14 pensieri su “Mantenere il dialogo

  1. ciao Wolf, sempre interessanti i tuoi post, merce rara sulla blogsfera (forse te l’ho già detto… repetita iuvant)

    per una miriade di motivi che evito di citare per non ammorbare chi legge, noi viviamo i rapporti nella convinzione siano la massima espressione di unioni positive, in realtà, il tuo amico strizzacervelli te lo confermerà di certo, ogni unione è uno scontro tra personalità, tra essenze dell’essere. Come disse Dario Bernazza. ” o si domina o si è dominati”, all’interno di una coppia c’è sempre un capo e un sottoposto, sempre, anche se la cosa non emerge palesemente, quando questo non avviene e non si consolida, si sfascia la paranza.

    Coelho non mi è mai piaciuto

    buon week end

    TADS

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    • Ciò deriva dal fatto che anche un altro luogo comune è falso, ovvero che siamo tutti uguali. In realtà è vero proprio il contrario: siamo tutti diversi, e per fortuna aggiungo, perché un mondo di cloni non mi piacerebbe. Il corollario è che in ogni unione occorre andarsi sempre un po’ incontro, usare almeno un pizzico di… compromesso 😀 Uso questa parola appositamente perché so che a molti non piace, ma così è, e così è giusto che sia, perché altrimenti nessuna unione potrebbe esistere. E’ però l’entità del compromesso che si accetta ad essere importante. Lo psicoterapeuta “puntava il dito” su chi è così accomodante da dare quasi l’impressione di “non esserci”, di non avere una personalità propria. Questo non può non infastidire chi vuole un rapporto serio e radicato. Per chi cerca un rapporto di comodo… bé, è ovviamente diverso.
      Conosco un sacco di gente a cui Coelho non è mai piaciuto 🙂 Però secondo me sa offrire spunti di riflessione, magari banali, ma intanto lo fa. O almeno lo faceva 🙂
      Buon weekend anche a te 🙂

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  2. Condivido la tua opinione su Paolo Coehlo, ho letto molti suoi libri, ma gli ultimi ho faticato un po’, li ho trovati un po’ ripetitivi, e non più scorrevoli come i primi…mi sono detta anche che forse il problema era in me, nel fatto che ormai avevo cmq elaborato quelle parole, quei concetti, quelle proposte…e non riuscivo più ad entusiasmarmene come all’inizio.
    Mantenere il dialogo…vissuto, sempre silenziosa, cercando compromesso su tutto, cercando di non esplodere in discussioni che ritenevo inutili al fine di una convivenza serena e rispettosa…cercando la soluzione giusta per tutti, ma tutto rimane dentro e quando esplode è irrimediabile…

    grazie per i tuoi sempre interessanti spunti di riflessione
    serena domenica
    un abbraccio…lella

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  3. Anni fa mia madre per evitare discussioni in famiglia (ora siamo solo io e lei) si comportava in maniera simile al rabbino..morale della favola io rispondevo per lei e questo generava confusione e tensioni. Sarà tutto questo caos passato che oggi mi porta sempre a cercare dialogo e chiarimenti, penso che se qualcosa non va se ne deve necessariamente parlare,inutile far finta che vada tutto bene se così non è,senza dialogo le cose possono solo peggiorare.
    Un bacio caro Lupo 🙂

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    • Quando un comportamento di un genitore urta un figlio, questo reagisce in due modi: diventa col tempo simile a lui oppure, per reazione, fa l’esatto contrario. Probabilmente se te sei così adesso è proprio perché ti urtava vedere tua madre subire passivamente per quieto vivere.
      Grazie dell’avviso: per quanto controlli lo spam ogni sera, di nuovo evidentemente avevo saltato qualche giorno 😉
      Bacione 🙂

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  4. A dire la verità, ho conosciuto Coelho soprattutto grazie ai post che ho letto nei blog e non è che mi abbia entusiasmato, soprattutto perché – come dici anche tu – tutto sembra così normale, quasi scontato…
    Naturalmente la mia è un’opinione superficiale, di primo impatto, perché non conosco abbastenza bene l’autore.

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    • Secondo me la normalità è molto spesso sottovalutata. Se tutti riuscissimo a vivere una vita “normale”, nel mondo esisterebbe molta meno sofferenza. Invece quasi tutti ci ostiniamo ad aspirare all’eccezionalità, condannandoci così ad una vita “all’inseguimento” 🙂

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  5. Comunque, sono d’accordissimo sull’importanza del dialogo e anche di una qualsiasi forma di reazione… Ricordo sempre quando, da bambina, litigato con mia sorella più grande e lei, dopo poche parole, mi ignorava, chiudendosi in un assoluto silenzio… Wolf, diventavo una belva, e più lei restava imperturbabile, più io scalciavo come una matta! 😀 😀

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