Sono arrivati Lara e Mr Jones! :-)

Aggiornamento 10 Novembre: Tom è stato operato con successo! Il veterinario, che è molto espressivo, era sorridente! 😉 Temevamo ci venisse a parlare con faccia torva, ma non è stato così! Il tumore è stato asportato e da come si presentava ha lasciato il veterinario ottimista sulla sua tipologia… ovviamente con i dovuti scongiuri del caso perché solo l’esame istologico potrà dirci la realtà. Potrebbe comunque essere che il “compatibile con sarcoma”, descritto nel referto dell’esame citologico dell’ago aspirato, non sia destinato ad essere confermato… speriamo bene, ora dobbiamo “solo” attendere i risultati…

 

Magari vi darò più dettagli domani, in ogni caso mi sembrava d’obbligo fissare sul blog una data finalmente bella dopo tante tristi: proprio oggi, un mese esatto dalla morte del nostro amato Julius, sono arrivati il piccolo Mr Jones e sua mamma Lara! 🙂

In realtà finora c’è stato gran bordello! 😀 Soprattutto la mammina sembra… davvero tosta e soffia e “ringhia” a tutti gli altri… a volte perfino a suo figlio (probabilmente nella confusione generale) che le risponde a tono! Anche lui, pur piccinissimo, sembra avere un certo caratterino! 😀

Le reazioni sono state diverse:

Sissi ha iniziato a soffiare “di rimando” ma poi – come suo costume – si è irritata per il poco rispetto e ha iniziato a soffiare anche per prima 😉

Numa è stata bravissima! Poverina: lei è una “gatta Hippy” che crede nell’amore universale 😀 Così si avvicina con amore (e curiosità)… ma è presa a soffiate sia dal piccolo che dalla mamma… anzi ha rischiato qualche “schiaffo” 😦

Perseo sembra arrabbiato nero, anche con noi… forse si è ingelosito o semplicemente, un po’ come Sissi, si è irritato nel vedersi trattato con poco rispetto 😉

Tom è stato comprensibilmente in imbarazzo, ed anche visibilmente geloso… continuava a cercare le nostre attenzioni. Troppi gatti? 🙂 Comunque ora è qua che riposa tranquillo.

Speriamo bene, primo perché tra pochi giorni Tom verrà operato e dovrà esserci tranquillità attorno a lui in quei giorni, e in secondo luogo perché se proprio non dovesse esserci un minimo di riappacificazione… potremmo dover richiamare la volontaria che ce l’ha portati affinché trovi un’altra sistemazione a Lara 😦 E sarebbe davvero un peccato: anche stasera, a sorpresa, ha allattato Mr Jones (che in teoria è svezzato, infatti ha anche mangiato normalmente), ed è stato davvero bello da vedere! 😉

Vi lascio con qualche foto dei nuovi arrivati 🙂

Il piccolo Mr Jones, due mesi 🙂
Mamma Lara
Mr Jones e… Sissi: 12 chili di differenza!
– Ma chi è ‘sto microbo?? 😀
Giornata intensa… Mr Jones inizia ad addormentarsi ovunque 😉 Buonanotte!!

Lutto e sentimenti – un pensiero di Sogyal Rinpoche

Una perdita, un lutto possono farvi diventare acutamente consapevoli delle conseguenze di non aver dimostrato nella vita amore e comprensione, di non aver chiesto perdono, e ciò può rendervi molto più sensibili verso le persone care che restano.

Dice Elizabeth Kubler-Ross: “Cerco di insegnare alla gente a vivere in modo da dire agli altri queste cose mentre possono ancora ascoltarle”. E Raymond Moody, dopo una vita di lavoro con le esperienze di pre-morte, scrive: “Ho incominciato a capire quanto tutti siamo vicini alla morte nella vita quotidiana. Ora più che mai sono attento a comunicare alle persone che amo i miei sentimenti”.

da “Riflessioni quotidiane sul vivere e sul morire” di Sogyal rinpoche

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Commento di Wolfghost: tutti, almeno tra le persone che ho conosciuto io, diventiamo più ricettivi verso i sentimenti e il rispetto degli altri e della vita in generale, allorquando subiamo un lutto o andiamo vicini alla morte, anche se ognuno risponde a questi drammatici eventi a modo proprio. Tuttavia, sebbene sia auspicabile e necessario superare la fase del lutto o della paura per poter continuare a vivere, troppo spesso dopo un po’ di tempo molte persone ricadono negli stessi errori di prima, come se non avessero imparato nulla. Tornano a prendersela oltre misura per banalità, ad essere solamente incentrati su sé stessi, a non rispettare la vita in ogni forma in cui essa si presenti, a sottovalutare le cose davvero importanti.

Un tempo amavo dire che meglio sarebbe restare un po’ più ignoranti piuttosto che subire lezioni tremende, ma visto che queste, purtroppo, accadono ugualmente, è un peccato – nel vero senso del termine – non imparare nulla.

 

Un aggiornamento su Tom: verrà operato per l’asportazione del tumore martedì prossimo, tra una settimana esatta. Poi non potremo fare altro che restare in attesa del risultato dell’esame istologico, così poi da decidere se e quale terapia adottare.

Distacco: solo essendo un po’ egoisti si preserva la propria integrità

Tom

Aggiornamento su Tom: ci sono dei periodi nella vita nel quale sembra non andarne una giusta… Stamattina Tom ha fatto la visita cardiologica: tutto bene, un piccolo soffio al cuore, normale nei cani piccoli di quella età, nulla di grave. Ma… speravamo di chiudere il discorso del nodulo sulla zampa… invece il risultato dell’esame citologico non è stato confortante: pare si tratti di un tumore maligno, un sarcoma. Tom andrà operato al più presto, poi il tumore sarà mandato in laboratorio per l’esame istologico per capirne l’aggressività. Lì si capira se finalmente ne saremo usciti, cioé se sarà bastata l’asportazione, o se Tom dovrà subire altre cure, come la chemioterapia. Io stavolta ho buone percezioni… eppure sono notoriamente pessimista. Speriamo che chi mi “suggerisce”… sappia cosa fa’!

