Esoterismo: La Tavola di Smeraldo, il principio dell’Alchimia

Stasera ripesco uno dei miei post passati preferiti, era fine gennaio 2008 e parlavo nientemeno che di alchimia 🙂 Forse oggi cambierei qualcosa, aggiungendo – con ogni probabilità – un paragrafetto sulla meccanica quantistica, ad esempio 😀 Ma già com’è non mi dispiace ancora oggi, e allora…

Qui trovate il link all’originale con tutti i commenti dell’epoca: Esoterismo: La Tavola di Smeraldo, il principio dell’Alchimia

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Uno dei testi più famosi dell’esoterismo, più precisamente dell’ermetismo (che, non me ne vogliano i puristi, definirei “alchimia occidentale”), è la Tavola di Smeraldo, attribuita ad una figura mitica – forse HermesTrismegistusnemmeno esistita nella realtà – di nome Ermete Trismegisto (“Hermes il tre volte grande”, poiché padrone dei segreti sapienziali che coinvolgevano corpo, mente e spirito) che, mentre la tradizione toccava varie civiltà, fu di volta in volta egizio, greco (il nome “Ermete Trismegisto” gli venne assegnato qua), arabo, romano, influenzando anche la Qabbalah ebraica. In pratica ogni civiltà occidentale e mediorientale ebbe un Dio o comunque una figura sapienziale che rappresentava Ermete.
A quando risale la Tavola di Smeraldo? Ovviamente nessuno lo sa’ con certezza, ma tradizione vuole che Ermete fosse contemporaneo di Mosé; egli incise le parole su una lastra di smeraldo usando la punta di un diamante, la moglie di Abramo (Sara) rinvenne poi la lastra nella sua tomba…

Ecco la traduzione della Tavola (tratta da Wikipedia, così come la foto di Ermete):

“È vero senza menzogna, certo e verissimo.

Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una. E poiché tutte le cose sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento. Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre, il Vento l’ha portata nel suo grembo, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il fine di tutto il mondo è qui. La sua forza o potenza è intera se essa è convertita in terra. Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso dolcemente e con grande industria. Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori. Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo e per mezzo di ciò l’oscurità fuggirà da te. È la forza forte di ogni forza: perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida. Così è stato creato il mondo. Da ciò saranno e deriveranno meravigliosi adattamenti, il cui metodo è qui. È perciò che sono stato chiamato Ermete Trismegisto, avendo le tre parti della filosofia di tutto il mondo.
Ciò che ho detto dell’operazione del Sole è compiuto e terminato.”

Le prime parole sono quelle che, personalmente, mi hanno sempre colpito maggiormente: “Ciò che è in basso” siamo noi e il nostro mondo materiale, “ciò che è in alto” è il mondo non manifesto, lo Spirito, e si comportano nello stesso modo perché così è la legge della cosa unica (chiamatelo Dio, Natura, Universo, Energia, come vi pare…). Ecco allora che ciascuno di noi, in potenza, ha Dio dentro di sé e può muovere le montagne con la forza della sua fede, può fare le stesse cose che fece Gesù e cose ancora più grandi (è lui stesso ad averlo detto, non è vero?); Gesù citò perfino la potenza insita in un singolo granello di senape e la fisica moderna ci ha dimostrato – in maniera anche drammatica – la potenza presente nei singoli atomi, sfruttando proprio questa unicità materia-energia, secondo il principio che esse sono solo due… punti di vista di “una cosa unica” (!).

Ecco perché, oggi, molte correnti spirituali tendono ad identificare lo Spirito con l’Energia.

candelaDi fatto la materia, noi, saremmo solo la “precipitazione” dello Spirito, dell’Energia”, in “agglomerati pesanti”, ma sempre da essa costituita. Ecco perciò il reale tentativo dell’Alchimia, ripresa e studiata perfino da Jung per la sua psicologia – intrisa, soprattutto negli ultimi anni della sua vita, di spiritualità – di ripulire la materia dai suoi elementi pesanti (il “piombo alchemico”) per ritrovarne lo spirito puro (lo “oro alchemico”), e infine portarlo – stavolta consapevolmente – sul piano materiale, ottenendo la “immortalità” (dell’anima o del corpo? Qualcuno sostiene che qualche alchimista si rese fisicamente immortale, forse è troppo 😀 ma l’influenza della mente sul corpo è sempre più riconosciuta…).

