Tagliare i rami secchi

Tagliare i rami secchi. Ciclicamente questa espressione torna alla mia attenzione…

Albero spoglio dMa perché è così importante tagliare i rami secchi? Perché non dare un’alzata di spalle e continuare sulla stessa strada, magari con un po’ di comoda finzione che permetta di allontanare una soluzione drastica, che, pensiamo, ci creerebbe sofferenza? Non è più comodo lasciare le cose come stanno? Non è forse vero che, in fondo, è proprio quello che facciamo? Spesso ci ritroviamo a “tornare” nei medesimi posti, a ricercare le stesse persone, nonostante non ci abbiano dato altro che briciole rispetto alle energie ed agli sforzi che in essi abbiamo profuso.

Perché non voltarsi veramente? Non guardare davvero verso un orizzonte diverso, magari sconosciuto, è vero, ma che ci dia almeno la speranza di portarci qualcosa che la strada vecchia ha dimostrato innumerevoli volte di non poter portare?
Perché “Chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova” è esperito come un proverbio negativo? Che esso sia vero, è fuori di dubbio. Ma cosa dice di così terribile? Dice che, al di là di cosa ci può portare la strada nuova, ciò che ci ha portato la strada vecchia non l’avremo più… E’ così terribile essere liberi dalle catene di un passato che non ha più nulla da dare, recente o antico che sia? E’ così terribile avere il tempo e le energie per provare almeno ad ottenere ciò che sogniamo?

Perché si tagliano i rami secchi? Si tagliano affinché nuovi rami possano prendere il loro posto sull’albero della nostra vita. Non so dirvi quante verdi foglie avrà ciascuno di quei nuovi rami. Ma una cosa posso dirvi con certezza: non potrà averne di meno di un ramo già secco.
Ecco perché vale sempre la pena di concedersi di avere un’altra possibilità.

Se i vostri rami sono davvero secchi, se davvero riconoscete che non hanno più frutto da darvi… prendete le cesoie e… datevi un’altra possibilità.

Parco nel verde della foschia mattutina

136 pensieri su “Tagliare i rami secchi

  1. x ilmercantedeisogni: grazie per il tuo splendido messaggio. Chissà quante volte quando abbiamo pensato “so già che finirà male” è stato per intuito o per paura di qualche fantasma del passato? Difficile dirlo… Io credo che ci sia del vero in ciò che dici, solo che talvolta le “profezie autorealizzantisi” nascono proprio dal “sentore” che qualcosa di storto c’è. E’ vero però che pensando che la cosa è destinata a finire non esattamente come speravamo non farà che contribuire a farla andare così.
    Allora bisogna essere ciechi e sordi al richiamo dell’intuito buttandosi su ogni cosa che vorremmo funzionasse? Non ho detto questo. Se davvero si incontra qualcosa che vale e sappiamo che, pur partendo “svantaggiati”, abbiamo qualche possibilità… allora è giusto tentare. Se invece sappiamo bene che non c’è nemmeno quella possibilità, che è un suicidio… bé, allora siamo comunque liberi di scegliere di andare avanti, salvo però perdere poi il diritto di lamentarci se le cose andranno male come ampiamente previsto.
    Attenzione! Questo non è negare il principio esoterico che l’universo ci concede tutto ciò che vogliamo, piuttosto che, se l’universo ci fa capire che quella determinata situazione o persona, non è quella giusta per realizzare cosa vogliamo e… non lo ascoltiamo… bé, allora abbiamo utilizzato il nostro libero arbitrio, abbiamo comunque scelto.
    E guarda che talvolta io ho scelto di vivere cose “a termine” consapevolmente, perché ritenevo che comunque mi avrebbe portato qualcosa di comunque bello, anche se destinato a finire.
    L’importante è non raccontarsi frottole. Se non lo facciamo, siamo liberi di scegliere la nostra strada e, eventualmente, di leccarci le ferite. Ma almeno avremo scelto. E potremo scegliere di nuovo… magari stavolta con risultati diversi… 🙂

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  2. x Alessandra: non so Ale… può essere che più vai avanti (tu solo pochi anni meno di me) e più accadono due cose: o diventi sempre più prigioniero delle tue coazioni a ripetere, oppure – percependo il tempo che scorre e forse grazie all’esperienza – senti sempre di più la necessità di non dare il tuo tempo prezioso in pasto a chi o cosa non merita…
    Concordi? 🙂