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Riprendo a recuperare qualche post ormai “datato”. Questo ad esempio è di febbraio 2008, poco meno di otto anni fa’… come passa il tempo, eh?
Per gli interessati, un piccolo aggiornamento su Tom. Come avevo scritto, martedì scorso gli è stato fatto un prelievo tramite ago aspirato, infatti ha una massetta sottopelle all’altezza della “tibia” della zampa anteriore sinistra. Può essere nulla, può essere qualcosa da non sottovalutare: meglio controllare. La cosa incredibile è che il campione prelevato… è andato perso 😐 Avete letto bene: l’istituto di analisi non l’ha mai ricevuto mentre la clinica veterinaria giura di averlo mandato. Che dire? Complimenti. Dovremo cominciare tutto da capo… magari con un nuovo veterinario.

Intanto lui non si preoccupa e, a dispetto dei suoi 11 anni, continua a non perdere occasioni di dimostrare la sua vitalità! Vedere la foto sopra per credere! 😀

Ed ecco il post. Al seguente link trovate quello del 2009, con tutti i commenti dell’epoca: Distacco: solo essendo un po’ egoisti si preserva la propria integrità


“Solo essendo un po’ egoisti si preserva la propria integrità” mi disse un collega di lavoro ormai ben più di 10 anni fa’… Egoismo è senz’altro una parola a cui viene data comunemente un’accezione negativa. Come non essere d’accordo? Ma… non è che sarà anche una parola usata e abusata spesso per colpire chi semplicemente difende sé stesso e i propri spazi vitali? Quel mio collega, di fatto, non disse “solo essendo egoisti”, bensì “solo essendo un po’ egoisti”…

“Solo essendo un po’ egoisti si preserva la propria integrità”.
I grandi maestri spirituali conoscono bene il valore del Distacco, ovvero di quella condizione per cui, pur essendo ben presenti in sé stessi e nelle interazioni con gli altri, si evita di diventarne dipendenti e schiavi. Siamo chiari: in ogni relazione, soprattutto quelle amorose, almeno un pizzico di dipendenza è forse inevitabile, addirittura può far piacere percepirla. Nessuno stigmatizza questo. Ma il divenire incapaci di sottrarsi a qualsivoglia forma di pressione esterna, è davvero tutt’altra cosa.

No“Solo essendo un po’ egoisti si preserva la propria integrità”.
Siete persone che non sanno dire di “no”, nemmeno quando quel “no” è un vostro sacrosanto diritto?
Non siete più capaci o non vi resta più tempo per vivere la vostra vita perché ognuno, dopo aver accettato una vostra mano, ora si sente in diritto di avere sempre il vostro braccio?
Vi sentite a disposizione come se foste un numero di pronto intervento 24 ore su 24, 7 giorni su 7?
Bé, allora un po’ di sano distacco è ciò che fa per voi!

castaneda“Solo essendo un po’ egoisti si preserva la propria integrità”.
Don Juan (parlo del personaggio dei libri di Castaneda, naturalmente), interrogato dal suo discepolo sul motivo per cui rimaneva così emotivamente impassibile di fronte alle difficoltà terribili di chi si rivolgeva a lui, rispondeva che solo un sano distacco permette davvero di aiutare gli altri. Perdete il distacco e, con ogni probabilità, verrete trascinati nello stesso inferno di chi state cercando di aiutare. Perderete obiettività, lucidità, inizierete a dimenticare i buoni propositi dai quali eravate partiti. Alla fine, non solo non avrete raggiunto l’obiettivo di aiutare l’altro, ma sarete voi ad essere bisognosi di aiuto!
Guardate, le persone che sanno meglio aiutare gli altri, sono quelle che sono capaci di non essere travolte da loro e dai loro problemi. Nessuno incita nessuno a “lavarsene le mani”, sia chiaro, ma non diventate preda dei numerosi vampiri di energia che sono in circolazione. Se vi rendete ad essi disponibili, vi succhieranno la vita senza alcun costrutto, non solo per voi, ma nemmeno per sé stessi.

“Solo essendo un po’ egoisti si preserva la propria integrità”.
Chi vi ama, o chi è semplicemente corretto, non vi “ruba” energia, la scambia. Tutti abbiamo momenti di difficoltà nei quali abbiamo bisogno del sostegno del partner, degli amici, di altre persone. Ma c’è chi, trovando comodo quell’appoggio, non fa più nulla per risollevarsi. E questo non va bene. Voi non siete cuscini, non siete stampelle. Siete persone che scelgono liberamente di donare e donarsi.
Non fatevi usare.

amore e psiche - Canova

Julius e… Mr. Jones

Julius oggi è tornato a casa, le sue ceneri sono nel cofanetto di legno accanto alla sua foto… ed a uno dei topolini con il quale giocava 🙂

La fiammella verrà accesa ogni giorno almeno per 14 giorni. I 14 giorni hanno un significato buddista. Oggi è il decimo.

So che molti troveranno tutto ciò esagerato, ma poco importa. Che si creda o meno, è qualcosa che serve… almeno alla nostra psiche e al nostro cuore. Qualcosa che serve per… lasciarlo andare. C’è chi preferisce cancellare tutto, togliere dalla vista. Io la penso al contrario. Il modo migliore di superare un dolore è affrontarlo, non rimuoverlo. Altrimenti ogni volta che tornerà nei ricordi, attraverso un oggetto, una canzone, una espressione di un altro gatto, sarà una stilettata al cuore.

E questo non vale solo per lui, vale per ogni cosa, per ogni essere, anche per un essere umano.

Non credo che mi vedrete più parlare di lui, non perché non lo ricorderò, ciò è impossibile. Bensì perché, da ora in poi, diverrà faccenda privata. Come, salvo per un post, è stato a maggior ragione mio fratello, o – in passato – i miei genitori.

Ed ora, cari amici, vi presento… Mr Jones, per gli amici Jones 🙂 Siamo andati a trovarlo oggi, in un paesino sopra Sori, sempre in provincia di Genova ma nella Riviera di Levante. Al momento è in stallo assieme a sua mamma e due suoi fratellini, splendidi come lui, anche loro già adottati 🙂

Quando sarà svezzato, tra un paio di settimane, raggiungerà Sissi, Numa e Perseo. E, ovviamente, Tom. Non solo… la mamma, che ha poco più di un anno, è ancora senza adozione… e siamo fortemente tentati di accogliere anche lei 😐 Vedremo…

Perché “Mr Jones”? Bé… all’inizio ho pensato a Indiana… poi ho collegato Jones (Indiana Jones). Jones era il gatto di Alien, anche se in realtà nel film era rosso (di fatto assomigliava a Perseo 😉 ). Inoltre Jones inizia con la “J”, come Julius. Mr Jones è un film del 1993 con Richard Gere… indimenticabile la scena nella quale interrompe l’Inno alla gioia in un teatro stracolmo perché convinto di suonarlo meglio del direttore di orchestra 😀

Vedremo se il nostro Mr Jones sarà altrettamento matto! 😛

Mr. Jones
Mamma Lara e Mr Jones (in primo piano)

La coscienza della morte negli animali

Sissi, Julius e Numa, 2013

Una cosa di cui sono ormai ragionevolmente sicuro è che gli animali non hanno coscienza della morte.

