L’uomo è davvero un “animale sociale”?

Aggiornamento: il nostro Tom non ha nulla di grave! Pare solo una follicolite! 😀 Stamattina gli hanno tolto i punti e adesso dovra fare una semplice cura con una crema apposita 😉

Eccolo qua con Cane Leone… 😀

Prima di tutto, grazie a tutti per la solidarietà con il nostro Tom 🙂 Purtroppo non è arrivato ancora il referto con l’analisi dell’esame istologico, dovremo aspettare almeno fino a lunedì 😐

In questi giorni, da un po’ di tempo in realtà, mi sono interrogato sulla vericidità dell’affermazione che l’uomo è un animale sociale, ovvero portato a vivere in società, in comunità, a “legare” con altri esseri della sua specie.

Da sempre gli psicologi e prima di loro i “conoscitori della psiche umana” ci dicono che è così, che la persona che si isola e non socializza è destinata al malessere patologico. D’altronde anche gli eremiti sono sempre stati visti un po’ come dei pazzi, magari apprezzati in qualche caso, ma comunque pazzi. Non è così? 🙂

Però mi chiedo… rispetto ad altre specie animale, l’uomo dimostra davvero di essere più portato alla socializzazione o piuttosto si tratta e si è sempre trattato di una scelta di convenienza per vivere e sopravvivere con più facilità? 😐 No, perché conosco ben poche altre specie che se le “suonano” si santa ragione così come fa l’uomo, con guerre su scala nazionale o piccoli sgarbi all’interno di micro comunità (condomini o famiglie, ad esempio).

Io sono più portato a pensare che molte migliaia di anni fa l’uomo preistorico capì, grazie alla sua indubbia intelligenza logica, che in comunità poteva fare più facilmente fronte alle avversità ed ai pericoli, e successivamente che poteva procurarsi più facilmente delle comodità che altrimenti non avrebbe potuto permettersi. Però, insomma, in quanto a legare davvero amichevolmente con il prossimo credo che non si sia dimostrato, né si dimostri, superiore alle altre specie animale. Anzi… se può pensa solo al proprio piccolo tornaconto e guai a chi osa metterglielo in dubbio 😉 Oggi, ma in fondo è sempre stato così, è quasi solo questione di economia, di soldi, di apparenza. Perfino la maggioranza delle amicizie sono tali solo perché di “comodo”: tu fai qualcosa che fa piacere a me ed io te lo rendo più tardi. Di vero altruismo c’è ben poco.

Io sociale lo sono sempre stato poco. Ricordo che quando facevo qualche escursione in montagna in compagnia di un amico, già molti anni fa, mi infastidiva vedere qualcun altro non solo nello stesso sentiero, ma perfino in quello dall’altro lato della valle 😀 Quando poi frequentavo qualche gruppo di persone, per esempio di “amici”, finiva sempre a scazzottate verbali 🙂 e non credo di essere così diverso dalla maggioranza 😛 Oggi, se non mi frenasse mia moglie, sarei già a vivere in luoghi dove le persone le vedrei più frequentemente in TV che non sotto casa 😀

Che dite, sono davvero io strano o in fondo un po’ vi ci ritrovate nelle mie parole? 🙂

75 pensieri su “L’uomo è davvero un “animale sociale”?

  1. Leggendoti mi son
    o cosi identificata che, permalosa come sono, ho pensato che tu mi abbia spiata 😉 😀
    Si mi è sempre piaciuto stare in dlsparte, e finisco per non avere nessun interesse per la gente che ascolto inevitabilmente e mi accorgo di quanta cattiveria e banalita mi sta intorno. Ma mi piace cosi anche se ol mio carattere mi provoca qualche amarezza.
    Great weekend! 😀

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    • eheheh chissà perché mi fai venire in mente un concetto di Thoreau (a parte il richiamo ai cani e agli eschimesi, ma è il concetto che conta) che mi mandò ormai molti anni fa un caro amico, sono certo che ti piacerà 😀

