Sull’ottimismo e sull’amore

Una carissima blogger  mi ha posto due domande, siccome le ho trovate molto interessanti ho deciso di farne un post…

1) Cosa ci spinge ad esser ottimisti o pessimisti,ci si nasce o lo si diventa? Chi dei due ha una visione della vita più reale?

Spesso ho scritto che “perfino Dio, per agire e manifestarsi nel mondo, si serve della sua chimica”, non mi suscito’ percio’ una particolare irritazione la notizia che alcuni scienziati britannici avevano individuato alcune sostanze biochimiche nel cervello capaci di farci provare felicita’ o tristezza. Quella notizia fece scalpore, ma a me sole sul maresembro’ la scoperta dell’acqua calda 🙂
Io credo che gli stati d’animo siano essenzialmente reazioni biochimiche, dunque certamente influenzabili dalle condizioni al contorno, ma la cui risposta dipende anche dalla chimica di ciascuno di noi, un po’ innata, un po’ formata dalla nostra “storia”; in altre parole essa e’ un po’ la “memoria” di cosa ci e’ accaduto. Quindi, cio’ che ci rende ottimisti o pessimisti – pensieri, parole, accadimenti – e’ soggettivo; o meglio, sono essenzialmente le stesse cose, ma la “misura” di quanto incidono su di noi, dipende dalla fertilita’ del terreno che trovano.
Se uno non ha mai coltivato il terreno della sua mente, o addirittura gli ha dato in pasto per anni pensieri negativi (non dico che sia colpa sua, eh! Non e’ mia intenzione creare ulteriori sensi di colpa, probabilmente aveva cattivi esempi e insegnanti), un seme che vi venga buttato avra’ bisogno di tanta acqua e cura poter mettere radici e crescere. Un terreno che abbia invece ricevuto tante attenzioni, tante letture e esempi positivi, permettera’ a quel seme di germogliare con facilita’.
Quindi la mia personale risposta e’: ognuno di noi, preso in un determinato momento della sua vita, ha una sua attitudine piu’ o meno mercata ad essere ottimista o pessimista, ma cio’ non vuol dire che induzioni positive siano utili o inutili, anzi lo saranno maggiormente al pessimista, se fatte con costanza. BLUEMOONPer ognuno di noi, come e’ in quel momento, e’ gia’ un risultato: il risultato ottenuto dal suo passato. Ora pero’, si puo’ decidere di cambiare, lavorando percio’ per ottenere, in futuro, un risultato diverso.
Per rispondere all’ultima domanda, non e’ detto che l’uno abbia una visione della vita “piu’ realistica” dell’altro, uno vedra’ il bicchiere mezzo pieno, l’altro mezzo vuoto… entrambi quindi vedono la verita’: il bicchiere e’ per meta’ vuoto e per meta’ pieno. Cio’ che cambia e’ la “reazione” alla realta’: l’ottimista si porra’ in atteggiamento propositivo, percependo nella realta’ qualcosa da cui puo’ potenzialmente trarre vantaggio e godimento; il pessimista, al contrario, si porra’ in versione “difensiva”, pensando piu’ che altro a parare gli strali che la realta’ puo’ inferirgli. Quindi il primo, l’ottimista (che non vuol dire “visionario”, eh! :-P), tendera’ a “sfruttare” maggiormente il suo potenziale e le sue capacita’, laddove il secondo usera’ solo cio’ che gli servira’ per proteggersi.