In questi giorni mi è capitato sovente di vedere Numa e Sissi aggirarsi per casa, in camera in particolare, e guardare attentamente nei posti, nelle cucce, dove Julius soleva andare negli ultimi tempi.

Soprattutto Numa sembra sorpresa di non vederlo. A volte sembra… aspettarlo, come se, anche questa volta, Julius si fosse allontanato per, presto o tardi, ritornare.

Una notte di due anni fa’ Julius cadde dal balcone della casa dove abitavamo, al primo piano di una palazzina.

Noi non c’eravamo, avevamo fatto un breve “scambio casa” con una zia di Lady Wolf per avere modo di stare qualche giorno con sua nonna, a 400 chilometri di distanza. Quando la zia ci avvisò che non trovava più Julius, tornammo precipitosamente indietro… ma lui non c’era.

Julius riposa dopo essere stato ritrovato, 2013

Furono giorni terribili. Non c’è nulla di peggio di immaginare il proprio amato animalotto impaurito, nascosto chissà dove, morire di fame a poco a poco.

Lui non era abituato a stare fuori, non ce l’avrebbe mai fatta. Per fortuna, grazie a Lady Wolf che non si diede per vinta, lo ritrovammo quando io, ormai, iniziavo a perdere la speranza.

Se cercate nel blog, mettendo “Julius” come parola chiave, certamente vi uscirà quanto scrissi allora.

Quando lo riportammo a casa, sano e salvo, Numa, a sorpresa, si arrabbiò con lui, forse perché sentiva un odore diverso prendendolo perciò per un altro gatto. I gatti, come i cani, vanno molto a “fiuto”. Comunque poche ore dopo si riappacificarono.

Poi c’è stata la notte in cui Julius venne ricoverato dal veterinario. Anche lì Numa lo vide ritornare.

Credo che lei, ancora, si… sorprenda di non vederlo. Forse, a modo suo, si pone delle domande. Ma non credo “sappia” che è morto. Non credo che gli animali abbiano questa coscienza, che sappiano cosa è la morte.

Ed è una cosa bellissima, che invidio loro tantissimo!

Si potrebbe obiettare che ci sono cani che vanno sulla tomba del padrone defunto, ma questo non significa che sanno che è morto. Penso che anche lì… si aspettino di vederlo tornare. Come Hachiko che, fino alla sua stessa morte, andò ad aspettare il ritorno del suo “amico umano” alla stazione ogni giorno.

Mi sono rovinato parte della vita, “grazie” alla consapevolezza della morte. Credo che questa sia la vera punizione dell’umanità per aver colto la mela dall’albero della conoscenza.

Personalmente preferirei essere ignorante. Preferirei essere… un gatto.

Numa oggi

Julius, in loving memory

9 ottobre 2015. Buonasera, cari amici. Questo purtroppo non è più un aggiornamento. Diciamo che è una semplice aggiunta. Parlavo con Demetra di strane “coincidenze” che già prima della morte del mio amatissimo gatto hanno iniziato ad accadere. Dopo la sua morte, ho già raccontato nei commenti a Ventisqueras, di come Perseo, stamattina presto, erano circa le sei e mezza, sia venuto a coricarsi al mio fianco e ha fatto perfino le fusa, cosa che non mi aveva mai fatto. A voler credere… sembra che qualcuno che è stato solito farlo per sette anni (bé… lui faceva anche il “pane”… ma adesso non pretendiamo troppo 🙂 ) l’abbia spinto a farlo 😉

Oggi sono andato in una nota catena di supermercati per animali a fare la solita spesa per Tom e i gatti. C’era una cassiera nuova, mai vista. Io, rivolgendomi ad una delle solite che sapeva di quanto stava accadendo, mi sono sentito di aggiornarla sullo sfortunato epilogo, al che è intervenuta anche la nuova e… incredibilmente era informatissima sulla malattia che, con ogni probabilità, ha ucciso Julius, sembrava una veterinaria. Addirittura terminava le frasi prima di quanto facessi io. Mi ha detto che “lui era così”, che non c’era nulla da fare ed anche i corticosteroidi avrebbero al massimo potuto farlo stare “un po’ su” ma non guarirlo, perché per quella malattia non c’è cura. Mi ha detto che certamente soffriva e che abbiamo fatto bene a terminargli tale sofferenza. Che se fossimo andati avanti sarebbe stato solo una cavia nelle mani dei veterinari. E, mentre stavo uscendo dal negozio, che… ora dovevo pensare ad un nuovo piccolo 🙂 Cosa anche questa di cui avevamo parlato io e Lady Wolf (ovviamente la cassiera non poteva saperlo). Ma soprattutto è stato il suo riferimento al fatto che “lui era così”, come se non si fosse trattato di una vera malattia ma piuttosto del suo stesso modo di essere, come se semplicemente fosse arrivato al termine naturale della sua esistenza… mi ha sbloccato qualcosa, perché io stesso durante il mese passato avevo “sentito” che era così. Più tardi, pensandoci e parlandone al telefono con Lady Wolf, mi sono messo a piangere… ma stavolta non di tristezza, bensì quasi di gioia… perché ho sentito che semplicemente il suo ciclo si era compiuto, e che tutti questi sette anni sono stati per lui pieni di felicità 🙂

Anche se certamente qualche lacrima ancora scenderà… credo che adesso sono pronto per lasciarlo andare… 🙂

Dicono che gli angeli a volte usano le persone che incontriamo per darci i loro messaggi… bé, io ho sentito che è così. E non mi stupirei se quella cassiera non la incontrassi più.

