La saggezza degli antichi

Anche se oggi pomeriggio mi sembra finalmente di iniziare a stare un po’ meglio (ma si sa che certe forme influenzali prediligono la sera, quindi non festeggio ancora ;-)), sono ancora troppo “bollito” per scrivere post complessi. Mi limiterò perciò a riportare una breve riflessione che feci qualche giorno fa’ a proposito dell’uso che i nostri progenitori facevano del loro tempo e… cervello 😛

Continuando la lettura di “Reincarnazione, l’anello mancante del cristianesimo” si vengono a scoprire quali e quante correnti filosofiche e spirituali c’erano duemila e più anni fa’, con dibattiti a volte anche feroci e che – ahimé – hanno portato anche a qualche “spiacevole conseguenza”.

Ad esempio, voi avreste immaginato che in buona parte del medio oriente era ampiamente diffusa la filosofia greca, al punto che diversi testi sacri furono scritti proprio in quella lingua? 😮 E sapevate che in occidente arrivavano… missionari buddhisti dall’estremo oriente? 😛 Oggi pensiamo alle nostre belle metropoli, ampiamente multirazziali, ma all’epoca c’erano città dove i foresti andavano per la maggiore e si respirava aria “internazionale” (vedi, ad esempio, Alessandria… quella in Egitto, naturalmente! :-P). Inevitabilmente le culture e le usanze si mescolavano, influenzandosi a vicenda. L’uso che l’autrice del libro fa’ di questi fatti, è tentare di capire da dove Gesù potesse aver preso ispirazione per le sue credenze e i suoi insegnamenti, poiché ella non ritiene che… “arrivassero dallo Spirito Santo”, ovvero che fossero apprese, arricchite forse, ma non “importate nel mondo” di sana pianta. Al di là di credere o meno in questa tesi, che parte necessariamente dall’idea di un Gesù “uomo illuminato” – al pari di Buddha per intenderci – piuttosto che a Gesù come “figlio di Dio” onniscente di suo, in questo modo si spiegano anche tante sorprese nel ritrovare radici comuni un po’ in tutte le culture. Queste influenze reciproche sono – comunque – storia, non immaginazione.

E’ incredibile scoprire il fermento che c’era in quel periodo storico! Non si conta il numero di correnti filosofico-spirituali “serie” e organizzate con dibattiti che farebbero impallidire i talk show moderni 😉

Forse il punto è proprio nella estrema concretezza che mettiamo oggi nelle cose. Non c’è più posto o quasi per una spiritualità o una filosofia vera, perfino queste oggi sono per lo più mezzi per altri obiettivi. Insomma, onestamente quante persone conoscete che fanno ricerca solo per il piacere di farla, che pregano o meditano non solo per ottenere una grazia, oppure che studiano per tentare di capire e non per superare un esame?

Certo, i tempi cambiano, e con loro cambiano le priorità. Il risultato pero’ è che qualcosa di importante viene via via perso nel tempo…

La dama bianca, terza parte – racconto

Non si deve pensare che l’uomo sia stato il primo o l’ultimo padrone della Terra.
Gli Antichi erano, gli Antichi sono, gli Antichi saranno.
Oggi non sono negli spazi che conosciamo, ma tra gli spazi.
Sereni e primevi Essi avanzano, senza dimensioni e inavvertibili…

Camminano invisibili e abominevoli in luoghi solitari dove le Parole sono state pronunziate e i Riti urlati nei loro tempi…
(Abdul Alhazred, Necronomicom)

Poche settimane dopo erano morti tutti: tutti coloro che avevano ricevuto la foto, nello stesso modo di Kupfner. Molti dei loro collaboratori non erano sfuggiti alla stessa sorte.
La notizia era ormai pubblica, i giornalisti di carta stampata e TV non se l’erano lasciata scappare e, nonostante tutti gli avvertimenti dei pur scettici studiosi, alcuni di loro, venuti in possesso dell’immagine, non avevano esitato a pubblicarla o a mostrarla in TV… con risultati disastrosi: come fosse un virus a rapida e letale diffusione, il numero di decessi aveva iniziato a assumere proporzioni gigantesche.
In breve tempo la psicosi di massa porto’ al caos molte grandi citta’. La gente fuggiva o si barricava in casa, con le serrande chiuse, le TV spente, i computer scollegati. Molti di coloro che si avventuravano per le strade, magari solo per comprare da mangiare, camminavano coprendosi gli occhi per timore di “vedere” l’immagine in qualche locandina o giornale, magari lasciato per terra. Spesso venivano travolti da guidatori impazziti, anch’essi in fuga dalle citta’.
Gli appelli alla calma dei governi cadevano ormai nel vuoto.

