Secondo la tradizione, il Buddha storico (Sakyamuni) cerco’ di trovare l’illuminazione divenendo un asceta, ovvero rinunciando a tutto e sottoponendo il proprio corpo ad un regime di vita sufficiente a malapena per sopravvivere. Dopo diversi anni colse una conversazione proveniente da una barca che transitava nel fiume vicino all’albero dove lui era seduto. Si trattava di un maestro di musica che spiegava al suo interlocutore come preparare il suo strumento: “Se tendi la corda oltremisura si spezzerà, se la lasci troppo lenta non suonerà”. Basto’ questa frase per fargli capire che stava sbagliando: se il suo corpo fosse diventato troppo debole, a causa delle privazioni autoimposte, non sarebbe riuscito a raggiungere il suo obiettivo, e lo stesso sarebbe successo se l’avesse lasciato senza controllo. Questo fu un passo importante nella sua strada verso l’illuminazione.
Questo è un ottimo consiglio 🙂 Anche noi dovremmo cercare, nel nostro piccolo e poco importa se siamo o meno buddhisti, di evitare gli eccessi in ogni cosa che facciamo o addirittura pensiamo. Ad esempio sappiamo benissimo che lavorare troppo senza pause, così come lavorare poco, da meno frutti che lavorare il giusto, concedendosi un corretto tempo di riposo. Anche per il cibo è così: troppo o troppo poco sono entrambi dannosi. Perfino per la nostra mente è così: farla lavorare troppo ci porta ad ossessioni, paure e esaurimento; farla lavorare poco non ci porterà dove vogliamo andare 😐
P.S.: per la cronaca, i primi cinque discepoli del Buddha, ritratti nel dipinto qua sotto, non capendolo, si sentirono traditi dal suo cambio di rotta e lo abbandonarono. Anche questo in fondo è un insegnamento: a volte chi abbiamo attorno puo’ non capire i nostri comportamenti e le spiegazioni che lo accompagnano, ma se pensiamo di essere sulla strada giusta, almeno per noi, dovremmo continuare a percorrerla.
