La risolutezza – fare cio’ che si deve

Anche se l’ho gia’ citato in un altro mio post (“Siate come animali”), uno spunto in un altro blog mi ha fatto tornare in mente un episodio della mia vita avvenuto qualche anno fa’…

Mi trovavo in una spiaggia del mio caro Mar Ligure.
Era una giornata molto, molto ventosa…

gabbianoAll’improvviso la mia attenzione fu’ attratta da qualcosa di magnifico: un gabbiano era impegnato, a pochi metri da me, in una maestosa quanto furibonda lotta contro il vento contrario… Avanzava con immensa fatica, addirittura di pochi centimetri ogni violento battito d’ali.

Infine arrivo’ dove sapeva dover arrivare.

gabbiano2Allora pote’ cambiare rotta e planare, lasciandosi trasportare senza piu’ alcuno sforzo, nel punto esatto dove voleva arrivare.

Offri’ ai presenti, e soprattutto a me, uno spettacolo indimenticabile… ma, naturalmente, a lui nulla importava di chi lo stesse ammirando, ne’ di chi, forse, si stesse chiedendo “ma chi glielo fa’ fare?”. Se gli fosse importato, si sarebbe probabilmente distratto mancando cosi’ l’obiettivo o – forse – avrebbe addirittura rinunciato per timore di fare brutta figura.

Le cose piu’ riuscite nella vita sono quelle fatte senza curarsi delle critiche, ne’ degli applausi…

“Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi” – Buddha


Dedicato a quel Gabbiano ed a ogni Gabbiano che giace dentro di noi in attesa di spiccare il volo…

Cervo a Primavera (R. Cocciante)

Io rinascerò
cervo a primavera
oppure diverrò
gabbiano da scogliera
senza più niente da scordare
senza domande più da fare
con uno spazio da occupare

e io rinascerò
amico che mi sai capire
e mi trasformerò in qualcuno
che non può più fallire
una pernice di montagna
che vola eppur non sogna
in una foglia o una castagna

e io rinascerò
amico caro amico mio
e mi ritroverò
con penne e piume senza io
senza paura di cadere
intento solo a volteggiare
come un eterno migratore…

e io rinascerò
senza complessi e frustrazioni
amico mio ascolterò
le sinfonie delle stagioni
con un mio ruolo definito
così felice d’esser nato
fra cielo terra e l’infinito

e io rinascerò
io rinascerò

0 pensieri su “La risolutezza – fare cio’ che si deve

  1. Ciascuno di noi è un ‘immagine del Grande Gabbiano, un’infinita idea di libertà, senza limiti… ( IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTON di R Bach)

    Mai smetterò di volare

    mi alzerò
    al di sopra di tempeste e di nubi

    di fulmini e piogge

    Niente sporcherà le mie ali

    Bagnate, tradite , deluse
    le mie ali sono forti.

    Il mio cielo è limpido e cristallino.

    Mai smetterò di volare.

    Sempre (dora)

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  2. …”tra ciò che si è e ciò che bisogna apparire”
    ecco: è quel “bisogna” che stona, se così posso dire…
    Perchè finchè “bisogna” apparire non ci sentiremo mai liberi, soprattutto con noi stessi.
    E, non saremo mai come quel gabbiano.
    Mi piace ciò che scrivi, sì sì..Grazie…
    (¯`v´¯)
    `•.¸.•´
    ¸.•´¸.•´¨) ¸.•*¨)
    (¸.•´ (¸.•´ .•´¸¸.•´¯`•->…ღLidiaღ

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  3. Invidio quel volo del gabbiano..magari riuscissimo anche noi umani a far qualcosa senza curarci degli altri..sono sicura che riuscirebbe bene…maledetto orgoglio..^_*
    Non conosco nessuno che si sofferma a guardare il volo di un gabbiano..è comune vederli volare, specie qui da me..ma notarli come fai tu è molto diverso..^_^
    bacioni! ^_^

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  4. I gabbiani per istinto, come altri uccelli, offrono degli spettacoli esemplari su come saper usare le correnti. Non si chiedono il perchè. Lo fanno in quel momento e basta.
    Non pensare, il vuoto. La pienezza del vuoto. Il cerchio Zen. L’Enso.