Julius, Aprile 2008 + 7 Ottobre 2015

Stamattina, intorno alle 10, nella nostra casetta e attorniato dal nostro amore, il cuore di Julius ha smesso di battere. Ci sono volute due inizioni intracardiache, anche in questo caso ci ha dimostrato quanto era forte… o quanto, da qualche parte, è forte ancora. Anche dopo morto, alcune parti del suo corpo hanno avuto convulsioni, la veterinaria che ha praticato l’eutanasia ci ha tranquillizato dicendoci che comunque ormai era morto, ed ha detto che è normale… quando il gatto era tanto sofferente, perché l’energia che era nei muscoli si viene a scaricare. Alla domanda “Ma allora non è vero che non stava soffrendo, che era solo in uno stato di stanchezza debilitante?” ha fatto una smorfia e ci ha risposto che dubita fortemente fosse così. Quindi, sì, è stata la scelta giusta. E poi comunque stamattina non riusciva più nemmeno a reggersi sulle zampe, cadeva di lato con bocca aperta e occhi spalancati, ma era così forte che perfino in queste condizioni chissà quanto avrebbe tirato avanti… non era più accettabile.

Nel momento del trapasso, gli abbiamo letto tre volte il passo indicato nel “Libro tibetano dei morti” per accompagnarlo nel viaggio nell’aldilà… Speriamo tanto di incontrarci di nuovo tutti, un giorno…

Grazie a tutti quelli che ci hanno e lo hanno sostenuto. Siete stati preziosi! 🙂

P.S.: un’ultima cosa tengo a dirvi… pensate che anche stanotte, l’ultima, alle quattro Julius ha tentato di salire sul letto per venire a coricarsi al mio fianco, come ha fatto per questi sette anni. Non ce l’ha fatta, ma io ho sentito il suo aggrapparsi con le unghie, allora l’ho tirato su e me lo sono messo a fianco. Di una cosa sono sicuro: non ci sarà mai un altro gatto che mi abbia voluto così bene come ha fatto lui… fino alla fine. Un amore ovviamente reciproco.

Julius… è la notte critica :-(

Aggiornamento 5 ottobre: il calvario di Julius è iniziato ormai più di un mese fa’, la prima visita è stata il 4 settembre… è incredibile pensare che un esserino così piccolo stia sopportando tutto questo. Già il 10 settembre ci sentimmo dire che era un miracolo che fosse ancora vivo!

Oggi abbiamo avuto il responso dell’analisi citologica del sangue. Non sembrano esserci parassiti. Quindi il ragazzo si è fatto un mese di antibiotici… per niente o quasi. Anche se incredibilmente in questo campo la certezza non è mai data: il parassita potrebbe avere dei periodi dove resta “nascosto” e non si vedrebbe nel sangue.

Se questo già vi sembra strano, non è nulla in confronto alla faccenda della presunta leucemia. Questo veterinario ha detto che, pur la certezza non essendoci (ma va’?) perché servirebbe un prelievo dal midollo che non si può fare, visto le condizioni di Julius, quasi sicuramente è leucemia perché compaiono “cellule atipiche” nel sangue. Però abbiamo contattato un altro veterinario, una veterinaria esattamente, che cura solo gatti e che ha buona fama. Per lei… non ci sono motivi, leggendo gli stessi risultati, di ritenere che ci sia leucemia! 😐 Ovviamente, va da sé, la certezza della smentita non c’è, per il medesimo motivo sopra esposto.

Questa veterinaria ritorna all’ipotesi della anemia, anche perché nelle analisi si parla di “anemia rigenerativa” e non “non-rigenerativa”: ciò significa che il povero corpicino di Julius i globuli rossi li produce (molto peggio sarebbe il contrario) ma qualcosa poi li distrugge. Questo qualcosa sarebbe lo stesso sistema immunitario di Julius. Si tratterebbe perciò di una malattia autoimmune.

Visto che in un mese non c’è stato modo non solo di venirne fuori ma nemmeno di avere una diagnosi certa (sono state dichiarate via via 6-diagnosi-6 diverse), abbiamo deciso di seguire questa ultima veterinaria.

La terapia non è molto diversa: stop all’antibiotico (che era già stato proposto dal veterinario precente), continuazione degli altri farmaci ma cambio del cortico-steroide in un altro di categoria diversa.

L’idea è che il cortico-steroide giusto sia in grado di sopprimere il sistema immunitario che sarebbe reseponsabile della distruzione dei globuli rossi. Questa nuova terapia è già iniziata (siamo corsi subito in farmacia).

Successivamente, o meglio parallelamente, deve essere indagato il motivo che ha provocato l’anemia autoimmune, perché anche nel caso che Julius rispondesse alla terapia, non può farla in eterno. Verrà perciò fatto un nuovo prelievo di sangue allo sventurato animale 😦 Il campione sarà inviato a Torino in un laboratorio altamente specializzato. Sempre che Julius risponda al nuovo farmaco, cosa che sapremo in pochi giorni.

Ci spiace sottoporlo ad un nuovo viaggio (questa veterinaria sta ad una quindicina di chilometri, anziché di fronte a casa) ed a un nuovo prelievo, ma se davvero ha una speranza di sopravvivere… non possiamo lasciarla perdere 😦

Aggiornamento 4 ottobre: Metto come aggiornamento il contro-commento dato a Demetra, così da non ripetermi… purtroppo non sono buone notizie: Alla fine l’ho tirato fuori dalla cuccetta “di peso” [si era rintanato lì e sembrava voler solo dormire senza alcuna reazione all’ambiente esterno], gli abbiamo dato la pastiglia (e non è purtroppo un caso se è stato facile, quando invece solo un mese fa’ era un’impresa disperata), l’abbiamo messo in lettiera per fare pipì e l’ho portato a fare un giro nel giardino che ama tanto e che, purtroppo, si è goduto solo due estati (nemmeno complete, perché l’anno scorso ci eravamo trasferiti a luglio inoltrato e quest’anno ha iniziato a star male a fine agosto/inizio settembre. Solo pochi giorni fa’ potevamo lasciarlo lì da solo, poteva salire nelle “zone giardino” (il resto è pavimentazione) e scenderne da solo… ora lo devo tenere in braccio e praticamente si “lascia andare” tra le mie braccia 😦 Ha difficoltà di respirazione, lacrima, ha muco dal naso e la mascella sembra gonfiarsi (forse per il cortisone), ma soprattutto… non mangia più 😦 Credo che ormai non ci siano più possibilità e che sia questione di ore, al massimo di giorni, ma almeno abbiamo tentato…

 

Aggiornamento 3 ottobre: Julius ha passato la notte, anzi a sorpresa stamattina è saltato sul letto (non senza difficoltà) ed è venuto a stendersi vicino a me 🙂 Ovviamente non è guarito, è sempre in condizioni critiche, ma… oggi siamo riusciti a dargli un’altra dose di antibiotico via bocca. E’ l’extrema ratio: dopo 20 giorni di un altro antibiotico, difficilmente questo, anche se più specifico, può fare il miracolo. Ma almeno avremo tentato il tutto per tutto. Ovviamente ci vorrebbe tempo, i globuli rossi ci metterebbero comunque tempo per risalire, e non è detto che Julius questo tempo ce l’abbia. Sempre che, e non è affatto detto, siano davvero i parassiti a provocargli tutto questo.

