorremmo essere, non deve giustificarci a perseverare nell’errore.

C’e’ di peggio che piangere sul latte versato: continuare a versarlo.

latte-versato

0 pensieri su “La rotta del viaggio della nostra vita

  1. x Anna: si’, era l’ora vero? 😉

    x Kappadue: certamente ha volonta’, e’ il come e su cosa investirla a fare la differenza. L’uomo puo’ essere ignorante: abituato a non pensare con la sua testa, perde la percezione di poter dare autonomamente una direzione alla sua vita. Ma sicuramente ciascuno riceve nel corso della sua vita molte indicazioni sul fatto che e’ possibile prendere in mano la propria vita, dopodiche’ diviene responsabile della scelta di cambiare o di rimanere alla merce’ di cio’ che fino a quel momento ne ha guidato la vita.
    Giustificazioni ce n’e’ sono, ma non devono essere usate allo scopo di continuare a far finta di niente.

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  2. beh, si tende spesso a dare la colpa ad eventi o pesone esterni a noi per non assumerci al responsabilità di ciò che ci succede. naturalmente, spesso non è così; ossia, siamo noi stessi a far andare le cose in una certa direzione. credo sia bene rendersene conto, ma non approfittarne per piangersi addosso…anche perchè è del tutto inutile:)
    occorre quindi andare avanti, cercando di correggere certi comportamenti se si sono rivelati dannosi per noi stessi…almeno credo:)
    ah, buongiorno:))))

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  3. Spesso, non sempre dipende da noi, ci sono circostanze che non puoi evitare che conseguentemente incidono sul carattere ( l’educazione che si riceve per prima cosa) e sulle reazioni che poi si hanno con il prossimo sia in sudditanza che in prepotenza.Comunque bel post!

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  4. x Debby: cosi’ dovrebbe! 😉 Salutoni a te! 🙂

    x tamango: premesso che ovviamente non siamo in grado di fare miracoli, ti invito a leggere la risposta che ho dato a Kappadue e che ti riporto qua per tua comodita’ 😉
    “‘uomo puo’ essere ignorante: abituato a non pensare con la sua testa, perde la percezione di poter dare autonomamente una direzione alla sua vita. Ma sicuramente ciascuno riceve nel corso della sua vita molte indicazioni sul fatto che e’ possibile prendere in mano la propria vita, dopodiche’ diviene responsabile della scelta di cambiare o di rimanere alla merce’ di cio’ che fino a quel momento ne ha guidato la vita.
    Giustificazioni ce n’e’ sono, ma non devono essere usate allo scopo di continuare a far finta di niente.”

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  5. Talvolta ci sono ruoli così strutturati, al lavoro o in famiglia, in cui non si è al timone della nave, o almeno non lo si è in tutti i viaggi o in tutte le navi.
    Penso che non sia facile, né sempre possibile tracciare il confine delle responsabilità di un eventuale naufragio ― ammesso che questa ricerca potesse servire a qualcosa.
    Chi vive nel mondo e con i propri simili con cui fa gruppo finisce con il modularsi dinamicamente con il contesto: le categorie di azione e reazione rispondono a necessità ineludibili, qualsiasi forma esse decidano di prendere.
    Inoltre, in questo gioco delle parti non sempre i ruoli dell’equipaggio si creano in modo meritocratico o, come avviene liberamente in natura, in seguito ad una lotta in cui vince il più forte; non sempre i ruoli dell’equipaggio sono quelli funzionali per superare le tempeste; e non sempre siamo il capitano della nave.
    Credo sia importante avere questa consapevolezza e nel frattempo anche la lucidità di distinguere quando possiamo essere al timone. Occorre evitare che i ruoli in cui, talvolta, ci imbattiamo per vicissitudini esterne non si strutturino dentro di noi. La vita, la volontà di essere felici e vincenti, deve prevalere sul ruolo. C’è chi dice che “leader si diventa, non si nasce”. La sfida della vita consiste nel prendere in mano il timone ogni qualvolta la situazione ce lo consenta, senza assopirci dietro le divise di bordo, ma anche nel continuare a vivere con i nostri simili, anche quando i vestiti che indossiamo non sono quelli che vorremmo e che esaltano la nostra figura.
    Un caro saluto, e grazie per la bella lettura.