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  5. Agire senza curarsi di chi osserva e di cosa pensa è una cosa che cerco di fare sempre, anche se è sempre difficile.

    Ma la difficoltà non sta, a mio parere, nel fare le cose, ma nel poterle fare senza che chi ti osserva ci si metta di mezzo, che sia per aiutarti o per ostacolarti. In entrambi i casi vieni “distratto” e tutto diventa meno semplice…

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  6. Ciao Lidia, grazie e benvenuta 🙂
    Il “bisogna” stona solo apparentemente, è solo questione di… comprensione. Vedi, per definizione qualunque società per costituirsi ha bisogno di darsi delle regole… guarda, lo fanno perfino gli animali: pensa alle comunità di formiche o ai branchi di felini o di lupi, ci sono delle regole, delle gerarchie ben stabilite, talvolta con spargimento di sangue. Ed una volta che esse sono stabilite… bisogna (ecco il “bisogna” incriminato) seguirle, perché solo così si potrà usarle anziché essere usati da esse. Così, accettando e seguendo queste regole di buon costume e comportamento, si potrà essere – per parafrasare un detto esoterico – “nella” società ma non “della” società. Perché tra seguire le regole come pecoroni, senza sapere perché ci sono, capirne l’utilità, insomma senza esserne consapevoli, è ben diverso che accettarle per “scelta propria”, consapevoli di usarle per il bene proprio e quello altrui. Questo non vuole dire naturalmente accettare col paraocchi, ma piuttosto saper discernere le cose buone da quelle che non lo sono, e casomai battersi per migliorare ciò che può essere migliorato.
    Guarda Internet: è il frutto mediatico, moderno, globalizzante, per definizione, ma attraverso di esso, se si sceglie di usarlo bene, possiamo avere a disposizione, e mettere a disposizione, un’infinità di concetti (e ormai anche di cose) da e verso un’infinità di persone…
    Ricordarsi sempre quali sono i mezzi e quale è il padrone (la nostra mente) e non scambiare le posizioni, è agire da veri architetti della propria vita.

    p.s.: bellissima la tua firma! 😀

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  7. x Auxesia: sono d’accordo con Coelho perché so’ che lui non confonde mai “sogni” con “illusioni” 😉 Poi… si può anche non riuscire a raggiungere l’obiettivo, infatti parla di “rischio”, ma non provarci neanche… significa fallire sicuramente.

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  8. x Dolcelei: bé… stai parlando di uno dei miei animali “simbolo” preferiti 😉 Certe mattine, quando passo da un lato all’altro di un piccolo ponte pedonale posto su un ruscello che a poche centinaia di metri sfocia in mare, le loro grida festose e i loro voli mi accompagnano per un piccolo tratto improvvisamente ricco di natura (il letto del ruscello passa tra i palazzi). Come potrei non notarli? 😉
    Poi, quel piccolo ruscello è pieno di vita sai? Piccioni, gatti, anatre… per qualche giorno anche una bellissima coppia di aironi cenerini (sono simili ai fenicotteri, ma color grigio – da cui il nome – e un poco più piccoli) 😀 Uno era pazzesco: ogni volta che si accorgeva che lo guardavo si fermava a fissarmi anch’esso e non si muoveva finché non mi muovevo io! eheheh

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  9. x Ludmilla: esatto… proprio così 😉
    Si potrebbe definire… “zen naturale” 😀 Noi impieghiamo anni, e talvolta senza il minimo successo, per arrivarci; loro ci sono già 🙂
    Ma in realtà ci saremmo già anche noi! Solo che siamo troppo incasinati e troppo pieni di scarabocchi, per accorgercene 🙂

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  10. Ciao Viruslibero. Benvenuto 🙂 Ma… ci conosciamo? Il tuo sguardo mi è familiare… 😀