      “Spesso avverto, sempre con un leggero fremito di spavento, quanto io sia stato prossimo a concedere un lasciapassare per il mio intelletto ai dettagli di un mondo dozzinale – mi trovo stupito ad osservare come certi uomini aspirino a riempirsi la testa con tale spazzatura – a permettere che gli sciocchi strepiti ed eventi del tipo più insignificante razzolino su un fondo che dovrebbe essere consacrato al pensiero.Deve l’intelletto essere una pubblica piazza, dove finiscono per essere discussi anzitutto gli affari del mercato e i pettegolezzi del pomeriggio? O deve essere un tempio a cielo aperto, consacrato al servizio degli Dei?
      Mi è talmente difficile ordinare i pochi fatti dotati di significato per me, che mi trattengo dal prostrare la mia attenzione sotto quelli privi di significato: solo una mente divina potrebbe infatti chiarificarli.
      Ti prego, lasciaci vivere senza essere trascinati da cani che scorazzano all’impazzata per colli e valli, mordendosi l’un l’altro le orecchie, alla maniera degli Eschimesi.”
      E.D. Thoreau

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      • 🙂 Ah,ah,ah, mi piace! (un po’ aulico, ma deve essere così) Anche se anch’io faccio uno sforzo enorme per sembrare interessata al contesto, ma coi pettegolezzi molto spesso è un fallimento!

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      • Grazie, è un pensiero gentilissimo, Thoreau è grandioso, naturalmente il suo pensiero è sempre giustissimo, anche ai nostri tempi in cui l’animo umano non viene più discriminato per genere. Mi sono immedesimata troppo, senza giustamente collocarlo in un’America così giovane, ma mi calza a pennello!
        😉
        Un forte abbraccio a te e all’intera famiglia

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      • Bé, un’America giovane, è vero, tuttavia di tradizioni radicate, soprattutto quelle inglesi, e quindi molto tradizionaliste. In fondo non siamo poi cambiati così tanto, vero? 🙂 Che sia proprio l’animo umano ad essere così, un po’… triste? 🙂
        Grazie, un abbraccione anche a te ed a tutti i tuoi cari! 🙂

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  2. Io, invece, appartengo al genere ‘di facile socializzazione’. Sto bene in mezzo agli altri, anche se il passare degli anni ha visto abbassare il mio livello di tolleranza. Insomma, con gli altri, ma non con tutti…
    In compenso, il mio consorte, in certe occasioni, è talmente disinteressato a chi gli sta intorno da assumere quello che io chiamo lo sguardo da ‘infinito leopardiano’, quello, cioè, che ti guarda senza vederti, anzi, ti trapassa neppure fosse un raggio laser…
    😉

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  3. Io nelle tue parole mi ci ritrovo moltissimo. Non sono una gran socializzatrice 🙂 ed è una delle cose che mio marito, ogni tanto, mi rimprovera, lui infatti è l’esatto contrario, socializza troppo. Pensa che quando abbiamo cambiato casa, dopo nemmeno 15 giorni conosceva già mezzo paese!

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  4. Ciao Wolf sono sempre io, Violetta in “anonimato”. 🙂 Sono ossessionata dal venir scoperta, manco facessi chissà che cosa! Così sto provando, per sentirmi più tranquilla, questa nuova veste.
    A me piace socializzare a giorni alterni, ma in genere preferisco rimanere appartata. Però ho bisogno di sentirmi vicina ai miei affetti e al mio piccolo gruppo di riferimento fatto di amici fidati e familiari. E i rapporti convenzionali di lavoro, spesso sono stati per me una vera tortura. Una specie di recita un dover mostrare solo certi aspetti, la parte pubblica. Ma la vita è fatta anche di questo, non siamo autosufficienti, anche se a me piacerebbe enormemente. C’è bisogno di andare a fare la spesa, a scuola o al lavoro, dal medico… c’è bisogno di chiamare l’idraulico, l’elettricista ed i tecnici vari, sempre di più, del meccanico, del tecnico per riparare il computer,… e di andare un po’ a divertirsi a ballare, a fare shopping,… E poi il riconoscimento pubblico, sapere che sei stimata e apprezzata per quello che fai è una soddisfazione che ricarica e motiva a fare meglio. Diciamo che si tratta di caratteri diversi, chi si destreggia bene superando la timidezza e chi preferisce mostrarsi il minimo indispensabile. Non sempre chi è un animale sociale poi è superficiale e banale. Buona domenica!