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  6. verissimo…..secondo me bisogna saper accettare tutte le scelte che si fanno anche se le conseguenze non ci piacciono o non pensavamo che potessero essere proprio quelle…NON PIANGIAMO SUL LATTE VERSATO E CONTINUIAMO A GUARDARE AVANTI…..:-)

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  7. No credo che sia solo un problema di timoneria. E’ vero che al timone ci sono io , ma se per affrontare la traversata atlantica, non mi attrezzo con una barca solida, ma la tento con un pattino, non vado molto al largo.
    Poi conta molto chi ti insegna a timonare e quanto impegno metti nell’apprendere.
    Una volta che hai nelle mani la barra, sei tu che devi governare al vento. Sei tu che dovrai cercare quello che più ti soddisfa, o quello che ti soddisfa di meno.
    La rotta però è tua, la scelta delle vele è sulle tue spalle e dovrai essere preparato alla bolina, come al gran lasco.
    Voler mettersi alla cappa, sempre e continuamente non ti farà neppure marinaio d’acqua dolce.
    Farai parte di coloro che non amano le … quote latte 🙂

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  8. Presi il timone personale al momento giusto, quando imparai a ragionare proprio come tu hai ben esposto, ero ancora giovane, navigando spesso ci si imbatte in marosi più o meno alti. Non mi perdetti di coraggio (altrimenti oggi non sarei qui)…

    Attenzione a versare il latte…fa molto male ai gatti adulti! Anche Julis ormai è grande! Un abbraccio.

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  9. x ilmigliorosa: sono d’accordo cara, grazie per la tua bella analisi 🙂
    Se si e’ consapevoli del timone, si e’ consapevoli della nave. Cosa intendo dire? Che anche lasciare che al timone della nostra nave si mettono altre persone o eventi, puo’ essere considerato consapevolezza, basta che si sappia cosa si sta facendo.E’ importante uscire dall’ignoranza e dalla pigrizia e oggi, con tutti i metodi per informarci che abbiamo, e’ piu’ facile farlo di un tempo, perche’ il messaggio che “si puo’ fare” oggi campeggia in molti posti. Sta a noi decidere se seguire quel dubbio che esso fa nascere…
    Grazie, un abbraccio! 🙂

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  10. x gabry: sono d’accordo 🙂 Meglio… sbagliare di proprio pugno che farlo perche’ ci si e’ lasciati trasportare dalla corrente. Ascoltare tutti si’, ma poi decidere, per quanto possibile, autonomamente…

    x leggerevolare: molti non se ne accorgono nemmeno; molti altri se ne accorgono ma non hanno la giusta costanza per cambiare…

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  11. x CapeH: eh, ma un buon timoniere… conosce anche la barca che ha disposizione e non la porta dove non puo’ navigare… 😉
    C’e’ chi buon timoniere ci si ritrova; ma in molti lo potrebbero divenire se solo… avessero sufficiente motivazione e determinazione 🙂

    x harielle: il latte con la frittata poi! 😀

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  12. x jouy: brava cara… hai fatto sicuramente prima di me 😉
    Non ti preoccupare: il latte non piace ai miei due! 😀

    x belllissima: grazie cara 🙂 Immagino sia una gita di piacere… buon viaggio! 🙂

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  13. la tentazione di autocommiserarsi o dar retta a voci interiori che dicono “beh,ormai posso solo limitare i danni” o peggio “ormai è tardi” o “non te lo meriti di più” è sempre in agguato, facendoci dimenticare dell’energia vitale e delle risorse di cui invece disponiamo.

    contrariamente all lettura dei tuoi post che invece da sempre tanti stimoli. un abbraccio caro wolf

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  14. Il fatto che alcuni uomini (ordinari) raggiungono quello che si sono prefissati, non vuol dire che essi abbiano dato compimento alla loro volontà, più semplicemente le situazioni interne ed esterne si sono sviluppate in quella direzione.
    Solo l’uomo libero e cosciente ha una volontà ed è capace di fare, ma quanti sono gli uomini veramente liberi?

