Riportare la mente a casa e… aggiornamenti su Julius

Aggiornamento Julius, 22 settembre: oggi il ragazzo non ha quasi mangiato, tuttavia il veterinario è venuto a visitarlo e… si è detto soddisfatto: ricordando com’era dieci giorni fa’, con tre zampette su quattro nella fossa, il miglioramento è evidente, anche se ci sarà tanto da lottare. Pare che Julius non mangi quando la febbre sale sopra i 39 gradi (che non corrispondono ai nostri 39, per fortuna: la temperatura basale dei gatti è più alta), e stasera gli ha trovato 39,4. Abbiamo deciso di tornare a terapia piena con i corticosteroidi poiché il veterinario pensa che la temperatura sia salita per la riduzione della dose. Anche la diagnosi è cambiata: essendo al momento sopravvissuto, il veterinario pensa a questo punto che sia un problema autoimmune (anemia emolitica autoimmune) che probabilmente aveva da tempo e si è via via aggravato. E’ meno grave di un tumore e si può tentare di curarla con la stessa cura che abbiamo iniziato ormai undici giorni fa’. Poi, a seconda dei risultati, la cambieremo, perché i medicinali che prende non si possono assumere per lungo tempo. Adesso la prossima pietra miliare sarà giovedì: per allora, grazie al ripristino della dose di medicinali, si spera che la temperatura si sia abbassata. Vedremo… Buonanotte a tutti, noi adesso iniziamo la terapia serale a Julius 😉

Ieri sera pensavo di mettere un aggiornamento su Julius; Lady Wolf però mi ha suggerito “Sì, ma basta col post ‘Addio Julius’! E’ vivo: mettine uno nuovo!”. Ed aveva ragione: è ora di andare avanti e… cambiare post 😉

Così stasera vi metto un brano del maestro buddhista tibetano Sogyal Rinpoche, del quale ho parlato pochi post or sono, e… vi aggiorno sul ragazzo 🙂

Partiamo con Julius.

Julius, 19 settembre 2015

Questo era Julius stamattina. La foto è la più… bella, ce ne sono altre nelle quali si nota lo sguardo ancora… diverso, ma abbiamo scelto di mettere questa. Non fosse per il segno della rasatura sotto collo, per il prelievo di sangue di una settimana fa’, non si noterebbe granché, vero? Bé… in realtà si può vedere che è dimagrito dallo “svuotamento” di ciccetta sulla coscia. Ma chi non è abituato a vedere Julius spesso… non può accorgersene. Inoltre si intravede il colorito giallastro dell’interno-orecchia (fate il raffronto con la foto sotto).

Julius è tornato a mangiare, seppure con moderazione. Mangiucchia l’umido (tonno in gelatina), pezzi di stecchino (prima ci provava ma a causa della masticazione difficile sputava quasi tutto) e, mi dice Lady Wolf (io non l’ho visto), perfino qualche crocca. Inoltre la sera gli diamo un po’ di omogeneizzato. Come? Bé, a forza di tentativi abbiamo trovato la chiave: mi poggio Julius sulle cosce, come se fosse “seduto”, mettiamo un po’ di omogeneizzato tra pollice e dorso della mano e, avvicinandogliela al muso… lecca da solo! 🙂

Come medicinali, la novità “pesante” è che da stasera dimezziamo il corticosteroide… speriamo bene! Stava reagendo bene e non vorrei che il merito fosse di questo prodotto! Per gli altri medicinali – flebo, antibatterico, epatoprotettore e multivitaminico – continuamo così.

Lo stato del “gatto-capo” è migliorato: a tratti è tornato ad aggirarsi per casa e giardino, anche se riposa molto a lungo ed ha comprensibili difficoltà a saltare. Il colorito di lingua, mucose e pelle, appare meno giallo. Tuttavia è evidente che non è fuori pericolo, si ha come la sensazione che… la situazione possa cambiare rapidamente. O sono le parole profetiche del veterinario che ci fa’ pensare che c’è poco da sperare.

Noi andiamo avanti.

Julius con la “sorellina” Numa, 2010

E ora il brano di Sogyal Rinpoche.

