Il disegno della Natura

Colgo l’occasione di riflessione datami da un post di Asoka nel suo blog sclerocardia (un bel blog, tratta di svariati temi, dalla protezione animali alle filosofie, orientali e non), per riportare qui, un poco modificato, un mio commento. L’argomento è semplicissimo: lo scopo, il fine ultimo della nostra vita, come disegno di qualcosa di più grande. Semplice, no? 😛
Quella che vado a proporre è una visione dove non si fa cenno alle eventuali "vite dopo le vite", ma non è detto che l’una escluda l’altra: forse il fine ultimo della Natura e quello, spirituale, nostro, si intersecano e si complementano… si sovrappongono.

Leonessa e leoncinoE’ mia opinione che, a noi singoli individui, questo è quanto ci è "richiesto" dalla Natura: vivere, nel bene e nel male, possibilmente sempre nell’ambito di un contesto naturale. Nulla più, nulla meno.
Il "disegno" che spesso non vediamo, lo abbiamo proprio davanti ai nostri occhi e non è difficile scorgerlo: è l’evoluzione, è dove la Natura sta portando noi e le altre specie (sempre che continueremo a permetterglielo non distruggendo lei e noi stessi, ma forse pure questo fa parte del disegno della Natura… chissà!). Quello che per la Natura conta, è quella l’evoluzione che trova espressione nella crescita della specie. Per questo esiste la morte: se non ci fosse, non sarebbe possibile per la specie evolvere, poiché saremmo sempre gli stessi, sempre uguali. Anzi, saremmo ancora le amebe primordiali che popolavano le acque. Nei piani della Natura non c’è spazio per l’eternità, tutto deve essere caduco, deve nascere, portare il suo contributo, e poi morire. La morte è necessaria. Ma finché non c’è… alla Natura serviamo vivi e, possibilmente, belli svegli 😉
E’ semplice in fondo, non è vero?  🙂

Il "problema" è che l’individuo, il singolo animale, la singola pianta, il singolo sasso, sono sacrificabili in questo disegno della Natura. Per questo esistono, oltre la morte, le malattie, anche le più terribili. Fateci caso: finito il periodo della riproduttività, il rischio di malattia e morte inizia ad aumentare rapidamente, questo perché alla Natura non serviamo più ed anzi dobbiamo lasciare spazio ai nuovi arrivati.
E’ ovviamente triste sentirsi una pedina sacrificabile, ma… ci è dato di vivere una vita: questa. E non è poco. Il massimo che possiamo fare è viverla così come desideriamo viverla.

E già questo è tutt’altro che facile. Perché spesso, quando lo realizzi, ne hai già buttato via una buona parte e l’inerzia delle abitudini decennali che hai assunto, rischiano di farti buttare via anche ciò che ne rimane…

Non è peccato morire, peccato è non vivere. Almeno secondo la Natura.

Un nuovo giorno nel cielo

0 pensieri su “Il disegno della Natura

  1. Sai, non riesco a confluire in un concetto di ‘sacrificabilità’. Piuttosto in un concetto di naturalità, di inevitabile fluire ognuno con una parabola i cui punti crescenti e decrescenti rispondono a una logica insindacabile. Ognuno con un senso definito e rilevante. Ognuno funzionale e indispensabile al tassello del disegno universale. E che, se non principiasse ad esistere, esistesse, e cessasse di farlo in un momento preciso, mancherebbe al suo proprio senso e al suo compito.

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  2. adopt your own virtual pet!

    Buona domenica Wolf!

    Quanto al post non potevi essere piu’ conciso colpendo nel segno:
    “Non è peccato morire, peccato è non vivere”
    e’ tutto qui, un concetto semplice, eppure profondissimo.
    Che tanti si rifiutano di accettare, di calarvisi nell’accettazione serena di quanto ci è dato di godere purchè non lo gettiamo via in diatribe d’anima paralizzanti e senza sbocco.