    Io credo che anche gli animali abbiano problemi di questo genere 🙂 Però… che il “problema” sia il vento contrario o un antagonista contrario, poco importa: appresteranno ad esso solo l’attenzione che è necessaria per superare il momento contingente. Anche quell’istante di lotta (istante che potrebbe prolungarsi molto, in verità! :D) fa’ parte del processo naturale.
    Cosa facciamo noi invece? Ci tormentiamo per ore, giorni, forse mesi in attesa (e perfino dopo) lo “scontro”, perdendo importante tempo ed energie che potremmo invece sfruttare per tornare sulla nostra via il prima possibile 🙂

    Il vero punto è… prestare attenzione alla realtà, non alle sue proiezioni mentali che esistono solo nella nostra testa.

    Per affrontare un problema o un avversario, può essere necessaria una pianificazione, è vero, ma rimetterla mille volte in discussione – come di solito facciamo – non è di alcuna aiuto. Anzi…

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  11. Ciao trovo qui da te sempre post interessanti che fanno riflettere
    Ti leggo sempre con piacere e mi piace ciò che dici rispondendo ad un commento che si deve prestare attenzione alla realtà e non alle sue proiezioni mentali che è vero sono solo frutto della nostra immaginazione
    Un caro saluto

    Giada

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  12. la vita degli animali

    Penso che potrei andare a vivere con gli animali, sono così placidi e dignitosi, / sto a guardarli a lungo, a lungo. / Non sudano e non piagnucolano sulla loro condizione, / non giacciono svegli nel buio e non piangono sui loro peccati, / non mi danno la nausea discutendo dei loro doveri verso Dio, / nessuno è scontento, nessuno è ridotto alla follia dalla smania di possedere cose, / nessuno s’inchina a un altro, né ai suoi simili vissuti migliaia di anni fa, / nessuno è rispettabile o infelice su tutta la terra. (W. Whitman)

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  13. x Anne: Grazie, le foto non sono mie pero’… mi sono limitato a cercarne di adatte. In realtà ne avrei di occasioni per farne di simili… devo imparare a “cogliere l’attimo” e, soprattutto, ad usare la nuova macchina digitale da 5Mpixel integrata nel cellulare… ha un manuale di istruzioni che è un libro a puntate! eheheh

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  14. scusa…..se sono un po’ giuliva, ma non ce la fo a sentire quella canzone con un significato simbolico….ah ah ah!!!!! ai campi scuola noi si cantava sempre per prendere in giro gli amici….come cornuti! ah ah ah!!!!!

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  15. Grazie Nuovo 🙂 E’ davvero bella la poesia di Whitman. Ne sottoscrivo ogni parola, salvo forse il “cappello”: a vivere con gli animali nel loro habitat naturale, penso che quasi nessuno di noi resisterebbe a lungo ormai, troppo abituati alle comodità… Chi l’ha fatto (ed è comunque una scelta coraggiosa), c’è stato solo per un periodo, tra l’altro sapendo di poter tornare indietro in ogni momento l’avesse desiderato…

    Volevo soffermarmi piuttosto su quella che – solo in apparenza – sembra una contraddizione: Whitman dice “nessuno s’inchina ad un altro”; ora, si sa’ che nelle loro comunità molte specie eleggono il capo su basi di “forza”, spesso anche dietro cruenti sfide… Qualcuno che finisce per perdere e, spesso malconcio, per accettare il “regno” del più forte, c’è per forza.
    Sembrerebbe una contraddizione, non è vero?
    Ma in realtà, che mi risulti, nel regno animale non esiste il “dileggio” del vincitore sul vinto, esso non chiede mai agli altri di “inchinarsi”, di umiliarsi davanti a lui. Né chi perde si sente “umiliato” dalla sconfitta, piuttosto è semplicemente contento (se così si può dire) di essere sopravvissuto allo scontro. Siamo noi che ammantiamo la “sconfitta” di un significato sminuente. Sminuente non è “combattere e perdere”, sminuente è “dover e poter combattere, ma non farlo”.