La casa di Key era stata letteralmente presa d’assalto da giornalisti, curiosi, gente furiosa che dava a lei la colpa dell’accaduto. Molti la chiamavano “la Strega” ed esortavano a catturarla e metterla al rogo. Ma lei era fuggita da tempo, assieme a Jelly, in una vecchia casa in mezzo ai monti di cui solo i suoi famigliari erano a conoscenza.

“Buonasera signorina Key. Sapevo che mi avrebbe contattato”. La persona all’altro capo del telefono parlava molto lentamente.
“Buonasera Dottor Strauss…”
“Non sono dottore, studio solo antichi testi, tutto qui”.
“Non importa… lei e’ l’unica altra persona ad aver visto la foto e…”
“… essere ancora vivo? Si’, e’ cosi’. Mi sono protetto prima di aprire il file. Sa… cerchio per terra, pentacoli… altre sciocchezze del genere, cara… signorina?”
“No… vedova… almeno credo. Ormai non ho piu’ notizie da quando questa storia e’ iniziata. Ma lui l’aveva vista… sono stata io ad indicargliela…”
“Mi spiace. Non poteva sapere. Non e’ colpa sua”
Key soffoco’ le lacrime e il groppo in gola e, dopo qualche secondo, riprese a parlare…
“Chi e’?”
“Difficile dirlo. Ce n’erano tanti, una volta.”
“Tanti… chi?”
“Antichi. Cosi’ li chiamavano. Erano creature molto potenti e molto diverse da noi, sulla terra da tempo immensamente piu’ lungo di quanto ci sia l’uomo. Non si sa come, i nostri avi riuscirono a relegarli in una… altra dimensione, credo che adesso e’ cosi’ che si usi dire, non e’ vero?” Si percepi’ per telefono che Strauss aveva sorriso ironicamente.
“Perche’ io? Come ha fatto questa creatura a tornare? Cosa vuole? Come…”
“Calma, calma! Non so tutto. E non sono nemmeno sicuro, le mie sono solo supposizioni. Credo che abbia usato la foto come uno specchio per saltare dalla sua dimensione a questa. Ma lei… non credo c’entri nulla. Avrebbe potuto essere chiunque a scattare quella foto. E’ stato… un caso. E… cos’altro mi chiedeva? Ah, si’! Cosa vuole… mmm… distruggerci, suppongo.”
“Ma perche’? Perche’ l’abbiamo relegata in un altro posto? Perche’ forse volevamo distruggerla noi per primi?”
“Non faccia l’errore di pensare che queste creature ragionino come noi. Non lo fanno. Sono semplicemente fatte cosi’. Distruggono perche’ questo e’ il loro istinto.”
“… quando si fermera’?”
“Quando non ci sara’ rimasto nessuno da distruggere.”

(continua)

pentacolo protezione

Dio

Mi piace riportare qua, come nuovo post, un commento che ho lasciato sul blog capehorn.splinder.com/, dell’omologo proprietario, in occasione di un suo accorato e molto profondo post sul tragico evento dell’ultimo terremoto. Vi invito tutti a leggere anche tale post.

occhio-DioPotremmo scrivere mesi sull’argomento “dio”, anni anzi. D’altronde lo fanno da millenni senza arrivare ad una conclusione univoca, perche’ dovremmo arrivarci noi?