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  3. E la natura (di cui noi siamo parte integrante anche se spesso ce ne scordiamo) è molto più consapevole di noi esseri umani. Nella tua frase finale c’è tutto direi. Anche perchè morire non è che trasformazione … è il nostro umano concetto di morte che ci dice che il suo significato è fine, distacco, interruzione. Come sai, io non la penso così 😉 ma questo non significa non vivere ogni istante come davvero fosse l’ultimo, nel pieno di ciò che possiamo imparare e dare ora e adesso. Un abbraccio Wolf e serena domenica :-)))
    Ele

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  4. x arabapernice: bé, possiamo anche evitare la parola “sacrificabilità”, ma il concetto non si discosta molto… 🙂

    x flame: buona domenica, Paola 🙂 E’ che spesso si sente il bisogno di un significato “più alto”, magari perché non si è soddisfatti della propria vita. Meglio sarebbe però cercare di migliorare quest’ultima. Sono convinto che il resto poi venga da sé…

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  5. x Ele: infatti dicevo che in questo post erano volutamente escluse considerazioni sull’eventuale “vita dopo la morte”, il vivere secondo la natura non esclude questa possibilità, né ne ha bisogno.
    Un abbraccio! 🙂

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  6. dovremmo vivere con gli animali per riscoprire il significato e il valore dell’esistenza, imparare dalla loro semplicità e primordialità, noi che crediamo di essere a un passo dal toccare il cielo.

    diotima

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  7. Infatti si nasce si percorre il corso della vita e si muore,sta a noi poi viverla nei migliori dei modi senza per forza sacrificare il tutto,Wolf la morale è, siamo noi gli artefici di questo posto chiamato meravigliosamente Mondo….
    Riso freddo???Vabbè:))
    Bacio e dolce serata…
    Anna..

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  8. – Il maggior compito dell’uomo é portare alla luce se stesso – Erich Fromm. Il fine ultimo della vita umana é un tema che si dipana come un filo rosso nelle parole delle mie poesie nel tempo. Penso che la degenerazione delle coscienze che tutti possiamo vedere con desolazione in atto, sia dovuta in parte al fatto che da molto tempo, l’uomo non si senta più parte della Natura, e quindi trattandola come un oggetto separato da sé, oltraggiandola e sfruttandola in tutti i modi, ha fatto un gran danno a se medesimo, perchè danneggiando la Natura, fa del male a se stesso. Quindi a questo punto credo sia soprattutto necessaria sì un’evoluzione, ma in senso spirituale,mentale,emotivo ed umano che riporti l’uomo a vivere veramente la sua umanità…cosa che sembra scontata, ma non lo é affatto. Ogni essere vivente penso che dia un senso alla propria vita, nel momento in cui viva per essere, per manifestarsi, per far splendere la sua essenza, i suoi talenti e la grande luce d’Amore della sua anima.
    In Natura tutto ciò avviene spontaneamente, ogni pianta si manifesta nel suo fiore, per esempio;per l’essere umano la strada é più complessa, perché deve arrivare a manifestare attraverso la realizzazione dei sogni della sua anima, anche la sua scintilla divina,quella scintilla che lo lega al Tutto, all’Universo.
    Un caro saluto Gio

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  9. No, questa volta non sono d’accordo… caro Wolf 🙂 L’evoluzione è una orchestrazione chimica cellulare, e il DNA fa da direttore d’orchestra. La morte è necessaria? Assolutamente!!! Sarebbe come dire che per passare dall’infanzia all’adolescenza di deve per forza morire per trasformare il corpo e la psiche. Vedi? E’ tutto sotto i nostri occhi, come dici tu, perfettamente naturale e non ce ne accorgiamo. Siamo mutanti anche in vita, e la morte è un’optional fornito dall’ignoranza su noi stessi e su come funzioniamo. Non è una colpa, certo, è solo un dato di fatto. Se la lucertola riesce a farsi ricrescere la coda tagliata, potenzialmente devo essere in grado di farlo anche io. O forse l’uomo è in scala evolutiva inferiore alla lucertola? Vedi che ci sono cose che non sono lineari nel pensiero? C’è molto di più di quello che pensiamo, ma se sappiamo guardare bene, in quello che vediamo c’è tutto 🙂
    Buona serata, mutante in crescita 🙂

    P.S.: Il prana non è l’aura… sono due cose differenti anche se si compenetrano…
    Il prana è l’energia di luce che si trova libero nell’aria…
    L’aura è l’emanazione energetica umana, animale, vegetale e minerale e si riconosce sotto forma di colori o consistenza al tocco…
    Ma domani vi mostro solo il prana… una cosa alla volta, eh?? 😀

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  10. x diotima: mi fai ricordare uno dei miei primissimi post su Splinder, dai un’occhiata: Siate come animali…

    Potenzialmente noi abbiamo una consapevolezza superiore agli animali, per questo non abbiamo scuse nel comportarci peggio di loro e nel non capire il nostro posto nel mondo.

    x yasmine: grazie cara, spero sia stata, per te, una bella domenica 🙂

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  11. x flame: Queste parole sono una conferma della necessità della caducità, anche se l’ottica di una vita futura la rende immensamente più dolce 🙂

    x Evelyn: The Show must go on, insomma 🙂 Può suonare triste, ma come si può negare?
    Abbraccio a te 🙂

    x Anna: grazie per il biglietto 🙂

    Gli artefici , sì, per lo meno nello spazio e nel tempo che ci è concesso.