    Mi rendo conto che rischio di attirarmi le antipatie dei pacifisti 😀 ma spero che il concetto sia chiaro: in natura non esiste “pacifismo”, ma non esiste perché non esistono i “guerrafondai”; esistono solo normali e istintive lotte per il territorio e per la sopravvivenza, perché per il regno animale il più forte non lotta per il potere, ma per la capacità di proteggere i suoi simili e assicurare il più possibile la prosecuzione della sua specie.

    Se poi noi, esseri supposti essere maggiormente senzienti, siamo in grado di farlo senza ricorrere alla lotta, bé… ben venga! 🙂

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  16. ..facile condividere il tuo post…
    penso se non per tutti, per molti.

    ognuno di noi quando fa qualcosa senza pensare al successo, allo sguardo, alla critica, al finale lo fa con se stesso, lo fa per come si sente e comunque vada…andrà bene.

    ricordo quando ancora giocavo a pallavolo, sicuramente è un esempio banale…ma quando giocavo con la consapevolezza di esser guardata ne combinavo di ogni…quando giocavo per me e “inseguivo” letteralmente la palla creavo spettacoli…
    (azzarola sono invecchiata così tanto???)
    😉

    lasciarsi trasportare e abbandonarsi è una delle sensazioni più sensazionalmente sensazionali!!!

    un abbraccio
    m.

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  17. Sai m…. non esistono esempi davvero “banali”, perché realmente – per citare la tavola di smeraldo – ciò che è nel piccolo è nel grande e, come ci comportiamo nelle cose di ogni giorno, è probabile ci comporteremo nelle circostanze gravose 🙂
    Tu hai portato il tuo esempio pallavolistico, io, da buon ometto :D, faccio l’esempio calcistico: giocavo in porta, da dilettante naturalmente 😉 Succedeva che la mia partita andava come andava il primo… tentativo di parata: una bella e difficile parata? Bene, ero una saracinesca 😀 Una papera terribile? Bene, goal a pioggia per gli avversari erano garantiti! :))))
    Magari esagero volutamente un pochetto ma… se non era farsi condizionare questo… 😉

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  18. Ciao eL3cTr4 (uno dei pochi nick che per riportare devo usare il “copia” e “incolla” :D).
    Ti piacciono i gabbiani? E… come li condisci?? :)))))

    Scherzo 😉 Buon sabato a te…

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  19. Ciao wolf, ho visto che ogni tanto entri anke nei nostri blog!!! Sono una streghetta e nonna, ma felice di esserlo!
    Sai quanti di noi vorrebbero essere solo x un minuto un gabbiano??
    Bisogna essere liberi liberi liberi!

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  20. Ma… hai anche un blog tuo, ho visto… doppio lavoro? 😀

    “Bisogna”… diciamo “sarebbe meglio” 🙂

    Complimenti per il nick… ma sta’ a significare che ti tieni alla larga dai nipotini? 😀

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  21. E’ profondamente vero!!! Le cose ci riescono meglio, quano non ci assoggettiamo al giudizio altrui, quando non facendoci condizionare da niente e da nessuno, seguiamo il nostro volo… Un sorriso Tenderly

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  22. Dando per scontato che poco conosciamo del nostro quoziente intellettuale non espresso,quindi una parte di inconscio,mi chiedevo se arrivare alla meta in una dinamica cosi’ esasperata fosse una spinta di quella parte sopra citata o una spinta divina?Mi sono posta troppe domande mi sa…..un sorriso Deb

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  23. Quest’estate mi sono divertita ad osservare i gabbiani,ho pure chiesto al cameriere dove si riparano quando piove.
    Non ha saputo dirmi nulla eppure è un uomo di mare..