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    • Non ho mai scritto che chi socializza è superficiale e banale, o meglio… penso che molti siano così, ma non tutti! 🙂
      Tu descrivi esattamente due generi di rapporti: quelli che sono “necessari” – come quelli con i negozianti, il medico, … – e quelli con le persone “vicine”; i primi però sono rapporti professionali, non li metterei nella categoria “socializzazioni” 😀 Per i secondi invece hai ragione: dipende da persona a persona, c’è chi ne sente il bisogno e chi… meno 😉
      Buona domenica a te! 🙂

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  5. Ciao Wolf
    La miglior società possibile potrebbe forse essere quella “eterogenea”, dove ognuno conosce le misure proprie e degli altri? Inutile credere che possa esserci tuttora sulla terra un luogo esente da aberrazioni umane, se gli umani siamo sempre noi.
    “Vivere insieme” ,comporta uno sforzo maggiore che il solo condividere la medesima aria (citaz. P.Neruda) e come ho ben capito, l’unico modo per poter star meglio con se stessi e con il prossimo è non attendersi nulla dagli altri in primis.
    Il mondo è pieno di persone, piccole, amene, meschine, cattive, invidiose, ignoranti…ma è sempre dei migliori che ci si ricorda e sono loro che fanno la differenza; se tutti ci sforzassimo di seguire gesta, parole, idee…di chi compie maggior sforzo nel vivere al meglioquesta unica vita a disposizione; la rete di persone migliori si estenderebbe dando maggiori speranze nell’immediato e per il futuro.
    Siamo animali è vero, ma solo quando dobbiamo giustificarci o quando ci fa più comodo.

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    • No, per me siamo animali sempre e siamo semplicemente egocentrici e presuntosi quando crediamo di esserne superiori. Siamo stati solamente… più fortunati di tante altre specie che potrebbero essere al nostro posto 🙂
      Detto questo, hai certamente ragione: ognuno può essere Don Chisciotte e per principio combattere contro mulini a vento (leggi: gente ignorante e che non ha nessun interesse a crescere, conoscere e mettersi in discussione).
      … ad averne voglia! 🙂 Però è vero, ammetto che in linea di principio hai ragione 🙂

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      • E’ faticoso mettersi in discussione, è più facile trascinare il fardello delle nostre convinzioni.
        Dal canto mio, ogni giorno faccio il punto della situazione, ma non riesco ancora a focalizzare. So per certo che domani sarà meglio, perchè mi sforzo oggi. Ho grandi muscoli…anche se non si vedono 😉

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      • opss…. mi ero perso il tuo contro-commento! 😐 Be’, complimenti, certamente ti metti in discussione, ed e’ cosa buona. Poi hai ragione: i risultati comunque non sono sempre immediati. Per questo occorre costanza 😉

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  6. Sai, leggendo questo tuo post mi è venuto in mente mio figlio, il più grande, perchè lui è cresciuto insieme ad un gruppo di ragazzi della stessa età. Prima giocavano insieme, poi crescendo si ritrovavano insieme o a gruppi ovunque ed in qualsiasi momento e quello che mi stupiva era proprio questo rapporto perchè io, come te, ero sicura che sarebbero finiti a scazzottate per ogni piccola cosa e ci sono stati anche quei momenti, però dai racconti di Pietro ho preso atto che poi tutto passava,non rimanevano rancori ed invece la cosa importante per loro era l’affetto che li legava perchè da soli, senza gli altri del gruppo, non riuscivano a stare. Ora, parecchi di loro, come mio figlio, hanno già un bambino, ma seppur smembrato il gruppo rimane ed ancora si spostano a gruppi di venti/trenta persone. Per me questa cosa sarebbe impossibile, però ammiro tanto quei gruppi di ragazze-i che si ritrovano insieme a chiacchierare con tanta naturalezza perchè la trovo una cosa bellissima. Penso che in un gruppo le esigenze e la libertà personale deve essere controllata, però se il gruppo funziona ne vale la pena. Penso che non riusciremmo mai a starcene completamente da soli, nell’altro ci riconosciamo.
    Un carissimo saluto Wolf, grazie ed incrocio le dita per il Tomino. Fulvia

