Vita e morte sono nella mente – un pensiero di Sogyal Rinpoche

La scoperta più rivoluzionaria del Buddhismo è questa: vita e morte sono nella mente, e in nessun altro luogo. La mente è vista come la base universale di tutte le esperienze, il creatore della felicità e della sofferenza, il costruttore di ciò che chiamiamo vita e di ciò che chiamiamo morte.

da “Riflessioni quotidiane sul vivere e sul morire” di Sogyal Rinpoche


Per il Buddhismo, la vita, come la percepiamo, è una sorta di Matrix, ovvero un’illusione della mente. L’illusione non sta in ciò che materialmente abbiamo attorno – un albero è vero, non è un’illusione – ma in come noi lo percepiamo. L’albero dell’esempio non è una entità separata, è un tutt’uno con ciò che lo circonda, non vi è una vera separazione. Ogni cosa, noi stessi, è una “precipitazione”, una “condensazione” dell’energia universale, qualcosa che la nostra mente separa dal resto, ma tale separazione, come un’onda dell’oceano che è parte dell’oceano stesso, è solo un inganno della percezione.

Al di là di questo, in pratica, la mente è davvero la creatrice di tutto ciò che percepiamo, soprattutto delle nostre emozioni e dei nostri sentimenti. Una volta ebbi una delusione sentimentale. Ricordo che ero in palestra, in stato di frustrazione. Improvvisamente ebbi una sorta di illuminazione, mi guardai attorno e mi dissi “Dov’è la persona che ti sta facendo soffrire? Qua non c’è, perché allora soffri?” e improvvisamente la sofferenza passò. Anni dopo subì un grave lutto. Feci lo stesso esperimento… e funzionò, anche se dopo, poiché non lo trovavo giusto, preferì non continuare. Ma in realtà… cosa è giusto e cosa non lo è? Culturalmente sappiamo che dobbiamo piangere quando subiamo una perdita, che dobbiamo disperarci quando ci dicono che ci resta poco da vivere. Ma tutto ciò è vero o è frutto di condizionamento? Ad ogni modo, è sempre lei, la mente, a decidere quando dobbiamo soffire o dobbiamo disperarci. Giusto o sbagliato che sia. Questa è una delle dimostrazioni che ciò che percepiamo non è il “teritorio”, ma è solo una “mappa” mentale. Una mappa che non è immutabile, ma che anzi è un processo dinamico dovuto all’esperienza ad al condizionamento.

Quando il buddhismo dice che non c’è nascita e non c’è morte, significa che un “me”, separato dal resto, non esiste, è solo frutto della percezione della mente. Il “me” è un’onda dell’oceano, la cui nascita e la cui fine non possono esistere, perché il mare esisteva prima e continuerà ad esistere dopo. Assieme all’onda che, semplicemente, non sarà più un’apparazione manifesta, ma continuerà comunque ad esistere nell’oceano.

Jones e Junior

 

51 pensieri su “Vita e morte sono nella mente – un pensiero di Sogyal Rinpoche

  1. Credo che il pensiero di Rinpoche metta in luce una profonda verità, sai mia sorella parlava di cose molto simili dopo i suoi tanti viaggi in India.. io più vado avanti e più mi accorgo di quanto una serie interminabile di condizionamenti sbagliati abbiano influito su tutti anche su chi non se ne è reso conto, mettendoci una benda sugli occhi.
    Un vero peccato visto le potenzialità degli esseri umani, bisogna solo trovare il coraggio di togliersi la benda per vederci chiaro 😉
    Sono carinissimi Jones e Junior sembrano divertirsi parecchio 🙂

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    • Non mi sorprende quanto racconti di tua sorella: induismo e buddismo hanno diverse concetti in comune. Non so se si tratti solo di coraggio, credo che la benda non ce la togliamo… per ignoranza, perché in fondo crediamo davvero che ciò che abbiamo attorno sia tutto e solo ciò che esiste.
      Sì, si divertono tutti abbastanza, un po’ a turno 🙂 Diciamo che in scala di chi si diverte di più metterei: Jones, Junior, Perseo, Numa e Sissi 🙂 Per i soli gatti, naturalmente 🙂

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  2. ci sono persone che vivono e si sentono morte dentro e ci sono persone che stanno morendo e invece hanno tanta vita dentro… quindi noi siamo come ci percepiamo e quello che trasmettiamo nell’universo… come è vero che la nostra vita e come la viviamo ci prepara a vivere la morte e l’altra dimensione che in verità è la nostra vera essenza e vita

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    • Sono assolutamente d’accordo sulla tua prima affermazione. Sulla seconda… bé, non so se sia davvero vero che è solo questione di fede, forse davvero con una profonda meditazione si può “sentire” che è così… ma è davvero difficile 🙂 Quindi non so dire se tu abbia ragione oppure no… 😐

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  3. Si, sicuramente non ci si toglie la benda anche per ignoranza e chissà quanti altri motivi dietro, anche per chiusura mentale, accade spesso che ci si fossilizza su concetti errati, mancando di flessibilità ci sono poche o nulle possibilità di “vedere oltre”.
    Immagino che Sissi più che altro si diverta a stare sul divano eheh, una carezza ai mici 🙂

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    • L’ignoranza rimane tale grazie proprio alla chiusura mentale. Chi ha la mente aperta non può non farsi certe domande, e dalle domande parte la ricerca e il desiderio di sapere 🙂
      Sì, il più delle volte sta lì, al massimo si diverte a tirare qualche zampata a qualche coinquilino che sbadatamente le passa lì davanti 😀

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  4. Ciao Wolf, ho ripreso con il blog dopo una lunga pausa.
    Ho messo questo libro di Rinpoche tra i preferiti nella lista dei prossimi acquisti del Giardino dei libri, dev’essere un libro molto interessante.
    E’ vero, subiamo pesanti condizionamenti fin dalla nascita, dei quali non ci rendiamo neanche conto e spesso la nostra mente si trova in una trappola d’inganni dai quali non è così facile uscire….prima di tutto è necessario diventarne consapevoli.
    Ci sono sempre pensieri profondi nei tuoi post, dei quali ci sarebbe da riflettere a lungo. Grazie per questi tuoi gioielli di saggezza.
    Che meraviglia i due miciotti e come si divertono!
    Un caro saluto e buona Primavera!

