La musica

Questo è stato, ed è ancora, un periodo molto intenso. Il lavoro mi impegna parecchio e probabilmente lo farà ancora di più nei prossimi mesi, sia per numero di trasferte all’estero che per nuove attività delle quali non conosco molto e che perciò mi richiederanno ulteriore attenzione e studio. La salute, grazie a Dio (o a chi per lui  ;-)), è a posto, ma ho avuto momenti di tensione e timore tra piccoli interventi e attesa di analisi. hrt [“hrt” l’ha scritto Julius saltando sulla tastiera, non so cosa voglia dire ma lo lascio… :-D]

Sissi Julius TomSono molto felice invece per i miei affetti, sia quello dei miei adorati animaletti (Sissi, Tom e Julius, in ordine di apparizione in qui a lato :-D) che, naturalmente, della mia amata compagna. E’ grazie a loro se quando sono all’estero… non vedo l’ora di tornare! 🙂
Purtroppo il mio blog risente invece un po’ di questo intenso periodo, ma spero di riuscire sempre a ritagliarmi per lui un poco di spazio, anch’esso è in fondo una parte di me e della mia storia e… bé, tengo anche a lui 😉 A proposito… “L’ultima sfida” continua, eh! Non sperate di scamparla! 😀

Stasera, visto che non sono ancora riuscito ad andare avanti nel racconto, vi parlo di un potere che conoscete bene, o che perlomeno dovreste conoscere bene: il potere della musica. No, non date un’alzata di spalle dicendovi “eh, sai che novità! Conosco bene il potere della musica!”; a volte “sappiamo razionalmente”, ma non abbiamo vera consapevolezza di quanto una cosa sia importante.
La musica è… come il tempo: come c’è un tempo per ogni cosa, così c’è una musica per ogni cosa. Può essere la musica scatenata di un brano pop o hard rock che ci da il ritmo in palestra, ad esempio. Oppure un brano dolce e armonioso adatto a momenti teneri e intimi, o perfino brani new age o etnici che ci aiutano nei momenti di meditazione.
Ci sono poi i brani che entrano nella nostra storia, che fanno parte della colonna sonora della nostra vita e che sempre, riascoltandoli, ci danno e daranno emozioni, perfino vent’anni dopo.
Ad esempio un brano recente è quello che propongo qua sotto. L’avevo ascoltato per la prima volta in quel di Danimarca, mi era subito piaciuto e l’avevo quindi segnalato (via skype) alla mia compagna… con dedica, naturalmente 😉 Peccato che poi, un po’ per le trasferte un po’ perché non è stato poi passato molto dalle radio, non l’avevo più ascoltato… Venerdì scorso ero in viaggio (in auto) per andare a prendere l’aereo che mi avrebbe riportato in Italia (di nuovo, ma casualmente, dalla Danimarca) e… zac! La radio danese che stavamo ascoltando l’ha riproposta! 😉
… ci credete che mi stavo commuovendo? 😀

http://www.youtube-nocookie.com/v/vW1hv37imjw&hl=it_IT&fs=1&rel=0

Ed ecco la traduzione del testo (dal sito http://www.rnbjunk.com/traduzione-testo-just-say-yes-snow-patrol-865/)

Just Say Yes – Snow Patrol

Sto guidando fuori strada per farti vedere
Voglio che tu stia qui accanto a me
Non sarò ok e non pretenderò
Dimmi solo oggi e prendi la mia mano
Ti prego prendi la mia mano
Ti prego prendi la mia mano

Basta che tu dica sì, dire semplicemente che non c’è niente che ti trattiene
Non è una prova, né uno scherzo della mente
Solo l’amore

È così semplice e tu lo sai che lo è
Sai che lo è, yeah
Non possiamo andare avanti e indietro così
Tutte le nostre vite
Tu sei l’unica per me
Il percorso è chiaro
Che cosa devo dire a te
Per amor di Dio, cara
Per amor di Dio, cara
Per amor di Dio, cara
Per amor di Dio, cara
Per amor di Dio, cara

Basta che tu dica sì, dire semplicemente che non c’è niente che ti trattiene
Non è una prova, né uno scherzo della mente
Solo l’amore

Di solo si, perchè sto male ed anche tu
Per il tocco della tua pelle calda
Quando ti respiro

Riesco a sentire il tuo cuore battere sotto la camicia
Questo era tutto quello che volevo, tutto quello che voglio
Questo è tutto quello che voglio
Questo è tutto quello che voglio
Questo è tutto quello che voglio
Questo è tutto quello che voglio

Basta che tu dica sì, dire semplicemente che non c’è niente che ti trattiene
Non è una prova, né uno scherzo della mente
Solo l’amore

Di solo si, perchè sto male ed anche tu
Per il tocco della tua pelle calda
Quando ti respiro