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  3. x Fly: a me invece qualche volta è capitato, sai? 🙂 Di leggere un libro più di una volta… Ce ne sono due in particolare che avrò riletto almeno 3 volte! 🙂 Ma sono eventi molto rari… In realtà penso che la voglia di arrivare alla fine mi abbia, talvolta, fatto passare troppo velocemente su punti che avrebbero meritato ben maggiore attenzione! 🙂

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  4. x AttimiDiStella: bé… hai senz’altro ragione 🙂 Io però mi riferivo a quando davvero ormai non ha più senso rimanere attaccati a quella situazione, per questo ho chiuso il post scrivendo “Se i vostri rami sono davvero secchi, se davvero riconoscete che non hanno più frutto da darvi… prendete le cesoie e… datevi un’altra possibilità”: i “se” li ho messi apposta 🙂
    Mi pare di sentirti… starai pensando “ma non è sempre facile capire quando un ramo è davvero definitivamente secco”… Io invece credo che lo sia, e solo che… non vogliamo ascoltare.

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  5. x Zulì: ah, bé… la Natura è spietata con i rami secchi 🙂 Guarda la pietà che in genere hanno i branchi di animali con i loro simili meno fortunati, deboli o feriti… Nessuna.

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  6. Me ne sto lì seduta assente
    con un cappello sulla fronte
    e cose strane che mi passan per la mente.
    Avrei una voglia di gridare
    ma non capisco a quale scopo
    poi d’improvviso piango un poco
    e rido quasi fosse un gioco.
    Se sento voci non rispondo
    e vivo in uno strano mondo
    dove ci son pochi problemi
    dove la gente non ha schemi.
    Non ho futuro né presente
    e vivo adesso eternamente
    il mio passato è ormai per me distante.
    Ma ho tutto quello che mi serve
    nemmeno il mare nel suo scrigno
    a quelle cose che io sogno
    e non capisco perché piango.
    Non so che cosa sia l’amore
    e non capisco il batticuore
    per me un uomo rappresenta
    chi mi accudisce e mi sostenta.
    Ma ogni tanto sento che
    gli artigli neri della notte
    mi fanno fare azioni non esatte.
    D’un tratto sento quella voce
    e qui comincia la mia croce
    vorrei scordare e ricordare
    la mente mia sta per scoppiare
    E spacco tutto ciò che trovo
    ed a finirla poi ci provo
    tanto per me non c’è speranza
    di uscire mai da questa stanza.
    Sopra un lettino cigolante
    in questo posto allucinante
    io sogno spesso di volare nel cielo.
    Non so che male posso fare
    se sogno solo di volare
    io non capisco i miei guardiani
    perché mi legano le mani.
    E a tutti i costi voglion che
    indossi un camice per me
    le braccia indietro forte spingo
    e questo punto sempre piango.
    Mio Dio che grande confusione
    e che magnifica visione
    un’ombra chiara mi attraversa la mente.
    Le mani forte adesso mordo
    e per un attimo ricordo
    che un tempo forse non lontano
    qualcuno mi diceva t’amo.
    In un addio svanì la voce
    scese nell’animo la pace
    ed è così che da quel dì
    io son seduta e ferma qui…()…Zac! Un colpo di forbice decreta la fine dell’emorragia energetica.

    E la vita riprende, leggera e frivola, chiassosa e pensante…ah!!! somma liberazione e goduria…peccato che non riesco…(ma sogno sempre di farlo)eppure mi piacerebbe… grazie wolf per lasciare sempre un pò di te nel mio silenzioso e ombroso piccolo universo…il testo della canzone di mina ha molto di me…spero ti piaccia…bacio…phasesofthemoon…

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  7. Be’… diciamo che preferirei ti riconoscessi in una canzone di altro genere…
    Non smettero’ mai di dire che niente e nessuno merita che ci riduciamo ai minimi termini. Talvolta basta poco per avere la percezione di una rinascita, sai? Bisogna solo coglierla e volerla. Bisogna crederci!
    Che la Forza sia con te, Phases! 🙂

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  8. Lentamente muore
    chi diventa schiavo dell’abitudine,
    ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
    chi non cambia la marcia,
    chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
    chi non parla a chi non conosce.