2) Cos’è l’amore? E’ solo un dare senza ricevere, è un attimo di sole belle parole, o semplicemente un modo per proteggersi dal nulla che spesso ci circonda? Cosa spinge un uomo a dirti “ti amo”?

elefanti Domanda mica semplice la tua!  😛 In realta’ credo che sia necessario distinguere tra “amore ideale” e “amore comune”, per cosi’ dire. L’amore ideale non conosce possessione, da’ senza preoccuparsi di quanto riceve. Non e’ “invadente”, se non e’ corrisposto si ritira, se ne fa una ragione, e – a poco a poco – si spegne (non credo all’amore del poeta che resta a vita innamorato di una donna che non lo corrisponde, vi e’ qualcosa di innaturale, di malato, in esso). Naturalmente non si basa sulle parole, non solo almeno, e comunque il suo nome viene pronunciato solo quando chi lo pronuncia e’ convinto di cosa dice.
Ma siamo esseri umani, imperfetti, fallaci, preda dei drammi abbandonici del nostro passato. L’amore comune… un po’ geloso lo e’  🙂 Spesso nasce per “mancanze” nostre che cerchiamo di compensare. Siamo deboli e cerchiamo una persona forte. Ci sentiamo nulla e cerchiamo qualcuno che, scegliendoci, ci dia valore, facendoci brillare di luce riflessa. Abbiamo bisogno di amore e accettazione, che magari da bimbi non abbiamo ricevuto, e cerchiamo chi ci ami e accetti e sia disposto ad essere amato ed accettato a sua volta.
gabbianelle E’ vero che ciascuno dovrebbe puntare all’amore ideale, ma e’ anche vero che… se aspettiamo di essere perfetti per poter amare, allora probabilmente non ameremo mai. E’ mia ferma convinzione che non e’ necessario amarsi e accettarsi completamente, prima di amare davvero qualcun altro, che, probabilmente, ha a sua volta difetti, forse simili, forse opposti, ma sempre difetti. Si puo’ crescere assieme – ognuno migliorando nelle sue lacune – proprio grazie al supporto dell’altro. Non vi e’ macchia in questo. Chi dice “Prima di amare qualcuno devi imparare ad amare te stesso”, lo dice come sprone a migliorare te stesso… “nel frattempo”; perche’ migliorare se’ stessi e’ sempre buona cosa  🙂 Se poi contribuira’ a conquistare l’amore tanto desiderato… ben venga. Ma ognuno deve fare con cio’ che ha e con cio’ che e’; non puo’ e non deve aspettare di essere “perfetto”. Perche’ la perfezione non e’ di questo mondo. E’ come scalare una zebremontagna altissima: tu parti “puntando” la vetta allo scopo di elevarti il piu’ possibile, ma se trovi l’amore a meta’ strada… non lo butti perche’ devi ancora arrivare sulla cima.
Come dite? … che e’ pericoloso? Che cosi’ c’e’ comunque il rischio di prendere qualche altra facciata?
Be’… chissenefrega! 😉 Sempre meglio che scalare una montagna tutta la vita.

N.B.: ovvio che da questo discorso sul dire “ti amo”, ho tenuto solo conto delle persone “normali”, non dei “Casanova”, uomini o donne che siano. Essi sono… un pericoloso tranello della Natura: per loro problemi personali, si convincono per primi di cio’ che affermano, risultando percio’ – a differenza dei “Dongiovanni”, che sono piu’ “trasparenti” – molto difficili da smascherare. Come i Dongiovanni, perdono interesse subito dopo aver “consumato” (non necessariamente con l’atto sessuale, ad alcuni basta avere percezione che “se avessero voluto…”), scoprendo che “oh… mi sono sbagliato, non era amore!”. C’e’ una curiosa teoria che addirittura li… assolve 🙂 sostenendo che la Natura usa questo trucco per permettere alle persone piu’ “adatte alla riproduzione” di essere piu’ convincenti (come scrivevo, chi crede per primo al suo inganno, diventa difficilmente smascherabile), salvo poi farli tornare disponibili per trarne nuovo vantaggio.

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0 pensieri su “Sull’ottimismo e sull’amore

  1. x rossoscarlatto: Be’, certo 🙂 Ma se non si prova a raggiungerlo… lo si e’ gia’ perso in partenza 🙂 E’ questo il bello di una sfida: si puo’ vincere o perdere, questo alla fine e’ cio’ che da “sale”.
    Poi certo… nessuno lotta per perdere! 😀

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  2. interessante post…direi che si può anche diventare pessimisti se ricevi solo input negativi. l’importante è rendersene conto e cambiare rotta.
    sull’amore, sono d’accordo conte, vale anche per l’amicizia ovviamente. quando ti rendi conto che è unilaterale, ti ritiri.