Per noi è evidente ormai che ogni giorno può essere l’ultimo. Oggi, visto che essendo sabato sono a casa, ce lo siamo coccolati tutto il pomeriggio e, vedendo che a un certo punto ci cercava con gli occhi, gli ho sussurato “Siamo qua, ci proveremo fino alla fine, non temere!”.

 

Cari amici… temiamo davvero che sia giunta l’ora della verità… Stasera il ragazzo sembra davvero essere al limite… 😦

Abbiamo chiamato il nostro vecchio veterinario, che adesso è piuttosto distante da noi, per chiedere un secondo parere. E’ stato molto disponibile, si è fatto mandare gli esami via e-mail e poi ci ha richiamato. E’ stato cortese… ma deciso: per lui avremmo dovuto insistere con la terapia per i parassiti da pulci, perché la sintomatologia è quella.

La storia è che anche il veterinario che ha in cura Julius ci aveva direzionato sull’antibiotico specifico, ma purtroppo esiste solo in pastiglia e non c’era stato modo di fargliela prendere; non solo la sputava, ma quando finalmente credevamo di avercela fatta, l’ha vomitata. Perfino il veterinario non c’era riuscito. Purtroppo in quel periodo Julius era inappetente e non si poteva nemmeno dargliela con altro cibo: non mangiava nulla. Allora il veterinario gli cambiò l’antibiotico con un uno che esiste anche in versione iniettabile. A suo dire, anche se il principio era diverso, avrebbe dovuto funzionare comunque. Ma il nostro vecchio veterinario non è d’accordo: secondo lui quel primo antibiotico era l’unico specifico, l’unico giusto, ed è stato un errore cambiarlo. E l’ipotesi della leucemia non regge, perché la bilirubina alta non c’entava nulla in quel contesto.

Sono corso alla farmacia di turno notturno, distante una quarantina di chilometri (nel genovesato ne esistono solo due, entrambe nel centro di Genova), ho ricomprato l’antibiotico e stasera gliel’abbiamo dato (non senza grosse difficoltà) e non l’ha vomitato. Ma… primo: non sono affatto sicuro che il veterinario di Julius si fosse sbagliato, in Internet abbiamo trovato che, sebbene non sia forse basato sul principio più valido, il farmaco sostitutivo avrebbe dovuto funzionare lo stesso. Anche se altri siti non sono così d’accordo. Secondo: anche il vecchio veterinario ha detto chiaramente che i valori dell’ematocrito “non sono compatibili con la vita”, ergo è un miracolo che sia ancora vivo.

Ora Julius è nella sua cuccetta e il respiro sembra essersi un po’ calmato ma… ha un aspetto che non ci piace, sembra si stia addormentando con gli occhietti aperti 😦

Sentiamo che questa sarà la notte decisiva: se la passa… chissà, magari davvero l’antibiotico avrà il tempo di fare effetto (e pazienza se Julius mi sforacchierà a dentate le mani quando cercherò di dargli le successive dosi), ma da come è messo… sinceramente non crediamo che ce la farà 😦

Voglio chiudere questo post con uno scritto che Lady Wolf ha postato su un gruppo di “gattofili” a cui partecipa e con una foto del ragazzo prima del crollo di stasera… Le preghierine sono quanto mai benvenute!! 🙂

Cari a-mici, grazie a tutti per il sostegno morale in queste settimane così dure..  il ra-gatto dimostra una tenacia e una forza da leoni, mangia, dorme, sembra nemmeno soffrire, ogni tanto prova a fare qualche salto, ma riesce solo nei mobili bassi perché al mimimo sforzo si affatica e gli viene il fiatone.. il veterinario dice che è normale, dato che è senza globuli rossi che trasportano ossigeno ogni minimo sforzo gli dà l’affanno… aspettiamo i risultati per martedì ma è quasi certa leucemia neoplastica.. in questo periodo ci sta insegnando tanto, sta cercando in tutti i modi di fare le cose che faceva prima, noi a volte lo aiutiamo, ma sembra quasi che si arrabbia se lo aiutiamo troppo.. questi felini, hanno una dignità… dovremmo imparare da loro tante cose soprattutto la cosa più difficile per tutti come affrontare la morte con coraggio.. grazie Juliussino, ci stai insegnando tantissimo in questo periodo.. finché non soffrirai ti godrai la tua casa e le nostre cure.. poi se sarà il momento ti aiuteremo a non soffrire, sappiamo che ci tieni amore..”

Julius oggi

Come cambia in fretta il cielo… e, ovviamente, aggiornamenti su Julius!

Aggiornamento 1 ottobre: stasera siamo stati dal veterinario perché nel pomeriggio Julius sembrava di nuovo in difficoltà. E’ stato bravissimo! Mentre aspettavamo il risultato delle analisi del sangue, lo portavo a spasso per lo studio tenendolo in braccio, lo facevo guardare fuori dalle finestre e lui era decisamente interessato… Un vero tesoro 🙂

Purtroppo le analisi sono state impietose. I globuli rossi sono così bassi che il veterinario si è detto stupito che sia ancora vivo 😦 Lady Wolf è molto abbattuta, perché visto il colorito e il fatto che mangia di gusto, iniziava a sperarci… La nuova diagnosi, la quinta a questo punto, è leucemia, non quella infettiva classica dei felini, la FELV, bensì il tumore del sangue. Attendiamo l’esito di altri esami che il veterinario ha mandato a far analizzare, ma si è detto quasi sicuro. E comunque, anche non fosse quella la causa, i valori sono così bassi che le speranze sarebbero quasi zero comunque.

