La lettura di un post sull’interessante blog di chokurei2, mi da’ lo spunto per parlare del famoso “Vivere qui e ora”.
“Vivere qui e ora” è uno dei passaggi esoterici più antichi e più difficili da comprendere in tutta la sua profondità, forse proprio perché apparentemente estremamente banale.
Come ho già scritto spesso, noi siamo il nostro passato, e il nostro presente determina il nostro futuro, soprattutto in una società basata sul tempo come quella in cui viviamo.
Come è possibile allora non pensare al passato e non agire in prospettiva futura? Sembra una utopia, non è vero?
Faccio un esempio: se tu vuoi comprare una casa, dovrai per forza fare un’azione di pianificazione, ovvero una proiezione nel futuro. Altrimenti farai un disastro. Così devi agire per tante cose, alcune complesse, altre banali; perfino per fissare un semplice appuntamento devi pianificare pensando al futuro. Addirittura perfino per decidere l’ora a cui puntare la sveglia! 😀
Qualunque nostra decisione odierna, poi, siamo in grado di prenderla grazie alla nostra esperienza, pratica o teorica che sia. Ovvero grazie al nostro passato. Bisogna liberarci dei condizionamenti passati, è vero, ma altra cosa è ricordare consapevolmente: nel passato possono esserci infatti preziose risorse, esempi di vita che possono aiutarci a prendere una importante decisione nel nostro presente.
E allora come fanno tanti maestri spirituali a sostenere che si deve (e si possa) vivere nel presente? 😮
La verità, per me, è che “vivere nel qui e ora” non significa necessariamente non pensare a passato e futuro, ma essere “semplicemente” consapevoli di starlo facendo. Essere sempre consapevoli.
Se tu siedi e non pensi a nulla, stai meditando. Se tu siedi e ti “perdi” nella musica che ascolti, stai meditando. Se tu siedi e ti perdi nel lavoro che stai compiendo, stai vivendo nel qui e ora. Se ti siedi (ma puoi anche stare in piedi, eh! ;-)) e ti perdi nella pianificazione di un evento futuro, ad esempio l’acquisto della casa… stai meditando, sei nel “qui e ora”, perfino se stai pensando al futuro.
“La consapevolezza del momento presente” è “vivere qua e ora”, perfino se il momento presente è ricordo necessario del passato o proiezione indispensabile nel futuro.
“La vita è quella cosa che ci accade mentre siamo impegnati a fare altri progetti”, scriveva Anthony De Mello. Sembra in contrasto con quanto ho appena affermato, non è vero? Ma poni l’attenzione sulla parolina “altri”, “altri progetti”… se il progetto è indispensabile al proseguo della vita, allora esso stesso ne fa’ parte, per questo ho scritto “ricordo necessario” o “proiezione indispensabile”; non è un “altro” progetto. Fa parte del progetto stesso della tua vita.
“Altro progetto” è quando, non essendo consapevole di cosa stai combinando… non combini nulla, né nulla porti a termine, poiché permetti alla tua mente di saltare di palo in frasca, di non avere un minimo di concentrazione, di essere preda di qualunque foglia che cada nel giro di 100 metri o, peggio, del continuo frullare della tua testa.
Se stai camminando per strada e hai il dubbio che una persona che ti ha appena incrociato forse ti ha salutato (ma chissà chi diavolo era)… allora forse non stai vivendo nel presente. Certamente non ne sei consapevole.
Ciao Wolfghost 🙂
secondo me si dovrebbe trattare di vivere anche nel qui ed ora. Vivere solo nel qui e ora sarebbe alquanto sbagliato come fosse farlo solo nel passato o futuro.
