Lutto e sentimenti – un pensiero di Sogyal Rinpoche

Una perdita, un lutto possono farvi diventare acutamente consapevoli delle conseguenze di non aver dimostrato nella vita amore e comprensione, di non aver chiesto perdono, e ciò può rendervi molto più sensibili verso le persone care che restano.

Dice Elizabeth Kubler-Ross: “Cerco di insegnare alla gente a vivere in modo da dire agli altri queste cose mentre possono ancora ascoltarle”. E Raymond Moody, dopo una vita di lavoro con le esperienze di pre-morte, scrive: “Ho incominciato a capire quanto tutti siamo vicini alla morte nella vita quotidiana. Ora più che mai sono attento a comunicare alle persone che amo i miei sentimenti”.

da “Riflessioni quotidiane sul vivere e sul morire” di Sogyal rinpoche

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Commento di Wolfghost: tutti, almeno tra le persone che ho conosciuto io, diventiamo più ricettivi verso i sentimenti e il rispetto degli altri e della vita in generale, allorquando subiamo un lutto o andiamo vicini alla morte, anche se ognuno risponde a questi drammatici eventi a modo proprio. Tuttavia, sebbene sia auspicabile e necessario superare la fase del lutto o della paura per poter continuare a vivere, troppo spesso dopo un po’ di tempo molte persone ricadono negli stessi errori di prima, come se non avessero imparato nulla. Tornano a prendersela oltre misura per banalità, ad essere solamente incentrati su sé stessi, a non rispettare la vita in ogni forma in cui essa si presenti, a sottovalutare le cose davvero importanti.

Un tempo amavo dire che meglio sarebbe restare un po’ più ignoranti piuttosto che subire lezioni tremende, ma visto che queste, purtroppo, accadono ugualmente, è un peccato – nel vero senso del termine – non imparare nulla.

 

Un aggiornamento su Tom: verrà operato per l’asportazione del tumore martedì prossimo, tra una settimana esatta. Poi non potremo fare altro che restare in attesa del risultato dell’esame istologico, così poi da decidere se e quale terapia adottare.

28 pensieri su “Lutto e sentimenti – un pensiero di Sogyal Rinpoche

  1. Tanti tanti auguri per il piccolo guerriero, con il carattere che ha scavalcherà qualsiasi ostacolo 🙂
    Per quanto riguarda il post..peccato che si debba subire uno forte shock per dare valore alle cose veramente importanti della vita invece di pensare a cose superficiali. Magari basterebbe semplicemente apprezzare tutto ciò che abbiamo, dall’affetto dei nostri cari alla possibilità di poter vivere nelle nostre piene facoltà fisiche e mentali, certe cose si danno per scontate ma non lo sono.

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    • E’ così, cara Demetra. Certe cose razionalmente le sappiamo da sempre, ma se qualcosa non ci “risveglia”, è come se tale conoscenza rimanesse solo in superficie. Di fatto è come se davvero non le conoscessimo…
      Speriamo bene per Tom. Man mano che si avvicina il giorno, l’ansia cresce…

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  2. Anche il mio augurio e pensiero primario va a piccolo Tom, che deve essere stao operato ieri, spero tanto che sia andato tutto nel migliore dei modi!
    L’argomento è molto delicato, ed apprezzo sia il pensiero dello scrittore che il tuo, ma devo dirti che a volte i grandi lutti invece di avvicinare l’animo all’Amore lo allontanano, conosco persone che che hanno avuto un risvolto talmente feroce da essere divenuti ingiusti ed ingiustificabili nel confronti della vita e dell’essere umano, ourtroppo, La vita è un dono e come tale va recepito e conservato, anche nei confronti del grande mistero della Morte, Ancora una volta è solo l’amore con la A maiuscola quello che ci preserva e ci ripara!