Julius tornato a casa è andato nella sua cuccetta e poi ha mangiato 🙂 E’ un vero guerriero e… sì, certamente è ancora con noi per tutte le attenzioni amorevoli che gli diamo 🙂 Ho detto a Lady Wolf di non essere abbattuta per non essere riuscita a salvarlo: ogni giorno che passa con noi senza soffrire, con il nostro affetto, è un regalo grande che gli facciamo… e un regalo grandissimo che lui fa’ a noi 🙂

Aggiornamento mercoledì 30 settembre: stasera Julius ci preoccupa molto… è peggiorato nel giro di due giorni, è tornato a sembrare raffreddato, peggio di qualche giorno fa’… e pensare che sembrava averla passata, inoltre è molto molto debole 😦 Nonostante il colorito sia ancora buono, ovvero molto meno giallo rispetto a 15 giorni fa’, è ora evidente che effettivamente qualcosa non va’ nell’apparato respiratorio. Avremmo l’appuntamento in clinica sabato, ma a questo punto rischiamo di non arrivarci 😦 E’ probabile che domattina chiameremo il veterinario affinché venga a dargli un’occhiata…

Julius oggi, in giardino

Era il pomeriggio inoltrato del 30 di agosto. Io, Lady Wolf e Tom stavamo per terminare qualche bellissima ora lungo uno dei laghetti formati da un torrente alle spalle della nostra cittadina. Tom si era divertito tanto e noi eravamo contenti di terminare l’estate, almeno ai laghetti, con una bella giornata.

Mentre ci stavamo preparando per rientrare, mi è squillò il telefono… e in un attimo cambiò tutto. Nel giro di qualche ora trovammo mio fratello defunto. Oltre allo shock, che probabilmente è stata la causa di uno stato di malessere durato quasi un mese, iniziò un periodo di inferno, con mille cose da sistemare, problemi da risolvere, lutto da affrontare. Quasi subito ci si è messo anche Julius che sembrava dover essere spacciato solo una settimana dopo.

Per quanto cerchiamo di rendere la nostra vita stabile, tutto può cambiare nel giro di un attimo, lo spazio dello squillo di un telefono. Lo sappiamo tutti, eppure tiriamo avanti come nulla fosse. Un tempo pensavo che così volesse la vita, non ci si può fermare. Ma ora non ne sono più certo, forse è più la nostra società a volere che lo show vada avanti, qualunque cosa succeda.

Dice il maestro Sogyal Rinpoche:

“Quanti di noi sono trascinati via da ciò che mi viene da chiamare ‘attiva pigrizia’? Ci sono molti stili di pigrizia, orientali e occidentali. Lo stile orientale consiste nello starsene tutto il giorno al sole senza fare nulla, evitando qualunque lavoro o attività fruttuosa, bevendo il tè e spettegolando con gli amici.

La pigrizia occidentale è piuttosto diversa. Consiste nell’imbottarsi di attività compulsive, che non lasciano il tempo per occuparsi delle cose serie.

Se consideriamo la nostra vita vedremo quanti impegni inutili, le cosiddette ‘responsabilità’, accumuliamo per riempirla. Un maestro lo paragona a “sbrigare le faccende domestiche in sogno”. Diciamo a noi stessi di voler dedicare il nostro tempo alle cose importanti della vita, ma non c’è mai tempo.

Guardiamo inermi le nostre giornate riempirsi di telefonate e programmi irrilevanti, di tali e tante responsabilità… o dovremmo vorse chiamarle ‘irresponsabilità’?”

E ora le novità su Julius.

Julius, ieri pomeriggio, torna a godersi un po’ di sole 🙂

Ieri sera il ragazzo ci ha fatto preoccupare. Ci siamo accorti che il respiro era ancora più pesante e difficile dei giorni precedenti, come se avesse l’asma. Inoltre i battiti del cuoricino erano davvero velocissimi. Sperando che fosse solo un raffreddore, che nel suo stato debilitato avesse “picchiato duro”, ho chiamato il veterinario e ci siamo accordati di aspettare un paio di giorni a meno che la situazione non peggiorasse ulteriormente. il suo sospetto infatti è che potesse esserci qualcosa di più, come un versamento polmonare del quale controllare le cause (con una radiografia).

Oggi il ragazzo è sempre molto stanco, ma il respiro, almeno fino a quest’ora del tardo pomeriggio, sembra un po’ migliore. Quindi aspetteremo la visita già precedentemente stabilita continuando con la terapia che, francamente, spero di poter alleggerire un po’ nei prossimi giorni.

Cosa pensiamo? Non lo diciamo… non per evitare di essere pessimisti, ma perché davvero nel giro di qualche ora la situazione cambia molto. Prima ad esempio Julius è andato in giardino e appena ha sentito che arrivavo con i pacchetti degli stecchini (sono “snack” per gatti) mi è venuto incontro ed ha mangiato di gusto (ovviamente secondo le sue possibilità attuali).

Attendiamo e… speriamo 🙂

Le foto precedenti sono di Julius oggi, quella a chiudere risale al 2008 quand’era ancora un giovanissimo gatto 🙂 Gli stavo costruendo il suo primo tiragraffi e lui ne era visibilmente entusiasta! 😀

Julius nel 2008, esplora il suo primo tiragraffi

Riportare la mente a casa e… aggiornamenti su Julius

Aggiornamento Julius, 22 settembre: oggi il ragazzo non ha quasi mangiato, tuttavia il veterinario è venuto a visitarlo e… si è detto soddisfatto: ricordando com’era dieci giorni fa’, con tre zampette su quattro nella fossa, il miglioramento è evidente, anche se ci sarà tanto da lottare. Pare che Julius non mangi quando la febbre sale sopra i 39 gradi (che non corrispondono ai nostri 39, per fortuna: la temperatura basale dei gatti è più alta), e stasera gli ha trovato 39,4. Abbiamo deciso di tornare a terapia piena con i corticosteroidi poiché il veterinario pensa che la temperatura sia salita per la riduzione della dose. Anche la diagnosi è cambiata: essendo al momento sopravvissuto, il veterinario pensa a questo punto che sia un problema autoimmune (anemia emolitica autoimmune) che probabilmente aveva da tempo e si è via via aggravato. E’ meno grave di un tumore e si può tentare di curarla con la stessa cura che abbiamo iniziato ormai undici giorni fa’. Poi, a seconda dei risultati, la cambieremo, perché i medicinali che prende non si possono assumere per lungo tempo. Adesso la prossima pietra miliare sarà giovedì: per allora, grazie al ripristino della dose di medicinali, si spera che la temperatura si sia abbassata. Vedremo… Buonanotte a tutti, noi adesso iniziamo la terapia serale a Julius 😉

Ieri sera pensavo di mettere un aggiornamento su Julius; Lady Wolf però mi ha suggerito “Sì, ma basta col post ‘Addio Julius’! E’ vivo: mettine uno nuovo!”. Ed aveva ragione: è ora di andare avanti e… cambiare post 😉

Così stasera vi metto un brano del maestro buddhista tibetano Sogyal Rinpoche, del quale ho parlato pochi post or sono, e… vi aggiorno sul ragazzo 🙂

Partiamo con Julius.