“Quando insegno la meditazione incomincio spesso dicendo: “Riportate la mente a casa. Allentate la presa. Rilassatevi”.

Riportare la mente a casa significa portare la mente nello stato di dimorare nella calma mediante la pratica della presenza mentale. Al livello più profondo, riportare la mente a casa significa rivolgerla verso l’interno e farla riposare nella natura della mente. Questa è la forma più alta di meditazione.

Allentare la presa significa liberare la mente dalla prigionia dell’afferrare, riconoscendo che la paura, il dolore e l’angoscia derivano dall’avidità della mente che afferra. A livello più profondo, la fiducia che nasce dalla sempre maggiore comprensione della natura della mente ispira quella profonda e naturale generosità che vi rende capaci di lasciare andare tutti gli attaccamenti che sono nel vostro cuore. Così il cuore si libera, sciogliendosi nell’ispirazione della meditazione.

Infine, rilassarsi significa essere spaziosi e rilassare la mente da tutte le tensioni. A livello più profondo, vi rilassate nella vera natura della mente, lo stato di Rigpa. E’ come colare lentamente una manciata di sabbia su una superficie piatta: ogni granello trova spontaneamente il suo posto. Lo stesso accade se vi rilassate nella vostra vera natura, lasciando che i pensieri e le emozioni si calmino naturalmente dissolvendosi nello stato naturale della mente.”

Sogyal Rinpoche – Riflessioni quotidiane sul vivere e sul morire

62 pensieri su “Riportare la mente a casa e… aggiornamenti su Julius

  1. Non farti prendere dal timore che possa accadere qualcosa, ora Julius si sta riprendendo. Anche se prenderà meno corticosteroide non penso che ne risentirà certo lo avrà aiutato, ma secondo me ciò che tu trasmetti a lui è più forte di qualsiasi farmaco.
    Sono proprio belle le foto sia quella di qualche anno fa sia quella recente, ha uno sguardo pieno di coraggio e di forza.
    Molto bello il brano del maestro buddhista, decisamente rilassante anche leggendolo per pochi minuti.

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    • Lady Wolf dice “Magari bastasse l’affetto e l’amore!” 🙂 Aggiungendo poi che se così fosse… non morirebbe più nessuno 🙂 Credo che la vita sia incommensurabilmente più complicata e più semplice di quello che crediamo. Più complicata, perché ci devono essere migliaia, milioni di variabili che noi non conosciamo e con le quali interagiamo senza nemmeno saperlo in tanti modi diversi. Più semplice, perché forse basterebbe attraversarla senza porsi tante domande. Chissà se davvero cosa aggiungo ai medicinali ha un qualche potere… Di una cosa sono abbastanza certo: un giorno in più, poche ore in più di ricovero nella clinica veterinaria… e Julius non ci sarebbe stato più. Perché per lui essere qua, a casa sua, con noi, è importante. Anche se forse non determinante sul lungo periodo.

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  2. Hai scelto un bel brano, molto adatto alla vostra situazione.
    La foto è stata una piacevole sorpresa: giallo o meno, quello per adesso non è un gatto che qualcuno penserebbe a sopprimere. E’ evidente che Julius per il momento è vivo e lotta insieme a noi ^__^

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    • Tutto il libricino di Sogyal Rinpoche tratta di questi argomenti. E’ molto bello… ma vorrei riuscire a metterlo in pratica. Credo che potenzialmente sia in grado, come la filosofia buddista in generale, di cambiare la vita a chiunque.
      E’ vero che la foto l’abbiamo scelta, con gli occhietti semichiusi, una splendida sua caratteristica, si nota meno la sofferenza – forse la stanchezza – rispetto agli occhi spalancati, ma qualche giorno fa’ soltanto… una foto così non sarebbe stata nemmeno possibile.
      E’ vivo e lotta, è un gatto-capo lui! 😉

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  3. Sono contenta per Julius…e chi è,oer quanti preparato,il veterinario da poter dire se ,per Julius è l’ora di andare?Magari lui sa che deve ancora svolgere qualcosa per te….e rimane…..Molto bello il brano buddista e di nutrimento interiore per voimin questo momento e per chi sta seguendo la vicenda di Jukius.