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    • No, cara, martedì sì, ma ti sei persa il “tra una settimana esatta” 🙂
      E’ vero quel che dici, anche io conosco persone come le descrivi. Infatti anche Sogyal Rimpoche scrive “possono farvi diventare”, non dice che succederà ma solo che “può succedere” (come no), e non solo: l’occasione va colta e coltivata, altrimenti andrà persa.
      Un caro saluto 🙂

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    • Non è strano in fondo, ci sono persone che di fronte a rovesci dolorosi della vita sentono il bisogno di parlare con gli altri, è un modo, in fondo, anche di parlare a sé stessi. Solo dentro la nostra testa la situazione è… troppo confusa in quei momenti 🙂

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  3. Nel giro di pochi mesi mi feci una vasta cerchia di nuove amicizie poi – man mano che il trauma della perdita si affievoliva – ho ripreso a ritirami in me stessa. “Sei cambiata”, mi dicono.
    No, sono ritornata la me stessa che ero 🙂

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    • ahah infatti! 😀 Molti ritornano alla loro normalità dopo il periodo di lutto, anche se niente torna davvero come prima. Solo che… chi non ti conosceva prima, o non si ricorda… lo vede come un cambiamento, mentre invece è solo un… ritorno 🙂

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  4. Allora martedì prossimo saprai e sapremo il risultato istologico degli esami di Tom. Forse è superfluo ma ci tengo a dirtelo: tutti siamo desiderosi di sapere il risultato e speriamo tutti che sia un buon responso, (incrocio le dita)!

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    • No, martedì Tom sarà operato e il tumore sarà asportato e inviato per l’esame istologico. Ma prima di sapere il risultato occorrerà altro tempo. In ogni caso è fondamentale che vada bene l’operazione, credo che già lì il dottore si renderà conto della situazione…
      Grazie 🙂

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  5. tra le tante tipologie di lutto esistenti,il lutto per la perdita di una persona cara che comporta il doversi abituare gradatamente alla sua non presenza accanto e a tutto ciò che non abbiamo fatto in tempo a condividere ma è normale che accada questo perchè la morte non avvisa per tempo , il lutto per la fine di uno stato di salute in seguito a una malattia che cambia la vita e le relazioni invalidandole , la preparazione alla morte in caso di malattie ancor più gravi è la peggiore perchè è come essere già morti se ne ha piena consapevolezza,la morte ci da il tempo di preparare tutto,dopo aver “gridato” tutta la nostra ribellione alla morte stessa.Per noi e per chi ci sta accanto.La psichiatra che hai citato si occupava di malati terminali.
    Non tutti i pazienti reagiscono con il sorriso sulle labbra,hanno il coraggio di mostrarsi nella loro paura e debolezza,sapendo che non sempre la voglia di vivere fa miracoli quando la malattia si mostra con la sua aggressività.Il lutto genericamente come lo conosciamo o crediamo sia non sempre ci dimostra un risvolto positivo o forse bisogna avere tanta speranza,e fede,l’aggrapparsi a quel mistero del dopo la vita,a volte si è solo disorientati.Credo che ci siano cose della vita che non si possono spiegare…:-))…buona serata…