Come quasi sempre è il giusto equilibrio che fa la differenza…
Un caro saluto
BettyB
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scusa, ho lasciato un’altro commento perché pensavo che quel primo non fosse stato pubblicato. Ho anche mancato leggere la tua risposta:
Capisco la differenza di cui parli, il cosí detto stato “illuminato”; ma anche per esso vale, che si può mantenerlo solo per momenti, non per ore o giorni…
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il ” qui e ora ” ha un unico significato , ne passato ne futuro ma adesso …. lo zen , lo yoga ti insegnano a staccare la mente , cioè se stai mangiando , mangia , assapora e gusta il cibo ….. la mente è come una scimmia , salta di qua e di la … vivere nel presente , essere nel presente , mente e corpo collegati in ciò che si sta facendo , altrimenti ti perdi la bellezza del attimo , che non torna più … ciao Rita
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x Dora (ilavi): assolutamente d’accordo con quanto hai scritto. Mi piace la definizione di S. Agostino, ma in particolare le tue parole “Essere presenti, vivere l’istante, invece di perdersi nei traumi del passato o nelle paure del futuro.” sono molto azzeccate nella loro semplicità: infatti non si tratta di non pensare al futuro o al passato, bensì di evitare di “perdersi” in essi perdendosi così anche il presente…
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x BettyBlau: bé, questi tuoi commenti non sono “repliche” di quello precedente, quindi ben vengano 🙂
L’illuminazione buddista non ammette “squarci”: nel momento in cui ti… illumini, la luce rimane per sempre 🙂 Però capisco ciò che vuoi dire, al nostro comune livello è davvero difficile arrivare a più di qualche… lampo! 🙂
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Ciao Rita 🙂 In realtà è la meditazione ad essere lo “staccare la mente”; essere nel “qui e ora” è… immergersi nel presente, fare sì che mente=azione o preparazione di essa. Se vai in un monastero Zen, ne esistono anche qui in Italia, capirai al volo cosa intendo. I monaci (o le monache) si immergono completamente, si concentrano completamente in qualunque cosa essi siano intenti a fare (ma anche a pensare!), che sia sedere e meditare, o… fare le pulizie 🙂
Allo stesso modo, perfino loro hanno bisogno di “pianificare” – ad esempio per stabilire turni di pulizie o nell’aiutare in mensa – solo che mantengono la loro attenzione elevata perfino in questa “azione concettuale”.
Fermare la “mente scimmia” non significa necessariamente “staccare la mente”, ma educarla a fare cosa noi ci aspettiamo che faccia.
Meditando fermi il saltare da palo in frasca della mente, ma lo fai anche con la pratica della concentrazione.
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…molto interessante la tua riflessione sul ‘qui e ora’… ed anche nei numerosi commenti ho letto spunti molto profondi…
è da molto tempo che lavoro sul mio ‘qui ed ora’ (sono quasi 10 anni) e ti confesso che non è semplice per la nostra mente umana adulta… adulta perchè il bambino vive il qui ed ora senza problema, come lo vivono gli animali… ma per noi adulti non è semplice…
la mia tattica (ma è sempre una scappatoia) è quella di vivere normalmete (e quindi programmando la mia vita, gli appuntamenti ed altro) ma di non dare eccessiva importanza a quanto programmato… quindi se riesco a svolgere tutto ciò che mi sono prefissato bene… altrimenti non importa… rimango sereno (cerco di rimanere sereno, non sempre riesco)…
da qualche tempo (e posso dire che funziona) sto imparando ad affidarmi… affidarmi all’energia superiore che governa l’universo intero… perciò a volte non programmo… cerco di attivare la mia attenzione per percepire la direzione verso cui mi devo muovere… per fare questo occorre svuotare la mente ed aprire il cuore…
se sono in equilibrio tra corpo-mente-anima riesco a vivere il qui ed ora… ma non sempre lo sono… e quindi i pensieri corrono tra passato e futuro perdendosi spesso il profumo di un fiore… o il colore di un tramonto perchè si sta parlando di un film o d’altro…
ti ringrazio di nuovo per queste riflessioni che ci aiutano nella nostra evoluzione…
un abbraccio
gino
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In punta di piedi… e sottovoce… per dirti che…sei un Amico prezioso…un sorriso Deb
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troppo pe(n)sante. sorry, nn ti leggo più. bye
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x emmeegi: la tua sembra effettivamente una buona tattica 🙂 L’importante e’ dare le giuste priorita’: ci sono cose che e’ bene non rimandare; altre che, come dici tu, non valgono la pena di essere percepite come un “dovere”, con tutto lo stato ansioso che ne conseguirebbe.