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    • Eh, però ti assicuro che era, o almeno sembrava, messo male! Noi stessi non nutrivamo speranze, anche se sapevamo che finché c’era vita… dovevamo tentare! E… questa è una delle lezioni, una delle tante, che Julius mi sta insegnando: lui non si fa domande, non pensa al futuro, vive… e basta.
      Devo spiegare che io sono da sempre un fermo sostenitore dell’eutanasia, anche sulle persone. E… adesso mi trovo con un gatto che potrebbe diventare il simbolo dell’anti-eutanasia! 😀
      Vero, il brano di Sogyal Rinpoche piace molto anche a me 😉 Ma in quel libro ce ne sono tanti altri, qualcuno lo metterò via via nel blog.

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    • Un passo alla volta, cara Alessandra 🙂 Per Lady Wolf le possibilità che ce la faccia sono al 70%. Per me sono al 40%. Ma so che se chiedessi al veterinario… ci gelerebbe 😦 In teoria tra alcuni giorni dovremmo ripetere gli esami del sangue per vedere come va’… ma solo l’idea di riportarlo in clinica, sapendo la paura che ne ha, mi mette malissimo! 😐

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  4. Era da un po’ che non passavo di qui…….e mi sono trovata questa tristissima notizia del tuo amato e bellissimo Julius!!! Non sai quanto capisco il tuo stato d’animo, ci sono passata purtroppo più volte e l’ultima è stata poco tempo fa con il mio adorato Gandhi, per il quale abbiamo dovuto decidere, tra disperazione e lacrime, per l’eutanasia. Anche lui ha avuto un velocissimo crollo…solo dieci giorni prima stava benissimo e poi……purtroppo era un “randagio” arrivato da noi (ci ha letteralmente scelto lui 🙂 ) già con FIV e FELV!
    La foto del bellissimo Julius fa davvero ben sperare e credere davvero che possa farcela è essenziale…..spesso i “miracoli” avvengono!!! Sicuramente il tuo grande amore per lui che è chiaro nei tuoi post lo aiuterà a riacquistare la sua forza, ne sono certa!
    Vi mando un grande abbraccio e una coccola speciale al grande Julius ❤
    Serena

    p.s. bellissimo il brano di Sogyal Rinpoche

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    • Pensa che non ci sarebbe già più da una settimana ormai, anzi otto giorni. E invece è ancora qua. Comunque vada, ci sta dando modo di abituarci all’idea. All’inizio è stata durissima, tra l’altro avevo perso mio fratello da una settimana ed eravamo già provati per questo. La morte esiste, lo so, lo sappiamo tutti benissimo e gli eventi non fanno altro che ricordarcelo. L’unica vera possibilità che abbiamo è… arrivarci sereni e preparati, sia che si tratti della nostra dipartita che di quella di persone e animali cari. Per questo mi attira molto la filosofia buddista, questa è proprio la sua principale promessa: libertà dalla paura e dall’angoscia.
      Grazie davvero, anche da parte di Julius! 🙂

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      • Mi spiace moltissimo, anche per la recente perdita di tuo fratello!
        Hai ragione, la morte fa parte della vita, ma nella nostra cultura viene vista con paura, come la fine di tutto anzichè come un nuovo inizio, una rinascita, che invece è per la filosofia buddista.
        Anche a me attira molto la filosofia buddista per l’insegnamento del non attaccamento, che ci libera dalla paura……ma per noi occidentali è così difficile metterla davvero in pratica….. 😦

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      • Bé, si può capire il motivo. Per l’essere umano, che si identifica con il proprio io, basta guardarsi attorno per vedere che dalla morte non c’è ritorno. Gli animali sono forse più fortunati in questo. Per superare questa impietosa angoscia, dobbiamo riscoprire proprio quello stato primordiale della mente che sta dietro ai disordinati pensieri del nostro io. In un certo senso, dobbiamo tornare animali anche noi.
        Grazie, un caro saluto!