… e sono 44! :-D

Mi sembra ieri (non e’ vero, ma si dice cosi’ no? :-D) che mettevo il post celebrativo dei 42 (eccolo: 42!) e… ebbene si’, come gia’ qualcuno sa (basta vedere alcuni commenti nel post precedente, d’altronde la mia data di nascita non e’ un segreto…), oggi, esattamente stamattina tra le otto e mezza e le nove, ho compiuto 44 anni di eta’ 🙂
Come per quasi ogni anno del nuovo secolo, ne sono successe di cose nella mia vita, belle e brutte… certamente non mi annoio, questo e’ sicuro! 😉 Questa serie di eventi mi ha dato, oggi, a differenza di un tempo, la consapevolezza che ogni cosa non e’ data, non e’ scontata… nemmeno l’avanzare dell’eta’ e la… possibilita’ di invecchiare… proprio cosi’ 🙂
Cosi’ sono contento di aver raggiunto questo traguardo, non lo sento affatto come un “anno in piu'”, ma piuttosto come il raggiungimento di 44 anni di esperienza, di eventi… di vita  🙂 Altro che aver paura di invecchiare! Come rispose il mio quasi-sosia George Clooney (scherzo naturalmente, lui e’ molto piu’ brutto! :-D) alla domanda se avesse paura di invecchiare, anche io penso “Paura di invecchiare? Tutt’altro… anche perche’ l’alternativa e’ ben peggiore!” 😉

Non so se ci sia davvero qualcuno da ringraziare, forse solo il caso, ma… be’, se c’e’ lo ringrazio di cuore 🙂

Questo e’ il regalo che mi ha mandato la squadra per cui tifo (a proposito… domenica c’e’ il derby! Vediamo se porto bene :-P); c’era perfino il cognome sulla maglietta ma almeno quello, per motivi di privacy, ho preferito toglierlo… anzi, sostituirlo con il “nome d’arte” 😉

auguri wolf

Ci riprovo: il blog cambia rotta :-D

Sì, lo so, lo so: ci ho già provato tempo fa (Il blog cambia rotta…) per poi più o meno tenerlo simile 😀 però è pur vero che il blog nel corso del tempo è mutato spontaneamente di suo, credo sia inevitabile, tanto vale perciò cercare di direzionarne il cambiamento. Ciò che vorrei fare non è comunque stravolgerlo: parte dei post che ho messo recentemente mi piacciono ancora, quindi continuerò a metterli, ma saranno inframmezzati da altri che vorrei essere più vicini alle mie riflessioni personali.

Quel che è successo è che recentemente alcuni avvenimenti mi hanno spinto a riprendere in mano tematiche che avevo un po’ abbandonato, ma che credo essere essenziali. Sono tematiche che hanno a che fare principalmente con la spiritualità e con la libertà della paura, che, guardate, sono temi che in realtà sono spesso fortemente collegati.

Idealmente saranno post brevi ma più frequenti, tuttavia… lasciamoli sgorgare spontanei e vediamo semplicemente dove portano 🙂

Pronti a partire? 😛

Julius in borsa

200.000 visite

Un po’ a sorpresa mi sono accorto che il mio blog ha ormai superato le 200.000 visite  😮 Naturalmente sapevo che questo numero era in avvicinamento, ma negli ultimi giorni avevo un po’ perso di vista il contatore. Quando raggiunsi le 100.000 visite, nel marzo 2009, ne approfittai per mettere un post dal titolo Quando vinci, festeggia!  😀 ma oggi, a differenza di allora, non la percepisco piu’ come una “vittoria”, piuttosto guardo questo nuovo, rotondo numero con… affetto, pensando che certamente di queste 200.000 visite una parte sono state di persone a me care, passate magari per vedere e capire come stavo, o anche solo per curiosita’; un’altra parte e’ stata di chi, scoprendo il blog, l’ha apprezzato ed e’ tornato a leggerlo con una certa frequenza, come avesse assunto per la sua vita una qualche importanza; altre ancora sono state persone che magari sono passate solo saltuariamente o per un breve periodo, forse una sola volta, ma magari ne hanno comunque tratto qualcosa di importante per la loro vita. Certamente c’e’ anche chi ha solo letto, non scrivendo mai: qualcuna di queste persone ogni tanto si e’ fatta viva, con un commento singolo o anche via e-mail… mi ha sempre fatto particolarmente piacere conoscerle  🙂
Ricordo anche quelli che hanno provato a… turbare la quiete del blog 😛 Presto o tardi
figure come queste capitano nei “luoghi frequentati”, inutile prendersela, anche perche’, guardate, qualcosa di positivo – se si evita di prenderla male e fare muro-contro-muro – di solito la lasciano anche loro.
E ci sono certamente stati anche tanti che il blog non l’hanno apprezzato e, dicendosi “ma che e’ sta roba?”, non ci sono piu’ tornati. In fondo ne hanno fatto parte anche loro, pure se solo per un istante 😉

 

In piu’, questi due anni e quattro mesi iniziano ormai ad essere anche un pezzo della mia storia personale  🙂
Me ne sono capitate di cose in questo lasso di tempo!  😉 Certo, molti di questi avvenimenti, e degli stati d’animo che conseguentemente vivevo, non sono stati scritti in “chiaro”, ma io li riconosco ugualmente nei post pubblicati e… anche questo mi fa tenerezza oggi
🙂
Questo tempo e’ stato un po’ lo specchio degli anni dal 2002 in poi, nei quali la mia vita e’ cambiata drasticamente, anno dopo anno, rivoltata come un calzino. Non solo in senso negativo, eh! Ogni evento e’ importante per la vita, al di la’ della positivita’ o, purtroppo, negativita’ che reca. Ogni evento e’ vita.