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    • Bé, cara Fulvia, infatti io sono così, e diverse altre persone lo sono, molti poi sono ipocriti che fingono di non esserlo, ma lo sono anche loro. Ma non tutti siamo così, lo so bene 🙂 Ci sono davvero persone che stanno bene “in gruppo”, e il tuo ragazzo è uno di questi 🙂
      Grazie davvero, Fulvia, speriamo bene! 😉

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  7. …scusa non avevo finito di scrivere

    stavo dicendo, ecco risolto il mistero della mia allergia a qualsiasi convivenza
    dopo l’esperienza matrimoniale non felice tra l’altro, mi accorgo che quando arrivo a casa sono felice di stare da sola – nessuno che mi obbliga a vedere cose in tv che mi fanno ribrezzo o non condivido, o spengere la tv se voglio silenzio, o non cucinare se non voglio o leggere o sentire la musica… – e mi viene un colpo se qualcuno mi suona. Sono in pigiama e non gradisco interferenze come un vero orso. Inoltre a letto stò benissimo da sola, senza avere vicino qualcuno che russa o che respira solamente, mi metterebbe a disagio.

    Forse è per questo che non sono più sposata, in verità eravamo due solitudini che mangiavano insieme e basta. Ognuno si era ritagliato un proprio angolo e non volevamo interferze …

    così adesso se ho voglia di stare in compagnia la sera c’è mio padre o mi fermo a mangiare da qualche vicino, invitandoci a turno…

    non credo nella pace della coabitazione… e quindi sono una intollerante umana e non me ne ero accorta prima… pazienza… adesso procedo per la mia strada solitaria

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    • Sicuramente ci sono diversi livelli di… insofferenza, diciamo 😀 Io, per fortuna, con mia moglie sto bene, anzi! 🙂 Però ammetto che è l’eccezione che conferma la regola! 😀
      Almeno, Elisa, consoliamoci dicendo che forse siamo un pochetto meno ipocriti di altre persone che non ammetterebbero mai questa insofferenza alla specie! eheheh 😉

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  8. Si mi ci ritrovo anche perché guarda caso nelle mie uscite sembro un vampiro che cerca di andare in luoghi dove non si incontra nessuno e spesso per raggiungerli sgattaiolo nell’ombra per non farmi vedere… Quello che più mi infastidisce è che la gente in generale guarda tutto e secondo loro il normale è pensare solo a divertirsi a stare in compagnia anche se poi magari alle spalle se ne dicono tante… Insomma tutte cose che non m’interessano, come non m’interessa fingermi amico di qualcuno sul posto di lavoro… sarò sbagliato io!

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    • ahahah bé, caro, se ti consola credo che sia vero quello che scrivi (“secondo loro il normale è pensare solo a divertirsi a stare in compagnia anche se poi magari alle spalle se ne dicono tante”), in linea di massima almeno! 😀 Poi certamente ci sono persone che non sono così, ma secondo me non sono poi tante… 🙂

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  9. Io sono di indole piuttosto pacifica ma anche altrettanto solitaria e, se per gentilezza, non tanto per tornaconto, cerco di mantenere rapporti sociali, soprattutto in ambito lavorativo devo ammettere che la cosa mi “stanca” mentalmente parecchio. Mi trovo in sintonia raramente con le persone e quindi difficilmente esco “arricchita” spiritualmente dalla maggior parte delle chiacchierate “obbligate”. Un abbraccio.

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    • Sì, anche io sono di indole pacifica… in generale! Certo, spesso è chi è di indole pacifica che quando si arrabbia si arrabbia davvero! 😀 Anche io patisco un po’ i rapporti di lavoro: bene in ufficio, ma ad esempio evito accuratamente le classiche cene di lavoro 😉

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  10. Bhè…già il fatto che hai una famiglia indica che anche te non sei un’animale asociale,giusto? ;o)
    Il fatto poi di lasciare i tuoi pensieri su questo bel blog e auspicare commenti dagli utenti è un’ulteriore prova che anche in te la socialità con gli esseri umani è presente…
    Poi sta ognuno di noi manifestarla e viverla come più gli aggrada.
    Un abbraccio!

