Che dire? ci eravamo lasciati all’inizio della pandemia in Italia e ci ritroviamo adesso che, dati e sensazioni alla mano, siamo alla fine almeno della sua prima ondata; nessuno sa se finirà qua, se ci sarà una coda, se si ripresenterà come una seconda ondata autunnale. Esistono solo supposizioni. Tuttavia, è evidente che almeno i casi gravi siano fortemente diminuiti, qualcuno dice addirittura scomparsi.
Pur essendo ormai diventato un “virologo in pectore” come milioni di italiani a suon di vedere servizi e leggere documenti, e essermi fatto delle idee mie in merito, con questo post mi accingo piuttosto a valutare come è stata la risposta delle persone, o almeno dei miei connazionali e, ancora di più dei miei concittadini.
Siamo passati in una prima fase di rifiuto, nella quale in pochi (troppo pochi) si erano resi conto del potenziale pericolo. Si parte dai nostri eminenti luminari che hanno pensato che i cinesi fossero tutti idioti o esagerati (in realtà pare minimizzassero addirittura) e che sono andati avanti in un clima di assoluta noncuranza al grido di “tanto qua non arriva” con sporadiche deviazioni sul “anche lo facesse, è poco più di una influenza”. Magari si sarebbero potute risparmiare migliaia di vittime ma tanto… è un virus nuovo e dunque è in loro potere l’autoconcessione del “non potevamo sapere”. Dietro un simile esempio, orde di persone hanno continuato a vivere esattamente come facevano prima, assolutamente incuranti delle distanza di sicurezza (almeno quelle, visto che di mascherine non c’era nemmeno l’ombra e percio’ era stato detto che erano inutili – come dire che il frigo non serve a nulla perché tanto non ci sono provviste…). Il risultato è stato, purtroppo sotto gli occhi di tutti. Eppure… adesso ci sono pure i negazionisti.
Abbiamo attraversato la fase del terrorismo psicologico, nella quale il cittadino italiano è stato spinto non solo nel baratro della paura ma perfino nel farsi zelante delatore di chi era certamente un pericolossimo reo colpevole di non rispettare le regole della clausura e del coprifuoco. Mentre da una parte la gente era pronta a scannarsi l’un l’altra, sui social o dalle finestre, dall’altra stendeva bandiere, metteva musica dai balconi, gridava proclami d’amore incondizionato verso il prossimo e propositi natalizi stile “da ora in poi ci vorremo tutti bene!”…
Poi è arrivata la “fase due” e si è cominciato a vedere bene che, come prevedibile… erano un mucchio di stupidaggini: non siamo cambiati per nulla, anzi pare prendere la voglia di riprendersi il tempo perduto (inquinamento incluso).
Possiamo contare i soliti ferventi del complottismo, i negazionisti, per cui le file dei camion da Bergamo non erano piene di cadaveri, ma di casse vuote, grazie alla perfetta regia di un qualche “Sacro Ordine Mondiale” che evidentemente ha deciso che un po’ di coprifuoco a livello mondiale avrebbe giovato… a che non so, forse alle loro tasche? Ad una “democratica” diminuzione della popolazione mondiale che era troppa? Forse puntando a guadagnare su vaccini che magari non serviranno nemmeno? Non si sa. Dopo i vari No-VAX, No-5G, No-Tutto, non potevamo mancare i No-Mask. Ci mancherebbe.
Poi c’è la componente politicizzata, per la quale… speriamo vada male così possiamo addossare le colpe al Governo oppure alle varie Regioni, a secondo del livello di espressione. Ho visto l’ordinanza “A” fatta dalla regione “rossa” osteggiata violentemente dai “neri” ma la stessa ordinanza “A” fatta dalla regione “nera” osteggiata violentemente dai “rossi”: non importa la logica, occorre solo dare addosso in modo da mettere in cattiva luce gli avversari. E se nel frattempo ne muoiono un po’… e vabbé, che sarà mai!
Non dimentico la schiera dei terrorizzati, che – per carità – la paura fa 90 e un po’ li capisco, ma che vorrebbero tutto chiuso fino alla comparsa del vaccino (che da altre parti loro stesso osteggiano) perché “… e se mi ammalo?”. Peccato che si tratta sempre di qualcuno che miracolosamente non ha perso il lavoro, magari è pensionato, forse lavora in una delle poche aziende che non si sono fermate, addirittura è dipendente di qualche entità statale, regionale o comunale, e quindi pensa qualcosa di simile a “ma chi se ne fotte dei commercianti e delle attività che falliscono, ci penserà un po’ lo stato a sostenerli!”. Peccato che lo stato non è stato in grado di sostenerne pochi, figuriamoci se questo stato di chiusura fosse andato avanti ancora a lungo. Peccato che siamo in una economia circolare, e che se una o più pedine crollano, prima o poi seguono anche le altre. A chi credete, vorrei dire a questi signori, che le aziende vendano i loro servizi? Egoismo del “tanto io sto bene, cavoli tuoi” a parte, dove pensate che trovi, lo stato, i soldi per pagare sussidi e simili ad aeternum? Credete davvero che il vostro lavoretto durerebbe ancora a lungo? Che siete degli intoccabili?