A volte mi e’ parso di aver iniziato a vivere solo nel nuovo millennio, anche se so che in fondo non e’ cosi’: la vita precedente e’ stata parimenti importante, solo ha avuto meno eventi di enorme peso da tenere – volente o nolente – a mente.
Voglio abbracciare chiunque passi di qua e legga queste righe, ma anche tutti coloro – e sono tanti – che ormai non lo fanno piu’, anche quelli che magari sono passati una sola volta: non credendo che la virtualita’ sia estranea alla realta’, ognuno di voi, ogni vostro passaggio, e’ stato un pezzo di vita. Della mia vita, quanto della vostra. Ed ha inciso in entrambe, per quanto piccola possa sembrarci adesso ognuna di queste singole incisioni.
Un abbraccio di cuore a ognuno di voi!
🙂

 

200000

Anche queste vacanze stanno finendo… :(

Già, c’è chi torna e c’è chi va’, non è vero? 🙂 Io… torno! 😦 Le vacanze sono un po’ una rappresentazione della vita: si sa dall’inizio che dovranno finire, quel che si può fare è solo viverle cercando di gustarle il più possibile  🙂
Non mi posso comunque lamentare: sono state due belle e intense settimane, con tanti posti visitati (quasi tutti nella mia Liguria). Certamente diverse delle foto fatte verranno utilizzate nei prossimi post, ma… con calma, non c’è fretta 🙂 E poi… anche l’album di Sissi e Julius va’ un po’ aggiornato, è da tempo che non aggiungo nulla, no? 😛
Cos’altro aggiungere? Forse che ho diverse idee per il blog. Sostanzialmente sono due “tracce” ben distinte: la prima è più “classica”, non dovrebbe discostarsi molto dal blog di adesso; la seconda è un po’ più ambiziosa, più simile ad un… “diario di ricerca”  😮 Ma siccome so che i buoni propositi delle ferie assomigliano un po’ a quelli di inizio anno… non dico nulla e vediamo cosa verrà fuori prossimamente 😉
Per il momento, un saluto a quelli che partono e un ben tornati a quelli che ritornano… Coraggio, che le festività natalizie sono vicine! 😀

Villa Duchessa di GallieraIn foto: una vista dei giardini di Villa Duchessa di Galliera… vicina a casa mia 😉

 

Caris Wooler intervista Wolfghost

eheheh questo uno dei pezzi forti della nostra Caris, seconda anima di Anneheche: le interviste (spesso restituite) agli altri blogger 😉

Io le trovo una bella idea, permettono di scoprire qualcosa di più di un blogger 🙂

Ed ora vi lascio all’intervista, buon divertimento! 😉


ufficioCARIS WOOLER INTERVISTA WOLFGHOST
di CarisW
Blog: carisw.splinder.com/

CARIS Non so se conosci bene questo blog, ma le mie interviste in genere sono un po’ cattivelle. Non a caso, io vengo chiamata “the witch”. Dunque… via con la prima domanda! A mio giudizio, il tuo è uno dei migliori blog di Splinder. Ho tuttavia notato che una larga percentuale di “commenti” è costituita da gif, saluti e baci. Ne deduco che solo una parte di chi ti commenta si sforza anche di leggerti. E’ un’impressione corretta? E, laddove lo fosse, tu personalmente cosa ne pensi?

WOLFGHOST Non sembri così cattiva qua… io credo tu possa fare di meglio! eheheh 😉
Dunque, la prima domanda… In realtà quasi tutti lasciano anche commenti sensati e coerenti col post, almeno ogni tanto. “Anche” significa che a volte effettivamente c’è chi sembra non leggere, ma chi lo fa’ “sempre”, di “professione” diciamo, è davvero raro. La cosa che in realtà mi ha sorpreso di più è vedere che… c’è chi lascia commenti “generici” nel mio blog ma non lo fa’ altrove, cioè altrove risponde “a tema”… è allora mi pongo delle domande… imbarazzanti 😐

CARIS In linea di massima, alterni racconti (pochi, secondo me, dato il tuo talento) a post che definirei psicologico-filosofici. Qual è il “genere” che preferisci, e perché?