    Bé… l’insalata di riso tu come la fai? 😉
    Buona notte, cara 🙂

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  12. x danj: eh sì, è essenziale: il lato duro ci rende paradossalmente liberi. Se non esistesse la morte naturale, per vecchiaia, allora potrei capire il tentativo estremo di controllare la vita ed ogni avvenimento. Ma così non è, e allora è davvero meglio succhiare il midollo della vita finché siamo in tempo.
    Un bacione :*

    x gabry: oh! Vengo subito! ;D

    x belllissima: ciao cara! 🙂 Grazie per il saluto entusiasta 😀
    Serena notte anche a te 🙂

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  13. x Gio: molto intenso e completo questo tuo commento. Mi trova d’accordo. E’ fatto di una… “spiritualità laica”, un’urgenza dell’anima che non cerca un Dio esterno al mondo, ma un Dio che è Natura stessa e dal quale noi ci siamo allontanati.
    Ricambio il caro saluto 🙂

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  14. x Cristina: mmm… non capisco in cosa questa visione sarebbe diversa dalla mia… ? Forse tu sostieni che la morte è solo un passaggio, ed io, guarda, questo né lo contesto e nemmeno lo approvo. Mi dichiaro manifestamente ignorante sull’argomento, o meglio sulle sue conclusioni 🙂 Per questo ho scritto, addirittura come premessa, che “Quella che vado a proporre è una visione dove non si fa cenno alle eventuali “vite dopo le vite”, ma non è detto che l’una escluda l’altra: forse il fine ultimo della Natura e quello, spirituale, nostro, si intersecano e si complementano… si sovrappongono.” 🙂

    P.S.: sì, so cosa sono prana e aura, ma in genere si vede l’aura; per il prana… che io sappia si ricorre solo alle lastre fotografiche 🙂 Sarò senz’altro curioso di vedere cosa mostri tu… 🙂

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  15. Che tema difficile!
    Allora… premetto che, purtroppo, non possiedo il dono della fede, ma se mai preferisco credere al karma, che tante iniquità spiegherebbe. Premetto ancora, tuttavia, che non condivido il pensiero di chi dispensa certezze: non posso escludere Dio, né il big bang, né altri accadimenti a noi sconosciuti. Trovo, peraltro, molto interessante il tuo punto di vista, cui non saprei dare una classificazione precisa. Wolfghostiano? Elfico? Pagano, nel senso delle religioni che esistevano prima del cristianesimo?
    La natura grande madre, noi figli, destinati a un piccolo compito, importante ma definito.
    Certo: importante è in ogni caso “vivere”, secondo possibilità e fortuna. Avere pochi rimorsi e ancor meno rimpianti, oppure trarre da essi nuova linfa per continuare il nostro pur breve cammino.

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  16. Sicuramente sul tema si scontrano due grosse correnti di pensiero…quella religiosa, che naturalmente da per scontato la morte eccetera, e quella scinetifica, cosi come ha voluto dissentire Cristinakay dal coro generale….naturalità degli eventi, del ciclo nascere produrre e morire, oppure l’ignoranza nel non saper ovviare la morte, appunto….

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  17. Ciao Wolf, l’evoluzione è quella cosa che ha messo l’uomo, ricordiamoci bene, l’animale piu’ feroce del pianeta, a capo dello stesso. La selezione naturale è tutt’altra cosa, tende a scartare deboli e inadatti, ma entrambe hanno fatto la loro parte affinchè l’uomo fosse il dominatore. Certamente si parla di ere fa’ ma l’intelligenza unita al linguaggio e all’ aggressivita’, nonche alla dieta onnivora dell’uomo hanno determinato la sua prevalenza sulle altre specie, la morte è solo la cessazione di un ciclo di un determinato corpo in una determinata forma. L’ Evoluzione lavora anche e sopratutto in vita 🙂

    Buona notte 🙂

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  18. Vivere in modo naturale penso che lo facciamo tutti invece.Le piante ,gli animali,le cose combattono contro le intemperie ,contro i propri simili per sopravvivere,vincono, perdono,mangiano ,si riproducono,sbagliano,si portano dietro i geni buoni e cattivi,magari pensano pure chissà.E l’uomo fa lostesso quando è più vicino alla natura,quando sa ascoltarla,quando sa che ne fa parte,si comporta quando è consapevole come lei,con rispetto e tutto ha il corso che deve avere,ad ognuno il suo cammino di luce o buio,o ombra,di fiore,o filo d’erba, onda o vento, pioggia o sole,formica o topo.Ognuno sono certa percorre la strada che gli serve per evolversi ancora ed ancora e tutte sono rispettabili ed importanti nella vita,nella natura.
    Un sorriso di margherita e rondine stamattina :)))))

