Questa è una domanda che ho sentito su una radio mentre tornavo a casa, stasera. Certo, era riferita in realtà ai papà, data la festa odierna, ma l’idea mi è piaciuta, mi ha fatto pensare alla risposta, ai miei genitori, e allora ve la ripropongo… in chiave allargata 🙂
Intanto la mia risposta. L’immagine che mi tocca di più pensando a mio padre è lui, seduto, davanti al tavolo nella sua camera, ormai a tarda età, con un braccio rotto un paio di anni prima ma che non si è mai voluto far mettere a posto. Era cambiato, era invecchiato. Era diventato più… tranquillo, più bonaccione, lui che aveva sempre avuto un caratteraccio. Teneva spesso la barba di diversi giorni in quel periodo. Una barba bianca che lo faceva sembrare ancora più vecchio di quel che era. Non camminava più, non gli reggevano le gambe. Sarebbe morto pochi mesi dopo, forse un anno. Questo ricordo di un uomo burbero addolcito dagli anni mi fa tenerezza. Ma non è l’immagine che più lo rappresenta, questa è semmai lui che si aggira nei locali della sua scuola di parrucchieri per signora, con il suo camice bianco, a dare indicazioni e ordini alle sue allieve. Il suo lavoro gli era sempre piaciuto, l’aveva realizzato, e questo probabilmente lo tenne lontano da problemi di… carattere che poteva sviluppare, così come ho visto in altri famigliari.
Anche di mia madre ho, purtroppo, ricordi toccanti del suo ultimo anno, ma l’immagine che voglio avere di lei è quando trafficava in cucina per preparare il pranzo domenicale 🙂 Non posso dire di aver avuto una famiglia amorevole e felice, le liti e i disaccordi erano frequenti, sia tra i miei genitori che tra mio padre e il maggiore dei miei due fratelli. Erano liti spesso violente che a volte sfioravano la rissa non solo verbale. Ma il pranzo domenicale era l’occasione per riunirci tutti assieme. Gli “uomini di casa” si sfidavano a chi preparava l’aperitivo più buono, ogni settimana toccava ad uno di noi prepararlo. Mia madre si alzava presto e poteva dedicarsi ai suoi manicaretti. Lavorando tutta la settimana era quello l’unico giorno che le era concesso per questa piacevole attività 🙂 Allora non ero ancora vegetariano, ricordo il pollo arrosto con quella buonissima pelle croccante, e… il dolce poi! Il più buono era fatto con mascarpone, pavesini, caffé, scaglie di cioccolato. Una bomba calorica… ma buonissima! 😀
E ora tocca a voi… 🙂
Fiat 128, una delle auto di famiglia dell’epoca di queste mie “immagini”