WOLFGHOST ahahah scusa… “talento” mi ha fatto ridere…  😀 Ehm… ok, ok, mi ricompongo  🙂
Credo che tu sappia già la risposta a questa domanda… non è vero?  😉
La risposta è… ogni cosa ha il suo tempo. Scrivere un racconto quando ho l’idea per un “saggio” (chiamiamoli così, solo per capirci eh! :-P) mi suonerebbe forzato e falso quanto scrivere un saggio quando ho l’idea per un racconto. Sebbene mi senta il… papà di tutti i miei figli, è vero che non li amo tutti allo stesso modo, ma la discriminante non è racconto o saggio: tra quelli che amo maggiormente, ci sono tutti e due 🙂
Casomai ti posso dire che scritti a cui tenevo particolarmente e che mi sembravano splendidi, sono passati praticamente inosservati e, viceversa, testi “versati senza cuore e anima” hanno invece riscosso grandi attenzioni… mah! 😀

CARIS Chi ti legge con una certa frequenza non può non aver notato un’impronta assai “positivistica” (fra virgolette, perché questo non è il termine più corretto per definire ciò che scrivi; però penso che risulti chiaro) nei tuoi post. Ciò è dovuto a un ottimismo congenito, oppure è il frutto di un percorso, più o meno lungo?
E se fosse giusta la seconda ipotesi, ce lo puoi illustrare?

WOLFGHOST Questa è la domanda che mi piace di più, o, meglio, che mi da modo di dare la risposta che credo possa colpire di più  😉
Sicuramente non sono un “ottimista della prima ora”  😛 Un “combattente” forse, ma non un “ottimista”  😉
Anzi il mio animo più vero è in fondo piuttosto oscuro.
Il percorso c’è e c’è stato, naturalmente, e, in fondo, è quasi la medesima fonte ispiratrice dei miei post: il tentativo di avere delle risposte e di trarre sicurezza e forza allontanandomi da condizioni di buio.
Molto spesso, anche se non sempre, quando ho parlato a voi, ho parlato a me stesso, quando ho cercato di dare forza a voi, in realtà cercavo di darla a me stesso.
Del resto mi avvicinai all’esoterismo ed alla psicologia, molti anni fa’, per gli stessi motivi: non tanto per aiutare gli altri, ma per capire ed aiutare me stesso. Se poi da questa ricerca hanno davvero tratto vantaggi anche altri… bé, ne sono felice 🙂

CARIS Qui mi ripeto, ma solo in parte: non ti piacerebbe un dibattito più approfondito sui temi che proponi, escludendo ovviamente la parte dei “non lettori”?

WOLFGHOST No. E quando? Dovrei avere la classica giornata di 4.800 ore! ahahah
Va bene così  🙂 Sono contento dei miei lettori, e non lo dico per piaggeria! 😉

CARIS Da alcuni tuoi commenti si evince una conoscenza notevole del karma. Ma qual è la tua posizione personale al riguardo?

WOLFGHOST E’ nota: non ci credo! Anzi a volte mi arrabbio al solo sentirne parlare! ahahah Troppa gente fa’ “le peggio cose” per poi dire con aria angelica “eh… è il karma!” 😮
Il “karma” per me non è niente di “esoterico”, non c’è bisogno di rispolverare arcane teorie spirituali: il karma è il semplice principio di azione e reazione. Ogni gesto, ogni parola, ogni pensiero, produce una reazione. Così, se pensiamo in modo “errato”, la nostra vita sarà con ogni probabilità un disastro o, per meglio dire, sarà più probabile che lo sia o, ancora con maggior precisione  😛 sarà comunque peggio di come avrebbe potuto essere.
A me questo concetto sembra così evidente ed alla portata di tutti, che mi pare strano che possa non venire colto.
La domanda alla quale invece non ho risposta è se il karma, così inteso, si ferma qua o… si presenta anche in vite successive  😐 Ma in fondo il principio base non cambia.

CARIS Quali sono i tuoi libri preferiti, e perché?

WOLFGHOST Il mio libro cult è Siddharta di Hesse, puoi trovare anche un mio post su di esso. Nel mio piccolo mi riconosco molto nel protagonista. O quantomeno mi sento in totale sintonia con esso.
Poi vengono “La triplice via del fuoco”, di Raphael, “Come ottenere il meglio da sé e dagli altri”, di Robbins, e tanti, tanti altri. Ce n’è perfino uno che si chiama come il mio blog: Alla ricerca dell’anima 😉

CARIS Mi ha sempre incuriosito il tuo nick, che reputo notevole. Da dove è nato?

WOLFGHOST Finora ho sempre evitato di indirizzarti a frasi o scritti già presenti in altri miei post… ma qui proprio non posso farne a meno!  😀
www.wolfghost.it/post/20282724/Come+nacque+il+nickname+Wolfgh

CARIS Cosa ti piace in un blog, e cosa invece non apprezzi?