Julius, 19 settembre 2015

Questo era Julius stamattina. La foto è la più… bella, ce ne sono altre nelle quali si nota lo sguardo ancora… diverso, ma abbiamo scelto di mettere questa. Non fosse per il segno della rasatura sotto collo, per il prelievo di sangue di una settimana fa’, non si noterebbe granché, vero? Bé… in realtà si può vedere che è dimagrito dallo “svuotamento” di ciccetta sulla coscia. Ma chi non è abituato a vedere Julius spesso… non può accorgersene. Inoltre si intravede il colorito giallastro dell’interno-orecchia (fate il raffronto con la foto sotto).

Julius è tornato a mangiare, seppure con moderazione. Mangiucchia l’umido (tonno in gelatina), pezzi di stecchino (prima ci provava ma a causa della masticazione difficile sputava quasi tutto) e, mi dice Lady Wolf (io non l’ho visto), perfino qualche crocca. Inoltre la sera gli diamo un po’ di omogeneizzato. Come? Bé, a forza di tentativi abbiamo trovato la chiave: mi poggio Julius sulle cosce, come se fosse “seduto”, mettiamo un po’ di omogeneizzato tra pollice e dorso della mano e, avvicinandogliela al muso… lecca da solo! 🙂

Come medicinali, la novità “pesante” è che da stasera dimezziamo il corticosteroide… speriamo bene! Stava reagendo bene e non vorrei che il merito fosse di questo prodotto! Per gli altri medicinali – flebo, antibatterico, epatoprotettore e multivitaminico – continuamo così.

Lo stato del “gatto-capo” è migliorato: a tratti è tornato ad aggirarsi per casa e giardino, anche se riposa molto a lungo ed ha comprensibili difficoltà a saltare. Il colorito di lingua, mucose e pelle, appare meno giallo. Tuttavia è evidente che non è fuori pericolo, si ha come la sensazione che… la situazione possa cambiare rapidamente. O sono le parole profetiche del veterinario che ci fa’ pensare che c’è poco da sperare.

Noi andiamo avanti.

Julius con la “sorellina” Numa, 2010

E ora il brano di Sogyal Rinpoche.

“Quando insegno la meditazione incomincio spesso dicendo: “Riportate la mente a casa. Allentate la presa. Rilassatevi”.

Riportare la mente a casa significa portare la mente nello stato di dimorare nella calma mediante la pratica della presenza mentale. Al livello più profondo, riportare la mente a casa significa rivolgerla verso l’interno e farla riposare nella natura della mente. Questa è la forma più alta di meditazione.

Allentare la presa significa liberare la mente dalla prigionia dell’afferrare, riconoscendo che la paura, il dolore e l’angoscia derivano dall’avidità della mente che afferra. A livello più profondo, la fiducia che nasce dalla sempre maggiore comprensione della natura della mente ispira quella profonda e naturale generosità che vi rende capaci di lasciare andare tutti gli attaccamenti che sono nel vostro cuore. Così il cuore si libera, sciogliendosi nell’ispirazione della meditazione.

Infine, rilassarsi significa essere spaziosi e rilassare la mente da tutte le tensioni. A livello più profondo, vi rilassate nella vera natura della mente, lo stato di Rigpa. E’ come colare lentamente una manciata di sabbia su una superficie piatta: ogni granello trova spontaneamente il suo posto. Lo stesso accade se vi rilassate nella vostra vera natura, lasciando che i pensieri e le emozioni si calmino naturalmente dissolvendosi nello stato naturale della mente.”

Sogyal Rinpoche – Riflessioni quotidiane sul vivere e sul morire

Addio Julius, tesoro mio…

Aggiornamento 16 Settembre: Il ragazzo resiste. La mattina ci da’ speranze, la sera sembra spegnersi. Stasera ho scoperto con orrore di aver sbagliato per quattro giorni una parte della terapia: gli ho dato metà dose di corticosteroidi rispetto a quanto mi aveva scritto il veterinario! 😦 Tutta colpa delle diverse siringhe: alcune sono in millilitri, ma un set era in “unità”! 😦 Abbiamo avuto un momento di scoramento totale: eravamo sicuri di aver almeno fatto tutto quanto potevamo e un errore così è stato tosto da mandare giù! Ma che ne so io, non sono un medico o un infermiere! Il veterinario mi ha detto di non abbattermi, comunque la terapia sembra aver funzionato, almeno come palliativo (lui non ha mai creduto potesse farcela, già che sia ancora vivo per lui è un miracolo). Da stasera abbiamo aggiustato la dose e aggiunto un epatoprotettore e un multivitaminico. Usiamo solo l’ago della flebo inserendo gli altri preparati via via con una siringa nella flebo stessa, così il piccino prende due sole iniezioni invece di quattro (o a questo punto almeno 5!). Un piccolo appunto a questo veterinario, che pure è davvero bravo… non poteva venirgli in mente di dircelo prima? Il dubbio di poter fare così è venuto a me solo oggi… Ripeto: non siamo tutti infermieri.

Ringrazio tutti quelli che passano e lasciano un commento di conforto: ne abbiamo bisogno 🙂 Siamo entrambi esausti… Passerò anche dai blog che non riesco a visitare in questi giorni, abbiate pazienza…

Aggiornamento 14 Settembre: brevemente, perché siamo stanchi e provati: la mattina mi sveglio tre quarti d’ora prima per la flebo mattutina prima di andare al lavoro, torno a casa all’una per la prima iniezione e di corsa il tardo pomeriggio per la seconda. Stanotte poi c’è stato il temporale e Tom, come quasi tutti i cani, era inquieto e ci ha svegliati alle tre! Ci aspetta ancora l’ultimo sforzo della giornata: la seconda flebo.

Stamattina Lady Wolf si è recata alla clinica veterinaria per aggiornare sulla situazione e avere le indicazioni per il proseguimento della cura. Il veterinario è rimasto stupito del fatto che Julius sia ancora vivo ed abbia addirittura mangiucchiato qualcosa un paio di volte nel corso della mattinata. Andremo avanti con la stessa terapia, poi, giocoforza, inizieremo a ridurre le dosi del cortisone (non si può dargliene tanto a lungo) e cambiaremo anche l’antibiotico, anche se basato sullo stesso principio.