E finiamo con gli insulti da bar, le cattiverie gratuite basate su psudoindagini di testate da “web”, le fake news per guadagnare sui click e così via.
Altro che saremo tutti più buoni. In questa pandemia – salvo rare eccezioni, come la maggioranza dei medici e degli infermieri – non si è visto il lato buono, si è visto – ancora una volta – il lato peggiore il quale pare ogni volta superare sé stesso ed essere davvero senza fondo.
Si dice che il Buddha storico, ottenuta la liberazione, non volesse sentire ragioni a proposito di insegnarne la strada agli altri, perché non avrebbero mai potuto capire. Poi, per fortuna, qualcuno (non esseri ordinari) riuscì a fargi cambiare idea. In effetti pero’ non so… forse tutti i torti non li aveva.
Chiudo con una delle mie citazioni preferite, di un anonimo medioevale, che più o meno diceva: “il mondo è pieno di pazzi e chi non li vuol vedere si chiuda in casa… ma rompa anche il suo specchio”.
Dedico questo post al nostro Perseo: purtroppo ha subito una operazione endoscopica che, dal dover essere di routine, pochi minuti, si è trasformato in un raschiamento e sezionamento della zona retronasale durata un’ora 😦
Ora pian piano si sta riprendendo, dovrà fare dieci giorni di antibiotico, aspetteremo il risultato dell’esame istologico (incrociando le dite) e poi… vedremo se sarà finita qua o si dovrà fare qualcos’altro.
Perseo è un gatto bravissimo, un cuor d’oro, l’unico che va d’accordo con tutti gli altri gatti, che non ha nemici.
Io non credo che la vita sia meritocratica, non almeno come intendiamo noi questo termine, ma… se ci fosse un essere del quale poter dire “non se lo merita”… sarebbe lui.
Spesso noi amanti degli animali diciamo “più conosco gli uomini e più amo gli animali”: se conosceste Perseo, fareste tutti il tifo per lui 🙂



















Dalla pubblicazione dell’ultimo mio post sono passati ben 14 giorni. Anche se ho fatto perfino di peggio – il record credo che sia di 24 – di questo passo rischio di andare nel 2016, quindi… bé, meglio che anticipo un po’di auguri, in particolare quelli di Natale 🙂
Gennaio.
Marzo, ma proprio il suo primo giorno. E’ una serata serena. Siamo di ritorno da Merano, dove siamo stati in visita alla nonna di Lady Wolf. Non vediamo l’ora di essere a casa per passarci qualche ora nella nostra casetta ritrovando gli adorati gatti Sissi, Julius e Numa. Ma, appena parcheggiato, Tom si precipita giù dall’auto e per qualche motivo che non sapremo mai, si lancia in strada e
Sempre a Marzo, muore
Sempre a Luglio, abbiamo fatto la conosenza della cagnolina
Un giorno decido al volo di andare a passare qualche ora in un’area picnic su un monte nelle vicinanze. Il tempo di scendere dall’auto ed arrivare nell’area, e intravvediamo un gatto rosso nella zona “barbecue”. Trovando la cosa strana per il posto, piuttosto isolato, mi avvicino, portando con me un po’ di stuzzichini per Tom. Il gatto apprezza e noi decidiamo che non possiamo lasciarlo lì. Dopo aver chiesto presso le poche case vicine, decidiamo di portarlo con noi. Visita dal veterinario per i test anti Felv e Fiv (due malattie pericolose e contagiose tra gatti) e poi… dritti a fargli conoscere i gatti “residenti” 🙂 Il nome che gli daremo sarà…
Mentre siamo ancora impegnati con la tragedia di mio fratello, ci accorgiamo che il nostro adorato
importanti della mia vita. Il dolore per la sua perdita è enorme. Due mesi dopo, e nonostante la nostra famiglia si sia ripopolata di altri due “bimbi pelosi”, Lady Wolf dice che sente la sua mancanza più oggi di quando è mancato.
Sempre a Ottobre, portiamo
A inizio Novembre
Nell’ultima decade di Novembre, arriva
Nello stesso periodo la notizia che tutti aspettavamo: quello asportato a Tom non era cancro!
Erano tanti giorni ormai che vagavo in un’area picnic in cima ad un monte quando sono stato avvicinato e rifocillato da due gentili persone con il loro cagnolino.
Dicono che sia stato… abbandonato 😦 ma – a differenza di tanti altri amici, gatti e cani, che purtroppo non ce la fanno – sono stato fortunato: la notte stessa un temporale violentissimo si è abbattuto su quella zona, io però ero già all’asciutto!
Ora ci siamo rilassati un po’ di più, anche se resto l’osservato speciale: c’è sempre qualcuno degli altri gatti a tenermi sott’occhio… a debita distanza.
In attesa di conquistare i gatti indigeni (o farmi conquistare da loro, chissà… ), io gioco da solo, ecco! Non sanno cosa si perdono!