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  5. Bello il brano, molro profondo e sentito. Immenso l’amore che provavi anzi provi e continuerai a provare per lui. Un abbraccio e un bacino al grande Julius. Un abbraccio! Felice Domenica e per domani buon inizio di settimana

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  6. Sono molto, molto felice per Julius, il “ragazzo” è in gamba! 😉
    Non fatevi suggestionare dalle parole del veterinario e continuate a pensare positivo … come dico sempre anche per i medici di noi umani, i veterinari applicano le loro conoscenze mediche ma ogni individuo è a se stante e può reagire in un modo inaspettato rispetto alle statistiche!

    Quanto al brano di Sogyal Rinpoche, lo condivido; dovremmo sempre coltivare dentro di noi uno spazio di quiete assoluta nel quale rifugiarci quando imperversano le tempeste della vita e dei pensieri … sembra difficile ma in realtà è soltanto una questione di allenamento quotidiano.

    Un caro saluto a te e a Lady Wolf, che manifesta sempre una meravigliosa sensibilità.
    Una carezza al piccolo guerriero Julius.

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    • Eh… spesso però ci danno… è questione di statistica. In fondo tutto la medicina è basata su sperimentazione e risultati statistici. Tuttavia è vero: una statistica, per quanto avversa sia, lascia sempre una labile apertura.
      Lo spazio di cui parli, secondo i buddisti tibetani esiste sempre. Si tratta di… silenziare il resto, così da riuscire ad “ascoltarlo”. E dovremmo riuscire ad averlo sempre presente, non solo nei momenti “no”. Ricordo di aver letto qualcosa che suonava “se non riusciamo a trovare questo spazio quando stiamo bene, come possiamo pensare di farcela quando stiamo male?”.
      Un allenamento quotidiano, come dici tu, sempre più esteso nel tempo…
      Grazie, anche dal guerriero 🙂

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  7. E’ molto probabile caro Lupo che se Julius stava più tempo in clinica non ce l’avrebbe fatta..infatti anche per questo non penso che solo i farmaci avrebbero potuto fare così tanto per lui.
    E chissà forse la vita in fondo sarebbe estremamente semplice se noi riuscissimo a capire i suoi profondi meccanismi che sono estremamente legati a ciò che vuole la nostra anima.

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    • Spesso penso che il mistero della vita, il senso stesso dell’universo, siano così grandi da non poter essere davvero compresi. Dovremmo solo accettare intimamente la natura della vita, caduca per definizione, e cercare, se davvero c’è, questa mente, serena, immortale ed assoluta, di cui parlano i buddisti (ma non solo loro).

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  8. Non so come dimostrarti il mio bene …ma… spero vorrai accettare questo dono che resti impresso nel cuore. In fondo la vita altro non è che un insieme di giorni che volano via(me lo ha suggerito una persona amica) :-))…buon pomeriggio Francesco,un abbraccio a te ,lady e animalotti specialmente al caro Julius e sorridici su…https://www.youtube.com/watch?v=xJQk3pBxZj4

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  9. o quando si è molto felici perchè si vorrebbe …non finisse mai …il tempo della gioia…:-))…dormi bene caro Francesco,,,buonanotte…:-))…fra poco suona la sveglia…:-))…io preferisco le mie panciolle…:-))…

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    • Sì, soprattutto quando se ne è passate tante, riesce difficile credere che la felicità, o anche “solo” la serenità, possa essere duratura. E in effetti… credo sia faccenda di aspettative. Per il buddismo la serenità passa per il “silenziamento” dell’Io, quella parte di noi che vuole, vuole e ancora vuole, e il ritrovamento della nostra “vera mente” che è pace e serenità assoluta.
      … una parola, eh? 🙂

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  10. Noi che ci nutriamo di parola e di scrittura quanto sappiamo domare le parole affinchè non diventino puntualmente un tentativo di dar voce alle nostre convinzioni,allo specchio della nostra coscienza che cerca sollievo da un giudizio terreno e implacabile verso noi stessi e il nostro prossimo ?

