Iperprotettività: Devozione Filiale, da “la Tazza e il Bastone”

sul sentiero verso Castel Gavone

Bene, direi che è ora di fare una pausa nei post “pesanti” che, tra l’altro, non è che riscuotano un grande successo (ma nel mondo “fast food” di Internet la cosa non mi sorprende affatto 😉 ). Comunque li riprenderò sicuramente 🙂

Oggi io, Lady Wolf e il buon Tom (“buon” si fa per dire, anche oggi è stato autore di alcune notevoli e simpatiche “esternazioni” nei confronti di altri cani :-D), siamo andati a fare una piccola escursione nei pressi dell’incantevole paese di Finalborgo, sopra Finale Ligure dove poi abbiamo terminato il pomeriggio nella spiaggia locale. Le foto che vedete sono riferite proprio a questa gitarella 🙂

 

esausti all’aperitivo a Finalborgo

Ora veniamo al tema del post con la breve storia Zen “Devozione Filiale”…

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C’era una volta un brav’uomo che aveva un figlio. Entrambi erano un po’ sempliciotti. Il figlio era onestissimo e devotissimo al padre: le seguiva ovunque egli andasse.

Un giorno d’estate, in montagna, mentre i due dormivano distesi sull’erba della foresta, una zanzara si posò sulla testa del padre. Il figlio si svegliò. Sollecito com’era nei confronti del genitore, prese un bastone e assestò un gran colpo per schiacciare la zanzara. La zanzara volò via, ma il padre era morto.

Questa storia è un koan.

sopra il mare di Finale Ligure

da “la Tazza e il Bastone – Storie Zen”, narrate dal maestro Taisen Deshimaru

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Commento di Wolfghost: l’amore filiale è qui usato come esempio di amore che si vorrebbe idealmente assoluto, al posto però del rapporto “figlio – genitore” si può utilizzare qualunque altro rapporto d’affetto. Il koan, a mio avviso, punta l’indice contro l’iperprotettività, che spesso vediamo esercitata anche nella nostra società odierna. L’esempio più evidente è il comportamento di molti genitori che, tentando di difendere i figli da qualsivoglia pericolo, o cercando di evitargli gli errori che magari loro stessi hanno fatto nel corso della loro vita, li proteggono eccessivamente e spesso inutilmente: a parte infatti che certe lezioni si imparano veramente solo se ci si “scotta” sulla propria pelle, l’iperprotettività finisce per creare un clima di proibizionismo che spesso sortisce l’effetto opposto a quello che i genitori desiderano, ovvero i figli – per reazione – vanno a cercare proprio quello che viene loro impedito… e magari se la squagliano da casa non appena possibile.

divertirsi in spiaggia a Finale Ligure