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  15. Ho attraversato momenti molto dolorosi ,causati da me stessa o dagli eventi, grazie ai quali sono diventata quello che sono.A volte sembravano non passare mai e sfinirmi, ma ho difeso sempre quella parte di me stessa fiduciosa nella vita, negli altri ed in me.Non so da dove abbia preso quella forza,ma so che voglio nutrirla,perchè migliora la mia vita e quella di chi mi vive accanto.Ci vuole molto coraggio a vivere e penso che le cose si possono cambiare, ma se non dovesse essere possibile ,potremmo cambiare noi,cambiare prospettive magari o aspettative .Mi piace osservare ed ascoltare entrando nella profondità,attingo un pò di consapevolezza in più, poi sbaglio magari in qualche altra cosa, cado e mi rialzo ancora :))) imparando ancora
    Un bacio :*
    mi piacciono i tuoi post :)))

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  16. Come si dice….. Errare è umano, perseverare è diabolico.
    Eppure il mondo è pieno di piangina, ai quali piace così tanto crogiolarsi nei loro problemi, da temere quasi che qualcuno possa risolverglieli!
    Buona notte, lupo fantasma.

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  17. x Aliseys: eheheh gia’, almeno una bella pulita quando si puo’! 😉

    x daisy: grazie, e’ un bel complimento 🙂
    A volte quanto riporti non e’ tanto causa dell’autocommiserazione o della sfiducia, quanto della pigrizia e dell’ignoranza 🙂
    Abbraccio ricambiato 🙂

    x zerodigit: oh, be’ fa piacere anche solo sapere di non essere i soli a pensarla cosi’ ;D

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  18. x Kappadue: certo, il caso puo’ avere il suo ruolo 🙂 Come si dice, anche un orologio rotto segna l’ora esatta due volte al giorno 😀
    E’ vero quanto dici sull’uomo libero (nella propria mente almeno), ma se la possibilita’ di rompere l’ignoranza viene colta… uomini liberi lo si puo’ divenire 🙂
    E occasioni per risvegliarsi in realta’ ce ne sono sempre diverse, e’ che, come amo dire, bisogna voler vivere con gli occhi aperti 🙂

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  19. x daphnee: eh, cara Daphnee… spesso mi riconosco nelle tue parole, sai? 🙂 Credo che in fondo la forza di resistere si trova… nella consapevolezza di non poter fare altrimenti! 😀 Altrimenti sarebbe la fine.
    E’ semplice in fondo, vero? 🙂
    Grazie per il bel complimento e bacione anche per te :*

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  20. x Alessia: puo’ anche capitare di lamentarsi del percorso fatto, siamo esseri umani in fondo 🙂 L’importante e’ poi scrollarsi e riprendere con… un percorso alternativo 😀
    Contento di rileggerti 🙂

    x azalea: se certi detti hanno la nomea di essere “saggezza popolare” un motivo ci sara’, no? 🙂
    Molta gente ha semplicemente timore di cambiare anche solo una virgola della vita e della condizione che pensano di aver duramente conquistato. Persino se facendolo e’ probabile che starebbero meglio…
    Ma… non parliamo troppo forte, magari in qualcosa lo facciamo anche noi! 😉
    Buona notte cara! 🙂

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  21. A mio avviso la libertà non è solo una questione mentale, la vera libertà comprende anche il corpo e il sentimento. Ma hai ragione tu, da qualche parte si deve pur cominciare1
    Ciao e grazie ancora

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  22. Compendierei il tutto in un “soprattutto di lamentiamo…” ;-D
    Non so ma a me lamentarmi non m’ha mai fatto sentire meglio sicchè evito di farlo.
    Un bacio e buon tutto (sempre per compendiare e sintetizzare) uhhhhhu

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  23. Probabilmente ci si purifica solo lamentandosi. E’ apparentemente umano farlo, si trovano anche ottime scuse per i propri sbagli. Si indirizzano colpe sempre puntando indici verso gli altri e mai su se stessi. Quale migliore purificazione ? Il timone della vita è capitanato solo da noi….. UN saluto

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  24. Woooolf!!! Bisogna che mi metto bene a leggerti con attenzione!….Non so…mi sa….ma sento che qualcosa è cambiato!!!….Vero?
    ….Tutti stanno cambiando…e lo sto constatando giorno dopo giorno!!!
    Un abbraccioneeeeee!!!