Jung intuì la pregevolezza del lavoro degli alchimisti, capì che l’eliminazione degli “elementi pesanti” era soprattutto un processo mentale di eliminazione delle sovrastrutture psichiche, degli scarabocchi scritti sul foglio bianco di una spiritualità in noi altrimenti congenita; gli alchimisti si servivano talvolta di metafore “materiali” (piombo, oro, sole, fuoco…) per nascondere precise operazioni di pulizia mentale aventi fine di ritrovare lo spirito puro. Non è, attenzione, solamente un ritorno allo stato primordiale di bambino o animale, ma un’operazione avente lo scopo di ritrovare lo spirito originale avendone stavolta consapevolezza e dunque potendone direzionare l’incommensurabile forza. Cosa che bambini e animali non fanno…

Bé, potrei continuare per ore, ma temo di dovermi proprio fermare, cosa dite? 😀

Alba sui monti

Sincronicita’

SINCRONICITA’
di Paulo Coelho


orologiSabato sera. Vado a comprare le riviste della settimana, leggo un articolo che attira la mia attenzione e penso: “Dovrei scrivere una email ad Anabela Paiva (la giornalista che aveva scritto l’articolo), facendole i complimenti”.
Mi siedo davanti al computer, cerco il suo indirizzo elettronico, non lo trovo, e dimentico la faccenda.
Un’ora dopo, tentando di fare un po’ di spazio nella libreria per nuovi libri, noto un foglio di carta: vi erano appuntati i numeri di telefono e l’email di Anabela.
Il pomeriggio di quello stesso sabato, mi ero trovato a riflettere se avrei dovuto servirmi della colonna a me affidata per condividere con il mio lettore alcuni brani del Libro delle Coincidenze (Amir Borges Mattos, Editore Dinamica), una raccolta di fatti che si svolgono in maniera sincronica. È chiaro che quanto accaduto con l’email di Anabela dissipò qualsiasi dubbio, ed eccovi dunque alcune storie del libro in questione. Prometto di riprendere l’argomento in una delle prossime occasioni, non per vedere la coincidenza come un fatto solo curioso, ma per approfondire il nostro rapporto con il “linguaggio dei segnali”.
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Il compositore tedesco Richard Wagner nacque nel 1813 (la somma di questi numeri è 13). Compose 13 opere, di cui la prima fu rappresentata per la prima volta in un giorno 13 e una delle più famose, Tannhauser, fu terminata il giorno 13. Wagner morì in un giorno 13.
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Conan Doyle, creatore del detective Sherlock Holmes, prese alloggio in una locanda a Passo Gemmi, in Svizzera. Mentre si riposava lì, decise di scrivere una breve storia, servendosi della locanda come scenario e descrivendo un incontro fra persone che si odiano. Quando tornò in Inghilterra, decise di distrarsi con la lettura di un racconto di Guy de Maupassant, «L’Auberge». Quale non fu la sua sorpresa nello scoprire che Maupassant aveva scritto una storia simile, ambientata nella stessa locanda.
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Il chimico nordamericano Charles Martin scoprì, nel 1886, un procedimento per isolare le impurità dell’alluminio. Quando inviò il suo lavoro a una rivista scientifica, venne a sapere che in quella stessa data era arrivato un lavoro del francese Paul Heroult, in cui si descriveva lo stesso metodo. Le coincidenze non finiscono qui: Martin e Heroult morirono un mese dopo avere compiuto 51 anni.
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Lo scrittore francese Camille Flammarion stava terminando un libro del suo studio quando una folata di vento entrò dalla finestra aperta e portò via alcune pagine. Il giorno seguente, un impiegato della tipografia dove il libro sarebbe stato stampato e che si trovava a un chilometro dalla casa di Flammarion – le trovò nel cortile interno del magazzino. Fu sorpreso nel leggere ciò che vi era scritto: quella parte del libro parlava della forza del vento.
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Nel 1972, in una intervista, la scrittrice Taylor Caldwell raccontò che lei e il marito già scomparso – possedevano un arbusto di gigli che non fioriva mai. Lui, una volta, aveva scoperto che quel tipo di fiore era conosciuto con il nome di “giglio della risurrezione”.
L’arbusto era fiorito solo una volta, nel 1970, proprio nell’ora del funerale di suo marito.
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Carl Jung, lo psicanalista famoso per i suoi studi sulla sincronicità, racconta una storia: nell’entrare in metropolitana per andare all’opera, scoprì che il numero del biglietto era lo stesso di quello del teatro. Quella sera, ricevette la telefonata di un amico che parlava da un telefono il cui numero era lo stesso di quello dei due biglietti.