    Il silenziamento della mente che ritorna nel grembo di un pensiero primordiale e puro in mezzo alla bolgia del vivere quotidiano potrebbe avvenire subitaneamente distaccandoci ogni tanto dalla ripetività dei gesti e delle azioni quotidiane che in un certo senso manipolano il nostro comportamento e lo snaturalizzano.
    Chiudiamo nel cassetto la comunicazione simultanea di facebook,dove ci raccontiamo il futile,ugualmente per il whatsapp ogni minuto della giornata anche mentre cuociamo la pasta,l’iphone e torniamo alle conversazioni viso a viso che sono le più interessanti e fruttuose oltre che molto ma molto intime e assolutamente personali e private e di solito maggiormente chiarificatrici delle dimensioni di quell’inquietudine che porta allo stress,,alla frenesia.Prendiamo un bel respiro..In fondo non stiamo che cercando di prepararci alla vita dopo la morte e si sa che comporta molte domande e poche risposte rassicuranti a volte.
    Una bella e interessante pagina scritta dal maestro Sogyal Rinpoche
    grazie per avercela proposta.Francesco.Un saluto affettuoso e attendiamo che il nostro beniamino Julius stia meglio…:-))…

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    • Infatti, per questo tanti ragionamenti, tanti tentativi di “uscire” dai nostri problemi lasciano il tempo che trovano: sono pensieri a circolo chiuso e non possono portare da nessuna parte. Meglio sarebbe… riuscire a staccare 😉
      Grazie, al momento sta diventando un “lungo degente”, il che ci da comunque un po’ di speranza e in ogni caso ci da modo di recuperare un po’ di forze psichiche… perché siamo davvero esausti 🙂

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  11. Vedrai che ce la fa …i gatti han sette vite ! Cmq quando i ns pelosi non stanno bene stiamo male pure noi quindi capisco bene il vs stato d animo. Grazie x la tua visita nei miei blog

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    • Oggi ha mangiato, eh! 🙂 Non come una volta, naturalmente, ma ha mangiato 🙂 Siamo soddisfatti, anche se del futuro non c’è alcuna certezza (… ma vale anche per noi, non dovremmo dimenticarcelo! 😉 ). Grazie! 🙂

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    • Stamattina la situazione è stabile: il ragazzo lotta, si vede che è in difficoltà, ma mangia, si lascia curare (però dobbiamo cambiare l’ago della flebo… inizia a non “bucare” più con facilità, povero!). Vedremo 🙂

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    • Grazie a entrambe! (è femmina Ninphy?) 🙂
      Come ho scritto a Demetra subito prima del tuo commento, al momento la situazione è stabile 🙂 Certo, preferiremmo vedere dei miglioramenti, ma… visto come si era messa…

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  12. Oh povero Julius…mi dispiace sia malato. Con le vostre amorevoli cure vedrai che guarirà. Tanti auguri al gattino per una rapida guarigione!
    Ripasserò a leggere il resto del post.
    Un caro saluto e grazie per il passaggio.

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  13. Ciao Wolfghost,come sta il “ragazzo”? Caspita mi è dispiaciuto un sacco,Spero che stia meglio.
    Ti avevo scritto un commento l’altro giorno ma non so dov’è finito,a mio solito.

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  14. Ciao Wolfghost,solo ora ho letto di Julius ed anche qualche post precedente.Mi spiace per il pericolo che ha corso il giovanotto,e spero davvero che sia in netta ripresa e possa restare ancora a lungo con voi e godere il privilegio del vostro affetto.Ho letto ed apprezzato anche il brano da te postato.Davvero ,se riuscissimo a mettere in pratica anche parte degli insegnamenti,forse potremmo dare una svolta diversa alle nostre vite.Adesso ho capito meglio anche il senso del tuo prezioso commento.
    In attesa di buone notizie,un cordiale saluto per te e lady ed un miaao per Julius

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    • Direi di sì, certamente sta meglio anche se la strada è ancora lunga e incerta…
      Assolutamente, se riuscissimo a seguire quegli insegnamenti, ma anche altri più… nostrani, relativi alla nostra religione, la vita sarebbe certamente diversa. E forse anche la morte 🙂
      Grazie, un saluto – e sicuramente anche un miao – anche per te! 🙂

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  15. Oh… Wolf, non puoi immaginare che timore avevo di leggere che il “ragazzo” non ce l’avesse fatta! E’ strano come mi sia affezionata a Julius attrverso i tuoi post, le tue parole e le foto che hai postato di lui!

