La chiave di svolta: il “pilota automatico”

L’espressione “il pilota automatico” è stata da me associata alla condizione mentale di determinazione diversi mesi fa. Molte persone trovano questa associazione curiosa, a diverse di loro proprio non piace, forse per la parolina “automatico” che magari rende l’idea di una condizione poco umanizzata.

 

 

pilota automaticoIl “pilota automatico” de “l’aereo più pazzo del mondo”.

 

Ma cosa voglio dire con l’espressione “mettere il pilota automatico”?

Capita nella vita di attraversare periodi molto difficili, periodi in cui magari si è messi davvero a dura prova.

In genere, a quasi tutto c’è soluzione, ma spesso è una soluzione difficile da attuare perché richiede grande determinazione, richiede di essere portata avanti senza esitazioni, di non essere continuamente rimandata.
Quando sappiamo di dover far cambiare direzione alla nostra barca, ci riempiamo di dubbi, è comprensibile: sono decisioni molto “pesanti”, che lasceranno strascichi e segni molto a lungo, forse per il resto della nostra vita. Quindi è normale avere dubbi e timori. Il problema è che noi siamo portati ad avere dubbi anche quando sappiamo di aver preso la decisione più giusta. Decidiamo di andare in una certa direzione, sappiamo che è l’unica cosa da fare, ma quando si avvicina il momento nel quale attuare la svolta… i dubbi ci riassalgono e tutto è rimesso in gioco, possiamo arrivare a dirci “ma che stai facendo? Questa è una sciocchezza, torna indietro!”.

Ecco… sebbene i dubbi siano leciti e sani quando si deve prendere una decisione importante, smettono di esserlo quando la decisione è stata presa ed ha basi concrete, ovvero quando, semplicemente, la vicinanza del momento in cui dovremo stravolgere la nostra vita ci spaventa. Questi non sono più dubbi da “sana riflessione”, bensì “dubbi da paura”.

E qui entra in scena il “pilota automatico”, ovvero la ferma decisione – che si prende una volta e basta – di compiere quell’azione; non importano i dubbi che ci coglieranno, non importano le paure e i timori che verranno: la decisione è stata presa e l’azione sarà compiuta. Quando dubbi e paure saliranno inevitabilmente alla superficie, li si vivrà per quelli che sono: timori infondati del momento che si avvicina; pertanto senza permettergli più di rimandare ulteriormente quell’azione.

Credo che la vita, oltre a richiedere determinazione, richieda anche flessibilità, perché le condizioni che la circondano possono mutare suggerendoci di cambiare strada. Non dobbiamo continuare ciecamente sulla strada scelta “perché ormai è stata scelta”: se riconosciamo che non ci sta portando dove volevamo, dobbiamo essere pronti a cambiarla nuovamente. Ma questo è ovviamente subordinato all’aver apportato effettivamente il cambio di rotta che avevamo deciso. Non è possibile che lo preceda, altrimenti vuol dire che anch’essa è una pregiudiziale non fondata, dettata solo dalla paura.

Camion trasloco Un esempio chiarirà i possibili dubbi: se io, per qualsivoglia motivo, non posso più vivere in un determinato luogo, si farà sempre più spazio nella mia mente l’idea di trasferirmi altrove. Ad un certo punto tale decisione scioglierà i dubbi – leciti – che l’hanno anticipata: saprò in definitiva che devo trasferirmi. Mentre il momento di trasferirmi si avvicina, la paura dettata dal salto che sto per compiere si presenterà sotto forma di dubbio. Questo dubbio non è un dubbio “sano”, costruttivo, non poggia su nulla al di fuori della paura, quindi di esso non si deve tenere conto.
Compio il salto e mi ritrovo in un altro luogo. Qui posso trovarmi finalmente bene, ma potrebbe anche succedere di scoprire di essere caduto dalla padella alla brace, ovvero di trovarmi ancora peggio. In questo caso il dubbio di cambiare la decisione presa la volta precedente, ha di nuovo senso, il che non significa che quella decisione fu sbagliata, ma che evidentemente un’altra decisione adesso si impone. Continuare a stare nella brace perché ormai così si era deciso, sarebbe altrettanto dannoso che l’aver continuato a stare nella padella.
In ogni caso, quello che conta è l’aver agito: se le cose non vanno come si sperava, si cambierà di nuovo, ma almeno si sarà evitata la resa ad una vita fatta di rassegnazione e forse disperazione.

