PERSEVERARE NON SIGNIFICA INSISTERE
di Paulo Coelho
Dice l’I Ching, il libro cinese delle mutazioni umane: “La perseveranza è favorevole”. Ma la perseveranza non ha niente a che vedere con l’insistenza.
Ci sono epoche nelle nostre vite in cui i combattimenti si prolungano oltre il necessario, esaurendo le forze e indebolendo l’entusiasmo. In questi momenti, vale la pena di riflettere: una guerra prolungata finisce per distruggere anche il paese vittorioso. Niente di meglio, allora, che una tregua, prima che la nostra energia si esaurisca al punto da non consentirci più di recuperarla. Perseveriamo nella nostra volontà, ma aspettiamo un’occasione più favorevole per riprendere la lotta.
Perché un uomo d’onore riprende sempre la lotta, ma mai per ostinazione, bensì perché ha percepito il cambiamento nel tempo.
Commento di Wolfghost: potra’ sembrare strano quello che mi appresto a dire, ma perfino uno come me, che ha sempre esortato a non arrendersi, a lottare anche quando il risultato e’ incerto nonostante i nostri sforzi, crede che esista anche un giusto tempo per la resa.
A volte e’, come dice Coelho, solo un temporaneo periodo di recupero in attesa di ripartire, o un cambiamento di strada che pero’ porta, sul lungo termine, allo stesso fine. Vogliamo arrivare da qualche parte, ma troviamo che la strada che stiamo percorrendo e’ piena di ostacoli che si rivelano, per quanto facciamo, insormontabili. Non ha piu’ senso continuare a sbatterci contro. Meglio fare una bella inversione e tornare, almeno per un tratto, indietro. Non e’ una vera resa, si torna indietro solo fin dove un bivio puo’ permetterci di provare un’altra strada, e se anche quella si rivela interrotta, un’altra ancora, e cosi’ via. E’ come se arrivassimo davanti ad una porta con un mazzo di chiavi. La prima chiave che proviamo non funziona, non sarebbe stupido continuare ad insistere con quella piuttosto che provare le altre?
Poi ci sono le rese definitive, anche quelle purtroppo esistono. Si puo’ trattare di un sogno che si rivela davvero irrealizzabile, che si e’ trasformato in una illusione. Continuare ad inseguirlo vorrebbe dire spendere energie, tempo, serenita’.
Serenita’, gia’… a volte penso che la serenita’ sia il vero scopo della vita. Arrivare a quello stato di consapevolezza ed accettazione che ci permette di veleggiare tranquilli per i mari della nostra vita qualunque sia la tempesta che ci investe. E, al limite, entrare con la stessa serenita’ nel porto che ci attende alla fine del viaggio.
E’ la vita stessa ad essere cosi’. Non siamo immortali, dovremo abbandonarla prima o poi questa amata vita, e quella sensazione di “va bene, e’ ora…” mi pare sempre piu’ un’enorme conquista piuttosto che una maledizione o un atto di debolezza. Fa anch’essa parte di quello spirito di accettazione che contribuisce, al pari della determinazione – che non deve mai divenire cieca testardaggine – alla serenita’. Alla serenita’ fino alla fine.
Credo che noi abbiamo sempre chiara la percezione di quando davvero la risalita non e’ piu’ possibile, che si tratti di un amore impossibile, un sogno che e’ divenuto una chimera, un futuro che non potra’ essere come lo volevamo. Li’ e solo li’, il tempo della resa non solo e’ accettabile… ma addirittura auspicabile.

Ogni tanto, presi dai nostri progetti, dal turbinio delle nostre idee e problemi, dal succedersi degli avvenimenti, perdiamo il nostro equilibrio, il nostro centro. Talvolta cio’ avviene senza che nemmeno ce ne accorgiamo, giorno dopo giorno.
Eppure sappiamo che cinque minuti di follia possono rovinare anni di corretta azione e di rette parole, non e’ vero?
Ognuno di noi dovrebbe avere un suo posto dove rilassarsi, riprendere le forze, la calma, l’equilibrio. Certo, sarebbe bello non averne bisogno, o riuscire a farlo ovunque, perfino tra le quattro pareti di un’abitazione o di un ufficio. Ma e’ fuor di dubbio che la Natura abbia spesso la capacita’, gia’ da sola, di pacificarci.
Ci sono solitamente due modi per ricordare a noi stessi cosa e’ importante nella vita: i grandi eventi, troppo spesso tristi (come lutti e abbandoni), e la chiara visione delle cose che si ha in stato di equilibrio.