WOLFGHOST eheheh sinceramente? Apprezzo tantissimo la… scorrevolezza!  😛 Sono troppo vecchio per i post-rompicapo! ahahah Non importa quanto un post è lungo, e addirittura non è nemmeno determinante l’argomento che tratta (sono molto curioso di natura, mi piace leggere di tutto! :-)). Ma… mi piace poterlo… bere, leggere d’un fiato, lasciarmici trascinare dentro… Se mi devo spaccare la testa su ogni frase, perché “ermetica”, non ci riesco… Un testo deve “rapirmi” con la sua immediatezza, non farmi venire il mal di testa! Sono una persona semplice io! 😛

CARIS Non hai comprato i libri di anneheche. Questo dipende dal fatto che non ti interessavano o dalla tua origine genovese? 😛

WOLFGHOST Che tu ci creda o no, ci stavo giusto pensando in queste settimane  🙂 Sono interessato al secondo esattamente, la raccolta. Mi piacerebbe fare un regalo originale ad una cara persona, e… cosa può esserlo più di un libro che non si trova liberamente in commercio?  😉 I racconti di anneheche sono una certezza, e in più questa persona non frequenta Splinder, quindi certamente non li ha letti.
In quanto a me… non è detto che non lo faccia prima o poi. Ma io ne ho già letti tanti di quei racconti, e questo mi frena. Un tempo ero diverso, ora odio comprare o ordinare libri che poi finiscono nella libreria senza essere letti magari per mesi e mesi.

CARIS Lo sai vero che dopo questa intervista, con relativa foto, molti… ehm… penseranno che sei UNA Wolfghost?
(Anche un po’ lasciva, a dirla tutta).

WOLFGHOST ahahah no dai!! Così mi ritroverei una serie di pvt imbarazzanti!!! ahahahahah
Devi sapere che ormai diversi anni fa’ capitai da un’amica che aveva un blog un po’ osé e lei mi fece vedere il numero di pvt che riceveva ogni giorno… 😮
Un’altra amica, quando gliene parlai, commentò serenamente “Eh bé, si sà… quella cosa tira!” 😛

CARIS Grazie, e baci lupeschi 🙂

WOLFGHOST Grazie a te, cara 🙂

 

Un po’ di Wolf: Sabato, 2 Gennaio… 1993!

Da una pagina di un mio vecchio diario. Versione integrale: ho copiato esattamente… anche gli strafalcioni di grammatica e sintassi! 😛



Sabato, 2 Gennaio [1993, n.d.r.] (10:09)

Frammento di un sogno notturno:
Io sono a letto, probabilmente è mattina e mi sono appena svegliato. C’è mio padre nella stanza, sta controllando la dimensione del tumore alla zampa posteriore destra del nostro gatto [l’abbiamo scoperto da poco] che è adagiato sull’altro letto. Gli dice con tono affettuoso “Bé, non è cresciuto, è sempre uguale”. Poi si avvicina a me e parlando di un qualche argomento che non ricordo, controlla, ad una ad una, lo stato di pulizia delle unghia delle mie mani!



Il mio gatto, il distacco, l’emozione [Riflessioni] (22:00)