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  11. Io mi ritrovo nella figura dell’ “eremita” allora sono “un po pazza” 🙂
    Hai ragione troppi rapporti esistono solo per convenienza magari anche per quello tendo ad isolarmi, le persone a cui mi sento vicina sono quelle che si comportano in maniera sincera e aperta verso gli altri, danno una mano quando possono e senza pensare al proprio tornaconto…capisci perchè ho solo tre amici 🙂
    Come dice sempre uno di loro, devo cercare di socializzare di più e magari non ha tutti i torti, perchè standomene troppo per conto mio va a finire che evito anche quei pochi buoni con cui mi troverei bene.
    Aggiornamenti su Tomino? 🙂

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    • Siiiiii! Tom non ha nulla di grave! 😀 Sembra solo una follicolite! Pensa te! 😛

      Io ero abituato a… “usare” i gruppi, ma lo facevo in modo inconsapevole, solo dopo me ne sono reso conto. In pratica iniziavo a frequentare un gruppo, ne “estraevo” una o due persone (spesso nessuna) con le quali mi trovavo bene, e poi… buonanotte al secchio! 😀 Il tuo amico non ha tutti i torti, se non frequenti nessuno… come fai a conoscere? 🙂 Certo, oggi esiste anche il mondo enorme del web, ai tempi non c’era o era comunque davvero agli albori…

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    • Bé, come ho scritto nell’aggiornamento, per fortuna sembra che Tom non abbia nulla di grave, una cura blanda, una pomata, e dovrebbe andare a posto 🙂
      Grazie per l’interessamento. Un salutone! 🙂

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  12. Sono proprio felice per Tom e per voi! 😀
    Avere un amico malato è una vera sofferenza, e d’altro canto avere due amici preoccupati che ti coccolano e ti sono vicini ma non come prima perchè non sono sereni e spensierati, non deve essere un bel vivere! 😀
    Tanta serenità a tutti e… tanti auguri!

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    • Sì, non so se lui si è reso conto di cosa è accaduto, io non credo 🙂 Forse non ci ha nemmeno sentiti particolarmente preoccupati, chissà! Questa è una delle cose che più invidio agli animali: vivono sempre nel momento, alla giornata, senza preoccupazioni per il domani… Che invidia! 😀
      Grazie, un abbraccio! 🙂

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  13. Menomale non è nulla di grave, spero guarisca presto è un’antipatica infiammazione, non pensavo ne fossero colpiti i cani.
    Lo so, dovrei ascoltare i buoni consigli del mio amico prima di ritrovarmi sola su un cucuzzolo di una montagna 🙂
    Un bacio a te e a Tomino 🙂

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    • ahah be’, io credo si possa sempre cambiare “all’uso”, ovvero qualora ti dovesse servire di “ributtarti nella mondanita’ ” 🙂
      Grazie, daro il bacio a Tomino per conto tuo, e uno anche per te! :-*

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  14. Beh, mi consola leggere questo post… Fino a quando posso ricordare con certezza, ho sempre preferito restarmene da sola, anche se guardavo con ammirazione ai gruppi affiatati e amiconi… pensa che a 13 anni scrissi “Solitudine, la mia forza, la mia debolezza” (incipit di una mia “poesia” adolescenziale.
    E’ passato parecchio tempo ma non è che io si cambiata di molto 😀

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    • Non ho mai considerato la solitudine un punto di forza, o meglio non di suo. Pero’ un punto di forza e’ darsi tempo di riflettere, e questo si’ passa attraverso almeno delle pause in solitudine. Certo chi starnazza dalla mattina alla sera difficilmente trova il tempo di riflettere su se stesso e su altre cose importanti. Che poi… niente da dire su chi se ne frega e vive solo di “mondana” quotidianita’ 🙂
      Vero, anchei io, almeno nella mia essenza, non sono poi cambiato molto da quando ero ragazzino…

