Visualizzazione Creativa e meditazione.‏

La “visualizzazione creativa” e’ una tecnica relativamente recente usata a fini terapeutici o per migliorare se’ stessi. Ad esempio, una persona timida puo’ immaginare, in stato di rilassamento profondo, di non avere difficolta’ ad approcciare il prossimo; dopo un buon numero di ripetizioni teoria vuole che la sua mente si “auto-condizioni” ad agire automaticamente davvero in quel modo, liberando cosi’ la persona dalla timidezza.
Ma come spesso accade, le “scoperte moderne” non inventano nulla, semplicemente riscoprono cio’ che gia’ esisteva appioppandogli un nuovo nome.
Tecniche simili alla visualizzazione creativa esistono da sempre, sia in occidente che in oriente. Anche la preghiera (nella quale ci si concentra su una icona, fisica o immaginata) e la meditazione ne sono esempi: la “visualizzazione creativa” e’ usata dalle religioni, dalla spiritualita’ e nelle pratiche di magia (intesa in senso lato) da millenni.

I punti fondamentali sono sempre gli stessi:
– costanza e ripetitivita’ (la mente ha bisogno di ripetizioni per scambiare le visualizzazioni per realta’ e comportarsi percio’ di conseguenza);
– rilassamento profondo (spesso indotto anche dalla ripetitivita’ delle parole/mantra);
– fiducia (nel risultato);
– precisione della visualizzazione, intesa nel senso ampio del termine: immagini, suoni, sensazioni (piu’ cio’ che si visualizza e’ preciso, piu’ la mente deve essere concentrata su di esso; piu’ e’ concentrata, piu’ rapido sara’ l’apprendimento).

Apparentemente e’ dunque il metodo a contare, piu’ dello “oggetto visualizzato”. Pero’ il metodo si appoggia alla mente, ed e’ attraverso la mente che tutto si materializza. Un tempo dicevo che perfino Dio ha bisogno della chimica di questo mondo per apparirci; dunque c’e’ poi tanta differenza tra metodo e oggetto?

Dove si puo’ arrivare tramite queste tecniche? Beh, difficile dirlo. Il Buddha divenne illuminato riuscendo cosi’ a sfuggire al ciclo di morte-rinascita (che per l’induismo era negativo, perche’ la vita e la morte sono cariche di sofferenza); oggi magari i piu’ si limitano a usarle per migliorare se’ stessi, anche se c’e’ chi sostiene che sia possibile liberarsi da malattie o ottenere vantaggi materiali apparentemente venuti dal nulla…

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