Due giorni fa, il 31 Dicembre 1992, come degna fine di un anno da dimenticare (ma ne ho poi almeno uno da ricordare?) siamo finiti io dal mio medico e il mio gatto [Kit, ho già parlato di lui: Un po’ di Wolf… Kit: incontro con la morte., n.d.r] dal veterinario. Io accusavo qualche disturbo gastro-intestinale che pensavo potesse essere dovuto ad una appendicite, invece era solo una colite, già quasi dimenticata. Il gatto invece non se l’è cavata altrettanto bene; sembra sicura infatti la presenza di un tumore in fase avanzata alla zampa posteriore destra con probabile necessità di amputazione totale dell’arto e ridotta longevità per il ripresentarsi della malattia nel giro di pochi mesi od anni. Kit, questo è il suo nome, è un maschio di undici anni, vissuti tutti con noi (tranne che per i primi mesi dello svezzamento). Essendo castrato non ha nemmeno la consolazione di avere una qualche prosecuzione in quelli che sarebbero stati i suoi successori [sic!!! n.d.r.]. Solo chi ha avuto un singolo animale da casa per molti anni può capire la preoccupazione che desti nei padroni la sua probabile futura morte. Solo chi ci ha giocato insieme, arrivando a farsi volontariamente graffiare nel corso delle ‘zuffe simulate’, chi ha pensato a nutrirlo per anni, chi veniva svegliato da lui affettuosamente al mattino, chi ne ‘sopportava’ la presenza ai piedi del letto e ne ascoltava incuriosito i mugolii notturni e il pronto e buffo ronfare ad ogni singola carezza, chi adesso, pur senza sentirlo lamentare (come è giusto, in quello strano coraggio che tutto arriva a sopportare tipico della mancanza di autocoscienza e cioè di autocompiacimento e paura, che hanno gli animali), chi vede come gli sia difficile e penoso il non riuscire a cambiare lato d’appoggio nemmeno durante il riposo, solo queste persone possono capire il dolore di certi padroni nel perdere un solo, piccolo, ‘inutile’ animale.
Eppure, quando ancora il veterinario non aveva presentato a me e a mio fratello l’ipotesi dell’amputazione ma solo quella dell’eutanasia non appena il dolore fosse stato troppo forte, eccomi di nuovo a quella inconcepibile scelta: distacco totale o emozione?
Non so se esista una via di mezzo, dato che il semplice controllo delle emozioni forse non è solo molto difficile ma piuttosto impossibile.
Ciò che so è che non è la prima volta che mi si presenta una simile scelta; anche al matrimonio di mio fratello, per esempio, ne ebbi chiara la percezione.
Ci si può lasciar coinvolgere, soffrire fisicamente, mentalmente, emozionalmente e forse anche spiritualmente oppure si può dire di no, distaccarsi, non provare nulla, sapere ciò che si deve fare e farlo ma senza penare. La scelta c’è, ne ho sentito chiara la presenza e chissà quante volte, inconsciamente, ho già scelto! Ma se sembra una scelta banale, non lo è.
Si conosce ciò che ci è sempre stato detto sulla ‘necessità’ del provare dolore non solo religiosamente (ci sono religioni che lo negano) ma anche e forse in maniera più forte socialmente. Sei un uomo o una donna! Devi provare partecipazione, soffrire, commuoverti o non sei più umano. Non lo senti più solo dagli altri, lo senti venire da dentro: ma che razza di uomo sei? Commuoviti! Soffri!
Ma non è solo questo, non esistono l’uno e l’opposto, e la verità non sta nel mezzo come tanti credono; l’uno e l’opposto coesistono sempre e il ‘mezzo’ lo si scambia spesso per tale coesistenza, anche in questo caso. Non ci si libera solo da dolore, sofferenza, oppressione e odio ma anche da piacere, gioia, libertà e amore giacché la paura di perdere i secondi contribuisce a formare i primi ed anzi ne fa già parte. Ecco perché esito, perché fino ad ora il distacco ha, alla fine, almeno consciamente, sempre perso: perché finché lo vedrò come esilio non potrà mai coesistere con la speranza, e la speranza, si sa, è l’ultima a morire.

diario

 

Come nacque il nickname Wolfghost – La teoria dei campi morfogenici

Wolf 5A parte che stavo scrivendo da mezz’ora e… ho di nuovo perso tutto (maledette tastiere che sbagli un tasto e “ciao” :-o), stasera volevo parlare, dato che mi viene chiesto spesso e che credo sia meglio qualcosa di leggero in questo periodo, di come nacque il mio nickname 🙂

Era il 2005 e volevo iscrivermi ad un sito; la scelta del nickname fu’, come sempre, il primo passo. Mi piacevano sia l’idea del “lupo” che quella del “fantasma”, entrambi atavicamente evocativi di mistero, timore e essenza solitaria (Il lupo, nonostante viva soprattutto in gruppo, e’ spesso percepito come un essere solitario). Inutile dire che tali nomi, nonche’ tutti i loro sinonimi, erano gia’ presi in tutte le variazioni possibili 😦
Poi ebbi l’idea di accostarli, pensando che il loro significato si sarebbe rafforzato a vicenda.
Preferi’ “il fantasma del lupo” al “lupo fantasma”, forse perche’ l’idea di “sfuggevolezza” era maggiore, oppure semplicemente perche’ “wolfghost” suonava meglio di “ghostwolf” 🙂
Devo dire pero’ che in un secondo tempo mi rispecchiai nell’accostamento dei due archetipi, essi esprimevano due parti della mia personalita’: l’essenza introspettiva e l’istintivita’ innata dell’animale.
Cosa poi questo voglia dire nello specifico… eheheh be’, fa parte del mistero, no? 😛

Ma veniamo agli aspetti curiosi…

Dopo pochi mesi, provai a buttare il mio nickname su un motore di ricerca e scopri’ che esisteva un altro wolfghost: un americano che scriveva poesie. Mi ritrovai nello spirito del suo sito, anche le poesie avrebbero tranquillamente potuto essere le mie se… io non preferissi la prosa (probabilmente anche per incapacita’ poetica, eh! :-D): i concetti espressi nelle sue poesie e nei miei scritti erano equivalenti, al punto da suscitare in molti la perplessita’ che io e questo tale fossimo la stessa persona… ma non era cosi’, ve l’assicuro, il mio inglese non mi avrebbe permesso di scrivere addirittura poesie 😐
Pensate adesso al mio stupore quando, leggendo i dati anagrafici del proprietario del sito americano, scopri’ che… era incredibilmente nato uno o due giorni prima di me: stesso anno, stesso mese, solo uno o due giorni prima 😮