 



Commento di Wolfghost: credo che a chiunque siano accadute coincidenze tali da far dubitare perfino i piu’ scettici (ed io in fondo sono spesso tra quelli! :-D) sulla vericidita’
della teoria sulla “sincronicita’ degli eventi”.
Anche io ne ho diversi, a partire dalla data di nascita, i quali numeri principali si sono ripresentati molto spesso nella mia vita.

Possono queste cose essere spiegate solo con un’attenzione particolare ad un determinato oggetto, evento, persona o numero? “La mente ossessionata scorge l’oggetto della propria ossessione ovunque” sosteneva Freud, ormai in aperta antitesi con quello che era stato il suo “discepolo” piu’ caro, ovvero Jung, il primo a usare il termine “sincronicita’” per descrivere una connessione temporale tra eventi diversi.

Ma, con buona pace di Freud, e’ indubbio che a volte si e’ proprio tentati di credere che qualcosa di vero ci sia…

zodiacoUn tentativo di spiegazione puo’ essere fatto ricorrendo alla Tavola di smeraldo, la quale recita ” Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una. “; ad esempio cio’ si applica all’oroscopo: quando voi siete nati (nel piccolo), non poteva essere un caso la disposizione degli astri in cielo (nel grande), i due eventi dovevano essere legati, per cui ad evoluzione celeste deve corrispondere medesima evoluzione personale.
Tutte le cose insomma sarebbero legate tra loro…

Il vero punto pero’ e’ l’interpretazione del perche’ questi fatti accadono. C’e’ chi vuol vedere in essi dei segnali che ci vengono dati (come mi pare di capire faccia il buon Coelho) e chi invece li vede come dovuti naturalmente al fatto che “tutto e’ una cosa sola” e, dunque, un evento in un posto non puo’ non provocare delle conseguenze altrove (e a qualcosa del genere si avvicina anche la fisica quantistica).
Questa e’ per me la vera differenza, perche’ mentre la seconda interpretazione si rifa’ ad un principio di causa-effetto, seppure ad un livello a noi inusuale, e quindi non necessariamente legato ad un “disegno” o una “direzione dietro le quinte”, la prima richiede necessariamente l’esistenza di una qualche Entita’ superiore.

E voi? Avete qualche esempio di sincronicita’ avvenuto nella vostra vita da riportare? 🙂

orologio

 

Esoterismo: La Tavola di Smeraldo, il principio dell’Alchimia

Uno dei testi più famosi dell’esoterismo, più precisamente dell’ermetismo (che, non me ne vogliano i puristi, definirei “alchimia occidentale”), è la Tavola di Smeraldo, attribuita ad una figura mitica – forse HermesTrismegistusnemmeno esistita nella realtà – di nome Ermete Trismegisto (“Hermes il tre volte grande”, poiché padrone dei segreti sapienziali che coinvolgevano corpo, mente e spirito) che, mentre la tradizione toccava varie civiltà, fu di volta in volta egizio, greco (il nome “Ermete Trismegisto” gli venne assegnato qua), arabo, romano, influenzando anche la Qabbalah ebraica. In pratica ogni civiltà occidentale e mediorientale ebbe un Dio o comunque una figura sapienziale che rappresentava Ermete.
A quando risale la Tavola di Smeraldo? Ovviamente nessuno lo sa’ con certezza, ma tradizione vuole che Ermete fosse contemporaneo di Mosé; egli incise le parole su una lastra di smeraldo usando la punta di un diamante, la moglie di Abramo (Sara) rinvenne poi la lastra nella sua tomba…