Il ragazzo ha fatto sperare un po’ stamattina, quando appunto ha mangiucchiato un paio di volte di sua iniziativa. D’altrocanto la cosa non si è ripetuta nel resto della giornata e ancora non l’abbiamo visto bere (anche se con due flebo al giorno di liquidi ne prende). Inoltre, alla luce del giorno, il colorito giallo è davvero evidente…

Insomma, preferisco non farmi illusioni… E’ già dura così piuttosto che sperare e cadere di nuovo. Comunque continuamo tutti a lottare e non cederemo fino alla fine.

Grazie davvero a tutti per le vostre parole!

… ecco un link ad un post del 2010 dove facevo la “presentazione” di Julius: Ehilà! Io sono Julius! 🙂

Aggiornamento 13 Settembre: Il “ragazzo” c’è ancora, è una roccia. E’ sempre stato un po’ cagionevole di salute, ma è anche sempre stato un “capo”, se fosse stato un gatto di strada sarebbe stato sicuramente il “ras del quartiere” 🙂

La terapia va avanti, si sta prendendo due flebo e altre due iniezioni al giorno, poverino. Ma è bravissimo! Forse perché debole.

Stamattina il veterinario si è raccomandato che deve mangiare, anche se poco. Almeno mezzo omogeneizzato al giorno. Ce ne mettiamo un po’ sul dito, gli “sporchiamo” il nasino o le labbra e lui si lecca, mandando giù (per fortuna, o per sfortuna, Lady Wolf aveva già dovuto seguire un caso del genere, con il suo gatto precedente). Poi si è anche messo in un paio di occasioni a leccare direttamente dal dito! L’operazione la ripeteremo spesso nel corso della giornata, in modo che riesca a mangiare abbastanza.

Non nutriamo grosse speranze. Però non possiamo non tentare. E poi ogni giorno in più che è con noi – purché senza soffrire – è un giorno regalato, sia per lui che per noi. Stamattina me lo sono messo al fianco e lui, seppure debolmente, si è messo a farmi il “pane” sul braccio, con un po’ di fusa. E’ andato avanti un bel po’… come si può rinunciare a questi momenti?

Aggiornamento 12 settembre: “esecuzione” sospesa! Proprio prima che arrivasse il veterinario… Julius si è improvvisamente scosso ed è andato a bere, inoltre ho notato che la lingua (non il resto…) è sembrata aver ripreso un minimo di colore!

Il veterinario è stato chiaro: probabilmente si tratta solo di 24 ore ed è meglio non nutrire illusioni… ma… finché c’è la possibilità di un miracolo, bisogna sfruttare perfino quella!

Chi crede che non sia una bestemmia… una preghierina per Julius è ben accetta!!!

“Spengiti, spengiti breve candela! La vita non è che un’ombra che cammina, un povero commediante che si pavoneggia e si agita, sulla scena del mondo, per la sua ora, e poi non se ne parla più; una favola raccontata da uno sciocco, piena di strepito e di furore, ma senza significato alcuno.”
Shakespeare – Macbeth: atto V, scena V

La foto sopra è del mio adorato Julius, solo 7 anni e mezzo, che tra poco non ci sarà più. Solo dieci giorni fa’ sembrava lo specchio della salute, solo una settimana fa’ veniva ancora a dormire al mio fianco, sul letto, come ha fatto per questi sette anni.

Poi ha iniziato ad essere abulico e a non mangiare. All’inizio sembrava un’influenza che gli avesse preso la gola. Con la dovuta cura è sembrato stare meglio un paio di giorni, ma poi la situazione è precipitata, le mucose e la pelle sono diventate gialle, lui è tornato a non mangiare più. Visto che l’ecografia non evidenziava apparenti irreegolarità, si è creduto, forse sperato, in un parassita trasmesso dalle pulci, ma la situazione non è migliorata. Con sua – e di riflesso mia – grande angoscia, l’abbiamo ricoverato 24 ore in una clinica veterinaria dove hanno tentato il tutto per tutto.

Poi, stamattina, la telefonata che temevamo tutti: non c’è più niente da fare, se volete potete riportarlo a casa.

Julius è tornato a casa ed abbiamo tentato di proseguire la cura ma… non reagisce, si muove a malapena. Noi che siamo sostenitori dell’eutanasia anche per le persone sofferenti, non vogliamo un accanimento terapeutico per lui. Vederlo così, in attesa della morte, senza sapere se sta soffrendo o no (ogni tanto miagola apparentemente per la sofferenza… ma chissà se è così)… non ha senso, è stata durissima ma non posso lasciarlo così.

Così, a breve, sarà sottoposto a eutanasia. E la sua sofferenza avrà termine. La nostra angoscia no, quella durerà a lungo, per quanto mi riguarda forse per sempre.

Prima che arrivasse Lady Wolf con il fido Tom, Julius è stato tutto per me (spero che Sissi me lo perdonerà). Arrivava da Novi Ligure, era piccolo piccolo ed apparentemente già fragile allora, nonostante poi sia diventato un gattone di otto chili. In attesa del controllo del veterinario, l’avevo fatto uscire dalla gabbia e… mi si era attaccato come se ci fossimo sempre conosciuti. La volontaria che me l’ha portato era stupita, ha fatto per accarezzarlo… e lui l’ha morsa 🙂 Aveva scelto me, ancora prima di quanto io avessi scelto lui.

Se è vero che ci si ritrova, vita dopo vita, ho sempre avuto l’impressione che ci fossimo ritrovati.

Non riesco, adesso, a recuperare foto di quei momenti, di quand’era piccolo piccolo: anche se ce l’ho stampati nella mente… non ce la faccio. Ma se fate una ricerca “Julius” nel campo del blog, le troverete. Se mettete “Julius gatto” su Google, le troverete. Io non ce la faccio. Mi limito a mettere una delle sue ultime foto di quand’era in salute: lui sopra, la “sorellina” Numa in basso.

Per anni è stato il mio compagno più caro. Di notte, quando qualcosa mi preoccupava o semplicemente avevo freddo, lo stringevo a me. Lady Wolf sa e non si offende quando dico che, senza di lui, la mia vita non sarà più la stessa.

E non importa se chi non ha mai avuto un animale di famiglia non capirà, se chi pensa “parla così perché non ha avuto figli” sorriderà con scherno. Non importa nemmeno se qualcuno penserà “ha appena perso un parente vicino, è così per questo”.

No, Julius per me è come un figlio. E io mi sento come se stessi per perdere un figlio.

Addio adorato Julius, se Shakespeare ha torto e c’è qualcosa… ci ritroveremo, ovunque e in ogni tempo. Te lo prometto.