Dopo poco tempo, non piu’ di un paio d’anni direi, feci la stessa “ricerca” e scopri’ che il web (e non solo)… si era riempito di wolfghost: americani, inglesi, tedeschi, giapponesi… perfino un gruppo musicale rock! 😛
A tal proposito, il dominio http://www.wolfghost.com e’ in vendita (a meno che non sia stato acquistato recentemente) da diverso tempo ormai, ma il prezzo e’ molto alto: qualche furbone l’ha evidentemente acquistato per poi rivenderlo! 😮

scimmiaRicordo che molti anni fa’ lessi su un interessantissimo libro – che tra l’altro diede il titolo al blog: “Alla ricerca dell’anima” – la teoria dei campi morfogenici. Potete facilmente trovarla nel web, ma sostanzialmente ipotizza che il mondo sia immerso in una sorta di “campo di memoria collettiva” nella quale finiscono, sotto forma di ricordi, tutte le esperienze vissute e che queste possano quindi essere “pescate” da chiunque, non importa la distanza.

Esiste addirittura l’aneddoto di due gruppi di scimmie posti su due isole fuori portata visiva l’una dall’altra. Entrambi si nutrivano di frutta semplicemente raccolta dagli alberi, fino a quando una scimmia, forse per puro caso, scopri’ che… sciacquarla in mare era meglio!
Be’… in poco tempo tutte le scimmie fecero lo stesso… si’, ma tutte: quelle poste sulla stessa isola e quelle poste sull’altra, che non potevano aver visto… 😮

Facile l’accostamento con invenzioni avvenute apparentemente in modo casuale nel medesimo periodo in diverse parti del mondo, come ad esempio il telefono di Meucci e Bell…

… che sia cosi’ che nascono i Wolfghost? 😛

Un po’ di Wolf… i miei animali: Natalina

Natalina 1Era la notte di Natale, mio nonno paterno era appena morto e noi stavamo tornando mestamente dall’ospedale. Arrivati all’ultimo piano del palazzo settecentesco nel quale abitavamo, trovammo una sorpresa: sul pianerottolo davanti alla porta di casa un esserino con becco e ali ci stava apparentemente aspettando  🙂
Inutile dire che mio padre la volle vedere come un segno di suo papà, appena scomparso, e la raccolse con grande attenzione. La curammo e crescemmo, divenne presto una di famiglia. Assomigliava parecchio al colombo mostrato nelle immagini del post.

Il suo posto era un angolo, un po’ appartato, della grande cucina. Quando la sera spegnevamo la luce per ritirarci nelle nostre stanze, lei saltava giù dal suo "trespolo" e si incamminava per il pavimento del corridoio per venire da noi: non le piaceva stare da sola, al buio  😉 Era bello vederla spuntare con il classico andamento caracollante dal nero di quel lungo corridoio 🙂 Sinceramente… a volte le spegnevamo la luce apposta! ahahah 😀

Per un certo periodo convisse con Natalino, un altro colombo che avevamo raccolto, ma lui era scorbutico e poco dopo essersi ripreso se la svignò alla prima occasione 😉

Quando fummo sicuri che stesse bene e fosse in forze, iniziammo a lasciarla libera, permettendole di uscire dalla porta-finestra della cucina, ma… lei tornava sempre, aveva perfino imparato che se sbatteva contro le finestre chiuse le aprivamo e poteva entrare a mangiare 🙂 Era diventato il suo modo di bussare.
Un giorno arrivò seguita da altri colombini che, ovviamente, ritenemmo essere i suoi piccoli (non so se fosse vero, ma non importa :-P).

Purtroppo dopo qualche anno mio padre ricevette lo sfratto e, sebbene avesse potuto stare lì ancora per un pezzo, decise di lasciare subito quella grande casa con terrazzo dove io vissi i miei primi 23 o 24 anni di vita, nascendo letteralmente sul tavolo della cucina (almeno così mia madre sosteneva) e dove vari animali, tra i quali Kit, gli scoiattoli giapponesi e altri, si erano alternati, incrociando a volte il loro cammino.

Non so che fine abbia fatto abbia fatto Natalina. Ad occhio doveva già essere abbastanza vecchiotta quando lasciammo la casa, certamente era comunque indipendente, non veniva più spesso a "bussare" alla nostra finestra, non morì di fame per questo insomma. Ma… certo l’immagine di lei che picchiava alla finestra senza che nessuno le andasse ad aprire, mi intristì a lungo…

Spero abbia vissuto ancora tanto e, chissà, magari qualcuno dei colombini che generò "centra" ancora la mia macchina con le sue cacchine quando passo da quelle parti! 😀

Per la cronaca, quando l’anno scorso venni a vivere nell’appartamento odierno, "sentivo" qualcosa di famigliare ma non capivo cosa fosse. Solo dopo parecchie settimane mi accorsi che il numero civico e l’interno corrispondevano perfettamente agli stessi numeri di quello ove ero nato (ovviamente la via è diversa! eheheh)… qualcuno avrebbe potuto interpretarlo come segno di rinascita 😉
Niente colombi però, solo gabbiani che Julius e
Sissi stanno ad osservare dalla finestra… con notevole interesse 😉