Alla strada giusta non si arriva rimanendo fermi.

strada

0 pensieri su “La chiave di svolta: il “pilota automatico”

  1. Giusto…giusto…giusto…
    Direi che nn ci si arriva restando fermi… ma si spera di trovare la chiave per far partire quel motore…
    Il pilota automatico potrebbe essere un aiuto per scaricare le responsabilità…
    Ciao wolf…

    Buona domenica…
    LeAAA

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  2. Che dire Wolf,
    a rigor di logica il tuo ragionamento non fa una grinza. Come sempre.
    Quando ci si trova sulla brace tutto è molto più difficile come tu stesso hai sottolineato.
    Ma è anche vero che ancorarsi al passato non porta da nessuna parte e rimanere incerti sul da farsi nemmeno.
    Si, ci vuole determinazione e cercare di superare le innumerevoli paure che un salto in avanti sempre comporta. Poi del resto a tornare indietro c’è sempre tempo.
    Un saluto.
    Giò

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  3. D’accordissimo… e mi dà modo di spiegare il mio discorso dei “colpi di testa calibrati”. Perchè a volte, nel valutare quale sia la decisione giusta da prendere, ci si avvita (a me succede) senza riuscire più a distinguere i dubbi costruttivi dai dubbi da paura. Quello è il momento in cui io mi sdoppio, vado alle spalle della Stella perplessa e le dò un vigoroso spintone. Dove va va. Essenziale è togliersi dall’empasse. Da lì si riparte.
    Stella

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  4. x maga: grazie carissima 🙂 Personalmente la serenità l’ho già per buona parte recuperata 😉 Certo… rimane sempre tanto da poter fare 🙂

    x LeA: si, ci vuole la chiave, la benzina… ma alla fine il pedale dell’acceleratore possiamo schiacciarlo solo noi 🙂

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  5. x Giò: che poi non è mai un vero “tornare indietro”… Intanto io parlavo di “cambiare nuovamente strada”, non necessariamente riprendendo quella vecchia, ne esistono tante di strade 🙂
    Un caro saluto a te!

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  6. …quando nella mia vita è successo di trovarmi ad un bivio o comunque a dover prendere una decisione importante che comportasse un cambiamento o capolvogimento di una situazione, sinceramente non mi sono lasciata prendere dal decidere immediatamente quale fosse la scelta…con pazienza e quasi “noncuranza” mi sono lasciata scivolare addosso l’evento, nel mentre che valutavo pro e contro, nel mentre che ponderavo ogni conseguenza…i dubbi che mi assalivano, ovviamente, erano se andavo a cader meglio o peggio, e con l’ignoto davanti c’era pure la paura…ma ho sempre pensato, soprattutto quando la scelta fosse sofferta e molto difficile, che prima o poi sarebbe arrivato spontaneamente un segnale (sarò fatalista?????) e che in ogni caso il tempo che avevo davanti avrebbe fatto pure lui il suo lavoro, maturando in me, senza forzature, la cosa migliore da fare…infatti molte volte la soluzione è giunta da sè…o meglio, avrò pur scelto io con tutta calma, metabolizzando ed elaborando i dati, ma questo è avvenuto con una parte di incoscienza apparente che mi ha dato in genere l’esito migliore che potessi avere…un pilota automatico molto molto soft??? che dici??? ho per “paura” mi comporto da “codarda” e lascio fare tutto al destino???
    mah……
    ciao,
    Alessia

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  7. x messier: giusta osservazione 🙂 Il pilota automatico di cui parlo, ha il comando perché io ho deciso di lasciarglielo dopo averlo ben programmato. Il mio pilota automatico… sono io 🙂

