E riconosciamogliela una volta tanto la sua importanza a questo bistrattato web! 😛
Poco fa, in uno degli ultimi commenti al mio post precedente, affabile (blog: coloreazzurro) mi ha chiesto se 20 anni fa avrei immaginato quanto la rete avrebbe cambiato la nostra vita e modo di esprimerci, supponendo – a ragione – che avrei colto l’occasione per un nuovo post. D’altronde lei mi conosce da prima che sbarcassi su Splinder 😉
No, ovviamente chiunque sostenga di averlo all’epoca immaginato è un palese bugiardo 🙂
Ricordo ancora il servizio della Rai, alla fine del telegiornale, che annunciava questa rivoluzionaria idea di far comunicare PC tramite la linea telefonica. Ero un ragazzo all’epoca, non so dire esattamente quando successe, poiché Internet è in evoluzione fin dal lontano 1969, quando – ovviamente per scopi militari – gli americani diedero seguito al progetto ARPANET, ma il momento in cui si ebbe la percezione di un Internet libero ad accesso mondiale, e dunque la Rai mandò quel servizio, non so ricordarlo…
Ma certamente nessuno si sarebbe aspettato una rivoluzione di tale portata. Ricordo la chiacchierata con un mio caro amico (anche lui approdato su Splinder prima di me: Hindie, blog: follesaggezza) che mi diceva che le aziende non si sarebbero mai fidate di un approccio commerciale del genere, e che perciò, almeno in campo commerciale, non avrebbe preso granché piede.
E invece… a smentire un po’ tutti, Internet ha davvero cambiato il mondo, i rapporti tra le persone e perfino il concetto stesso di libertà.
Non è un caso la levata di scudi che si alzo’ quando l’anno scorso o due anni fa, ci fu chi propose di tassare i blog. Ciò venne percepito come un tentativo di legare la libertà di espressione.
Nel corso degli anni però la percezione che gli utenti hanno di Internet è molto cambiata a mio avviso. A lungo si è parlato di mondo virtuale, volendo con questo indicare che i rapporti che si creavano non erano fra persone in carne ed ossa ma tra “entità virtuali”, per lo più percepite spesso come false e ingannevoli.
Oggi, chi è sul web da tanto, non fa più questa netta distinzione tra web e mondo, esso sa che incontrare una persona sul web o in un locale non cambia granché: sta sempre comunicando con una persona in carne ed ossa. Paradossalmente oggi si ha molto più di un tempo il “polso” che Internet è solo… quello che deve essere: un mezzo di comunicazione, di scambio, tra persone reali. Con buona pace della virtualità 🙂
Come scrivevo sul blog della cara amica Dora – nick ilavi – nell’occasione del terzo compleanno del suo splendido blog La stanza di Dora, quando mi capita di leggere che uno di noi blogger sta male o attraversa un momento particolarmente difficile, spesso sento una stretta al cuore, come se si trattasse davvero di un vecchio amico.
E questo, ripeto, per noi non suona più strano come poteva essere un tempo: sappiamo bene infatti che dietro ogni nickname c’è un cuore che batte.
Un tributo dunque al web, che, se usato propriamente, è una vera miniera di opportunità, informazioni, interessi e condivisione 🙂


Non è la liberta che manca.
Libertà significa anche responsabilità.


Ecco il sistema adottato dai domatori del circo per fare in modo che gli elefanti non si ribellino mai. E io sospetto che questo succeda anche con molta gente. 
Per anni Hitoshi tentò – inutilmente – di risvegliare l’amore di colei che credeva fosse la donna della sua vita. Ma il destino è alquanto ironico: proprio il giorno in cui lei lo accettò come futuro marito, scoprì che la donna aveva una malattia incurabile e che quindi non sarebbe vissuta per molto tempo. Sei mesi dopo, ormai sull’orlo della morte, lei gli disse: “Tu devi promettermi una cosa: che non t’innamorerai mai di nuovo. Se lo farai, io tornerò tutte le notti a spaventarti.” E chiuse gli occhi per sempre.