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  15. Io intervengo dal punto di vista antropologico 🙂
    Anche gli antropologi sono concordi sul fatto che l’ uomo sia “un animale sociale”.
    Discendendo dai primati (animali sociali), l’ uomo stesso ne ha ereditato la caratteristica di costituire gruppi più o meno numerosi in virtù del mutuo soccorso. Come avviene negli animali : gli animali che vivono in gruppo lo fanno per avere “aiuto”, non certo per simpatia 😀
    Dal punto di vista psicologico, le persone depresse divengono asociali, e l’ asocialità porta a divenire depressi. Pensa al Coast Away : prova a rimanere solo su un’ isola deserata, senza altri essere umani con cui poter comunicare…si finisce con lo sbroccare 😉

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    • oh, io conosco tanti sbroccati anche tra chi ha una grande vita mondana, anzi… 😀
      Gli antropologi non sono sempre concordi, non solo nelle diverse epoche, ma nemmeno tra contemporanei. Ma se preferisci possiamo discutere sull’accezione del termine “socialita’” 🙂 Se per te “essere sociali” significa semplicemente vivere in gruppo solo per motivi di convenienza, magari scannandosi con gli altri, allora hai ragione: l’uomo e’ senz’altro un animale sociale 😀 Se, come lo intendo io, “essere sociali” equivale o comprende lo “essere socievoli”, ovvero andare davvero d’accordo col “vicino”, rispettandolo ed essendogli empaticamente vicino perfino in caso di disaccordi “puntuali”… allora no, puo’ esserlo o non esserlo, ma secondo me il piu’ delle volte non lo e’.
      Ricordo che l’autore de “Il lupo e il filosofo”, che ha una cattedra in filosofia, sostiene che l’uomo si e’ evoluto grazie al suo continuo tentativo di trovare sempre migliori metodi per… imporsi sul prossimo, perfino tramite l’inganno. Questo vuol dire essere “animali sociali”? 😐 Se si’, allora hai ragione. Se no, allora ho ragione io 🙂
      In realta’ credo dipenda semplicemente dalla personale accezione che diamo al termine 😉

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      • io gli do l’ accezione antropologica perchè è il mio campo di studio 😉
        si vive in gruppo per motivi di convenienza, ma non comprende lo scannarsi l’ uno con l’ altro, semmai il “mutuo aiuto”. I Neanderthal eccellevano in questo, noi abbiamo perso un po’ il senso di “collettività”. Il conflitto non apporta alcun benificio all’ interno di un gruppo, ma solo del singolo, quindi nel “mutuo aiuto” si comprendono anche i “Buoni rapporti”, ovviamente semplifico 🙂 Su questo gli antropologi sono concordi, ovviamente mi riferisco ad antropologi che siano tali e non solo “culturali” (cioè letterati), e sull’ origine della socialità (Che ha tempi antichi e non nasce in epoca storica).
        Siamo primati, siamo sociali, abbiamo bisogno gli uni degli altri.

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      • Davvero? 🙂 Sarebbere l’unica branca della scienza dove tutti sono d’accordo, anche se, va detto, specifichi “su questo”! 😀 Considerando che nemmeno Darwin e il povero Lamarck si misero d’accordo sull’evoluzione, mi sorprende scoprire che su una cosa molto piu’ opinabile, come il comportamento sociale, gli “esperti” sono tutti d’accordo 🙂 Comunque e’ il tuo campo, non il mio, e se dici cosi’ avrai certamente ragione… Anche se la semplice osservazione diretta sia contemporanea che storica, mi lascia parecchi dubbi! 😉

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  16. Io una volta, quando ero in compagnia stavo solo ad ascoltare,poi con il passare del tempo ho cominciato a interagire…sembravo un pò asociale, mi dicevano 😦
    ma stavo bene così!!
    Il tempo sembra sulla via del miglioramento, poca neve ma acqua..da far chiudere i ponti sul fiume Secchia ogni volta che passa la piena.
    Mi fa piacere che con Tom tutto sia a posto, non avevo fatto caso che c’erano problemi.
    Ciao e buon fine settimana .
    Magda