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  19. Io sposterei l’attenzione. Probabilmente, anzi con certezza, un disegno la natura ce l’ha (altrimenti non esisterebbe da…quanti milioni di anni??) il problema è la nostra difficoltà a capirlo. Fai l’esempio della riproduzione. Ok, ma che senso ha che un uomo muoia giovane e i suoi figli crescano orfani? E esempi così se ne potrebbero fare all’infinito…
    Se ti interessano questi temi leggi feynmann, ne parlai anche io uno dei miei primi post che se vuoi trovi qui

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  20. x anne: ahahah “wolfghostiano”! ahahah Chissà, un giorno forse il mio pensiero sarà oggetto di studi come per Schopenhauer o Nietzsche ahahah Scherzo, ovviamente 🙂
    Bé, ammetto di sentirmi spesso vicino ad alcune forme di panteismo, credo davvero che Dio sia tutto e tutto sia Dio, il che è come dire indifferentemente che credo in Dio o che sono completamente ateo in fondo! ahahah
    Credo che comunque il messaggio, da ogni parte lo si guardi, è che questa vita dovrebbe essere vissuta fino in fondo, vuoi perché tanto, qualunque cosa si faccia, si arriva alla fine ugualmente (e allora è meglio coglierla il più possibile), vuoi perché è un dono, e non posso credere che un simile dono possa avere poi delle costrizioni. Sarebbe come dare una Ferrari nelle mani di un ventenne e imporgli di non superare i 20 all’ora 😉

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  21. x ilmiomaestro: come ho scritto, già nel post ma anche a Cristina, io non vedo queste due tesi come opposte. Perché non può esistere un disegno della Natura che va avanti per il suo percorso ma anche un disegno spirituale che è ad essa sovrapposta?
    Non è necessariamente così…

    x Marco: ecco, Marco, il tuo commento è proprio un esempio di ciò che ho appena affermato a ilmiomaestro, qua sopra: tu citi l’evoluzione naturalista in sé, ma lasci aperta la porta ad una trasmigrazione in altra forma che non fa necessariamente a botte con la prima.
    Darwin insomma, avrebbe anche potuto essere un buon cattolico! 😀

    Buonanotte, caro! 🙂

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  22. x Red: ahahah è un simpaticissimo saluto… ma… poverino l’omino… masticato dal suo stesso saluto! 😦

    🙂

    x yasmine: eh, sì! Condivido le parole del testo nell’immagine…
    Spero che il tuo lunedì sia stato un buon inizio settimana 🙂

    x daphnee: ma io sono d’accordo 🙂 E aggiungo: non è tanto il fatto di essere nella natura e/o rispettarla che indica il vivere naturale di un uomo; piuttosto sono ciò a cui aspira e i suoi desideri.
    E qui, permettimi… i conti, guardandomi attorno, non tornano…
    Grazie! Un sorriso per il tuo martedì mattina, visto che il lunedì è andato da un pezzo ormai! 😦
    🙂

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  23. x rigi: già, almeno ci si può dare una scossa e provarci! 😉
    Bacione :*

    x sorgente: senso dell’eternità, senso del momento presente, di treni che non torneranno… chissà 🙂
    Bacio anche a te! :*

    x glicine: eheheh simpaticissimo il micetto 🙂
    Grazie buona settimana… meno il lunedì, che ormai è passato 🙂

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  24. x Anna: insomma… sono uscito dall’ufficio alle 20:30, ho dovuto saltare anche la palestra 😦 Però sono stato un po’ di più con le mie bestioline 🙂
    Guarda Julius, non è un amore?? eheheh

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  25. x sensibilmente: oh! Anche io dico qualcosa di simile, sai? Ad esempio, quando vado in palestra e qualcuno mi dice chi me lo fa fare, rispondo: preferisco mi trovino soffocato sotto un bilanciere che in un letto d’ospedale.

    x yasmine: grazie cara, anche per te! 🙂

    x affabile: che senso ha, ha il senso dell’imperfezione, cara 🙂 Nulla è perfetto, nemmeno la Natura. Così, certe cose che avrebbero senso da vecchi, purtroppo arrivano – per errore – anche ai bambini.
    Leggerò 🙂

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