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  3. E’ molto interessante ciò che hai scritto. Mi piacerebbe un approfondimento maggiore su i cosidetti casanova e su come è possibile interagire con essi.

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  4. le figure del “Casanova” e del “Dongiovanni” sono descritte benissimo dal grande (e purtroppo recentemente scomparso) psicologo Aldo Carotenuto, nel suo libro Riti e Miti della Seduzione. Se ti interessa l’argomento te ne consiglio la lettura 🙂

    Su come interagire con loro… be’, credo non ci siano molte strade:
    1) imparare a riconoscerli;
    2) decidere se frequentarli comunque, prendendoli per cosi’ dire “sportivamente” ma sapendo il rischi che si corre, oppure adottare la politica dei “passi lunghi e ben distesi” 🙂

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  5. Cos’è l’amore? bella domanda…Comunque, mi sono piaciute le sue due facce: quella ideale e quella comune. Tutte e due valide, a mio parere, anche se mi piace tanto quella ideale. O per lo meno si avvicina di più al mio pensiero sull’amore. Non credo tanto quando l’amore è gelosia, perché mi sembra un sinonimo di insicurezza, anche se certo un pizzico non guasta, ma un pizzico deve restare, altrimenti soffoca.

    E per quanto riguarda alla fedeltà del poeta, ho i miei seri dubbi. Almeno, per quelli di oggi. Dicono una cosa con un significato contrario. Ah i poeti dongiovanni che smargono versi in giro…, ne conosco più di qualcuno. Ovviamente, c’è sempre l’eccezione.

    Riguardo al discorso del pessimista e dell’ottimista, beh a me sinceramente il pessimista mi da "un po’ di fastidio", visto che sono per natura un’ ottimista effervescente, ma non per questo perdo di mira il bicchiere vuoto. Se bevo mi godo il pieno, ma vedo anche quanto vuoto c’è l’altra parte.

    Ma mi piace anche quando dici che tutte e due sono valide, con la differenza che, a mio modesto avviso, l’ottimista cerca di risolvere con fiducia un problema, il pessimista vede solo il problema e già a prescindere lo trova insormontabile, oppure ne aggiunge un altro.
    Vede pure nero, dove non dovrebbe essere.

    Mi ricordo di un testo in cui descrivevo un muro.
    Dicevo di una persona che aveva perso le ali e che tuttosommato quello che cercava in alto lo si poteva trovare per terra e se poi il muro era  insormontabile, dopo tutti i tentativi, consigliavo di disegnarci sopra un orizzonte. Il pessimista qui mi avrebbe risposto: "così ci sbatto la testa!!

    Riguardo alle famose parole "ti amo", ho l’impressione che si abusa parecchio nel dirle. Facile dire: in quel momento ci credevo per davvero quando te l’ho detto. Bisognerebbe rifletterci prima di dire quelle due magiche parole.
    Conto di più sui fatti. Che una persona mi dice ti amo e non si comporta di conseguenza, beh mi sembra un tantino farfallino. E questo accade, a prescindere, se sia un don Giovanni o meno. Bisognerebbe essere un pochino più coerenti con quello che si dice. Però, siamo umani, e possiamo anche sbagliare, e se si tratta di uno sbaglio, si comprende.

    Grazie per la riflessione della giornata sull’amore e a presto Wolfghost!

    Rondine 🙂 

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  6. Grazie cara, anche stavolta mi hai fatto riscoprire un post di qualche tempo fa 
    Non credo che tutti i pessimisti siano come li descrivi, ma… sicuramente l’ottimista vive meglio. Mettiamo che entrambi trovino ad un certo punto un ostacolo davvero insormontabile; vero che nessuno dei due riuscira a superarlo ma… almeno fino a quel momento, l’ottimista avrà vissuto sicuramente più felicemente
    Sul resto sono d’accordo
    A presto!

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