    E’difficile sostenere teorie,ognuno di noi è fatto in modo diverso,certo a volte vorremmo rinnegarci x non affrontare difficoltà essere animali sembra + facile.
    Ma tu sempre a scervellarti stai x essere o non essere.
    Cogli la vita com’è abbandonati alle sensazioni ed alle emozioni senza porti troppe domande. La vita è bella.!
    bye vany

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  24. ..Ciao, passando da un altro blog ho scoperto il tuo e nn posso esimermi dal manifestarti la mia gioia nello scoprire un’altra isola di serenità..l’avverto, la tocco, mi sembra quasi tangibile..grazie per aver condiviso i tuoi ricordi..e sai una cosa? troppo tempo della mia vita sono stata condizionata( o mi sono fatta condizionare) da ciò che pensavano gli altri anche nelle mie cose molto routinarie..ed è da un po’ di mesi che ho detto basta..mi sento libera..voglio sentirmi libera, pur nn facendo mai nulla di illecito, si il gabbiano sta venendo fuori e ne sono orgogliosa…la mia libertà è interiore e sono finalmente felice,,anche lo scrivere qui, per me rappresenta LIBERTà…banale vero? ti saluto, sperando che passerai a trovarmi, ci tengo ad una tua opinione…POI SE NN TI VA, NN FA NULLA, IO PASSERò UGUALMENTE A TROVARTI!! B.NOTTE!! :))

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  25. perchè se tante persone sono d’accordo cn questa teoria (Nessun luogo è lontano, di R.bach è nella mia mente) io in giro, nn vedo altro ke persone pressochè uguali anche nella loro diversità?
    ….eppure gli autori di buoni libri, vendono parecchio, mi prende un dubbio, nn diverterà preda del consumismo anche l’essere “alternativi?”.
    New age, sta diventando una moda?
    Ke alla fin fine solo i possessori di più denaro possono permettersi?
    Metti thic nat an, forse nn si scrive così, ma, io amo i suoi libri, perchè allora x andare ad un ritiro di meditazione servono minimo 500euri x pochi giorni?
    Ayurveda, omeopatia, massaggi rilassanti, centri macrobiotiti, gadget + o meno inutili, x nn dire altro, tutto a pagamento….
    nn è un assurdità?
    Manteniamoci saldi.
    b.

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  26. Ciao Deb 🙂 Tocchi un punto importante. In realtà, secondo me, è entrambi 🙂
    In natura essa è implicita, quindi istintiva negli animali. Ma noi animali “puri” non lo siamo più; il peccato originale dell’aver colto il frutto dell’albero della conoscenza (ovvero aver eletto il nostro intelletto a “padrone”, aver messo il nostro “Io costruito sulla ragione” davanti al nostro “Sé naturale”) non ci permette più di fingere di “non sapere”… non sapere che la morte ci attende, che le regole sociali vanno seguite (ok… magari non sempre e non tutte, ma questi sono dettagli :)), che gli altri ci osservano… Non abbiamo più quella “naturalità” (più che “naturalezza”) che sarebbe necessaria.
    E arriviamo al Divino… Allora noi, per poter “tornare” animali, abbiamo bisogno della chiave giusta… e quella chiave è la “consapevolezza”. E’ rimanendo consapevoli di cosa stiamo facendo, di cosa ci accade attorno, delle influenze “fantasmi” che subiamo, delle corde “immaginarie” che ci trattengono, che possiamo tornare a liberarcene. Allora saremo liberi, come gli animali, più degli animali; perché, rispetto a loro, la nostra sarà stata una scelta consapevole…
    E’ un sogno? Forse… Eppure tutti lo facciamo ogni tanto 🙂 Solo che di solito sono solo brevi risvegli.
    Stare svegli sempre un po’ più a lungo, è quella chiave…

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  27. Ciao Vany 🙂
    “uomo di mare” non vuol necessariamente dire “osservatore” 🙂 Non è l’abito che fa’ il monaco, giusto? 😉
    Ti è mai successo, passando per una via percorsa già migliaia di volte, di alzare lo sguardo e notare con sorpresa un particolare che non avevi mai notato prima? Per “essere presenti” non basta esserlo “fisicamente”.