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  8. Capitano dei momenti nella vita in cui sei stravolto da emozioni, situazioni particolari che ti affaticano, ti addolorano e la mente ed il corpo non riescono a smaltire “l’overdose”…credo sia capitato a tutti almeno una volta nella vita e cmq prima o poi capiterà.
    Devo dire che in quei momenti anch’io ho inserito il pilota automatico che mi faceva mantenere la rotta perchè avrei certamente sbandato in qualche errata direzione o forse solo affossato me stessa in qualche luogo da cui avrei fatto fatica a risalire.
    Un abbraccio

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  9. x Alessia: no, cara Alessia; il comportamento che descrivi non è affatto da codarda o fatalista, è da persona saggia invece, ed è perfettamente in linea con il mio pensiero e il mio post 🙂
    Il pilota automatico infatti va inserito solo quando si è sicuri della decisione presa, come spiegavo. Ma come ci si arriva a quella decisione può essere molto diverso per ciascuno di noi.
    Il metodo che tu descrivi è ben conosciuto dai “maestri delle decisioni”: si pensa molto bene alla scelta da fare, pensando ai pro e i contro. Poi, ad un certo punto, se la decisione non è ancora arrivata, si lascia… sedimentare i dati. Sarà l’inconscio ad elaborarli, fornendo poi sotto forma di “intuizione”, di “forte sensazione”, la strada da scegliere.
    E’ a quel punto che il pilota automatico ha senso: per evitare che, nonostante la decisione ponderatamente presa, i dubbi saltino di nuovo su rimettendo tutto in discussione.
    Un modo molto conosciuto – anche dalla saggezza popolare – è per esempio “dormirci su”: pensarci per bene prima di addormentarsi e poi… smettere. Spesso la mattina si sa “magicamente” cosa si deve fare 🙂 Peccato che durante la giornata, ben presto i dubbi buttino di nuovo tutto all’aria 🙂

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  10. x Evelyn: si, esatto Evelyn, leggi anche il commento di Alessia al #8 e la mia risposta al #13. Molto spesso quando si cerca di prendere una decisione importante solo con la razionalità, non se ne esce fuori, perché pro e contro ci sono sempre.
    Allora molto meglio “lasciare andare”, con la convinzione che la risposta non tarderà a quel punto a manifestarsi. L’inconscio sa cosa fare, basta non mettergli i bastoni tra le ruote 😉
    Ricambio l’abbraccio!

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  11. Credo di capire perfettamente cosa intendo per pilota automatico. Anche io sono così, magari mi crogiolo nell’idececisione, ma poi quando scelgo una strada cammino da sola. Molto spesso pensare a tutte le possibili conseguenze di una nostra decisione non fa che bloccarci, impedendoci di muovere un solo passo… a volte credo che l’importante sia cominciare il cammino, la rotta l’aggiustiamo strada facendo… togliendo il pilota automatico ;))

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  12. Grande!
    “In ogni caso, quello che conta è l’aver agito: se le cose non vanno come si sperava, si cambierà di nuovo, ma almeno si sarà evitata la resa ad una vita fatta di rassegnazione e forse disperazione.

    Alla strada giusta non si arriva rimanendo fermi.”

    Che senso ha evitare di decidere e di cambiare solo per paura di sbagliare quando già è in noi la certezza di vivere una situazione giunta a un punto morto?
    Di certo, in quel momento,siamo sicuramente già in una situazione di “errore” che non si sanerà per nessun intervento che non sia la nostra propria decisione di porvi fine.
    Un abbraccio lupesco.
    Paola

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  13. x Paola: come scrivo a Ra qui sotto (non sono un veggente: le avevo scritto la risposta prima della tua ma non mi ero accorto che c’erano altri interventi :D), spesso è la paura di perdere qualcosa che in realtà nemmeno abbiamo…
    Abbraccio ricambiato! 🙂

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  14. x Sophia: ahahah bé… in fondo cos’è il pilota automatico se non un programma che fa ciò che gli è stato ordinato di fare? 🙂
    Gli inglesi dicono: “be careful what you wish for, you might get it!” 🙂

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  15. Ma si certo, ogni scelta, se davvero è importante, può stravolgere una vita in bene o in male ed è soggetta chiaramente a dubbi e ripensamenti vari……che aumentano o diminuiscono a seconda della posta in gioco e non per quanto la scelta in se stesso…….e se la scelta risultasse sbagliata?……L’importante e che ci sia ancora modo di farne un altra…..tanto la vita è cambiamento continuo, sarebbe noioso se non lo fosse o no?