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    • Spesso io e mia moglie abbiamo discusso se sia peggio, per chi se ne va’ e per chi resta, un lutto improvviso (come un incidente) o uno per lunga malattia. Chiaramente c’è il fattore sofferenza, sia fisica che psichica, che farebbe pendere la bilancia per la morte improvvisa; tuttavia una morte improvvisa lascia un vuoto enorme, un lutto profondissimo in chi resta. Si dice altresì che in caso di lunga malattia il lutto viene vissuto un po’ per volta, addirittura prima – in parte – della morte. Per cui, quando poi avviene il decesso, spesso il dolore di chi resta non è così violento di come sarebbe stato in seguito a, ad esempio, un incidente. Inoltre c’è anche l’aspetto di voler lasciare “tutto in ordine” a chi resta: una morte improvvisa non permette questo.
      E’ chiaro poi che ogni lutto, così come ogni persona, fa’ storia a sé e non è possibile, né si deve, generalizzare.
      Altre cose che hai scritto ed alle quali mi sento di rispondere sono i miracoli e i “risvolti positivi”. Personalmente i miei ultimi “rovesci”, mi hanno un po’ allontanato dai “miracoli”: credo che esistano, ma si chiamano “miracoli” proprio perché sono estremamente rari e perciò fanno notizia. In altre parole, non sono tra quelli che crede che “basta pregare”, affidarsi a qualche santo o avere un atteggiamento positivo per ribaltare una situazione senza speranza (come purtroppo è quella di chi è in un Hospice). Molti l’hanno fatto… in pochissimi hanno avuto un miracolo.
      I “risvolti positivi”. Di nuovo, credo che davvero in pochi riescano a trovare grande serenità in prossimità della morte. Il “romanticismo” della morte è una baggianata colossale. La morte fa’ schifo, è la benvenuta solo quando ormai non c’è più nulla da fare e per il malato esiste solo dolore. I “risvolti positivi” non esistono, esiste però la possibilità di cercare di diminuire il più possibile l’angoscia e la sofferenza psicologica. Su questo ha sempre lavorato Elizabeth Kubler-Ross, non sui miracoli.
      Certo, ovviamente, per chi ha fede incrollabile nella vita dopo la morte, qualunque sia la sua religione, la morte fa meno paura, va da sé 🙂
      BUona serata a te! 🙂

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  6. dovremmo essere preparati al fatto che un giorno moriremo a meno che non ci illudiamo di vivere sino a 200 anni,l’essere umano sa che dovrà morire o per un motivo o per un altro.Io non mi riferivo al miracolo inteso come la guarigione inspiegabile rispetto a una malattia con diagnosi definitiva senza alcuna speranza ma ai miracoli che si verificano e accadono a volte quando la persona combatte la morte con la voglia di sconfiggere la stessa malattia.Ho conosciuto una persona a cui era stata diagnosticata una grave malattia con pochi mesi di vita davanti a sè che proprio per la sua grande forza interiore è sopravvissuta poi può darsi che sia stato un miracolo o no ma lei sorrideva e dava forza agli altri.Il risvolto positivo forse è il cambiamento che però a volte non avviene dentro di noi.Io non ho paura della morte,se la osservo con gli occhi della speranza di un dopo spero mi restituisca i miei cari che stanno al di là ,spero in un bel posto e senza più sofferenza.

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    • Molte persone credono di essere preparate alla morte, pochissime lo sono davvero. Il fatto di sapere razionalmente che la vita avrà termine non allieva la paura, la sofferenza e l’angoscia di quando ci trova di fronte questa drammatica verità. La vera fede, sì, quella può aiutare, ma non credo siano davvero in tanti ad averla, altrimenti ben poca gente avrebbe paura della morte… e basta guardarsi attorno per capire che così non è.
      Ripeto: credo nei miracoli, siano essi dovuti a fede o a fatti inspiegabili che non conosciamo. Ma non credo che basti essere positivi affinché questi accadano. Purtroppo. Ma chi affronta la morte, che poi la scampi oppure no, con la forza di donare un sorriso agli altri… bé, è davvero una grande persona.

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  7. Purtroppo spesso è difficile o scomodo imparare certe lezioni ed è mia personale convinzione che finché non impari certe cose la vita continuerà a riproportele in mille modi fino a che non dimostrerai di aver capito davvero, comportandoti in modo diverso.
    Mi dispiace per Tom ed anche per voi che dovete tornare ad affrontare veterinari, cure e preoccupazioni.
    Speriamo per il meglio.
    Vi abbraccio tutti.

