Il dio Apollo segue la ninfa Dafne nel bosco. È innamorato di lei, ma Dafne – sempre corteggiata da tutti – non sopporta più il proprio splendore, e chiede aiuto agli dèi, dicendo: «Distruggete questa bellezza che non mi lascia mai tranquilla». Gli dèi ascoltano la preghiera di Dafne e la trasformano in una pianta: l’alloro. Apollo non riesce più a trovarla, giacché adesso lei è solo una parte della vegetazione. Dafne ha agito in un modo che tutti noi conosciamo bene: spesse volte uccidiamo i nostri talenti, perché non sappiamo cosa farne.
È più comoda la mediocrità: essere soltanto «uno in più», invece di lottare per mostrare tutto ciò che siamo capaci di fare con i doni che Dio ci ha dato.