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  16. Il sollievo di vedere che è ancora qui è stato grande, anche se la prima cosa che ho notato è stata il suo sguardo sofferente, è in gamba il ragazzo, sono certa che ce la farà, in barba a quello che dice o pensa il veterinario. In bocca al lupo, Julius, resisti!!

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    • Bé, il veterinario ha fatto il suo e francamente non credo sbagliasse: magari l’aspetto può trarre in inganno ma le analisi del sangue erano chiare. Tra un po’ dovremo ripeterle… speriamo bene! 🙂

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  17. Prima di tutto, grazie per essere passato da me. Era da un pò che non passavo dal tuo blog e sono rimasta molto colpita dalla vicenda del vostro Julius, anche perchè io amo molto i gatti e mi spiace sempre quando qualcuno di loro è in difficoltà .Spero vivamente che il “ragazzo” torni a stare bene presto. Passerò ancora nei prossimi giorni nella speranza di trovare altri miglioramenti. Tante carezze al ragazzo e un saluto a te.

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    • Grazie Mirtillo. Purtroppo la situazione non è in miglioramento, o meglio, se i problemi da cui era partito sembrano migliorare – il colorito è meno giallo e mangia abbastanza – da qualche giorno sono apparsi problemi respiratori. Speriamo che sia solo un raffreddore che, essendo il gatto debilitato, si sta facendo sentire più del dovuto, ma c’è purtroppo il sospetto che possa essere qualcosa di ben più serio. Con il veterinario ci siamo detti di aggiornarci tra un paio di giorni, salvo repentini peggioramenti per i quali lo chiameremo subito. Se la situazione non sarà migliorata, gli farà una lastra ai polmoni per vedere se c’è un versamento.
      Un saluto!

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  18. Oh arrivo per una notizia rinfranzante. Le Ladies hanno (quasi) sempre ragione.
    Essere positivi a dispetto dell’evidenza in alcuni casi, sopratutto per le malattie fa la differenza.
    Interessanti le distinzioni sulla mente. Ci ho lavorato molto con la mia analista e continuo a farlo da sola. Si vive indubbiamente molto meglio.

    sherabbraccircolari

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    • Diciamo che può fare la differenza. Oggi però anche Lady Wolf è un po’ meno ottimista, julius infatti respira con fatica, speriamo sia “solo” un raffreddore (tra virgolette perché, debilitato com’è, anche un semplice raffreddore può essere pericoloso), ma il sospetto è che ci sia una complicazione maggiore. Vediamo come sta domani, se peggiora chiamiamo di nuovo il veterinario, sennò ci andiamo lunedì.
      Brava, nello “studio” della mente la cosa difficile è essere costanti. Spesso ci si applica per “un tot” e poi si lascia perdere fino alla prossima “crisi”, ma così non funziona…
      Abbraccio! 🙂

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      • Sono da tanto tempo un sostenitore dell’eutanasia, anche per gli esseri umani. Come raccontavo nello scorso post, Julius stava per essere soppresso – per ben due volte nella stessa giornata – perché sembrava fosse giunto alla fine. Non so quanto vivrà, ma in ogni caso sono già sedici giorni che è ancora qua, affaticato, molto, ma – almeno apparentemente – non sofferente. Mio malgrado, “rischio” di avere un gatto che è il manifesto dell’anti-eutanasia! 😀
        Sull’accanimento il discorso è diverso, è vero, ma non così tanto: di fatto se non avessimo continuato a curarlo Julius oggi non ci sarebbe. Certo, se “domani” se ne andasse, allora non sarebbe stato uno scandalo, ma… se ce la facesse?
        Forse ciò che davvero cambia le cose, quando la situazione non è davvero così lampante da non lasciare dubbi, è la diagnosi, che però in questo caso non è affatto sicura. Ovviamente, ci fosse una diagnosi inevitabilmente infausta, sarebbe più facile prendere una decisione del genere. Ma non essendoci, e sembrando il gatto non soffrire… come fai ad arrenderti?