Sullo “affidarsi ad una energia superiore”, non ti so onestamente dire… molto spesso sono incappato in avvenimenti troppo strani per “suonare” casuali, salvo poi dimostrare di esserlo! 😀 Per cui non sono piu’ cosi’ sicuro… Lo sono sul “lasciare scorrere”, sul “non opporsi”, un po’ come dice il Tao ad esempio. Sembra quasi sinonimo di “affidarsi”, e’ vero… diciamo che lo “affidarsi” lo percepisco come una “attesa fiduciosa” (che non ho piu’: credo che sia necessario metterci del nostro, e molto anche…); il “lasciar scorrere” come un essere pronti ad adeguarsi ai cambiamenti di rotta ai quali la vita ci costringe, cambiamenti che pero’ siamo sempre noi a scegliere…
Non so se sono stato chiaro 🙂
Ricambio l’abbraccio e colgo l’occasione per farti i complimenti per il tuo, davvero “ricco”, blog! 🙂
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x deb: grazie, fa piacere sentirselo dire. Ricambio 😉
x l’utente anonimo: non dire “sorry” 🙂 credo fermamente che ognuno abbia il diritto di scegliersi le letture e i percorsi che senta essere piu’ consoni per se’ stesso 😉 Quindi, se cosi’ senti, e’ giusto che cosi’ tu faccia.
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Un bacio “qui ed ora”
ellady
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Credimi,motivi insulsi^^
Un bacio e grazie,Godiva:-)
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Arrivo sempre tardi -_- e non riesco a leggere i commenti che mi precedono perciò, tesoro, se mi ripeto, mi perdonerai ^_^. Vivere il “qui ed ora” non può essere vissuto mentalmente, poichè soltanto la mente ha passato e futuro da contemplare, vivere il qui ed ora è esclusivamente compito del cuore, significa proprio vivere con il cuore, significa agire rispetto a quella cosa che ti accade in quel momento con il cuore. Un cuore non si pone problemi, un cuore crede nelle sue potenzialità e (credimi) credere significa ottenere qualunque cosa nella vita, il segreto è solo esserne convinti 🙂 perchè il minimo dubbio che la mente pone è in grado di materializzare problemi che non esistono 😉 E non serve meditazione per questo, serve solo abbandonarsi alla propria divinità in un certo senso, in noi c’è ogni risposta, ma quanti di noi si affidano completamente a se stessi?
Ti abbraccio, bel post 🙂
Elena
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Un abbraccio immenso, mio caro Francesco…. :)))
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x ellady: grazie, ricambio 🙂
x Godiva: ritengo che i motivi insulsi nascondano qualche motivo ben più serio, oppure ne siano il frutto… Ad esempio un scarso interesse.
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Ciao Elena 🙂 Concordo abbastanza, seppure con parole diverse, con il concetto di “qui e ora” da te espresso. Un po’ meno sul fatto che si possa davvero ottenere qualunque cosa grazie alla fede. Spesso ho letto che la giustificazione a ciò che non avviene nonostante le nostre preghiere, è che evidentemente avevamo dubbi che ci remavano contro. Può essere… ma così difficilmente ne usciamo, perché, quasi sempre, qualche dubbio lo abbiamo dentro di noi, forse senza nemmeno esserne coscienti. E allora dimostrare che ciò che non è avvenuto, non lo fa’ perché c’è qualche dubbio… significa in pratica avere sempre una spiegazione sempre disponibile ai nostri “fallimenti”.
Può anche essere che sia così, eh, anzi quasi sicuramente è spesso così. “Spesso”, ma non “sempre”…
Ricambio di cuore l’abbraccio 🙂
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Maffy!! :)))) Che bello riavere tue notizie 😉 Ma… non dirmi che il bimbo è tuo!!! Non credo sia passato così tanto tempo dall’ultima volta che ci siamo “parlati”… ?
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E per me, mio caro Francesco è davvero un piacere ritrovarti. Il mio silenzio sì che è servito…magari non a mettere al mondo un bimbo… :))
Ti abbraccio
Mf
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Be’, a qualunque cosa ti sia servito, non deve essere cosa da poco a giudicare dal tuo entusiasmo! 😉
Un abbraccione! 🙂
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riflessione[..] il tempo e la paura …il tempo passato insieme di momenti finiti depositati nella memoria non modificabili… …il tempo futuro insieme di momenti a venire ignoti e non certi da creare e programmabili… …il qui e [..]
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