Io posso solo dire quale e’ il mio personale concetto di Dio oggi, senza nessuna pretesa che tale visione sia condivisa da altri, e in che cosa sbaglia chi si chiede “dov’e’ Lui'” quando capita qualche tragedia personale o collettiva. D’altronde perfino io ho scritto “oggi” perche’ ho cambiato gia’ idea diverse volte lungo il mio percorso e, spero, ancora la cambiero’ in futuro. Perche’ in fondo… mi piacerebbe credere in un Dio che sia piu’… umano e benevolo, una sorta di papa’ o di mamma, insomma 🙂

Parco nel verde della foschia mattutinaDio oggi per me e’ l’Universo, la Natura, l’Energia che tutto pervade e tutto forma. Da li’ veniamo, di essa siamo costituiti, ad essa torneremo. In fondo non vedo una grossa spaccatura con le varie antiche scritture sparse in ogni parte del mondo, ne’ con l’idea alla quale la scienza, a poco a poco, si sta avvicinando.

In questa visione Dio non e’ “personale”, non e’ “umano”, non e’ nemmeno benevolo o malevolo.

Dio e’, e basta. A lui, la Natura, interessa solo una cosa: l’evoluzione di se’ stesso, ovvero dell’universo e di cio’ che lo compone. In quest’ottica, i singoli componenti sono “sacrificabili” in nome dell’evoluzione dei sistemi piu’ grandi.

L’ho scritto molte volte: se non esistesse la morte… come potremmo esistere noi? Come avrebbe potuto, e come potrebbe, svilupparsi l’evoluzione? Le prime cellule sarebbero durate per sempre, sarebbe rimaste sempre uguali. Solo attraverso la loro riproduzione e morte, le nuove cellule, un pochino migliori, avrebbero potuto prenderne il posto.

Se non fossero esistiti i terremoti, il pianeta non solo non avrebbe la forma che ha, ma probabilmente nemmeno esisterebbe. La terra non e’ sempre stata cosi’, all’inizio era ben diversa, una palla di fuoco in cui la vita non avrebbe mai potuto esistere. Essa si e’ evoluta, e anche i terremoti hanno fatto parte della sua evoluzione… a discapito di chi la abitava.

cappella_sistinaQual e’ allora l’errore dell’uomo, un errore che si perpetua da migliaia di anni? Semplice: credere di essere la creatura per cui l’universo tutto e’ stato creato. Una visione spropositatamente egocentrica, di una ingenuita’ che definire infantile dovrebbe far sorridere di tenerezza 🙂

Eppure ce la propinano ancora oggi, continuamente.

Certo che l’uomo puo’ prendersela con Dio allora: e’ reo di averlo creato e poi abbandonato.

Ma se mettiamo l’uomo nella posizione che gli spetta… tutto torna: un essere semplicemente sacrificabile. Come tutto il resto che c’e’ al mondo.

Ma almeno un vantaggio l’uomo ce l’ha: ha la consapevolezza di se’ stesso, di cosa sta attorno a lui. L’uomo puo’ capire le leggi che regolano l’universo, o meglio, che l’universo stesso ha creato lungo la sua evoluzione.

Cosi’ facendo, forse, puo’ arrivare molto, molto lontano.

indiano_pellerossaGli Antichi, di qualunque parte del mondo fossero, non facevano l’errore dell’uomo “moderno”: essi temevano la Natura, essi non pensavano di essere superiori alle altre creature, ma di essere semplicemente parte di loro.

L’Antico aveva rispetto per la Madre Terra, timore di cio’ che vedeva accadere attorno a lui, si sentiva – giustamente – piccolo e insignificante. Ma tale visione lo rendeva piu’ grande degli egocentrici uomini moderni. Perche’ comportava umilta’, non superbia. Perche’ lo portava ad essere CON la Natura, non a volerla sfruttare e dominare in un delirio di onnipotenza.

Quando vedo certe alte figure religiose e ascolto le loro parole… be’, mi viene in mente Qualcuno che disse “perdonali, perche’ non sanno quello che fanno.”

Paradossale, eh? Loro che dovrebbero esserne i rappresentanti 😉

Si narra che per il mondo vaghi ancora oggi qualche antico alchimista che, scoperta la “pietra filosofale”, divenne immortale. Be’… se cosi’ fosse, non ci sarebbe riuscito perche’ “fu miracolato”, ma perche’ capi’ “come funziona Dio”.

E in fondo e’ cio’ che anche la scienza e le genuine correnti spirituali si propongono di fare.

 

Ed ora scusatemi: vado orgogliosamente a ritirare la mia scomunica al Vaticano! 😛

 

Vaticano