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  19. In una condizione come la sua è certamente aperto a qualsiasi bacillo passi di lì per caso, e forse il cuore si è affaticato… Però si dice che finché un gatto ha appetito la situazione non è mai veramente grave. Incrociamo di nuovo dita e zampette, che qua non va dato niente per scontato e ci vuole ancora pazienza. Voi però adesso riuscite a dormire?
    (Sì, Ninphy è una signora gatta. Ninphy da Ninfadora, un personaggio di Harry Potter ^__^ )

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    • Male e poco. Stanotte ho dormito dall’una alle sei. Lady Wolf più o meno lo stesso numero di ore. Qualche notte va un po’ meglio, ma una bella dormita ininterrotta ci manca da un po’.
      Il fatto è che anche il respiro sembra accelerato, così come i battiti che vanno davvero veloci. Inoltre mangia: un gatto che non sente gli odori perché raffreddato non mangia… quindi il sospetto è che sia qualcosa di diverso, e di più pericoloso, l’abbiamo 😦
      Vediamo come sta domani, in ogni caso lunedì vediamo di portarlo dal veterinario, anche se per lui sarà un trauma tremendo…
      Buonanotte a te e Ninphy 🙂

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  20. Julius mangia ed è un buon segno, forse è semplicemente troppo debole e anche un raffreddore può dargli più fastidio del dovuto, non pensare che sia qualcosa di pericoloso, sentiamo che dirà il veterinario, mi spiace solo per lo spostamento di Julius comunque l’importante è trovare una soluzione per farlo stare meglio.

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    • Vedremo cara Demetra, oggi la situazione non è peggiorata, anzi il respiro mi sembra meno difficoltoso. Per cui… probabilmente attenderemo la visita che avevamo già previsto. Inutile sottoporlo ad un forte, evitabile, stress.

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  21. Bisognerebbe caro Francesco saper trovare una porticina nella propria mente e far uscire i pensieri dal circolo vizioso in cui si sono inoltrati un pò per abitudine un pò per la sollecitazione del contesto in cui viviamo e ci relazioniamo e in cui “abitiamo” giornalmente,i social network che ho portato come semplice esempio o semplicemente un blog dove ci relazioniamo quotidianamente
    Portare i nostri pensieri a casa nella nostra mente,toglierli dal tran tran,farli riposare,,una parola eh staccare la spina,E’ sempre una questione di scelte e di volontà di indirizzare il “prodotto” della nostra mente del nostro ragionamento ,del nostro sentimento verso dove noi vogliamo.Ci sono lettori che si dilettano solo a leggere,possiamo definirli lettori ideali che fanno loro le tue emozioni e danno nutrimento alle loro altri che entrano in un altro meccanismo e sono i lettori-scrittori a loro volta che cambiano la destinazione della parola e del contesto stesso ma credo sia una conseguenza inevitabile della virtualità che a volte ci tiene lontano dalla realtà.stessa cambiando un pò anche l incipit e la fantasia.Ci si parla troppo a distanza a volte e Se ne può parlare all infinito purchè possa portare a un accrescimento non solo culturale ma del singolo e della collettività.

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    • Bé, non volevo portare il ragionamento sullo specifico caso del web, il discorso vale sempre. Ci si può far “prendere” da facebook, da twitter o quel che è, ma ci si può anche uscire di senno frequentando uno ambiente che è diventato stressante, un lavoro ad esempio, o perfino “accartocciandosi” nei propri stessi pensieri. Anzi, credo che in fondo il vero problema è sempre e solo l’ultimo: non essere capaci di controllare il proprio pensiero, perché se lo si è non c’è “trappola” (come facebook) che tenga, se invece non si è capaci… ogni cosa sarà un problema, la vita “reale” come quella “virtuale”.

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