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  25. x Lappadue: la liberta’ del corpo non e’ nulla, se manca quella della mente. Ne abbiamo validi esempi ovunque: gente prigioniera di catene invisibili fino a sfiorare la follia. Viceversa, persone private della liberta’ e perfino sottoposte a dure reclusioni, hanno dimostrato di riuscire ad essere libere grazie alla loro mente 🙂

    x flame: a volte perfino lamentarsi serve, ma deve avere un costrutto, una ragione e, soprattutto, un motivo. Spesso la ragione piu’ valida per lamentarci e’… l’incapacita’, per ignoranza o pigrizia, a muovere noi stessi 🙂
    Bacio :*

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  26. x annaxs: ahahah ma… facendo cosi’… ottieni davvero qualcosa che sia duraturo? :/ 🙂

    x Stella: no, bisogna comprendere che il caso gioca un ruolo determinante nelle nostre vite eppure a noi rimane perlomeno il modo in cui reagiamo alle evenienze. E spesso e’ proprio questo a fare la differenza! 🙂
    Ciao carissima! 🙂

    x morellina: buon fine settimana a te, cara morellina 🙂
    … e cerca di fare i classici sogni d’oro piuttosto! 😀

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  27. x Ampollasegreta: be’… ma cosi’ e’ solo una falsa purificazione, e’ uno stendere un velo per non vedere le radici, le reali cause, del nostro malessere. Colpevolizzare gli altri invece di assumerci la responsabilita’ della nostra vita, ci allontana dalle vere soluzioni…
    Salutone 🙂

    x Ronty: ahahah sei un’inguaribile ottimista 🙂 Ma… in fondo tutti cambiamo, in un modo o nell’altro: e’ inevitabile. L’unica cosa che non cambia e’… la credenza di non poter cambiare 🙂
    Abbraccione ricambiato! 🙂

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  28. mmmmmmmhhhhhhhhh….
    mah, non so…
    credo che ci siano in giro tante persone di grande intelligenza, che tengono ‘na capa tanta, ma quanto a sensibilità, sentimenti, umanità: zero.
    mia personale e probabilmente sbagliatissima opinione, ma questo non esclude che sia vero anche il contrario.
    ‘notte.

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  29. Mah… ho sempre nutrito scarsissima fiducia nelle lamentele. Sono una forma catartica per restare sempre al punto di partenza senza sentirsi colpevoli del proprio stato.
    Bacio e notte.
    p.s. passa da Pasquale… ;(

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  30. x Julka: ahahah carino il gattino che spunta dalla cesta! 😀

    x azalea: una “capa tanta”, cosi’ come l’intelligenza “classica”, non e’ per me “mente acuta”. La “mente” per me include anche cuore e perfino anima 🙂
    Ecco perche’ la distinguo dall’intelligenza classica 🙂

    x flame: be’, non sempre dai! 🙂 A volte si hanno davvero buoni motivi per lamentarsi, purche’ non divenga una costante e non rimanga una pratica… fine a se’ stessa 😀
    Ok, appena riesco passo! Buonanotte 🙂

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  31. Ho capito. Pensi che il termine “mente acuta” comprenda tutte le buone qualità che fanno grande un uomo.
    Io penso invece che il buon Martin intendesse parlare solo di “menti geniali”.
    Sembra una differenza così sottile, e invece….. mi sto impantanando.
    Ehm, ci dormo su e ci penso.
    Sogni d’oro.

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  32. x azalea: ahahah non e’ cosi’ importante 🙂 Ho imparato da tempo che perfino “nero” e “bianco” spesso hanno un significato sottilmente diverso per ciascuno 🙂

    x rossoscarlatto: si’… anche se alcuni sarebbe meglio non farli comunque! 😀
    Baci! :*

    x Lianne: grazie cara, buon fine settimana anche a te e a tutti i tuoi cari 🙂

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