    Muore lentamente chi evita una passione,
    chi preferisce il nero su bianco
    e i puntini sulle “i”
    piuttosto che un insieme di emozioni,
    proprio quelle
    che fanno brillare gli occhi,
    quelle che fanno
    di uno sbadiglio un sorriso,
    quelle che fanno battere il cuore
    davanti all’errore e ai sentimenti.
    Lentamente muore
    chi non capovolge il tavolo,
    chi e’ infelice sul lavoro,
    chi non rischia la certezza
    per l’incertezza per inseguire un sogno,
    chi non si permette
    almeno una volta nella vita
    di fuggire ai consigli sensati.

    Lentamente muore chi non viaggia,
    chi non legge,
    chi non ascolta musica,
    chi non trova grazia in se stesso.
    Muore lentamente
    chi distrugge l’amor proprio,
    chi non si lascia aiutare;
    chi passa i giorni a lamentarsi
    della propria sfortuna o
    della pioggia incessante.

    Lentamente muore
    chi abbandona un progetto
    prima di iniziarlo,
    chi non fa domande
    sugli argomenti che non conosce,
    chi non risponde
    quando gli chiedono
    qualcosa che conosce.
    Evitiamo la morte a piccole dosi,
    ricordando sempre che essere vivo
    richiede uno sforzo
    di gran lunga maggiore
    del semplice fatto di respirare.
    Soltanto l’ardente pazienza porterà
    al raggiungimento
    di una splendida felicita’.

    pablo neruda

    p.s. spero ti piaccia

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  9. La conoscevo gia’ 🙂 Diciamo che concordo sulla sostanza generale del poema, ma alcuni punti sono da prendere con le “pinze”… non tutti abbiamo l’animo da artista e seguire alla lettera cio’ che scrive Neruda per molti sarebbe inapplicabile, se non pericoloso 🙂
    Grazie cara 🙂

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  10. Davvero? 🙂 In realta’ e’ molto semplice, banale quasi… Ma forse e’ proprio per questo, la vita in realta’ e’ piuttosto semplice, siamo noi a complicarla.
    Un bacio a te Fragolina :*

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  11. Non amo le cesoie e si vede dal mio giardino! Certo, è vero che a volte è indispensabile, ma solo perchè la natura non è perfetta! Preferirei che i rami nuovi crescessero una spanna sopra a quelli secchi per poterli ammiarare tutti insieme appassionatamente!

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  12. non è terribile , è che , anche se stai male , conosci quella situazione , quella strada ….. i cambiamenti comportano sempre paure , l’ ignoto , ciò che non si conosce …. e si rimane ancorati al vecchio … ciao Rita

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  13. x chebruttagente: non e’ la Natura a non essere perfetta… siamo noi ad aver creato un concetto di “perfezione” che non e’ quello della Natura 🙂
    Ergo… sai che gliene importerebbe alla Natura di fare le cose come da… manuale di giardinaggio! 😀

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  14. x Rita: … che pero’ (il vecchio) ti dara’ esattamente quanto tu temi il nuovo possa darti: cioe’ il nulla, o poco piu’. Non e’ allora meglio rischiare? Almeno una possibilita’, in questo modo, ci sara’…

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  15. ciao caro passavo bello quelo che scrivi e anche vero se pur a volte difficile ma e vero….oppure succedono delle cose che purtroppo devi apsettare a tagliare i rami secchi pero’ si puo sempre cercare di migliorare la vita….io sono sempre e spesso al centro TUMORI
    e mi chiedo tante cose rifletto penso e ripenso pero’ devo andare avanti e sperare di vedere sempre il sole al mattino o anche perche no? la pioggia….e tanti alberi….bacio caro e felice giornata

    Myspace Comments

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  16. x belllissima: mi spiace molto… Credo che anche in una simile situazione sia importante avere intorno persone “giuste per noi”, positive; persone “negative”, per quanto potremmo desiderare di appoggiarci ad esse, non ci sarebbero di aiuto, anzi rischierebbero di essere di ostacolo creandoci emotivita’ disturbanti.
    Non sei d’accordo?