Ecco la traduzione della Tavola (tratta da Wikipedia, così come la foto di Ermete):

“È vero senza menzogna, certo e verissimo.

Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una. E poiché tutte le cose sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento. Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre, il Vento l’ha portata nel suo grembo, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il fine di tutto il mondo è qui. La sua forza o potenza è intera se essa è convertita in terra. Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso dolcemente e con grande industria. Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori. Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo e per mezzo di ciò l’oscurità fuggirà da te. È la forza forte di ogni forza: perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida. Così è stato creato il mondo. Da ciò saranno e deriveranno meravigliosi adattamenti, il cui metodo è qui. È perciò che sono stato chiamato Ermete Trismegisto, avendo le tre parti della filosofia di tutto il mondo.
Ciò che ho detto dell’operazione del Sole è compiuto e terminato.”

Le prime parole sono quelle che, personalmente, mi hanno sempre colpito maggiormente: “Ciò che è in basso” siamo noi e il nostro mondo materiale, “ciò che è in alto” è il mondo non manifesto, lo Spirito, e si comportano nello stesso modo perché così è la legge della cosa unica (chiamatelo Dio, Natura, Universo, Energia, come vi pare…). Ecco allora che ciascuno di noi, in potenza, ha Dio dentro di sé e può muovere le montagne con la forza della sua fede, può fare le stesse cose che fece Gesù e cose ancora più grandi (è lui stesso ad averlo detto, non è vero?); Gesù citò perfino la potenza insita in un singolo granello di senape e la fisica moderna ci ha dimostrato – in maniera anche drammatica – la potenza presente nei singoli atomi, sfruttando proprio questa unicità materia-energia, secondo il principio che esse sono solo due… punti di vista di “una cosa unica” (!).

Ecco perché, oggi, molte correnti spirituali tendono ad identificare lo Spirito con l’Energia.

candelaDi fatto la materia, noi, saremmo solo la “precipitazione” dello Spirito, dell’Energia”, in “agglomerati pesanti”, ma sempre da essa costituita. Ecco perciò il reale tentativo dell’Alchimia, ripresa e studiata perfino da Jung per la sua psicologia – intrisa, soprattutto negli ultimi anni della sua vita, di spiritualità – di ripulire la materia dai suoi elementi pesanti (il “piombo alchemico”) per ritrovarne lo spirito puro (lo “oro alchemico”), e infine portarlo – stavolta consapevolmente – sul piano materiale, ottenendo la “immortalità” (dell’anima o del corpo? Qualcuno sostiene che qualche alchimista si rese fisicamente  immortale, forse è troppo  ma l’influenza della mente sul corpo è sempre più riconosciuta…).

Jung intuì la pregevolezza del lavoro degli alchimisti, capì che l’eliminazione degli “elementi pesanti” era soprattutto un processo mentale di eliminazione delle sovrastrutture psichiche, degli scarabocchi scritti sul foglio bianco di una spiritualità in noi altrimenti congenita; gli alchimisti si servivano talvolta di metafore “materiali” (piombo, oro, sole, fuoco…) per nascondere precise operazioni di pulizia mentale aventi fine di ritrovare lo spirito puro. Non è, attenzione, solamente un ritorno allo stato primordiale di bambino o animale, ma un’operazione avente lo scopo di ritrovare lo spirito originale avendone stavolta consapevolezza e dunque potendone direzionare l’incommensurabile forza. Cosa che bambini e animali non fanno…

Bé, potrei continuare per ore, ma temo di dovermi proprio fermare, cosa dite? 😀

Alba sui monti