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  16. x ilmiomaestro: si, la vita e’ cambiamento, ma a volte esso avviene da solo, a volte… si deve un po’ forzarlo 🙂
    Ti diro’… in certe situazioni mi sarei annoiato volentieri! eheheh

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  17. …sono i fatti che determinano la correttezza del nostro giudizio e delle nostre decisioni.

    A priori, ogni decisione è potenzialmente corretta salvo, poi, constatare ed accettare il contrario. In questo caso entra in scena la capacità di adattare e modificare quanto scelto. Non sempre è agevole ammettere di aver sbagliato…

    Ciao 🙂

    O.

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  18. Caro O., quanto scrivi e’ evidente. Ma ci sono decisioni dalle quali non si puo’ scappare. Perfino se la strada scelta si rivelasse impervia, bene, la si cambiera’, ma lasciare la strada vecchia sara’ comunque stato un bene 🙂

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  19. Come si suol dire:
    a volte fare è molto piu’ semplice che pensare.
    Quell’attimo che ci vede in stallo-attimo mentale poichè puo’ durare anche giorni, mesi, anni-se superato, saltato di colpo, lascia il posto a realtà molto piu’ semplici di quel che si era pensato.
    Chiaramente questo non vale sempre.
    Ultimamente ho attraversato un momento difficile, penavo e ripensavo a come affrontare la questione. Le persone mi prospettavano una via d’uscita, ma a me non convinceva per cui temporeggiavo….infine, stavolta, il temporeggiare ha dato ragione ai miei dubbi.
    Ho agito, ma non con il pilota automatico e mi è andata bene…
    Fortuna?
    Ho semplicemente rispettato me stessa, ascoltato le mie paure, le ho guardate e ho cercato di non denigrarle….
    Ciao Wolf….
    🙂

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  20. x rigirandola: temporeggiare non vuol dire non usare il pilota automatico 🙂 Prima di tutto c’e’ temporeggiamento e temporeggiamento, se la situazione non e’ ancora sufficientemente chiara, nessuno dice di andare allo sbaraglio. Esiste certamente un momento “giusto” che e’ bene non anticipare… ma nemmeno posporre 🙂 Evidentemente tu, per prendere la tua decisione, hai avuto bisogno di quel tempo e di quelle riflessioni.
    Il “pilota automatico” non vuol dire “1, 2, 3… decidi!” 🙂 vuol dire solo che una volta deciso, fosse anche al “100.000”, la decisione non va rimessa nuovamente in discussione.
    Anzi, proprio per questo e’ bene non anticiparla.
    Ciao cara 🙂

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  21. x Sofia: ah! Grande la frase! Potrei averla scritta io! eheheh Anche io dico spesso che il regalo piu’ prezioso che si possa fare e’ il proprio tempo. Chiunque puo’ entrare in un negozio e comprare qualcosa, che ci vuole? Ma chi ti dona il proprio preziosissimo tempo, ti dimostra di tenere davvero a te 🙂

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  22. x AnnA: mi spiace di sapere del tuo momentaccio 😦 Sono sicuro che passera’, prendi tutte le decisioni necessarie affinche’ lo faccia il prima possibile 🙂
    Abbraccione! 🙂

    x Lunatica: ma mica devi leggere per forza tutti i commenti! 😀 Se vuoi, leggi solo il post e commenta quello, casomai 🙂

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  23. x Gabry: anche qui a Genova la temperatura sta aumentando, ma e’ ancora accettabile 🙂

    x Sofia: se capisco cio’ che intendi… il tempo che gli altri ci dedicano e’ tanto piu’ prezioso quanto poco ne hanno disponibile 🙂

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