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  17. Ora che la primavera incalza gli arbusti si ricoprono di gemme e fiori. Ogni volta che mi trovo nei boschi, da che ho memoria, pratico la potatura dei rami secchi. Qualche giorno fa il mio compagno mi ha chiesto: perchè togli quei rami? Ed io: perchè sono secchi e morti. Se vengono tolti la pianta poi crescerà meglio. Non è forse questa la metafora della mia vita e della vita di ognuno? La strada vecchia la vedo là, cristallizzata nel mio passato. Quella nuova si snoda misteriosa davanti a me, ma non c’è incertezza nel mio passo. Il camminare, lo scoprire, il tagliare i rami secchi, sono cose che mi danno gioia e mi fanno sentire viva ogni giorno

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  18. ma è molto difficile tagliare davvero i ponti col passato, anche se a volte è indispensabile per sopravvivere… imparare a vivere di nuovo, poi è un’altra cosa…
    un abbraccio

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  19. x dalloway: gia’, spesso e’ tutt’altro che facile, anche perche’ siamo naturalmente (si fa per dire…) portati a vedere cosa perdiamo (o cosa crediamo di perdere) piuttosto che cosa guadagniamo. Prendi la tua ultima frase ad esempio… “imparare a vivere di nuovo”… perche’… prima di operare quel taglio, se a tanto devi arrivare, stavi vivendo per davvero?

    Ricambio l’abbraccio!

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  20. noooo! ma quando ho reciso l’ho fatto sempre maledicendo la natura perchè a me le sue leggi non vanno giù! E vorrei una dimensione parallela dove passato e futuro formano un universo unico…odio il fatto che per far spazio al nuovo si debba per forza abbandonare il passato, chiaramente mi riferisco ai rapporti…odio non poter vedere ogni giorno i volti di chi ho amato perchè io sono anche quei volti…
    Ma si da il caso che questa dimensione paradisiaca sia una chimera, ma è una rassegnazione non un grido di vittoria

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  21. x Dalloway: accetto questo discorso da una persona che non ha coscienza di cio’ che sta facendo. Ma se e’ una persona che ha consapevolezza di star buttando la sua vita e non fa nulla per cambiare pur potendo farlo… no, allora non esiste abitudine o indugio che tenga a giustificare il suo attendismo. Se nonostante tutto, continua per la strada che sta percorrendo, perde il diritto a lamentarsi.

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  22. x chebruttagente: prima di tutto non e’ detto che “chi hai amato” (e ora non ami piu’) sia un “ramo secco”; potrebbe essere una persona con la quale hai ancora qualcosa, forse molto, da scambiare, pure se in una forma diversa. I rami secchi sono le persone o le situazioni che non hanno davvero nulla o piu’ nulla da dare. Per il resto… e’ vero: non sempre le “leggi” di Natura sono belle e buone, talvolta sono spietate e non possono piacerci. Tuttavia, poiche’ anche noi facciamo parte di essa e aderiamo percio’ alle sue regole, e’ proprio aderendo a tali regole che possiamo trarne il massimo possibile…

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  23. Ah! Ho trovato! Era banale Si puo’ fare nello stesso modo delle immagini: ti fai un post “momentaneo” scrivendo li’ il tuo commento, emoticon comprese, dopodiche’ clicchi su codice e copi tutto, incollandolo poi nel vero commento

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  24. Mi do sempre nuove possibilità, nuovi orizzonti…apro sempre nuove strade per me…perchè limitarsi agli errori, al sentiero di ogni giorno…è riduttivo, spettrale…
    Li taglio, le mie cesoie vengono usate spesso…

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  25. caro wolf , bello quello che dici…ma difficile. E’ un discorso che mi faccio spesso…perchè tante volte si dà a vuoto…
    però io mi chiedo se esistono sul serio i rami secchi…
    se il ramo dà anche una sola, piccola foglia, per me vale la pena tenerlo in vita
    certo, bisogna vedere se questo ci fa stare bene
    ….grazie di un ulteriore spunto
    paola

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  26. Ho letto dei tuoi interessanti commenti da Dalloway e non ho potuto fare a meno di restire alla tentazione di farmi un salto sul tuo blog. Come volevasi dimostrare le mie impressioni su di te son ben fondate. Ho dato un’occhiata agli ultimi post…complimenti!

    Alla domanda iniziale di questo scritto sono arrivato alla tua stessa conclusione ancor prima di leggerla
    “Perché si tagliano i rami secchi? Si tagliano affinché nuovi rami possano prendere il loro posto sull’albero della nostra vita”.
    Non troverei parole migliori per definirla 🙂

    ripasserò sicuramente, ciao!

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