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    • La vicenda di Tom e’ stata piuttosto recente, e’ normale che non ne sapessi nulla 😉 Tutto bene comunque 🙂
      Credo che darsi la possibilita’ di conoscere altra gente possa essere importante, soprattutto in accordo alle varie fasi della vita, puo’ essere determinante ad esempio nell’adolescenza (almeno io la penso cosi’). Ma non siamo tutti uguali e chi sente il sincero desiderio di “starsene sulle sue”, e non ne soffre nemmeno sul lungo periodo, non dovrebbe forzarsi di essere diverso.
      Grazie… e’ vero: e’ venerdi’! 😀 Buon fine settimana anche per te! 🙂

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  17. Non avevo pensato alla possibile causa del mio essere poco sociale, tu me lo hai suggerito, nella mia vita dalla nascita, per tutta l’infanzia, l’adolescenza e gran parte della giovinezza ho dovuto abbandonare tutti i miei amici. Amicizie molto importanti per me, conquistate con grande sforzo e selezionate tra molte che mi si offrivano di frequente per curiosità o opportunismo. Per me hanno ancora un posto nel mio cuore, ma questo forse non mi apre ad altre.
    Buona Giornata e felice weekend 😀

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    • Mah… puo’ essere, almeno in parte. Io comunque credo che le persone cambiano naturalmente nel passare delle stagioni e cio’ che un tempo era importante oggi puo’ non esserlo piu’ o esserlo meno. Chissa’… forse semplicemente senti meno questa esigenza oggi 🙂
      Grazie cara, buona pomeriggio e buon weekend anche a te 🙂

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  18. Spttoscrivo al cento per cento tutto quello che hai detto e mi ritrovo perfettamente riflessa nel tuo autoritratto.
    Chiusa la saracinesca sulla specie umana ormai da anni!
    Qualunque specie animale,persino i rettili in certi casi,ci sono superiori emotivamente ed eticamente,poi magari,là dove meno te lo aspetteresti trovi qualche umano che ti fa un atto gentile del tutto inatteso e gratuito ed è come se il sole squarciasse le nubi…così bello però proprio perchè….ahimè…così raro!
    Baciottolo a tom che DEVE STARE BENE OK!!!??!!

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    • ahahah vero! Soprattutto l’etica sembra essere un optional oggi, ed anche poco gettonato 😉 e gli atti gentili… si’, suonano cosi’ strani ormai che ricevendoli sospettiamo ci sia qualcosa dietro, non e’ vero? 😛
      Tom sta bene, anche questa volta non era nulla di serio 🙂
      Grazie davvero per l’interessamento e… io spero sempre nella apertura di un nuovo tuo blog, eh?! 😉

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  19. Può sembrare strano ma mi ricordo benissimo di quando scrissi quella poesia (non ho conservato niente di scritto di quegli anni) e terminava “Solitudine ti domino, mi tieni prigioniera”, ecco, credo che volessi dire che io adoro la totale autonomia anche se ciò comporta la solidudine e anche se, a volte, essa sembra soffocare.
    Sono passati un bel po’ di anni da allora ma… continuo a pensarla così… Non mi sono “evoluta” molto, vero? 😀

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  20. Mai mai, vivrò lontana dagli altri. Chi mi ascolterà, chi mi farà ridere, chi mi aiuterà? Ah, Wolf! non ci posso credere che tu pensi così. Quindi, quando andrò a Genova farò di tutto per aparire su RAI3 ih ih…
    Un bacione querido.
    TVB.

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  21. Io dico che l’Uomo è portato alla socializzazione PERCHE’ si tratta e si è sempre trattato di una scelta di convenienza per vivere e sopravvivere con più facilità. Accettare ciò ci aiuta a rispettare le regole di convivenza. O vogliamo tornare alle caverne? Io no!
    E il tuo peloso amico, come sta in attesa del responso?

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    • Una scelta di convenienza però non è mai una scelta di cuore, di anima. Non mi sorprende che possa creare sofferenza. Un tempo perfino i matrimoni si combinavano per convenienza, non per questo erano “giusti” 😉

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