La vita è precarietà… e il lavoro pure :-)

Che la vita fosse precaria, caduca e impermanente, i buddhisti lo insegnavano già 5000 anni fa’ 🙂 Adesso anche il mondo del lavoro si è adeguato e, con esso, le nostre finanze e possibilità. Un tempo si era alla ricerca del mitico posto fisso e, ancora adesso, c’è qualcuno che ci crede. Per esempio, chi cerca di affittare una casa (o concedere un prestito) spera sempre di trovare qualcuno con un posto a tempo indeterminato. Peccato che oggi “posto a tempo indeterminato” significa solo che, invece di sperare che il proprio contratto venga rinnovato, bisogna sperare di non essere licenziati o finire in uno di quei posti che sono comunque vicina anticamera all’essere senza lavoro 😉 Dove lavoro io, una multinazionale estera, ormai ogni anno – da non ricordo più quanto tempo – ci sono tagli… opsss, “razionalizzazioni”! 😉 Vorrei avere una statistica su quanti sono ancora qua da quando ci entrarono. Personalmente sono al punto che da anni “sento” che non arrivero’ alla pensione qua dentro…

A dire il vero, chi mi conosce bene sa che penso che non arriverò proprio all’età pensionabile, ma questo è un altro discorso 😀

Un aneddoto ne è questo: un paio di anni fa’, in odore di “espulsione”, iniziai a mandare curriculum ad alcune aziende che operavano nel mio settore in Alto Adige, luogo da cui proviene mia moglie e dove quindi potremmo forse pensare un giorno di “tornare” (lei… io “andare” :-D). In particolare, in un caso rimasi molto deluso dal non ricevere nemmeno risposta, dato che si trattava di un’azienda nota per avere buona ricettività. Mi dicevo “Cavolo… ma il mio curriculum fa cosi’ schifo?”. Poi, un giorno, andammo in visita ai parenti di mia moglie e passammo davanti all’azienda in questione… Striscioni dei sindacati, picchetti di gente, lenzuola con scritte di protesta… insomma, azienda in stato di crisi ed epoca di licenziamenti, perfino in quella che fino a pochi anni fa era considerata un’oasi dorata. Be’… almeno capi’ perché non avevo ottenuto risposta.

Però ci dicono che la crisi sta per finire 🙂 Che facciamo, ci crediamo? 😉

P.S.: un aggiornamento sulla mia schiena 🙂 Pagate di tasca mia le lastre a tutta la colonna vertebrale e il bacino. Niente di risolutivo… ci sono i classici segni di invecchiamento della colonna, un po’ di artrite, qualche spazio ridotto tra vertebra e vertebra, ma nulla che possa giustificare i miei dolori alle “ali”, come chiama quella zona della schiena la nonna 92enne di mia moglie 😉 Adesso tornerò dall’ortopedico libanese (credo) della ASL, mah…