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    • La tua convinzione è una credenza condivisa non solo da correnti spirituali ma perfino dalla psicologia, per essa si chiama “coazione a ripetere”: una persona si sceglie inconsciamente persone e situazioni simili a quelle passate allo scopo di superarne lo shock, il dolore e il senso di colpa che si portano dentro. Credo possa essere vero… ma non esaustivo. Ovvero credo che molte cose ci capitino per cause che noi non conosciamo e non solo perché abbiamo qualcosa da imparare. Anche se, e su questo concordo pienamente, si può sempre imparare, perfino dalle cose più terribili e drammatiche.
      Per Tom… speriamo bene, caro Mr. Loto…

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  8. Mi dispiace molto per Tom!
    E capisco perfettamente la vostra preoccupazione……anche io sto vivendo con la mia Maja (border collie) una situazione simile: rigonfiamento all’attaccatura della coda, asportazione con diagnosi di carcinoma aprocrino (tumore delle ghiandole sebacee) circa 2 anni fa….si pensava di aver risolto e invece a luglio di quest’anno è tornata la pallina sulla coda, così è stata rioperata ed ora stiamo monitorando la situazione periodicamente con ecografia ed esami del sangue, l’ultimo di circa 1 mese fa segnalava un eccesso di calcio che è un brutto segnale per questo tipo di tumori. Ora dobbiamo ripetere l’esame tra 15 giorni ed eventualmente fare una TAC. Il dilemma è: se troviamo metastasi che si fa? Sicuramente non vogliamo optare per la chemioterapia, è troppo distruttiva e stiamo cercando terapie alternative un po’ ovunque.
    Intanto da circa un mese abbiamo optato per tutti e tre i nostri cani per la dieta vegana casalinga (era da tanto che ci pensavo – da quando sono diventata vegana 6 anni fa – e questo tumore mi ha fatto decidere!) e non so se sia un caso ma sono tutte e tre molto più in forma, vitali e giocose!
    In più somministriamo aloe vera, vitamina E e spirulina, tutti antiossidanti che in ogni caso aiutano e applichiamo la tintura madre di Thuja nel punto del tumore. Spero che al prossimo esame la situazione faccia ben sperare! E lo spero tanto anche per Tom….tanti auguri!!!
    A presto
    Serena

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    • E a noi dispiace per Maja! 😦 Aspettiamo tutti 😐 Poi parleremo delle scelte da fare, dipende anche dalla fiducia nel medico veterinario e in quello che suggerisce. In linea di massima però, “sposiamo” la stessa eventuale scelta.
      Sul veganesimo… sono certo che un peso (positivo, naturalmente) sulla salute dell’uomo lo ha; su cani e gatti, che certamente sono più “carnivori” che “onnivori”, ovvero non hanno la scelta così libera come noi, mi trovi meno preparato. Sono certo che oggi è possibile anche per loro avere una alimentazione vegana… probabilmente con meno vantaggi dei nostri, ma se anche solo un piccolo vantaggio c’è… 😉
      Un caro saluto a te ed a Maja!!

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      • I gatti sono carnivori puri e non è possibile dare loro un’alimentazione vegan, se non con integratori di taurina, ma è comunque molto rischioso….
        Mentre i cani sono molto simili a noi, sono onnivori. Molti sono ormai i cani vegan e la loro salute è ottima. L’importante è bilanciare bene proteine e carboidrati e variare l’alimentazione inserendo molte tipologie di verdure, legumi e cereali, come d’altronde per noi esseri umani 🙂 Io ho riflettuto molto prima di prendere questa decisione, mi sono documentata parecchio ed ho chiesto anche al mio veterinario che, pur non essendo vegano, mi ha garantito che i cani possono essere alimentati in maniera vegan e avere un’ottima salute.
        La mia scelta vegan è una scelta principalmente etica ma certo poi è anche salutistica e penso che possa essere salutare anche per i cani…..io ci provo 🙂 Finora la vitalità di tutte e tre ci ha guadagnato parecchio….speriamo anche per il resto!
        ciao, buona serata

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