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    • Come scrivevo nel primo post dedicato a questo libro, è bello perché è in pillole, adatto se hai poco tempo. Ma dello stesso autore ti suggerisco soprattutto “Il libro tibetano del vivere e del morire” 🙂
      E’ esatto qual che scrivi: il primo passo, quello più importante, è percepire che… qualcosa non torna, e volerlo svelare. Anche se, va da sé, è molto, molto difficile 😐
      Eh, sì, “i due J”, Junior e Jones, si divertono molto assieme 🙂 E pensare che sono… strutturalmente diversissimi: Junior sembra fatto di gomma, fa della flessibilità la sua arma; Jones è un pezzo di acciaio, è tutto muscoletti 😀
      Grazie, speriamo bene! 🙂

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  5. Curioso nella mia ultima storia ho conosciuto un po’ di questa religione sono stato con una che lo praticava.. Non c’è mai nulla di casuale.. Riprenderò a pubblicare cmq grazie per la visita passata…

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  6. E finalmente rieccomi nel tuo blog, caro Wolf, a quanto pare (“pare” è scritto bello sottolineato e in grassetto) da un’ora il problema della mia connessione pazza è stato risolto… o almeno migliorato… o almeno sta funzionando in questo momento (sto diventando superstiziosa 😀

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  7. Naturalmente è difficile comprendere l’idea della mancanza di un principio e di una fine, della nascita e della morte… ma lo sono anche le teorie scientifiche della relatività del tempo o della mancanza del tempo. Infatti con le nostre capacità mentali non riusciamo a comprendere l’idea di infinito. L’Universo è infinito? Sì, ma dopo, quando finisce, cosa c’è?… Il nulla, ma cos’è il nulla?…

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  8. Mi ricordo che mi fu chiarissima la teoria della relatività con l’esempio dei famosi 5 minuti passati seduti su una stufa o tra le braccia di un affascinante partner, così ho capito questa teoria Buddista grazie all’esmpio dell’onda che non nascee nuon muore ma semplicemente si mescola al mare che era mare prima e lo sarà anche dopo.

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    • Non solo l’onda è parte dell’oceano “prima” e “dopo”: lo è anche “durante”. Una “onda” è il nome che diamo noi a una piccola parte dell’oceano, per la forma che ha in quel momento. Ma è pur sempre parte dell’oceano, anche nel momento in cui è onda 😉

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  9. Sono sicura che tutta le nostre facoltà dalle più elementari a quelle più profonde siano nella mente e ti ringrazio per suggerirci sempre motivi di riflessione tanto profondi
    Buona Pasqua 🙂 Specchio

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    • ho sbagliato a scrivere wolfi….cancella il commento… disastro!!!!

      volevo salutarti, farti i complimenti della nuova location…. e ho copiato il nome della mia cagnolina…

      disastro…

      va beh…è Pasqua, perdonami..

      tanti tanti auguroni…

      m.

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  10. No, non sono sicura del funzionamento della connessione, in quattro giorni si sono alternati altri due tecnici, ognuno col proprio “miracoloso” (e costoso) rimedio, ma il pc continua a disconnettersi, anche se mi dice segnale eccellente e stato “connesso”… C’è qualche magia nel mio pc 😀

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    • Uhm… secondo me può essere il tuo PC, a me successe lo stesso, per ben due volte. Aveva a che fare con le impostazioni DNS… ma non mi ricordo bene… mi pare ci fosse una impostazione sbagliata, cancellata quella ha riniziato a funzionare tutto. Prova a dirlo a quacuno di esperto lì, magari te lo recupera 🙂

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  11. Giusto, hai ragione, il mare è mare non solo prima o dopo ma anche durante, e probabilmente è nel “durante” quello che noi chiamiamo vita. E poi il mare non conosce il prima e il poi e nemmeno il durante, semplicemente è.

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  12. Ssi che anch’io recentissimamente ho pubblicato un post sulla vita ela certezza di un aldilà? Non ho scopiazzato dal tuo pst, è che me li preparo in anticipo a blocchi anche di dieci e poi li metto in fila programmati. In genere li lascio così come capitano, tranne casi clamorosi, come quando mi sono accorta che per Pasqua vevo programmato un micro racconto horror :)))

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    • Bé… è perfetto un mini racconto horror per Pasqua 🙂 Se vedi “La passione di Cristo” di Gibson… in fondo, non si sapesse il soggetto, non lo troveremmo un horror? 🙂

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  13. Vorrei tanto avere un po’ della mentalità buddista, Wolf, e sapere accettare quello che succede e che è inevitabile, non ci riesco, però continuo a provarci, magari un giorno mi accorgerò di avere fatto almeno un passettino avanti 😀

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    • Grazie, buon mese di Aprile anche per te! 🙂 Per me Aprile ha significato molto: c’è il mio onomastico, il mio compleanno, una data importante che chiamo “giorno della libertà”, c’è nato il mio adorato Julius, morto 6 mesi fa…

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  14. Anche questa teoria è valida. Mi associo ai commenti precedenti che il difficile è metterla in pratica ma, appunto, ci tenterò nella speranza di qualche beneficio anche passeggero. Un saluto.

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