Sbagliare è umano, perseverare…

giustizia

L’errore di un uomo
non diventa la sua legge,
né lo obbliga
a persistere in esso.

(Thomas Hobbes)


Quant’è vero questo aforisma! Tutti sbagliamo, è davvero umano, farcene una colpa oltremisura ci sottopone ad un’inutile tortura psichica. Ma all’accorgersi di un errore si reagisce in maniera diversa: c’è chi ne prende atto, impara da esso e poi lo lascia andare, e chi percepisce quell’errore come una condanna definitiva, come se sentisse di doverne pagare il fio a vita, o comunque per un tempo troppo lungo. Come se, visto che l’errore è ormai stato commesso, sia ineluttabile, anzi quasi legittimo, rimanere in esso.
Non è così. Chi sbaglia e riconosce l’errore, deve – potendo – porvi rimedio, e se ciò non è possibile, deve comunque uscirne, “lasciandolo andare”. Non farlo significa condannare la propria vita, o porzione di essa, ad una prigione dalla quale, indipendentemente da come ci siamo entrati – con o senza colpa, ci rifiutiamo noi stessi di uscire.

65 pensieri su “Sbagliare è umano, perseverare…

  1. credo che a volte l’autocondannarsi rappresenti una scelta, quasi un modo per continuare a commiserarsi rendendosi esclusivi sulla scorta del dolore provato in seguito al pentimento per l’errore (della serie: ” me misero, me meschino, me tapino” hihihi). Tutto risiede nell’autostisma, se si hanno altri elementi da valorizzare allora si usa l’errore commesso per affinare quelle doti magari… se invece non si ha cognizione delle proprie peculiarita’, il dolore, qualsiasi sia la fonte che lo provoca, diviene elemento caratterizzante… ti saluto wolf! 🙂

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  2. x Ra: è vero. “Lasciare andare” significa prima di tutto ammettere l’errore o la sconfitta, non può prescindere da questo. E spesso è un’ammissione che fa male.
    Ma, proprio come scrivi te, nel momento in cui non è più possibile porre rimedio, lo dobbiamo a noi stessi. Capirlo aiuto davvero.

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  3. x Legolas: sì, capisco cosa vuoi dire, è senz’altro a volte così. Paradossalmente si preferisce stare in un dolore che crediamo ci dia almeno il diritto di lamentarci, di avercela con qualcuno, forse col destino. E’ quasi un tentativo maldestro di auto-assolvimento. Ma un tentativo che non lascia nulla: negando non si impara e spesso si rimane sottilmente legati a ciò che ci ha sconfitto.
    E’ bello rivederti apparire ogni 🙂 Tu sei stato il primo o uno dei primissimi miei interlocutori qua sopra 🙂

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  4. QUando ho letto la citazione del post ho pensato che fosse riferito alle elezioni .. poi ho visto la data e ho capito che non c’era riferimento.

    La perseverazione, aimè, la ritroviamo in molti luoghi 🙂

    Buona giornata

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  5. Io credo che una persona con una… anima, paghi nel momento in cui sbaglia. Chi l’anima non ce l’ha, non pagherà nemmeno dopo cent’anni. Ovviamente parlo di errori di scelte personali o che coinvolgono altri, non certo di persone che commettono reati: anche queste dovrebbero essere perdonate e dovrebbero infine perdonarsi, ma… ciò non ha nulla a che vedere col condonare la loro pena. Puoi perdonare una persona, pur mettendolo in condizione di non danneggiarti più.

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  6. Caro Wolfghost,

    vedo che il post è stato pubblicato nel 2008 e nel 2015 ci sono ancora persone che come me lo leggono e traggono ispirazione da esso. Io sono una di quelle persone che tu descrivi: “Non farlo significa condannare la propria vita, o porzione di essa, ad una prigione dalla quale, indipendentemente da come ci siamo entrati – con o senza colpa, ci rifiutiamo noi stessi di uscire”. E’ da più di un anno ormai che mi trovo in questa situazione ma piano piano ne sto uscendo. Grazie delle tue parole…sono di grande ispirazione e conforto.

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    • Buonasera Gifi 🙂
      Sì, sicuramente questo post lo ripubblicherò presto, infatti in questo ultimo periodo, avendo poco tempo, spesso pubblico nuovamente post datati. Poche persone vanno a leggere post vecchi, anche se il blog è strutturato proprio perché possa essere “sfogliato” per argomento, piuttosto che per data. Ma non lo fa quasi nessuno 🙂
      Venendo all’argomento, quando scrissi questo post mi era da pochissimo liberato proprio da una situazione del genere. Ero… particolarmente ispirato 🙂
      Devi pensare due cose. Intanto, che quasi per nulla non c’è possibilità di ritorno, per quanto possa essere indesiderato. Questo serve a saltare il fosso anche se hai paura di farlo. Non andrà come sperato? Si può tornare indietro.
      In realtà quasi nessuno lo fa, di tornare indietro, ma non è importante: è solo il sapere di poterlo fare 😉
      La seconda cosa, è che una singola decisione, o per meglio dire il primo vero passo nella direzione di quella decisione, può cambiare per sempre tutta la tua vita.
      E se non è motivante questo…
      In bocca al lupo! 🙂

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  7. Incuriosita da questo splendido Lupo dell’avatar , sono passata nel tuo blog , complimenti e’ molto ben fatto.

    Si perseverare e’ diabolico (dicono) dipende sempre da molti fattori secondo me …

    Disse un anonimo dal web ,a mio avviso molto interessante:

    Errare umanum est, perseverare autem diabolicum, et tertia non datur.
    Errare è umano, ma perseverare è diabolico, e la terza possibilità non è concessa.
    Anonimo

    Un saluto , mettere’ il tuo link nei miei blog .

    Rosy

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    • Avevo avviso del tuo commento… ma non lo trovavo. Poi ho capito che avevi commentato il post originale, del 2008 😀 E infatti, eccolo qua 😉
      Sicuramente dipende da molti fattori, eppure credo che una parola con noi stessi possiamo metterla 😉
      Grazie Rosy, purtroppo non hai messo il link ai tuoi blog, gli avrei visti con piacere 🙂

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