Natalina 2

Il blog cambia rotta…

Julius accanto al PCRieccoci così alla solita ora tarda, ormai è da troppo tempo che mi ritrovo a scrivere in piena notte e la stanchezza e il sonno iniziano a farsi pesanti. Perfino Julius, qua al mio fianco, inizia ad avere gli occhietti pesanti e sembra chiedermi “Ma che ci fai ancora in piedi?” 😛 Per fortuna tra poco avrò qualche giorno di festa e, seppure con qualche impegno già preso, spero di poter riposarmi un po’ 🙂
Come ho spesso avvisato, sia qui che sui blog amici, è un periodo molto intenso per me lavorativamente parlando, e tra l’altro arriva al termine di una serie di anni difficili, a tratti drammatici.
La mia vita è sempre stata un po’ ciclica: a periodi intensi, vissuti perennemente di corsa con grande profusione di tempo ed energie, se ne alternano altri che, apparentemente, mi servono per recuperare; periodi nei quali sento la necessità di ritrovare la calma, la serenità e, magari, qualche risposta ad antiche domande mai completamente risolte.
Non è un caso se proprio in questo periodo avverto un forte richiamo a pratiche che furono, molto tempo fa, un po’ i miei primi amori, come la meditazione e lo yoga, mentre andare in palestra – ad esempio – mi diventa alquanto pesante.
Ho profuso molto anche nel mondo dei blog, sia sul mio che “altrove”, e non vi nascondo che a volte ho proprio sentito di esagerare. I contatti si sono moltiplicati, sono divenuti centinaia, e tenerli è diventato sempre più difficile e oneroso anche per la concomitanza del boom lavorativo, sia in termini di impegno che temporali.
A volte mi interrogo sulla mia scelta di ampliare il numero dei contatti, piuttosto che mantenerne solo alcuni. Perché averne tanti, alla fine, significa o avere tanto tempo a disposizione, ed io non l’ho più, oppure non riuscire più a seguire nemmeno quelli maggiormente affini. E questo un po’ dispiace, ovviamente.
Tuttavia l’idea iniziale prevedeva l’intenzione di rendere il mio pensiero il più possibile aperto, in modo da avere la massima condivisione e il maggior numero di punti di vista possibile. In un certo senso è difficile capire se tale scelta sia più egoista o altruista. Molte persone si sono via via offese per questo, ma molte di più non sarebbero mai arrivate qua, e sono dell’avviso che è il cambiamento, il rinnovamento, la vera fonte della crescita. La “parola” che farà traboccare il vaso, che ci spingerà verso il definitivo cambiamento, può arrivare da chiunque ed anzi, in genere, io l’ho sempre ricevuta da chi non mi aspettavo o da chi nemmeno conoscevo.
Alla fine, comunque, è davvero difficile trovare la famosa “via di mezzo”.
Però ora sono stanco, ho desiderio di ridirezionare le mie vele verso temi più “intimistici”, un po’ come in fondo avevo anche scritto nel profilo di “Wolfghost” 🙂 Non ho nemmeno bisogno, infatti, di chiudere il blog – come va di moda fare – e aprirne un altro: mi basta riscoprire lo spirito con cui lo aprì nel settembre 2007. I miei post cambieranno, in corrispondenza di un cambiamento che è già in atto nella realtà (niente di drammatico: tutti cambiamo, la differenza è esserne o meno consapevoli). E, se avrò almeno un poco di tempo, cambierà probabilmente anche il template (ma questo non è importante).

Senza scordare l’impegno ulteriore preso al momento di fondare il blog parallelo www.adottauncucciolo.net che voglio, anch’esso, si evolva, non parlando più solo di adozioni ma anche riportando post informativi e, quando è il caso, di denuncia. Ricordo che al blog Adotta un Cucciolo chiunque può chiedere di partecipare, se ha acqua da portare in favore dei nostri piccoli amici animali.

Io non trattengo nessuno. Non mi sono mai offeso se qualcuno ha preferito “voltarsi altrove”, anche questo fa parte della visione pluralistica della condivisione. Magari è potuto dispiacermi, questo sì, ma fa parte del percorso. Spero onestamente che nessuno si offenderà se sarò meno presente, soprattutto “altrove”, come d’altronde, per necessità, è già avvenuto.
Ma… bé, voi non potete vedermi, ma ho appena dato un’alzata di spalle, perché, alla fine, se fare contenti gli altri significa rendere scontenti sé stessi… non è nemmeno più una vera scelta.
E se qualcuno non capisce… onestamente non so cosa farci. Il blog sta virando.

Come diceva un mio vecchio amico… Buona Vita a tutti, e – per chi ci sarà – a presto 🙂

Wolfghost

Cambio di rotta