    Gli animali affrontano difficoltà così come le affrontiamo noi, semplicemente loro le affrontano d’istinto, senza farsi mille paranoie 🙂
    Se tu davvero sei “abbandonata” alla vita ed alle sensazioni che offre, bé, certamente ti faccio i miei complimenti 🙂 Chi pero’ non lo è ancora, ha un percorso da fare, ha parole da leggere, esempi da guardare.
    Fossero anche voli di gabbiani…

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  28. Ciao Simona, benvenuta 🙂
    Bé, hai compiuto senz’altro un grande passo, anche perché parli di “mesi” e non di qualche giorno o di qualche ora appena, tempo che spesso trascorre prima di ricaderci 😀
    Che dire, se non esortarti a seguire questa strada che hai intrapreso e a ricordarti, nei possibili futuri momenti di difficoltà, dei benefici che essa ti ha portato? Perché i momenti di difficoltà potranno accadere sempre, ma sapere di averli già affrontati e superati, ti aiuterà a scavalcarli sempre più agevolmente 🙂

    p.s.: certo che verrò a trovarti 😉

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  29. ahahah cara b.! 🙂 Il punto è che in occidente (ma ormai temo anche altrove, anche se forse non dappertutto) anche le cose che nascono spontanee vengono poi spinte dal potere economico. Il buon Thich Nhat Hahn certamente non va’ a tenere “sermoni” ai prigionieri delle carceri a scopo di lucro, ma ciò che gli “ruota attorno” trae comunque profitto da lui 🙂

    Guarda la ricerca medica: non è forse sponsorizzata principalmente (quando non tenuta direttamente) dalle grandi industrie farmaceutiche? E perché credi che lo facciano?

    Che sia moralmente sbagliato o no, è questo che muove l’occidente. E, paradossalmente, è questo che porta messaggi positivi in ogni parte del mondo con incredibile facilità. Sta’ a noi pensare ad un futuro dove i “messaggi” viaggino liberi, senza aver bisogno di una “portante” basata sul denaro.

    Comunque, cara b., non basta che un messaggio arrivi… si deve volere davvero farlo proprio; altrimenti che ti sia arrivato o meno, sarà di scarsa rilevanza.

    Forse è più per quest’ultimo motivo che vedi tanti “messaggi” in giro (anche se molti di dubbia qualità) ma così poca gente che li segue davvero.
    Leggere un libro e farne sfoggio di cultura è facile. Comprendere se i suoi messaggi sono davvero utili a noi ed eventualmente adottarli realmente, modificando così la nostra vita… è tutt’altra storia.

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  30. Ciao WolF.
    a volte sono tremenda,non volevo farti inquietare.
    Sinceramente non mi piace stare male x ogni cosa x ogni controversia cerco di affrontare in modo meno traumatico possibile le avversità.
    Fin’ora ci sono riuscita può darsi che cose peggiori debba ancora affrontare…ma non voglio pensarci.
    Grazie di avermi risposto e di essere così gentile!!
    bye vany

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  31. Ti leggo oggi per la prima volta, ma sono rimasta affascinata dal tuo racconto del gabbiano, e da ciò che la sua lotta rappresenta. Così sono andata a leggere qualche altro post (solo qualcuno, per ora, perché sono tantissimi…) e devo confessarti che mi hai offerto moltissimi spunti di riflessione. Tornerò a leggerti con piacere.
    Laura

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  32. x Vany: non mi hai fatto “inquietare” ;D ho solo tenuto a sottolineare, con parole mie, che non basta dire “Cogli la vita com’è abbandonati […]” perché chi sta’ male improvvisamente stia meglio; ci sono persone che affrontano problemi gravi proprio in questo momento. “Chi vuole (quando può!) esser lieto sia”, più che un consiglio è un ordine, perché buttare la possibilità di vivere felici e sereni senza farsi paranoie, è proprio un peccato. Ma non tutti sono in grado di farlo, e per queste persone una parola di conforto o una storia costruttiva, sono sempre le benvenute 😉

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  33. spesso la gente si mette il problema di cosa penserà chi ha vicino, di come reagirà chi ama, di piacere agli altri e fnisce per non piacere a nessuno …

    adoro leggerti, sei sempre squisito e profondo! Lu

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